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In arrivo le prime dosi del vaccino anti Covid: anche il Piemonte pronto a partire il 27 dicembre

A Gennaio previste 170 mila dosi. Dopo l’approvazione da parte dell’Ema, prevista per il 21 dicembre e la successiva approvazione da parte di Aifa prevista il girono dopo, è stato annunciato che il 27 dicembre arriveranno in Piemonte le prime 700 dosi del vaccino-anticovid prodotto dalla Pfizer.

Se ciò sarà confermato, in quella giornata, in concomitanza con l’annunciato Vaccine Day europeo, anche nella nostra regione avrà inizio la campagna vaccinale contro il coronavirus. Nei primi giorni di gennaio dovrebbero poi essere consegnate ulteriori 170.000 dosi, per la prima somministrazione ai soggetti interessati da questa fase”. Lo dichiara l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi.


Nella prima fase la somministrazione riguarderà il personale delle aziende sanitarie (120.000 persone) e gli ospiti e operatori delle RSA (75.000 persone). Di queste 700 dosi, 600 verrano suddivise tra i sei principali ospedali del Piemonte (“Città della Salute” e Mauriziano di Torino, “S. Luigi” di Orbassano, “Croce e Carle” di Cuneo, “Maggiore della Carità” di Novara e “SS. Antonio, Biagio e Cesare Arrigo” di Alessandria), mentre le ultime 100 saranno destinate ad alcune Rsa.


“Le fiale che ci arriveranno – spiega
Vincenzo Coccolo, commissario generale dell’Unità di crisi della Regione Piemonte – sono il 90% del quantitativo richiesto, come del resto avverrà per tutte le regioni, perché trattandosi di una vaccinazione su base volontaria, il commissario Arcuri ha calcolato che non si arriverà al 100% delle adesioni”.


“I vaccini saranno consegnati da Pfizer agli hub sanitari individuati in Piemonte – continua il commissario per l’area giuridico-amministrativa dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte,
Antonio Rinaudo – che la Regione sta attrezzando con i congelatori necessari, in grado di assicurare la temperatura di – 80° richiesta per la corretta conservazione, e da lì saranno smistati ai presidi sanitari e alle RSA per procedere con la prima somministrazione e il richiamo dopo una ventina di giorni. Il completamento della prima fase è perciò atteso in circa 50 giorni”.


“Il nuovo anno si apre all’insegna della speranza – dichiara il presidente della Regione Piemonte,
Alberto Cirio – con un notevole anticipo dell’arrivo del vaccino contro il coronavirus. Molto opportunamente, si è scelto di partire nello stesso momento in tutta Europa e lo farà anche il Piemonte. Abbiamo predisposto un piano molto accurato, per cui abbiamo ricevuto anche i complimenti da Roma. Quello del 27 sarà un avvio simbolico, ma già dal 2-3 gennaio ci verranno consegnate le dosi che ci serviranno per immunizzare il nostro personale sanitario, che con straordinaria abnegazione ha prestato servizio in questa emergenza, insieme ai nostri anziani ospitati nelle residenze e agli operatori che si prendono cura di loro”.

Dalla Regione un milione per capitalizzare le pmi

Un milione di euro è lo stanziamento della Giunta Regionale per la capitalizzazione delle piccole e medie imprese nell’emergenza-Covid.

Lo stabilisce il provvedimento,  il cui parere preventivo favorevole è stato approvato all’unanimità dalla Terza commissione  (presidente Claudio Leone), che recepisce la proposta del capogruppo Pd Raffaele Gallo.

