POLITICA- Pagina 624

MDP, Valter Ottria: “no alla liberalizzazione totale degli orari di apertura dei negozi”

Il capogruppo di Art. 1: “diamo ai Comuni il potere di decidere”

 

Con un emendamento al DDL 253 (cosiddetto Omnibus) in discussione in Consiglio Regionale in questi giorni, il capogruppo di Art. Uno MDP chiede alla Regione di non recepire quella parte della legge Monti sulle liberalizzazioni degli orari di apertura dei negozi. “Chiunque faccia un giro nei centri cittadini piemontesi, non può fare a meno di notare il numero incredibile di locali destinati al commercio, completamenti sfitti e  abbandonati. Questo è un problema per diversi ordini di motivi tra cui, da un lato il degrado e il senso di abbandono che una città restituisce a chi la abita, con l’aumento tra l’altro della percezione di insicurezza” – dichiara Ottria.

 

“L’orario esteso dei centri commerciali ha dato un grosso contribuito alla chiusura dei piccoli negozi; una persona sola, come pure una famiglia, non può competere con i lunghi orari di apertura della grande distribuzione o con le loro settimane lunghe – prosegue – sapendo che si tratta di una posizione politica più che normativa e “senza chiedere di tornare indietro di 30 anni, rivendico un po’ di equilibrio!”

 

“Credo sia evidente a tutti che questo emendamento non rappresenta un mero affare tecnico ma tocca alcuni dei punti a fondamento di una politica progressista: l’attenzione ai piccoli capitali, ai piccoli lavoratori indipendenti, e quello dei dipendenti di grandi catene o della grande distribuzione.

In generale, il tema qui è lo squilibrio davvero molto marcato tra posizioni di forza imparagonabili: compito della politica è – come sempre – trovare il giusto equilibrio tra di esse” – chiosa il capogruppo Ottria in attesa del voto in aula nelle prossime sedute.

 

CS_CENTROSINISTRA, CAMPO PROGRESSISTA: QUATTRO EVENTI NAZIONALI PER IL MESE DELLE IDEE

Campo Progressista presenta il Mese delle Idee. Da quando Giuliano Pisapia ha lanciato il nostro movimento al teatro Brancaccio di Roma, per mesi le Officine delle idee hanno accolto proposte e commenti relativi a diverse tematiche e ora lavorano al progetto per una nuova Italia progressista.

ottobre le Officine torneranno a confrontarsi pubblicamente in quattro eventi di respiro nazionale per arricchire il dibattito pubblico e riavvicinare le persone alla buona politica: sabato 7 a Roma e Torinosabato 21 a Bari e Genova. Nel mezzo, sabato 14 ottobre, si terrà una manifestazione nazionale dell’intero movimento al teatro Ambra Jovinelli di Roma.

Più nel dettaglio, a Roma l’appuntamento dal titolo “Ambiente: un pilastro per l’Italia? sarà dedicato alla transizione ecologica come modello economico, sociale e territoriale, chiave per una crescita economica stabile e condivisa e per un Paese più sano per le prossime generazioni. In contemporanea, a Torino, si discuterà di “Partecipazione culturalevolano di sviluppo inclusivo?, ossia della cultura quale occasione di crescita personale e collettiva, cammino comune sul quale apprezzare il valore delle diversità culturali e al contempo riscoprire il senso di unità che deriva dal prendersi cura del patrimonio comune.

 

Circolo dei Lettori,Via Giambattista Bogino 9; ore 10-13

 

Sabato 21 sarà la volta di altri due temi caratterizzanti i valori del centrosinistra: lavoro e diritti. A Bari si confronteranno le Officine dedicate a “Sviluppo, lavoro e Innovazione?, con l’obiettivo di ripensare le politiche volte alla creazione di nuovi posti di lavoro, ad attrarre investimenti, a rafforzare la competitività delle nostre imprese e gettare le basi per lo sviluppo di una nuova fase di crescita economica e di equità sociale. Al contempo, Genova ospiterà l’evento “Diritti in cerca d’autore?, che affronterà la questione delle migrazioni e la difficile composizione delle problematiche sottese, senza tralasciare altre grandi battaglie, dalla parità dei diritti LGBTQI alla tutela di tutti quei diritti troppo spesso dimenticati.

