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MOVIMENTO ANIMALISTA, SONDAGGIO “LIBERO”: PIACE E CONQUISTA VOTI

 ON.BRAMBILLA, “VOGLIAMO RAPPRESENTARE IL CUORE DELL’ITALIA”

 

Se domani vi fossero le elezioni, il 15,3 per cento degli elettori prenderebbe “probabilmente,” in considerazione Il Movimento animalista fondato e presieduto da Michela Vittoria Brambilla, il 2,3 per cento lo farebbe “sicuramente”, il 35 per cento è convinto che l’ex ministro del Turismo voglia “veramente fare qualcosa in più per gli animali”. Sono i principali risultati di un sondaggio realizzato dalla Ferrari Nasi Consulenze su un campione rappresentativo di 800 casi, tra il 29 e il 31 maggio, e pubblicato sul quotidiano “Libero” nei giorni scorsi.

Secondo l’indagine, inoltre, il 54 per cento degli interpellati considera “importante” che il prossimo governo faccia una legge sui diritti degli animali. Di questa opinione sono il 66,1 per cento degli elettori che si considerano di sinistra, il 70,9 per cento di quelli che si considerano di destra, il 56,1 di quelli di centrodestra, il 52,2 per cento di centrosinistra e soprattutto il 59,7 per cento di chi dichiara di non andare a votare. La proposta dell’on. Brambilla è considerata “seria” anche dal 34,2 per cento degli elettori grillini.

“Il dato che conferma una volta di più quello che abbiamo sempre sostenuto – afferma la presidente del Movimento animalista – è la nettissima maggioranza di italiani che ritengono “importante” che il prossimo governo– dopo storiche emergenze come sicurezza, lavoro e casa – si occupi anche dei diritti degli animali. Una maggioranza nettissima a destra, a sinistra, nel centrodestra e nel centrosinistra e, soprattutto, nell’attuale area del non voto. Segno che il tema sta effettivamente a cuore agli italiani ed è davvero trasversale, come tutte le grandi battaglie di civiltà. Il secondo elemento importante, che ci conforta e allo stesso tempo carica tutti noi di grande responsabilità, è l’elevato grado di fiducia dei cittadini nel nostro impegno in difesa di tutti gli animali e dei loro diritti. Noi ci candidiamo a rappresentare il cuore dell’Italia: milioni di persone generose, che convivono con i nostri piccoli amici e in ogni caso vogliono vederli rispettati. Alle loro istanze noi intendiamo dare risposte concrete”, conclude l’on. Brambilla.

Non lo assumono perché ha cambiato sesso: la Regione a sostegno delle vittime di discriminazioni

Il tema delle discriminazioni in ambito GLBTQI rimane una questione centrale all’interno dell’agenda politica e culturale del nostro Paese. A sottolinearlo è l’assessora regionale alle Pari Opportunità Monica Cerutti in seguito all’ennesimo caso avvenuto sul territorio piemontese.

La vicenda, accaduta nel biellese, è quella di un uomo che si vede negata un’assunzione nel momento in cui i suoi nuovi datori di lavoro vengono a conoscenza dell’operazione che gli ha permesso di cambiare sesso, prima era una donna. L’assessora regionale alle Pari Opportunità ha messo in evidenza come storie di questo tipo indichino l’esigenza di rendere sempre più operativa la Legge regionale n. 5 del 23 marzo 2016 “Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di competenza regionale”. Attualmente la Regione Piemonte sta lavorando alla sua attuazione.

I fatti e l’attualità indicano come il lavoro svolto dall’amministrazione regionale sia necessario e urgente, ha dichiarato l’assessora regionale alle Pari Opportunità che però ha voluto sottolineare come sia necessario rispettare anche la decisione della vittima di discriminazione che in questo caso ha voluto cedere il passo all’oblio ritirando la denuncia.La legge regionale contro le discriminazioni sostiene però chi decide di ribellarsi a eventuali soprusi anche grazie al Fondo per il gratuito patrocinio a favore delle vittime. Il Piemonte è la prima Regione italiana a dotarsi di uno strumento del genere. La Regione ha stanziato 300mila euro e sta firmando le convenzioni con gli Ordini degli Avvocati che determineranno per ciascun Ente un elenco di professionisti abilitati ai quali le vittime potranno rivolgersi, per casi relativi anche al passato, purché successivo all’approvazione della legge.

