POLITICA- Pagina 546

CASSIANI (PD): “Ripristinata la legalità democratica. Adesso ci venga restituita la Cavallerizza Reale”

“Desidero manifestare tutta la mia solidarietà ai rappresentanti delle forze dell’ordine che sono stati impegnati nello sgombero dell’ex Asilo di via Alessandria, 12, l’edificio occupato dagli anarchici fin dal 1995” ha dichiarato il Consigliere regionale del Partito Democratico Luca Cassiani. “Gli episodi di violenza che si sono verificati da parte degli occupanti nei confronti delle forze dell’ordine, inviate per ripristinare la legalità democratica, restituire alla Città l’edificio e riportare la tranquillità e la sicurezza nell’area, sono stati un fatto gravissimo” ha proseguito Cassiani. “Torino – ha concluso Luca Cassiani – attendeva, da tempo, che venisse risolto questo annoso problema e voglio ringraziare i nostri agenti per aver portato a termine l’operazione. Invito il sindaco, la giunta e la questura a valutare, con la stessa attenzione, la grave e drammatica vicenda dell’occupazione della Cavallerizza Reale. I cittadini torinesi aspettano da anni che questo bene comune venga liberato dagli abusivi che lo hanno reso inaccessibile e venga restituito alla fruibilità di tutti.”

“Pinerolese e valli occitane autonome? No, grazie”

IL SECCO NO DEL COMITATO PER L’AUTONOMIA PIEMONT ALLA PROPOSTA DI UNA PROVINCIA AUTONOMA DEL PINEROLESE E DELLE VALLI OCCITANE AVANZATA DA ROBERTO ROSSO (FDI)
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“E’ fuorviante ed allontana da un percorso verso l’autonomia subalpina subalpina
 
La petizione proposta da Roberto Rosso, esponente di Fratelli d’Italia , per una ‘Provincia Autonoma di Pinerolo e delle Valli Occitane’ non piace al Comitato per l’Autonomia Piemont che ha rilasciato, attraverso i componenti del comitato di coordinamento, Carlo Comoli, Massimo Iaretti ed Emiliano Racca, questa dichiarazione: “E’ un mero proclama elettorale che rischia di far perdere di vista il vero obiettivo, ovvero la vera autonomia del Piemonte. Non è, infatti, ‘cantonalizzando’ e frammentando l’identità territoriale della regione e correndo dietro a traguardi, al momento, irrealizzabili, che si porta avanti un discorso di autonomia politica, legislativa e, soprattutto, finanziaria e tributaria del Piemonte, semmai lo si affossa.Innanzitutto per arrivare questo a traguardo occorrerebbe una Legge Costituzionale e, ad oggi, non ci sono i numeri né le condizioni nella sede che conta, il Parlamento. In secondo luogo parlare di province, ancorché autonome, quando il loro futuro è incerto, è solo fare aria fritta.Come Comitato per l’Autonomia Piemont riteniamo sia preferibile portare avanti un discorso che riguardi TUTTO il territorio subalpino ed il Sistema Piemonte nel suo insieme, partendo dalla costituzione di una rete nelle amministrazioni comunali di sindaci, assessori, consiglieri che vogliano lavorare da subito e quotidianamente a sostegno dell’agricoltura, della collina, della pianura, della montagna piemontesi e delle sue radici identitarie, piuttosto che cercare di prendere sogni con il retino delle farfalle.Siamo, invece, disponibili ad incontrare in tempi brevi coloro che nel Pinerolese e nelle Vallate Alpine vogliono condividere questo nostro Progetto, che è un Progetto per il Piemonte e lavorare insieme a loro
Comitato Per l’Autonomia Piemont
 