Le proposte e gli spunti emersi dal lavoro delle Officine delle Idee saranno così messi a confronto con il contributo di chi, tutti i giorni, si occupa di questi temi nelle istituzioni, in politica, nell’associazionismo, nelle professioni e in accademia, per costruire insieme una proposta concreta e partecipata che guardi a una nuova Italia progressista.

Nasce il Comitato Referendum Autonomia del Piemonte

“Uno strumento necessario per far fronte al continuo silenzio delle istituzioni in merito alla richiesta di un referendum che permetta ai cittadini piemontesi di decidere per l’autonomia della propria regione”

Nasce il Comitato Promotore per il Referendum dell’Autonomia del Piemonte. Molinari: “Al silenzio delle istituzioni e di Chiamparino rispondiamo con uno strumento capace di far sentire la voce di tutti coloro che hanno a cuore il futuro e l’autonomia del Piemonte”

 

È stato firmato nella giornata di mercoledì 27 settembre, a Torino, l’atto che sancisce la nascita del Comitato Promotore per il Referendum dell’Autonomia del Piemonte. Uno strumento necessario per far fronte al continuo silenzio delle istituzioni in merito alla richiesta di un referendum che permetta ai cittadini piemontesi di decidere per l’autonomia della propria regione.

A promuovere la nascita di questo importante strumento sono amministratori locali e nomi importanti della politica piemontese, come Riccardo Molinari, Segretario Nazionale Lega Nord Piemont, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, sindaco di Alessandria, Alessandro Canelli, sindaco di Novara, Pietro Ragionieri, esperto della Commissione Cultura del Comune di Torino, Alessandro Benvenuto, consigliere regionale, Gianna Gancia, capogruppo in Regione Piemonte, Igor De Santis, sindaco di Ingria (TO), Alberto Preioni, sindaco di Borgomezzavalle (VCO), Paolo Tiramani, sindaco di Borgosesia (VC), Cristina Patelli, consigliere comunale di Zumaglia (BI) e Paolo Lanfranco, sindaco di Valfenera e vicepresidente della Provincia di Asti.

“Dalla Regione Piemonte e dal suo presidente, Sergio Chiamparino, non arrivano risposte spiega Molinari e non ci sono notizie in merito alla possibilità di indire un referendum che la popolazione vuole fortemente per seguire sulla strada dell’autonomia i nostri vicini Lombardia e Veneto. Questo comitato vuole essere uno strumento per fare pressione e per far sentire la voce di tutti partiti e movimenti politici, associazioni, singoli cittadini ed enti locali in merito ad una questione tanto importante quanto ignorata da chi, invece, dovrebbe avere a cuore il benessere e le richieste dei cittadini. Il Piemonte -conclude regala ogni anno 10 miliardi di tasse allo Stato centrale, mentre i nostri sindaci non hanno soldi per rispondere alle esigenze del territorio che sta morendo economicamente. Con l’autonomia riusciremo a trattenere qui i soldi dei piemontesi”.

Il Comitato Promotore per il Referendum dell’Autonomia del Piemonte verrà presentato ufficialmente nel corso di una conferenza stampa che si terrà lunedì 2 ottobre, alle ore 11, presso l’Hotel Europa di Chivasso, via Lungo Piazza d’Armi 5.

Pd Torino, soluzione unitaria unica strada politica percorribile.

“La soluzione unitaria per il futuro del Pd torinese e’ l’unica strada politicamente percorribile per poter rilanciare un partito reduce da una gestione grigia ed inconcludente. E, soprattutto, che sara’ unicamente ricordata per aver consegnato la citta’ di Torino dopo oltre 20 anni di ininterrotto governo ai 5 stelle. Oltre alle sconfitte rimediate in numerosi ed importanti centri della provincia torinese. Ma oggi l’unita’, seppur con la convergenza di una pluralita’ di correnti e sotto correnti, resta la carta piu’ spendibile per invertire la rotta rispetto a quella perseguita sino ad oggi. E un candidato alla segreteria provinciale aggregante e rispettoso della pluralita’ che, bene o male, continua a caratterizzare l’esperienza del Pd, puo’ essere un elemento positivo ed incoraggiante in vista dei prossimi appuntamenti elettorali”.

Giorgio Merlo

Direzione Nazionale Pd. Esponente di Sinistra Dem.

