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Nelle farmacie piemontesi tamponi a 25 euro

I farmacisti piemontesi effettueranno i tamponi per lo screening del Covid19 a un prezzo calmierato di 25 euro. Il costo salirà a 30 euro se il tampone sarà effettuato in presenza di un medico.

L’intesa tra Regione Piemonte, Federfarma e Assofarma è stata raggiunta oggi. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi in aula rispondendo a un question time di Silvio Magliano (Moderati) che la scorsa settimana aveva sollevato il tema del prezzo concordato dei tamponi in farmacia in un’analoga interrogazione a risposta immediata. 

L’assessore Icardi ha inoltre affermato la volontà della Regione di estendere anche alle scuole superiori il progetto “Scuola sicura”, avviato in Piemonte tra gli studenti di seconda e terza media, come richiesto nell’interrogazione odierna del capogruppo dei Moderati.
“Il progetto, che prevede uno screening su base volontaria con cadenza mensile, si propone di prevenire i focolai, data la presenza in quelle fasce di età di molti asintomatici”, ha spiegato Magliano nella sua interrogazione, sottolineando che l’effettuazione dei tamponi solo negli hotspot delle Asl non ha finora aiutato lo sviluppo del progetto. “Chiedo all’assessore di estenderlo agli studenti delle scuole superiori, per consentire un più efficace monitoraggio di quelle fasce di età, sensibilizzandoli anche sull’importanza delle misure di sicurezza come l’uso delle mascherine e il distanziamento”.
Icardi, confermando la volontà regionale di estenderlo alle scuole superiori, ha parlato di un progetto “di importanza strategica per gli studenti. Per questo ho chiesto al servizio di epidemiologia di studiarne le modalità di estensione ad altre fasce d’età”. Per superare le difficoltà di attuazione del progetto, “stiamo verificando la possibilità dello screening per ‘Scuola sicura’ nelle farmacie, con un intervento della Regione per ridurne i costi, in modo da rendere tutta la pratica più appetibile sia da un punto di vista logistico, data la vicinanza delle farmacie a ogni famiglia, sia dal punto di vista economico”.
Durante il Question time sono state discusse anche le interrogazioni di Domenico Rossi (Pd) su “Data della somministrazione del vaccino al momento della prenotazione”; Alberto Avetta (Pd) su “A Quincinetto la frana accelera. Urge una soluzione definitiva in tempi certi”; di Ivano Martinetti (M5s) su “Difficoltà per i lavoratori transfrontalieri della Provincia di Cuneo e la Valle Roya. Necessario urgente intervento di potenziamento dei servizi ferroviari”; di Marco Grimaldi (Luv) su “Forti diseguaglianze di genere nelle nomine regionali”.

Il bollettino Covid di martedì 4 maggio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 637 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 82 dopo test antigenico), pari al 3,0di 20.951 tamponi eseguiti, di cui 12.678 antigenici. Dei 637 nuovi casi, gli asintomatici sono 247 (38,8%).

I casi sono così ripartiti: 101 screening, 405 contatti di caso, 131 con indagine in corso: per ambito: 3 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 91 scolastico, 543 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 351.985 così suddivisi su base provinciale: 28.384 Alessandria, 16.853 Asti, 10.853 Biella, 50.649 Cuneo, 27.092 Novara, 188.687 Torino, 13.037 Vercelli, 12.477 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.460 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.493 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 188 (- 6 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1981 (– 61 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.590

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.445968 (+20.951 rispetto a ieri), di cui 1.514.408 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.330

Sono 28 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.330 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.535 Alessandria, 695 Asti, 420 Biella, 1.397 Cuneo, 928 Novara, 5.396 Torino, 502 Vercelli, 365 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 92 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

325.896 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 325.896 (+1021 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 25.957 Alessandria, 15.723 Asti, 9.877 Biella, 46.730 Cuneo, 25.238 Novara, 174.940 Torino, 12.090 Vercelli, 11.670 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.359 extraregione e 2.312 in fase di definizione.