SETTIMO SEI TU: I VERDI APPOGGIANO LA CANDIDATA SINDACA ELENA PIASTRA

I Verdi appoggiano Elena Piastra come candidata a Sindaco del Comune di Settimo Torinese perché il suo progetto politico per la città è in linea con le tematiche ambientali che sono alla base della Federazione dei Verdi.
“L’intesa è nata fin da subito”, riferisce la Commissaria dei Verdi del Piemonte Tiziana Mossa, “fin da quando con Elena Piastra abbiamo avuto un primo confronto programmatico. Un dialogo che
ci porta a dichiarare pubblicamente il nostro sostegno nei suoi confronti. Abbiamo deciso di dare il nostro contributo perché il suo programma parla apertamente di temi a noi cari come la mobilità sostenibile, la lotta ai cambiamenti climatici e i diritti dei lavoratori. Il progetto di conversione ecologica dei sistemi produttivi sarà un modello vincente e che guarda al futuro. I Verdi sono tornati e sono pronti ad assumersi le proprie responsabilità nei consigli comunali, ma anche nelle giunte”, conclude la commissaria Mossa. “La sostenibilità ambientale, con una rinnovata attenzione al verde, alla mobilità e alla maggiore vivibilità sarà uno dei temi fondamentali del nostro programma per Settimo. La presenza della lista dei Verdi è un segno importante che testimonia questa scelta”, commenta Elena Piastra, sostenuta, da un’ampia coalizione di centrosinistra e liste civiche, e ora anche dai Verdi. “Si sta collaborando in particolare rispetto ad alcuni temi comuni, come l’impegno, nelle scelte future, a non consumare suolo vergine, ma a dare priorità al riuso. Anche rispetto alla mobilità e ai trasporti Settimo deve cambiare e migliorare notevolmente il servizio, chiedendo di prolungare la Metro 2 fino alla nostra città e migliorando la rete interna, incentivando l’utilizzo di mezzi elettrici”, conclude Piastra.

REFERENDUM TAV, MARRONE- MONTARULI (FDI): “UFFICIALIZZATO NO DEI GRILLINI”

“ORMAI SONO ARROCCATI NEL PALAZZO, TERRORIZZATI DALL’OPINIONE DI TORINESI”
La Commissione referendaria del Comune di Torino guidata dal Presidente del Consiglio Comunale (M5S) ha respinto l’ammissibilità del quesito referendario presentato dal comitato promotore “Si TAV #NONPERDEREILTRENO”, presieduto dal dirigente nazionale di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone, che insieme al parlamentare torinese FDI Augusta Montaruli, commenta “Una bocciatura che, in spregio delle norme che vorrebbero il giudizio di ammissibilità solo tecnico-giuridico, diventa clamorosamente politica, quando si afferma che il referendum non ‘porterebbe non porterebbe alcun valore aggiunto’ e diventa addirittura grottesca dove definisce il tema TAV “immateriale”, nonostante le ricadute miliardarie sullo sviluppo della Città di Torino e per tutta l’Italia di questa grande opera infrastrutturale. La verità è che i grillini sono terrorizzati dall’idea che la cittadinanza sia chiamata direttamente ad esprimersi sull’Alta Velocità, sapendo che certamente l’esito sconfesserebbe le loro posizioni ideologicamente contrarie all’opera. Per un movimento nato dalla promessa di democrazia diretta e partecipazione popolare è davvero una fine amara asserragliarsi nel Palazzo con il terrore di confrontarsi con la cittadinanza, calpestando l’istanza di quelle migliaia di torinesi che avevano firmato in piazza Castello. Peraltro si saranno accorti che con questo pronunciamento hanno espressamente ammesso l’incompetenza del Consiglio Comunale ad esprimersi sulla TAV? Un boomerang spassoso: questa per noi è già la vittoria più importante

REFERENDUM TAV, MARRONE- MONTARULI (FDI): "UFFICIALIZZATO NO DEI GRILLINI"

