POLITICA- Pagina 509

Patto per la Salute, Nursing Up: “Urgente incontro in Regione”

Riceviamo e pubblichiamo

 

Il nuovo Patto per la Salute apre alle assunzioni e crea la preziosa figura dell’infermiere di famiglia

 

Delli Carri: “Urgente un confronto in assessorato per programmare le ricadute sulla sanità del Piemonte”

Con il nuovo Patto per la Salute firmato lo scorso 18 dicembre tra Stato e Regioni, si è giunti ad un accordo che avrà ricadute in diversi ambiti della vita lavorativa e professionale di coloro che operano nell’ambito della Sanità Basti pensare che è previsto un aumento ai tetti di spesa, per poter dare seguito a nuove assunzioni, del 5%, arrivando quindi al 10% della spesa contro il 5% di qualche tempo fa, anche arrivando ad un graduale aumento che potrà toccare il 15% sul lungo periodo.

Non solo, nel nuovo Patto per la Salute vengono specificati importantissimi principi come quello della necessaria valorizzazione delle professioni sanitarie, siano essi infermieri, Ostetriche o professionisti della riabilitazione, e si torna anche a parlare di sblocco del trattamento accessorio.

Sono temi fondamentali che è necessario discutere quanto prima in un tavolo di confronto con l’assessorato alla Sanità, per programmare in modo puntuale e proficuo le ricadute che tali decisioni avranno sul sistema sanitario Piemontese.

Per questo il Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta, sindacato degli Infermieri Italiani e delle professioni sanitarie, domanda all’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi di programmare quanto prima una convocazione dei rappresentanti degli infermieri, con i quali iniziare a tracciare un percorso costruttivo e appropriato, per dare seguito alle indicazioni del nuovo patto per la Salute, soprattutto per quel che riguarda le irrimandabili assunzioni, la gestione dei reparti che sono sempre più congestionati e in alcuni casi a rischio chiusura a causa delle razionalizzazioni imposte in questi anni dai direttori generali.

Claudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up, spiega: “Il nuovo Patto per la Salute porta con sé diverse novità che vanno approfondite in modo adeguato con l’assessorato.

Vi sono importanti aperture ai tetti di spesa che permettono finalmente nuove assunzioni; c’è l’introduzione della figura dell’infermiere di famiglia che crea quel ruolo chiave nella sanità del domani in cui la preparazione dei nostri professionisti potrà essere messa a frutto per i pazienti, soprattutto nelle cronicità, al fianco dei medici di medicina generale. Un ruolo prezioso che permetterà agli utenti di sentirsi meno soli, avendo beneficio dalla grande preparazione degli infermieri.

Se, dunque, le tante sfaccettature introdotte dal nuovo patto della salute hanno fatto parlare lo stesso assessore Icardi di un ‘nuovo inizio per la sanità anche in Piemonte’, è imprescindibile che tale nuovo inizio abbia un percorso di condivisione chiaro, con tempi certi e appropriatezza di applicazione. Per fare ciò è evidente che il primo passo concreto è un confronto con chi rappresenta coloro che ogni giorno negli ospedali piemontesi si scontrano con le tante necessità da affrontare. Facciamo in modo che questa non sia un’occasione sprecata.

Chiediamo dunque, il più velocemente possibile, che l’assessorato ci convochi per creare un piano di applicazione regionale del Patto per la Salute, partendo da assunzioni e appropriatezza degli interventi, che possa davvero aprire un nuovo futuro per la nostra sanità”.

Parella, “Perché in giunta non c’è parità di genere?”

Lo chiede il capogruppo di Progetto Parella MPP, Bruno Tegano, con una interpellanza che è stata depositata in vista del consiglio comunale

Perché l’amministrazione comunale di Parella non rispetta il principio della parità di genere ? Lo chiede il capogruppo di Progetto Parella MPP, Bruno Tegano, con una interpellanza che è stata depositata in vista del consiglio comunale che è convocato domenica 29 dicembre.

