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Emergenza clima, per Legambiente il 2022 “anno nero”

Pubblichiamo il bilancio dell’Osservatorio CittàClima di Legambiente

In Italia nel 2022 aumentano del +55% gli eventi estremi rispetto allo scorso anno. Criticità anche in Piemonte.

Registrati 310 fenomeni climatici che hanno provocato danni e 29 morti. Siccità, grandinate, trombe d’aria e alluvioni quelli con l’incremento maggiore

 

Il nord del Paese l’area più colpita, seguita dal sud e dal centro. Lombardia, Lazio e Sicilia le regioni più ferite. La provincia di Roma è la più coinvolta, seguita da quelle di Salerno e Trapani

 

Legambiente: “Al governo Meloni chiediamo cinque azioni urgenti: approvazione e risorse adeguate per il Piano di adattamento climatico; aggiornamento del PNIEC; nuove semplificazioni per le rinnovabili; linee guida aggiornate per le Sovrintendenze; potenziamento degli uffici regionali che rilasciano le autorizzazioni”

 

Il 2022 è stato un anno nero per il clima, segnato da un’accelerazione degli eventi meteo che hanno provocato tanti danni e vittime. Alluvioni, ondate di caldo anomalo e di gelo intenso, frane, mareggiate, siccità, grandinate non risparmiano ormai nessun Paese sul Pianeta. E a pagarne lo scotto è anche l’Italia, segnata quest’anno da più caldo e siccità, come ben raccontano i dati di bilancio dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente, realizzato in collaborazione con il gruppo Unipol, e sintetizzati nella mappa del rischio climatico.
Nel 2022 la Penisola ha registrato un incremento del +55% di casi rispetto al 2021, parliamo di 310 fenomeni estremi che quest’anno hanno provocato impatti e danni da nord a sud e causato ben 29 morti. Nello specifico si sono verificati 104 casi di allagamenti e alluvioni da piogge intense, 81 casi di danni da trombe d’aria e raffiche di vento, 29 da grandinate, 28 da siccità prolungata, 18 da mareggiate, 14 eventi con l’interessamento di infrastrutture, 13 esondazioni fluviali, 11 casi di frane causate da piogge intense, 8 casi di temperature estreme in città e 4 eventi con impatti sul patrimonio storico. Molti gli eventi che riguardano due o più categorie, ad esempio casi in cui esondazioni fluviali o allagamenti da piogge intense provocano danni anche alle infrastrutture. Nel 2022 sono aumentati, rispetto allo scorso anno, i danni da siccità, che passano da 6 nel 2021 a 28 nel 2022 (+367%), quelli provocati da grandinate da 14 nel 2021 a 29 nel 2022 (+107%), i danni da trombe d’aria e raffiche di vento, che passano da 46 nel 2021 a 81 nel 2022 (+76%), e allagamenti e alluvioni, da 88 nel 2021 a 104 nel 2022 (+19%).
A livello territoriale, quest’anno il nord della Penisola è stata l’area più colpita, seguita dal sud e dal centro. A livello regionale, la Lombardia è la regione che registra più casi, ben 37, seguita dal Lazio e dalla Sicilia, con rispettivamente 33 e 31. Rilevanti anche i casi registrati in Toscana, 25, Campania, 23, Emilia-Romagna, 22, e Piemonte, 20, Veneto, 19, Puglia, 18. Tra le province, quella di Roma risulta quella più colpita con 23 eventi meteo-idro, seguita da Salerno con 11, Trapani con 9, Trento, Venezia, Genova e Messina con 8 casi.  Tra le città, Roma (13) e Palermo (4). Per Legambiente i dati del bilancio dell’Osservatorio CittàClima indicano ancora una volta l’urgenza per l’Italia di un deciso cambio di passo nella lotta alla crisi climatica attraverso politiche climatiche più ambiziose e interventi concreti non più rimandabili. A tal riguardo l’associazione ambientalista, tra le azioni urgenti da mettere in campo, chiede l’approvazione in tempi rapidi del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici aggiornato e pubblicato nei giorni scorsi sul sito del Mase, e che ora dovrà essere oggetto di consultazione pubblica secondo quanto previsto dalla procedura di Valutazione Ambientale Strategica.

“La fotografia scattata dal nostro Osservatorio CittàClima – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – ci restituisce un quadro preoccupante di un anno difficilissimo, concluso con le notizie sulle temperature primaverili di fine dicembre in Italia, sulla tempesta artica che ha colpito il Nord America, causando decine di morti, e sull’ ondata di freddo in Giappone. Nella lotta alla crisi climatica il nostro Paese è ancora in grave ritardo, rincorre le emergenze senza una strategia di prevenzione, che farebbe risparmiare il 75% delle risorse spese per riparare i danni. Al Governo Meloni, al posto di nuovi investimenti sul gas, chiediamo cinque azioni urgenti da mettere al centro dell’agenda dei primi mesi del 2023 ad una veloce approvazione del Piano nazionale di adattamento climatico, devono seguire lo stanziamento di adeguate risorse economiche per attuarlo, non previste dalla legge di bilancio approvata; l’aggiornamento del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) agli obiettivi europei di riduzione dei gas climalteranti del REPowerEU, dimenticato dal governo Draghi; nuove semplificazioni per tutti gli impianti a fonti rinnovabili, a partire dal repowering per gli impianti eolici esistenti; la velocizzazione degli iter autorizzativi con nuove linee guida del Ministero della Cultura per le Sovrintendenze e una forte azione di sostegno e sollecitazione alle Regioni per potenziare gli uffici che autorizzano gli impianti”.

Tutti i dati dell’Osservatorio Città Clima sono raccolti nella mappa online del rischio climatico, aggiornata nel layout e nella grafica e con un focus sul progetto europeo LIFE+ AGreeNet che ha l’obiettivo di rendere le città della costa del Medio Adriatico più resilienti al cambiamento climatico attraverso vari interventi.

