POLITICA- Pagina 407

Giachino: “Una terza forza per Torino”

Per fermare il declino della Città e avviarne il rilancio.

 
Nelle aziende si fanno i conti ogni trimestre . Nelle Città li si dovrebbero fare ogni anno o al massimo alla vigilia delle nuove elezioni. A Torino in quasi trent’anni si son Fatti ben 3 Piani decennali senza mai verificarne i risultati . Così che oggi Torino se la passa male e non  solo per il COVID o per gli ultimi cinque anni Grillini.
 
Anche gli ottimisti più sperticati ora sono costretti a dire  che Torino è in declino da 20 anni. Io lo dico dal 2008 ma allora o mi presero in giro perché lo stavo ripetendo in tante sedi o scrollarono le spalle come fecero la Bresso e Chiamparino. 
Così la Amministrazione torinese non corse ai ripari e il declino e’ proseguitò con Fassino e con la APPENDINO. I mesi persi per lo spostamento delle elezioni comunali causa COVID, mentre in Germania e Olanda si è regolarmente votato, hanno accentuato la situazione difficile della Città aggravata dai lunghi Lockdown . 
 
La Fiat venduta ai francesi ha reso felice solo gli azionisti ma , dopo le franche dichiarazioni dell’amministratore delegato di Peugeot, Tavares, secondo il quale i costi negli stabilimenti torinesi sono  alti rispetto a altri , per chi lavora e per Torino la prospettiva non è per niente rassicurante. 
Quando rivedo il mitico GIUSEPPI , con indosso la maglia della FIAT, nel corso della sua visita a Mirafiori , vedo fotografato un sorridente Premier italiano che non aveva assolutamente capito che si era ad una vigilia importante è difficilissima per Torino.
 
Tutti i dati evidenziano che ormai Torino è molto indietro nella classifica delle Città metropolitane  europee sopra il milione e mezzo di abitanti. 41a su 44 e la 42 è Napoli.
 
Eppure in questi ultimi anni e ultimi mesi avete visto interviste ottimistiche sulla economia torinese  da vari economisti e in particolare dal brillante Beppe Russo .
 
Poi non si sa come e perché le analisi cambiano.
 
Beppe Russo viene chiamato a scrivere il programma di Paolo DAMILANO.
L’inizio è nella chiave ottimistica , TORINOBELLISSIMA… 
DAMILANO nell’incontro DUMSE DA FE , il bel gruppo di professionisti coordinato da anni da Piero Gola, dice che quando si voterà la nuova Amministrazione si troverà dentro la ripresa economica post COVID e che Il nuovo Sindaco dovrà diventare l’ambasciatore di Torino nel mondo per invitare i Sindaci e le Comunità estere a visitare la Città del Barocco juvariano e del Barolo. Così a fine Gennaio.
 
Tre mesi dopo la svolta . 
Da qualche giorno è uscito  un manifesto di tutt’altro tenore : a Torino C’È DA FARE. Lunedì scoro in un webinar sul Piano della Città Metropolitana , Beppe RUSSO , che forse nel frattempo ha letto meglio i dati ISTAT , esordisce dicendo che Torino è in declino da 20 anni e prosegue dicendo che per rilanciare la Città bisognerà puntare solo sulle aziende che ce la faranno a stare in piedi.In una azienda privata gli azionisti di fronte a una inversione simile sarebbero molto ma molto  sconcertati .
 
Ma mentre un tecnico può permettersi di dire cose “tranchan”, il Sindaco giura sulla Costituzione che all’articolo 1 dice che la Repubblica Italiana  è fondata sul lavoro non sul fallimento delle aziende in difficoltà o sulla selezione darwinaina tra Le aziende .
 
Per i partiti l’unica cosa che conta ,come diceva Boniperti è vincere,  mentre per i torinesi l’unica cosa che conta è che la Città fermi il declino e si dia un programma di rilancio economico e sociale. Anche perché ora abbiamo scoperto che nei 18 mesi del Governo giallorosso, con il Ministero delle Infrastrutture in mano al PD, la TAV è stata ferma e ora il nuovo Ministro GIOVANNINI vuole discutere con il territorio il progetto della tratta italiana. 
 
