POLITICA- Pagina 625

Festa dell’Unità bonsai. Ma tiene acceso il lume della politica

Festa dell’ Unità in versione bonsai, potremmo dire. Del resto non è una novità in questi ultimi anni. Si è ridotta per questioni di soldi e anche per mancanza di volontari. Ed il restringimento del Partito Democratico fa pensare ad una candela che nel tenere viva la fiamma si consuma sciogliendosi. Ora, che il Pd versi in condizioni economicamente pietose non è una novità. Con la campagna referendaria l’indebitamento e’ aumentato in modo esponenziale e tra cassa integrazione e licenziamenti sono pochissimi i dipendenti rimasti. Il partito, quello con la P maiuscola, è un lontano ricordo. Sono pochi gli iscritti che salgono o scendono secondo i congressi. Anche ciò è figlio dei tempi. Essendoci stato ho visto le solite facce, in verità con qualche “spruzzata ” di giovani che non conoscevo. Dall’ area dibattiti agli stand del food, strutture non del Partito, strutture itineranti di vecchi compagni del vecchio partito.Vecchi militanti di tanti anni fa, di alcuni decenni fa. “Ma allora sei iscritto?” ” Veramente no, ma pagano regoralmente i servizi che riusciamo a fare per la festa”. Dalla richiesta dei permessi alle altre incombenze.  Comunque encomiabili come sono stati encomiabili i parlamentari, consiglieri comunali e regionali che hanno contribuito economicamente . Insomma chi fa politica a tempo pieno ed è  relatore nei vari dibattiti. Su questo una nota dolente. Principalmente tutti di loro. Un Pd che se la canta e se la suona. Avremmo detto, un tempo, mancanza di un confronto esterno.Un Pd Torinese ancora tramortito dalla sconfitta da parte della Sindachessa e  che ha dovuto ” andare a Canossa ” per tentare di recuperare i soldi stanziaziati per la linea due della metropolitana. E questa è una ” invenzione ” del nostro Chiampa che ha giocato di sponda con il ministro Delrio. Ma il confronto pubblico non si usa più. Del resto i pentastellati sono una brutta bestia.E forse pensandoci meglio sono molte le cose che non si usano più, dal partito al confronto. Dobbiamo essere dunque riconoscenti a chi con le feste, seppure mignon, tiene acceso il lume di questa candela. Anche questa è democrazia.  E come dicevano Churchill e il compagno presidente Sandro Pertini: “Meglio la più imperfetta democrazia che la più perfetta dittatura”.
Patrizio Tosetto

L’ Ulivo nelle due future liste

di Giorgio Merlo

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Ormai e’ abbastanza chiaro. Il Pd, dice, continua ad essere un partito di centro sinistra. Alla sua sinistra si sta consolidando un soggetto politico di centro sinistra/ulivista che ha l’obiettivo di recuperare quel consenso che in questi ultimi anni di gestione renziana del partito e’ sostanzialmente evaporato

 