L’intervento parte dal presupposto che il Testo Unico degli Enti Locali prevede che i componenti della giunta siano nominati dal sindaco garantendo la presenza di entrambi i sessi. Tale parità a Parella era stata effettivamente rispettata con la nomina di un assessore uomo e di un assessore donna, ma dopo le dimissioni di quest’ultima, con decreto di nomina del 7 ottobre 2016 è subentrato il past sindaco Roberto Comitini. Tegano, pur spiegando che “non c’è nulla di personale sulla persona di Comitini, amministratore capace ed onesto”, tuttavia rivolge una serie di interrogativi all’esecutivo parellese ed al sindaco Marco Bollettino. Innanzitutto per quale motivo la giunta attuale sia formata soltanto da uomini senza rispettare la parità di genere prevista dalla legge, perché non è stato nominato un assessore donna scelto tra i due consiglieri donna eletti nella maggioranza e non è stata comunque presa in considerazione l’opzione di un assessore esterno di genere femminile, come è invece previsto dallo Statuto comunale. Inoltre il capogruppo di Progetto Parella MPP domanda all’esecutivo per quale motivo, dopo la sua domanda su tale tema non si sia provveduto a ristabilire la parità di genere in giunta, se il sindaco, pertanto, intende, perseguire in questa situazione e “se giunta e sindaco non ritengano valide le deliberazioni o gli altri atti votati da questa giunta come attualmente composta”.

“Non vuole essere una presa di posizione ad personam – precisa Massimo Iaretti, già consigliere a Parella sino al 2014 e presidente di Movimento Progetto Piemonte – tra l’altro con Roberto Comitini in tutti questi anni si è sviluppato un rapporto di amicizia vera ed è stato un sindaco assolutamente trasparente e coinvolgente anche della minoranza, ma si vuole fare chiarezza sulle modalità o meno di applicazione della legge, cosa che potrebbe essere utile anche per molti altri piccoli e piccolissimi comuni che si possono trovare in una situazione analoga a quella di Parella”.

IdV cerca simpatizzanti

Riceviamo e pubblichiamo

“In Piemonte stiamo cercando persone disponibili ad entrare nella nostra squadra”

“Italia dei valori” c’è e continua a fare politica nel territorio. Nonostante le difficoltà siamo presenti e ci stiamo rinnovando. Crediamo che il nostro partito possa con le proprie battaglie ancora dire qualcosa. Oggi ancor di più rispetto al passato. La situazione politica incerta ci dice che c’è ancora uno spazio per noi. Noi da sempre riteniamo opportuno la lotta contro le illegalità e vogliamo continuare a farlo. Se intendente darci una mano contattateci

Mail  ignaziomessinaidv@gmail.com

Le mafie al Nord, un fenomeno preoccupante

Non c’è mai da essere contenti quando una persona finisce agli arresti prima del processo le indagini della Procura di Catanzaro che hanno portato in carcere mafiosi e politici presunti collusi collusi fanno luce su due aspetti inequivocabili, al di là delle responsabilità personali delle persone coinvolte che saranno accertate in sede processuale.
Ma è preoccupante il livello di operatività che le cosche mafiose hanno raggiunto nelle regioni del Nord; da tempo sappiamo ormai che la mafia non è più “lupara e coppola” ma soprattutto al di fuori delle regioni storiche del Sud è a tutti gli effetti una organizzazione di “colletti bianchi”; enormi profitti derivanti dalle attività criminali storiche come spaccio di droga e usura vengono reinvestiti in appalti soprattutto nelle regioni del Nord e all’estero.
Le preziose indagini di questi anni della Dia milanese hanno mostrato come il settore della raccolta e smaltimento rifiuti sia enormemente infiltrato da ‘ndrangheta e camorra; la Lombardia , tanto per fare un esempio, ha superato la Terra dei fuochi per reati riconducibili alle ecomafie.
Le organizzazioni criminali in generali e quelle mafiose nello specifico sono inserite ai massimi livelli per quello che riguarda gli appalti nei servizi e nei lavori pubblici; non bastano codici disciplinari, aumenti delle pene, centrali uniche di committenza ed autorità anti corruzione a frenare i reati di corruzione nella sanità, nei servizi sociali e nei lavori pubblici; anche in Monferrato negli ultimi anni, pur non trattandosi di presenza mafiosa, si sono verificati episodi di corruzione con tanto di arresti proprio negli appalti di servizi.
Inoltre l’aspetto meno trattato dai media ( che strano….) relativamente a questa inchiesta che tanto fa discutere in questi giorni, è quello delle accertate connivenze tra ‘ndrangheta e massoneria; si, proprio i fratelli col grembiulino che tutti si sforzano di elogiare come filantropi, presenti ai massimi livelli della vita politica ed economica, sono spesso e volentieri in combutta con le cosche, ma su questo aspetto accertato dalle indagini di Catanzaro quasi non si parla
Occorre che ad ogni livello, dallo Stato, alle regioni fino ai più piccoli Comuni si presti il massimo controllo, non si può più escludere che gli appalti di lavori e servizi che passano dalle nostre amministrazioni locali non siano sotto il controllo di questi personaggi poco raccomandabili.