L’intervento è rivolto alle imprese del settore manifatturiero e delle costruzioni e – come ha spiegato l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano – prevede contributi a fondo perduto di valore massimo pari a  62.500 euro per l’aumento di capitale delle società che, al fine di proseguire e rilanciare la propria attività a seguito dell’emergenza epidemiologica, effettueranno un’operazione di aumento di capitale sociale di importo minimo pari a 50.000 euro e massimo pari a 250.000 euro. La Dgr prevede il 30% per aumenti di capitale compresi tra 50.000 e 150.000 euro, il 25% per aumenti di capitale compresi tra 151.000 e 250.000. A Domenico Rossi (Pd) che ha rilevato l’esclusione dai benefici delle imprese sociali, Tronzano ha spiegato che si tratta di una sperimentazione da eventualmente allargare successivamente a tutte le Pmi.

 

Sostegno alla montagna

La commissione ha poi espresso parere preventivo favorevole a maggioranza al programma annuale per l’erogazione dei contributi a favore della montagna, la cui cifra ammonta a 2 milioni e 900mila euro da distribuire tra i Comuni e le Unioni delle Comunità ed Enti montani. L’assessore allo Sviluppo della montagna Fabio Carosso, ha illustrato le quattro macrolinee di azione: gli interventi per affrontare l’emergenza epidemiologica, la risistemazione dei territori montani dopo gli eventi alluvionali, il sostegno alla scuola anche per la didattica a distanza e il turismo sostenibile.

 

Contributi alle pro loco

Sono 322.500 euro le risorse finanziarie per il 2020 a sostegno delle pro loco piemontesi. Lo prevede la Proposta di deliberazione, che ha incassato il parere preventivo favorevole a maggioranza dalla commissione. Come ha sottolineato l’assessora al Turismo Vittoria Poggio, le pro loco sono importanti strumenti per lo sviluppo dei territori. I contributi sono riservati solamente alla realizzazione di eventi con importi superiori a 500 euro, la procedura di erogazione è quella dello sportello, ovvero in base alla presentazione delle domande sino ad esaurimento della dotazione finanziaria.

 

Predazione da lupi

Anche il lupo verrà considerato causa d’indennizzo dei danni causati da calamità naturali e avversità atmosferiche. Lo prevede la bozza di modifica relativa alla Legge regionale che disciplina il riordino delle norme in materia di agricoltura e di sviluppo rurale. La commissione ha espresso parere preventivo favorevole a maggioranza. L’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa ha spiegato che la modifica riguarda proprio l’equiparazione degli animali di specie protette di fauna selvatica alle avversità naturali e atmosferiche.

 

Complessi ricettivi all’aperto e del turismo itinerante

La commissione, su richiesta dei consiglieri del Pd (GalloMonica Canalis, Maurizio Marello e Domenico Rossi) per approfondire il provvedimento, ha rinviato alla prossima settimana la trattazione del Disegno di legge 85 che modifica la legge regionale sui complessi ricettivi all’aperto e sul turismo itinerante, che era stata approvata nel 2019. Come ha spiegato l’assessora Poggio, il provvedimento  si è reso necessario dopo le osservazioni, i pareri e le impugnazioni da parte di alcuni Ministeri (Mibact e Interni) e dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato. In particolare, sono stati mossi rilievi sulla compatibilità ambientale per quanto riguarda gli allestimenti ricettivi all’aperto, nonché sul rischio di generare confusione con le norme vigenti nel settore tecnico-edilizio.  Nel dibattito sono anche intervenuti Sarah Disabato (M5s) e Valter Marin (Lega).

 

Covid: 883 contagi, oltre 3300 guariti, in calo i ricoveri

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 18.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 883 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari a al5,1 % dei 17.249tamponi eseguiti.

Degli 883 nuovi casi, gli asintomatici sono 419, pari al 47,4%.