 Un consenso che nelle ormai lontane elezioni europee aveva visto il Pd balzare ad oltre il 40% e che ora, almeno stando ai sondaggi, si attesta al 25%. Ora, al di la’ dei numeri e della sondaggistica, credo sia anche nocivo proseguire un dibattito per misurare chi fra le due formazioni politiche di centro sinistra sia piu’ coerente con il patrimonio politico, culturale e programmatico del riformismo di matrice progressista. Dico che e’ nocivo perche’ rischia, col tempo, di ridurre la credibilita’ e l’appeal dell’intero campo del centro sinistra italiano. E, visto che il faro che continua ad illuminare questo campo politico continua ad essere il simbolo dell’Ulivo, forse e’ arrivato il momento per far si’ che proprio quel simbolo dell’Ulivo accompagni la presentazione di queste due formazioni politiche. Certo, conosciamo benissimo le dispute e le procedure che regolano l’utilizzo del marchio dell’Ulivo. Come, credo, di qualunque altro marchio di partito o di coalizione. Lo ha ricordato nei giorni scorsi Arturo Parisi in una bella intervista fissando alcuni paletti di fondo per l’eventuale utilizzo di questo storico marchio. Ma il nodo, com’ e’ evidente a tutti, e’ di natura esclusivamente politica. Forse e’ arrivato il momento per avanzare 2 sole considerazioni in merito al recupero della tradizione e dell’esperienza dell’Ulivo, pur senza limitarsi a rimpiangere il passato o a riproporlo meccanicamente. Innanzitutto si deve ribadire, da parte di entrambe queste forze politiche, che si vuole fare e costruire il centro sinistra in vista delle prossime elezioni politiche. Pare una banalita’ ribadirlo ma credo che questo “preambolo” continui ad essere indispensabile per evitare di proseguire un dibattito su chi vuole proseguire e chi vuole archiviare la riproposizione di un’alleanza di centro sinistra. Anche perche’ e’ necessario ripristinare l’unita’ politica, programmatica ed elettorale di tutte le forze e i partiti che si riconoscono in questo campo se si vuole competere con un rinato centro destra e un arrembante movimento 5 stelle. Senza questa unita’, e quindi senza dar vita ad una coalizione, qualunque possibilita’ di vittoria alle prossime elezioni per il centro sinistra non e’ all’ordine del giorno. Ma questo e’ importante ribadirlo anche per battere alla radice qualunque ipotesi trasformistica e di larghe intese che si profila all’orizzonte. Un modo semplice, chiaro e trasparente per dire che in Italia ritorna una coalizione di centro sinistra, anche dopo le elezioni. In secondo luogo la presenza del simbolo dell’Ulivo nelle due future liste, sempreche’ tutto cio’ sia possibile, segnerebbe visibilmente che la tradizione, la cultura e l’esperienza dell’Ulivo non vengono sacrificate sull’altare di una maldestra e anomala modernita’. Perche’ e’ inutile nasconderlo. Il richiamo dll’Ulivo nel popolo del centro sinistra continua ad essere potente e forte. E’ un simbolo che non si puo’ liquidare inseguendo le alchimie, i risentimenti o i rancori personali dei singoli. Perche’ ormai un dato e’ ormai certo: nell’attuale quadro politico nessuno puo’ ritenersi il depositario esclusivo della tradizione e della cultura di centro sinistra. Non lo puo’ fare solo il Pd e non lo puo’ fare, al contempo, il movimento che si e’ formato attorno a Pisapia e a Bersani. Certo, ormai con approcci diversi, con proposte politiche molto diverse tra di loro e con modelli organizzativi altrettanto diversi. Ma la ricchezza e l’originalita’ di una coalizione e’ proprio questa: e cioe’, la capacita’ di saper unire forze diverse che si riconoscono nel medesimo progetto di governo. Ma, per poter iniziare questo percorso in modo coerente e anche credibile, sarebbe utile dare segnali concreti e tangibili di unita’ e di compattezza. Seppur nella diversita’, come ricordavo poc’anzi. E il simbolo dell’Ulivo nelle due future liste potrebbe essere un segnale politico molto piu’ importante e decisivo di tante dichiarazioni solenni e roboanti dei vari leader in campo. 