Focus siccità: In questo 2022 “anno nero per il clima” l’Italia, soprattutto il centro nord, è stata colpita da un lungo periodo di siccità. Secondo i dati di Isac-Cnr, nei primi sette mesi dell’anno le piogge sono diminuite del 46% rispetto alla media degli ultimi trent’anni. Cruciale la prima parte dell’anno con cinque mesi consecutivi gravemente siccitosi, e un’anomalia, da gennaio a giugno, pari a – 44% di piogge, equivalente a circa 35 miliardi di metri cubi di acqua in meno del normale. In crescente difficoltà i fiumi, come il Po che al Ponte della Becca (PV) risultava con un livello idrometrico di -3 metri, e i grandi laghi con percentuali di riempimento dal 15% dell’Iseo, al 18% di quello di Como fino al 24% del Maggiore.
In autunno è peggiorata la situazione delle regioni del centro, soprattutto in Umbria e Lazio. Nel primo caso il deficit pluviometrico si è attestato sul 40%, il lago Trasimeno ha raggiunto un livello ben inferiore alla soglia critica, con -1,54 metri. Nel Lazio, il lago di Bracciano è sceso a -1,38 metri rispetto allo zero idrometrico. Gravi le conseguenze per l’agricoltura e per gli habitat naturali. L’11% delle aziende agricole si è ritrovata in una situazione talmente critica da portare alla cessazione dell’attività. In molte aree urbane si sono dovute imporre restrizioni all’uso dell’acqua. La siccità ha causato la perdita di produzione di energia, in particolare da idroelettrico. Nonostante i dati di Terna[1] relativi ad aprile abbiano evidenziato un record assoluto di energia prodotta da fonti rinnovabili, è mancato all’appello l’idroelettrico. La produzione di energia da questa fonte, infatti, segnava -41% per effetto delle scarse precipitazioni, che hanno portato per mesi i livelli di riempimento degli invasi prossimi ai valori minimi registrati negli ultimi 50 anni. A dicembre, il livello del Po è rimasto inferiore alla media degli ultimi 20 anni ed a preoccupare è soprattutto la situazione delle falde, con livelli tra il 35 ed il 50% in meno della media mensile.
Focus caldo e ondate di calore: nel 2022 in Italia si sono registrate temperature eccezionali già da maggio con punte di 36,1°C a Firenze, 35,6°C a Grosseto, 34°C a Pisa e 32,8°C a Genova. Ma anche a Ustica con 33,4°C e Torino con 29,2°C. Il mese di giugno ha visto un’anomalia della temperatura media di +3,3°C se consideriamo l’Italia nel suo insieme, con punte di 41,2°C a Guidonia Montecelio (RM), 40°C a Prato, Firenze, Viterbo e Roma. A luglio record per le città lombarde: a Brescia e Cremona si sono registrati 39,5°C, a Pavia 38,9°C e a Milano 38,5°C. Ad agosto i termometri hanno segnato tra i 40 e i 45°C a Palermo, Catania e Reggio Calabria, mentre a Bari si è arrivati a 39°C. Questi livelli di caldo eccezionale, prolungati per settimane e mesi in gran parte del Paese, hanno portato a gravi conseguenze sulla salute umana. L’ondata di calore che ha impattato più duramente è stata quella della seconda metà di luglio, con un aumento di mortalità che ha raggiunto, stando ai dati di Ministero della Salute e Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, il 36% in tutte le aree del Paese, ma in particolare in alcune città del nord. Tra le città maggiormente colpite Torino che ha visto un eccesso di mortalità pari a +70%, a cui segue Campobasso (+69%), poi Bari (+60%), Bolzano (+59%), Milano e Genova (+49%), Viterbo (+48%), Firenze (+43%), Catania (+42%). Solo nel 2022 sono stati oltre 2.300 i decessi in Italia dovuti alle ondate di calore, secondo le analisi di Ministero della Salute e Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, in crescita rispetto ai 1.472 del 2021 e ai 685 del 2020[2].

I casi più rilevanti del 2022 – In questo bilancio “clima 2022” Legambiente ricorda alcuni casi rilevanti: il 3 luglio il distacco di una grossa porzione dalla calotta sommitale del ghiacciaio della Marmolada, 11 le vittime e 8 i feriti.  Tra il 27 e il 28 luglio in Val Camonica è caduta in poche ore la stessa quantità di pioggia caduta sulla provincia di Brescia nei sette mesi precedenti. Le intense piogge hanno provocato anche delle frane che hanno colpito la Val di Fassa, in Trentino, il 5 agosto. Ad agosto a Scilla (RC), il litorale è stato investito da un’imponente massa d’acqua che ha invaso le strade. Occorre, in questo caso, evidenziare il legame con la cementificazione avvenuta negli anni e al tombamento del torrente Liurni. Il 18 agosto raffiche di vento a oltre 110 km/h hanno colpito la provincia di Massa Carrara. Quattro persone sono rimaste ferite in un camping a Marina di Massa a causa della caduta di alberi e in tutto il territorio si sono contate fino a 7mila persone senza corrente. L’evento alluvionale che ha segnato il 2022 è quello che ha colpito il 15 e 16 settembre le Marche, 13 i morti. Tra fine settembre e inizio ottobre Trapani per tre volte è stata colpita da violenti temporali ed è finita sott’acqua. Tragedia a Ischia il 26 novembre, a Casamicciola Terme (NA) dove le piogge intense hanno provocato una frana ed un’alluvione, con 12 vittime registrate. Record di pioggia, con 126mm caduti in 6 ore. Il 22 novembre, una mareggiata di forte intensità ha colpito Jesolo (VE), mentre il 3 dicembre in provincia di Messina sono stati registrati diversi danni provocati da piogge intense e frane. 

