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Rsa Covid-free al 96 per cento Nuovi interventi della Regione

Continua il  sostegno della Giunta regionale alle attività delle strutture residenziali per anziani, disabili, minori, soggetti psichiatrici e con delle dipendenze.

L’assegnazione temporanea di infermieri e operatori socio-sanitari già occupati in tali strutture all’atto dell’assunzione nelle aziende sanitarie è stata prorogata fino al 30 giugno 2022.

E’ stato inoltre approvato un nuovo sistema di convenzioni che  potrà consentire agli infermieri dipendenti delle aziende sanitarie di effettuare nelle Rsa, su base volontaria, turni aggiuntivi al di fuori dell’orario di lavoro e non in libera professione. Potranno così essere ancora più garantiti adeguati livelli di assistenza infermieristica alle persone ospitate.

Sono stati diversi ed importanti i risultati prodotti da 20 mesi di continuo confronto con le associazioni di rappresentanza delle Rsa.

“A contraddistinguere il lavoro – dichiara il presidente della Regione Alberto Cirio con gli assessori alla Sanità e alle Politiche sociali, Luigi Genesio Icardi e Chiara Caucino – è stato proprio lo spirito di condivisione e soluzione dei singoli problemi nato da scelte non calate dall’alto, ma condivise con chi quotidianamente viveva e vive il problema della pandemia”.

Il presidente Cirio evidenzia anche che il 96% delle Rsa è Covid-free: “Le nostre residenze per anziani si confermano uno dei luoghi più sicuri, grazie alla campagna vaccinale e al lavoro fatto in questi mesi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte insieme alle oltre 700 strutture”. Su più di 34.000 ospiti al momento solo 95 risultano in isolamento per Covid, ovvero lo 0,28%. Minima anche la percentuale di positività nel personale, che è dello 0,44%, così come le ospedalizzazioni per Covid, che sul totale degli ospiti sono solo 8. La mortalità si conferma ridotta dei 2/3 rispetto al dicembre 2020, prima dell’avvio della campagna vaccinale.

Tra le misure principali e più significative vanno ricordate:

– il protocollo d’intesa del marzo 2020 che, grazie alle riunioni dell’Osservatorio RSA e allo svolgimento di oltre 250 cabine di regia provinciali, ha consentito di ottenere significativi risultati a tutela di ospiti e operatori e delle singole imprese sociali che gestiscono le strutture;

– la consegna da settembre 2020 al 31 dicembre 2021 di test antigenici ad ogni singola struttura, per garantire uno screening quindicinale, ora ridotto a 10 giorni, nelle Rsa e mensile in tutte le altre strutture (solo in quelle per anziani sono stati distribuiti oltre 2,2 milioni di test antigenici per un valore economico di oltre 3,3 milioni di euro);

– la distribuzione di test antigenici aggiuntivi per consentire l’ingresso di parenti e visitatori;

– il sostegno infermieristico con dipendenti del Servizio sanitario regionale alle strutture in difficoltà a causa del personale colpito dal Covid;

– la rilevazione settimanale delle Commissioni di vigilanza sulla situazione delle singole strutture, che solo nel 2020 ha prodotto più di 400 interventi (il triplo degli anni precedenti);

– la creazione della piattaforma, unica in Italia, che ha consentito e consente di monitorare quotidianamente più di 1500 strutture ed ha permesso di intervenire sulle situazioni di maggior criticità così individuate;

– l’approvazione della legge regionale n.3/2021, che ha stanziato oltre 40 milioni di euro a favore del sistema della residenzialità piemontese;

– la delibera del 9 aprile 2021 sulle “dimissioni protette”, che ha consentito a oltre 1500 anziani ultrasessantacinquenni non autosufficienti o con bisogni sanitari e assistenziali assimilabili di essere curati e assistiti, senza alcun onere per le famiglie, non più in ospedale ma nelle Rsa;

– l’adeguamento Istat delle tariffe nel luglio 2021 (che non avveniva dal 2017);

– la consegna dal settembre scorso di oltre 3,3 milioni di dispositivi di protezione individuale per un valore di 1.500.000 euro;

– il potenziamento dei corsi per operatori socio-sanitari, inserendo la possibilità di svolgere corsi a compartecipazione economica, per garantire una maggiore presenza e la riqualificazione professionale di chi in emergenza ha operato nelle strutture senza averne titolo;

– nel novembre scorso la possibilità per i medici di medicina generale di estendere il massimale degli assistiti per garantire la presa in carico di pazienti delle Rsa.

