POLITICA- Pagina 620

Sanità, Grimaldi (SEL-SI): “stabilizzare i precari e aprire nuovi bandi”

L’Assessore Saitta ha risposto alla richiesta di comunicazioni sulla carenza di personale nei pronto soccorso piemontesi.

Come ha sottolineato il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi, venerdì 10 marzo è stato siglato l’accordo fra Regione e sindacati sulla stabilizzazione dei precari e le nuove assunzioni nella sanità.

Le aziende sanitarie dovranno avviare entro aprile un censimento del personale precario, suddiviso per profili professionali e fonte di finanziamento, e avviare così le procedure di stabilizzazione. Al contempo dovranno attivare nuovi contratti a tempo indeterminato, predisponendo un piano triennale di fabbisogno del personale.

“Progressiva stabilizzazione di tutti i precari della sanità, limitazione a casi eccezionali dei contratti a tempo determinato, avvio di nuove assunzioni a tempo indeterminato per il personale sanitario piemontese entro il 2017. È  proprio ciò che chiedevamo quando abbiamo sollevato il caso dell’ipotesi di pagamento a gettone dei neospecializzati da impiegare nei pronto soccorso” – ha dichiarato in aula l’esponente di Sinistra Italiana Grimaldi. – “Quell’ipotesi fortunatamente è stata accantonata. L’accordo a questo punto è vincolante ed è una buona notizia. Quindi aspettiamo di sapere quante saranno le nuove assunzioni e di veder ripartire i nostri Pronti Soccorso con personale impiegato con contratti stabili.”

“In questi anni, la precarietà dilagante e il blocco del turn over, uniti alla scarsa attenzione sulle interminabili liste d’attesa, hanno affondato il colpo più duro al nostro sistema. La revisione totale delle agende di prenotazione, l’incremento dell’attività e delle prestazioni per affrontare le situazioni più critiche, le assunzioni e le stabilizzazioni per aumentare l’offerta potrebbero permettere di ridurre le liste d’attesa che hanno generato un’ulteriore fattore di congestionamento dei PS”.

Rosso promuove Direzione Italia

Domenica 19 marzo alle ore 10 presso la GAM, Galleria d’Arte Moderna di Torino – Corso Galileo Ferraris 30 , il consigliere di palazzo Civico on. Roberto Rosso promuove la  prima Assemblea regionale di Direzione Italia alla quale parteciperanno l’On. Fitto e l’On. Capezzone.

UNIONI GAY, FDI-AN: CANCELLATI I “FIGLI” SOSTITUITI CON UNIONI GAY DA PD E M5S

“NELLA LEGGE PIEMONTESE SULLA CASA POPOLARE. RIMESSI CON NOSTRO EMENDAMENTO APPROVATO”

 

<<Meno male che ci sono i Fratelli d’Italia, altrimenti con tante forze politiche a pensare solo alle unioni omosessuali ci troveremmo con i figli esclusi dai testi di legge. E non è una battuta>> ironizzano Maurizio Marrone, Consigliere FDI-AN in Regione Piemonte, e Augusta Montaruli, Esecutivo Nazionale FDI-AN, che spiegano <<M5S e PD hanno deciso di usare il disegno di legge regionale sulle decadenze dalle case popolari per inserire le unioni omosessuali accanto alle famiglie negli articoli sulla assegnazione delle case Atc, scatenando il nostro ostruzionismo che sta tenendo banco in Consiglio Regionale da tre sedute. Una forte opposizione che dovranno ringraziare tutti i figli dei assegnatari di case popolari in Piemonte, perché grazie ad un nostro emendamento approvato all’unanimità si è evitato uno scandalo senza precedenti: nella fretta di inserire dappertutto il termine “unioni civili” il Pd e i grillini avevano cancellato il termine “figli” dal testo della legge regionale sulla casa, impedendo così la loro successione negli alloggi popolari dopo la morte dei genitori. A una simile follia stava portando il derby tra sinistra e i 5 stelle a chi sventola più in alto la bandiera arcobaleno del gender. Meno male che il nostro emendamento 75 ha riportato le cose a posto restituendo cittadinanza alla famiglia naturale>>.