RUFFINO (FI): LA REGIONE SI ATTIVI PER SBLOCCARE LA REALIZZAZIONE DEL MUSEO DI CAVOUR

“Durante l’incontro avvenuto ieri a Santena ho dato al presidente della Fondazione Nerio Nesi la mia disponibilità a tentare di sbloccare a livello nazionale i fondi per la realizzazione del Museo Cavour”. Ad annunciarlo la vicepresidente della Regione Piemonte Daniela Ruffino.
Prosegue l’esponente di Forza Italia: “Quanto si sta vivendo a Santena é surreale. Abbiamo un progetto di grande impatto che potrebbe portare turismo nella nostra provincia, i fondi sono stati stanziati ma da Roma restano bloccati nonostante i lavori dovessero partire già a maggio. La Regione Piemonte deve fare la propria parte chiedendo al

 Daniela Ruffino, vicepresidente del consiglio regionale del piemonte

Ministero di intervenire“.
Conclude Ruffino: “Personalmente ho già parlato con i nostri parlamentari del territorio, Rizzotti e Malan che si attiveranno a livello di Governo per comprendere le ragioni del ritardo e far sbloccare le risorse necessarie per la realizzazione del Museo Cavour“.

Cannabis legale: ai Murazzi di Torino i radicali insegnano come si coltiva la canapa

Ingresso libero al “Magazzino sul Po”. Oggi, giovedì,  alle ore 18

 

Radicali Italiani ancora in tour nelle piazze italiane con i corsi di coltivazione di cannabis e le semine pubbliche del Radical Cannabis Club, la campagna di mobilitazione per la cannabis legale.  Oggi, giovedì 21 settembre, ci sarà la tappa di Torino, alle ore 18:00, presso il locale “Magazzino sul Po” (Murazzi del Po, lato sinistro).

 

In “cattedra” Luca Marola, autore del libro «Autofiorenti, il primo manuale di coltivazione», che illustrerà le tecniche e i segreti per assicurarsi un raccolto florido. Ma non ci si fermerà alla teoria. Al termine della lezione di Marola, infatti, il segretario di Radicali Italiani Riccardo Magi, la presidente Antonella Soldo e altri dirigenti radicali pianteranno i semi di cannabis nella terra e li innaffieranno, per avviare una coltivazione e compiere così un’azione di disobbedienza civile. La coltivazione di cannabis, infatti, in Italia è punita con la reclusione fino a sei anni. I Radicali, inoltre, distribuiranno semi a tutti coloro che ne faranno richiesta,  insieme alla tessera del Radical Cannabis Club.

 

“Al definitivo affossamento del ddl cannabis legale in parlamento rispondiamo rilanciando con ancora maggiore forza la lotta antiproibizionista nelle piazze, insieme ai cittadini”, dichiarano Magi e Soldo. “Proprio grazie alle firme di 67 mila cittadini, come Radicali Italiani (con l’Associazione Coscioni e altre organizzazioni antiproibizioniste) abbiamo potuto presentare alla Camera la nostra legge di iniziativa popolare per la legalizzazione, conquistando così l’opportunità anche nella prossima legislatura di discutere e approvare questa riforma. Una riforma necessaria e urgente: per riscattare milioni di consumatori dal mercato illegale, per sottrarre mercato alle narcomafie, per dare respiro alle nostre carceri e alla nostra giustizia, sulle quali gravano i danni di un proibizionismo fallimentare e criminogeno, e per affermare diritti e libertà di milioni di cittadini oggi criminalizzati per il proprio stile di vita”, concludono il segretario e la presidente di Radicali Italiani.

 

Giulio Manfredi (Associazione radicale Adelaide Aglietta):

“Negli anni ’90 i Murazzi del Po erano una grande piazza di spaccio a cielo aperto. Ancora oggi, con i Murazzi quasi deserti, la cannabis (e non solo) si puo’ trovare ai Murazzi a ogni ora del giorno e della notte. Oggi non sono solo più i radicali a pensare che un’alternativa al mercato nero criminale è possibile; come ci ha insegnato Marco Pannella, continuiamo a lottare per la legalizzazione utilizzando contemporaneamente sia gli strumenti giuridici a nostra disposizione (proposta di legge di iniziativa popolare) sia la prassi della disubbidienza civile”.

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Dopo Torino, il tour di Radicali Italiani si sposterà a Milano e Bologna. Nei mesi scorsi i corsi di coltivazione hanno fatto tappa nelle piazze di Roma, Napoli, Foggia, Bari, Lecce, Firenze.