Cosicché i torinesi il 10 Ottobre avranno  di fronte le due forze maggiori , una , il PD, che ha portato Torino al declino e viene dall’aver bloccato la TAV, l’altra , Paolo DAMILANO che aveva sbagliato il compito e lo sta correggendo , e una terza forza come la Lista Civica SITAV SILAVORO che il declino di Torino invece lo ha visto per prima e per tempo e che in questi anni pur senza avere incarichi istituzionali ha portato a Torino la Autorità dei Trasporti e ha lanciato e guidato la battaglia per la TAV.
 
Insomma questa volta il tertium esiste, ed è un tertium che ha una VISION e un programma per lanciare Torino nella sua terza fase , dopo il rilancio impresso nel 1865, dopo aver perso la Capitale, dal Marchese di Rora’, nel secondo dopoguerra con la ricostruzione e la lunga fase della Città Capitale dell’auto , dopo  il 2021 con il rilancio verso la Città della Innovazione e della Mobilità del futuro.
 
Mino Giachino 
SiTAV SILAVORO per Torino 

Piemonte: Fregolent (Iv): Tav, Pnrr e Superbonus per abbattere smog

“Il governo ha ribadito l’importanza di monitorare la qualità dell’aria di Torino e del Piemonte e la necessità di mettere in campo tutte gli strumenti utili per salvaguardare la salute dei cittadini e dell’ambiente”:

è quanto dichiara Silvia Fregolent, capogruppo Italia Viva in Commissione Ambiente di Montecitorio, dopo lo svolgimento della sua interrogazione sull’alta concentrazione di smog che si è svolta oggi, giovedì 13 maggio.

“Le risorse presenti nel Pnrr saranno decisive per ridurre le emissioni nocive presenti attraverso lo sviluppo di sistemi di mobilita integrata a basso impatto inquinante; altrettanto fondamentali in questo contesto sarà la proroga del superbonus per riqualificare gli edifici ed abbattere le emissioni dei vecchi impianti di riscaldamento ed il completamento della Tav per diminuire lo smog prodotto massicciamente dal trasporto merci su gomma”: conclude Silvia Fregolent.

Lega: “In arrivo più di 50 milioni per chi vive e lavora in montagna”

SALVINI: “COSÌ PASSIAMO DALLE PAROLE AI FATTI”

In arrivo 700 milioni per la montagna, grazie al Decreto Sostegni in fase di conversione alla Camera, a cui dovrebbero aggiungersene altri 100 con il Decreto Sostegni Bis.

La Lega esprime grande soddisfazione per un risultato promesso dal leader Matteo Salvini e diventato realtà anche grazie all’impegno dei ministri a partire dal responsabile del Turismo Massimo Garavaglia.

In particolare, almeno 54 milioni saranno destinati al Piemonte. In attesa che i tecnici dei ministeri formalizzino lo stanziamento, l’aspettativa è di 28 milioni per sostenere gli impianti di risalita, più altri 8 per maestri di sci e scuole di sci, più altri 18 milioni per le imprese turistiche danneggiate dai divieti.

Dichiarazione del leader della Lega Matteo Salvini: “I milioni in arrivo per la montagna spiegano una volta di più perché abbiamo deciso di entrare nel governo Draghi. Basta con le complicazioni dei codici Ateco, con i  ritardi e con le inefficienze: ora arrivano soldi veri, che si accompagnano alle riaperture fatte con buonsenso. La Lega non molla, per il Piemonte e il resto d’Italia. Dalle parole ai fatti”.

Grimaldi (LUV): Se si vuole vincere in città non si cerchino ora nemici

“Non serve additare responsabili in caso di sconfitta. Se vinceremo noi le primarie sapremo allargare il campo.

”Appendino come Schettino, Appendino venduta a Damilano e alla destra’. Ora basta! Un conto è pensare che non ci siano le condizioni per un’alleanza giallo-rossa, un altro è fare di tutto per rendere contendibile la città e spalancare le porte all’onda nera. Mi chiedo come una parte del centro-sinistra, non certo irrilevante, immagina di poter anche solo partecipare alle prossime elezioni comunali, per non dire di come pensa di vincerle. Di sicuro cercare ora nemici da additare in caso di sconfitta non serve. Qual è il piano? Vincere le primarie per poi schiantarsi contro la propria arroganza?” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi.