Riflessioni post-Lingotto.Un altro referendum su Renzi

STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

Letteralmente entusiasti i partecipanti al Lingotto e i Renziani di lungo corso. Letteralmente infastiditi, gli altri che Renzi in questi ultimi anni  non ha convinto. Accuse di quelli usciti  d’essere lui il responsabile dell’attuale situazione di stallo. Così  (sarà un caso) nei sondaggi il movimento grillino è  diventato il primo partito e il centro destra recupera

Il PD di Matteo Renzi vira decisamente a sinistra. Più sociale che mercato.  Più occupazione che finanza. L’ ex segretario ed ex presidente del Consiglio si candida a “guida” del PD come uomo di sinistra. Cambiare è lecito. Rimane nella tradizione italiana.  All’estero un segretario che perde le elezioni si dimette lasciando  proseguire altri.  Qui piuttosto si cambia partito o linea politica, ma i dirigenti rimangono.  Ovviamente è affar di chi è iscritto, ed il 30 aprile  voterà alle primarie. Per ora prevale Fassino, poi Chiamparino e un po’ in disparte Franceschini e Gariglio. Prima l’accusa agli ex compagni: avete regalato il partito ai democristiani. La sua conseguenza logica è che il Matteo nazionale supera il leaderismo ed antepone il gruppo. Sarà  vero? Vedremo. Una cosa è vera: il teorico del gruppo…direi quasi l’ideologo  del gruppo è il Ministro Martina. È un ex braccio destro di Bersani. Ma ora siamo già al dopo.  Siamo alle reazioni. Letteralmente entusiasti i partecipanti al Lingotto e i Renziani di lungo corso.Letteralmente infastiditi, gli altri che Renzi in questi ultimi anni  non ha convinto. 

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Accuse di quelli usciti  d’essere lui il responsabile dell’attuale situazione di stallo. Così  (sarà un caso) nei sondaggi il movimento grillino è  diventato il primo partito e il centro destra recupera.  Mentre scrivo, mentre leggo commenti ed articoli, mentre ripenso e cerco di elaborare un tarlo mi picchia  in testa: sono ancora in tempo? Ritorna la famosa frase epica: tutto è perduto fuorché l’onore. Unica grande certezza: si naviga a vista e si vede cosa succede.Se l’impressione è fondata, un po’ pochino. Tanto rumore per nulla e alcuni nodi non sciolti.Il principale: chi diventerà segretario del Pd sarà il candidato per diventare Presidente del Consiglio (Presidente della Repubblica ed elezioni permettendo). 

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Ovviamente Renzi è in pol position .Che ne faranno di Gentiloni, che probabilmente sarà l’ultimo presidente del Consiglio di questa legislatura che scade  -ricordiamolo – tra un anno.  Che ne sarà, politicamente parlando? Una campagna elettorale in cui i pd diranno che è stato un ottimo presidente ed è per questo che loro candidano Renzi. Ultima considerazione: non è ininfluente quanti voteranno.  Nella loro quantità il valore positivo o negativo delle politiche di Renzi. Ci risiamo? Un referendum su Renzi? Lui che aveva detto mi ritiro se perdo.Non l’ ha fatto e questo  peserà. Per ora ha già pesato negativamente sul PD. Renzi si candida per dirigere il Pd di cui è…Fate voi.

Caso “Chalet”, Morano: “Perché la Giunta comunale tollera pericolose situazioni di abusivismo?”