Inoltre sta ricostituendosi la Rete regionale dei Nodi antidiscriminazione ed è previsto un finanziamento di 150mila euro alle Province e alla Città metropolitana sedi di un nodo, come Biella. Nel caso specifico, infatti, ha affermato l’assessora regionale alle Pari Opportunità, l’impegno della Regione è di incentivare il lavoro in sinergia tra il nodo locale della rete, la consigliera di parità provinciale e gli avvocati che potranno sostenere le vittime di discriminazioni.

Locatelli (Prc): basta con le fanfaluche. I 1527 feriti di Torino reclamano l’accertamento delle reali responsabilità

La questione è molto semplice. Ammassare 30 mila tifosi in una piazza di 12 mila metri quadrati vuol dire dilatare a dismisura il rischio di incidenti gravi . Questo è quello che è successo sabato sera a Torino, la ragione di fondo dei 1527 feriti, 900 dei quali feriti da cocci di vetro, senza che Prefetto, Questore e Sindaca Appendino abbiano avuto alcunché da ridire. Poteva succedere di peggio. Vedete la differenza? Il primo maggio tutti impegnati a impedire, a viva forza, l’entrata in piazza San Carlo di un pezzo del corteo del Primo Maggio, per il timore di contestazioni verbali. Sabato nulla da dire per una piazza, la stessa San Carlo, affollata all’inverosimile, trasformata in una polveriera. Invece che riconoscere l’errore marchiano, il gioco in questi giorni è allo scaricabarile oppure si invocano misure repressive risibili tipo quelle rivolte contro l’ultima ruota del carro, i venditori ambulanti di bibite varie. Basta con le fanfaluche. Quanto accaduto a Torino è di una tale gravità che non può rimanere senza che siano accertate le reali mancanze e responsabilità.
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Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc di Torino

PIAZZA SAN CARLO, PD: “ANCORA ASPETTI OSCURI, APPENDINO EVIDENTI RESPONSABILITA'”

“E’ necessario chiarire tanti aspetti ancora oscuri: il diffuso abusivismo di bevande fin dal mattino, l’assenza di un’ordinanza di divieto del vetro, aspetti di pubblica sicurezza e il ruolo della polizia municipale”. Lo dichiarano i segretari regionale e provinciale del Partito democratico, Davide Gariglio e Fabrizio Morri, al termine di una riunione avvenuta con i parlamentari piemontesi presso la sede del PD in via Masserano a Torino. “Quello accaduto in Piazza San Carlo – continuano – è una pagina drammatica per Torino, resa possibile da una somma di errori gravissimi. Le responsabilità della sindaca Chiara Appendino sono evidenti: a partire dalle sue deleghe, sia quella alla polizia municipale e sicurezza sia quella ai grandi eventi. La Sindaca – rimarcano – avrebbe potuto invocare i nuovi poteri che il decreto Minniti prevede sulla sicurezza urbana, sarebbe bastato porre la priorità al Comitato per l’ordine e la sicurezza che la stessa Sindaca presiede insieme al Prefetto di Torino. Riempire una piazza di persone – sottolineano – senza vietare la vendita di bottiglie di vetro, indirizzando le persone verso un solo maxischermo, non come nel 2015 che erano due, e senza prevede adeguate vie di fuga hanno rappresentato le condizioni peggiori per creare una situazione drammatica. Fare copia incolla di delibere del 2015, senza una dovuta valutazione delle circostanze attuali, non assolve l’amministrazione attuale anzi la rende ancora più colpevole. Amministrare – rimarcano – vuol dire assumersi le responsabilità, soprattutto nei momenti difficili; invece, in questa situazione, l’amministrazione si è più preoccupata di trovare qualcuno su cui scaricare la colpa. Un Sindaco è il primo cittadino sempre e non solo per le inaugurazioni. A poche ore dalla peggiore pagina degli eventi pubblici a Torino, continueremo a chiedere chiarezza a tutti i livelli istituzionali dove siamo presenti; lo dobbiamo – concludono i segretari e i parlamentari dem – a chi sta lottando in condizioni critiche negli ospedali torinesi e alle tantissime persone testimoni di una serata che nessuno potrà più dimenticare”.