[1] https://www.terna.it/it/media/comunicati-stampa/dettaglio/consumi-elettrici-aprile-2022

[2] https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_3278_allegato.pdf

 

Il pessimismo degli artigiani in vista del 2023. Chiuderanno altre imprese

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DATI ARTIGIANATO

COMPENDIO DICEMBRE 2022

 

Le rilevazioni delle indagini congiunturali trimestrali del 2022, realizzate dall’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Piemonte, dipingono il cupo clima pessimistico percepito dalle imprese artigiane piemontesi analizzando la variazione demografica delle imprese artigiane piemontesi, per il primo semestre 2023 si prospetta una diminuzione nel numero di imprese pari a 304 unità

 

Dalle analisi dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Regione Piemonte, aggiornate a dicembre 2022, si è osservata una notevole crescita nel numero di apprendisti, che ha raggiunto le 31.606 unità, a fronte delle 28.118 del 2021

 

Giorgio Felici (Presidente Confartigianato Imprese Piemonte):

“Senz’altro è da apprezzare lo sforzo della nuova compagine governativa messo in campo con la Legge di bilancio, ma a questi primi passi deve seguire una riforma del sistema tributario all’insegna della semplificazione degli adempimenti e della riduzione della pressione fiscale sugli imprenditori, una necessaria riduzione del costo del lavoro a carico delle imprese ed un deciso potenziamento degli strumenti a sostegno degli investimenti e della liquidità per le micro e piccole imprese”.

 

 

L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte ha redatto il compendio dei dati statistici del secondo semestre 2022 in relazione agli indicatori maggiormente significativi per l’andamento del comparto dell’artigianato piemontese.

Le rilevazioni delle indagini congiunturali trimestrali del 2022, realizzate dall’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Piemonte, dipingono il cupo clima pessimistico percepito dalle imprese artigiane piemontesi. Nonostante i timidi miglioramenti registrati nel terzo trimestre dell’anno, infatti, tutti gli indicatori monitorati hanno registrato un netto peggioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il forte clima di incertezza a livello geopolitico, la crescente crisi legata prezzi dell’energia, nonché alcune controverse misure che hanno toccato un enorme numero di imprese artigiane – basti pensare agli affastellati interventi legati ai bonus edilizi, che hanno colpito il settore trainante della ripresa nazionale e regionale – hanno contribuito ad alimentare la sfiducia verso un prossimo futuro altrettanto incerto.

“A partire dagli sconvolgimenti pandemici – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – le imprese artigiane piemontesi stanno combattendo quotidianamente contro una serie di crisi concatenate che hanno portato ad una vera e propria economia di guerra: l’inflazione galoppante, che dai beni energetici si è progressivamente allargata a tutti i beni di consumo e colpisce più duramente le aziende di minori dimensioni con una disponibilità di risorse più limitata, un’instabilità a livello internazionale che non accenna a placarsi, ma anzi sembra peggiorare con i recenti avvenimenti, vanno a restringere ogni giorno di più i margini di manovra delle nostre imprese e famiglie, minando la loro fiducia nello stesso sistema economico di cui troppo spesso si sentono ostaggio”.

“In relazione al credito – continua Felici – l’incremento dei prezzi delle materie prime, la crisi energetica e gli effetti della guerra in Ucraina hanno alzano esponenzialmente le tensioni sulla finanza d’impresa. L’Osservatorio di Confartigianato Imprese, infatti, ha stimato che in Italia nel 2022 circa 87mila micro e piccole imprese sono a rischio, presentando forti difficoltà che potrebbero pregiudicarne la capacità di far fronte agli impegni, anche di breve termine”.

Le rilevazioni dell’Osservatorio dell’Artigianato della Regione Piemonte, al 30 giugno 2022, evidenziano che le imprese artigiane piemontesi ammontano a 117.733; l’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Piemonte, analizzando la variazione demografica delle imprese artigiane piemontesi, per il primo semestre 2023 ha prospettato una diminuzione nel numero di imprese pari a 304 unità, determinando un saldo negativo che rallenterà leggera crescita osservata nell’ultimo semestre del 2022.

Dalle analisi dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Regione Piemonte, aggiornate a dicembre 2022, si è osservata una notevole crescita nel numero di apprendisti, che ha raggiunto le 31.606 unità, a fronte delle 28.118 del 2021. Considerando il notevole calo che si era osservato nella prima metà dell’anno, l’aumento consistente nel numero di apprendisti è da considerarsi senz’altro come un dato positivo, ma è necessario altresì sottolineare che l’occupazione in Piemonte risulta essere ancora inferiore dell’1,6% rispetto ai livelli pre-pandemici, con una particolare flessione per i lavoratori indipendenti.

A dicembre 2022, infatti, l’occupazione nel comparto artigiano piemontese si posiziona a 235.255 unità lavorative, di cui 127.334 autonomi e 107.921 dipendenti; nel 2007 gli addetti, tra titolari e dipendenti, erano 313.533, con una perdita complessiva, nel periodo preso in esame, di 78.278 posti di lavoro.

“Senz’altro è da apprezzare lo sforzo della nuova compagine governativa messo in campo con la Legge di bilancio -continua Felici – in cui gli sforzi sono stati concentrati sulla priorità di ridurre l’impatto dei rincari energetici su imprese e famiglie, mantenendo saldo lo sguardo sui conti della finanza pubblica. Tra le misure più apprezzate, in particolare, l’eliminazione definitiva degli oneri generali di sistema dalle bollette delle imprese con potenza pari o superiore ai 16 Kw e, sul fronte dei sopracitati bonus-edilizia, lo sblocco dei crediti fiscali incagliati delle imprese che hanno concesso lo sconto in fattura e ad oggi sono a rischio-sopravvivenza”.

“Tuttavia – conclude Felici – come più volte sollecitato nel corso dell’anno, a questi primi passi deve seguire una riforma del sistema tributario all’insegna della semplificazione degli adempimenti e della riduzione della pressione fiscale sugli imprenditori, una necessaria riduzione del costo del lavoro a carico delle imprese, anche tramite la detassazione e decontribuzione degli aumenti salariali e delle voci retributive derivanti dalla contrattazione territoriale di secondo livello, ed un deciso potenziamento, anche con maggiori risorse, degli strumenti a sostegno degli investimenti e della liquidità per le micro e piccole imprese, tra cui il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali, il Fondo di garanzia per le Pmi, il credito d’imposta beni strumentali nuovi, il Fondo per il sostegno alle filiere produttive made in Italy. Il nostro sistema, così come tutte le imprese che ne fanno parte, hanno la voglia e le idee per contribuire alla ricostruzione di un futuro per il nostro comparto, ma è necessario dare delle risposte concrete e tempestive alle imprese e alle famiglie”.