I casi sono così ripartiti: 324 screening, 390 contatti di caso, 169 con indagine in corso; per ambito: 161 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 50 scolastico, 672 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 189.270, così suddivisi su base provinciale: 16.711 Alessandria, 9.247 Asti, 6.584 Biella, 26.181 Cuneo, 14.743 Novara, 99.781 Torino, 7.122 Vercelli, 6.326 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.001 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.594 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 240 (– 17 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.597 (- 101 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 41.706

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.819.188 (+ 17.249 rispetto a ieri), di cui 871.067 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 7.382

Sono 80 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 6 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 7.382 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1130 Alessandria, 449 Asti, 318 Biella, 803 Cuneo, 616 Novara, 3.413 Torino, 349 Vercelli, 234 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

136.345 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 136.345 (+3.363 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 11.413 Alessandria, 6.971 Asti, 4.238 Biella, 17.785 Cuneo, 11.000 Novara, 73.818 Torino, 4.928 Vercelli, 4.891 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 633 extraregione e 668 in fase di definizione.

Violenza di genere: nove vittime su dieci sono donne. Meno denunce ma più arresti

Circa il  70% delle violenze di genere a Torino e nella provincia derivano dall’ ambito familiare: nel  91% dei casi le vittime sono donne.

Sono i dati della  Questura del capoluogo piemontese nel report annuale su 396 denunce raccolte nel corso dell’anno che sta per finire.

Nella maggior parte dei casi le vittime denunciano maltrattamenti in ambito familiare (nel 45% dei casi) e atti persecutori ai loro danni (il 25%)

Invece il 12% denuncia casi di lesioni e il 9% di violenze sessuali. Oltre la metà delle donne vittime di violenza sono italiane, il 22% proviene da Paesi extra U E e il 16% dal resto d’Europa. La maggior parte delle denunce è  presentata da donne tra i 38 e 47 anni, segue la fascia di età tra i 28 e 37. Ad oggi nel 2020 la polizia ha arrestato 176 persone per reati legati alla violenza di genere. Tra questi gli arresti per maltrattamenti in famiglia sono 114, ovvero + 32% rispetto al 2019 e 62 quelli per stalking, con una impennata del 121% a confronto  con l’anno precedente.

Nasce a Torino il modello di Università inclusiva

Linee guida e formazione innovativa a livello nazionale per la valorizzazione delle differenze tra chi studia 

Ieri, mercoledì 16 dicembre, in diretta streaming dall’aula magna della Cavallerizza Reale, il Rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna, la Delegata del Rettore per Disabilità e DSA Prof.ssa Marisa Pavone e la Direttrice Generale, Loredana Segreto, hanno illustrato le novità e i progetti che UniTo mette in campo in favore delle studentesse e degli studenti con disabilità e con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).

L’Università di Torino presenta oggi il suo modello per promuovere l’inclusività di studentesse e studenti con disabilità e DSA. Sulla base di una importante esperienza consolidata nel tempo, con l’obiettivo di fare degli ambienti della formazione una “zona di conforto” per ciascuna specificità personale, UniTo ambisce a compiere un salto di qualità.

I numeri confermano il ruolo guida di UniTo a livello nazionale sulle politiche di inclusione degli studenti e delle studentesse con DSA. L’Ateneo torinese, infatti, ha registrato un primato nazionale di immatricolazioni di studenti con DSA (1993 studenti con DSA, +25% rispetto allo scorso anno accademico), rispetto agli altri Atenei italiani, per andare incontro alle loro esigenze, come a quelle degli studenti con disabilità (897 studenti disabili, +1% rispetto allo scorso anno accademico).

Il valore aggiunto di UniTo è dato da due interventi unici a livello nazionale, rivolti alle due principali fonti di erogazione dell’offerta formativa:

·         “LINEE GUIDA” per i docenti su come gestire concretamente la didattica – in aula, nei laboratori e nei tirocini – perché sia accessibile alla generalità degli studenti, con particolare cura per quelli con esigenze speciali

·        FORMAZIONE per studenti/studentesse volontari che aiutano i compagni e le compagne a studiare

