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Pronto soccorso e pandemia: la Regione proroga i contratti

EROGATI INCENTIVI ECONOMICI E CORSI DI FORMAZIONE. L’ASSESSORE ALLA SANITA’, LUIGI ICARDI: «VALORIZZIAMO E ACQUISIAMO PROFESSIONALITA’»

Su proposta dell’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, questa mattina la Giunta regionale ha approvato un pacchetto di misure immediatamente operative sul fronte dei servizi di Emergenza urgenza e Pronto soccorso della Sanità regionale.

In particolare, viene autorizzata la proroga dei contratti a tempo determinato stipulati con il personale del Comparto (infermieri, operatori socio sanitari, amministrativi e tecnici sanitari) per l’emergenza Covid-19, viene attivato un percorso formativo regionale per consentire ai medici abilitati in Medicina e Chirurgia, ma privi di specializzazione, di svolgere l’attività nell’ambito dei servizi Dea/Pronto soccorso e vengono erogati sostanziali incentivi economici per le prestazioni aggiuntive dei medici già operanti in Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza (MECAU).

«Affrontiamo il problema nazionale della grave carenza di organico nei Pronto soccorso – osserva l’assessore Icardi -, mettendo in campo come Regione provvedimenti straordinari e urgenti che agiscono anche sul fronte dell’emergenza pandemica, all’origine delle maggiori criticità degli ultimi due anni. Da un lato, valorizziamo la professionalità acquisita dagli operatori che hanno prestato servizio durante la pandemia prorogando i contratti a tempo determinato degli infermieri e del personale del Comparto, dall’altro gratifichiamo maggiormente, anche sul piano economico, il lavoro dei medici nei Pronto soccorso e mettiamo a disposizione dei medici non specializzati la possibilità di essere reclutati nei reparti Dea/Pronto soccorso attraverso un apposito corso di formazione regionale, con modalità teoriche e pratiche. Tutto ciò, in attesa degli interventi legislativi attesi dal Governo nazionale».

Sul piano pratico, la proroga dei rapporti di lavoro, concordata con le Organizzazioni sindacali del Comparto Sanità, riguarda inizialmente circa 3.600 dei 5.700 lavoratori assunti a vario titolo per l’emergenza pandemica. L’intesa prevede che per svolgere le attività rese necessarie dall’emergenza pandemica, il recupero dell’attività ordinaria, resa più difficoltosa dalla situazione emergenziale in atto, e per lo sviluppo delle azioni previste dal Pnrr, le Aziende sanitarie regionali sono autorizzate a  prorogare il personale, con cui è stato costituito un rapporto di lavoro di natura subordinata a tempo determinato durante la pandemia, fino alla data del 31 dicembre 2022. La Regione verificherà la programmazione delle procedure di reclutamento (e di stabilizzazione) necessarie al soddisfacimento del fabbisogno assunzionale espresso dalle Aziende e il relativo andamento dei costi, nonché la coerenza della Legge di Bilancio con gli strumenti di programmazione economico finanziaria, concordando sulla necessità di un attento monitoraggio del personale in considerazione dei fabbisogni che la Sanità piemontese dovrà affrontare nei prossimi anni.

Quanto alla formazione regionale per medici abilitati, ma non specializzati, si tratta di un nuovo corso della durata complessiva di due anni e articolato su due fasi, la prima della durata di 300 ore di formazione teorico e pratica e la seconda per la formazione “on the job” al fine di consentire ai partecipanti una progressiva autonomia assistenziale. Con esito favorevole della verifica intermedia del primo modulo teorico-pratico (150 ore), ai frequentanti il corso sarà conferito un incarico di lavoro autonomo, con finalità di formazione e lavoro e con tutoraggio garantito da un medico specialista in Medicina d’emergenza e urgenza.