Concertone di Capodanno a Torino: sicurezza, modalità di accesso e modifiche alla viabilità

CAPODANNO 2023: TOLOVESYOU

Sabato  31 dicembre, Torino celebrerà l’arrivo del nuovo anno con una grande festa di Capodanno che, dopo le restrizioni dovute alla pandemia, torna all’aperto in piazza Castello, con uno spettacolo di musica dal vivo. Sul palcoscenico saliranno Subsonica, Willie Peyote, Eugenio in via di Gioia, Beba, Ginevra e Cantafinoadieci.

Migliaia di persone potranno assistere al live che avrà inizio alle ore 21.30 del 31 dicembre e terminerà alle ore 01.00 del primo gennaio.

L’Amministrazione comunale ha adottato – di concerto con la Prefettura e la Questura di Torino – una serie di misure finalizzate a garantire elevati standard di sicurezza prima, durante e dopo l’evento.

L’area di piazza Castello interessata dall’evento sarà prevalentemente la zona pedonale compresa tra Palazzo Madama e il Palazzo della Regione sui lati est-ovest e tra piazzetta Reale e via Pietro Micca sui lati nord-sud. Detta area, alla quale si potrà accedere solo se muniti di biglietto attraverso appositi varchi, sarà riservata al pubblico per una capienza massima di 14.200 persone che verranno suddivise in due settori: il settore “A”, compreso tra Piazzetta Reale e via Garibaldi e il settore “B”, compreso tra via Garibaldi e via Pietro Micca.

REGOLE D’ACCESSO ALLO SPETTACOLO

Il pubblico potrà accedere alla piazza a partire dalle ore 19.00, attraverso una serie di varchi controllati da personale specializzato e posizionati su tutte le vie che portano in piazza.

I varchi d’accesso per il settore “A” saranno ubicati in:

– viale Primo Maggio;
– via Garibaldi/ via XX Settembre;
– piazza San Giovanni, dove è prevista un’area dedicata alle persone con disabilità.

I varchi d’accesso per il settore “B” saranno ubicati in:

– via Pietro Micca/ via XX Settembre;
– via Roma/via Cesare Battisti;
– via Po / via Bogino.

Intorno all’area ci saranno altri varchi, utilizzati per il deflusso e le vie di fuga:

– via Palazzo di Città/via XX Settembre;
– via Barbaroux/ via XX Settembre;
– via Viotti/via Monti di Pietà;
– piazza Carignano/via Cesare Battisti.

All’ingresso delle aree presidiate saranno predisposti controlli di sicurezza per impedire l’ingresso di oggetti vietati quali bottiglie di vetro, lattine, materiale ingombrante e oggetti potenzialmente pericolosi come ad esempio bombolette spray, aste o bastone (esclusi presidi sanitari e ombrelli). Si consiglia, per accelerare i tempi di controllo, di non portare zaini o borse di grandi dimensioni e di utilizzare contenitori trasparenti.

Si invitano i cittadini a utilizzare i mezzi di trasporto pubblico per raggiungere il centro città e, per evitare code ai punti di ingresso alle aree presidiate, ad attenersi alle indicazioni e ai consigli degli organizzatori sulle modalità di accesso alla piazza, lasciando a casa e non portando con sé ciò che è espressamente vietato introdurre.

RESTRIZIONI AL TRAFFICO E DIVIETI DI SOSTA

Sabato 31 dicembre saranno istituite due aree con restrizioni al traffico veicolare e pedonale, e alla sosta.

AREA ROSSA

L’area rossa sarà compresa all’interno del seguente perimetro:

– piazzetta Reale, tutta, perimetro esterno dalla Chiesa di San Lorenzo all’Armeria Reale;
– piazza Castello, dall’Armeria Reale ai fornici della Prefettura;
– viale Primo Maggio, dai fornici della Prefettura al ponte dei giardini Reali Superiori;
– viale Primo Maggio dal ponte giardini Reali Superiori a piazzetta Mollino e piazzetta Accademia Militare;
– via Virginio, lato ovest, da piazzetta Accademia Militare a via Po;
– via Bogino, da via Po a via Cesare Battisti;
– via Battisti, lato nord, da via Bogino a via Roma esclusa la Galleria Subalpina per il quale il confine è individuato in corrispondenza del cinema Romano;
– via Monte di Pietà, lato nord, da via Roma a via XX Settembre;
– via XX Settembre, lato est, da via Monte di Pietà a via Palazzo di Città;
– via Palazzo di Città, lato nord, da via XX Settembre alla chiesa di San Lorenzo.

Dalle ore 8.00 del 31 dicembre e fino a cessate esigenze, all’interno dell’area rossa sarà istituito il divieto di sosta con rimozione forzata. Sarà sospesa anche la validità delle ordinanze istitutive dei parcheggi disabili c.d. ‘generici’, delle aree di sosta riservate ad altri utenti, di quelle per la ricarica dei veicoli elettrici, mentre saranno ricollocati al difuori dell’area rossa i parcheggi disabili ‘ad personam’ . All’interno dell’area rossa sarà inotre sospesa la validità dei permessi di transito e di sosta a qualsiasi titolo rilasciati.

Dalle ore 16.00 entrerà in vigore il divieto di transito per tutti i veicoli, compresi velocipedi, monopattini e i veicoli di trasporto pubblico, fatta eccezione per i veicoli di Soccorso, della Forza Pubblica e della Polizia Locale.

Dalle ore 19.00 del 31 dicembre all’interno della zona rossa potranno circolare a piedi esclusivamente le persone in possesso del biglietto di accesso con codice QR rilasciato al momento della registrazione sul sito della Città di Torino, i residenti e le persone autorizzate.

AREA GIALLA

L’area gialla, subito a ridosso dell’area rossa, sarà delimitata dalle seguenti vie:
– corso Regina Margherita, lato sud, da via XX Settembre a Rondò Rivella;
– Rondò Rivella, perimetrale sud;
– corso San Maurizio, carreggiata laterale sud;
– viale Partigiani, lato est;
– viale Primo Maggio, lato est;
– viale Luzio, lato sud;
– Cavallerizza Reale;
– via Vasco, lato ovest;
– via San Francesco da Paola, lato ovest;
– via Maria Vittoria, lato nord;
– via Santa Teresa, lato nord;
– via XX Settembre, lato ovest, da via Santa Teresa a via Monte di Pietà ;
– via Monte di Pietà, da via XX Settembre a via Pietro Micca;
– via Pietro Micca, lato sud, da via Monte di Pietà a via San Tommaso;
– via San Tommaso, lato ovest, da via Pietro Micca a via Garibaldi;
– via Porte Palatine, lato ovest, fino via IV Marzo;
– via IV Marzo, lato sud;
– piazza San Giovanni, lato ovest;
– via XX Settembre, lato ovest, sino a corso Regina Margherita.

