“La movida esiste da decenni, ma non si sono mai verificate situazioni fuori controllo come in questi giorni. Mi auguro che sindaco, prefetto e questore prendano in mano la situazione”. Lo dice all’Ansa il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ad Alessandria, a sostenere la candidata del Pd Rita Rossa. “Non è tollerabile che le famiglie che con il caldo, vogliano passare qualche ora all’aperto si trovino in situazioni di stress e fuori controllo come quelle che abbiamo visto. La movida dà il senso di una città viva, ma deve svolgersi entro regole che devono essere rispettate, che tutelino gli abitanti e la possibilità di circolare nella zona, ma regole che siano ‘controllabili’ dalle forze dell’ordine. Altrimenti rischiano di essere evase da tutti e diventa il caos”.
“10 milioni per la soppressione dei Passaggi a livello e oltre 2 milioni per l’adeguamento degli apparati (in gran parte già realizzato) sono quanto RFI ha stanziato nel proprio Contratto di Programma per l’efficientamento della linea SFM2 Torino-Pinerolo e ulteriori risorse per la soppressione dei passaggi a livello arriveranno da una rimodulazione di fondi FSC già assegnati al Piemonte con l’obiettivo di reperire, in tempi ragionevoli, parte dei 50 milioni complessivi necessari all’eliminazione totale degli attraversamenti sulla tratta” ha affermato il Vice Presidente del Gruppo PD in Consiglio regionale Elvio Rostagno, intervendo in merito alla denucia della mancanza di fondi per la Torino-Pinerolo di Valetti (M5S).
“Il Consigliere Valetti – ha proseguito Rostagno – sostiene che la mancanza di fondi sia emersa in un incontro svoltosi ieri, 20 giugno, richiesto dal Comune di Pinerolo a Regione Piemonte e RFI, a cui hanno partecipato anche altre amministrazioni comunali, incontro a cui non sono stato invitato e sugli esiti del quale ci sono due versioni: quella dell’Assessorato e quella del Movimento 5Stelle che, invece, di lavorare in modo costruttivo per il territorio, continua ad utilizzare qualsiasi mezzo per attaccare la Giunta regionale, proseguendo un’infinita campagna elettorale”.
“Gli investimenti previsti – ha concluso Elvio Rostagno – testimoniano l’attenzione della Regione per una linea che è strategica per la mobilità di un bacino importante di utenti. Sarà necessario del tempo per apprezzarne i benefici in quanto gli interventi previsti (sottopassi e cavalcaferrovia) richiedono tempi di approvazione, concertazione con il territorio e realizzazione che non sono brevissimi, ma non vi sono misure alternative praticabili in grado di risolvere la fragilità infrastrutturale intrinseca della linea. Nel frattempo la Regione continuerà a monitorare con la massima attenzione i disagi e i disservizi che si verificano sulla linea e che, per altro, comportano ripercussioni su tutto il nodo ferroviario metropolitano. RFI e Regione Piemonte stanno lavorando alla sottoscrizione di singoli protocolli di intesa per la soppressione di passaggi a livello su tutto il territorio regionale, con un significativo impegno finanziario previsto sul medio periodo e, ovviamente, l’SFM2 avrà una rilevanza prioritaria”.
“Finalmente la Regione Piemonte si doterà di nuove misure volte a sostenere tutti quei commercianti che subiscono i danni derivanti dal prolungarsi di cantieri d’interesse pubblico”. Ad annunciarlo la vicepresidente del consiglio regionale, Daniela Ruffino che ha visto approvare un suo ordine del giorno in merito.