Sinistra e grillini tra vecchio e nuovo

STORIE DI CITTA ‘ di Patrizio Tosetto
Quando ho saputo che c’era l’assemblea regionale di Democrazia ed uguaglianza per una politica alternativa ho pensato a quelle insegne dei panettieri…Non solo pizza. C’ è dell’ altro che la solita solfa dei tradizionali partiti. Mi presento puntuale per sentire e capire le proposte.Tendone del circolo in via Trofarello. Colpo d’occhio sulla sala e non conosco la maggioranza dei presenti. Relazione sintetizzabile in questi punti. In Italia c’ è un deficit di democrazia, dimostrato dalla diminuzione dei votanti. Principale responsabile il Pd di Renzi. Noi ci rivolgiamo all’ elettorato di sinistra che non vota più. Siamo contro le leggi lìberticide sul lavoro volute dal Pd. I padroni sono cattivi..ecc ecc.. Insomma nulla di nuovo sotto il sole di questa sinistra. Pochi i giovani e la maggioranza sopra i 50. Sbaglierò ma c’erano pochi operai e dipendenti pubblici o insegnanti.  Volteggiano alcuni storici dirigenti di Rifondazione Comunista e della Fiom locale e l’ on. Giorgio Airaido che non manca mai a queste iniziative.  Poi l’inossidabile Diego Novelli.Penso al nostro attuale sistema elettorale proporzionale puro e alla proliferazione delle liste elettorali.  Penso a questa sinistra che quando mette insieme cinque persone vengono fuori sette posizioni diverse ed ognuno sostiene d’essere più a sinistra dell’ altro.Minestra riscaldata troppe volte si inacidisce. Ovviamente un in bocca al lupo per le elezioni.  Di nuovo comunque non c è nulla.
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Mentre il nuovo lo cerco al pomeriggio alla Festa pentastellata al fondo di via Cigna. 
Giardini appena costruiti in mezzo a palazzoni appena costruiti. Massima pulizia e giovani che giocano sotto il vigile occhio della “celere”. Travaglio e Di Maio…che accoppiata. Il primo ha perso la sua proverbiale e gentile aggressività verso il politico di turno. Il secondo: se votato on-line sarò il candidato premier.Proposte? Noi siamo meglio di quelli che ci sono adesso. Come? Noi saremo migliori di quelli di adesso . Selezione della vostra classe dirigente? Su questo si ringalluzzisce Travaglio : Scusa Di Maio, a Roma otto assessori cambiati. Sbagliando s’impara 
Veniamo alle novità. 80 per cento del pubblico, giovani dai venti ai trenta anni.E Sornione arriva Osvaldo Napoli di Forza Italia, ossequiato da probabili funzionari pentastellati delle istituzioni pubbliche. Ma i Grillini sono diversi…ed io non ho capito che cosa vogliono. Limite mio. La novità è l’essere in maggioranza giovani e capiranno strada facendo che cosa fare e cosa volere.Diamogli il tempo di maturare. I contenuti al secondo giro.

“Puntare sul turismo religioso, patrimonio unico”

La vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniela Ruffino (Fi), suggerisce alla Regione di “promuovere le mete turistiche religiose, patrimonio di arte, tradizione e paesaggio”. “Il turismo in Piemonte – rimarca Ruffino – otterrebbe riscontri ancora più positivi facendo delle tante mete turistiche religiose una vera e propria rete di storia, arte, fede e natura. La Regione dovrebbe dare vita a un sistema del turismo religioso che faccia conoscere all’estero e nel resto d’Italia questo nostro straordinario patrimonio”. “Si dovrebbe creare – spiega – un vero e proprio circuito del turismo religioso, che punti sulla storia, sulla tradizione popolare e sulla fede legata ai santi sociali come don Bosco, sui prodotti enogastronomici e sulle bellezze paesaggistiche collegati a questo contesto. Spetta alla Regione avviare una strategia di comunicazione che faccia sistema, coinvolgendo per iniziare Milano e la Lombardia”.

AL VIA LA FESTA DELL’ITALIA

DIBATTITI, CENE, SERATE DI CABARET E GRANDI OSPITI PER RIPORTARE LA POLITICA TRA LA GENTE.

 

14-17 SETTEMBRE NEL CIRCOLO DI TENNIS DEL PARCO DELLA PELLERINA – corso Appio Claudio 176

 

Torna a Torino la tradizionale Festa dell’Italia. Appuntamento importante per il centro destra piemontese che porta tra la gente esponenti regionali e nazionali per aprire dibattiti pubblici sui principali temi dell’agenda politica italiana e regionale.