“ORMAI SONO ARROCCATI NEL PALAZZO, TERRORIZZATI DALL’OPINIONE DI TORINESI”
La Commissione referendaria del Comune di Torino guidata dal Presidente del Consiglio Comunale (M5S) ha respinto l’ammissibilità del quesito referendario presentato dal comitato promotore “Si TAV #NONPERDEREILTRENO”, presieduto dal dirigente nazionale di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone, che insieme al parlamentare torinese FDI Augusta Montaruli, commenta “Una bocciatura che, in spregio delle norme che vorrebbero il giudizio di ammissibilità solo tecnico-giuridico, diventa clamorosamente politica, quando si afferma che il referendum non ‘porterebbe non porterebbe alcun valore aggiunto’ e diventa addirittura grottesca dove definisce il tema TAV “immateriale”, nonostante le ricadute miliardarie sullo sviluppo della Città di Torino e per tutta l’Italia di questa grande opera infrastrutturale. La verità è che i grillini sono terrorizzati dall’idea che la cittadinanza sia chiamata direttamente ad esprimersi sull’Alta Velocità, sapendo che certamente l’esito sconfesserebbe le loro posizioni ideologicamente contrarie all’opera. Per un movimento nato dalla promessa di democrazia diretta e partecipazione popolare è davvero una fine amara asserragliarsi nel Palazzo con il terrore di confrontarsi con la cittadinanza, calpestando l’istanza di quelle migliaia di torinesi che avevano firmato in piazza Castello. Peraltro si saranno accorti che con questo pronunciamento hanno espressamente ammesso l’incompetenza del Consiglio Comunale ad esprimersi sulla TAV? Un boomerang spassoso: questa per noi è già la vittoria più importante

Grimaldi e Accossato (LeU): “Per la riorganizzazione dei laboratori in zona ovest confronto e tutela dei servizi”


Nel question time in Consiglio regionale siamo intervenuti per chiedere all’Assessore Saitta per quali provvedimenti siano stati presi dall’assessorato sulle tensioni in essere all’interno dell’azienda Asl To 3 e sulle promesse modifiche alla DGR 50.

In data 21 gennaio le OO.SS Rsu dell’Asl TO3 hanno dichiarato lo stato di agitazione dei lavoratori e venerdì 25 gennaio i lavoratori hanno svolto un presidio davanti all’Assessorato alla Sanità. I sindacati chiedono la modifica della DGR 50, dove l’attuale riorganizzazione della rete dei laboratori nella zona ovest di Torino rischia seriamente di penalizzare un patrimonio di strutture e professionalità. La scelta di rendere il Mauriziano hub della rete della zona ovest di Torino andrebbe quindi rivista: con ASL città di Torino cambiano i confini e quindi la programmazione sanitaria, così come serve verificare la capacità di trasporto delle analisi in un territorio che va dalla città capoluogo a comuni di alta montagna. I sindacati denunciano inoltre un grave clima di intimidazione in seguito alla dichiarazione dello stato d’agitazione dei lavoratori e raccontano di pressioni ai lavoratori al fine di tacere i problemi della struttura. “La riorganizzazione della rete dei laboratori in zona ovest va ripensata dando certezze ai lavoratori e garanzia di uguali o migliori servizi ai cittadini” – dichiarano il Capogruppo di LeU Marco Grimaldi e la consigliera di Leu Silvana Accossato. – “Pensiamo che un intervento dell’assessorato in tale direzione, già richiesto dal consiglio regionale, oltre a rivedere alcune scelte sarà utile anche a rasserenare il clima oggi teso all’interno dell’azienda”.

Grimaldi e Accossato (LeU): "Per la riorganizzazione dei laboratori in zona ovest confronto e tutela dei servizi"


Nel question time in Consiglio regionale siamo intervenuti per chiedere all’Assessore Saitta per quali provvedimenti siano stati presi dall’assessorato sulle tensioni in essere all’interno dell’azienda Asl To 3 e sulle promesse modifiche alla DGR 50.