Il notaio-consigliere Alberto Morano si trasforma sempre più in consigliere – notaio, nel senso che sta mettendo nella propria attività politica a Palazzo Civico, tutto il puntiglio e il rigore tipici della professione notarile. Dopo aver sollevato il problema dei conti “sballati” (a scavalco tra le giunte Fassino e Appendino) nel bilancio municipale ora, in conferenza stampa,  lancia un’altra questione esplosiva: “l’ Amministrazione tollera e incoraggia situazioni di abusivismo – si chiede – che costituiscono un pericolo grave per l’incolumità dei cittadini? Sembrerebbe proprio che sia così, a giudicare dalle prove documentali e fotografiche su un caso clamoroso che si trascina da tempo e di cui l’Amministrazione è a conoscenza”. Morano si riferisce alla nota sala da ballo “Chalet”, in viale Virgilio,  al Valentino, concessa con contratto stipulato in data 1 Agosto 2003 (integrato in data 14 Settembre 2006) dalla Città di Torino in locazione alla società Gran Baita s.a.s. Nel contratto si dichiara, osserva Morano ” che il locale ha una superficie di 249 metri quadri, oltre l’area di pertinenza.La planimetria allegata al contratto farebbe pensare ad una superficie coperta di 121 metri. Inoltre la planimetria non corrisponde alle planimetrie catastali e non corrisponde nemmeno allo stato dei luoghi.Dalle foto  disponibili  ledimensioni del locale sembrerebbero essere significativamente superiori a 249 metri”. Morano sottolinea che “con provvedimento del 18 Gennaio 2017 la Direzione Territorio e Ambiente ha ordinato la demolizione di quanto abusivamente eseguito ed il ripristino dello stato dei luoghi”.

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Le opere abusivamente realizzate consistono in: modifiche interne con realizzazione di servizi igienici, demolizione e ricostruzione di nuovi tramezzi; realizzazione di strutture portanti metalliche con tamponamento in vetro in ampliamento; rifacimento della copertura centrale in struttura metallica apribile; realizzazione di scala metallica di acceso alla copertura; realizzazione di modifiche al piano interrato con creazione di bocca di lupo; realizzazione di solaio in sostituzione delle originali rampe di scale; diversa tamponatura esterna; installazione sulla copertura di impianti di trattamento aria, climatizzazione e produzione corrente elettrica; realizzazione di recinzione esterna in lamiera grecata.

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“L’entità delle opere abusive realizzate pone seri dubbi sul fatto che il locale nella sua configurazione attuale possa avere l’agibilità”, assicura il  consigliere che fa notare: la società Gran Baita che occupa i locali abusivamente ristrutturati in base a un contratto di locazione con anomale caratteristiche  ed il cui canone, parametrato alla superficie effettiva è irrisorio, con grave danno per le casse comunali, acquisirebbe, secondo gli uffici del Comune, titolo al diritto di prelazione in caso di nuovo bando. Se, nell’ambito della gara che verrà indetta, verrà riconosciuto un diritto di prelazione alla società Gran Baita s.a.s. che per 14 anni ha occupato i locali in forza di un contratto viziato, usufruendo di opere abusive, si verificherà un grave pregiudizio per gli altri partecipanti alla gara medesima”. E qui viene il punto, secondo Morano: “L’inerzia del Comune nell’indire il bando e tollerare che la società Gran Baita s.a.s. occupi senza titolo i locali abusivamente ristrutturati di Viale Virgilio  contrastano con la corretta tutela del bene comune e non risulta giustificabile o comprensibile”.

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“Qualora poi in questi mesi si dovesse malauguratamente verificare un incidente all’interno dei locali di chi sarà la responsabilità? E la compagnia di assicurazione eccepirà le opere abusive, la probabile mancanza di agibilità, la mancanza di un contratto di locazione in vigore per sottrarsi agli obblighi di risarcimento danni?” Secondo il consigliere di opposizione Questa giunta e’ peggio di quella precedente perché parla, ma non realizza nulla: non si riesce ad essere ascoltati ne’ dagli assessori ne’ dai consiglieri ” E poi riferendosi a qualche assessore: “non si può scaricare la responsabilità sugli uffici, perché gli assessori sono i responsabili dei lavori degli uffici stessi”. “Nel frattempo, provvederemo a depositare un esposto alle Autorità competenti ad accertare responsabilità amministrative ed eventualmente penali”, conclude Morano.

