POLITICA- Pagina 96

Autostrada A5, Avetta (Pd): “Il disastro delle festività non deve ripetersi”

Il consigliere regionale Alberto Avetta (Pd) ha presentato un’Interrogazione per avere risposte chiare dalla Giunta regionale sui problemi di viabilità dell’A5.

 

 Il Consigliere regionale del Partito Democratico Alberto AVETTA (Pd) ha presentato un’Interrogazione riguardante i problemi di viabilità che si sono verificati sull’autostrada A5 durante le festività natalizie.

“Le recenti festività natalizie hanno visto un gran numero di “turisti della neve” utilizzare l’A5, ma, purtroppo, come hanno ampiamente riportato gli organi di stampa, non si è trattato certo di spostamenti confortevoli, piuttosto di “viaggi della speranza”. Le testimonianze raccontano di tempi superiori alle 8 ore per la tratta Aosta – Milano e, in particolare, superiori alle 3 ore per percorrere i circa 30 Km che separano, in provincia di Torino, Quincinetto dal casello di Albiano. Naturalmente queste criticità si riverberano sulla viabilità ordinaria e ricadono sulle competenze dirette dei Sindaci e della Città Metropolitana di Torino che sono costretti a subirle. La Regione Valle d’Aosta ha già segnalato con forza il problema al Ministero competente e ha organizzato sopralluoghi sulla tratta autostradale per verificare tempi e modi delle soluzioni in campo. Penso sia necessario ed urgente che le due regioni, Piemonte e Valle D’Aosta, si incontrino per approfondire con la nuova concessionaria autostradale il programma di interventi” spiega il Consigliere regionale del Partito Democratico Alberto Avetta.

“L’autostrada A5 rappresenta un’infrastruttura di importanza strategica che collega il Piemonte alla Valle d’Aosta e, attraverso il tunnel del Monte Bianco, alla Francia. Purtroppo, in questi ultimi anni, è stata interessata da parecchi problemi ancora irrisolti: sull’intera tratta, compresa la tangenziale di Torino, sono state evidenziate criticità riguardanti la sicurezza e pertanto la velocità di percorrenza è stata ridotta a 110 km/h; ormai da anni una frana, localizzata nel comune di Quincinetto minaccia il percorso autostradale, causando periodiche chiusure precauzionali del tracciato; lo svincolo per Santhià, oltre ad essere chiuso in una delle due direzioni, continua a essere interdetto al traffico pesante con i TIR che si riversano nelle stradine inadeguate dei comuni canavesani; infine cantieri ordinari riducono la carreggiata a una corsia, causando code soprattutto nei fine settimana e durante le festività. Purtroppo paghiamo le conseguenze di scelte sbagliate. Aver rinunciato alla quota pubblica nella concessionaria autostradale è stato un errore. Oggi ci rendiamo conto di quanto la presenza del pubblico (la ex Provincia di Torino deteneva il 20% della vecchia concessionaria autostradale) garantisse una gestione molto più condivisa con i territori. Mi auguro tuttavia che con la nuova concessionaria autostradale la Regione sappia dialogare in modo costante ed efficace” conclude Avetta.

 

Alberto AVETTA – Commissione Trasporti, Consigliere regionale PD

cs

Askatasuna, Montaruli (FDI): “100mila euro per ristrutturare Askatasuna? Chi paga?” 

Chi paga? A chiederselo è la vicecapogruppo di Fdi alla Camera Augusta Montaruli, a pochi giorni dagli scontri che a Torino hanno vostri protagonisti i militanti del centro sociale antagonista.
“Credo che sui 100mila euro necessari per i lavori di ristrutturazione del centro sociale attualmente occupato da Askatasuna andrebbe acceso un faro – prosegue Montaruli -. Ad oggi, secondo quanto dichiarato dal Comune di Torino, le risorse dovranno essere individuate da soggetti terzi, e non dal Comune stesso.  Un‘operazione che si preannuncia delicata, rispetto alla quale è necessario ricordare come Askatasuna abbia alle spalle anni di concerti abusivi, raccolte fondi senza controlli, danneggiamenti ed eventi senza alcuna regola e tassa di *partecipazione*, proventi mai registrati, e reati reiterati. Ritengo pertanto che sia fondamentale fare luce sui futuri “donatori” che potrebbero contribuire a raccogliere una cifra così importante, proprio per evitare che a donare fondi per ristrutturare lo stabile occupato da Askatasuna, siano quei soggetti legati a vario titolo a chi lo occupa e da anni compie attività illegali al suo interno.
Delle due l’una: o ci sarà chi paga per i ‘professionisti’ della violenza e allora saranno evidenti i nomi e cognomi di chi finanzia gli assalitori delle forze dell’ordine, oppure quel denaro potrebbe provenire da attività illecite e la città verrebbe quindi esposta al rischio di riciclaggio.
In entrambi i casi il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, si schiera dalla parte dei violenti. Non siamo noi che confondiamo gli occupanti con gli aggressori ma è lui che assegna uno stabile occupato a un comitato che collabora con gli stessi occupanti abusando dell’intelligenza dei torinesi.
Si apre l’ennesimo scenario inquietante in una vicenda ripugnante per la città e l’Italia dal momento che, come dimostrato ancora in questi giorni, nessun esponente di Askatasuna ha mai anche solo riferito una parola di pentimento verso i reati compiuti e che continuano a svolgersi a causa delle attività illecite di quel centro sociale.
Quest’ombra peggiora ulteriormente un quadro desolante in cui la sinistra in Comune sta subordinando le istituzioni ai professionisti della violenza, evidentemente accettando quegli stessi metodi che hanno permesso ad Askatasuna di avere sempre le risorse necessarie per padroneggiare e mettere sotto ricatto il nostro territorio. Tutto questo è inaccettabile e di una gravità inaudita. Per questo presenterò oggi stesso una interrogazione affinché venga fatta luce sulla provenienza dei fondi”.

