POLITICA- Pagina 540

Cavallerizza, FDI: “Esposto alla Corte dei conti per danno erariale”

 MONTARULI-MARRONE : “PATRIMONIO UNESCO IN BALIA DEI CENTRI SOCIALI GRAZIE A 5S E CSX. ORA SERVONO FONDI PER RICOSTRUIRE”

“Era già andata a fuoco nel 2014, ma in questi cinque anni centrosinistra e grillini hanno preferito continuare ad abbandonare la Cavallerizza reale in balia dei centri sociali e ora abbiamo un nuovo rogo proprio nella parte occupata delle ex stalle, una vergogna”. Vanno all’attacco Augusta Montaruli, parlamentare di Fratelli D’Italia, e Maurizio Marrone, capogruppo FDI in Regione Piemonte, dopo il rogo che all’alba ha distrutto parte della residenza patrimonio dell’Unesco. “Il patrimonio storico e artistico di Torino non è un giocattolo di proprietà grillina e dei loro amici antagonisti, sodali di tanti cortei – rincarano Montaruli e Marrone -. Siamo pronti a scommettere che nemmeno di fronte a questo ennesimo scandalo i cinque stelle disporranno lo sgombero, che noi chiediamo continuamente dal primo giorno di occupazione abusiva”.  “Per questa ragione – proseguono – presenteremo immediatamente un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale, così la Giunta Appendino e la ex Giunta Fassino dovranno assumersi le proprie responsabilità di tasca propria di fronte ai cittadini e all’Unesco”. “Intanto, però – conclude Montaruli -, chiediamo al Governo di destinare fin da subito i fondi per la ricostruzione. Questa mattina abbiamo già depositato un’interrogazione al Ministro”.

Radicali: in sciopero della fame contro il fine processo mai

Riceviamo e pubblichiamo

***
Conferenza Stampa lunedì 21 alle ore 12.

L’Associazione radicale Adelaide Aglietta e il movimento nazionale Radicali Italiani aderiscono allo sciopero indetto dall’Unione delle Camere Penali dal 21 al 25 di Ottobre. Per questi 5 giorni é stata proclamata un’astensione generale degli avvocati dai processi con lo scopo di protestare a gran voce contro l’ormai prossima entrata in vigore della disciplina sulla sospensione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado in poi.
I Radicali Italiani e la loro segreteria Silvja Manzi, sosterranno la protesta in questione con uno sciopero della fame a cui aderiranno attivisti e attiviste radicali anche piemontesi.
I coordinatori dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, Patrizia De Grazia, Igor Boni, e Daniele Degiorgis dichiarano: “Questa nuova disciplina é inaccettabile perché si tratta di un vero e proprio sequestro di persone indagate da parte dello Stato. È inconcepibile infatti che qualcuno debba rimanere sotto processo per anni o addirittura per decenni, aspettando una sentenza che potrebbe essere di condanna quanto di assoluzione. Siamo tutti d’accordo sulla necessità di ridurre al più presto le tempistiche dei processi, ma non attraverso un provvedimento irresponsabile, demagogico e assolutamente irrispettoso dei diritti costituzionalmente garantiti, tra cui l’art. 111 in cui si afferma che la legge garantisce la ragionevole durata dei processi. Per questo motivo l’associazione aderisce allo sciopero della fame nazionale, in supporto alla legittima protesta delle Camere Penali”
La conferenza stampa convocata dall’Associazione radicale Adelaide Aglietta si svolgerà alle ore 12 di Lunedí 21 ottobre in via San Dalmazzo 9/bis (Torino)

Clima, Grimaldi (LUV): “La realtà prende a schiaffi il negazionismo”

“Le regioni del Nord lascino perdere la secessione mascherata e chiedano un intervento straordinario per il Nord a Governo e UE”

“Gli esponenti della maggioranza si sono resi conto di ciò che hanno bocciato martedì?” – domanda il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi Marco Grimaldi. – “Negando lo stato di emergenza climatica e ambientale in Piemonte, hanno minimizzato per l’ennesima volta la lotta ai cambiamenti climatici, come se fossero esagerazioni di qualche ansioso. Oggi però arrivano nuovi dati a prenderci a schiaffi”.