Altri importanti provvedimenti saranno adottati nei primi mesi del 2022: adozione di nuove linee guida che consentiranno ad operatori socio-sanitari specializzati di coadiuvare gli infermieri nella somministrazione dei farmaci che gli ospiti devono assumere; il potenziamento delle attuali forme di assistenza domiciliare; il monitoraggio mensile delle convenzioni, in modo da garantire omogeneità e utilizzo delle risorse previste per ogni singola Asl; la revisione dell’attuale assistenza socio-sanitaria alle persone anziane non autosufficienti per arrivare, tra l’altro, ad una riduzione delle fasce di assistenza infermieristica.

Bimbo di due mesi muore colto da malore a Bardonecchia

Campo Smith, Val di Susa. Questa mattina un bambino di due mesi è morto per un malore improvviso a Bardonecchia.

Il piccolo era  con i genitori nel piazzale di partenza degli impianti sciistici di risalita.

Papà e mamma si sono accorti che il bambino non respirava e  hanno chiamato i soccorsi.

Sono intervenuti polizia, elisoccorso, carabinieri e il 118 ma non è stato possibile rianimarlo.

Il bollettino Covid di domenica 2 gennaio

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COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.619 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 1.543 dopo test antigenico), pari al 15,9% di 16.452 tamponi eseguiti, di cui 10.404 antigenici. Dei 2.619 nuovi casi gli asintomatici sono 1760 (67,2%).

I casi sono così ripartiti: 1.433 screening, 863 contatti di caso, 323 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 508.866, così suddivisi su base provinciale: 42.625 Alessandria, 24.367 Asti, 17.022 Biella, 72.000 Cuneo, 39.617 Novara, 266.248 Torino, 17.663 Vercelli, 18.599 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.309 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 8.416 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.294 (+52 rispetto a ieri).

I ricoverati in terapia intensiva sono 109 (+1 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 78.688

I tamponi diagnostici finora processati sono 11.846.510 (+ 16.452 rispetto a ieri), di cui 2.747.420 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 12.065

Sono 6 i decessi di persone positive al test del Covid-19, nessuno di oggi, comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.065 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.601 Alessandria, 731Asti, 449 Biella, 1.487 Cuneo, 966 Novara, 5.777 Torino, 555 Vercelli, 383 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 116 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

416.710 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 416.710 (+1.062 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 33.407 Alessandria, 20.359 Asti, 13.571 Biella, 59.201 Cuneo, 33.140 Novara, 221.567 Torino, 14.953 Vercelli, 15.645 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.626 extraregione e 3.241 in fase di definizione.

Covid, da inizio pandemia a Torino e in Piemonte più di mezzo milione di casi

Ieri sono stati segnalati altri 7.450 casi  che hanno portato il totale a 506.247

A ieri i nuovi casi sono il 12,7% dei 58.437 tamponi eseguiti.  Gli asintomatici: 5.537 (74,3%).

I ricoveri in terapia intensiva sono 108 (+1 rispetto all’altro ieri), in altri reparti 1.242 (+19). I casi di isolamento domiciliare sono 77.190 I morti comunicati dall’Unità di Crisi sono 9, di cui uno avvenuto ieri. Il totale dall’inizio della pandemia è 12.059.

