Tanto sarà sempre colpa del virus

Ho fatto il vaccino con tutta la famiglia. Un po’ più tardi degli altri anni ma non posso e soprattutto non voglio lamentarmi
Direi di più, sono tra i privilegiati che non hanno dovuto sbattersi per risolvere il problema. Lo debbo alla altissima professionalità e coscienziosità del medico di base Dott. Alessandro Cunoglio e forse (probabile) al fatto di non risiedere più in Torino città.  Oramai è chiaro che le complessità delle grosse città portano alla loro quasi totale ingovernabilità. Avremmo dovuto essere organizzati per combattere più efficacemente il Covid. Così non è stato.  È sotto gli occhi di tutti.
Non solo l’organizzazione ma anche la serietà  del personale medico, in questo caso dei medici di base. Senza nulla togliere a chi è in prima linea negli ospedali e non solo chi è al pronto soccorso o nei reparti di terapia intensiva. Non passa giorno che non legga o senta racconti di amici e conoscenti che viceversa descrivono episodi di negligenza. In questi mesi si doveva potenziare la struttura sanitaria a più livelli e così non è stato. Non c’è da esserne allegri.
Non che si dovesse recuperare in sei mesi quello che si era perso in 30 anni. Ma insisto, qualcosa si doveva fare. Impreparati.  Tragicamente impreparati.  E sui trasporti pubblici che possiamo dire? Sfasciati erano ieri e sfasciati lo sono adesso, inefficienti e carenti. Ed anche ciò era noto a tutti. Il nostro è decisamente uno strano paese.  Ai cittadini da’ la possibilità di comprarsi un profumo o di tagliarsi i capelli ma non ai nostri figli di andare a scuola. Penso  siamo gli unici in tutta Europa. Un Paese che rinuncia nel formare i propri giovani è un Paese che non ha futuro.
Anzi che non vuole avere futuro. Non da oggi,  sicuramente. Un Paese con tradizioni millenarie su Università e scuole. Purtroppo un Paese dove la ricerca scientifica e pressoché zero. Dove c’è e ci sarà la fuga dei cervelli e di chi laureandosi non si ritrova in questo nostro levantismo culturale.
La pagheremo in modo salato. Del resto avere un Ministro degli Esteri che non conosce la geografia la dice lunga su come siamo messi. Ci poteva essere un’occasione derivata dalla drammaticità della crisi prodotta dal Covid. E’stato l’ennesimo fallimento di una classe politica inetta e distratta.  A Torino come a Roma.  Una classe politica che preferisce litigare che risolvere. Non dico risolvere ma almeno contenere. Litigano e il Governo delega agli algoritmi i suoi decreti legge.  Dettaglio: continua la non presentazione del Piano industriale Italia. Tanto quando si tireranno le somme sarà sempre colpa del Coronavirus e non delle scelte non fatte.
Patrizio Tosetto 
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