Spiega l’esponente di Forza Italia: “Esistono dei tempi per la chiusura dei lavori di un cantiere che sempre più spesso non vengono rispettati causando importanti disagi per i commercianti che si trovano a dover convivere con essi. Tra le cause principali la crisi, appalti affidati a ditte che falliscono (spesso perché costrette ai minimi ribassi per aggiudicarsi i bandi), e a volte l’assegnazione ad aziende in odore di mafia. Un esempio emblematico di questi problemi é la situazione paradossale che stanno vivendo una decina di commercianti di via Nizza a Torino interessati dai cantieri del grattacielo e del prolungamento della linea 1 del Metrò: questi cittadini ormai sono da anni ostaggio di un cantiere che li costringe a non vedere più traffico veicolare transitare davanti ai loro esercizi”. Conclude Ruffino: “E’ evidente che a fronte di tale criticità non bastano né gli sconti fiscali approntati dal Comune né azioni di finanziamento una tantum. Grazie al nostro ordine del giorno la Regione si doterà di nuovi strumenti che confidiamo possano attutire gli effetti della malagestio di cantieri d’interesse pubblico”.
Da lunedì 12 giugno è diventato esecutivo il nuovo regolamento sul mercato di libero scambio, soprannominato prima SUK e poi BARATTOLO, e quindi da venerdì 16 giugno dovevano essere rispettate le nuove regole.
Così i Consiglieri di Centro Destra della Circoscrizione 7, Alessi (Fratelli d’Italia), Gariglio (Forza Italia), Giovannini (Direzione Italia e Moiso (Lega Nord), venerdì 16 giugno si sono recati in San Pietro in Vincoli in tarda serata per verificare che tutte le nuove regole venissero rispettate.
Si sono pertanto apprestati a richiederne l’applicazione da parte dei Vigli Urbani, poiché da nuovo regolamento i furgoni-camper dei venditori dovevano sostare a non meno di 500 metri dalla piazza ed invece c’erano furgoni di Rom tranquillamente in sosta sulla piazza stessa e alcuni di loro inoltre stavano dormendo direttamente sdraiati sull’asfalto, coperti da una coperta. Gli agenti della Polizia Municipale presenti hanno quindi allontanato i Rom presenti sulla piazza con i loro furgoni.
Restiamo inoltre in attesa di una data definitiva per lo spostamento del Mercato di Libero Scambio da San Pietro in Vincoli, dopo 17 anni pensiamo che i cittadini meritano risposte certe La Consigliera Alessi, a seguito del sopralluogo di venerdì sera, e poi anche di sabato e di domenica in via Carcano: “Ho aspettato per anni che tutti i venditori avessero un cartellino di riconoscimento visibile ed è la prima cosa che ho controllato nei due luoghi visto che nel nuovo Regolamento è contemplato ma con delusione ho visto che non ne avevano neppure uno!. Mi è stato riferito che la Città che li deve fare non li ha ancora preparati, spero siano pronti quanto prima perché ritengo siano indispensabile per un buon controllo. Domenica ci sono stati vari sequestri da parte della Polizia Municipale, ben vengano i controlli, dopo anni di lassismo basta buonismo!”
I Consiglieri Giovannini, Moiso e Gariglio dichiarano: “Il nostri partiti sono sempre stati per la chiusura di quest’attività che poco ha a che vedere con un aiuto concreto ai poveri, ma è più un mercato dove già in passato alcune persone hanno potuto ritrovare merce di dubbia provenienza e di difficile gestione. Speriamo francamente che dopo che il Comune di Torino ha lavorato per un nuovo regolamento e visto lo scarso interesse alla chiusura di tali mercatini, almeno il regolamento sia applicato alla lettera. Con la nuova conduzione del Comune di Torino da parte del Movimento 5 Stelle, ci aspettavamo un cambiamento ed invece non è cambiato nulla”
foto scattate dai cittadini
Merlo (Pd): Centro sinistra, senza unità si perde
Come dimostrano le Comunali. L’unico modo per battere il centro destra e l’avventurismo del movimento 5 stelle alle prossime elezioni politiche e’ quello di lavorare per una vera e convinta unita’ del centro sinistra. Senza arroganza, senza ridicoli veti personali e senza baldanza propagandistica da parte di chicchessia. Ha ragione Romano Prodi, il padre storico dell’Ulivo. Se non si ricostruisce l’unita’ del campo vasto e plurale del centro sinistra sara’ lo stesso riformismo di governo ad uscirne sconfitto. E’ appena sufficiente, per quanto riguarda il territorio torinese e piemontese, rileggere le varie esperienze locali che sono andate al voto alle Comunali del 2016 e quest’anno, per rendersi conto che quando le forze del centro sinistra si dividono vincono gli avversari. Che poi siano i 5 stelle o il centro destra cambia poco. Pertanto Renzi e Pisapia, per fermarsi ai due principali leader dell’attuale centro sinistra a livello nazionale, non possono dividersi in vista delle elezioni. Per questo serve una coalizione di centro sinistra unita, plurale, coesa e di governo. Un’alternativa credibile a questo progetto, purtroppo o per fortuna, ad oggi non esiste.