Saitta: “Perché quelle bottiglie?” Airola: “Farlocchi i dati sui feriti”. Poi si scusa

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Dopo il dramma in Piazza San Carlo è inevitabile la serie di commenti, reazioni e polemiche da parte del mondo della politica. Appena scoppiato il finimondo la sindaca Chiara Appendino aveva scritto su Twitter: “Sono scossa per quanto successo in piazza San Carlo, a Torino, e vicina alle persone coinvolte. Monitoriamo la situazione minuto per minuto”.

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L’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta ha rilevato  invece che “ moltissimi tra i feriti riportano lesioni anche per colpa dei vetri e questo si sarebbe facilmente potuto evitare: non si può pensare di lasciare senza controllo la circolazione di bottiglie in vetro in eventi di massa come questo.

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Il presidente della Regione Sergio Chiamparino ha espresso “vicinanza a tutte le persone che hanno vissuto momenti di panico, paura e di smarrimento, ai feriti e ai loro famigliari, con l’auspicio che presto si riprendano. Inoltre, ha rivolto un pensiero particolare al bambino e alla giovane ragazza ricoverati in condizioni critiche ma stabili, ai quali augura una pronta guarigione e di poter tornare al più presto nelle loro famiglie”.

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Polemiche sui social nei confronti del senatore M5S Alberto Airola per la frase da lui  postata: “Faremo il punto – ha scritto Airola sulla sua pagina Facebook –  ma è sicuro che dopo aver chiamato vigili, prefettura e questura i dati riportati dai media sui presunti feriti a Torino in piazza San Carlo sono farlocchi. Tutto questo per infangare il buon lavoro dell’amministrazione, di prefettura e questura”. Molti i “Vergognati” rivolti all’esponente pentastellato, che ha rimosso il post dalla sua pagina e ha successivamente chiesto scusa, affermando che non era ancora in possesso di dati certi.  Saverio Mazza , responsabile organizzativo del Pd di Torino ha scritto su Facebook: “Ci siamo sforzati di non fare polemiche, anche se le domande da fare sono tante, tantissime. Ci siamo sforzati perché ci sono 1000 feriti, c’è un bambino grave in ospedale. Ci siamo sforzati, noi. Ma questo è un parlamentare  torinese dei 5 stelle. Caro Airola, mi vergogno per te, se  tu non ci riesci” Aggiunge la consigliera regionale di Forza Italia Claudia Porchietto: “Le scuse del senatore del Movimento Cinque Stelle per le sue impronunciabili frasi sui numeri dei feriti da lui definiti ‘farlocchi’ per danneggiare l’amministrazione cittadina arrivano comunque tardivamente. Non si può che rimanere stupefatti che si utilizzi un evento del genere per fare politica. Sicuramente qualche cosa non ha funzionato ieri in piazza San Carlo, di questo ci dovremmo preoccupare come classe politica, per il resto indagherà la Questura e la Magistratura”.