 

 

 

 

Renzi al Lingotto sui fatti di Napoli: “Un sindaco non sta con i violenti”

Matteo Renzi al Lingotto ha attaccato il sindaco di Napoli De Magistris per gli incidenti di Napoli in occasione della visita del leader leghista Salvini: “Su certi argomenti non possiamo girarci introno: no alle alleanze con chi non accetta il principio di legalità, che non è un valore di parte,  ma un valore  di tutti. Quando un Sindaco si schiera con chi sfascia la città per non far parlare qualcuno, quella non è una cosa da Pd. Quando un parlamentare chiede di parlare lo deve fare: noi stiamo dalla parte di quel parlamentare anche se si chiama Salvini. Anzi, proprio perché si chiama così, lo vogliamo sconfiggere alle elezioni ma lui deve parlare come devono parlare tutti”. 

Renzi riparte dalle origini. Al Lingotto tre giorni di kermesse per le primarie Pd

A lanciare la campagna di Matteo Renzi  per le primarie sarà una vera e propria kermesse di tre giorni, una intensa non stop nella evocativa location del Lingotto. Si incomincia  venerdì, a partire dal pomeriggio e poi alle 21 si entra nel clou con  ben 12 workshop dei gruppi tematici, tra i quali  “Fare il partito”,  “Tra populismi e democrazia”, “Il potere del sapere”,  “ Lavoro e cittadinanza”,  “ Welfare e Salute”, “Cultura, identità e cittadinanza”; “Città e territori”.Il giorno dopo,  alle 9,30 si tiene  la sessione plenaria sull’attualità, mentre la mattina di domenica è dedicata alla sintesi del lavoro dei tavoli tematici. Nomi di spicco al Lingotto, tutti renziani, tranne Andrea Orlando e Anna Finocchiaro. Quasi tutto il governo Gentiloni sarà a Torino:  Marianna Madia, Claudio De Vincenti, Roberta Pinotti, Maurizio Martina. Luca Lotti,  Pier Carlo Padoan, la fedelissima Maria Elena Boschi, lo stesso premier  Paolo Gentiloni. Tra gli ospiti “esterni”  l’ex ministro degli esteri Emma Bonino,  gli intellò Massimo Recalcati,  Biagio De Giovanni e il premier maltese Joseph Muscat. Matteo Renzi aprirà i lavori  venerdi pomeriggio e li chiuderà domenica. Proprio dalla storica fabbrica  da cui Walter Veltroni  lanciò il Pd, ora Renzi sta progettando il proprio futuro politico.

(foto: il Torinese)

GIANNA GANCIA (LEGA): «GLI IMMOBILI NON SONO IL BANCOMAT DELLO STATO»

Ordine del giorno della presidente leghista in Consiglio regionale, perchè il Piemonte pretenda dal Governo la detassazione degli immobili: «In sei anni, il carico fiscale sulla proprietà immobiliare è passato da 9 a 25 miliardi di euro, a cui si aggiungono 20 miliardi di imposta reddituale» 

 

Il Piemonte si faccia carico di pretendere dal Governo la detassazione degli immobili.E’ quanto chiede la presidente leghista in Consiglio regionale, Gianna Gancia, che ha depositato un ordine del giorno affinché si arrivi “non solo ad escludere ogni ulteriore inasprimento dell’imposizione fiscale sugli immobili, ma anche a una progressiva detassazione, che comprenda l’eliminazione della quota Irpef per tutti gli immobili che non producono reddito”.

«Dal 2011 a oggi – osserva Gianna Gancia – il carico fiscale di natura patrimoniale che grava sulla proprietà immobiliare è passato da 9 a 25 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti 20 miliardi di euro di imposta reddituale. La Tasi, in aggiunta all’Imu, ha determinato un aumento esponenziale della pressione fiscale, che diventa insostenibile nel caso in cui una proprietà non produca reddito».

