“Eletti, militanti e simpatizzanti di Fratelli d’Italia di Torino e del Piemonte prenderanno parte alla manifestazione Sì Tav, portando in piazza le bandiere tricolore, ma non le insegne di partito. Noi siamo da sempre a favore dell’opera e riteniamo che si debba esprimere senza remore la propria convinzione. Ma vogliamo sgombrare il campo da ogni possibile strumentalizzazione di parte, a differenza di certe forze politiche di sinistra scopertesi pro-Tav magari solo in tempi più recenti”. Così si è espresso il portavoce regionale di Fratelli
d’Italia, Fabrizio Comba, a proposito dell’evento in programma a Torino. “La Torino-Lione – prosegue Comba – è un’infrastruttura indispensabile per lo sviluppo e la competitività della nostra Regione. FdI continuerà pertanto, come già sostenuto dalla presidente, On. Giorgia Meloni, in tutte le sue sedi, istituzionali, politiche e soprattutto tra la gente, nella battaglia per portare a compimento il progetto”. “Quello di domani – conclude l’esponente di FdI – sarà una manifestazione di popolo alla quale diamo la nostra piena e convinta adesione”.
“Esprimo, a nome di tutta la Lega del Piemonte, la mia completa solidarietà ad Alessandro Sciretti, nostro capogruppo in Circoscrizione 6 a Torino, e naturalmente anche al sindaco di Torino, Chiara Appendino. Non sono certo questi gesti intimidatori, che richiamano alla memoria gli anni più bui della storia dell’Italia Repubblicana, che fermeranno la forte volontà di cambiamento, pacifico e costruttivo, dei piemontesi e degli italiani”.
L’on. Riccardo Molinari, Capogruppo alla Camera dei Deputati e Segretario della Lega in Piemonte, interviene a nome di tutta la Lega per rispondere con fermezza a chi, con sospetti pacchi bomba e rivendicazioni deliranti, sta cercando in questi giorni di ‘avvelenare’ il clima politico torinese, a poche settimane ormai dalle elezioni regionali. “Il Piemonte è una Regione di fortissima tradizione democratica – continua Molinari – e tutte le Istituzioni sono assolutamente unite e coese nel condannare simili gesti criminali. Auguro buon lavoro alle forze dell’ordine e agli organi giudiziari competenti, che sapranno certamente fare piena luce sulla vicenda, e assicurare alla Giustizia i responsabili di questi atti”.
Liberi Uguali Verdi presenta il suo simbolo
È stato presentato oggi il simbolo della lista per le elezioni regionali Liberi Uguali Verdi, nata a partire dall’esperienza del Gruppo regionale LeU costituito nel luglio 2018 dai consiglieri Marco Grimaldi, Silvana Accossato e Walter Ottria. Si concretizza la scelta di costruire una lista che unisca Articolo Uno, Sinistra Italiana, Possibile, Verdi e le tante anime ecologiste e civiche attive sul territorio, fra le quali Progetto Torino. Le forze politiche in campo lanciano subito un appello a partecipare a questo laboratorio unico in Italia a tutti coloro che in questi anni si sono battuti per la giustizia sociale, l’inclusione, i diritti, la riconversione ecologica, a partire dai tanti giovani che in questi mesi hanno costruito la protesta contro i cambiamenti climatici e dai soggetti che si sono opposti alle politiche del governo Salvini-Di Maio. La lista pone alla coalizione di centrosinistra e a Sergio Chiamparino le priorità del suo impegno: il lavoro, la sanità e la scuola pubblica, l’ambiente, la sicurezza alimentare, le energie rinnovabili, il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile. “Il nostro simbolo, con le parole ‘LIBERI UGUALI VERDI’ in rosso e verde su sfondo bianco e l’immagine di un germoglio anch’esso rosso e verde, richiama un impegno sui temi sociali e ambientali, che non devono essere separati” – dichiarano i promotori della lista. – “Faremo di tutto per non consegnare il Piemonte a Salvini e i suoi alleati. Uniamo le nostre storie e le nostre energie, per far vincere un Piemonte ecologista e solidale capace di invertire i pronostici”.