Dal Piemonte tremila progetti per il Recovery fund

Sono circa 3mila i progetti che il Piemonte presenterà a Roma appena saranno indicate le modalità di ingaggio, per un totale di 34 miliardi di euro di investimenti provenienti dal Recovery plan. Progetti selezionati soprattutto tra quelli provenienti dal territorio.

Questi in numeri annunciati ad apertura del Consiglio straordinario convocato sul tema “Piemonte next generation”, dal presidente della Regione Alberto Cirio.

“Il Recovery , insieme al tema vaccini – ha puntualizzato Cirio – è una delle due colonne su cui investire per  far ripartire il paese e il Piemonte, una ripartenza che abbiamo voluto ricostruire attraverso l’ascolto capillare dei territori , cosi come concordato in Conferenza delle Regioni. Si è stabilito di adottare, un meccanismo di raccolta istanze inerenti  le 6 missioni del Ricovery: Digitalizzazione, innovazione; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Infrastrutture per una mobilità sostenibile; Istruzione e ricerca e salute. Non è ancora chiaro il metodo con cui saranno selezionate le proposte delle Regioni, perché il governo Draghi, anche giustamente, attende il via libera da Bruxelles anche per comunicare le regole: abbiamo dovuto muoverci al buio, mettendo in atto il metodo botton up, censendo istanze progettuali dei territori. I progetti che non troveranno spazio nel Recovery e nel fondo complementare pari a 30 miliardi, auspichiamo possano trovare spazio nella programmazione dei  fondi europei.  Conclusa questa prima fase di censimento si passerà ora alla fase due di programmazione.

Sui 6 assi di intervento del Recovery sono intervenuti gli assessori regionali competenti:

Per l’assessore all’ambiente Matteo Marnati, il percorso che ha portato alla definizione di una selezione di progetti ha avuto come unico principio cardine quello della “Crescita felice”, con progetti legati alla rivoluzione verde, alla transizione ecologica, alla sostenibilità. ““All’interno della macroarea della digitalizzazione – ha aggiunto l’assessore – grandi temi come 5G, banda larga, intelligenza artificiale, big data, cyber security e il cloud. Un’area questa in cui sono stati raccolti circa 200 progetti, più di 20 cantierabili, per un valore di oltre 700 milioni di euro”. Sono stati 2974 i progetti presentati dagli enti pubblici piemontesi “e circa il 40% riguarda tematiche collegate ai temi dell’Ambiente, Energia e Territorio: 498 per efficienza energetica e rinnovamento degli edifici pari al 42,2%; 249  sono connessi alle energie rinnovabili, idrogeno e mobilità sostenibile; 105 progetti, sono riferiti a protezione del territorio e delle risorse idriche. Infine 25 progetti, sono riferiti ad agricoltura sostenibile ed economia circolare”.

“Dopo i vaccini – ha esordito l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano –  abbiamo davanti una sfida difficile, la sfida economica. L’economia piemontese ha basi solide e punti di forza. Abbiamo imprese che possono dar vita ai nuovi trend tecnologici e propensione all’export, innovazione e ricerca, abbiamo l’incontro virtuoso tra atenei e imprese, tra filiere e distretti. Quello su cui dobbiamo investire è il potenziamento del rapporto tra pubblico e privato, la cultura digitale delle piccole e medie imprese , i costi e la fornitura delle materie prime, lo sviluppo e l’attrazione degli investimenti . Solo cosi potremo creare opportunità per essere attrattivi e competitivi”.

Sul tema sanità è intervenuto Luigi Icardi secondo cui approfittando delle risorse del Recovery “urge un riordino e un rafforzamento della rete territoriale, superando la vecchia visione ‘ospedalocentrica’ e valorizzando invece i distretti della salute dotate di risorse e autonomia. Serve medicina del territorio più accessibile e incentrata su case della salute. Occorre una rete di assistenza primaria diffusa e collegata all’area sociosanitaria. Bisognerà introdurre una circolarità tra domiciliarità, residenzialità e ospedale favorendo la scelta domiciliare. I 60 progetti sanitari che abbiamo selezionato intendono affrontare  due sfide in particolare: la digitalizzazione del servizio sanitario e il miglioramento delle  reti di prossimità per l’assistenza territoriale”.