Le consigliere di maggioranza in Sala Rossa: “Discriminatorie le parole di Viale”

Ieri 13 gennaio durante la seduta del consiglio comunale il consigliere Viale ha detto alle colleghe consigliere “avete sbagliato mestiere, tornate nei vostri quartieri a fare le casalinghe“. È un’uscita inaccettabile che come consigliere e consiglieri della Città di Torino rifiutiamo, condanniamo e per cui pretendiamo delle scuse pubbliche. Sentire nel 2025, in un’aula istituzionale, usare parole che mirano a delegittimare il lavoro e i ruoli delle donne, sia che facciano le consigliere nelle Istituzioni sia che si occupino di lavori di cura familiare fuori dalle Istituzioni, è gravissimo e dimostra che tentare di zittire le donne è una pratica ancora in voga. Allora è tempo che tutte e tutti coloro che sono contrari a questi atteggiamenti discriminatori facciano sentire la propria voce per ripristinare il rispetto e contrastare ogni forma di discriminazione di genere. Perché le donne, qualunque sia la loro scelta di vita, siano sempre viste, rispettate, e riconosciute.

Elena Apollonio 
Ludovica Cioria
Maria Grazia Grippo 
Sara Diena
Ivana Garione 
Caterina Greco 
Lorenza Patriarca 
Anna Borasi 
Tiziana Ciampolini
 

Si uniscono tutti i colleghi consiglieri dei gruppi di maggioranza.

Ravello (Fdi): “Governo chiede 6 milioni di danni ad Askatasuna, il Comune regala al centro sociale 100mila euro per rifare la sede”

IL CONSIGLIERE REGIONALE: “DESTRA CON CHI DIFENDE LE PIAZZE, SINISTRA CON CHI LE INCENDIA”

“La situazione politica è chiara anche nei numeri, ed è importante che i cittadini la comprendano bene: ieri il governo Meloni, costituitosi parte civile nel processo, ha chiesto ad Askatasuna 6,8 milioni di danni per le proteste No Tav, oggi il Comune di Torino promette di regalarne 100mila per la ristrutturazione del primo piano della sede di corso Regina Margherita. Insomma, la destra si conferma al fianco di chi difende le piazze, la sinistra di chi le incendia”. Ad affermarlo Roberto Ravello (nella foto), vice-Capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte.

“A distanza di poche ore dalla guerriglia urbana camuffata da corteo per Ramy, la sinistra ribadisce, nei fatti, di stare dalla parte dei sovversivi: non solo la conclamata reticenza nel condannare le violenze di centri sociali, antagonisti e collettivi, ma ora anche il premio. Siamo di fronte a visioni politiche opposte e inconciliabili. E di ciò, non ci stancheremo mai di ripeterlo, ne andiamo fieri”.

Bilancio, AVS: “sicuri solo i tagli del governo”

La discussione sul bilancio regionale è partita questa mattina, ma al momento al Consiglio Regionale non è stata fornita la documentazione di dettaglio necessaria per capire in che modo verranno impegnati i 20 miliardi di spesa per i prossimi 12 mesi: come abbiamo già detto, mettere il consiglio nelle condizioni di lavorare è una questione di rispetto della democrazia.

Mentre sui giornali ci sono annunci trionfalistici da parte del Presidente Cirio, i toni dell’assessore Tronzano in Commissione sono ben diversi: il centrodestra dell’autonomia differenziata è lo stesso che non mette le Regioni nella condizione di sviluppare politiche pubbliche sulle materie già di competenza. Emerge in particolare, a seguito di una nostra specifica richiesta, quanto il Governo con la sua finanziaria abbia colpito la Regione Piemonte: solo per il 2025 dovranno essere accantonati 86 milioni di Euro, sottratti ai e alle piemontesi. Ma è negli anni a venire che i tagli mascherati di Meloni e Giorgetti faranno più male: negli anni tra il 2026 e il 2028 saranno 69 milioni annui solo per la contribuzione alla finanza pubblica voluta dall’ultima Finanziaria. Dal 2029 addirittura 107 milioni annui.

