“ANCHE PARTE DEL CENTRO-SINISTRA NON VOTA LA DELIBERA DI SAITTA”
“Questa mattina in IV Commissione l’Assessore Saitta ha portato l’ennesima modifica della Delibera sulla residenzialità psichiatrica, quarta modifica dall’originaria DGR 30 del 2015, per ottenere il parere vincolante per poter assumere in Giunta la delibera”.
“Nonostante –dichiara Vignale- sia la quarta modifica, nonostante i tanti ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato, ancora oggi l’atto di riordino è assolutamente insoddisfacente. Fino a quando la delibera prevederà di “guarire per delibera” migliaia di pazienti, garantendo loro solo più servizi assistenziali e non cure, non sarà possibile condividerla”.
“Questo atto continua a prevedere –continua Vignale- il pagamento della retta da parte di pazienti, famiglie e comuni. E anche se viene “congelato” per tre anni consegna un futuro di incertezza a migliaia di pazienti e famiglie piemontesi”.
“Tanta è la contrarietà a questo atto che non solo terzo settore, enti locali, associazioni di pazienti e familiari hanno dovuto ricorrere al TAR, ma questa mattina anche una maggioranza abituata a “ingoiare” le peggiori “riforme” ha –almeno in una sua parte- non condiviso l’atto”.
“Sinistra ecologia e Libertà, Articolo 1 e il consigliere Appiano del PD, infatti, hanno votato in dissenso dalla maggioranza chiedendo che alcuni punti (che si allegano) presentati dal PD non diventassero semplici raccomandazioni, bensì si trasformassero in un parere “condizionato”.
Qualora la Giunta non avesse recepito le indicazioni il voto si sarebbe dovuto intendere come negativo.
Il paradosso è che la stessa maggioranza che ha presentato le proposte ha respinto la proposta di una parte dei consiglieri di farle diventare vincolanti, consiglieri che poi non hanno votato la delibera”.
“Ovviamente, ancora una volta, conclude Vignale, ho espresso il mio voto convintamente negativo. Ma se tutta l’opposizione, tutti i rappresentanti di pazienti, di imprese, di enti locali sono contrari alla DGR 29 e ora pure parte della maggioranza, non sarebbe semplice comprendere che si è fatto un errore e rimediare ad esso?”