Anche i progetti legati all’agricoltura rappresenteranno uno degli assi strategici del documento del Piemonte, secondo l’assessore Marco Protopapa “I 24 progetti che abbiamo individuato nell’ascoltare le richieste dei territori, sono realizzabili tra i 3 e i 5 anni. Parliamo di interventi che riguardano invasi, recupero strutture, messa in sicurezza dei canali, di energia idroelettrica, risparmio energetico, nonché danni causati da alluvioni”.

Per l’assessore ai trasporti Marco Gabusi, il primo progetto strategico da mettere in campo riguarda la rivoluzione verde, bisogna guardare al traffico di persone e merci in maniera sostenibile. Inoltre, nel censire le priorità del Piemonte non si può non guardare alla strada dell’idrogeno e al tema del contrasto al dissesto idrogeologico”.

Sull’asse istruzione, Lavoro e Formazione professionale è infine intervenuta Elena Chiorino “Bisogna ripartire accelerando o processi che da tempo sono noti e riconosciuti come necessari, ma che per la rigidità del sistema non si sono mai compiuti. Penso ad esempio alle Academy: le nuove fabbriche della formazione, progetto che include un piano di potenziamento e valorizzazione del sistema ITS. Va superato il concetto di assistenzialismo con l’auspicio che nel DEF del governo non si confermi l’incremento di un miliardo di stanziamento per il reddito di cittadinanza, destinandolo al potenziamento delle politiche attive del lavoro. Occorre investire sulla formazione continua, rafforzare l’orientamento, l’apprendistato duale e la ricollocazione, ma anche potenziare i servizi alla famiglia per sostenere l’occupazione femminile.   Dobbiamo elaborare progetti – conclude –  Nella piena convinzione che oggi più che mai si debba intervenire nell’ottica di primazia dell’interesse nazionale a tutela del nostro made in Italy e a salvaguardia del dato occupazionale: dove c’è impresa c’è occupazione, mossi da patriottismo industriale e dall’orgoglio della nostra vocazione manifatturiera”.

Il dibattito ha registrato gli interventi di moltissimi consiglieri, tra i quali i capigruppo delle forze politiche presenti in Consiglio.

Per Alberto Preioni (Lega) “il   lavoro di censimento presentato dalla Giunta Cirio è espressione delle volontà dei sindaci e dei territori, un lavoro capillare e dettagliato da cui non si poteva prescindere. I tanti progetti andranno cuciti insieme in maniera da rendere il Recovery  plan un reale piano di ripartenza. Un lavoro utile e non scontato perché tra due anni si riaprirà anche la nuova programmazione europea. Guardo all’inizio di questo percorso con fiducia poiché nato dal dialogo con i nostri territori”.

Diversa la posizione del Pd con Raffaele Gallo: “Oggi avremmo dovuto discutere di Next generation, di opportunità e di sviluppo, di investimenti e risorse e invece anche in questa occasione come per il Piano competitività  e del Riparti Piemonte, la Giunta Cirio ha perso l’occasione di indicare quale sia la sua visione rispetto al futuro del Piemonte. Invece di entrare nel merito di progetti strategici in grado di dare nuove spinte al Piemonte, il presidente Cirio comunica di aver stilato lista di piccoli e grandi interventi dei Comuni. Lavoro legittimo ma diverso da quello che ci offre in termini di opportunità il Recovery plan. La Regione avrebbe dovuto definire priorità e non limitarsi a raccogliere i progetti degli enti locali.”

Per Paolo Ruzzola (capogruppo Forza Italia) “il censimento dei progetti segnalati dai comuni e dai territori, è la base per costruire anche i futuri  bandi europei.  A partire da quelle istanze possiamo ridare fiducia al Piemonte, per creare un piano di sviluppo e di rilancio credibile da presentare non solo per ricevere  fondi del Recovery ma da utilizzare  anche nella programmazione dei fondi europei per i prossimi 7 anni.”

