POLITICA- Pagina 452

Giardini Alimonda e giardini Madre Teresa di Calcutta: qui il degrado è di casa

Nel quartiere Aurora, le due aree verdi sono totalmente prive di legalità e decoro: sporcizia, presenza di ratti e altre criticità le rendono di fatto inservibili per la cittadinanza. In Consiglio Comunale la mia interpellanza sul tema. Proporremo, come Moderati, l’installazione di telecamere di sicurezza e chiederemo informazioni circa la riqualificazione dell’area ex OGR.

Nessuna sicurezza presso i giardini Alimonda e, a poco distante, presso i giardini Madre Teresa di Calcutta (corso Vercelli 12). E nessuna pulizia: i soliti noti ammassano grandi quantità di rifiuti organici e di altro genere fuori dai cassonetti. Le frequenti risse completano un quadro preoccupante. In aggiunta, la presenza di ratti sta diventando, in particolare tra via Bra e via Carmagnola, un grave problema. Tutte criticità da risolvere. In fretta. Con un’interpellanza, chiederò alla Giunta quali misure di prevenzione e tutela della sicurezza la Città abbia adottato e intenda adottare e se si intenda intervenire nei confronti del responsabili dei conferimenti abusivi di rifiuti. Proporremo inoltre l’installazione di telecamere di sicurezza (postazioni temporanee o utilizzo di quelle delle attività commerciali). Chiederò, inoltre, quali siano i progetti dell’Amministrazione per l’ampia area della ex sede delle Officine Grandi Motori in corso Vercelli, con relative tempistiche: la porzione di territorio compresa tra via Cuneo, via Damiano, corso Vigevano e lo stesso corso Vercelli, infatti, non ha ancora conosciuto un nuovo destino che possa considerarsi vocato alla rivitalizzazione del quartiere.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Tav, Fregolent (Iv): “serve commissario ad hoc per opera”

“Prendiamo atto che il governo è pronto a prendere le iniziative necessarie per recuperare il tempo perso e velocizzare la realizzazione della Tav.

Fino all’arrivo del Ministro Toninelli l’Italia era in vantaggio rispetto alla Francia mentre oggi purtroppo siamo in netto ritardo”: è quanto dichiara Silvia Fregolent, deputata di Italia Viva, sulla discussione a Montecitorio della sua interrogazione sull’iter dei lavori della Torino – Lione.
“Sprecare altro tempo significa rischiare di perdere gli ulteriori 750 milioni di euro di cofinanziamenti annunciati dall’Unione Europea per le rispettive tratte nazionali. Occorrono quindi scelte rapide ed efficaci a partire dalla nomina di un Commissario ad hoc per l’opera. Questo ruolo è infatti fondamentale e non può essere assegnato a chi, come il Prefetto di Torino, ha già molte responsabilità ed impegni senza dotarlo di una adeguata struttura operativa”: conclude Silvia Fregolent.

Montaruli (Fdi): “I No Tav hanno superato il limite”

“I fatti di piazza Castello sono inammissibili e la nostra città che non può accettare minacce o ricatti.

Il sedicente movimento No tav ha superato il limite e lo Stato deve intervenire al più presto per dire sì alla tav e finire con la stagione dei tentennamenti che alimenta i facinorosi. Solidarietà alle forze dell’ordine ancora una volta colpite” . A  dichiararlo è la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli

Oratori, Magliano: “i 500mila euro sono fondi già previsti”

“Grandi proclami dell’Assessore Caucino, ma arrivano dalle precedenti Giunte”

La cifra, tagliata anno dopo anno, è peraltro ai minimi storici da quando la Legge è in vigore. Piuttosto, la Giunta non dimentichi l’Ordine del Giorno dei Moderati, con il quale chiediamo un aumento di fondi reale e non solo sbandierato sui media. Presenteremo un emendamento in assestamento di bilancio.