Isabella e Damiano i primi nati del 2022 a Torino

PRIMO NATO 2022:
Isabella Anna

Nata il primo gennaio 2022  alle 01.01 da parto spontaneo all’ospedale Mauriziano
Peso 3070 gr; prima figlia
Padre: Enrico
Madre: Elisabetta


È Damiano alle 00,46 il primo nato del 2022 all’ospedale SANT’ANNA di Torino

Anche nel 2021 il Sant’Anna con 6.701 parti si conferma il 1° ospedale d’Italia e tra i primi ospedali d’Europa per numero di parti (erano 6.766 nel 2020). La percentuale di tagli cesarei è del 30,1%, in calo rispetto rispetto all’anno 2020 quando sono stati 30,8%.
I parti singoli sono stati 6534, i gemellari 165 e trigemellari 2. Il 23,4% della donne erano straniere, di 88 nazionalità diverse. Complessivamente i neonati sono stati 6.701 e giovedì 7 ottobre si è registrato il maggior numero di nati in un giorno (33). In quasi nel 90% dei neonati da parto vaginale è stato effettuato il contatto pelle-pelle madre neonato, come viene raccomandato dall’OMS e che favorisce l’allattamento al seno. I neonati pretermine sono stati il 9,8%, in leggero calo rispetto al 2021 quando sono stati il 10,3%.
Il primo nato del 2022 è Damiano, che pesa 3.580 grammi, nato da parto spontaneo alle 00:46; seguito a poca distanza di tempo da Carlotta nata alle 01:22 e del peso di 3,250 grammi. Entrambi i parti sono avvenuti nei settori dove vengono assistite le gravidanze fisiologiche: rispettivsmente il Centro Nascita, diretto dal professor Alberto Revelli e dalla Ostetrica Lucrezia D’Antuono, ed il Settore 1° fisiologia, diretto dai dottori Corrado De Sanctis e Saverio Danese, coordinatrice ostetrica Patrizia Vetrugno.

numero totale dei nati nel 2021: 1092 (erano stati 1030 nel 2020),
dei quali 551 maschi e 541 femmine
2 parti gemellari
372 tagli cesarei

 

Fuochi d’artificio No Tav nella notte, bosco in fiamme

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Nella notte fuochi artificiali sono stati lanciati da un gruppo di attivisti No Tav, in Val di Susa, lungo cantiere della Torino-Lione presidiato dalle forze dell’ordine.

Un incendio si è sviluppato nel bosco ed è stato spento dagli idranti  della polizia prima che potesse estendersi.

Per disperdere i manifestanti  sono stati utilizzati lacrimogeni.

Un’atra dimostrazione  No Tav si è svolta a San Didero.

Dieci attivisti No Tav sono stati identificati dalla Digos.

Clima anomalo in montagna: chiudono gli impianti sciistici

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Sulle montagne piemontesi a causa delle temperature troppo elevate per la stagione chiudono diversi impianti sciistici

Attività ferme a Pian Neiretto di Coazze, a Ceresole Reale, al Frais di Chiomonte e ad Ala di Stura, dove gli impianti avevano aperto solo 24 ore prima. Le previsioni meteo indicano  tempo stabile con sole e clima mite in montagna e nebbie in pianura». La pioggia dovrebbe smettere ma le temperature resteranno  anomale con zero termico oggi e previsto a quota 3.900 metri, neanche fosse estate. Per ora non ci sono nevicate in vista.

Il bollettino Covid di venerdì 31 dicembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 11.501 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 9.313 dopo test antigenico), pari all’11,2% di 103.074 tamponi eseguiti, di cui 88.426 antigenici. Degli 11.501 nuovi casi gli asintomatici sono 7.963 (69,2%).

I casi sono così ripartiti: 8.982 screening, 1899 contatti di caso, 620 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 498.797, così suddivisi su base provinciale: 41.549 Alessandria, 23.850 Asti, 16.619 Biella, 70.771 Cuneo, 38.894 Novara, 261.619 Torino, 17.326 Vercelli, 18.141 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.250 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 7.778 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.223 (+47 rispetto a ieri).

I ricoverati in terapia intensiva sono 10(+rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 71.488

I tamponi diagnostici finora processati sono 11.771.621 (+103.074 rispetto a ieri), di cui 2.738.673 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 12.050

Sono 13 i decessi di persone positive al test del Covid-19, uno di oggi, comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.050 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.599 Alessandria, 731 Asti, 447 Biella, 1.487 Cuneo, 966 Novara, 5.766 Torino, 555 Vercelli, 383 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 116 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

411.929 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 413.929 (+2.556 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 33.101 Alessandria, 20.154 Asti, 13.482 Biella, 58.913 Cuneo, 32.895 Novara, 220.241 Torino, 14.878 Vercelli, 15.477 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.620 extraregione e 3.168 in fase di definizione.

