“I minori rappresentano una assoluta priorità dell’azione di governo dell’attuale giunta regionale. Abbiamo voluto lanciare un monito forte a tutti coloro che sono chiamati a occuparsi di un tema così importante, è solo questo il senso dello striscione appeso”.
Lo ha dichiarato l’assessore regionale alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa, Chiara Caucino, nelle comunicazioni svoltesi oggi in Consiglio regionale su richiesta del gruppo PD.
Per l’assessore l’obbiettivo è stato raggiunto e quindi lo striscione sarà rimosso. Chiara Caucino ha annunciato che intende rafforzare i controlli a tutela dei minori (nel 2017 in Piemonte erano circa 2.500 tra quelli in affidamento o ospiti di 221 strutture residenziali) attraverso nuovi stanziamenti di risorse, la costituzione di una commissione di vigilanza assessorile, l’implementazione della collaborazione con il Tribunale dei minori. Ricordando la revoca avvenuta all’indomani del suo insediamento della convenzione con una casa-famiglia del pinerolese per il trattamento riservato a 5 minori ospiti, l’assessore ha annunciato una legge “allontamento zero”, che preveda l’affidamento solo di fronte a evidenti e gravi violenze sui minori.
Per il capogruppo PD Domenico Ravetti, sulla difesa dei bambini non ci sono bandiere politiche, “non c’è una Giunta che ci crede di più”. Per Ravetti dietro lo striscione c’è il rischio della strumentalizzazione politica, “occorre evitare di tinteggiare le facciate delle nostre istituzioni una volta di un colore, un’altra volta di un altro”. Il capogruppo ha annunciato che il PD proporrà in sede di bilancio incrementi delle risorse per i minori e ha sostenuto che per l’utilizzo delle facciate delle sedi istituzionali per la comunicazione sono necessarie regole che coinvolgano il Consiglio regionale: “Per esporli è meglio passare da un voto in aula con maggioranza qualificata”.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone ha sostenuto che “il problema è ciò che è successo a Bibbiano, non gli striscioni che chiedono verità”. Marrone ha chiesto l’istituzione di una indagine conoscitiva nella Commissione competente per verificare che quanto è accaduto in Emilia Romagna non si sia verificato anche in Piemonte: “In questo caso il nostro dovere è intervenire”.
Alberto Preioni, capogruppo della Lega, ha annunciato che presenterà un ordine del giorno per regolamentare l’affissione di striscioni sulle sedi regionali: “ Il problema però non è la posa di uno striscione che chiede solo verità, una cosa bellissima”. Preioni si è detto d’accordo con Marrone sulla indagine conoscitiva.
“Mi sarei aspettato solo parole di sottoscrizione e condivisione di quello striscione, si chiede la verità su fatti che dovrebbero far ribollire la nostra coscienza” ha sostenuto Paolo Ruzzola, capogruppo di Forza Italia, che ha convenuto sull’utilità di regolamentare l’utilizzo delle facciate regionali, anche se in passato sono state usate liberamente.
Per Marco Grimaldi, capogruppo di Luv, “le facciate pubbliche non si usano per polemica politica o sciacallaggio”. Grimaldi ha invitato la Giunta ad occuparsi dei temi di sua competenza invece di usare strumentalmente gli striscioni.
Nel dibattito sono anche intervenuti Monica Canalis (PD), Carlo Riva Vercellotti (FI), Sergio Chiamparino (PD), Daniele Valle (PD).
Al termine del dibattito il presidente del Consiglio Stefano Allasia ha annunciato che l’ufficio di presidenza si occuperà di formulare una proposta per regolare l’esposizione di striscioni sulle facciate istituzionali.
priconosciuto
Chieri, interrogazioni della Lega
Il 30 luglio, alle ore 19.45, si tiene una seduta del consiglio comunale di Chieri. Il gruppo consigliare della Lega, con Luigi Furgiuele ed Emma Fasano ha presentato due interrogazioni.
Nella prima evidenzia che il sindaco di Chieri, Alessandro Sicchiero, ha partecipato il 15 giugno scorso in forma istituzionale al Torino Pride con la fascia tricolore. Nell’evidenziare nel loro intervento che “la presenza a tale manifestazione etico ideologica in rappresentanza dei cittadini chieresi ha suscitato perplessità e divisione all’interno dell’opinione pubblica, sulla partecipazione stessa non in forma privata ma istituzionale” gli interroganti chiedono al primo cittadino le motivazioni che hanno indotto a tale scelta.
La seconda interrogazione riguarda il fatto che in via Nostra Signora della Scala da molti anni sono parcheggiate alcune autovetture prive di contrassegno, le quali risultano, a tutti gli effetti, auto abbandonate. Furgiuele e Fasano rilevano che, nonostante i vari solleciti e segnalazioni da parte dei cittadini, i veicoli continuano sempre a rimanere allo stesso posto, anzi uno da oltre 5 anni, interrogano l’amministrazione per sapere se, anche di concerto con il corpo di polizia municipale, si intenda trovare una soluzione.