Da qui, l’accorata istanza alla Regione perché intervenga “a garanzia di una fiscalità equa”.RICEVIAMO

«Gli immobili – argomenta la presidente leghista -, non sono il bancomat dello Stato. Oggi il numero di abitazioni vuote in Italia, secondo i dati diffusi dall’Ansa nel 2016, ammonta a più di 7 milioni di unità (il 22,5% del totale), con 525.699 immobili disabitati nel solo Piemonte pari al 21,46% del patrimonio immobiliare regionale complessivo. E la perdita di fiducia nel mattone come forma di investimento (la produzione edilizia, secondo i dati Istat di luglio 2016, è in calo dell’1,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), testimonia il perdurare della crisi nel settore dell’edilizia, da sempre considerato un volano per l’economia, in virtù anche delle ricadute occupazionali sull’indotto. In questa situazione, il minimo che lo Stato possa fare è rivedere la tassazione degli immobili a beneficio di chi ne è legittimamente proprietario».

L’iniziativa di Gianna Gancia mira, in particolare, a introdurre ulteriori provvedimenti di compensazione fiscale a ristoro delle perdite subite dai locatori privati, in termini di pagamento di oneri di esclusiva pertinenza del conduttore (come ad esempio riscaldamento, luce, acqua e altre spese condominiali), e a prevedere agevolazioni fiscali per gli interventi di manutenzione sugli immobili collabenti, vale a dire caratterizzati da gravi carenze manutentive per l’impossibilità dei proprietari di farvi fronte, anche a causa dell’eccessiva fiscalità gravante sugli stessi e pur in assenza di reddito da locazione.

«Viviamo il paradosso – rileva Gianna Gancia – che gli immobili disabitati non solo sono tassati, ma corrono il rischio di essere requisiti per soddisfare la domanda dei cittadini in emergenza abitativa e degli immigrati, come nelle intenzioni del Comune di Livorno, alla faccia della tutela del diritto di proprietà».

Silvio Magliano: “il mio impegno per la riqualificazione delle periferie”

Silvio Magliano, classe 1980, già eletto nel Consiglio Comunale di Torino nel 2011, è stato rieletto nelle ultime elezioni comunali del giugno 2016, che hanno portato al governo della città la giunta Appendino, e ora è capogruppo dei Moderati in Consiglio comunale

Il suo impegno politico da sempre è rivolto al sociale e lo ha visto lavorare prima come consulente per il Volontariato e le Politiche Sociali della Presidenza della Regione Piemonte e, dal 9 gennaio del 2015, diventare presidente di Vol.To, il Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Torino. È anche tra i promotori e organizzatori della Winter School, corso di formazione in cui oltre 140 giovani sono coinvolti nell’apprendimento delle problematiche della società contemporanea, in un confronto continuo con docenti e personaggi illustri appartenenti al mondo dell’economia e della cultura.

“Le mie interpellanze – spiega Silvio Magliano – traggono origine dalla constatazione del fatto che il programma elettorale di Chiara Appendino e le sue promesse al momento non hanno ancora trovato un’attuazione né concreta né programmatica. Un esempio è rappresentato dalle periferie e dall’abbandono in cui versano, come nel caso di Parco Sempione, dove spesso vengono appiccati fuochi la sera. La mia proposta, risalente alla fine dello scorso anno, riguardava la collocazione di cartelli di divieto contro l’accensione di falò e la predisposizione in futuro di telecamere di sicurezza. Diversi stabili in questo quartiere non sono ancora agganciati alla rete del metano e a quella fognaria; permangono inoltre problemi connessi al passante”.