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“Disastro annunciato, che solo per un fortunato caso non si è trasformato in una peggiore tragedia. Nel resto del mondo i grandi eventi sportivi su maxischermo si trasmettono negli stadi o negli spazi aperti, non nelle piazze auliche del centro, che non sono nate – architettonicamente e urbanisticamente – per questo tipo di utilizzo. L’ennesimo esempio di gestione approssimativa si è risolta in vari codici rossi negli Ospedali cittadini e nel rischio di un dramma ancora peggiore. L’incapacità (o la mancata volontà, o la mancata attenzione: è lo stesso) di contrastare il fenomeno dei venditori abusivi ha fatto il resto: decine di migliaia di bottiglie di vetro vendute, molte delle quali finite in frantumi al suolo, significano una pavimentazione lastricata di cocci acuminati. E, in caso di emergenza, una pavimentazione di cocci acuminati significa che ogni persona che cade a terra si ferisce.Vorrei vedere un’Amministrazione Civica meno attenta, anche ai suoi livelli più alti, a esprimere via Twitter la propria fede calcistica e più attenta alla gestione dei fatti della Città. Se ci sono responsabilità, vorrei che fossero identificate al più presto. Soprattutto, vorrei che si imparasse la lezione per la prossima volta. In un momento in cui, dato il contesto internazionale, le persone sono più propense a pensare al peggio e il rischio-panico è più urgente del solito, fare errori è ancora più grave e imperdonabile”, è il commento di Silvio Magliano – Capogruppo Moderati in Consiglio Comunale a Torino.

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«Solidarietà alle migliaia di persone che ieri sera sono andate in piazza San Carlo a Torino credendo di essere al sicuro e trovandosi, invece, esposte al rischio di morire, davanti all’unico maxischermo della piazza, senza controlli nemmeno sulle bottiglie di vetro. La cultura della sicurezza non è purtroppo nelle corde del Movimento 5 Stelle, così come evidentemente la sindaca Chiara Appendino continua a godere di ottime protezioni politiche e mediatiche, se nessuno le chiede conto di quanto è accaduto, contrariamente a quanto avviene per la sua stessa collega di partito, Virginia Raggi, che per molto meno a Roma viene sistematicamente attaccata da tutti. A Torino, l’unica al sicuro è l’Appendino». Così Gianna Gancia, presidente del gruppo Lega Nord in Consiglio regionale del Piemonte, sul grave incidente di ieri sera in piazza San Carlo a Torino.

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 Augusta Montaruli, Esecutivo Nazionale FDI-AN, e Maurizio Marrone, Consigliere Regionale FDI-AN del Piemonte, affermano:<<Dopo aver pensato alle cure dei feriti, sarà necessario individuare i responsabili delle pesanti falle nella gestione dell’ordine pubblico e nell’applicazione dei regolamenti, a partire dalla presenza illecita di migliaia di bottiglie di vetro in vendita in piazza fino all’approntamento delle vie di fuga, altrimenti scempi simili potranno potenzialmente ripetersi a Torino in ogni evento di massa: perché, ad esempio, i civich non hanno fermato le decine di venditori abusivi di bottiglie, mentre i tifosi venivano perquisiti? Proporremo l’avvio di una indagine parlamentare per capire chi ha sbagliato>>.

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Ezio Locatelli, segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Torino, osserva: “Quanto successo ieri a Torino ci colpisce e addolora. Quello che doveva essere un gioioso ritrovo collettivo dei tifosi juventini in occasione della finale di Champions  si è trasformato in una tragedia  con più di mille feriti di cui alcuni in gravissime condizioni. Stando ai primi accertamenti la causa scatenante del ferimento di centinaia e centinaia di persone travolte dalla folla di tifosi sarebbe stata la paura per un attentato terroristico che non c’è stato. Ecco il punto. Com’è stata possibile una tragedia di così grandi proporzioni in assenza di un pericolo reale? Quali sono le misure adottate per prevenire incidenti o danni alle persone in una piazza dove si sono accalcate trentamila persone? Sia detto, a scanso del solito gioco delle parti politiche che è in corso in queste ore tra esponenti Pd e M5S, non è da oggi che la Piazza San Carlo viene data per queste iniziative, più o meno alle stesse condizioni e con gli stessi rischi. Prima lo faceva Fassino, adesso l’ha fatto la sindaca Appendino. Il fatto è che non  si può sempre rammaricarsi e piangere il giorno dopo, a tragedie avvenute. Come minimo vanno date delle risposte, vanno accertate responsabilità”.