Riguardo agli incentivi economici, per le prestazioni erogate in MECAU all’interno della propria Azienda da parte dei medici di Pronto soccorso o interni con specialità equipollenti, nei giorni di sabato, domenica, festivi e in orario notturno, la retribuzione oraria passa da 40 a 60 euro lordi all’ora, relativamente all’attività lavorativa eccedente l’orario istituzionale. Le convenzioni tra le Aziende sanitarie regionali diventano prioritarie e i medici che opereranno in questo regime verranno compensati con 100 euro lordi all’ora, omnicomprensivi di spese di eventuale trasferta. In più, è stato dato l’indirizzo alle Aziende sanitarie regionali di creare degli incarichi di funzione per dirigenti medici nelle MECAU, in modo da incentivare ulteriormente i medici di Pronto soccorso in possesso di maggiore esperienza.

Edilizia e architettura al servizio della ripresa Al Lingotto torna Restructura

Dopo il successo di Expocasa, la fiera dedicata alle soluzioni dell’arredo e all’home design, che ha riscontrato il favore positivo del pubblico e degli oltre 100 espositori presenti, torna a Torino Restructura, il salone nazionale dell’edilizia e dell’architettura. L’appuntamento per questa 33° edizione è allo spazio espositivo dell’Oval Lingotto, dal 18 al 20 novembre 2021. 

Dopo un anno di pausa, dovuto alla situazione sanitaria nazionale, Restructura torna in cantiere seguendo le regole che hanno reso le precedenti manifestazioni di successo: selezione, scaglionamento degli ingressi, distanziamento e rispetto delle attuali norme in vigore.
I temi centrali di Restructura sono la riqualificazione, il recupero e la ristrutturazione edilizia, con una particolare attenzione alle tematiche ambientali. 

La novità più importante del 2021 è che Restructura si svolgerà in contemporanea con FEL – il Festival dell’Edilizia Leggera, kermesse nazionale itinerante che quest’anno è organizzata negli spazi dell’Oval Lingotto.
FEL, giunto alla sua 6° edizione, è la fiera di riferimento per l’edilizia leggera, il colore e il rivestimento, e richiama imbianchini, imprese edili, decoratori e titolari di negozi di edilizia professionale. Oltre ad accogliere le principali aziende del settore, FEL prevede un ampio palinsesto di eventi e intrattenimenti, con una serie di incontri insieme alle aziende per conoscere ed approfondire i materiali, le tecniche e i prodotti nelle “isole applicative”, punti di incontro per i professionisti all’insegna della condivisione e dell’aggiornamento professionale.

 

Così come è stato per le principali fiere di settore, anche nel caso di Restructura c’è un sentimento tangibile di voglia di ripartenza, di dare vita a un appuntamento fondamentale per i professionisti, per il territorio e per il momento storico in cui si trova l’intero settore dell’edilizia, fra cambiamenti e incentivi fiscali, difficoltà nel reperire materie prime e manodopera, sostenibilità, innovazione tecnologica e nuovi modi di raccontare le professioni.

Restructura è una vetrina privilegiata per produttori, tecnici, artigiani e professionisti sulle ultime novità in tema di progettazione e materiali, sulle modalità costruttive e soluzioni tecnologiche, ma anche sulle attrezzature e tecniche applicative che guardano sempre più al futuro.
Anche quest’anno un’intera area di Restructura è dedicata alle realtà artigiane piemontesi, grazie all’impegno messo in campo dalla Regione Piemonte per inserire le maestrie locali nella più prestigiosa vetrina del Nord-Ovest dedicata al settore.
Il percorso espositivo progettato negli spazi dell’Oval Lingotto è stato rinnovato per migliorare la fruibilità e per garantire distanziamento e sicurezza prima di tutto, per gli espositori, per i professionisti in visita e per il pubblico generico, che per la prima volta entrerà a ingresso gratuito, previo accredito sul sito. Restructura si rivolge anche a tutti quei visitatori che devono ristrutturare un’ambiente della propria abitazione, del proprio ufficio o della propria azienda, trovando in fiera le migliori realtà e imprese, scovando i prodotti e i servizi di ultima generazione, incontrando artigiani piemontesi e approfondendo alcune tematiche legate alle normative e agli incentivi statali come il Superbonus.