“Un altra problematica che continua a rimanere irrisolta – prosegue Silvio Magliano – riguarda la Circoscrizione 5 e la stazione Re Rebaudengo davanti alla Cascina Fossata. D’estate è in preda alla presenza di persone che fanno merenda e di spacciatori. La giunta Appendino aveva inoltre promesso di inviare vigili in ogni quartiere e alcuni di essi, come Borgo Aurora, ne avrebbero un urgente bisogno. Il comandante nazionale dei Vigili ha, infatti, segnalato questo quartiere come uno dei più pericolosi di Torino, in quanto vi allignano il libero scambio, la prostituzione e la microcriminalità. Anche il progetto di riqualificazione delle periferie, che è stato raggruppato sotto l’etichetta di AxTo e che doveva essere il demiurgo di tutti gli interventi nei quartieri periferici, ad oggi non ha ancora visto nessuna Commissione consiliare evidenziare concretamente un singolo intervento. Il sindaco Appendino si è lanciata nell’iniziativa di contrasto alla sosta selvaggia e ne ha fatto un cavallo di battaglia impegnando molti vigili in questo compito. Mi chiedo quanti di loro siano stati distaccati da altre mansioni, come quella preziosa di circolare nelle strade per garantire ai cittadini la sicurezza”.

“Un altro tema che mi sta a cuore – aggiunge Magliano – è quello del commercio. Già quando era in carica la vecchia giunta avevo avanzato la proposta che i proprietari di case e negozi che avessero affittato a canoni più bassi si vedessero riconoscere dal Comune uno sconto sull’ Imu. Per i commercianti di via Nizza, penalizzati dai lavori in corso, ho proposto la creazione di un fondo, similmente a quello che, secondo me, deve essere creato per i commercianti di corso Grosseto, che subiranno sicuramente degli svantaggi nell’immediato dalla costruzione di un’opera così imponente come il tunnel. Da anni continuo a ripetere che sarebbe fondamentale azzerare le tasse per le realtà industriali che volessero impiantare i loro stabilimenti nel territorio cittadino, a patto che assumano cittadini torinesi”.

“Si percepisce sempre di più – afferma Magliano – un progressivo abbandono da parte del governo cittadino nei confronti delle periferie. Lo dimostra il fatto, per esempio, che sia venuto a mancare, nel quartiere Barca Bertolla, persino il pediatra e che il 15 % di molti edifici scolastici sia inagibile per le sue scarse condizioni di sicurezza. Oggi noi paghiamo sicuramente la miopia delle amministrazioni precedenti, ma la giunta attuale non sta, comunque, facendo nulla per la promozione della città. Basti pensare alle tante iniziative interessanti dal punto di vista culturale, come mostre o come Lonely Planet, che emigrano da Torino. Anche l’ AVIS, per mezzo del suo presidente, aveva chiesto di poter organizzare a Torino il convegno nazionale, il che avrebbe significato per la città una ricaduta non solo di immagine ma anche economica. Dall’amministrazione Appendino non è giunta alcuna risposta e il convegno è stato organizzato altrove “.

Mara Martellotta

Le politiche del Piemonte contro la dispersione scolastica

In Piemonte la dispersione scolastica è scesa dal 22,4% del 2004 al 12,6% del 2015, avvicinandosi all’obiettivo europeo del 10% entro il 2020. La notizia è stata comunicata dall’assessora regionale all’Istruzione, Gianna Pentenero, intervenendo  a Torino alla presentazione della seconda edizione del progetto “Giovani investimenti”, sostenuto dalla Fondazione Crt per accompagnare il percorso scolastico di 200 studenti di quasi 30 scuole torinesi.“I dati – ha detto Pentenero – confermano la bontà del lavoro svolto in Piemonte. Siamo ormai vicini all’obiettivo europeo, già raggiunto peraltro dalle ragazze: la dispersione femminile infatti è dell’8,4%”.“Giovani investimenti” sostiene gli allievi delle scuole superiori di primo e secondo grado in due quartieri periferici di Torino, Porta Palazzo e Barriera Milano, attraverso un percorso integrato in orario scolastico ed extrascolastico per migliorare il grado di fiducia nelle proprie possibilità. Alla fine dello scorso anno il 94% dei ragazzi delle medie e l’85% delle superiori è stato promosso.

 

gg – www.regione.piemonte.it