Dalle ore 16.00 del 31 dicembre, in tutte le vie, piazze e corsi compresi nel perimetro di strade che delimita l’area gialla sarà in vigore il divieto di transito per tutti i veicoli, compresi velocipedi e monopattini, fatta eccezione per i veicoli di Soccorso, della Forza Pubblica, della Polizia Locale e dei residenti muniti di documento di riconoscimento.

Dalle ore 12.00 e fino a cessate esigenze sarà istituito il divieto di sosta con rimozione forzata in zona gialla per tutti i veicoli, compresi velocipedi e monopattini, fatta eccezione per i veicoli di Soccorso, della Forza Pubblica e della Polizia Locale. Il divieto interesserà le seguenti vie:

– via Po, ambo i lati, nel tratto compreso tra via Bogino e via Accademia Albertini/via Rossini;
– via Principe Amedeo, ambo i lati, nel tratto compreso tra Via Roma e via San Francesco da Paola;
– via Bertola, ambo i lati, nel tratto compreso tra via Roma e via XX Settembre;
– via Viotti, ambo i lati, nel tratto compreso tra via Monte di Pietà e via Bertola;
– via Pietro Micca, ambo i lati, nel tratto compreso tra via XX Settembre e via San Tommaso;
– via Roma, ambo i lati, nel tratto compreso tra via Cesare Battisti e via Maria Vittoria;
– via Garibaldi, ambo i lati, nel tratto compreso tra via XX Settembre e via S. Tommaso;
– via XX Settembre, ambo i lati, nel tratto compreso tra Bertola e P.zza S. Giovanni.

Dalle ore 12.00 del 31 dicembre e fino a cessate esigenze all’interno dell’area gialla sarà sospesa la validità delle ordinanze istitutive dei parcheggi disabili c.d. ‘generici’, delle aree di sosta riservate ad altri utenti, di quelle riservate alla ricarica dei veicoli elettrici.

PARCHEGGIO INTERRATO DI VIA ROMA APERTO

Il parcheggio interrato di via Roma resterà aperto. Saranno chiuse l’uscita su via Viotti e l’entrata da piazza Castello. Chiuso anche il tratto di parcheggio situato sotto l’area rossa.

AREE TAXI

Un’area destinata ai taxi troverà posto in via Po, tra le via Vasco e Rossini, mentre saranno sospese le due presenti sui settori ovest e sud-est di piazza Castello.

DEVIAZIONI MEZZI TRASPORTO PUBBLICO URBANO – GTT

Dalle ore 16.00 del giorno 31 dicembre e fino a cessate esigenze in tutte le strade all’interno dell’area gialla sarà in vigore un divieto di transito per i veicoli del trasporto pubblico. Per la sola via XX Settembre il divieto decorrerà dalle ore 18.00.

Conseguentemente ai divieti di circolazione che saranno istituiti, alcune linee del trasporto pubblico urbano subiranno deviazioni e/o limitazioni di percorso. Le linee di trasporto interessate da modifiche/limitazioni sono i tram delle linee 4 – 11 – 13 e i bus delle linee 15 – 19 – 27 -51 – 55 – 56 – 57 – 72, oltre al collegamento Torino-Reggia di Venaria.

Per maggiori dettagli sulle linee deviate e/o limitate è possibile visionare il sito Internet di GTT – Gruppo Torinese Trasporti – https://www.gtt.to.it/cms/

SOMMINISTRAZIONE, VENDITA E CONSUMO DI BEVANDE

Nell’area compresa nel perimetro della zona gialla, dalle ore 16.00 di sabato 31 dicembre alle ore 7.00 di domenica 1 gennaio, saranno vietati:
• la vendita per asporto, da parte degli esercizi pubblici, degli esercizi in sede fissa, dei titolari di autorizzazione per il commercio ambulante, di bevande in bottiglie di vetro e lattine, che possano costituire pericolo, anche se erogate da distributori automatici, i cui gestori dovranno provvedere ad ogni misura e adempimento necessario per impedirne l’erogazione;
• il consumo in luogo pubblico di bevande in bottiglie di vetro e lattine e in qualsiasi altro contenitore che possa essere impropriamente utilizzato costituendo un pericolo per la pubblica incolumità, nonché il loro abbandono al di fuori degli appositi raccoglitori;
• la detenzione in luogo pubblico di bevande in bottiglie di vetro e lattine e in qualsiasi altro contenitore che possa essere impropriamente utilizzato costituendo un pericolo per la pubblica incolumità;
• la vendita e somministrazione di bevande alcooliche che abbiano un contenuto alcolico superiore a ventuno gradi per cento in volume.
Nell’area compresa nel perimetro della zona rossa, dalle ore 19.00 di sabato 31 dicembre alle ore 2.00 di domenica 1 gennaio, sarà vietato introdurre bevande alcoliche.

BOTTI E PETARDI VIETATI

La Città di Torino ricorda inoltre che sul territorio cittadino è tassativamente vietato far esplodere botti e petardi di qualsiasi tipo. Fuochi pirotecnici, botti e petardi possono essere pericolosi per persone – soprattutto in occasione di manifestazioni con alta adesione di pubblico – e animali fino a metterne a repentaglio la vita, oltre al poter provocare pure danni ingenti a edifici e cose.

Il divieto è normato dal Regolamento n.221 di Polizia Urbana, all’articolo 48ter “Utilizzo e vendita di prodotti pirotecnici”, e dal Regolamento per la tutela e il benessere degli animali in città n. 320, all’articolo 9 comma 23 “Divieti generali di far esplodere botti o petardi di qualsiasi tipo”.