Quello della formazione degli studenti e delle studentesse tutor è un progetto rivolto a coloro che partecipano alla selezione per essere tutor alla pari. È fruibile online, accessibile, e propone materiali di vario tipo: interattivi, con animazioni (avatar che svolgono i ruoli di tutor, studenti e docenti), e testuali, con e-book da consultare durante l’esperienza. Una formazione obbligatoria che deve essere svolta individualmente prima dell’inizio dell’attività di tutorato, vale 5 ore di servizio e prevede un’autovalutazione. In aggiunta, i partecipanti potranno partecipare al miglioramento del tutorato, attraverso un diario in cui raccogliere i propri suggerimenti sull’esperienza (criticità e punti di forza), da riferire all’Ufficio preposto di Ateneo.

Le linee guida invece intendono fornire un know-how snello e di facile accessibilità, di supporto ai docenti, per misurarsi nella didattica in presenza e a distanza con gli studenti che presentano disabilità e DSA: dalla progettazione del corso, all’iter di accoglienza, allo svolgimento dell’insegnamento, agli esami, alla tesi. Il documento illustra gli indirizzi di azione programmatica, i principi di progettazione universale e di accessibilità e i principali modelli di approccio alle disabilità; informa sulle caratteristiche degli studenti con disabilità (sordi, ciechi, giovani con problemi fisici o psichici) e con DSA (dislessici, discalculici, disgrafici); si focalizza in modo esteso sui suggerimenti pratici e organizzativi per una didattica inclusiva (strumenti di compensazione e misure dispensative, come preparare il materiale didattico) sia nella fase dello studio sia agli esami. Infine, evidenzia le reti di presidio e di supporto in Ateneo e i progetti attivi.

Nel filone della ricerca si collocano i progetti a connotazione inclusiva che, nell’insieme, sono la prova della volontà di mettere a sistema i principi di accessibilità e accoglienza, per favorire il successo accademico e l’inclusione di tutti gli studenti e le studentesse, con particolare cura per quelli con caratteristiche “speciali”: il corso sul metodo di studio, il Laboratorio “Polin”, la Ricerca sugli studenti con DSA, i progetti Orientamento e continuità Enjoy the difference.

“L’Università di Torino intende giocare un ruolo di guida nelle politiche di inclusività per studentesse e studenti con DSA – dichiara il Rettore Stefano Geuna -. Questo perché obiettivo prioritario di ogni grande Ateneo deve essere la promozione dell’accesso allo studio come canale di valorizzazione del potenziale che ciascuno, con le proprie singolarità e differenze rispetto agli altri, è in grado di esprimere. Se messo nelle condizioni di farlo. Le importanti novità che presentiamo oggi definiscono la tendenza ad un modello e si concretizzano in due azioni ritenute strategiche per promuovere la valorizzazione delle differenze attraverso l’innovazione didattica. Le parole chiave sono “consapevolezza” del compito formativo che ci spetta come docenti e “formazione” diffusa per declinare al meglio il sostegno quando necessario.
Questo significa creare le condizioni favorevoli a garantire il successo accademico e modalità di studio adeguate a tutti gli studenti e le studentesse, affinché disabilità e dislessia, discalculia, disortografia non rappresentino più un significativo impedimento alla realizzazione umana e professionale. Ecco quindi un ulteriore passo avanti nelle politiche inclusive dell’Ateneo, verso una maggiore sensibilizzazione sul tema dell’accessibilità e innovazione nella didattica e nei processi formativi. Un modello messo in campo per garantire il diritto allo studio agli studenti con disabilità e con disturbi specifici dell’apprendimento che sono in continua crescita” L’Università può e deve incidere di più sulla qualità di vita delle persone che, con il valore aggiunto delle rispettive specificità, hanno sempre un immenso potenziale da condividere con l’intera collettività.”