Gigi Cabrino – Consigliere comunale di San Giorgio Monferrato

Quando Verrà Natale tutto il Mondo cambierà

Quando Verrà Natale tutto il Mondo cambierà. Titoli e unica strofa di una canzone di Antonello Venditti. Primi anni ’70. Si ripete come una dolce ossessione per significare che nulla sarà diverso

Mi sa che in questo 2021 nulla cambierà. Anzi dobbiamo augurarci che rimanga tutto come è stato. Per ora cerchiamo di trascorrere un buon Natale in famiglia e ( per quanto possibile ) in serenità.

Duretta, ma non impossibile. Fino alla fine messi alla prova i nostri già fragili nervi. In Regione la
fa da padrone l’ arresto di Roberto Rosso. Pochi i difensori e i più arrabbiati sono i suoi,
anzi, precisamente, gli ex suoi. Marrone chiede la sua destituzione dal Consiglio Regionale e
Cirio e la Giunta non lo vogliono più vedere. La Storia si incaricherà di spiegare il perché si è ficcato
in questo ginepraio da cui difficilmente ne uscirà.
Vero che saranno i giudici che decideranno, ma noi rimaniamo basiti del perché persona così
esperta come Roberto Rosso abbia accettato di frequentare simili soggetti. Alberto Cirio è
esasperato: ieri ho fatto quello che voi Fratelli d’Italia mi avete chiesto di fare…ora faccio di
testa mia. E Furia segretario regionale PD chiede di far decadere l’ intero consiglio e rivotare.
Manco i suoi ci credono e rimandano al mittente la proposta. La Giunta e la maggioranza
reggeranno. Non ci sono dubbi o speranze in proposito. Una maggioranza che andrà
avanti e, certamente, verrà giudicata per ciò che farà o non farà. In giunta poi ci sono
galantuomini come Andrea Tronzano. Una giunta che non può essere collusa con la ‘ndrangheta. Ad oggi la regione ha
un punto a suo favore sulle autonomie con relativo accordo con le minoranze tranne che  con i
pentastellati, ma si sa’ che loro sono un altra cosa. Ed un punto a sfavore: caos sulle nomine
degli Enti come l’Atc o FinPiemonte. Ma si sa, la perfezione è di un altro pianeta. Chi persevera
sono i pentastellati. Tra un monopattino e l’altro e mezzi pubblici allo sbando il caos è assicurato. Ed
abbiamo finalmente capito perché la Pisano è diventata Ministro della Ricerca. Sarà perchè amica  e
sodale di Casaleggio junior? Pinzillacchere, e se mai avessimo dei dubbi ora abbiamo la certezza. Non volevano
cambiare il sistema , volevano solo sostituire gli altri con loro. La classe non è acqua e Grillo
urla: ora tocca a noi. Poveri quelli del PD che gli fanno da stampella. E Zingaretti corre dietro
Franceschini: fermiamoli, dopo sarà troppo tardi. Se poi arriva l’evanescente Toninelli il disastro
è assicurato. Forse a Torino qualche novità ci sarà. Dipenderà dalle elezioni politiche anticipate.
Viceversa i pentastellati non ce li schiodiamo fino a fine legislatura. Comunque vada una sola certezza:
Chiara Appendino, come nelle migliori tradizioni grilline non sarà più sindaca nella nostra
città. Pizzarotti è l’unico riconfermato al secondo giro perché non più pentastellato. Tutto qui,
semplicemente. Se poi il PD vorrà dare  una mano a Chiara con improbabili alleanze è libero di fare. Il
suicidio assistito è un reato in Italia. Ma anche ciò, penso , credo non avverrà. Pensiamo a
trascorrere un sereno Natale. Come cantava Venditti non cambierà nulla ma almeno diamoci un po di giorni di serenità e,
perché no, di spensieratezza. Male non fa.