Le sanzioni previste per chi non si attiene alle regole vanno da un minimo di 50 a un massimo di 500 euro.

Covid, focus Torino-Piemonte: contagi in calo

SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E VACCINALE SETTIMANALE 

In Piemonte la curva dei contagi presenta un andamento decrescente rispetto al periodo precedente.

Anche questa settimana la nostra regione registra un dato migliore rispetto a quello rilevato a livello nazionale.

L’occupazione dei posti letto ordinari si attesta all’8,3%, quella dei posti letto in terapia intensiva è al 2,2%, entrambe in calo rispetto alla scorsa settimana. La positività dei tamponi è all’8,2%.

OMICRON BE.1.1 DOMINANTE IN TRE DEPURATORI

Dai dati diffusi da Arpa, gli esiti delle analisi di sequenziamento delle acque reflue sui campioni prelevati il 19 dicembre evidenziano la dominanza della sottovariante di Omicron BE.1.1 nei depuratori di Alessandria, Castiglione Torinese e Cuneo, mentre nel depuratore di Novara la variante dominante è BQ.1.1.

Per quanto riguarda la sottovariante di Omicron BA.4 si osserva nel depuratore di Novara la presenza di mutazioni condivise tra le sottovarianti BA.4 e BA.4.7.
Non si osservano mutazioni specifiche ed univoche per le sottovarianti Omicron BA.1 e BA.3.

Vaccinazioni

Tra venerdì 23 dicembre e giovedì 29 dicembre sono state vaccinate 18.685 persone: 31 hanno ricevuto la prima dose, 145 la seconda, 362 la terza, 7.490 la quarta, 10.657 la quinta. Dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate in Piemonte 10.755.372 dosi, di cui 3.344.845 come seconde, 2.961.923 come terze, 742.882 come quarte, 98.864 come quinte.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo dal 23 al 29dicembre i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 860. Suddivisi per province: Alessandria 104, Asti 46, Biella 34, Cuneo 95, Novara 81, Vercelli 29, VCO 39, Torino città 142, Torino area metropolitana 265.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 6.021 (-1.177).
Questa la suddivisione per province: Alessandria 725 (- 195), Asti 320 (-24), Biella 235 (-54), Cuneo 665 (+58), Novara 566 (-26), Vercelli 200 (-108), VCO 275 (-4), Torino città 996 (-418), Torino area metropolitana 1.885 (-446).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nella settimana dal 23dicembre al 29 dicembre l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 141.6 con andamento calante (-16,4%) rispetto ai169.3 dei sette giorni precedenti.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 40.3 (-45,8%).

Nella fascia 25-44 anni è 114.2 (-17,7 %).

Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 147.1 (-18,1%).

Nella fascia 60-69 anni è 190.3 (-16,2%).

Tra i 70-79 anni è 229.9 (-3,9%).

Nella fascia over80 l’incidenza risulta 279.4 (-20,1%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO IN ETÀ SCOLASTICA

In età scolastica, nel periodo dal 23 dicembre al 29 dicembre, l’incidenza rispetto ai sette giorni precedenti è in calo nelle fasce di età 3-5,11-13 e 14-18 anni.

Nel dettaglio: nella fascia di età 0-2 anni l’incidenza è 64.3 (+ 1,9%), nella fascia 3-5 anni si registra un’incidenza di 17.1 (11,4%), nella fascia tra i 6 ed 10 anni l’incidenza è 18.1 (+13,8%), nella fascia 11-13 anni l’incidenza è 20.7 (-7,6%), nella fascia tra i 14 ed i 18 anni l’incidenza è 19.2 (-38,3%).

Dossier carceri: in arrivo i fondi per gli istituti piemontesi

Carcere minorile, intervento da oltre 25 milioni

L’occasione per rendere nota la notizia è stata la conferenza stampa Gli spazi del carcere contemporaneo, svoltasi a Palazzo Lascaris per presentare il Dossier delle criticità strutturali e logistiche delle carceri piemontesi, realizzato con il contributo dei garanti comunali.

“Per il 2023 – ha proseguito Mellano – si prevede un milione di euro per la manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio immobiliare penitenziario di Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria. Come Coordinamento regionale dei garanti chiediamo al Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria di svolgere entro sei mesi un’attenta ricognizione degli spazi presenti nelle tredici strutture penitenziarie piemontesi per adulti e, appunto, nel carcere minorile di Torino affinché ambienti inutilizzati o abbandonati possano essere recuperati per attività formative, lavorative o di socializzazione”.

“La rete dei garanti comunali, coordinata dal garante regionale – ha dichiarato il componente dell’Ufficio di Presidenza Gianluca Gavazza, che ha portato il saluto dell’Assemblea – è una ricchezza che permette una presenza quotidiana in ogni Comune sede di Istituto di pena di cui il Dossier, giunto alla settima edizione, è frutto”.

I garanti comunali di Alessandria Alice Bonivardo, Asti Paola Ferlauto, Biella Sonia Caronni, Cuneo Alberto Valmaggia, Ivrea Raffaele Orso Giacone, Saluzzo Paolo Allemano e Torino Monica Cristina Gallo hanno denunciato come gli Istituti carcerari siano stati negli anni abbandonati a sé stessi e necessitino di personale e di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria non rimandabili. Accanto alle note dolenti, non è mancata la sottolineatura di migliorie ottenute negli anni.

“A breve – ha aggiunto Mellano – vedranno la luce progettazioni della Regione assai innovative relative agli sportelli lavoro e multiservizi e agli agenti di rete. È necessario che le carceri piemontesi mettano a disposizione spazi e uffici per permettere l’incontro degli operatori con i detenuti”.

Le conclusioni sono state affidate all’architetto Cesare Burdese, già componente della Commissione Architettura penitenziaria del Ministero della Giustizia, che ha sottolineato come “i rapporti con l’Amministrazione penitenziaria siano spesso rigidi, burocratici e legati a concetti e schemi spaziali del passato”. E ha evidenziato, come esempio positivo, la progettazione condivisa dell’Icam di Torino.

Il Dossier sarà recapitato alle autorità e ai soggetti interessati.