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Commenta, infine, Federica Fulco, presidente di  TorinoinMovimento ed ex presidente del coordinamento comitati spontanei torinesi CCST. “Ci chiediamo come mai in questa occasione era autorizzata la vendita di bottiglie di vetro e non di plastica che sicuramente hanno provocato le ferite di molti essendo la piazza diventata un tappeto di vetro nella corsa frenetica.  Ci chiediamo se data la situazione che stiamo vivendo, ossia la psicosi da attentati ,non era meglio allestire lo stadio anziché una piazza per vedere la finale della Champions League. I controlli sono sicuramente più gestibili allo stadio. Più di mille feriti di cui un bimbo grave ed un arresto cardiaco. Si poteva evitare tutto questo?  Un plauso alle forze dell’ordine ed ai soccorritori che si sono trovati a gestire l’imprevedibile. Un  pensiero a chi ha vissuto una notte di follia ed un pensiero alla sicurezza . Resta il ricordo di una pagina molto triste per Torino a prescindere dal risultato della partita”

Foto: il Torinese

OSPEDALE DI VENARIA, RUFFINO (FI): “STOP ALLE LITI, SERVE DIALOGO”

 “Sull’ospedale di Venaria è necessario riallacciare un dialogo tra Comune e Regione”. Così la vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, Daniela Ruffino (Fi), che  ha interpellato l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta. “Senza un tavolo tecnico, composto da professionisti della Regione e del Comune di Venaria – dice Ruffino – il nuovo Polo Sanitario non verrà mai consegnato nei tempi fissati. Dialogo istituzionale e collaborazione e non editti o proscrizioni di questo o quel colore politico è quanto occorre”. “Il nuovo ospedale di Venaria – rimarca – é una opera attesa da anni dai residenti della città e del territorio limitrofo. Può diventare un esempio, oppure una occasione mancata. Credo che solo attraverso percorsi condivisi tra le due amministrazioni, quella regionale a guida del centrosinistra e quella comunale condotta dai pentastellati, si può evitare di creare ulteriori disservizi ai cittadini”. “Stop alle liti – esorta – e sì invece a cercare di realizzare nei tempi stabiliti l’ospedale”

 

MAGLIANO: “SAN SALVARIO MERITA UNA MOVIDA RESPONSABILE E GESTIBILE”

Sarò sempre a favore di misure in grado di migliorare la situazione nel quartiere relativamente ai problemi relativi agli schiamazzi, alla sporcizia e alla mancanza di decoro. Sostengo la chiusura anticipata dei minimarket e l’introduzione di una cauzione sui bicchieri di vetro. Misure che sarebbero utili anche, per esempio, per Vanchiglia.Sono favorevole a non permettere la vendita di bevande alcoliche da parte dei minimarket oltre all’ora di cena e all’introduzione di una cauzione per il bicchiere di vetro nel quale i locali servono birra e altre bevande. In questo modo si eviterebbero i fenomeni deteriori degli assembramenti molesti in strada di persone che acquistano bottiglie per pochi euro, spesso poi abbandonandole a terra, e si introdurrebbe un deterrente in grado di limitare il fenomeno dell’abbandono di bicchieri su scalini e marciapiedi. Si limiterebbe inoltre contro la concorrenza sleale di chi vende sottocosto merce di dubbia qualità e provenienza. I Moderati si schierano da sempre a favore di chi, avendo un locale, si comporta secondo le regole, e a favore di una concezione di divertimento sostenibile e responsabile che non si ponga in alternativa al rispetto del diritto al riposo da parte di coloro che abitano nei quartieri della cosiddetta movida. Ritengo che una movida sostenibile e rispettosa dei diritti dei residenti possa costituire un valore aggiunto per il quartiere che la ospita. Tutto il contrario se si parla di una movida fuori controllo come quella che vediamo in alcune zone della nostra città. San Salvario e Vanchiglia sono tra queste. Rimane chiaro che c’è un problema comportamentale e culturale da parte di una rilevante fetta di utenza composta da persone che pensano che rendersi protagonisti di gesti quali insozzare i muri e le strade o impedire alla gente di dormire sia divertimento e non inciviltà. Vorrei vedere le stesse misure applicate anche, e in fretta, a Vanchiglia.

Silvio Magliano

Consigliere comunale di Torino – Moderati

Vaccini Piemonte, Grimaldi (SEL-SI): No mor(e)billo!