 

Quest’anno la festa intende essere il primo appuntamento di un centro destra unito, motivo per cui vedrà tra i suoi protagonisti gli esponenti di tutti i partiti e movimenti del centro destra regionale e nazionale.

 

Soggetto promotore della Festa è il Movimento nazionale, rappresentato a livello nazionale da Francesco Storace e da Gianni Alemanno e a livello regionale da Gian Luca Vignale (presidente del gruppo consiliare in Regione Piemonte) e Marco Botta (coordinatore regionale del movimento).

 

L’appuntamento inizierà domani alle ore 18 nel circolo di Tennis del Parco della Pellerina, in corso Appio Claudio 176 a Torino. All’inaugurazione parteciperanno Giuseppe Scopelliti, coordinatore della direzione nazionale del Movimento ed esponenti del Movimento nazionale per la Sovranità cittadino ( Lusa Bergoglio, Angelo D’Amico, Luigi Furgiuele ed Elvio Guglielmet) .

 

Alle ore 19, si terrà il convegno “Regionali del 2019, uniti si vince?” a cui parteciperanno tutti gli esponenti regionali dei partiti e movimenti del centro destra piemontese. Rappresenteranno il MNS Giuseppe Scopelliti, Marco Botta e Gian Luca Vignale. Con loro ci saranno Gilberto Pichetto, coordinatore regionale di Forza Italia, Riccardo Molinari, Segretario nazionale Lega Nord Piemonte, Roberto Rosso per Direzione Italia, Govanni Barosini per l’UDC. Introduce Massimo Ficara, commissario MNS della Provincia del VCO e modereranno l’incontro Michele Ruggiero, giornalista Rai, e Francesco Rossa direttore editoriale di Civico 20 News.

 

Tra le novità di quest’anno anche l’interazione con i canali social e la possibilità di seguire in diretta Facebook , dalla pagina del MNS del Piemonte, parte dei dibattiti e di porre domande ai partecipanti.

 

Venerdì la Festa proseguirà con la presentazione alle 18 del libro “Italia allo sbando” di Augusto Grandi e alle 19 con un dibattito sullo ius soli, al quale parteciperà Francesco Storace, Presidente nazionale del MNS.

 

VIGNALE (MNS): PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE: NUOVA, DANNOSA BUROCRAZIA

“Il Piano Paesaggistico Regionale è il più grande blocco di una nuova e dannosa burocrazia che i cittadini piemontesi dovranno subire” denuncia il consigliere Gian Luca Vignale, Presidente del Gruppo consiliare Movimento Nazionale. Il MNS ha presentato diversi emendamenti contro questa nuova misura, nell’interesse dei piemontesi e delle amministrazioni locali. “La giunta Chiamparino ha una concezione di tutela puramente museale del territorio piemontese, come se all’interno del medesimo non vi fossero imprese che lavorano o cittadini che vivono” sostiene Vignale. È emblematico il fatto che il Piano proposto dalla Regione Piemonte diverrà insostenibile per le amministrazioni comunali e tutta la cittadinanza, bastano pochi esempi per comprenderne alcuni grandi limiti. Sono infatti circa 1200 i comuni piemontesi che saranno obbligati a modificare il loro piano regolatore adeguandolo al PPR. Bisogna considerare, però, che la spesa ammonta mediamente a €25.000 a piano. “Facili sono i conti: verranno spesi €30.000.000 non per migliorare i servizi e le infrastrutture per i cittadini, bensì per adeguare il Piano Regolatore comunale al Piano Paesaggistico Regionale” sostiene Vignale. Ancor più critica è la realtà per le aree di montagna, per le quali non è prevista alcuna semplificazione per la riqualificazione di alpeggi, borghi alpini o per favorire attività agro-silvo pastorali. “Paradossale poi – continua Vignale – è che il piano paesaggistico in merito alle aree sciabili preveda “la riduzione del numero dei tracciati degli impianti”. Il piano, dunque, intende intervenire per ridurre una delle principali attività economiche delle alpi piemontesi.” Vincoli vengono posti anche in merito al sistema idrografico, in particolare per l’impossibilità di intervenire per l’ordinaria manutenzione degli alvei dei fiumi, assoggettandoli a specifiche misure di tutela che tengano conto di “eventuali elementi derivanti da trasformazioni antropiche”. “Non solo non si potranno fare interventi manutentivi, ma eventuali interventi di modifica dell’alveo fatti dall’uomo dovranno essere mitigati” conclude Vignale. “Il Piemonte avrebbe bisogno di misure radicali per la crescita, per lo snellimento della burocrazia e di riduzione delle tasse, ma evidentemente la giunta Chiamparino intende porre ad un peso burocratico già oneroso, un ulteriore tassello molto grosso che graverà sui cittadini” denuncia il Movimento Nazionale per la Sovranità.