Capodanno col botto. Arrestato 60enne: deteneva più di 700 pericolose bombe carta

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Torino: sequestrate dalla Divisione PAS

Altro materiale pirotecnico sequestrato in una seconda operazione a Biella

Nell’ambito delle attività di prevenzione e contrasto alla commercializzazione e all’uso illegale di artifici pirotecnici intensificate in vista del capodanno, lo scorso 27 dicembre personale della Divisione PAS ha tratto in arresto per detenzione illegale di materiale esplodente un sessantenne originario della provincia di Avellino e residente a Torino, in quanto trovato in possesso di 763 bombe carta. Le cosiddette “cipolle”, sottoposte a sequestro, di produzione artigianale e non classificate, ognuna del peso di 120 grammi, sono da ritenersi micidiali in quanto di elevata potenza e in grado di produrre un’esplosione “per simpatia”.

L’attività investigativa ha permesso di rinvenire detto materiale in un garage in uso all’arrestato, nel momento in cui questi lo stava prelevando evidentemente per cederlo a terzi, nonché nel locale magazzino di un bar cittadino in zona Madonna di Campagna, la cui licenza, intestata alla convivente dello stesso arrestato, è stata sospesa per dieci giorni ai sensi dell’art. 100 TULPS.

Mercoledì scorso, invece, gli agenti della Divisione PAS, insieme a personale dell’omonima Divisione della Questura di Biella, hanno tratto in arresto per detenzione illegale di sostanze esplodenti un trentacinquenne di Biella.

La perquisizione effettuata dagli agenti, a seguito di attività info-investigativa condotta dalla Squadra di Polizia amministrativa della Questura di Torino, ha permesso di rinvenire, occultati in una baita della provincia di Biella, nella disponibilità dell’arrestato, una sessantina di manufatti pirotecnici per complessivi 30 kg di massa attiva di materiale esplodente, che dovevano essere esplosi nella serata del 31 per festeggiare il capodanno, nonché numerosi mortai anche di grosse dimensioni, necessari per le accensioni.

Il materiale detenuto illegalmente, sottoposto a sequestro in considerazione dell’alto potenziale esplosivo e della sua micidialità, in grado di produrre un’esplosione “per simpatia”, poteva essere destinato esclusivamente all’uso professionale, per il quale è prevista autorizzazione di pubblica sicurezza e specifica abilitazione tecnica.

L’uomo si trova, su disposizione dell’A.G., agli arresti domiciliari.

“Non mi arrendo, lascio il campo da innocente” L’ultima lettera di Burzi

Ecco il testo dell’ultima lettera di Angelo Burzi, indirizzata via mail ad alcuni amici prima di uccidersi la notte di Natale. La missiva è stata resa nota dai destinatari dopo i funerali dell’ex uomo politico 

Ho vissuto splendidamente sino al compimento del mio 73mo compleanno. Poi, da settembre sono cominciati i problemi…

la notizia delle udienze alla fine previste per il processo di appello ed un iniziale mal di schiena. Partiamo da questo e, abbreviando un percorso durato tre mesi, si arriva ad una Pet di fine novembre, ad una biopsia ed a una Tac tutt’altro che positive. Si preannuncia quindi un prossimo futuro di approfondimenti, di interventi chirurgici e di terapie per nulla gradevoli… panorama non certo entusiasmante, ma c’è di peggio.

La giustizia è un esempio appunto del “peggio”, non trascurando che lo scrivente è certo di essere totalmente innocente nei riguardi delle accuse a lui rivolte. Alla fine del processo di appello, 14 dicembre u.s., ho totalizzato una condanna a tre anni per peculato svolto continuativamente dal 2008 al 2012. I possibili sviluppi stanno in un possibile nuovo ricorso in Cassazione, che avrà con grande probabilità un esito nuovamente negativo, diciamo alla fine del 2022. E qui iniziano i problemi seri perché interverrà la sospensione dell’erogazione del vitalizio per la durata della condanna. Probabilmente si sarà fatta nel frattempo nuovamente viva la Corte dei conti pretendendo le conseguenze del danno di immagine da me provocato, diciamo non poche decine decina di migliaia di euro.

