REFERENDUM COSTITUZIONALE: INCONTRO/SCONTRO TRA ENRICO MORANDO (SI) E IGOR BONI (NO)
Si svolgerà giovedì 10 settembre, a Torino, alle ore 18, presso l’NH Collection Hotel di Piazza Carlo Emanuele II, 15 (Piazza Carlina) un incontro/scontro tra le ragioni del SI e le ragioni del NO.
Sono a disposizione 50 posti che verranno assegnati fino ad esaurimento.
Parteciperanno all’evento:
Igor Boni – Presidente nazionale di Radicali Italiani, sostenitore del NO
Enrico Morando – Presidente di LibertàEguale, già Senatore del PD, sostenitore del SI
Modera l’incontro il giornalista Oscar Serra.
“L’abolizione delle preferenze ha segnato una grave frattura nel rapporto dei cittadini con la politica, e di riflesso con le istituzioni. Chi pensava di combattere la corruzione o un mercato dei voti più immaginario che reale, con l’abolizione delle preferenze ha rafforzato la partitocrazia e i “cerchi magici“ che nei diversi partiti fanno corona al leader di turno. Hanno spezzato ogni legame fra il candidato e il territorio.
L’appello, però, si è presentato come aperto “a tutte/i coloro che si sentono “accomunati dai valori espressi nella nostra Costituzione”.
Ieri, partecipando ad un confronto sul no al taglio dei parlamentari insieme a Valentino Castellani ed altri amici, riflettevo tra me e me sul pericolo di assenze dal voto che potrebbero avvantaggiare gli uni o gli altri. Sappiamo della disaffezione al voto di una parte di Italiani che protesta non andando a votare. Qui c’ è il rischio di un’ ulteriore assenza dal voto per motivi non secondari legati al contagio. Le autorità che presiedono al voto devono impegnarsi a fondo per garantire la massima sicurezza ai seggi. Occorrono precauzioni che diano tranquillità agli elettori. Tutti con le mascherine alzate e, se necessario, con guanti per i componenti del seggio e gli stessi elettori, Il comitato tecnico- scientifico deve dare direttive precise. Solo così si può battere un possibile, ulteriore astensionismo al prossimo appuntamento elettorale di fine settembre. Di questo aspetto nessuno sembra volersi occupare ,invece è cosa essenziale. Potremmo dire che senza sicurezza non c’è democrazia, oggi non ci può essere vera democrazia partecipata perché non si può pretendere che il cittadino metta a repentaglio la propria salute per andare a votare. Pochi finora ci hanno pensato.