Illuminazione pubblica, si rinnovano i punti luce in alcune vie e aree della città

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Termineranno nei primi mesi del 2023 la quasi totalità dei lavori di rinnovamento di punti luce e riqualificazione degli impianti di illuminazione pubblica mirati all’efficientamento della rete decisi dall’assessora Chiara Foglietta all’ inizio di quest’anno.

“Appena approvato il bilancio, abbiamo definito insieme agli uffici della Città, quali dovessero essere gli interventi prioritari – spiega l’assessora -. Avevamo a disposizione 1 milione e 200mila euro e dovevamo valutare con attenzione le situazioni più delicate”.

E’ stato così stilato un programma che prevedeva lavori in diverse vie e aree cittadine: da  corso Luigi Einaudi a strada del Portone, da via Borgaro al parcheggio della stazione Lingotto; nel quadrilatero tra le vie Don Grazioli, Dandolo, Pertinace e Ballino al Parco della Pellerina;  in corso Casale, tra le piazze Modena e Pasini, e lungo la Passerella Olimpica.

Alcuni di questi  interventi sono già conclusi, altri sono  partiti, altri ancora inizieranno a breve: solo per corso Casale  il via è previsto ai primi di giugno del 2023, al termine della progettazione esecutiva, mentre per la Passerella Olimpica sono in corso interlocuzioni con RFI.

Soddisfatta l’assessora all’Illuminazione pubblica Chiara Foglietta“contenta di poter dire che gli interventi ora sono tutti in corso o in fase di progettazione esecutiva e che saranno perlopiù terminati entro la prima metà del 2023. Altre aree che maggiormente necessitano di lavori saranno inserite nella nuova programmazione degli interventi che verrà decisa nelle prossime settimane”,

Da Roma via libera al commissario per il Parco della Salute Risponderà alle difficoltà del caro energia

L’ok alla nomina in un emendamento della Finanziaria appena approvata a Roma. Avrà poteri speciali per superare le difficoltà connesse ai rincari di energia e materie prime

 

“È un grande risultato, innanzitutto perché alla prima reale esigenza che ho rappresentato per il Piemonte il Governo ha risposto in modo immediato e a poche settimane dal nostro incontro a Roma è stato dato il via libera alla nomina del commissario straordinario”: con queste parole il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio commenta il via libera, attraverso un emendamento inserito nella Legge di Bilancio appena approvata a Roma, alla nomina di un commissario con poteri straordinari per la realizzazione del Parco della Salute, della ricerca e dell’innovazione di Torino.

“Desidero ringraziare il ministro della Salute Schillaci e il sottosegretario alla Giustizia Delmastro che hanno fin da subito compreso l’importanza della nostra richiesta e si sono spesi per questo risultato – prosegue il presidente Cirio -. Un grazie anche all’onorevole Roberto Pella, che in qualità di relatore della Finanziaria si è fatto portavoce dei parlamentari del nostro territorio per inserire l’emendamento che nomina il commissario. Questo non solo ci permetterà di non perdere tempo prezioso accanto al lavoro fatto fino a oggi, ma attraverso i poteri straordinari di una figura commissariale avremo gli strumenti per superare le difficoltà generate dalla crisi energetica e delle materie prime. Da oggi il Parco della Salute, la struttura più importante per la storia della sanità di Torino e del Piemonte, è veramente più vicino”.

“Un passo avanti molto importante, perché la figura di un commissario è fondamentale per proseguire con la gara – commenta l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Luigi Genesio Icardi -. Per risolvere sia dal punto di vista clinico che gestionale l’offerta sanitaria di Torino il nuovo Parco della salute è determinante e questo è sotto gli occhi di tutti. Per questo è fondamentale che la situazione si sblocchi e una figura commissariale finalmente ci consente di avere i poteri straordinari, con possibilità di deroga alla normativa sulla procedura di gara, per andare avanti”.

Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio sarà quindi nominato il Commissario straordinario per l’espletamento delle attività di progettazione, di affidamento ed esecuzione dei necessari interventi. Il Commissario assumerà direttamente le funzioni di stazione appaltante e opererà in deroga alle disposizioni di legge in materia di contratti pubblici, fatta salva l’applicazione delle norme delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, e delle norme e dei principi dell’ordinamento europeo nonché alle disposizioni in materia di esproprio per pubblica utilità, come avvenuto per le grandi opere, ad esempio il Ponte Morandi, e sarà quindi in grado di portare a compimento questo importante e strategico investimento per il Piemonte.

Ad oggi intanto la Città della Salute, che è l’attuale stazione appaltante, ha concluso il secondo incontro del dialogo competitivo, a seguito della sua riapertura per le problematiche legate ai rincari di materie prime ed energia.

“Nel mese di gennaio invieremo ai concorrenti la richiesta formale di presentazione dei progetti definitivi – spiega il direttore generale della Citta della Salute Giovanni La Valle -. Poter avere al nostro fianco un commissario con poteri straordinari sarà un supporto fondamentale per valorizzare gli sforzi e il lavoro fatto finora da tutti, consentendoci di fronteggiare le complessità di questa situazione internazionale, che si può superare solo attraverso poteri speciali”.

“Sono orgoglioso di aver contribuito a questa accelerazione, dimostrando che il lavoro di squadra è la chiave di ogni successo – sottolinea Roberto Pella -. Continuiamo a impegnarci senza sosta per lo sviluppo dei nostri territori al fine di renderli sempre più attrattivi per gli investimenti e competitivi. Ringrazio il Presidente Cirio per aver dato priorità a questo tema, ribadendo il proprio massimo e costante impegno su un tema di rilevanza per la Salute Pubblica dei cittadini piemontesi e italiani, oltre che di sviluppo e crescita”.

Tamponi gratuiti negli hotspot piemontesi per chi rientra dalla Cina

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A seguito dell’ordinanza del Ministero della Salute del 28 dicembre 2022, ai fini della identificazione e del contenimento della diffusione di possibili varianti del virus SARS-CoV-2, è previsto per tutti i soggetti in ingresso dalla Cina l’obbligo di sottoporsi ad un test antigenico.

L’art 1, comma 1b, dell’ordinanza dispone: “l’obbligo di sottoporsi ad un test antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone, al momento dell’arrivo in aeroporto, ovvero, qualora ciò non fosse possibile, entro quarantotto ore dall’ingresso nel territorio nazionale presso l’Azienda Sanitaria Locale di riferimento”.