Giorgio Merlo – Direzione nazionale Pd
La Regione Piemonte è in prima linea nel contrasto al fenomeno della tratta di esseri umani. Tante sono le risorse e le iniziative che sono state messe in campo dall’amministrazione regionale e che sono volte a sostenere la Rete regionale composta da enti locali ed enti no profit.
Il Piemonte nel periodo che va da settembre dello scorso anno a novembre di quest’anno ha programmato un investimento di 1.117.481,54 euro per contrastare il fenomeno della tratta. Sono risorse previste nel bilancio approvato per il 2017 dal Consiglio regionale. Del totale 708.537,95 euro verranno distribuiti a cinque enti no profit (Gruppo Abele, Piam, Tampep, Papa Giovanni, Liberazione e speranza) e 408.943,59 euro saranno distribuiti a 3 enti locali (Torino, Bra e Cissaca – Consorzio Intercomunale dei Servizi Socio Assistenziali dei Comuni dell’Alessandrino). Questi ultimi hanno già ricevuto dalla Regione Piemonte 127.000 euro per progetti di contrasto al fenomeno della tratta per il periodo di fine 2016 e inizio 2017.
A esse si devono aggiungere le risorse dedicate al Bando POR FSE per “Interventi di politica attiva di natura integrata e complementare ai servizi al lavoro a favore delle vittime di grave sfruttamento e tratta”, che peserà per un totale di 1.000.0000 di euro. Un bando che mira a sviluppare livelli di autonomia personale e di piena inclusione favorendo, al contempo, la tenuta nei programmi di reinserimento e riducendo il rischio di ricaduta. Le azioni che sono messe in campo sono volte a intercettare e coinvolgere le vittime di tratta affiancandole e sostenendole in un percorso integrado che prevede attività psixo-socio educative di motivazione ed empowement; assistenza sanitaria, psicologica e supporto legale; corsi di formazione e servizi utili a individuare e validare le competenze professionali. Le organizzazioni che si sono aggiudicate le risorse di questo bando sono: Associazione Ideadonna Onlus, Arcidiocesi di Torino – Ufficio Pastorale Migranti, Associazione Gruppo Abele Onlus, Coop. Soc. Progetto Tenda, Associazione Liberazione e speranza Onlus, PIAM Onlus Asti, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. L’assessora regionale alle Pari Opportunità Monica Cerutti ha messo in evidenza come sia importante rafforzare nelle vittime di tratta la consapevolezza delle proprie capacità e aspirazioni riducendo in loro il sentimento di impotenza e sfiducia. Allo stesso tempo, oltre all’inserimento lavorativo, si deve anche definire un progetto che sia coerente con le competenze possedute e aiutare i soggetti in questione a sviluppare le capacità di ricerca attiva del lavoro. Attenzione specifica anche alle donne madri per l’inserimento e il rapporto con i servizi educativi e scolastici per la fruizione di servizi integrativi di custodia e di aggregazione esistenti sul territorio. Queste risorse rientrano nella programmazione che la Regione Piemonte definisce all’interno della Cabina di regia regionale contro la tratta che verrà convocata a inizio luglio. Parallelamente si stanno definendo con le prefetture progettualità specifiche che vadano a integrare il sistema di emersione della tratta con quello dell’accoglienza dei richiedenti asilo, anche a fronte di un fenomeno sempre più diffuso numericamente e preoccupante che richiede risorse aggiuntive. È anche in fase di approfondimento la sottoscrizione di un protocollo sperimentale tra Regione, Questura di Torino e alcuni presidi ospedalieri tra cui il Sant’Anna di Torino e alcuni consultori, volto ad “agganciare” potenziali vittime di tratta nel momento in cui si rivolgono ai servizi sanitari.