 

Patrizio Tosetto

La vignetta di Mellana

In un’ epoca e in un paese in cui tutti si fanno in quattro per proclamare opinioni o giudizi, il signor Palomar ha preso l’abitudine di mordersi la lingua tre volte prima di fare qualsiasi affermazione. Se al terzo morso di lingua è ancora convinto e della cosa che stava per dire, la dice; se no sta zitto. Di fatto, passa settimane e mesi interi in silenzio.
(da Palomar di Italo Calvino)
 
Dopo essermi morso la lingua tre volte mi sento ancora di dire che tutto questo neoliberismo  é un efficace  ricostituente per il  neofascismo.
Claudio Mellana

Caso Rosso, il dibattito in Consiglio regionale

Dall’ufficio stampa di Palazzo Lascaris

 

A conclusione dei lavori d’aula seguiti alle comunicazioni del presidente Alberto Cirio sull’indagine che coinvolge l’ex assessore Roberto Rosso, il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato due ordini del giorno

 

Il numero 157, a prima firma Maurizio Marrone (Fdi) invita “il presidente del Consiglio dei ministri, il ministro degli affari regionali e quello dell’interno a dare seguito con la massima tempestività agli atti e provvedimenti previsti dal Dl 235/12, alla sospensione di Roberto Rosso dalla carica di consigliere regionale”, impegna “il presidente del Consiglio regionale, l’Udp e il Consiglio regionale tutto a emettere immediatamente il provvedimento di sospensione, appena ricevuta notifica del relativo Dpcm e invita infine il Presidente della Regione, quando le accuse vengano confermate con l’avvio del processo, a formalizzare la costituzione di parte civile della Regione Piemonte nel procedimento penale. Il provvedimento è passato con 31 sì e 17 non votanti.

Il numero 160, primo firmatario Alberto Preioni (Lega), impegna “il presidente del Consiglio regionale ad assegnare il testo della legge” sul gioco d’azzardo “oltre alle Commissioni terza e quarta, anche alla Commissione Legalità”. Il documento ha ottenuto 31 sì, 16 non votanti e 1 no.

Sono stati invece respinti, con l’astensione della maggioranza, due altri Odg, entrambi a prima firma Marco Grimaldi (Luv). Il 158 che invitava tra l’altro “i presidenti di Commissione a sospendere l’esame della proposta di legge” sulle slot machine “al fine di permettere una riflessione dedicata sul tema in Commissione legalità”. Il 159, poi, chiedeva di “dare mandato all’avvocatura di seguire la fine delle indagini e le eventuali successive richieste di rinvio a giudizio degli indagati dell’operazione Fenice, nonché alla Regione e ai singoli consiglieri di costituirsi parte civile nell’eventuale processo, se sarà celebrato”.

 

Ecco il dibattito che si è svolto in Aula

 

“Quello che questa storia deve insegnarci è non solo che la mafia esiste, perché di questo siamo consapevoli, ma che può entrarci in casa senza che ce ne accorgiamo. E per impedirlo non abbiamo difese sufficienti. Dobbiamo crearle insieme, usando lo strumento della Commsisione legalità, valutando anche l’opportunità di accrescerne i poteri: mi appello all’aiuto di tutti. Chiedo venga convocata con urgenza, io vi parteciperò in prima persona – queste le parole del presidente della giunta Alberto Cirio sui fatti che hanno portato nei giorni scorsi all’arresto dell’assessore regionale Roberto Rosso – Auguro a Rosso di poter dimostrare l’estraneità ai fatti ma di fronte ad accuse così gravi e immagini che dimostrano l’esistenza di determinate frequentazioni non si può restare fermi e in silenzio. È il motivo per cui, ho immediatamente predisposto la sua revoca da assessore. Da giorni mi chiedo: “Abbiamo colpe?” – ha detto il presidente – Ha colpe Fratelli d’Italia per aver candidato Roberto Rosso? Ha colpa il Consiglio per averlo insediato come consigliere? Ha colpa la Giunta per averlo scelto come assessore? Ma la candidatura ha seguito tutte le procedure e verifiche di legge e la lunga carriera di Rosso non ha mai destato sospetti di questo tipo. Se solo avessi avuto un dubbio non solo non lo avrei nominato assessore, l’ho già detto e lo ribadisco, non ci sarei andato neanche a bere un caffè. Perché se le accuse saranno confermate, Rosso non avrà fatto solo un danno a se stesso ma al concetto stesso di rappresentanza delle istituzioni e di democrazia. Condivido la preoccupazione di queste ultime ore, ma non possiamo permettere che il caso singolo mini la legittimità e credibilità complessiva delle istituzioni. Anzi oggi più che mai dobbiamo lavorare insieme. Trasformiamo la nostra legislatura, malgrado quest‘ombra, in quella che ha cambiato davvero le regole di controllo, per sviluppare vaccini e anticorpi, ma anche argini e barriere contro ogni infiltrazione mafiosa. Una grande sfida che voglio cogliere e che non ha maggioranza e opposizione”.