In data 21 gennaio le OO.SS Rsu dell’Asl TO3 hanno dichiarato lo stato di agitazione dei lavoratori e venerdì 25 gennaio i lavoratori hanno svolto un presidio davanti all’Assessorato alla Sanità. I sindacati chiedono la modifica della DGR 50, dove l’attuale riorganizzazione della rete dei laboratori nella zona ovest di Torino rischia seriamente di penalizzare un patrimonio di strutture e professionalità. La scelta di rendere il Mauriziano hub della rete della zona ovest di Torino andrebbe quindi rivista: con ASL città di Torino cambiano i confini e quindi la programmazione sanitaria, così come serve verificare la capacità di trasporto delle analisi in un territorio che va dalla città capoluogo a comuni di alta montagna. I sindacati denunciano inoltre un grave clima di intimidazione in seguito alla dichiarazione dello stato d’agitazione dei lavoratori e raccontano di pressioni ai lavoratori al fine di tacere i problemi della struttura. “La riorganizzazione della rete dei laboratori in zona ovest va ripensata dando certezze ai lavoratori e garanzia di uguali o migliori servizi ai cittadini” – dichiarano il Capogruppo di LeU Marco Grimaldi e la consigliera di Leu Silvana Accossato. – “Pensiamo che un intervento dell’assessorato in tale direzione, già richiesto dal consiglio regionale, oltre a rivedere alcune scelte sarà utile anche a rasserenare il clima oggi teso all’interno dell’azienda”.

Comune di Torino, nuovo Regolamento per l’emergenza abitativa

Su proposta dell’assessora al Welfare Sonia Schellino, che ha illustrato in aula il provvedimento, è stata approvato  dal Consiglio Comunale di Torino il nuovo Regolamento per l’assegnazione degli alloggi di edilizia sociale in emergenza abitativa (n°. 352), già discusso nella Quarta Commissione consiliare, presieduta da Antonino Iaria, e presso le Circoscrizioni. Il testo – che sostituisce integralmente il precedente Regolamento – recepisce le novità introdotte dal Decreto del presidente della Giunta regionale 19 gennaio 2018 n°. 1/R e tiene conto dei nuovi bisogni emergenti rilevati dalla Commissione Emergenza Abitativa (Cea), in particolare per quanto riguarda le domande di alloggi motivate da decreto di trasferimento. Viene inoltre semplificata la disciplina dei casi di emergenza abitativa determinata da procedura esecutiva di sfratto, limitando agli ultimi cinque anni le verifiche di regolarità fiscale e previdenziale e affermando il principio che il conduttore deve fare valere in sede giurisdizionale le proprie ragioni con la diligenza del buon padre di famiglia.

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Si afferma altresì il principio per cui, per valutare l’“incolpevolezza” della morosità del richiedente la casa popolare, si deve tener conto, al di là del reddito annuale del nucleo familiare, anche delle disponibilità economiche su cui il nucleo stesso ha potuto negli anni fare affidamento derivanti dall’alienazione di beni immobili, dalla liquidazione di risarcimenti e dal trattamento di fine rapporto lavorativo o da altre fonti di reddito soggette a tassazione separata. Cambia anche la disciplina della fattispecie di emergenza abitativa di chi ha la condizione di profugo o rifugiato, che potrà accedere alla casa popolare, al pari dei cittadini comunitari ed extracomunitari, soltanto ove si trovi in una delle situazioni di emergenza abitativa di cui al nuovo Regolamento. Sono infine specificate e dettagliate le competenze della Commissione Emergenza Abitativa (Cea). “Con il nuovo Regolamento – ha dichiarato il presidente Iaria – aumenteranno gli esiti positivi in risposta alle domande di emergenza abitativa, venendo maggiormente incontro alle esigenze dei numerosi cittadini e cittadine che si trovano realmente in difficoltà” Nel dibattito in aula per le dichiarazioni di voto è intervenuta la consigliera Eleonora Artesio (Torino in Comune) che, nell’annunciare la sua non partecipazione al voto, ha dichiarato che avrebbe voluto approfondire meglio le modalità di coinvolgimento della Quarta Commissione e l’impatto del Reddito di cittadinanza.

“COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE CONTRO I RESPONSABILI DEI FATTI DI PIAZZA SAN CARLO”

Luca Cassiani (Pd): “La Regione Piemonte tuteli i cittadini piemontesi che hanno subito danni morali, di immagine e reputazione”

“Ho presentato un’interrogazione a risposta immediata, che verrà discussa nella seduta del Consiglio regionale di domani, con la quale, a distanza di alcuni mesi e alla luce di nuovi fatti, chiedo al Presidente della Giunta regionale se non abbia valutato di costituirsi parte civile nel processo contro i presunti responsabili dei fatti avvenuti in piazza San Carlo, a Torino, la sera del 3 giugno 2017, in occasione della proiezione della finale di Champions League” ha spiegato il Consigliere regionale del Partito Democratico Luca Cassiani.