L’assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte ha voluto sottolineare come l’importante sforzo della Regione Piemonte sia un segnale evidente di come tematiche di questo tipo stiano a cuore dell’amministrazione regionale che è impegnata nella lotta per il sostegno dei diritti di tutte le persone presenti sul territorio regionale.
(foto: il Torinese)
“Grazie alle civile ma incisiva forma di protesta delle famiglie e delle realtà scolastiche colpite dai tagli del Comune, la riduzione delle risorse a favore delle scuole paritarie sarà più contenuta rispetto al previsto. E’ una piccola vittoria nel percorso per la libera scelta educativa, ma molto resta da fare.”
Così commenta Daniela Ruffino (FI), vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, a proposito della decisione da parte della Giunta torinese, di ridurre la portata dei tagli finanziari alle scuole Fism.
“Se le fondazioni bancarie forniranno il proprio sostegno alle paritarie – aggiunge la vicepresidente – allora sarà meno difficile affrontare i prossimi mesi di attività. Le migliaia di famiglie, allievi e figure professionali che gravitano attorno a questa tipologia scolastica rappresentano un patrimonio culturale e sociale della città e non meritano di essere considerate di serie B”, aggiunge Ruffino.
“Mi auguro che, con l’impegno di tutti i soggetti coinvolti, i tagli possano essere ulteriormente ridotti – conclude Ruffino – così da scongiurare un aumento delle rette che creerebbe difficoltà a molte famiglie e limiterebbe di fatto il diritto alla scelta educativa”.
Igor Boni – Laura Botti – Silvja Manzi (Coordinatori Associazione radicale Adelaide Aglietta)
L’assessore alle Politiche sociali Augusto Ferrari ritiene che il programma attuativo della normativa nazionale “Dopo di noi”, che stanzia quasi 6,5 milioni di euro per le misure di assistenza, cura e protezione delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, sia caratterizzato da due elementi chiave:
– stabilisce che una quota del finanziamento nazionale per il Piemonte sarà dedicata all’attivazione di progetti misurati per le persone e per le famiglie, aiutando così chi ha una disabilità grave a vivere con il massimo dell’autonomia possibile;
– fare in modo che tale progettualità aiuti queste persone a vivere in maniera attiva e ad essere parte del tessuto sociale.
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La definizione e l’articolazione dei progetti sono infatti finalizzati all’accrescimento della consapevolezza, all’abilitazione e allo sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana e per il raggiungimento del maggior livello di autonomia possibile. Si intende così favorire il protagonismo e l’autodeterminazione delle persone con disabilità o di chi le rappresenta per la realizzazione del proprio progetto di vita adulta, per esempio tramite un’organizzazione abitativa autonoma in alloggi con un massimo di 5 posti, agevolare la costruzione di percorsi partecipati con le famiglie e le associazioni che le rappresentano attraverso l’accoglienza in housing sociale o in co-housing, sostenere percorsi di accompagnamento dei genitori al “durante noi per il dopo di noi”, promuovere un lavoro di comunità per favorire l’inclusione sociale.