La Regione Piemonte, attraverso l’Azienda Sanitaria Zero, il Dipartimento Interaziendale Malattie ed Emergenze Infettive (D.I.R.M.E.I.) e le Aziende Sanitarie Locali, mette a disposizione di chi arriva in Piemonte dalla Cina la possibilità di effettuare un tampone Covid, in accesso diretto e gratuitamente, presso uno degli hot spot tamponi presenti sul territorio.

L’elenco aggiornato degli hot spot tamponi è consultabile sulla home page del sito della Regione Piemonte https://www.regione.piemonte.it

Gli utenti dovranno esibire il passaporto e la carta d’imbarco.

E’ stato, inoltre, previsto un sistema di monitoraggio:

• USMAF UT. Torino- Caselle (Ufficio di Sanità Marittima Aerea Frontaliera), in accordo con POLARIA (Polizia di Stato), ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile Italiana) e SAGAT, inoltrerà ad Azienda Sanitaria Zero l’elenco dei passeggeri provenienti dalla Cina, che transiteranno presso gli aeroporti con scalo finale a Torino-Caselle.

• La Centrale Covid D.I.R.M.E.I. provvederà, entro 48 ore, alla verifica tramite il Portale Regionale Gestione Pazienti Covid dell’avvenuto rispetto dell’esecuzione del tampone.

• Qualora non sia rispettato tale termine, la Centrale Covid D.I.R.M.E.I. provvederà a contattare il cittadino inadempiente e, in caso di successiva inosservanza di quanto previsto dalla ordinanza, si procederà alla segnalazione alle Autorità competenti.

• In caso di tampone positivo, la Centrale Covid D.I.R.M.E.I applicherà i protocolli previsti dalla normativa vigente.

Il Call Center Covid Regionale, attivo da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle ore 16.00, è disponibile per ulteriori informazioni al numero 011.566.2900.

L’Associazione Nuova Generazione Italo-Cinese (ANGI) sta predisponendo una dichiarazione bilingue (italo-cinese), contenente i dati necessari per l’effettuazione del tampone e metterà a disposizione un servizio di mediazione linguistica, al quale sarà possibile accedere tramite telefono 388.4368546 o tramite l’e-mail angi.servizi@gmail.com

ANGI contribuirà, tramite il rapporto con il Consolato Cinese a Milano (competente sul territorio piemontese) e gli organi di stampa cinesi, a diffondere le informazioni sugli obblighi sanitari per il rientro in Italia ed in Piemonte dalla Cina tramite l’account ufficiale di ANGI sul sistema social WECHAT.

Caro bollette e inflazione fanno spendere quasi 4 mila euro in più alle famiglie piemontesi

L’analisi condotta dall’avvocato Patrizia Polliotto, presidente del comitato regionale piemontese dell’Unione Nazionale Consumatori (Unc) rileva che l’aumento dei costi energetici e l’inflazione hanno costretto le famiglie residenti in Piemonte a spendere, in media, 3.800 euro in più nel corso del 2022.

 “Tra le voci di spesa che hanno più contribuito all’incremento del costo medio della vita  ci sono il caro-energia per le bollette di luce e gas (+30%), il caro-carburanti per riscaldamento e trazione (+35%), il caro-alimentari (+25%) oltre al caro libri, abbigliamento e cura della persona, in aumento complessivamente del 10%”, spiega Polliotto.  “Il problema principale sta nella maggiorazione di costi di filiera che ha investito l’industria nel suo complesso, dalle materie prime, alla logistica e trasporto, agli imballi in carta e cartone: che mai come quest’anno  sono stati drasticamente ridotti al minimo sindacale, in termini di quantità di materiale impiegato e decorazione delle confezioni”. In materia di regali di Natale circa il 30% dei piemontesi ha rinunciato a farli, e il 70% li ha acquistati in coppia per amici e parenti. Mentre l’80% dei residenti in Piemonte occuperà invece la tredicesima per coprire  spese di a casa e famiglia.

Il sindaco Lo Russo: “È stato un 2022 molto complesso”

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Presentato nella conferenza stampa di fine anno a Palazzo Civico dal Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, il resoconto delle attività svolte dall’Amministrazione comunale e le opportunità e gli scenari futuri.

Chiudiamo un anno che è stato particolarmente complesso – ha dichiarato il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo – che ci ha visto molto impegnati sulla costruzione dei progetti che partiranno tra il 2023 e il 2024 e che, anche sulla scorta degli investimenti dei fondi europei e del PNRR, daranno davvero un nuovo volto e una nuova proiezione di crescita al futuro di Torino.

Dal risanamento strutturale dei conti con il Patto per Torino firmato con Draghi all’accordo con Stellantis, dal Consiglio d’Europa alla gestione dei grandi eventi, dalla riorganizzazione della macchina comunale al rilancio della cultura e al finanziamento della Linea 2 sono davvero tanti i risultati raggiunti.

Ci siamo posti come Amministrazione – ha continuato il Sindaco – quattro grandi priorità: lo sviluppo e la ripartenza economica, la coesione e la ricucitura sociale, la sostenibilità ambientale e la cura dei servizi, delle persone e dello spazio pubblico. Per dare corpo a questa visione ci siamo dati un metodo di lavoro basato sull’ascolto e il confronto con tutti gli interlocutori della Città, abbiamo puntato sul merito e sulla competenza cercando di favorire al massimo l’innovazione anche dentro la macchina amministrativa.

Credo che si siano gettate le basi per un nuovo ciclo pluriennale di rilancio della Città. E i primi risultati di questo lavoro credo si possono già apprezzare.

Nel 2023 – ha concluso Lo Russo –  lavoreremo con ancora maggior impegno e determinazione per dare corso ai tanti progetti sviluppati in questo primo anno di mandato e cercheremo di rendere ancora più evidente e tangibile il cambiamento che abbiamo avviato.”

All’incontro con i giornalisti erano presenti anche tutti gli assessori della Giunta comunale che hanno approfondito gli argomenti delle proprie tematiche assessorili.