“In questi ultimi anni, abbiamo registrato il primato di immatricolazioni di studenti con DSA, rispetto agli altri Atenei italiani – dichiara la Prof.ssa Marisa Pavone, Delegata del Rettore per Disabilità e DSA -. Convinta che l’attenzione agli Studenti e alle Studentesse con situazioni personali complesse può qualificare l’Offerta Formativa, la Ricerca e i Servizi per tutta la comunità accademica, abbiamo compiuto nuovi passi avanti, attraverso due interventi “di sistema”: la formazione degli studenti e delle studentesse tutor alla pari e specializzati, cioè coloro che si rendono disponibili a studiare insieme e ad aiutare i compagni con maggiori difficoltà, e l’emanazione di “linee guida” per tutti i docenti per una didattica accessibile e integrativa.
L’approdo a tutte queste azioni inclusive/innovative scaturisce dalla volontà della comunità accademica di UniTo: il Rettore e la Prorettrice, la Direttrice Generale, la Vice Rettrice alla didattica Prof.ssa Barbara Bruschi e mia, come Delegata ai temi della disabilità/DSA, il Gruppo di lavoro sulle problematiche connesse alla disabilità e ai DSA, all’interno della Commissione Didattica del Senato Accademico, coordinata da Franca Roncarolo, i Docenti referenti dei 27 Dipartimenti, il Centro Servizi di Ateneo per gli studenti con disabilità e con DSA, il Comitato Unico di Garanzia. Tutti hanno collaborato, secondo ruoli e responsabilità. In particolare, sia le linee guida per i docenti, sia il progetto di formazione dei Tutor alla pari, sono il frutto della collaborazione di docenti e di personale tecnico esperti. Per il progetto di formazione dei Tutor, sono risultati preziosi anche i tecnici dei servizi e-learning e la consulenza delle Associazioni di categoria territoriali – dell’AID (Associazione Italiana Dislessia), dei sordi e dei ciechi, oltre che di specialisti di Neuropsichiatria”.

L’attenzione agli studenti/studentesse con disabilità e DSA ha inizio dal loro ingresso in Università – sottolinea Loredana Segreto, Direttrice Generale di UniTo – con attività di orientamento dedicate e con la presentazione dei servizi che saranno forniti dall’Ateneo in tutte le fasi della carriera, offrendo anche percorsi di inserimento personalizzati.
In tema di diritto allo studio, mi preme segnalare le agevolazioni in materia di tasse e contributi e l’investimento in supporti per lo studio e per la fruizione di contenuti multimediali.
Complessivamente il bilancio di Ateneo ha visto nel 2020 un investimento di 648.000€ in azioni dirette per gli studenti con Disabilità e DSA, di cui circa 448.000€ finanziati dal Ministero e 200.000€ derivanti da stanziamenti di Ateneo.
Il presidio di tutti i servizi e le azioni è affidato, ormai da parecchi anni, a una struttura dedicata in UniTo – l’Ufficio Studenti con Disabilità e DSA – costituito da figure professionali con esperienze pluriennali su queste tematiche, che accompagnano gli studenti e le studentesse fin dalla prima accoglienza e per tutto il loro percorso di studio, individuando supporti specifici finalizzati alle loro particolari esigenze di formazione“.

Bollettino Covid della Regione, i nuovi dati

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.215 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 6,9 % dei 17.493 tamponi eseguiti.

Dei 1.215 nuovi casi, gli asintomatici sono 558, pari al 45,9%.

I casi sono così ripartiti: 353 screening, 593 contatti di caso, 269 con indagine in corso; per ambito: 232 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 64 scolastico, 919 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 188.387, così suddivisi su base provinciale: 16.596 Alessandria, 9.158 Asti, 6.521 Biella, 26.074 Cuneo, 14.659 Novara, 99.400 Torino, 7.097 Vercelli, 6.302 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 997 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.583 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 257 (9 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.698 (- 63 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 44.148

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.801.939 (+ 17.493  rispetto a ieri), di cui  865.616 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 7.302

Sono 89 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 7.302 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1114 Alessandria, 443 Asti, 313 Biella, 802 Cuneo, 614 Novara, 3.373 Torino, 343 Vercelli, 230 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

132.982 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 132.982 (+3.993rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 11.038 Alessandria, 6.879 Asti, 4.178 Biella, 17.112 Cuneo, 10.379 Novara, 72575 Torino, 4.866 Vercelli, 4.677 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 623 extraregione e 655 in fase di definizione.