 

Oltre al classico percorso espositivo, Restructura ha in agenda incontri, workshop, convegni e momenti di formazione dedicati agli ordini professionali anche con rilascio dei crediti formativi organizzati dall’Ordine Architetti di Torino e Fondazione per l’Architettura, Ordine degli Ingegneri di Torino, Ordine dei Geologi del Piemonte, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino, Collegio dei Geometri di Torino, Collegio dei Periti Industriali, CNA Torino, Casartigiani, Associazione Corpo Nazionale Guardiafuochi – Distaccamenti Torino – Grugliasco – Moncalieri.

Informazioni e aggiornamenti sul sito www.restructura.com. Proprio dal sito è possibile fare richiesta di accredito per poter accedere al salone. L’ingresso è gratuito previa esibizione e verifica del Green Pass, del titolo di accredito e con obbligo di mascherina.

 

 

Restructura

Il salone dell’Edilizia e dell’Architettura di Torino
XXXIII edizione, 18 – 20 novembre 2021

Torino, Lingotto Fiere – Oval
Accesso:

via Mattè Trucco, 70 (ingresso e parcheggi)

via Nizza, 280 (ingresso pedonale con servizio navetta)

 

Orario: dalle 9 alle 19

www.restructura.com
Facebook: @RestructuraTorino
Instagram: @restructura_torino
Linkedin: Restructura Torino

 

Canali Social Lingotto
Facebook: @lingottofiere
Instagram: @lingottofiere

 

In contemporanea con:
Festival dell’edilizia leggera
www.fel.edilizialeggera.com

Consumo del suolo in crescita. Ma in Piemonte meno rispetto al dato nazionale

In Piemonte (dati 2020) il consumo del suolo ammonta a 169.400 ettari, pari al 6,67% della superficie totale regionale (2.540.000 ettari); l’incremento 2019/2020 è stato di 439,40 ettari, in termini percentuali pari allo 0,26%; il suolo procapite per abitante è di 392 metri quadri con un incremento procapite nello stesso periodo considerato equivalente a 1,02 mq/abitanti/anno.

In quinta Commissione (Ambiente) – presieduta da Angelo Dago – è stata audita l’Agenzia regionale per la protezione ambientale del Piemonte (ARPA) sul monitoraggio del consumo del suolo in Piemonte.

Il direttore dell’Agenzia Angelo Robotto ha spiegato che Il consumo di suolo è definito come la variazione da una copertura non artificiale a una copertura artificiale del suolo mentre il sistema di monitoraggio prevede un ampio utilizzo di tecniche di telerilevamento satellitare e di sistemi informativi geografici per l’analisi e la classificazione semiautomatica delle aree interessate.

Il valore percentuale del Piemonte risulta inferiore al dato nazionale, che si colloca al 7,1% e tra i più bassi del Nord Italia e in particolare rispetto alle regioni limitrofe: Lombardia (12,1%), Emilia Romagna (8,9%) e Liguria (7,2%).

Nello specifico, il processo di consumo di suolo segue l’espansione delle aree urbanizzate con caratteri distintivi nelle varie aree della regione, da quelle della conurbazione di Torino e delle altre realtà urbane dei capoluoghi di provincia e dell’eporediese, a quelle a moderata urbanizzazione in molti settori di pianura, nei margini collinari, lungo gli assi vallivi e delle principali vie di collegamento e di comunicazione.

Nel 2020 il monitoraggio ha evidenziato come si sia registrato un incremento di consumo di suolo di 439 ettari rispetto al 2019, terzo valore di crescita nel periodo dal 2015 al 2020. Tale indicatore rivede le stime effettuate nel precedente rapporto incrementandone significativamente i valori.

L’incremento netto  assoluto registrato è stato pari a oltre 400 ettari, il quarto tra quelli misurati su scala nazionale (gli incrementi maggiori sono avvenuti nelle regioni Lombardia, Veneto e Puglia).

A livello provinciale l’incremento maggiore l’ha fatto registrare la provincia di Torino con 162 ettari di nuova impermeabilizzazione dei suoli, secondo maggior incremento rispetto al periodo 2015-2020.  Segue la provincia di Novara con 112 ettari, che ha registrato la variazione maggiore del periodo di studio mentre quella di Cuneo con 80 ettari presenta una controtendenza rispetto alle altre province, così come Asti, Vco e Vercelli.