Non solo bisogna preoccuparsi dell’impatto dei ritmi stagionali stravolti. 61 mila persone in 17 anni: sono i morti in Italia a causa dell’aria inquinata. Il Rapporto sulla qualità dell’aria in Europa, reso noto ieri dall’Agenzia europea per l’ambiente (Aea), svela che il nostro Paese è primo nell’Unione Europea per morti premature da biossido di azoto (14.600) e per ozono (3 mila), secondo dopo la Germania per i decessi causati dal particolato fine (58.600). Torino contende a Parigi e Londra il «primato» di città europea più inquinata da biossido di azoto. È al secondo posto fra le venti città capoluogo italiane fuorilegge per avere superato il limite annuale previsto per le polveri sottili (35 giorni con una media giornaliera di Pm10 maggiore a 50 microgrammi a metro cubo). E per quanto riguarda le aree rurali, la Pianura Padana è fra quelle zone dove i limiti stabiliti per i tre inquinanti principali sono violati sistematicamente.

“Eppure” – prosegue Grimaldi – “gli esponenti di Lega e Fratelli d’Italia hanno preferito tirare le orecchie a Greta e indurre i ragazzi di Fridays for Future a uscire dall’aula, mettendo in dubbio l’impatto antropico sui cambiamenti climatici. L’Assessore Marnati si è addirittura permesso di far loro la morale sulle comodità a cui non saprebbero rinunciare. Tutto questo è ridicolo e miserevole. Perché le regioni governate dal centrodestra a trazione leghista non sfruttano in modo sensato la grande opportunità di essere al governo in tutto il Nord Italia? Invece di accanirsi con la loro ‘secessione mascherata’, cosa aspettano a chiedere all’Italia e all’Europa un intervento straordinario per le condizioni ambientali e climatiche dell’area, che metta al centro un piano speciale per il trasporto pubblico e la riconversione ecologica dell’economia?”

Locatelli (Prc-Se): “No a sorveglianza nei confronti di chi si batte contro  i terroristi dell’Isis”

Riceviamo e pubblichiamo

Altro che sorveglianza speciale. I giovani torinesi che hanno partecipato alla resistenza contro i tagliagola dell’Isis dovrebbero avere il riconoscimento della città per le loro scelte e il loro coraggio. Martedì mattina una rappresentanza di Rifondazione Comunista ha partecipato al presidio davanti al Tribunale di Torino in segno di protesta contro la minacciata applicazione di una misura del codice fascista che non ha giustificazione alcuna. Indigna la motivazione adotta dal Pm secondo cui i volontari  italiani anti Isis, che sono anche attivisti No Tav, potrebbero costituire un pericolo  per l’impiego delle acquisite conoscenze in materia di armi. L’unico pericolo reale in questo momento è la guerra scatenata contro il popolo curdo dalla Turchia, con l’avallo della Nato. Il Tribunale di Torino ha rinviato di 15 giorni il pronunciamento definitivo riguardo alla richiesta di sorveglianza speciale nei confronti di quattro giovani. Noi stiamo contro la guerra, con chi combatte contro i terroristi dell’Isis.

No alla censura, CasaPound imbavaglia le statue a Torino

L’iniziativa in oltre cento città italiane 
Riceviamo e pubblichiamo
Un bavaglio apposto dai militanti di CasaPound sulle statue del centro di Torino e in tutta Italia, questa la simbolica protesta con la quale il movimento della tartaruga frecciata ha inteso continuare a tenere alta l’attenzione  sulla censura in Rete, a 40 giorni dalla disattivazione delle sue pagine e dei profili dei suoi attivisti da parte delle piattaforme Facebook e Instagram e in attesa della prima udienza della causa intentata contro i siti di Mark Zuckerberg, fissata per il 13 novembre.
“Non si è trattato di un episodio isolato – spiega CasaPound in una nota – anzi, l’azione contro di noi è stata probabilmente la prova generale rispetto al tentativo di mettere a tacere gradualmente la voce dei sovranisti, come del resto dimostrato dalle censure che continuano ad essere poste in essere contro innumerevoli profili e pagine, ma anche ad esempio dal processore di pagamento PayPal contro imprenditori colpevoli solamente di essere lontani da posizioni globaliste”.
“Per fortuna – prosegue il movimento – inizia ad allargarsi il fronte di coloro che hanno compreso la gravità delle censure in atto, come dimostrato dalla partecipazione al  convegno sulla libertà di espressione “Riprendere la parola”, organizzato da Il Primato Nazionale e che avrà luogo oggi pomeriggio alle 17, insieme al nostro Simone Di Stefano, di personalità del mondo dell’informazione e della cultura quali il membro del Cda Rai Giampaolo Rossi, il docente universitario Marco Gervasoni, l’attore Edoardo Sylos Labini, la giornalista Francesca Totolo, il deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone, e il direttore del Fatto Quotidiano online Peter Gomez”.
“E’ anche in considerazione del momento cruciale per il fronte sovranista e dell’attacco senza precedenti in corso – conclude CasaPound- che domani pomeriggio saremo in piazza San Giovanni, senza simboli ma con centinaia di tricolori, con la volontà di arricchire anche con le nostre idee e battaglie di sempre una piattaforma programmatica, quella dell’opposizione al governo da incubo giallofucsia, che non può limitarsi ai pur fondamentali temi dell’immigrazione e della pressione fiscale, ma deve iniziare a occuparsi con forza anche di casa, lavoro, famiglia,, salari e Stato sociale”.

Emergenza clima, Lega Salvini: “anche il Piemonte può fare la sua parte” 

“Servono azioni concrete per contribuire alla salvezza del pianeta e migliorare la qualità della vita dei cittadini”. Lo ha detto  in Consiglio regionale il presidente del Gruppo Lega Salvini Alberto Preioni, affrontando la discussione sui cambiamenti climatici che ha preceduto l’approvazione di tre ordini del giorno sul tema da parte della maggioranza.

“Nei confronti dell’emergenza climatica globale, anche il Piemonte può fare la sua parte, ma non può certo prendersi le responsabilità di Cina, India e di tutta l’Asia, che purtroppo stanno creando sì sviluppo industriale, ma anche grossi problemi dal punto di vista ambientale ed ecologico.

Dobbiamo porre in essere azioni per migliorare la qualità di vita dei cittadini – e in questo senso la Giunta si è già espressa in maniera chiara con gli assessori leghisti Matteo Marnati e Fabrizio Ricca – per esempio riducendo al minimo l’utilizzo della plastica e diminuendo le emissioni di anidride carbonica. In questa direzione – ha detto Preioni – la Lega non ha mai fatto mancare il proprio sostegno in tutte le sedi.

In aula ci siamo impegnati a riconoscere alla lotta ai cambiamenti climatici un ruolo prioritario nell’agenda politica della regione Piemonte, ad intraprendere un dialogo istituzionale con gli enti governativi affinché si dia concreta attuazione a tutti i provvedimenti volti alla lotta contro i cambiamenti climatici e alla riduzione delle emissioni di gas serra e del loro assorbimento per ottenere risultati concreti anche in materia di cambiamenti climatici. Inoltre con la votazione dell’Odg n.89,  “Azione a tutela dell’ambiente”, primo firmatario Riccardo Lanzo, abbiamo riconosciuto lo stato di emergenza globale e deciso di adottare misure locali a salvaguardia del territorio piemontese.”.

Preioni sottolinea poi l’importanza di mettere in campo azioni concrete, in grado di rovesciare la gravità della situazione in atto. “Dobbiamo lavorare in primo luogo nelle città, dove il numero elevato di abitanti consente, appunto, azioni con un ritorno significativo dal punto di vista dell’impatto sull’ambiente circostante.

Si può aumentare il trasporto pubblico-elettrico, le auto ibride, far crescere gli spazi verdi migliorando la qualità dell’aria, mentre è naturale che nelle zone di montagna il problema sia diverso. Lì il carico antropico è notevolmente inferiore e la gente ha dunque poche responsabilità rispetto ai danni ambientali che sono stati fatti. In montagna non dobbiamo essere noi a porre ulteriori vincoli e blocchi allo sviluppo turistico ed economico. In montagna si vive se c’è lavoro, se c’è economia, se c’è benessere”.

A margine dei lavori consiliari si registra la protesta dei giovani di “Fridays for Future”, a quanto pare indignati perché sarebbe stato chiesto loro di essere più coerenti nei loro stili di vita. “Ai ragazzi di Greta – replica Preioni – ricordo soltanto che la battaglia per l’ambiente non dovrebbe avere bandiere, e che ognuno di noi può dare il proprio contributo. Anche i giovani dovrebbero essere consumatori consapevoli e non iper-consumisti, se vogliono fare la loro parte”.  Così Alberto Preioni, capogruppo Lega Salvini Piemonte

Conte e la Dc

La visita del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ad Avellino per commemorare e celebrare il
centenario di un grande meridionalista democristiano come Fiorentino Sullo, ha avuto tre grandi
meriti.
Innanzitutto un riconoscimento pubblico ed autorevole – affatto non scontato – del ruolo storico e
politico della Democrazia Cristiana. Un partito che ha avuto una responsabilità di governo per
quasi cinquant’anni nella vita pubblica del nostro paese e che ha saputo, in quell’arco di tempo,
conservare la democrazia, garantire lo sviluppo e accompagnare la crescita italiana. Un ruolo
politico, culturale e sociale che, come tutti sanno, e’ stato pesantemente contestato e anche
platealmente criminalizzato per molti anni da ampi settori della stampa italiana e da uno stuolo di
intellettuali, commentatori e opinionisti che hanno individuato per molti lustri nella Dc la ragione e
la causa di tutti i mali della politica italiana.
In secondo luogo, al di là dell’inevitabile colore e goliardia di molti commenti giornalistici,
l’intervento di Conte – soprattutto di fronte ad alcuni leader storici della Democrazia Cristiana, a
cominciare dal Presidente Ciriaco De Mita – ha fatto emergere, per l’ennesima volta e per chi non
lo sapesse ancora, che la Dc era un grande partito anche perché era espressione di una precisa e
determinata cultura politica. Del resto, il cattolicesimo democratico, il cattolicesimo sociale e il
cattolicesimo popolare non possono essere scambiati come semplici pillole propagandistiche
disancorate dalla realtà. La Dc aveva un progetto politico, aveva un progetto di governo, aveva
una visione di futuro perché possedeva una cultura di riferimento. Rinnegarla sarebbe
semplicemente una miopia politica e una falsità storica. E il riconoscimento ad un leader come
Sullo – come quest’anno si è fatto per lo statista piemontese Carlo Donat-Cattin nel centenario
della nascita – e’ la conferma che quella cultura ha prodotto un fatto storico. Continuare a
nasconderla o a sottovalutarla sarebbe semplicemente un falso storico e politico.
In terzo luogo la presenza di Conte ad Avellino ha evidenziato, per chi se ne fosse dimenticato,
che la Democrazia Cristiana aveva una qualificata, preparata ed autorevole classe dirigente. A
livello nazionale ma anche, e soprattutto, a livello locale. Una classe dirigente che ancora oggi,
dopo essere stata contestata, ridicolizzata e dileggiata per molti anni dopo tangentopoli e la fine di
quella grande esperienza politica, continua a suscitare attenzione ed interesse per la qualità che
sprigionava e per la capacità, nella coerenza dei comportamenti, di indicare la rotta e la bussola
da perseguire per il bene dell’intero paese.
Ecco, la visita e l’intervento di Conte ad Avellino hanno confermato questi tre aspetti. E di questo
gli va dato atto. Dopodiché, e’ persin scontato sottolineare che non basta una celebrazione del
passato per innescare un processo politico del futuro. Soprattutto in una fase politica dominata dal
trasformismo e dalla prassi trasformistica. Dove le alleanze sono il frutto di convenienze
giornaliere, dove le appartenenze politiche vengono sacrificate nell’arco di poche settimane per la
conservazione del potere e dove, soprattutto, le culture politiche semplicemente non esistono più
perché domina il pressapochismo, la superficialità e la leggerezza della classe dirigente.
Insomma, la presenza dei cattolici democratici e popolari continua ad essere indispensabile e
necessaria per il nostro paese. Con altre culture e altre esperienze politiche, com’è ovvio. Ma la
presenza politica, culturale e programmatica di questo filone ideale non può essere
semplicisticamente riproposto attraverso il richiamo della nostalgia o con una piroetta
trasformistica. E questo per rispetto della Dc, del suo ruolo politico, della sua cultura politica e della
sua autorevole ed irripetibile classe dirigente. Come, appunto, ha detto il Premier ad Avellino.