BOETI (PD): “CENSURARE BELLA CIAO È OFFENDERE LA COSTITUZIONE

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

“È straordinario il fatto che uomini che non sono nati in Italia, come i musicisti del CoroMoro, siano consapevoli del fatto che se sono stati accolti in un Paese libero e democratico è grazie al sacrificio dei partigiani, a cui volevano rendere omaggio cantando ‘Bella ciao’. Una consapevolezza che non appartiene all’amministrazione di Carmagnola che, chiedendo ai musicisti di togliere dalla scaletta quella canzone, ha offeso i partigiani, la Costituzione e tutti gli italiani. Tra qualche settimana in Prefettura a Torino si svolgerà la cerimonia di consegna delle ultime venti medaglie d’onore ai partigiani e ai loro familiari: in quell’occasione inviteremo il CoroMoro a suonare per noi ‘Bella ciao’”: lo dichiara il vice Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte Nino BOETI, presidente del Comitato Resistenza e Costituzione dell’assemblea subalpina.

“’Bella ciao’ non appartiene ad una parte politica, è una canzone partigiana espressione di quei valori antifascisti che sono il fondamento della nostra Costituzione e che, quindi, devono appartenere a tutti i partiti e a tutti i cittadini. E davvero imbarazzanti mi sembrano le motivazioni secondo le quali non si tratterebbe di canzone attinente alla Fiera Peperò, a meno che non si vogliano solo canzoni in tema enogastronomico, magari ‘Il peperone’ di Edoardo Vianello…La verità, purtroppo, è che esiste una parte della destra che a più di 70 anni di distanza continua a sentirsi più vicina all’invasor che non al partigiano”.

 

Nino BOETI

Vice Presidente Consiglio Regionale del Piemonte

Presidente Comitato Resistenza e Costituzione

Il Pd di Orlando a casa Bersani

Stavo andando alla Festa dell’ Unità. Una provvidenziale telefonata di un amico mi ricorda che Bersani è in via Oropa. Devio  per Vanchiglietta. Il classico ritardo di Bersani mi dà la possibilità di osservare i presenti che aspettano. Che succede? Giorgio Ardito qui? Poi il professore onorevole Giorgis con Enzo La volta. Esponenti del Pd Orlandiano. Davanti al 35, la sede del Pd locale. Magari sono lì per caso.Trafelata arriva l’onorevole Anna Rossomando. Avvicinandomi chiedo: che ci fate qui? Visita di cortesia per prenotare il giovane La Volta a Bersani?. Con un’ ora di ritardo arriva abbronzatissimo Bersani che attorniato dai giornalisti risponde alle innumerevoli domande e poi visita la spartana sede di Articolo uno. Padrone di casa Walter Catuzzo indomito attivista. Giro. Non mi do’ per vinto. Qui gatta a ci cova.  Tutti i principali esponenti del Pd Orlandiano sono presenti.  Sicuramente la convivenza con Il Fiorentino non deve essere semplice.  Grandi manovre elettorali? Manca poco al voto. Insisto ma ricevo cortesi non risposte e passo alle deduzioni. Deduzioni caute senza voli pindarici, ma si sta muovendo qualcosa di positivo per …diciamo così chi non condivide  Renzi. Ci penso io e  Bersani capisce subito. Interviene e non se ne fa una ragione della “imbellità” dei dirigenti Pd. A suo dire è debole l’azione del governo sia sulla cittadinanza agli stranieri sia sulla tutela del cittadino consumatore . Poi il “cavallo di battaglia “: recuperare il voto di sinistra del nostro popolo che non vota più. Mi permetto di chiedere ai miei vicini: e con Pisapia come la mettiamo? Unità ci chiede il nostro popolo ed unità della sinistra dobbiamo dare al nostro popolo. E gli Orlandiani? Sono schizzati alla Festa, c’ è Minniti. Però sicuramente è tanta politica ma unità con Pisapia e la visita di cortesia …fanno sì che per i renziani aumentino le difficoltà