Sul piano percentuale gli incrementi rilevati vedono le province di Torino e Cuneo rispettivamente allo 0,28% e 0,22%, mentre Asti, Alessandria, Biella e Verbano Cusio Ossola risultano tutti inferiori allo 0,2%. Novara con lo 0,77%  conferma l’andamento rilevato in valore assoluto e si pone come la provincia con maggior aumento del consumo nel periodo 2019-2020.

Nel corso dell’audizione sono intervenuti i consiglieri Alberto AvettaDomenico RavettiDomenico Rossi e Diego Sarno (Pd), Marco Grimaldi (Luv) Sean Sacco (M5s), Valter MarinGianluca Gavazza e Matteo Gagliasso (Lega).

Il bollettino Covid di venerdì 19 novembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 538nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 230dopo test antigenico), pari allo 1,0% di 52.757tamponi eseguiti, di cui45.407antigenici. Dei 538 nuovi casi gli asintomatici sono283 (52,6%).

I casi sono così ripartiti: 240 screening, 218 contatti di caso, 80 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 396.130,così suddivisi su base provinciale: 32.613 Alessandria, 19.040 Asti, 12.480 Biella, 56.893 Cuneo, 30.662 Novara, 211.070 Torino, 14.761 Vercelli, 14.067 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.639 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.905 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 29(-1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono310( + 14rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 6.782

I tamponi diagnostici finora processati sono 9.290.629(+ 52.757 rispetto a ieri), di cui 2.451.774risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.862

Quattro decessidi persone positive al test del Covid-19, uno di oggi, sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.862deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.593 Alessandria, 725Asti, 436 Biella, 1.468 Cuneo, 951 Novara,5.666 Torino, 542 Vercelli, 377 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 104 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

377.147GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 377.147(+ 263rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 30.527 Alessandria, 17.980 Asti, 11.848 Biella, 54.519 Cuneo, 29.318 Novara, 201.469 Torino, 13.952 Vercelli, 13.443 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.529 extraregione e 2.562 in fase di definizione.

Sequestrate due aziende di componenti per auto. Gravi violazioni alla sicurezza sul lavoro

Scoperti oltre 85.000 articoli per auto, tra parti di ricambio in acciaio, accessori e marchi recanti false indicazioni di origine.

La Guardia di Finanza di Torinocoordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo piemontese, ha concluso un’importante operazione a contrasto di una rilevante frode commerciale perpetrata nel settore delle auto ed a tutela della sicurezza sul lavoro.

Oltre 85.000 articoli, tra parti di ricambio e accessori, finiti o in fase di lavorazione e marchi con false indicazioni di origine e provenienza, erano prodotti all’interno di due capannoni siti nella zona industriale di Avigliana (TO): si tratta di marmitte da competizione su strada e da rally, tubi terminali in acciaio e tamponi turbina, tutto materiale destinato al c.d. mondo “Racing”, in buona parte marchiati con indicazioni di origine e provenienza mendaci ovvero pronti per ulteriori illecite punzonature al laser a fibra ottica.

Circa 1,5 km di tubi in acciaio, pronti per essere tagliati, fresati, piegati e montati sulle vetture appartenenti al comparto corse automobilistiche cc.dd. “Racing”, unitamente a oltre 15.000 parti di ricambio in acciaio e accessori per autoveicoli e 70.000 marchi sono stati cautelati dai Finanzieri.

2 responsabili dovranno rispondere davanti all’Autorità giudiziaria di vendita di prodotti recanti false indicazioni di origine e frode in commercio; inoltre, a causa delle gravi omissioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, i due capannoni e oltre 60 macchinari industriali per lavorazioni meccaniche, rinvenuti al loro interno, sono stati oggetto di sequestro preventivo, operato d’iniziativa dalle Fiamme Gialle e, successivamente, convalidato dall’A.G., per mancanza del certificato di conformità dell’impianto elettrico, delle uscite di emergenza, degli impianti antincendio portatili o fissi, della cartellonistica di sicurezza, dei D.P.I. (guanti e occhiali protettivi), della cartellonistica delle vie di fuga, degli impianti di aspirazione nonché a causa della presenza di cavi elettrici nastrati ovvero involucri di protezione non integri.