L’Assessore Caucino prende posizione, con una nota, in merito all’urgenza di riaprire in sicurezza oratori e centri estivi: bene, ma restiamo di stucco di fronte all’enfasi con la quale rivendica lo stanziamento a bilancio (2021) di 500mila euro per queste realtà. Questa altro non è che la somma già prevista dalle precedenti Giunte, peraltro in diminuzione negli ultimi anni. Ci aspettiamo, piuttosto, che la Giunta dia seguito all’Ordine del Giorno dei Moderati passato due settimane fa in Consiglio Regionale, che chiedeva di prendere in considerazione un reale aumento dei fondi. Ci fanno piacere le dichiarazioni sull’importanza di questi luoghi di socialità e crescita per i nostri ragazzi, ma non condividiamo il giubilo per una cifra che è, a bilancio, ai suoi minimi storici da quando la Legge Regionale n. 26/2002 è in vigore. A maggior ragione dopo queste dichiarazioni ci aspettiamo dalla Giunta un segnale tangibile di coerenza. Come Moderati presenteremo un emendamento in fase di assestamento di Bilancio per chiedere un aumento e non una semplice conferma della cifra già prevista. Gli oratori sono luoghi sicuri, accessibili e aperti a tutti; un adeguato sostegno pubblico è per queste realtà fondamentale affinché siano in grado di portare avanti non solo la loro attività ordinaria, ma anche i loro molti e utili progetti di inclusione sociale.
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Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Pnrr: Ruffino (Cambiamo!) errori del passato siano monito per sanità del futuro

“In questo momento storico la sanità ha bisogno di ogni sostegno possibile”. Dichiara in una nota la deputata di Cambiamo! Daniela Ruffino.

“Nel Pnrr vengono tagliati oltre 4 miliardi di euro che devono essere recuperati per potenziare le strutture ospedaliere già esistenti sul territorio, ad oggi inattive per i troppi tagli. L’auspicio è che vi sia ancora un margine di correzione per poter finalmente sviluppare la sanità territoriale”, conclude.

Italexit : “vicini a partite Iva, pmi e commercianti”

Nella giornata di sabato 1 maggio Italexit si è unita alla manifestazione di Piazza Statuto a Torino indetta da partite IVA, PMI e commercianti: un momento di incontro e confronto per queste categorie sempre più abbandonate dalle istituzioni.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO- Roberto Mossetto, segretario politico della sezione torinese, spiega i motivi della partecipazione: “Nell’ultima settimana abbiamo assistito al grande festival dell’ipocrisia: governanti, sindacati e associazioni che finalmente escono dal letargo e vanno in piazza a fare le loro solite sfilate parlando di questioni che non hanno mai avuto realmente interesse a difendere. Di che festa dei lavoratori si può ancora parlare in un Paese dove il lavoro non esiste più? Siamo in piazza con chi non ha tutele, con chi non gode né di cassa integrazione né di mutua, con chi viene multato se difende il proprio diritto al lavoro. Le rappresentanze più blasonate che avrebbero dovuto proteggere queste persone nell’ultimo anno, Confcommercio in primis, non hanno mai avuto il coraggio di alzare la voce contro il Governo. Non basta qualche fugace sit-in di protesta per farsi perdonare: è tempo di superare queste logiche da comitati elettorali ad uso e consumo esclusivo dei vertici”. 

Mossetto lancia un appello anche alle piazze dei lavoratori dipendenti: “Solo a Torino, entro luglio, si prevedono 80.000 nuovi disoccupati che si aggiungeranno ai 50.000 che hanno già perso il lavoro. Eppure ci ricordiamo tutti le dichiarazioni di CGIL, CISL e UIL prima a favore di Stellantis e poi del Governo Draghi: il sindacalismo in Italia non può essere rappresentato da chi batte le mani agli speculatori e ai banchieri mandati da Bruxelles. Serve una nuova concezione della civiltà del lavoro e dei rapporti tra classi produttive.”