“Il drammatico “bollettino sanitario” che registrò la morte di una donna di soli 38 anni, dopo 12 giorni di agonia, e il ferimento di 1500 persone  – ha proseguito Cassiani – si è aggravato, recentemente, a causa di un secondo decesso, quello di un’altra donna che, rimasta tetraplegica a seguito dei quei terribili eventi, dopo un calvario durato molto tempo, si è spenta a causa di un’infezione”.

“Il giudice dell’udienza preliminare – ha affermato il Consigliere Cassiani  – accogliendo le richieste avanzate dai legali di parte civile, ha stabilito che il Comune di Torino e il Ministero dell’Interno, insieme a Turismo Torino, saranno citati come responsabili civili per quanto accaduto la sera del 3 giugno e, alla luce di questa disposizione, si deve sottolineare che l’unica Istituzione che potrebbe difendere il grave danno di immagine arrecato al Piemonte e a Torino, non possa essere altri se non la Regione Piemonte”.

“Ritengo importantissimo  – ha concluso Luca Cassiani – che, anche valutando questi ultimi sviluppi, il Presidente della Giunta risponda affermativamente alla mia richiesta e non indugi, decidendo che la Regione Piemonte si costituisca parte civile e tutelando, in questo modo, tutti i cittadini piemontesi e l’istituzione che rappresentiamo per i danni morali, di immagine e reputazione subiti a causa dei tragici eventi del 3 giugno 2017”.

(foto: il Torinese)

"COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE CONTRO I RESPONSABILI DEI FATTI DI PIAZZA SAN CARLO"

Luca Cassiani (Pd): “La Regione Piemonte tuteli i cittadini piemontesi che hanno subito danni morali, di immagine e reputazione”

“Ho presentato un’interrogazione a risposta immediata, che verrà discussa nella seduta del Consiglio regionale di domani, con la quale, a distanza di alcuni mesi e alla luce di nuovi fatti, chiedo al Presidente della Giunta regionale se non abbia valutato di costituirsi parte civile nel processo contro i presunti responsabili dei fatti avvenuti in piazza San Carlo, a Torino, la sera del 3 giugno 2017, in occasione della proiezione della finale di Champions League” ha spiegato il Consigliere regionale del Partito Democratico Luca Cassiani.

“Il drammatico “bollettino sanitario” che registrò la morte di una donna di soli 38 anni, dopo 12 giorni di agonia, e il ferimento di 1500 persone  – ha proseguito Cassiani – si è aggravato, recentemente, a causa di un secondo decesso, quello di un’altra donna che, rimasta tetraplegica a seguito dei quei terribili eventi, dopo un calvario durato molto tempo, si è spenta a causa di un’infezione”.

“Il giudice dell’udienza preliminare – ha affermato il Consigliere Cassiani  – accogliendo le richieste avanzate dai legali di parte civile, ha stabilito che il Comune di Torino e il Ministero dell’Interno, insieme a Turismo Torino, saranno citati come responsabili civili per quanto accaduto la sera del 3 giugno e, alla luce di questa disposizione, si deve sottolineare che l’unica Istituzione che potrebbe difendere il grave danno di immagine arrecato al Piemonte e a Torino, non possa essere altri se non la Regione Piemonte”.

“Ritengo importantissimo  – ha concluso Luca Cassiani – che, anche valutando questi ultimi sviluppi, il Presidente della Giunta risponda affermativamente alla mia richiesta e non indugi, decidendo che la Regione Piemonte si costituisca parte civile e tutelando, in questo modo, tutti i cittadini piemontesi e l’istituzione che rappresentiamo per i danni morali, di immagine e reputazione subiti a causa dei tragici eventi del 3 giugno 2017”.

(foto: il Torinese)