Patrizio Tosetto

RUFFINO (FI): BOCCIATO IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA. MUTUI “BEI” FERMI, ASSESSORE RIFERISCA IN AULA

Il primo giorno di scuola è assolutamente da bocciare. La situazione che vive il nostro sistema d’insegnamento è emergenziale, da collasso: altro che buona scuola qua ci troviamo di fronte ad una scuola brutta, anzi bruttissima“. A sostenerlo la vice presidente del Consiglio regionale piemontese Daniela Ruffino.

 

Spiega l’esponente regionale: “Il fatto che manchino le plafoniere, che i contributi  volontari dei genitori servano per la piccola manutenzione piuttosto che per l’arricchimento del piano per l’offerta formativa, che non siano state assegnate migliaia di cattedre, che manchino gli insegnanti di sostegno, che i Comuni si sostituiscono sempre più spesso allo Stato per interventi sul patrimonio scolastico, che i presidi domandino ai genitori il taglio erba reputo consegni alla storia un quadro avvilente e desolante della scuola piemontese e italiana“. 

 

Conclude Ruffino: “I mutui Bei, le poche risorse che venivano destinate per migliorare le nostre scuole, sono ferme al palo, bloccati nelle stanze del ministero e le scuole che attendono gli interventi di messa in sicurezza anche sismica. Attendiamo l’ennesima disgrazia? La tragedia della Darwin non ha insegnato nulla? Nella confusione tutto prosegue per buona volontà nel prossimo consiglio regionale di martedì chiederò all’assessore regionale all’istruzione di riferire sull’argomento all’Aula“.

Festa Unità: “Aiutiamoli a casa nostra”

RICCARDO MAGI INTERVIENE A UN INCONTRO PUBBLICO
Sabato 9 settembre, alle ore 21, presso la Festa de l’Unità di Torino (C.so Umbria 83) i Giovani Democratici hanno organizzato un incontro dal titolo “Aiutiamoli a casa nostra” nel quale interverrà il segretario di Radicali Italiani Riccardo Magi. Dopo l’iniziativa in Consiglio regionale del 26 luglio scorso che hanno visto la partecipazione di Emma Bonino, l’incontro sarà l’occasione per commentare le recenti prese di posizione del Governo italiano e degli altri Paesi europei sulla gestione dei flussi dei migranti dall’Africa e per fare il punto sulla raccolta firme sul progetto di legge di iniziativa popolare “Ero Straniero” promosso da Radicali Italiani, ACLI, ARCI, Casa della Carità, Centro Astalli, CILD, A Buon Diritto, ASGI, CNCA, con l’adesione di moltissime associazioni nazionali e locali. Interverranno, oltre a Riccardo MagiSilvia Ala (Responsabile organizzazione Giovani Democratici) e Igor Boni (Coordinatore Associazione radicale Adelaide Aglietta). Durante l’evento sarà allestito un tavolo per raccogliere le firme dei cittadini in calce alla proposta di legge “Ero Straniero – L’umanità che fa bene”.