Per capire di che grandezze parliamo, basti pensare che alle politiche sociali nel 2025 la Regione destinerà 153 milioni, che la spesa regionale per le politiche giovanili per il 2025 è pari a 33 milioni e che quella per la Cultura ammonta proprio a 107 milioni, quelli che verranno completamente sottratti a partire dal 2029.

Alice Ravinale Capogruppo AVS Regione Piemonte

Valentina Cera Consigliera AVS Regione Piemonte

Universiadi, AVS: “Il problema degli studenti senza stanza”

Come Gruppo consiliare di Alleanza Verdi e Sinistra e Commissione istruzione di Sinistra Italiana Piemonte, esprimiamo la nostra ferma indignazione per la situazione che stanno vivendo studentesse e studenti alloggiati nelle residenze universitarie EDISU che sono state destinate ad ospitare gli atleti e le atlete delle Universiadi.
Ci associamo a quanto denunciato dalle diverse associazioni studentesche. Anche le modalità con cui è stato gestito il temporaneo trasloco sono davvero discutibili. Lo sgombero delle residenze e l’ottenimento da parte delle studentesse e degli studenti coinvolti di una nuova sistemazione sono avvenute con tempistiche e modalità non congrue, in forme ben lontane da quelle che EDISU aveva garantito. I traslochi sono stati richiesti in tempi troppo veloci rispetto a quelli che erano stati ipotizzati in origine e le strutture opzionate da EDISU per la sistemazione degli studenti non erano sufficienti rispetto alle circa 500 richieste ricevute, cosa oggi porta decine di studenti ad essere alloggiati presso strutture non idonee, prive di cucine e lontane dalle sedi universitarie, come l’ostello Open011.
Esprimiamo la nostra piena solidarietà a coloro che stanno subendo disagi, e critichiamo fermamente la malagestione di questa vicenda, su cui la Giunta aveva dato rassicurazione rispetto alle interrogazioni da noi poste in Consiglio Regionale che sono state del tutto disattese.
È molto grave che un evento come le Universiadi sia stato gestito dalla Giunta regionale e da EDISU in maniera tale da compromettere il diritto allo studio per centinaia di studenti, proprio in periodo di sessione di esami.
Gruppo consiliare di Alleanza Verdi e Sinistra
Commissione istruzione di Sinistra Italiana Piemonte

Magliano (Lista Cirio): “Incrementare la vaccinazione di persone fragili”

“Presenteremo un Ordine del Giorno con cinque obiettivi, in primo luogo la Commissione regionale e la sperimentazione Ospivax”

Questa mattina si è tenuta, su richiesta del Presidente del Gruppo Consiliare Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale, Silvio Magliano, un’audizione in IV Commissione Consiliare, Sanità e Welfare, degli enti e associazioni impegnati per l’applicazione del piano nazionale per la prevenzione vaccinale, in particolare per quanto riguarda le persone fragili, anziane e affette da patologie croniche e malattie oncologiche.

Presenti la prof. Roberta Siliquini (Presidente Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica); la prof. Franca Fagioli (Coordinatrice Rete Oncologica Pediatrica); il dr. Emanuele Ciotti (Direttore Sanitario AOU Città della Salute); il prof. Massimo Aglietta (Coordinatore della Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta); il prof. Alessandro Comandone (Responsabile rete territoriale della Rete Oncologica regionale); il dr. Mario Airoldi (Responsabile rete ospedaliere della Rete Oncologica regionale); la dott.sa Paola Varese (Presidente del Comitato Scientifico FAVO).

Partendo dalla valutazione dei risultati fin qui ottenuti, per esempio per le vaccinazioni da pneumococco (7%) ed herpes zoster (5%) per gli over65, che risultano ancora non in linea con le prescrizioni del Piano Nazionale, rispettivamente 75% e 50%, si sono delineate le iniziative necessarie per rendere più agevole per le persone fragili e per le loro famiglie l’accesso alle vaccinazioni e di conseguenza ampliare la copertura vaccinale per una ampia fetta della popolazione regionale: oltre il 25% dei piemontesi (1.120.000 persone) ha oltre 65 anni di età ed il 60% di essi ha una o più patologie croniche.