Entro giugno un nuovo piano regionale per i dodici vaccini obbligatori

 

Il 20 maggio è stato annunciato il decreto per rendere i vaccini obbligatori nelle scuole italiane. I bambini da 0 a 6 anni non potranno essere iscritti nei nidi e nelle scuole dell’infanzia se non vaccinati. Obbligatori anche i vaccini nelle scuole elementari, ma in questo caso la violazione della norma prevede sanzioni e non il divieto di iscriversi alla scuola dell’obbligo. Le misure del decreto entreranno in vigore dal prossimo anno scolastico.
Nel dettaglio, salgono a 12 i vaccini obbligatori cui i bambini dovranno essere sottoposti. Si tratta dei vaccini contro polio, difterite, tetano, epatite b, (già obbligatori) pertosse, emofilo b, meningococco b e c, morbillo, rosolia, parotite e varicella, finora solo raccomandati. Dai 6 anni in poi si prevede che la scuola abbia l’obbligo di riferire alla Asl la mancata vaccinazione: la Asl a sua volta chiamerà la famiglia e le darà qualche giorno per mettersi in regola. Se questo non avverrà scatteranno le sanzioni

“Credo che la legge regionale della quale sono primo firmatario possa essere superata da questa normativa (qualora venga ratificata dal Parlamento) e vorrei tranquillizzare il Movimento 5 Stelle: siamo solo contenti di non dover ascoltare per un altro mese menzogne a scopi ostruzionistici” – dichiara il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi. – “Abbiamo dato la disponibilità a mantenere i testi qualora fosse necessario da subito garantire la copertura economica, informativa e organizzativa del decreto convertito in legge: innanzitutto le Asl avranno bisogno di almeno 50 dipendenti in più e di una copertura economica di più di 10 milioni di euro; bisognerà far partire una massiccia campagna di informazione verso tutti i pediatri e tutte le scuole; servirà un numero verde e si dovrà vincolare, per il primo anno di applicazione, l’iscrizione a scuola alla sola prenotazione del vaccino, viste le inevitabili liste d’attesa. Se sono fra i 1600 e i 1700 i bambini non vaccinati ogni anno, moltiplicati per 16 cicli si tratterebbe di almeno 280.000 vaccini in più. Insomma, non dimentichiamoci del nostro ruolo e facciamo in modo che la legge diventi realtà”.

Marino (Pd), imprese piemontesi colpite dall’alluvione del 1994: “intervenire per porre fine ad una situazione paradossale”

“È oggi fondamentale intervenire per porre la parola fine alla paradossale situazione in cui si trovano le aziende piemontesi colpite dall’alluvione del 1994.” Ad affermarlo è Mauro Maria Marino, Presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato “A partire dal 2011, quando l’Inps ha bloccato l’erogazione dei rimborsi a cui avevano diritto le imprese alluvionate, abbiamo assistito ad una serie di decisioni, in sede giurisdizionale, spesso contraddittorie. Ora, l’ennesimo colpo di scena: nonostante una decisione della Commissione Europea risalente al 2015, in cui si riconosceva l’inopportunità del recupero dei rimborsi elargiti alle imprese alluvionate del 1994, nelle ultime settimane l’Inps, anche a seguito di una sentenza della Corte di Cassazione, ha inviato alle aziende alluvionate delle ingiunzioni di pagamento, entro 30 giorni, aventi oggetto i rimborsi ottenuti, maggiorati degli interessi e delle spese legali. Molte delle aziende coinvolte si trovano, dopo anni di crisi economica, in situazioni tali per cui, la restituzione di tali aiuti comporterebbe, quasi certamente, il fallimento immediato. È un’emergenza che seguo personalmente – conclude il Presidente Marino -, in riferimento alla quale ho provato ad intervenire anche nella manovrina con un emendamento e, proprio in queste ore, ho sollecitato ulteriormente il Ministero attraverso un’interrogazione: ma alla luce dei recenti e preoccupanti sviluppi è fondamentale un intervento estremamente rapido, non possiamo più rimandare. Mi auguro che, nei prossimi giorni, il tema possa essere portato sui banchi del Governo”.