 

Qui le info sul Radical Cannabis Club: http://www.radicali.it/campagne/cannabis/

Ferrentino: “Accatastamenti rurali: urgente la legge nazionale di riforma del Catasto”

L’Assessore Valmaggia ha risposto, nella seduta pomeridiana del Consiglio regionale del 19 settembre 2017, ad una mia interrogazione a risposta immediata con la quale chiedevo, rilevata la delicatezza e la complessità delle procedure di accatastamento dei fabbricati rurali al catasto urbano, introdotta dal Decreto Salva Italia, di sollecitare il Governo e il Parlamento a realizzare al più presto le necessarie modifiche normative in materia di Catasto, prevedendo un migliore percorso d’intesa con l’Agenzia delle Entrate al fine di agevolare cittadini ed Enti Locali. Negli ultimi mesi, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha inviato centinaia di migliaia di lettere (150 mila soltanto in Piemonte) contenenti avvisi per regolarizzare i fabbricati rurali ancora iscritti al Catasto terreni e non ancora dichiarati al Catasto Edilizio Urbano, ma la casistica è vastissima, variegata e complessa e il continuo evolvere della normativa non agevola le operazioni di variazione catastale. La delicatezza della situazione è stata, peraltro, rimarcata da numerose segnalazioni di Comuni, soprattutto montani, relative alle complessità e ai costi conseguenti alle richieste di accatastamento di immobili rurali. Il rischio concreto è che molti non dichiarino il bene, altri decidano di rimuovere parti o interi edifici o possano sbagliare dichiarazione. Come sollecitato da Uncem ed Enti Locali, è necessario e urgente che venga approvata la legge nazionale di riforma del Catasto che dovrà prevedere un opportuno riequilibrio del prelievo ottenuto con l’aggiornamento dei valori che vengono allineati con quelli di mercato. Con questa revisione, nelle aree montane e rurali molti cittadini pagherebbero cifre inferiori rispetto alle imposte attuali. Inoltre, la riforma dovrebbe considerare il tema dell’accatastamento in una più ampia visione dell’immenso patrimonio edilizio, storico e prezioso, ma spesso in stato di abbandono, costituito dai borghi alpini. La riforma, infine, dovrebbe mirare a consentire di inquadrare con un nuovo ruolo i Comuni e le Unioni, con conseguenze importanti positive anche sulla fiscalità locale. L’Assessore Valmaggia ha precisato che la questione generale è attinente la materia fiscale sulla quale lo Stato ha competenza legislativa esclusiva e, pertanto, la vicenda è lontana dalla portata di possibili interventi delle Regioni. Tuttavia, per quanto concerne i fabbricati ex rurali il cui accatastamento non ha giustificazione concreta, trattandosi di veri e propri “ruderi”, è possibile cercare di concordare rapide procedure di cancellazione dal Catasto dei Terreni. Tali eventuali accordi potranno essere oggetto di discussione nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni.

Antonio Ferrentino

Consigliere regionale Pd

Femminicidi: potenziare la rete dei centri antiviolenza

«Non basta. Il grande lavoro che tutti insieme stiamo svolgendo per contrastare la violenza di genere, diffondere la cultura delle Pari Opportunità e sostenere le donne che subiscono maltrattamenti non basta. Evidentemente non facciamo ancora abbastanza, soprattutto nell’accompagnamento a una cultura del rispetto fra i sessi» – una riflessione di Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte, in seguito al drammatico femminicidio di Casale Monferrato in cui è stata uccisa dal marito Elena Seprodi.

«La costernazione che ho provato in questi giorni deve essere lo stimolo per fare ancora di più. La Regione Piemonte apprende con interesse della volontà di Me.Dea, Onlus Contro La Violenza Alle Donne dell’alessandrino, insieme all’amministrazione comunale di Casale Monferrato, di attivare un nuovo centro antiviolenza sul suolo comunale. L’impegno della Regione a sostegno della rete dei Centri Antiviolenza è costante, ed essendo Me.Dea il CAV per la provincia di Alessandria, l’associazione è destinataria dei fondi della legge regionale 4 del 2016 contro la violenza di genere. Proprio sabato 23 settembre parteciperò al corso organizzato dalla stessa Me.Dea per le operatrici dei centri e sarà l’occasione per fare il punto delle nostre azioni nell’alessandrino» – ha dichiarato Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte.