Tamponi antigenici rapidi per over 65 con patologie croniche

DA LUNEDÌ 21 DICEMBRE AL 10 GENNAIO 

NEL PERIODO DELLE FESTIVITA’ NATALIZIE IN CUI AUMENTA IL RISCHIO POTENZIALE DI CONTAGI

Da lunedì 21 dicembre fino al 10 gennaio sarà possibile, su base volontaria, per i cittadini piemontesi ultra 65enni affetti da alcune patologie croniche (obesità, ipertensione, diabete, malattie cardiovascolari, patologie neoplastiche) sottoporsi ai test rapidi.

 

La Regione Piemonte, in accordo con gli Ordini dei Medici provinciali e con le organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale, ha deciso infatti di ampliare i criteri per l’accesso ai tamponi antigenici naso-faringei includendo altre categorie di persone asintomatiche ma potenzialmente fragili, quali appunto i soggetti over-65, portatori di diverse patologie croniche significative e quindi statisticamente più esposti alla malattia.

Uno strumento di maggiore tutela finalizzato alla salute pubblica, anche ai fini del benessere psicologico e sociale, nel periodo delle festività natalizie in cui aumenta il rischio potenziale di contagi.

 

«Con i tamponi antigenici rapidi agli over 65, alziamo ulteriormente il livello di tutela per una fascia di persone che in Piemonte è numerosa e potenzialmente a rischio – spiegano Luigi Genesio Icardi, assessore alla Sanità della Regione Piemonte e Matteo Marnati, assessore alla Ricerca Covid -. Fondamentale la collaborazione con gli Ordini dei Medici e con le organizzazioni sindacali dei medici che ringraziamo per la disponibilità. Abbiamo previsto di utilizzare la piattaforma Covid che si è rivelata uno strumento particolarmente utile nella gestione dell’emergenza sia nella prima che nella seconda fase».

 

«In questo momento, con il passaggio in zona gialla e in prossimità delle festività – sottolinea Pietro Presti, consulente strategico Emergenza Covid della Regione Piemonte -, ritengo sia importante e utile poter offrire gratuitamente questa possibilità di testing ad un target di popolazione che richiede sicuramente maggiori attenzioni, in primis sanitarie, ma anche in termini di maggiore tutela».

 

Guido Giustetto, presidente Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Torino, anche a nome degli altri Presidenti degli Ordini provinciali del Piemonte: “I medici ci sono sempre e confermano la propria disponibilità alla collaborazione nell’ottica della tutela della salute pubblica, in particolare in questo momento in cui c’è il rischio di una ripresa dei contagi. Confidiamo, naturalmente, che i miglioramenti apportati alla piattaforma Covid rendano agevole per i medici questo ulteriore impegno”.

 

” Per i medici un’opzione in più di prenotazione per un’azione tempestiva di testing a maggior tutela dei soggetti più fragili che si rivolgono a noi. Entriamo in  un periodo particolare dell’anno in cui non si può escludere una ripresa dell’indice di contagio. Non dobbiamo abbassare la guardia”- sottolineano Roberto Venesia (Fimmg), Antonio Barillà (Smi) e Mauro Grosso Ciponte (Snami), rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei medici di famiglia.

Ristoranti e bar: “meglio chiudere, basta stop and Go” Allo studio nuove misure per il weekend

A Torino ristoranti e bar preferiscono chiudere con un indennizzo  della perdita e un anno bianco fiscale per il 2021 anziché proseguire  in questa situazione di incertezza

Così la pensa il il 95% delle 400 aziende di ristorazione che hanno partecipato al sondaggio dell’Epat, l’associazione dei pubblici esercizi di Torino e provincia.