Furgiuele, poi, evidenzia che, all’inizio della seduta chiederà un minuto di silenzio per commemorare la figura del vice brigadiere dei carabinieri barbaramente ucciso da un delinquente americano a Roma
“Nella notte tra giovedì e venerdì a Roma nel quartiere Prati, il vicebrigadiere dell’arma dei Carabinieri Mario Cerciello Rega, veniva ucciso con 11 coltellate da due studenti americani”.
Con queste parole il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia ha aperto la seduta odierna dell’Assemblea per commemorare il militare caduto nell’adempimento del dovere.
Allasia ha continuato ricordando che il carabiniere trentacinquenne si era sposato solo “da 40 giorni. Mario era originario di Somma Vesuviana in provincia di Napoli, e chi lo conosceva lo descrive come persona premurosa che amava il suo lavoro che faceva con onestà, passione e amore per il prossimo.
In questi giorni un profondo senso di sgomento e di dolore ha accomunato l’opinione pubblica in tutta Italia ed è lo stesso sentimento che ci accompagna oggi nell’espressione della più sincera vicinanza ai familiari del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega
Altrettanta partecipazione rivolgo all’Arma dei Carabinieri, convinto di interpretare la sensibilità dell’intera comunità piemontese”. La cerimonia si è chiusa con un minuto di silenzio.
“Finalmente siamo passati dalle discussioni sui giornali al confronto in commissione. Questa mattina l’assessore Icardi nella sua informativa ha precisato che il disavanzo finale, anche grazie all’uso di fondi extra, sarebbe di circa14 milioni di euro, una situazione ben più governabile rispetto ai paventati 450 milioni che emergono dai bilanci preventivi e che potremo analizzare solo quando saranno messi a disposizione i dati dei consuntivi trimestrali.
La preoccupazione dell’assessore è relativa al 2020 e al 2021, ed è una preoccupazione condivisibile perché la spesa per i farmaci innovativi ed il costo del rinnovo del contratto di lavoro richiedono che si apra con il Governo una discussione sulla quantificazione del fondo sanitario, altrimenti la maggiore spesa verrà scaricata sulle Regioni. Questo è il vero allarme ed è necessario che Cirio ed Icardi chiedano al Governo di aprire urgentemente una trattativa che porti ad un aumento della quota del fondo sanitario” dichiara il Vicepresidente della Commissione Sanità Domenico Rossi
“Governare significa trovare il punto di equilibrio tra la capacità di erogare servizi e la compatibilità economica – afferma il portavoce del Pd in Commissione Sanità Raffaele Gallo – Nei cinque anni passati la Giunta Chiamparino ha fatto scelte precise per contenere la spesa, come ha riconosciuto lo stesso assessore Icardi, senza recare ulteriori disagi ai cittadini. E’ importante sottolineare, in particolare, il contenimento della spesa farmaceutica attraverso le gare centralizzate. In merito, poi, all’apertura alla sanità privata annunciata da Cirio, è importante chiarire che i maggiori fondi per gli erogatori privati non vadano a discapito della sanità pubblica. Quindi, come ha intenzione di fare Icardi?”
“Come Pd, poi, crediamo sia urgente che la Regione si doti di un piano socio-sanitario per affrontare questioni non più differibili come le cronicità, la non-autosufficienza e le post-acuzie. Se si ritiene che queste siano priorità, allora bisogna fare scelte precise in termini di politica sanitaria” precisa il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti
“Per quanto riguarda l’edilizia sanitaria – conclude il vice Presidente del Consiglio regionale Mauro Salizzoni – nonostante una cerca vaghezza da parte dell’assessore Icardi sui nuovi ospedali, valutiamo positivamente il fatto che non si voglia rimettere in discussione il percorso finora compiuto sul Parco della Salute, evitando perdite di tempo che rischierebbero di pregiudicare un’infrastruttura imprescindibile. Bisognerà avviare una discussione sul futuro degli attuali ospedali della Città della Salute, ed auspichiamo che il Consiglio regionale possa svolgere un effettivo ruolo di approfondimento, di controllo e di proposta”.
“Non facciamo morire due volte il carabiniere”
Riceviamo e pubblichiamo
È uno spettacolo raccapricciante quello messo in scena dalla politica e dai social network.