Il valore complessivo dei beni mobili ed immobili sequestrati è pari a circa 2,5 milioni di euro.

Olimpiadi invernali, la grande occasione persa

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Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo e il governatore del Piemonte Alberto Cirio ci avevano provato a far rientrare Torino nei giochi, anzi nei Giochi olimpici con Milano e Cortina , località che ospiteranno le Olimpiadi invernali del 2026.

Già il sindaco di Milano Beppe Sala aveva fatto capire che il treno per la città della Mole ormai era passato. Ma la doccia fredda e’ arrivata dal presidente del Coni, Giovanni Malagò: “Onestamente siamo fuori tempo massimo” ha dichiarato.

Il danno di immagine ed economico è incalcolabile per la nostra città.  La sindaca Appendino non aveva avuto il coraggio di contrastare i propri consiglieri pentastellati che non volevano le Olimpiadi con le solite tesi all’insegna della decrescita felice, quando sarebbe stato sicuro che Torino, Milano e Cortina si sarebbero aggiudicate insieme i Giochi invernali.

Ci si consola (a parte il pasticcio dei biglietti e delle code) con le Atp Finals di Tennis. Ma un’olimpiade e’ ben altra cosa per importanza e impatto economico. Peccato anche per gli impianti di Torino 2006 destinati ad una ulteriore lenta decadenza.

 

Il bollettino Covid di giovedì 18 novembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 566 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 24dopo test antigenico), pari allo 0,9% di 60.650 tamponi eseguiti, di cui 52.190 antigenici. Dei 566 nuovi casi gli asintomatici sono 308 (54,4%).

I casi sono così ripartiti: 250 screening, 225 contatti di caso, 91 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 395.592,così suddivisi su base provinciale: 32.568 Alessandria, 19022 Asti, 12.470 Biella, 56.815 Cuneo, 30.626 Novara, 210.754 Torino, 14.747 Vercelli, 14.046 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.636 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.908 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 30(+ 6 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 296 (invariato rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 6.524

I tamponi diagnostici finora processati sono 9.237872(+ 60.650 rispetto a ieri), di cui 2.446.895 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.858

Un decesso di persona positiva al test del Covid-19, non di oggi, è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.85deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.593 Alessandria, 725Asti, 436 Biella, 1.468 Cuneo, 951 Novara,5.664 Torino, 540 Vercelli, 377 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 104 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

376.884 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 376.884(+ 298 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 30.502 Alessandria, 17.963 Asti, 11.844 Biella, 54.473 Cuneo, 29.295 Novara, 201.333 Torino, 13.936 Vercelli, 13.442 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.529 extraregione e 2.567 in fase di definizione.

Dati Covid in Piemonte: il confronto tra oggi e un anno fa

I nuovi casi il 17 novembre di un anno fa erano 2.606, nella giornata di ieri sono stati 618. I tamponi effettuati sono passati da 16.131 a 48.888 e la percentuale di positività dal 16% di allora all’1% di oggi. I posti letto occupati di terapia intensiva erano 384 mentre attualmente sono 24 (occupazione al 4%) e quelli di terapia ordinaria che erano 5.150 adesso sono 296 (occupazione al 5%). Ad oggi in Piemonte l’81,4% dell’intera platea over 12 potenzialmente vaccinabile ha il ciclo completo.

I medici di famiglia potranno avere fino a 1800 assistiti

L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’, LUIGI ICARDI: «VENIAMO INCONTRO ALLE NECESSITA’ DEI CITTADINI»

La Direzione Sanità della Regione Piemonte e le Organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale hanno raggiunto un accordo che consentirà di rendere più agevole e veloce il percorso di assegnazione del medico di famiglia a chi ne risulti sprovvisto a causa della crescente carenza di professionisti del settore.

La novità più rilevante riguarda la possibilità del medico di famiglia di acquisire in carico fino a 1.800 assistiti, in deroga provvisoria al tetto di 1.500 assistiti previsti dal contratto nazionale.