Tutte le incognite del voto in Piemonte
Oramai quello che si dice oggi magari tra 15 giorni non vale più. Chi non molla assolutamente è Anna Rossomando. L’ultimo orizzonte politico è l’elezione di Mauro Salizzoni, uno dei più grandi ed apprezzati chirurghi a livello mondiale. Ma non basta. Una delle icone di chi era o si sentiva a sinistra, il più di sinistra possibile. Gioiello di Rifondazione comunista.
casa madre o astenersi, spronato dalla sinistra sbrindellata all’ astensione. E Chiampa rischia. Rischia tanto, fin troppo. Accettando il Grimaldi di turno acquista un voto ma ne perde almeno dieci. Il gioco sta nel chi sbaglia di meno. Poche, pochissime le certezze sul dopo voto. La prima: Bertola pentastellato tagliato fuori. Conterà su uno zoccolo duro ma ampiamente insufficiente per essere competitivo. Secondo: vincerà sicuramente un pro Tav. Conclusioni: Chiampa e Cirio stanno evidenziando le incoerenze altrui, con le pasionarie un po’ in sordina ora che la si deve buttare in politica. I tentativi di bloccare l’opera sono ridicolmente falliti .
Riccardo Molinari oramai tra i numeri due di Salvini. Loro non vogliono tante liste d’ appoggio a Cirio. Bartolomeo Giachino è relegato ad un ruolo secondario. Magari rientrerà dalla finestra come assessore ai Trasporti, pane per i suoi denti. Il centrodestra è favorito nella vittoria, ma come si dice: mai vendere la pelle dell Orso prima di averlo ucciso. E qualcosa di possibile non è detto che sia probabile. Una lotta all’ ultimo voto? Non so. Le conseguenze del voto piemontese avranno una rilevanza nazionale se non europea. Speriamo che la classe politica locale sappia giocarsela ottimamente per gli interessi del Piemonte. Ma su questo siamo decisamente pessimisti.
“L’ex scuola ‘Salvo d’Acquisto’ deve essere subito sgomberata”: questo l’appello di Roberto Rosso capogruppo di Fratelli d’Italia in Comune a Torino lanciato nel presidio davanti all’ex istituto scolastico di via Tollegno occupato dagli anarchici. “Avevamo invitato tutte le forze politiche – prosegue – mi spiace vedere che non hanno colto l’importanza di essere qui per sottolineare la necessità che questa città ritrovi la legalità”.“Questa scuola, tra Barriera e Regio Parco – aggiunge Rosso – era unica con piscina e giardino, poi è stata smantellata dalla giunta Fassino. Chiediamo che venga restituita al quartiere e sottratta agli anarchici, provocatori e nullafacenti”.
La prima volta che il carcere gli ha fatto bene. Chi ha dato la notizia parla di un atto liberatorio. Le scuse continuano nel non arrivare, ai famigliari delle vittime, a tutti gli Italiani. Una richiesta respinta al mittente.Forse sperare che chiedano scusa è troppo. Ma almeno auspicare un ravvedimento. Invece hanno sempre ragione, questi intellettuali che sono dalla parte della storia.