“Scopriamo oggi in aula una cosa nuova – esordisce Sean Sacco, M5S –  che discutiamo di un insieme di progetti raccolti per il Piemonte e non del Recovery plan. Abbiamo a  disposizione fondi da spendere entro il 2026  e invece di pensare a come ridisegnare il Piemonte, la giunta propone un elenco di progetti  e idee che stavamo già facendo prima. Dei 34 miliardi di euro previsti per il Piemonte probabilmente ne arriveranno fra i 7 e gli 8. Non presentarsi con progetti chiar  e strutturali vuol dire perdere una grande occasione. Gli assessori della Giunta Cirio hanno elencato principi ma non progetti..”

Per Paolo Bongioanni (FdI) ”l’ ascolto partecipato portato avanti dalla Giunta  con i Comuni piemontesi, è la  chiave per indicare le reali necessità del territorio. Tremila progetti sono tantissimi  e anche se non saranno tutti realizzabili, rappresentano un’occasione straordinaria per recuperare il terreno perso nelle scorse legislature”.

“Le risorse annunciate da Giunta,  34 miliardi, date per acquisite, in realtà non lo sono ancora – specifica Silvio Magliano (Moderati) –  dunque bene capire oggi cosa c’è nel cassetto dei sindaci ma occorre ragionare su una visione più generale. Le risorse esistono se esistono riforme strutturali, questa è la sfida. Grave che la Città Metropolitana non abbia inserito la tangenziale est di Torino tra i progetti finanziabili”.

“I fiumi di soldi per il domani non basteranno mai se servono a fare le stesse cose di ieri, magari gli stessi errori – ha dichiarato Marco Grimaldi (Luv)  – Gli ecosistemi stanno scomparendo, ogni 10 anni perdiamo 10 milioni di ettari di terreni . Inquinamento atmosferico e idrico uccidono 9 milioni di persone l’anno. Bisogna ripensare radicalmente il nostro modello sociale e di sviluppo, invece si continua ciecamente con pioggia di risorse per grandi opere che si sarebbero fatte in ogni caso”.

Per Mario Giaccone (Monviso) sembra il sogno di qualsiasi uomo politico o cittadino, poter restituire questa mole di risorse ai territori, oltre 34 miliardi per 3mila progetti per un futuro di benessere, salute, istruzione, diritti ed equità. Il Ruolo dell’opposizione, pur apprezzando il lavoro svolto, è indicare come questo tipo di programmazione abbia delle falle e dei difetti: per noi la falla è sulla capacità strategica di progettare il futuro di questo territorio fra 30-40 anni. Le scelte hanno un modello “vecchio” più che una vera programmazione che guardi al futuro”.

“Abbiamo richiesto il consiglio straordinario per sentire quale fosse visione utilizzata nel documento da sottoporre al governo – afferma nel suo intervento Francesca Frediani (M4O) –   Oggi apprendiamo che questa visione non  esiste. Il sistema di censimento è un elenco di progetti , la Giunta ha solo raccolto istanze dei territori scegliendo di non decidere nulla, illustrandoci progetti scollegati tra di loro. Ennesima occasione persa per dare una direzione al Piemonte”.

Arriva il Giro d’Italia Ecco le modifiche alla viabilità

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Sabato 8 maggio Torino ospiterà la prima tappa del 104° GIRO d’ITALIA.

La manifestazione sportiva si svolgerà interamente all’interno del territorio comunale, con una “cronometro individuale”, e interesserà gran parte della zona centro e la zona est della città (precollina), comprese entrambe le aree limitrofe le sponde del fiume Po, da Ponte Regina Margherita fino al Ponte Balbis.

La partenza della tappa sarà in piazza Castello, mentre l’arrivo è posizionato a ridosso di piazza Gran Madre di Dio, in Corso Moncalieri angolo via Gioannetti.