Mentre in queste ore il governo sta discutendo le nuove restrizioni per i giorni caldi di Natale, il Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordina pubblico di Torino ipotizza anche di chiudere alle auto alcune vie in più nel prossimo fine settimana, per decongestionare i flussi di persone.

Covid hospital: “a Torino Esposizioni solo 21 pazienti”

“Non è servito nella seconda ondata e non è chiaro se sarà utile per la terza”

“Diciamoci la verità, il Covid hospital è arrivato troppo tardi, non è servito a decongestionare gli ospedali che sono rimasti, di fatto, dei Covid hospital e hanno dovuto bloccare tutte le altre attività sanitarie, e non è chiaro se potrà servire durante la terza ondata. Quel luogo è scomodo e difficile da gestire, se anche sarà utilizzato per le vaccinazioni sarà la fotografia del fallimento gestionale di questa Giunta anche perché le strutture montate non servono a quello” – commenta Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Piemonte

“Durante gli scorsi mesi numerosi pazienti affetti da Covid hanno affollato i Pronto soccorso, gli Ospedali e, quando questi hanno presto raggiunto il punto di saturazione, sono stati trasportati di notte in alcuni strutture sanitarie della provincia già allo stremo, eppure al Padiglione V solo stati ricoverati solo 21 pazienti: sono numeri impietosi ma quello che allarma di più – prosegue Grimaldi – è che la Giunta non pare voler correggere il tiro e anche per la terza ondata sembra intenzionata ad utilizzare lo stesso Piano Ospedali, quello che prevede la riconversione di alcuni ospedali nella regione in luoghi dedicati esclusivamente a pazienti Covid a discapito di tutte le altre specialità”.

“La risposta di Icardi alla nostra interrogazione è allarmante – conclude Grimaldi – perché da un lato dimostra oltre ogni dubbio la disorganizzazione di questa Giunta nell’affrontare la seconda ondata, dall’altro pone le basi per una nuova emergenza sanitaria piemontese anche durante la terza che tutti danno per scontato arriverà all’inizio del nuovo anno”.

(foto Alfano – LaPresse)

Scuola, trasporti in sicurezza: “necessari ingressi scaglionati”

“Per assicurare un trasporto in sicurezza, è necessario scaglionare gli orari di entrata nelle scuole tra le 8 e le10 e di uscita tra le 14 e le 16.

 

In questo modo i mezzi possono fare due giri e garantire il trasporto di tutti gli studenti secondo i distanziamenti previsti dalle linee guida ministeriali”. Lo ha spiegato l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi, in una comunicazione al Consiglio regionale.

“Diversamente, senza scaglionamento delle corse – ha aggiunto – per mantenere i carichi di trasporto corretti servirebbero, in circolazione, 100 mezzi in più a Torino e 60-70 negli altri capoluoghi. Mezzi che non ci sono e con i quali si rischierebbe di bloccare completamente il traffico nei centri cittadini”.

Secondo Gabusi “bisogna mantenere fissi i gruppi di studenti trasportati per favorire il tracciamento e riempire in modo corretto tutti i mezzi. Importante è anche ampliare i luoghi di discesa e salita, dove potrebbero aversi degli assembramenti.

Sulla comunicazione sono intervenuti alcuni consiglieri. Alberto Avetta (Pd), ha lamentato la mancanza di coordinamento con i dirigenti scolastici che, stando a quanto uscito sugli organi di stampa, avrebbero bocciato la proposta della Regione. Secondo Silvio Magliano (Moderati) e Mario Giaccone(Monviso) anche l’utenza è oggettivamente non soddisfatta. Francesca Frediani (M5s) ha rilevato che il delicato argomento dovrebbe trovare uno spazio di confronto in Commissione.