È anche, purtroppo, lo spaccato più autentico dei veleni che scorrono nella nostra società. Il vice brigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega è stato ucciso da due balordi di nazionalità americana. Alla sua famiglia e alla Benemerita ogni italiano perbene deve il proprio cordoglio e il ringraziamento affettuoso. Alla vedova di Mario lo Stato deve fornire la tutela legale, concedere un riconoscimento stabile e a vita per il sacrificio cui è stato costretto il suo giovane consorte. Questo dovrebbe accadere in un Paese civile, mettendo da parte polemiche e strumentalizzazioni che immiseriscono una tragedia umana. Siamo diventati un Paese “eccessivo”. Penso alle reazioni di violenza, di cinismo e insieme di imbecillità, come quella dell’insegnante che esulta per “uno in meno”. Penso alle scritte alla manifestazione No-Tav di ieri. Penso anche alla foto del giovane arrestato e con gli occhi bendati. Come pure alle fake news sull’identità dei due aggressori come nigeriani. Un Paese eccessivo e squilibrato: i codici disciplinano ogni fattispecie di “eccesso di difesa” ma poco o nulla dicono sull’ “eccesso di offesa”. Un milite delle Forze dell’Ordine può difendersi solo in condizioni estreme quando, come nel caso del povero vice brigadiere, difendersi è diventato impossibile. Assistiamo a un imbarbarimento della vita sociale e la politica, anziché farsi argine al degrado, pensa di sfruttarlo per lucrare altri voti. Non è questo il modo migliore per onorare la memoria di Mario Cerciello Rega. È il modo per farlo morire due volte.
Osvaldo Napoli, direttivo di Forza Italia alla Camera
Tariffa rifiuti, interviene “Piemonte nel cuore”
Prorogare l’entrata in vigore della legge regionale 1 del 2019 per poi poterla superare dicendo così addio ai consorzi unici provinciali nell’ambito della raccolta rifiuti. Questo è, in sintesi, il significato di un’articolata mozione elaborata dall’associazione ‘Piemonte nel cuore’, alla quale fanno capo decine di liste civiche sul territorio regionale, inoltrata in molti comuni subalpini. “Con questa norma, una volta entrata in vigore – si legge nel documento – ci sarà un’unica tariffa provinciale, verranno messi insieme debiti e crediti di ogni ente, gestioni efficienti e gestioni deficitarie, con il risultato che i consorzi dove si è lavorato pagheranno per quelli dove si è lavorato meno bene”. Una volta approvato il documento dovrà venire inviato al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, all’assessore regionale all’ambiente Matteo Marnati, al presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia ed al presidente della Commissione ambiente di Palazzo Lascaris.
Per questo motivo l’Associazione Piemonte nel Cuore, in collaborazione con MPP-Movimento Progetto Piemonte ha presentato l’ordine del giorno in decine di comuni piemontesi quali Chieri, Cambiano, Burolo, Costavescovado, Quagliuzzo, Cicogno, Rifreddo, Settimo Rottaro, Camino (dove il sindaco Giorgio Rondano è presidente dell’associazione Piemonte nel Cuore), Villamiroglio (depositato da Massimo Iaretti, presidente di MPP) e poi ancora a San Giorgio Monferrato, Villanova Monferrato, Giarole, Morsasco, Parella
Uomini, donne e caporali
Tav, la posizione dei Verdi
Di tutti i tradimenti grillini, quello sull’ ambiente è il più drammatico ! Lo dichiarano il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli e la commissaria dei Verdi del Piemonte Tiziana Mossa.
Di Maio aveva definito la realizzazione della Tav una ” super cazzola” oggi apprendiamo che Conte sposa in pieno un bel SI Tav leghista! Stanno giocando sulla pelle degli abitanti della Val di Susa che si oppongono da anni alla realizzazione dell’ alta velocità. Noi Verdi ci chiediamo, ma come si può pensare, come paese, di essere governati da gente che rimette in discussione impegni già presi?
“Noi Verdi, diciamo NO alla TAV, perché vogliamo far capire alle persone l’inutilità di quest’opera e al contempo proporre soluzioni concrete per rafforzare la linea ferroviaria già esistente e migliorare la mobilità, la tutela dell’aria e la salvaguardia della salute dei cittadini nelle Alpi”. Concludono Bonelli e Mossa.
Tav, Ferrero e Locatelli in Valsusa
Cinquecento agenti, in assetto antisommossa, pronti a reprimere ogni condotta illegale in Valsusa nella giornata di domani, dichiara il Ministro degli Interni. “Salvini la smetta di fare come suo solito il gradasso, di minacciare, di brandire l’uso della forza. Non c’è legalità nel sopruso, nello sperpero di denaro pubblico, nella devastazione di un territorio” così dichiarano Paolo Ferrero ed Ezio Locatelli, rispettivamente vicepresidente della Sinistra Europea e segretario provinciale Prc-Se di Torino. Ed ancora: “Sabato, in Valsusa, decine di migliaia di persone – e noi con loro – manifesteranno pacificamente contro il patto scellerato intervenuto a livello di governo M5S-Lega di procedere alla realizzazione dell’AV Torino Lione. Un patto benvoluto dal partito trasversale degli affari che non fermerà la mobilitazione contro un’opera faraonica senza senso, emblema di una politica corrotta e asservita agli interessi di grandi gruppi privati. La lotta No Tav continua”.