«Prendere in carico più pazienti – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, significa venire incontro alle necessità dell’assistito che si trova a fare i conti con la difficoltà di reperire un nuovo medico, quando il proprio va in pensione o cessa comunque l’attività. Un’emergenza nazionale che richiede soluzioni nazionali, ma che, intanto, il Piemonte sta affrontando con tutti i mezzi a disposizione, favorendo al massimo le condizioni di accesso al servizio di assistenza primaria, in attesa delle necessarie determinazioni nazionali».

Tra le altre misure previste dall’accordo, entro il limite del 5 per cento del massimale individuale, il medico di famiglia con autolimitazione del massimale potrà accettare anche i conviventi dell’assistito, con notevole beneficio per l’assistenza familiare.

L’incarico di continuità assistenziale (guardia medica) al medico con doppio incarico di assistenza primaria e continuità assistenziale che abbia superato i 1.200 assistiti, verrà revocato non più dopo sei, ma dopo dodici mesi, in modo da offrire maggiori possibilità al medico e ai pazienti.

Analogo meccanismo andrà a valere anche per i medici di medicina generale che esercitano nelle Rsa, per i quali è sospesa la limitazione d’ufficio del massimale individuale di 40 assistiti per ogni ora di assistenza prestata nelle Rsa, in modo da non penalizzare i pazienti in carico e il lavoro del medico.

Il massimale di assistiti per il medico iscritto al corso di formazione specifica, titolare di incarico temporaneo di assistenza primaria, viene innalzato da 500 a 650, con beneficio immediato per l’offerta del servizio di assistenza primaria.

Infine, viene velocizzato notevolmente l’iter di assegnazione dei medici nelle zone carenti, attingendo direttamente alla graduatoria, qualora il medico assegnatario non apra lo studio nei tempi previsti.

Per rendere più funzionali le nuove procedure ed avere un monitoraggio regionale, le Aziende sanitarie locali garantiranno la redazione e l’aggiornamento semestrale della graduatoria aziendale per incarichi provvisori e di sostituzione.

«Veniamo incontro all’urgente bisogno di non lasciare i cittadini senza medico – commentano i rappresentanti sindacali Roberto Venesia (Fimmg), Mauro Grosso Ciponte (Snami) e Antonio Barillà (Smi) -, rimuovendo incompatibilità e semplificando le procedure di presa in carico degli assistiti. La carenza di medici è un problema drammatico del nostro Paese, non abbiamo la possibilità di risolverlo a livello locale, ma le misure dell’accordo piemontese rappresentano comunque una salutare boccata d’ossigeno, in attesa di soluzioni più strutturali a livello nazionale».

Anche nelle farmacie disponibile la terza dose di vaccino per il personale delle strutture sanitarie

A partire da mercoledì 17 novembre, il personale che opera in presenza nelle strutture sanitarie e socio sanitarie pubbliche e private potrà effettuare la terza dose di vaccino anche nelle farmacie del Piemonte che hanno aderito alla campagna della Regione, dando un utile supporto per il raggiungimento degli obiettivi indicati dal Commissario straordinario.

Dell’elenco, che sarà disponibile sul sito della Regione Piemonte unitamente alla nota inviata a Federfarma ed Assofarm, fanno parte numerose figure professionali: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, infermieri, veterinari, biologi, odontoiatri, chimici, fisici, farmacisti, personale tecnico sanitario, psicologi, studenti universitari, personale con funzioni riabilitative, etc.

Nelle farmacie la scorsa settimana è iniziata la somministrazione delle terze dosi per la fascia di età compresa tra i 60 ed i 79 anni.

La prenotazione del personale sanitario e socio-sanitario può essere effettuata direttamente in farmacia, mentre per informazioni è possibile consultare il portale www.ilPiemontetivaccina.it.

Ad oggi sommando personale del sistema sanitario e delle Rsa sono circa 75 mila quelli che hanno già fatto la terza dose su una platea complessiva che, via via che matureranno i 6 mesi dalla seconda dose, arriverà a circa 200 mila operatori.