Sulla vicenda è intervenuto anche Maurizio Marrone capogruppodi Fratelli d’Italia. “Non intendo cavarmela solo prendendo le distanze da quanto accaduto ma dobbiamo chiederci come mettere argine a questi tentativi di avvicinamento della criminalità organizzata. Una delle soluzioni è tenere a mente la propria identità di partito, la propria coerenza e serietà.  Non riteniamo sufficiente l’esclusione di Rosso da Fratelli d’Italia o dalla maggioranza. Attendiamo dimissioni volontarie da consigliere e, nel caso non arrivino, proponiamo unOdg che richiama la legge nazionale (legge Severini) chiedendo ai nostri presidenti Allasia e Cirio di svolgere pressione politica per evitare lungaggini burocratiche. La giunta Cirio ha ottenuto oltre 1 milione di preferenze, Fratelli d’Italia ha conquistato sul campo, con i suoi 100 mila voti, la legittimità dei suoi consiglieri. Ora si tratta di difendere la credibilità dell’istituzione e la sana volontà popolare”.

Per Domenico Ravetti, capogruppo del Pd, “per proteggere le istituzioni dalle infiltrazioni mafiosi occorrono diversi anticorpi: lotta alla mafia come espressione di responsabilità; una cultura che individui il fine della lotta;  l’Europa, come spazio minimo di tale battaglia antimafia; convincere i giovani che scorciatoie e furbizie hanno sempre un prezzo; essere dalla parte della magistratura non nell’indossare la stessa divisa ma garantendo le condizioni per  prevenire e reprimere fatti di mafia; la Politica intesa come il posto dei migliori; valutare il bene e il male delle leggi elettorali e strumenti più equi e liberi, lontano dall’ambizione dei singoli; dare operatività alla Commissione antimafia regionale; infine, perseguiamo unità: le mafie ci vogliono  divisi superficiali e ambiziosi”.

“La lega – ha spiegato nel suo intervento il capogruppo Alberto Preioni   – da sempre è contro la mafia. Ritengo dovute le dimissioni di Rosso e auspico si acceleri anche sulla sospensione da Consigliere. La mafia –ha aggiunto –  è insita in tanti ambiti dell’economia, ma non sarebbe giusto penalizzare interi settori. Penso al gioco legale, ingiustamente strumentalizzato e criminalizzato. Eventuali interferenze vanno ovviamente punite, ma senza puntare il dito su interi comparti”.

Per Marco Grimaldi (Luv), “qualunque cosa accadrà, questa legislatura sarà compromessa, macchiata, moralmente ed eticamente finita. Le dimissioni di Rosso non cancellano nulla, poiché resta il dubbio su quale fosse l’oggetto dello scambio. Quali le promesse concordate? Interrogativi a cui non sa rispondere né il presidente Cirio né la sua maggioranza.  Il voto elettorale è stato inquinato, una macchia indelebile. Per questo sfidiamo i presidenti Cirio e Allasia a giocare una nuova partita elettorale senza trucchi e inganni. I voti non si comprano, non si contano e non si restituiscono, per cancellarli l’unica soluzione è annullare le elezioni e tornare al voto”.