L’intera area sarà soggetta a modifiche viabili e divieti di sosta.

 

Durante la giornata di gara, l’intero percorso della manifestazione di circa 9 chilometri, sarà interdetta la circolazione dalle ore 08.00 alle ore 20.00.

 

Il circuito si snoderà lungo le seguenti vie:

PARTENZA piazza Castello, fronte Regione – piazza Castello, fronte via Roma – piazza Castello carreggiata nord contromano – piazza Castello fornici Prefettura – viale I Maggio – viale Partigiani – corso San Maurizio, carreggiata centrale – lungo Po Cadorna – lungo Po Diaz – corso Cairoli – Arco Monumentale dell’Artiglieria – viale Virgilio – viale Turr – viale Marinai d’Italia –  via Tiepolo (salita verso Galileo Galilei) – corso Galileo Galilei (direzione nord) – rotonda Dante – ponte Isabella – corso Moncalieri (direzione sud) –  corso Sicilia – piazza Zara (varco benzinaio) corso Moncalieri (direzione nord) – corso Moncalieri (ang. Gioannetti) ARRIVO.

 

Lungo tutto il percorso di gara e in alcune zone limitrofe sarà in vigore il divieto di sosta permanente e continuo, dalle ore 20.00 del giorno 7 maggio fino al termine della manifestazione.

 

Dalle ore 8.00 dell’8 maggio e fino all’ultimazione della gara, indicativamente intorno alle 20.00, per attraversare la città in direzione SUD provenendo da Corso Casale si dovrà aggirare l’area “Rossa” utilizzando Ponte Regina Margherita e Corso Regina Margherita, mentre in direzione NORD provenendo da Corso Moncalieri si dovrà aggirare l’area utilizzando corso Monterotondo, Ponte Balbis e corso Bramante.

 

Sarà consentito l’attraversamento dell’area di gara, soltanto fino alle ore 10.00, da nord a sud lungo la via Vanchiglia in ambo i sensi di marcia (intersezione Corso San Maurizio) e da est a ovest lungo Corso Vittorio Emanuele II in ambo i sensi di marcia (intersezioni corso Cairoli e corso Moncalieri).

 

Per raggiungere il centro città e la parte OVEST, scendendo dalla collina, si dovrà aggirare la zona di gara, utilizzando i ponti Balbis e Regina Margherita.

 

Anche i percorsi dei mezzi di trasporto pubblico transitanti nell’area interessata dalla manifestazione subiranno delle deviazioni. Sabato 8 maggio saranno deviate le linee 6 – 13 – 15 – 16CS – 16CD – 18 – 30 – 42 – 52 – 53 – 55 – 56 – 61 – 66 – 68 – 70 – 73.

 

La linea 73 subirà una variazione di percorso già dal 2 maggio e per tutta la settimana.

Covid, alle Gru nuovo sito drive in dell’ AslTo3. Vaccinazioni fino a 40 veicoli ogni ora

 Le Gru, parte del Gruppo Klépierre, leader italiano ed europeo nel settore dei Centri Commerciali, ha concesso all’azienda sanitaria il piano terra del parcheggio multipiano e collabora fornendo il personale di supporto logistico, le utenze e le strutture necessarie all’allestimento di un innovativo punto vaccinale in modalità drive in.

Primo esempio di questo genere in Piemonte, il centro vaccinale, dopo una prima fase di rodaggio, accetterà fino a 40 autoveicoli l’ora, divisi in quattro quadranti di parcheggio per un totale di circa 120 vaccinazioni quotidiane.

La nuova area vaccinale, aperta dal 4 maggio tutti i martedì e venerdì, prevede che al piano terreno del parcheggio multipiano di Le Gru le automobili si parcheggino per una somministrazione effettuata direttamente nell’abitacolo. Il personale medico, infermieristico e amministrativo gestirà la valutazione medica dei pazienti, la vaccinazione e le procedure di certificazione muovendosi da un quadrante di parcheggio all’altro mentre le automobili staranno sempre parcheggiate nello stesso punto, con alleggerimento dei tempi di attesa, dei consumi di carburante e delle emissioni inquinanti. Un gruppo di volontari gestirà i flussi, mentre lo staff messo a disposizione da Le Gru supporterà il centro vaccinale in tutte le attività di sicurezza, safety, pulizie e manutenzione dell’area, per una piena efficienza.