«Proprio in questi giorni stiamo mettendo a punto i nuovi finanziamenti per la rete dei Centri Antiviolenza e ultimando la programmazione triennale di attuazione della legge quadro regionale di prevenzione e contrasto alla violenza di genere. In questo ambito, la Regione Piemonte ha stanziato più di 300.000 euro per l’apertura di nuovi centri antiviolenza perché la nostra intenzione è quella di potenziare su tutto il territorio regionale la rete regionale. Per questo motivo abbiamo deciso di finanziare progetti per l’apertura di nuovi centri antiviolenza e case rifugio prioritariamente nelle province che al momento presentano un rapporto tra numero di centri e popolazione femminile residente oltre i 14 anni più elevato rispetto alla media regionale. Tra queste province c’è anche quella di Alessandria che avrà priorità per l’apertura di un nuovo centro antiviolenza, e dunque auspichiamo di poter sostenere un nuovo progetto a Casale Monferrato» – ha dichiarato Monica Cerutti.

«Infine ci stiamo dedicando anche alla promozione della cultura del rispetto fra i sessi e della sensibilizzazione al contrasto alla violenza sulle donne. Per questo motivo stiamo elaborando un progetto regionale di comunicazione ai quali hanno potuto aderire tutti i centri antiviolenza regionali che hanno deciso di rispondere alla manifestazione di partenariato. Possibilità aperta fino a oggi. Speriamo che il nostro progetto possa ricevere il sostegno del Dipartimento delle Pari Opportunità. Per riuscire a raggiungere il nostro obiettivo, tutti noi che facciamo parte del sistema di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, dobbiamo andare nella stessa direzione e fare squadra» – ha concluso l’assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte.

CAVALLERIZZA, GARIGLIO (PD): SINDACA SI OCCUPI CON URGENZA DELLA CAVALLERIZZA

 “Mentre la Sindaca di Torino, Chiara Apendino, si dilunga su facebook sulla necessità di contrasto dei fenomeni di illegalità apprezzando l’ultima retata dei Carabinieri contro lo spaccio al parco del Valentino, la inviterei a prendere posizione sull’occupazione abusiva del complesso della Cavallerizza Reale nel centro di Torino”. Lo dichiara il segretario regionale del Partito democratico, Davide Gariglio, commentando l’interrogazione parlamentare annunciata dal Senatore Esposito (PD) sull’occupazione della Cavallerizza a Torino. “Anche le occupazioni  – prosegue – sono fenomeni di illegalità e come tali andrebbero affrontate; in quegli spazi ci vivono decine di persone, tutte nella più totale disponibilità dell’immobile che di fatto trattano come fosse loro. Aspetto – sottolinea – che assume un ulteriore rischio in vista delle contestazioni previste per il G7 a Torino. Forse per la Sindaca – continua Gariglio – non è un comportamento illegale sottrarre immobili, e il loro conseguente utilizzo, ma quando diventano luoghi di organizzazione di proteste ad alto rischio per l’ordine pubblico dovrebbe occuparsene seriamente. Chi occupa la Cavallerizza, e qualsiasi altro immobile, ne sta facendo un uso tutt’altro che pubblico. La questione era già stata sollevata a Palazzo Civico senza una presa di posizione della prima cittadina. La Sindaca – conclude – deve farsi carico urgentemente della situazione, non solo fare facili plausi sui social del lavoro dei Carabinieri”.

“Un G7 voluto da governi e padroni? No grazie!”

Rifondazione Comunista parteciperà a tutte le iniziative unitarie di discussione e mobilitazione contro il G7 previste per fine mese. In  preparazione di quelle giornate Rifondazione Comunista organizza un incontro pubblico dal titolo: “unG7 voluto da governi e padroni? No grazie! Sì a un piano per il lavoro e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori”. L’incontro si terrà ,mercoledì 13 settembre ore 20,30presso il Salone della Circoscrizione 3. Via Moretta 57/a, Torino con i previsti interventi di Heinz Bierbauman, responsabile esteri Die Linke, Francesco Garibaldo, sociologo industriale, Paolo Ferrero, vicepresidente Partito della Sinistra Europea. Nel corso dell’incontro ci saranno le testimonianze dei lavoratori di Safim, Comital, Vodafon e altri ancora.  Introduce l’incontro Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc.