Riceviamo e pubblichiamo / Militanti dell’Associazione Marco Pannella di Torino (che promuove le iniziative del Partito Radicale nonviolento) hanno avviato uno sciopero della fame a staffetta di dialogo nei confronti del Comune e delle massime autorità locali affinchè vengano sensibilizzati e intervengano con la massima sollecitudine in aiuto a quelle persone che non hanno neanche diritto a servizi igienici basilari oltre che aiuti di prima necessità.
Continua infatti ininterrottamente da cinque giorni la vera e propria emergenza dei senzatetto a causa della decisione del Comune di chiudere lo scorso 3 maggio il centro di accoglienza notturno di Piazza d’Armi. Non è stata prevista alcuna alternativa per i senzatetto e clochard in piena emergenza Covid-19 che ora si trovano in stato di necessità sotto i portici di Piazza Palazzo di Città accampati con tende e sacchi a pelo di fortuna senza servizi igienici e assistenza di alcun tipo.
L’Associazione Marco Pannella di Torino aveva scritto nei giorni scorsi una lettera aperta alla Sindaca, al Prefetto e al Presidente della Regione Piemonte senza ricevere nessuna risposta. In Parlamento il deputato Roberto Giachetti, iscritto al Partito Radicale, ha depositato una interrogazione parlamentare urgente al Ministro degli Interni e al Ministro della Salute.
Aldo Moro cautamente possibilista. Voleva sbloccare la situazione politica. Berlinguer ha dedicato gli ultimi suoi anni a due obiettivi. PrimO andare al governo per realizzare delle riforme, come diceva, strutturali. Secondo liberare il PCI dal giogo mortale dei comunisti russi. Alberto Franceschini fondatore delle Br , ex giovane comunista di Reggio Emilia ha sostenuto che le Br erano indecise tra, appunto, Berlinguer e Moro. Optarono per il secondo perché Berlinguer era troppo protetto dal servizio d’ordine del PCI. Indicativo, no? L’ obiettivo terroristico era ben chiaro: impedire l’alleanza tra i due partiti. Ed è altresì vero che i servizi segreti di mezzo mondo erano entusiasti che il lavoro sporco lo facessero loro. Dai russi agli statunitensi, dagli inglesi ai australiani qualcuno ha brindato quando fu ucciso Moro ed i nostri servizi segreti fecero di tutto per far sì che Moro venisse liberato incolume. Consumato il dramma l’ Italia protestò. Il rispetto che dovevamo ai democratici si concretizzò nel chieder loro di sfilare per primi. E cambiava anche la mia percezione della DC come partito. I nemici erano i terroristi rossi, gli avversari i dc. C’e’ una radicale differenza, prima di tutto il rispetto per l’avversario. Anni in cui conobbi i giovani democratici. Donatella Genisio, figlia d’arte con il padre sindacalista della CISL. Sposata con Paolo Girola allora giornalista del Tg 3, in anni successivi impegnato nel sindacato subalpino dei giornalisti. Piero Damosso, che partito dal giornalismo piemontese è approdato alla testata nazionale. Tra i più ” interessanti” era Giampiero Leo.