“Questo nuovo punto vaccinale” sottolinea Franca Dall’Occo, direttore generale AslTo3 “ci consente di implementare ulteriormente la capacità di raggiungere i nostri cittadini sul territorio e di accelerare la campagna di vaccinazione. La modalità drive in, che sperimentiamo nella sede di Le Gru, permette inoltre la somministrazione senza che si debba scendere all’auto, garantendo la sicurezza di chi si vaccina e degli operatori e favorendo chi ha maggiori difficoltà nella deambulazione. Ringrazio la direzione de Le Gru e il comune di Grugliasco che hanno collaborato alla realizzazione di questo nuovo punto vaccinale e il personale Asl e i volontari che a vario titolo vi hanno contribuito.”

Il direttore di Le Gru, Davide Rossi, ha dichiarato: “Siamo davvero orgogliosi di poter essere di supporto in questo momento delicato, e dare il nostro contribuito per accelerare il processo di vaccinazione, confidando in un ritorno alla normalità che ci auguriamo arrivi presto. Con questa iniziativa il centro commerciale dimostra, ancora una volta, di essere un presidio di sicurezza per la salute dei propri clienti e di tutte le persone che ci lavorano. Il polo vaccinale di Le Gru si aggiunge ad altri hub già attivi sul territorio italiano nei centri commerciali del Gruppo Klépierre, che si è messo a disposizione del Governo, confermando la tradizionale vocazione dei propri mall come luoghi aperti e polifunzionali al servizio dei cittadini”.

Il sindaco della città di Grugliasco, Roberto Montà, afferma: “Il nuovo centro vaccinale di Le Gru è un ulteriore tassello alla lotta contro il Covid per continuare a vaccinare, nel più breve tempo, più persone possibili. Uno sforzo di Regione, Asl To3, comune di Grugliasco, a cui da oggi si aggiunge anche quello di Le Gru. Con soddisfazione possiamo essere orgoliosi del terzo centro vaccinale aperto sul nostro territorio, oltre al Poliambulatorio di via Lanza e al padiglione “La Nave” al parco Le Serre che amplia l’offerta sulla nostra Città. Ringrazio Asl To3, Le Gru, i sanitari e i volontari per la disponiblità e la collaborazione dimostrate”.

I carabinieri sventano la truffa dei contratti telefonici e dei cellulari a nome di altri

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Torino, 4 maggio Alle prime ore dell’alba, nella provincia di Torino, oltre 40  carabinieri del Comando Provinciale di Torino hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del capoluogo piemontese su richiesta del Gruppo criminalità organizzata comune e sicurezza urbana della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 4 italianiritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di truffa, sostituzione di persona, indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito

Altre 9 persone, tutte di nazionalità italiana, sono indagate a piede libero a vario titolo per aver fatto parte del sodalizio o per aver concorso nella commissione di singoli reati.

L’indagine, condotta dalla Stazione Carabinieri di Grugliasco (TO) tra settembre 2018 e novembre 2019, ha consentito di documentare l’esistenza di un gruppo criminale al quale appartenevano, tra gli altri, due impiegati di un centro di telefonia di Torino i quali, utilizzando i documenti di identità e gli estremi delle carte di credito di ignare persone, acquistavano a nome delle suddette vittime sim card e telefoni cellulari di ingente valore. Lo schema della truffa era quello di attivare contratti di telefonia conpiani rateali che prevedono la consegna dei beni senza l’esborso immediato di denaro. Questo consentiva di rivendere i prodotti a terze persone, prevalentemente all’estero, prima che il reale intestatario della carta di credito usata potesse accorgersi dell’addebito.