Giorgio Merlo

Alla ricerca della verità

Di Maio, Salvini e Meloni volevano la verità sui fatti di Bibbiano. Accontentati: non è vero niente.
Lo sostiene il Tribunale dei minori di Bologna. Penso che quelli del PD esigano delle scuse dai tre. Le accuse neanche velate erano precise: colpevoli. Anche il sottoscritto
esige delle pubbliche scuse. Non tanto per gli insulti a quelli del PD, ma perché sono stati insultati dei cittadini solo
per rancore politico. Chissà se ci saranno risvolti politici ed elettorali? Francamente non credo
proprio. Scenderà l’oblio dei media. Non ci sarà più alcuna notizia in tal proposito e tutti ma proprio
tutti non si scolleranno dalle rispettive opinioni.
In questo caso non siamo di fronte a delle notizie false ma a notizie manipolate
e dunque false. Ma appunto poco importa. Poco importa tutelare i diritti dei cittadini . Dei
cittadini che rimangono tali anche se condannati.
Si è colpevoli solo per un motivo : se si è avversari politici o amici dei nostri avversari politici o
anche se si è solo loro vicini e come tali nemici per antonomasia.
Nessuna ricerca della verità. Di ciò che è o può essere stato. Anche la categoria giornalistica non
è da meno. Per convinzione o per compiacere qualcuno si dice ciò che conviene dire. Non credo
proprio che sia un bel vivere.
Vale sempre la regola del contrappasso o se volete la più prosaica legge del chi la fa l’ aspetti.
Veramente si complica tutto. Ne fanno le spese le proprie opinioni.
Cosi le opinioni sono precedenti alla verità e non viceversa. C’ è anche una commissione in salsa
nostrana. Quasi ovvio, visto che Hansel e Gretel è una associazione pinerolese. Succederà qualcosa?
Dubito, sono lanciati ed andranno avanti. Ricercare la verità vuol dire
stabilire ciò che è avvenuto. Legittimo per chi è preposto a cercare questa verità. Sbaglierò
ma queste commissioni sanno molto di politico e poco se non niente di giustizia. E generalmente
i reati di carattere penale sono individuali. Anni fa , esattamente nel 1979, Luciano Violante ci
spiegò l’associazione a delinquere. Fece l’ esempio di una rivoltella. Un gruppo di persone si ritrovano
per decidere di ammazzare un avversario. Ognuno si presenta con un pezzo particolare della pistola.
La montano e la danno al Killer. Tutti responsabili anche dell’ omicidio. Nel 1979 Violante viene eletto
come indipendente nelle liste del PCI. Era magistrato e Professore all’ Università di Torino. Tutto
ciò per significare un altro episodio indicativo.
A metà anni ’70 inquisito Edgardo Sogno per golpe. Partigiano monarchico e fiero
anticomunista tra i fondatori di Gladio. Non se ne fece nulla e non fu rinviato a giudizio e dunque
processato.
Anni dopo dopo la morte di Sogno venne pubblicata la sua autobiografia. Luciano Violante
aveva ragione su tutto. Intervistato sull’ argomento prosaicamente rispose : capita. In altre
parole un conto sono le convinzioni, un conto ( in questo caso ) è la giustizia terrena. Un conto
essere politico un conto magistrato e professore. Mettere tutto insieme determina un cocktail
esplosivo. I più sostengono che questo imbarbarimento è avvenuto durante e dopo la stagione
di tangentopoli. È un pezzo di verità. C’ è anche un imbarbarimento della società civile, un
inasprimento della qualità dei rapporti umani. Non ci sopportiamo più. E molte regole sono vissute
come vessatorie e lesive della propria libertà. Effettivamente ciò che non torna è il rapporto con l’
altro. Il vicino da quasi sempre fastidio. Cosi l’ avversario politico diventa un nemico
L’ ho appena letto. Una trentina di anni fa dopo l’ abbattimento del Muro di Berlino, su 16
persone solo una sosteneva: meglio l’ ordine delle dittature. Ora il rapporto si è ridotto ad 1 su 6.
L’ aumento della popolazione mondiale e la relativa immigrazione non controllata hanno fatto
il resto. Inciviltà che si è velocemente indirizzata verso una visione politica dove ( appunto ) l’ altro
deve essere negato. E’ di questi giorni la notizia di un un gruppo di minorenni che hanno fatto
girare video razzisti con violenze sessuali ed insulti verso ebrei e palastinesi. Il tutto è partito
dalla denuncia di una madre che risiede nel senese. Indagini partite da Torino perché il il ” capo”
del gruppo via web è della nostra città. Follie più folli perché riguardano minorenni. Addirittura
quattro di loro essendo 14enni non sono inquisibili Speriamo in una condanna ai servizi sociali come
rieducazione per tutti.
Diciamocela tutta ma: non siamo messi bene. Odio porta solo odio e rancore solo
violenza.