“Chiara non mollare! Sono certa che non saranno questi atti vigliacchi ed azioni intimidatorie a fermare il tuo impegno per Torino. Ti sono, ti siamo tutti vicini. Così il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, dopo aver appreso della busta sospetta indirizzata al Sindaco di Torino, Chiara Appendino.Le Regionali e i No Tav rosso-verdi
La nuova lista rosso-verde costituitasi in aiuto del presidente uscente della Regione Chiamparino e’ composta da molti No Tav dichiarati, malgrado “La stampa” si guardi bene dal dirlo. D’altra parte il nuovo libro di Travaglio, infarcito di interventi di vecchie cariatidi No Tav tra cui Erri De Luca, ripropone con la solita arroganza le posizioni storiche contrarie all’alta velocità proprie di vegliardi come Angelo Tartaglia che ritorna in circolazione con grande attivismo, dopo anni di silenzio.Tartaglia, tra il resto, fu l’espressione del più rancido catto-comunismo che trionfo’ all’epoca remota di Novelli sindaco. Il libro e’ il campionario di tutte le tesi contrarie alla Tav raccolte negli anni. Un documento vecchio e fazioso che non offre spunti per un dibattito serio in quanto esprime atteggiamenti esclusivamente ideologici ed aprioristici. La nuova lista rosso-verde scopre il fianco sinistro del presidente uscente perché gli toglie ogni credibilità sul fronte Si’ Tav di cui vorrebbe essere il campione unico e inimitabile.Con questa alleanza e il ritiro dalla competizione elettorale di Antonio Ferrentino presentato come il proconsole Sì Tav di Chiamparino in Valle di Susa, il presidente non può più seriamente porsi come il paladino incontrastato della Tav. Ne dovranno prendere atto anche quelle “madamine” che simpatizzano per lui . Gli unici che oggi hanno titolo di sventolare coerentemente la bandiera Tav sono Mino GIachino che ha raccolto oltre 120mila firme e il candidato del centro-destra, malgrado l’ambiguità della Lega che a Torino è pro Tav e a Roma si pronuncia a livello di governo per il rinvio. La lista rosso-verde ha di fatto vanificato la credibilità del presidente uscente della Regione che sulla Tav era stato silenzioso per 4 anni e mezzo, salvo scoprirla negli ultimi mesi in modo poco convincente e propagandistico. Oggi l’alleanza con i No Tav rosso – verdi lo dimostra in modo inconfutabile. Se il Pd,come sembra, avrà uno scarso consenso elettorale, il seggio eventuale rosso-verde potrebbe diventare determinante per la formazione di una maggioranza di governo. Un elemento in più per valutare negativamente l’alleanza di Chiamparino con i rosso-verdi No Tav che genererà non poca confusione tra i futuri elettori di centro-sinistra."Nasce in Piemonte una nuova speranza rossa e verde"
È in campo una nuova proposta “rossa e verde”, un laboratorio civico e politico che vedrà la nascita della lista per le elezioni regionali Liberi Uguali Verdi, a partire dall’esperienza del Gruppo regionale LeU costituito nel luglio 2018 dai consiglieri Marco Grimaldi, Silvana Accossato e Walter Ottria.
Si concretizza la scelta di costruire una lista che unisca Verdi, Sinistra Italiana, Mdp Articolo Uno, Possibile e le tante anime ecologiste e civiche attive sul territorio, fra le quali Progetto Torino. Le forze politiche in campo lanciano subito un appello a partecipare a questo laboratorio unico in Italia a tutti coloro che in questi anni si sono battuti per la giustizia sociale, l’inclusione, i diritti, contro i cambiamenti climatici, la riconversione ecologica dell’economia e la messa in sicurezza del nostro territorio, per costruire un Piemonte ecologista e solidale. La lista porrà a Chiamparino e alla coalizione di centrosinistra un rinnovato impegno per il lavoro, la sanità e la scuola pubblica, l’ambiente, le energie rinnovabili, la sicurezza alimentare e il trasporto pubblico, con il quale presentarsi insieme alle elezioni piemontesi. “Le ragazze e i ragazzi scesi in piazza in tutto il mondo e nelle nostre città ci spronano a cambiare tutto prima che cambi il clima” – dichiarano i promotori della lista. – “Solo scelte radicali potranno portare il Piemonte e i suoi territori fuori dalla marginalità. Vogliamo fermare l’unica emigrazione che ci spaventa, quella dei troppi giovani che dopo gli studi, per mancanza di opportunità e lavori dignitosi, per assenza di futuro e stabilità, sono costretti ad andare all’estero”.