Complessivamente sono stati documentati acquistati di 63 smartphone e 67 schede telefoniche con un danno patrimoniale di 55.000 euro per 5 titolari di negozi di telefonia nonché per gli inconsapevoli intestatari dei contratti telefonici.

Covid Piemonte: il bollettino di lunedì 3 maggio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 343 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 39 dopo test antigenico), pari al 3% di 11.438 tamponi eseguiti, di cui  7.180 antigenici. Dei 343 nuovi casi, gli asintomatici sono 170 (49,6%).

I casi sono così ripartiti: 51 screening, 240 contatti di caso, 52 con indagine in corso: per ambito: 7 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 53 scolastico, 283 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 351.348 così suddivisi su base provinciale: 28.341  Alessandria, 16.833 Asti, 10.823 Biella, 50.501 Cuneo, 27.036 Novara, 188.377 Torino, 13.020 Vercelli, 12.469 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.458 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.490 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 194 (-9 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2042 (+8 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.935

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.425.017 (+ 11.438 rispetto a ieri), di cui 1.508.514  risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.302

Sono 19 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 5 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.302 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.532 Alessandria, 695 Asti, 420 Biella, 1.388 Cuneo, 928 Novara, 5.382 Torino, 502 Vercelli, 363 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 92 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

324.875 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 324.875 (+626 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 25.897 Alessandria, 15.689 Asti, 9.846 Biella, 46.552 Cuneo, 25.163 Novara, 174.353 Torino, 12.063 Vercelli, 11.651 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.358 extraregione e 2.303 in fase di definizione.

Arrivate le prime lettere di licenziamento ai lavoratori ex Embraco

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Sono state recapitate le  prime lettere di licenziamento ai 400 lavoratori della ex Embraco di Riva di Chieri.

La cassa integrazione resterà  in vigore fino al 22 luglio.

“E’ sempre più urgente la costituzione della newco Italcomp, unico strumento a disposizione per garantire il futuro e l’occupazione dei 400 lavoratori ex Embraco”, dice  Vito Benevento, segretario organizzativo della Uilm di  Torino.

Controlli anti Covid, chiusi e sanzionati tre bar

Torino, 3 maggio. Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale per verificare il rispetto della normativa anti covid, i carabinieri hanno chiuso tre esercizi pubblici.

Nelle ultime 48 ore i militari della Compagnia di Moncalieri hanno chiuso tre locali nell’hinterland torinese. In particolare in un pub di Carignano hanno riscontrato la presenza di circa 150 persone le quali, a causa degli spazi ristretti del dehors, erano assembrate.
In altri due bar, a Beinasco e Orbassano, è stata accertata la presenza di clienti seduti negli spazi interni in violazione della normativa vigente che prevede il servizio esclusivamente all’aperto.
Oltre ai titolari delle attività, al termine degli accertamenti volti alla loro completa identificazione, verranno sanzionati anche gli avventori.

Crisi, soffre il settore degli spettacoli: un terzo del comparto rischia di sparire

In Piemonte il settore degli spettacoli ha accumulato perdite per 25 milioni  dal marzo 2020

Ora rischia di vedere scomparire entro fine anno  il 30% dell’intero comparto. In base a  uno studio condotto nel settore, il critico musicale Maurizio Scandurra afferma:  “Le riaperture così come sono  e  il perdurare del coprifuoco alle 22 vanificano ogni ipotesi di pianificazione spettacoli, dal piccolo pianobar all’interno di locali e ristoranti sino al concerto o evento di piazza”

Piccole aziende  individuali e PMI dai tre ai dieci addetti sono impossibilitate a onorare leasing, mutui  e prestiti mensili per i noleggi a lungo termine di impianti di fornitura palcoscenici, tensostrutture, audio-video. Conclude  Scandurra : “si tratta di imprese che faticano a riconvertirsi, vista  la loro propria specificità, che basano la propria competitività sull’ innovazione delle attrezzature, e che le briciole provenienti dai vari decreti nazionali e regionali non sono in grado di sostenere”.