“Il Gruppo consiliare Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale lavorerà con la Giunta regionale e l’Assessore alla Sanità, Riboldi  – commenta il Consigliere Silvio Magliano -, presentando un Ordine del Giorno incentrato sui cinque obiettivi prioritari emersi l’audizione di questa mattina: in primo luogo creare, o riattivare, la Commissione regionale per le vaccinazioni, da tempo non convocata, in modo da fornire un sostegno effettivo, da parte di medici e associazioni di pazienti, all’organizzazione della campagna vaccinale; incrementare la comunicazione sulla prevenzione, per esempio attivando un sistema di messaggistica che informi le persone, al compimento del 65° anno di età, delle vaccinazioni gratuite a cui possono accedere; fornire ai Direttori Generali e ai Medici di famiglia obiettivi di copertura vaccinale di propri pazienti; rendere operativa la sperimentazione di Ospivax, un centro vaccinazione per pazienti oncologici e oncoematologici già strutturato presso l’Ospedale Regina Margherita e destinato ai pazienti fragili anche delle Molinette, organizzato, ma finora ancora non attivato”.

“Il raggiungimento dei target di vaccinazioni previsto dal piano nazionale – conclude Magliano-, è fondamentale per il benessere della popolazione, in particolare delle persone fragili, anziane, con patologie croniche o oncologiche, e delle loro famiglie – perché una persona fragile è vaccinata se lo è tutta la famiglia – e permette anche di prevenire i costi economici e sociali connessi all’aggravamento delle condizioni di vita e salute per patologie che con la vaccinazione si potrebbero evitare”.

Cittadinanza, Ruffino: “Tajani faccia marcia avanti”

Trovo apprezzabile la determinazione del ministro Tajani quando assicura che Forza Italia non farà marcia indietro sulla sua proposta di cittadinanza. Bene, provi allora a fare marcia avanti. Eviti solo di consumare il tempo con annunci a cui non segue nessun atto politico. Così l’on. Daniela Ruffino (Azione):

Caso Sala, Ronzani: “Sinistra non ha esitato a riconoscere ruolo del governo”

Caro direttore,
Elly Schlein, come gli altri leaders della opposizione, non ha avuto esitazioni nel ringraziare il governo, la nostra diplomazia e l’intelligence. Una opposizione che voglia essere e apparire credibile non nega gli apprezzamenti nei confronti del governo, della nostra diplomazia e degli apparati di sicurezza se, come in questo caso, si sono mossi in maniera da favorire la liberazione di Cecilia. Le immagini della giornalista che atterra a Ciampino e riabbraccia i genitori e il fidanzato sono state per tutti un momento di gioia. È presto per conoscere i retroscena della vicenda, quali siano stati gli atti e gli accordi che ne hanno reso possibile la scarcerazione e la liberazione. Forse non li conosceremo mai come già altre volte e’ avvenuto, con qualsiasi governo. Mi ricordo le polemiche che investirono il governo Prodi all’indomani della liberazione di Daniele Mastrogiacomo, il giornalista di Repubblica che venne rapito a Kandahar, in Afghanistan, nel 2007  e la replica del governo: ” la priorità era quella di portare a casa Mastrogiacomo”. Molti convengono nel ritenere che una mossa importante sia stata quella di comunicare  preventivamente a Trump le ragioni per le quali il nostro Paese non avrebbe concesso l’estradizione del cittadino iraniano perché questo avrebbe compromesso la possibilità di riportare in Italia Cecilia.
Una scelta compiuta per evitare che gli Stati Uniti interpretassero  la decisione italiana come ostile. Da quanto abbiamo letto Trump avrebbe risposto di non essere interessato alla sorte del cittadino iraniano e un tale atteggiamento potrebbe aver reso più spedita la trattativa per il suo rilascio condotta dalla nostra diplomazia e dall’intelligence.
Ancora non sappiamo quali sia stata la  contropartita e cioè se per l’Iran sia sufficiente che Abedini non sia estradato, oppure, se faccia parte dell’accordo la sua definitiva liberazione. Lo sapremo a breve. Il 15 gennaio si pronuncerà la Corte di Appello di Milano che potrebbe decidere  gli arresti domiciliari. In ogni caso il Ministro Nordio con un proprio provvedimento può in ogni momento decidere la sua liberazione. Cosi come non si conoscono tutte le ragioni che sono alla base dell’atteggiamento del neo-Presidente degli Stati Uniti. Alcuni le presentano come una ritorsione nei confronti di Biden per una serie di decisioni prese a pochi giorni dalla fine del suo mandato. Altri sottolineano il ruolo di Musk. Altri ancora richiamano i buoni rapporti tra la nuova Amministrazione e il premier italiano che, insieme ad Orban, viene considerato un interlocutore privilegiato e uno snodo fondamentale per re-impostare i suoi rapporti con l’Europa che saranno segnati da una forte discontinuità perché il Presidente Americano non vuole una Unione Europea forte e unita e, proprio per questo, punta a dividerla. Anche in questo caso il tempo sarà giudice.
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Wilmer Ronzani
già deputato e consigliere regionale
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