Forte senso di inquietudine ha espresso Paolo Ruzzola (Forza Italia), nel vedere l’intero paese colpito da numerosi arresti per infiltrazioni mafiose. “Pur nel rispetto del principio di non colpevolezza, dobbiamo difendere la dignità di tutti noi. Per questo Forza Italia ha sottoscritto l’Odg del consigliere Marrone in cui ribadiamo la necessità che la Regione si costituisca parte civile contro il consigliere Rosso e chiediamo la tempestiva sospensione dalla carica di consigliere. La Regione e la maggioranza sono parti lese in questa vicenda”.

“I fatti sono gravissimi -secondo la capogruppo cinque stelle Francesca Frediani (M5s)  -e gettano un’ombra pesante su tutta la maggioranza e di riflesso su tutta l’istituzione regionale. Il Tema legalità è da sempre tra le priorità del M5s, per questo abbiamo fortemente voluto l’istituzione di una Commissione legalità, che però fino a ieri è sempre stata subordinata all’istituzione della Commissione autonomia. Per fortuna oggi le priorità sembrano essere cambiate. Quando non basta il buon senso per prendere decisioni, arrivano i fatti a mettere in luce le reali priorità”.

“Politica e mafia o si fanno la guerra o si accordano – ha esordito in aula Silvio Magliano (Moderati), citando Borsellino –  Dobbiamo pensare a come condurre l’attività politica d’ora in avanti, è evidente che esista un problema educativo che deve partire dalla scuola. C’è un altro modo di essere cittadini. Un fatto come questo mette in discussione chiunque ma da oggi occorre alzare il livello di attenzione su tutti gli ambiti di interesse della criminalità: gioco d’azzardo, ambiente, rifiuti, urbanistica, mondo del no profit, commercio. Se vogliamo dare dignità alla politica dobbiamo farlo insieme. La lotta al crimine ci può unire.

Per Mario Giaccone (Chiamparino per il Piemonte – Monviso) “pur non essendoci diretto coinvolgimento della Giunta o del Partito, un’eventuale contrattazione con la criminalità tradisce il mandato, i sogni e le aspettative degli elettori che si sono affidati ai candidati. Non possiamo permettere che la criminalità si introduca in queste aule e che venga accettata come interlocutore”.

Cirio sull’ex assessore Rosso: “Sbagliato che un caso singolo possa infangare tutto e tutti”

Questa mattina a Palazzo Lascaris il delicato e atteso dibattito sulle comunicazioni del presidente della Regione Alberto Cirio sul caso dell’arresto dell’ex assessore Roberto Rosso

 

“Se solo avessi sentito anche un chiacchiericcio non sarei neppure andato a prendere un caffè con Rosso”, ha detto il governatore. “Abbiamo delle  colpe? Fratelli d’Italia ne ha ? Ha colpe il Consiglio regionale? Penso che a nessuno possano essere mosse colpe di superficialità e sottovalutazione: non c’è stata leggerezza da nessuno”. Ha proseguito il presidente:  “Noi siamo gente per bene, pensare che un caso singolo possa infangare tutto è sbagliato. In questi giorni sono stato male. Se le accuse saranno confermate Rosso avrà fatto un danno non solo a sé stesso ma al progetto di rappresentanza, alle istituzioni e alla democrazia. Da quando mi sono insediato ho sempre cercato di caratterizzare la mia azione di governo con la battaglia a favore della legalità”.

Nasce “Pinerolo in Azione”

Riceviamo e pubblichiamo

Azione, il movimento politico fondato da Carlo Calenda, è ora presente anche nel Pinerolese.