 

Credo tutto ciò sia soggettivamente insostenibile, banalmente perché col vitalizio io ci vivo, non essendomi nel corso della mia attività politica in alcun modo arricchito, e sostanzialmente perché non sono più in grado di tollerare ulteriormente la sofferenza, l’ansia, l’angoscia che in questi anni ho generato oltre che a me stesso anche attorno a me nelle persone che mi sono più care, mia moglie, le mie figlie, i miei amici.

Preferisco dare loro oggi, adesso, una dose di dolore più violenta, ma una tantum… poi la loro vita potrà ricominciare visto che hanno, contrariamente a me, una larga porzione di futuro davanti a sé, futuro che non voglio danneggiare o mettere a rischio con una inutile mia ulteriore presenza su questo palcoscenico.

Siccome arrendermi non è mai stata un’opzione, frangar non flectar, esprimo la mia protesta più forte interrompendo il gioco, abbandonando il campo in modo definitivo.

Serve anche fare un non esaustivo elenco dei personaggi che maggiormente hanno contraddistinto in maniera negativa questo mia vicenda in quasi dieci anni. Dapprima i giudici del primo processo d’appello, i quali, con una sentenza che definire iniqua e politicamente violenta è molto poco, azzerarono la sentenza di primo grado che mi vide assolto per insussistenza del fatto dopo due anni di dibattimento in aula. Poi l’uomo nero, il vero cattivo della storia, il sostituto procuratore che dall’inizio perseguì la sua logica colpevolista, direi politicamente colpevolista. Essendo persona preparata e colta non si arrese rispetto alle assoluzioni del primo grado, ma appellandosi a sua volta ottenne la condanna nel successivo appello. Ancor più colpevole a mio avviso perché, conoscendo in dettaglio i fatti che mi riguardano, insistette nelle sue tesi. Infine trionfò pochi giorni fa con l’esito del rinnovato appello determinato dalle decisioni della Cassazione.

In questo caso con il contributo significativo del presidente e relatore della Corte, l’ultimo arrivato sulla scena, le cui motivazioni non sono ancora note, bisogna attendere i 90 gg dalla sentenza, ma è evidente che ci ha messo molto del suo, probabilmente aggiungendo le sue valutazioni di ordine etico morale, del tutto soggettive e prive sia di sostanza che di sostenibilità giuridica, alle richieste dell’accusa. Se la procedura glielo avesse consentito, credo le avrebbe ampliate.

Desidero infine che il mio abbandono non sia in alcun modo connesso con il Natale, è solo dovuto alla concomitante assenza fisica di mia moglie, il che lo rende oggi praticabile. Spero però sia di esplicita condanna per coloro che ne sono stati concausa e di memoria per coloro che, leggendo queste poche righe, le potessero condividere.

Importante anche non dimenticare il ruolo positivo della Presidente Bersano di Begey che svolse eccellentemente il suo non semplice ruolo durante il primo grado del processo, leggendo le carte disponibili, sentendo coloro che avevano titolo, distinguendo le spese per la loro inerenza al mandato dei consiglieri, condannando severamente i colpevoli ed assolvendo gli altri, fra i quali io stesso. Insomma facendo il giudice!

Me ne vado in eccellente forma psichica, abbastanza traballante in quella fisica, certo che questo mio gesto estremo sia l’unica strada da me ancora percorribile… la  riduzione e la cessazione futura del danno!

Siccome credo in Dio sono anche certo che Lui comprenderà e che quindi non passerò l’eternità tra le fiamme degli inferi.

Con sincerità

Angelo Burzi

Ps: chi fosse destinatario di queste parole sappia di essere autorizzato a farne l’uso che crede. Ne posso rispondere solo io, che però non ci sarò più.