ANCHE IN PIEMONTE PRESENTE IL MOVIMENTO ANIMALISTA

RESPONSABILE REGIONALE LORENZO BELLINO, AL SUO FIANCO LA RETE DEI REFERENTI PROVINCIALI

Strenua difesa dell’ambiente, degli animali e dei loro diritti. Lotta ai maltrattamenti, all’abbandono, agli zoo, ai circhi e alla sperimentazione animale, approvazione di leggi più severe per tutelare gli animali e consentire loro l’accesso a tutti i luoghi pubblici e la massima mobilità su tutto il territorio nazionale. Sono questi alcuni dei punti cardine nel programma del Movimento Animalista che è presente anche in Piemonte con un responsabile regionale l’avvocato Lorenzo Bellino e una rete di delegati locali.

Si tratta di persone qualificate e che vantano già anni di impegno in prima linea a difesa di tutti gli esseri viventi .Insieme con la presidente nazionale Michela Vittoria Brambilla, fondatrice della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, e del direttivo nazionale, sarà cura del coordinamento del Piemonte interloquire con le autorità locali per migliorare la legislazione a tutela dei nostri amici a quattrozampe, garantire loro il diritto alla vita e all’integrità fisica, combattere l’odioso fenomeno della caccia, chiedere maggiori diritti per gli animali rinchiusi negli allevamenti intensivi, e aiutare le persone in difficoltà economica a provvedere alle quotidiane esigenze dei loro amici animali.

“L’idea di fondare il Movimento animalista – spiega l’on. Brambilla – viene dal basso, nasce dalla presa d’atto della generale insensibilità per la tutela dei diritti degli animali da parte di chi, a tutti i livelli, ci governa. Assistiamo ad un paradosso: mentre la società civile è sempre più attenta ai temi animalisti, politici e amministratori quando va bene li ignorano e quando va male prendono la direzione contraria, in ossequio a lobby controinteressate che si presumono portatrici di voti. Ebbene, noi siamo qui per dare al nostro impegno, finora di natura sociale, un chiaro sbocco politico”. Politico non vuol dire partitico. “Il Movimento – specifica l’on. Brambilla – non è legato ad alcun partito ed è assolutamente indipendente, presenterà il proprio simbolo, sosterrà i propri candidati, con l’obiettivo di portare “gente nostra” nelle istituzioni e quindi cambiare realmente le cose”. Il Movimento Animalista è stato presentato nei giorni scorsi a Milano con un’Assemblea Costituente, alla quale ha partecipato anche il presidente Silvio Berlusconi che, a titolo personale, è tra i fondatori del nuovo partito.

“In particolare la nostra prima azione sarà la battaglia contro la riapertura dello zoo a Torino. Il prossimo 27 maggio saremo presenti al corteo di protesta organizzato nel capoluogo piemontese. – spiega Lorenzo Bellino – Al suo fianco la vice responsabile Paola Scarsi, attivista e membro del consiglio direttivo della Lega nazionale per la Difesa del cane, sezione di Torino. Avremo inoltre, come nelle altre regioni, una capillare organizzazione territoriale. Ad Asti Marina Mazzari, rappresentante della Leal e guardia zoofila per quasi venti anni. Sempre ad Asti il vice Roberto Brognano, presidente di International animal protection league Italia. A Cuneo Simona Borgogno, imprenditrice e animalista, nella veste di vice responsabile. A Novara Marco Negrini, consigliere nazionale di Enpa. A Torino Cinzia Alice, membro del consiglio direttivo Enpa di Torino e futura guardia zoofila. Sempre a Torino come vice Loredana Geremia, presidente e fondatrice associazione Animalissimi onlus di Torino.

Come diceva il Mahatma Gandhi “la grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali”. Oggi ci siamo anche noi, dalla parte dei più deboli, per un’Italia migliore”

Nella fotografia, da sinistra a destra:

Roberto Brognano

Lorenzo Bellino

Onorevole Michela Vittoria Brambilla

Gianmarco Prampolini

Cinzia Alice