“Passaggi dei mezzi di soccorso: spetterà, pare, alla Municipale verificare se vi siano i presupposti per la circolazione in emergenza e non alle Associazioni dimostrarlo a posteriori. Dunque le mie obiezioni sono state ascoltate dopo un mese abbondante? Meglio tardi che mai. Adesso, si introduca una tecnologia countdown presso i semafori con Vista Red”
Ambulanze e Vista Red: sarà, pare, la Municipale a verificare se sussistano i presupposti per la circolazione in emergenza. Se così fosse, i Volontari non saranno più costretti a sottrarre tempo prezioso alla loro attività per smaltire la burocrazia necessaria alla revoca delle multe. Le mie obiezioni, un mese fa bollate come superflue in Sala Rossa, sono oggi alla base di quello che sembrerebbe un provvidenziale cambio di rotta.
Meglio tardi che mai: i Volontari alla guida delle Ambulanze non sono pirati della strada (e non lo erano neanche nelle scorse settimane). Svolgono invece un servizio imprescindibile (diverso il caso dei mezzi senza assicurazione sequestrati). Questa decisione ammette e riconosce implicitamente la validità di quanto ho sempre sostenuto e suggerito. Avevo, dunque, ragione.
Ora aspetto risposte, dopo mesi di silenzio, sulla mia richiesta di introdurre una tecnologia countdown preso i semafori dotati di sistema Vista Red: spero davvero che l’Amministrazione mi dia nuovamente ascolto.
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.
Lei è Livia Turco. È stata ministro della Repubblica. Prima alle Pari opportunità con D’Alema Presidente del Consiglio. Poi alla Sanità con Prodi. Deputata e senatrice. Consigliere regionale in Piemonte. Membro della segreteria nazionale del PCI. Ma per me soprattutto la mia amica Livia Turco da Morozzo in provincia di Cuneo. Per me quasi unicamente la mia amica, al di là dei suoi ruoli
Veniamo a oggi. Allora, Livietta, che fai ? “Pensionata e presidente della Fondazione Nilde Jotti e poi volontaria all’Istituto nazionale Povertà ed integrazione”. Insomma non stai mai con le mani in mano. Iscritta al Pd, sì. Ma chissà se ci si ritrova davvero. Sul resto è proprio così. Non riesce a stare con le mani in mano. Da presidente della Fondazione Nilde Jotti ora è alle prese con l’organizzazione di iniziative della prima Presidente della Camera. Il 10 Aprile 1920 nasceva a Reggio Emilia. 100 anni. Un secolo, e che secolo. Altro patrocinio del Presidente della Repubblica e iniziative di ricordo per far conosce ulteriormente il suo pensiero politico. Nilde Iotti con il suo alto senso della Stato. Rispettosa dei ruoli tra politica e politici e tra partiti e Stato. L’episodio che racconto è esemplificativo. I parlamentari comunisti delegavano il Pci ad incassare lo stipendio mensile. Il partito si teneva generalmente tra il 50 e il 70%. Fino alla Presidenza di Nilde Iotti. Si impose e ribalto’ tutto. Il motivo abbastanza ovvio. L’ accordo tra deputato e partito era successivo. Non solo una questione formale. Un conto è lo Stato un conto il partito. Cento anni che sembrano 10 secoli. La Presidenza di Livia Turco come ideale prosecuzione. Partendo da Morozzo e transitando per Torino, Livia Ministro non si è mai montata la testa. A Roma gira con mezzi pubblici. Forse non ha neppure la patente. Ed in treno è rigorosamente in seconda classe. Altra occasione per stare in mezzo alla gente ed essere contenta quando un giovane immigrato le racconta orgoglioso di essere diventato cittadino italiano. Appunto, un altro mondo, forse ultimamente minoritario ma non per questo un mondo sbagliato. Quando si sbaglia si sbaglia, ancorché a sbagliare è la maggioranza. A noi, forse minoranza, piace quel mondo. Livia lo rappresenta, non è da poco.
La pessima comunicazione del governo, corretta in modo repentino passando da un allarmismo esagerato a una rassicurazione fuorviante, ha provocato danni di immagine ancora non quantificabili

“I provvedimenti, sacrosanti, adottati per il contenimento del coronavirus, stanno producendo effetti drammatici per il nostro sistema produttivo, commerciale, turistico e culturale.
L’ultima novità è l’idea di fermare il degrado e l’abusivismo del tratto finale di corso Racconigi addirittura con… un’aiuola.