 

Patrizio Tosetto

“Emergenza climatica? Meglio di no”

Riceviamo e pubblichiamo

Il Consiglio Regionale del Piemonte ha bocciato,  la mozione del giorno sulla “dichiarazione dello stato di emergenza climatica e ambientale”, depositata e primo firmatario Il Consigliere Regionale d’opposizione della lista “LIBERI UGUALI- VERDI”, Marco Grimaldi.

La maggioranza di governo del Piemonte, guidata dal forzista Alberto Cirio, sostenuta anche dalla Lega e da Fratelli d’Italia ha dimostrato, ancora una volta, di non essere attenti e sensibili ai temi ambientali e ai cambiamenti climatici.

《Noi Verdi del Piemonte insieme al Consigliere Grimaldi ed ai tanti ragazzi del movimento Fridays For Future Torino ci siamo impegnati molto in questa mozione per cercare di sensibilizzare il tema ambientale e l’emergenza che stiamo vivendo.
La dichiarazione poteva essere una chiave per aprire la porta “all’economia green” e, dunque, per rilanciare un’economia piemontese sempre più in affanno, per creare nuovi posti di lavoro e per dirottare la nostra regione verso l’utilizzo e la produzione di energie rinnovabili. – dichiarano i due portavoce dei Verdi piemontesi, Tiziana Mossa e Alessandro Pizzi – Non ci perdiamo d’animo: continueremo a portare proposte concrete per un Piemonte Verde in Consiglio! Cogliamo l’occasione – proseguono i due leader del partito – per ringraziare il nostro Consigliere Regionale Marco Grimaldi per la tenacia che lo contraddistingue ed il lavoro svolto per questa mozione》.

Avetta e Rossi, Pd: “Dalle istituzioni più impegno per il clima”

CONTRASTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO

– “L’emergenza climatica impone alle istituzioni di intervenire in tutti i modi possibili: finanziare progetti di formazione nelle scuole, sensibilizzare i cittadini sul tema, sanzionare comportamenti illeciti, condividere percorsi e buone pratiche incentivandole e sostenendole con risorse adeguate e specifiche” dichiarano i consiglieri regionali Alberto Avetta, Vicepresidente della Commissione Ambiente, e Domenico Rossi, portavoce per il PD in commissione ambiente.

“In questo quadro trovo molto apprezzabile che i comuni, attraverso ANCI, aderiscano alla campagna “Un albero in più” che ha lo scopo di piantumare 60 milioni di nuovi alberi in pochi mesi e che ANCI Giovani abbia predisposto e votato un manifesto green di obiettivi concretamente realizzabili nei Comuni” spiega Avetta primo firmatario di un Ordine del Giorno che impegna la Giunta ad operare, in ogni settore e materia di competenza, per contrastare il cambiamento climatico in atto.

“In particolare ritengo importante che la Regione si attivi perché siano adottate forme di fiscalità ambientale, rivedendo le imposte sull’energia e sull’uso delle risorse ambientali a favore della sostenibilità per accelerare la conversione degli attuali sistemi energetici verso modelli a emissioni basse o nulle” precisa Avetta.

“Occorre avere coraggio – aggiunge Rossi – dobbiamo rivedere i nostri comportamenti e le nostre scelte. Come Regione è necessario interrogarci sui nuovi modelli di sviluppo. Tra i compiti principali di questa istituzione c’è la programmazione e quindi non è più rinviabile un piano regionale per la bioeconomia e l’economia circolare. Un piano che deve prevedere scenari e incentivi per nuove attività in questo senso, ma anche per riconversione di settori, attività in essere e luoghi. Un piano che parli apertamente di decarbonizzazione dell’economia nella nostra regione e che metta il Piemonte in una posizione di avanguardia non solo in Italia, ma in Europa”.
“In tal senso si pone un altro impegno contenuto nell’atto di indirizzo – prosegue il Consigliere Avetta –  che riguarda l’attuazione di politiche di finanza pubblica che consentano e favoriscano investimenti di Comuni, Città Metropolitana e Province finalizzati alla riduzione delle emissioni climalteranti, al risparmio e all’efficientamento energetico, allo sviluppo di energie rinnovabili, al contrasto alla siccità e alla prevenzione del dissesto idrogeologico”.

“Fin da subito Regione Piemonte – conclude Rossi – può intervenire legiferando sul consumo di suolo così come sulla sua valorizzazione a partire dalla riduzione dell’inquinamento che a cascata si riversa anche nelle acque: occorre invertire il ciclo, sfruttando meglio, ad esempio, il nostro rifiuto organico che viene riciclato ancora in percentuali troppo basse”.