A Chieri proposto lo sportello per la cittadinanza

Il Consiglio comunale di Chieri ha approvato la proposta di mozione presentata dal consigliere Luigi Furgiuele (Gruppo Misto di Minoranza) di istituire uno ‘Sportello legale gratuito per la cittadinanza’ con particolare riferimento ai genitori separati, ma non solo. Specifica lo stesso presentatore, Luigi Furgiuele: “E’ un importante risultato per Chieri e per i Chieresi. La nostra città era carente di uno sportello legale gratuito per i cittadini, ora invece abbiamo dai ai nostri concittadini in questo momento di difficoltà, oltre che sanitaria anche economica e sociale, uno strumento di tutela. Sono soddisfatto di questo risultato che, come dimostra l’approvazione alla unanimità, ha unito tutto il Consiglio comunale, maggioranza e minoranza, che ringrazio insieme al sindaco ed alla giunta. La doppia soddisfazione nasce dal fatto che altre realtà sono interessate al nostro provvedimento e mi hanno chiesto come esempio il testo della mozione per attuarla o proporla nei loro comuni”.

Massimo Iaretti

Tentata rapina, Casolati (Lega): “vicinanza a gioielliere, sempre con chi lavora onestamente”

“Esprimo, come collega, cittadina e politico piemontese, la massima solidarietà e vicinanza al gioielliere Mario Roggero ed alla sua famiglia.

Provenendo da quel settore produttivo, conosco bene i rischi, le angosce, le paure e quel senso di solitudine e di abbandono delle istituzioni che chi è in prima linea con la propria attività spesso purtroppo prova. Ora la magistratura farà il suo lavoro e le indagini il loro corso: al signor Roggero resteranno però l’affetto ed il calore di chi sa bene da quale parte schierarsi tra chi lavora in silenzio e con abnegazione e chi usa violenza e sopraffazione”. Così la senatrice piemontese della Lega Marzia Casolati

Un primo maggio di festa e di lotta. Rifondazione Comunista in piazza Castello

 In connessione con le diverse piazze    

Le piazze per il primo maggio di quest’anno a Torino, stante la pandemia e l’impossibilità di un unico grande corteo, saranno più di una. La scelta di Rifondazione  Comunista- Sinistra Europea è di ritrovarsi in piazza Castello a partire dalle 9,30. Saremo in piazza Castello stando al tempo stesso in connessione con le diverse piazze, i diversi ritrovi che si terranno in città nella stessa mattinata. Saremo presenti con un’unica voce rivolta contro le politiche governative imperniate sul primato d’impresa, del sistema finanziario, del profitto privato, contro il deterioramento delle condizioni di lavoro, la disoccupazione, la precarietà, la riduzione del reddito e dei diritti. Saremo presenti per dire No al governo Draghi le cui scelte puntano ad allungare la durata del lavoro, a diminuire i salari, a privatizzare i servizi pubblici, a tagliare drasticamente gli ammortizzatori sociali. Proroga del blocco dei licenziamenti e degli sfratti, uso sociale delle risorse del Recovery fund, reddito di base garantito a tutte e tutti, riduzione dell’orario di lavoro e dell’età pensionabile, rilancio della sanità e più in generale investimenti in tutto il comparto  pubblico, imposte ai ricchi e alle imprese, no allo spreco di denaro pubblico in grandi opere speculative come il Tav, nuovo modello di sviluppo, questi alcuni temi che animeranno il nostro primo maggio di festa e di lotta.

  Ezio Locatelli, segretario provinciale Rifondazione Comunista di Torino

                                                                     

Gli arresti in Francia e la Torino degli anni di piombo

Io sono contento che abbiano arrestato i terroristi rossi in Francia e che i latitanti vengano arrestati.  Io disprezzo i terroristi siano di destra sia che si autodichiarino comunisti.  Siano islamici o di altre religioni. Aborro il termine stesso terrorismo. E non da oggi,  sia ben chiaro.