In questi giorni è stato costituito il Comitato promotore di “Pinerolo in Azione” al quale, in vista
dell’organizzazione che il partito assumerà a livello territoriale, possono aderire le cittadine e i cittadini di
Pinerolo e del Pinerolese che si sono già iscritti ad Azione, attraverso il sito nazionale, o che intendono
farlo.
Del Comitato fanno parte: Matteo Avondetto, Lorena Martinatto, Claudio Lubatti, Lorenzo Pesando,
Luigi Pinchiaroglio, Lorenzo Primo.
L’Italia è un grande Paese. Siamo l’ottava potenza mondiale, la seconda economia manifatturiera
d’Europa, uno dei Paesi fondatori dell’Unione Europea e il luogo di nascita della cultura occidentale.
Nessuna maledizione ci condanna a dover scegliere tra i disastri dei populisti e quelli dei sovranisti, a
doversi alleare agli uni per contrastare gli altri con l’unica certezza di svendere il patrimonio di valori che
appartengono alle famiglie del riformismo italiano. Quegli stessi valori dei quali è permeata la nostra
Costituzione e l’intera storia dell’Italia repubblicana.
Azione intende essere il luogo di mobilitazione e di elaborazione politica dell’Italia che lavora, produce,
studia e fatica. Dell’Italia stanca degli scontri inconcludenti tra tifoserie e degli slogan privi di contenuti.
Dell’Italia che guarda al futuro, con grande consapevolezza delle sfide di livello internazionale nelle quali
deve giocare un ruolo di primo piano per poterle affrontare e vincere insieme agli altri Paesi dell’Europa e
del Mediterraneo.
La costruzione dell’Europa federale e il rafforzamento del rapporto con le grandi democrazie occidentali
devono ridiventare i due punti cardinali della politica estera italiana.
La politica economica di Azione sarà fondata su tre pilastri: investire, proteggere e liberare.
Investire per affrontare le trasformazioni digitali e ambientali giocando in attacco; proteggere quando le
distorsioni del mercato e la velocità delle trasformazioni danneggiano i lavoratori e i cittadini; liberare
ciascun individuo dal bisogno contingente, dall’ignoranza e da vincoli inutili, perché possa realizzare tutto
il proprio potenziale.
L’urgente e necessaria rivoluzione ambientale va trattata seriamente. Trasformare l’economia e la società,
da un modello di sviluppo fondato sul consumo a uno basato sulla sostenibilità e la dignità della persona,
è una straordinaria sfida per una nuova stagione di crescita, non certo la scusa per imboccare la strada
della decrescita (in)felice.
L’Italia ha bisogno di una classe dirigente costituita da persone che si sono misurate con il cambiamento
dando prova di competenza, serietà e coerenza.
Sappiamo bene come la politica abbia troppo spesso inteso dimostrare come questi elementi possano
essere considerati superflui. Così non è. Essi rappresentano un prerequisito per qualsiasi agire politico,
senza il quale la politica degenera nella gestione del potere fine a stesso e nei personalismi, aprendo la
strada alla deriva populista, demagogica e illiberale che mina le fondamenta dello Stato democratico.
Sconfiggere la propaganda che si basa sulla menzogna, gestire l’insicurezza e le paure, governando il
cambiamento attraverso una vasta alleanza democratica e progressista, è possibile.
Dipende solo da noi. Non siamo condannati a scegliere il male minore.
L’Italia è più forte di chi la vuole debole.
Entra anche tu in AZIONE! Aderisci al Comitato promotore di “Pinerolo in Azione”.

www.azione.it/entra-in-azione
pineroloinazione@gmail.com
Pagina Facebook “Pinerolo in Azione”
Il Comitato promotore di “Pinerolo in Azione”

Chieri: non passa mozione per il presepe nelle scuole

“La nostra non voleva essere un’imposizione ma soltanto un indirizzo che l’amministrazione comunale può dare e poi le scuole sarebbero state libere di seguire o meno, ci mancherebbe, ma su questo punto la maggioranza non ha voluto sentire ragioni”

Luigi Furgiuele, capogruppo della Lega in consiglio comunale a Chieri così commenta l’esito della votazione avvenuta nella sera di venerdì al consiglio comunale chierese. L’esponente del Carroccio aveva depositato una mozione finalizzata ad attivare il sindaco per sensibilizzare tutte le scuole cittadine ad allestire il presepio. E non è servito modificare il contenuto, ammorbidendolo il più possibile, in conferenza dei capigruppo. La maggioranza che sostiene il sindaco Alessandro Sicchiero (Partito democratico e due liste civiche) ha votato contro raggiungendo quota 16 voti, insieme a quello della lista Andrea Limone Sindaco (che è in minoranza), mentre il documento ha raccolto gli 8 voti di tutte le opposizioni. “Spero che i chieresi – dice ancora il proponente – a tempo debito si ricordino di ciò che è emerso da questo consiglio comunale e traggano le dovute conclusioni, non solo i cattolici, ma tutti coloro che ritengono il Presepe elemento di pace e famiglia, da sempre parte della nostra cultura, della nostra tradizione e dei nostri valori”.

Massimo Iaretti