C’ è anche un pezzettino di mia vita politica nel combatterli con gli strumenti della legalità. Mi sono stupito nel 1988 quando Adriano Sofri venne accusato da Leonardo Marino di essere il mandante dell’omicidio del commissario Calabresi.  Marino era famoso negli ambienti della sinistra extraparlamentare di Torino,  anche perché tra i pochi operai di lotta continua.

Visto per allora questo Marino era considerato un facinoroso e violento e facilmente manipolabile. Ma da qui ad essere il palo per un omicidio ce ne passava. Ma sullo sfondo il servizio d’ordine di lotta continua. Direi proprio la via militare al socialismo.  Con loro comparvero per la prima volta i barotti (manici di piccone) camuffati da aste per bandiere. I caschi integrali e le chiavi inglesi.
Si seppe dopo che organizzavano collette per comprare armi. Alcuni di loro cominciarono ad esercitarsi in montagna per prepararsi all’immancabile rivoluzione. Molto attivo il circolo della val di Susa. Alcuni figli di ex partigiani si vantavano di utilizzare le armi nascoste dai padri. Molti di questi fondarono o aderirono a Prima Linea, organizzazione terroristica in competizione con le Brigate Rosse. Con due “filosofie” politiche diverse. Diciamola in questo modo. Prima Linea più spontaneista e dunque tragicamente naif.
Le Br più organizzate in clandestinità e autodefinizione di avanguardia delle masse popolari. Torino,  con la Fiat e la moltitudine di classe operaia era per loro miele. Curcio,  Mara Cagol vi si trasferirono per, appunto,  fare la rivoluzione. Ma c’erano le condizioni per farla? Assolutamente no.   Velocemente e tragicamente scivolarono dalla azione politica alla delinquenza comune. Addirittura ci fu chi fece , diciamo così,  il processo inverso.  Da detenuto,  conoscendo i ” politici ” in carcere , disse di passare dalla delinquenza alla rivoluzione socialista. Si pensi in quale infernale bolgia l’ideologia era finita. Nuclei Armati Proletari, da Torino  a Napoli,  andata e ritorno. Unica risposta per chi si opponeva al loro fare,  bene che andasse , veniva gambizzato. Sì, proprio così,  a Torino dal ’77 in avanti c’era da aver paura. E per due anni ogni mattina ci si svegliava con un fatto di sangue tra omicidi ed atti di violenza. Addirittura Massimo Mila,  partigiano,   legato al Partito Comunista ( era stato azionista ) invocò la pena di morte per questi reati. Sbagliava , ma interpretava un diffusa esasperazione.
Con buona pace di Adriano Sofri,  che oggi parla di inutile retata,  tra lui e Mario Calabresi e sua madre io sono felice e contento di essere dalla parte del commissario Calabresi.
Molti sostengono che è tutto inutile perché sono passati 40 anni. Ovviamente la prima obiezione è: meglio tardi che mai. Ma poi,  devono scontare la pena perché condannati dalla giustizia italiana. Senza se e senza ma. C’ è una decisa diversità tra vendetta e giustizia. La vendetta è intimidire. La mafia e il terrorismo sono la concretizzazione della vendetta. Lo Stato no.  Prima indaga , poi eventualmente giudica e condanna,  e poi punisce.  Appunto questa si chiama giustizia. Torino ha retto.  È stata dura ma ci è riuscita nel liberarsi della mostruosità del terrorismo rosso. Vero c’è ancora l’ombra della pagina del terrorismo nero.  Della collusione tra servizi segreti e  stragi,  le stragi di Stato. Vero perché sono due fenomeni complementari e speculari.
La democrazia è,  almeno per ora,  l’unico sistema che ( con tutti i suoi difetti )che  funziona. Teniamocela stretta.
Con in nostro dovere,  di chi c’ era, di ricordare  e continuare a raccontare.

Patrizio Tosetto