“Torino può e deve diventare una capitale europea della qualità della vita” – prosegue Grimaldi. – “Se un nostro candidato o una nostra candidata vincerà le primarie non ho dubbi che sapremo allargare il campo. Durante questi anni di governo della Città le divergenze su alcune scelte ci sono state e sono sempre state marcate da Eleonora Artesio, tuttavia Appendino ha il merito di aver posto al centro di un possibile terreno di confronto temi importanti per tutti noi: lotta ai cambiamenti climatici, diritti civili, contrasto delle diseguaglianze. La pandemia ha fatto da detonatore di tante disuguaglianze e crediamo che investire per non tornare a quella ‘normalità’ fatta di decrescita infelice e profitto per pochi possa essere un’occasione irripetibile di transizione. Anche per questi motivi siamo sempre più convinti di avere il dovere di vincere le primarie: gli unici muri che vogliamo alzare sono quelli per difendere la sanità, la scuola, l’acqua e il trasporto pubblico, mentre costruiamo ponti e reti per non far diventare Torino una piccola città rancorosa a traino leghista” – prosegue l’esponente della sinistra ecologista, che ieri sera ha sottolineato proprio questi passaggi all’assemblea regionale di Articolo Uno, davanti a Pierluigi Bersani, Paolo Furia e Chiara Appendino. – “Non mi rassegno a dare per perse Borgo Vittoria-Vallette e Barriera di Milano (le circoscrizioni cinque e sei dove attualmente il centro sinistra è un passo indietro alla coalizione di destra), figuriamoci se non ritengo opportuno costruire le condizioni per andare oltre alle contrapposizioni di questi anni”.

Come nel deserto dei tartari

Manco quelli del pd ci credono alla vittoria di Lo Russo. Lo dicono a bassa voce,  in modo doroteo (ricordate la dc?), ma lo fanno capire. E fecero un deserto e le chiamarono primarie.

Come nel deserto dei Tartari aspettando un nemico che arriva da un’ altra parte.  Chiaretta ha dimostrato di essere fino in fondo la ragazzina viziata che ha voluto il giocattolino per poi distruggerlo. Peccato che il giocattolino si chiami Torino. Persino all’Iren son dolori. Chissà se di questo nuovo dissesto se ne occuperà la locale magistratura? Tutto è  oramai possibile persino che Storari e Davigo siano sotto il torchio dei loro colleghi magistrati.  Con il Consiglio Superiore della magistratura nel marasma più totale.  Fortuna che c’è Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il lanciatissimo Mario Draghi. Sta lavorando e pure bene e persino gratis. Il massimo dei massimi. E con buona pace dei novelli  pacifisti ci è voluto un militare esperto di logistica per dare impulso alle vaccinazioni.
Le forze politiche non si danno proprio pace.  Mario Draghi incarica chi è competente , non chi gli è fedele. Per i nostri cari politici cosa alquanto incomprensibile. Tutti,  sia ben chiaro nessuno escluso. Con qualche rarissima eccezione,  s’intende. A chi va la palma dell’incompreso è Conte, ex presidente del Consiglio e forse ex in tutto.
Per ora gli è solo rimasta la scorta.  Tutti i suoi uomini politici saltano come birilli e Casaleggio Junior si sta divertendo prendendolo in mezzo.  Insomma, Conte è leader di un ologramma. Viceversa chi è molto concreto e De  Magistris, Sindaco di Napoli.  Magistrato un po’ zoppicante si candida come governatore in Calabria. Girovago delle candidature,  al più rimedia un posto da consigliere regionale.  In fondo lo stipendio è buono e non c’è  l’obbligo di firma. Scatena un po’ di ragazzotti in piazza inneggianti Potere al Popolo ed il gioco è  fatto. Governare gli Enti locali ? Il buco economico e finanziario è mostruosamente alto.  Dopo la sentenza della Corte dei conti: i debiti debbono essere pagati entro e non oltre 3 5 anni e 2000 comuni,  tra cui quello di Napoli rischiano il default, alias fallimento. La maggioranza di questi è al sud ma anche Torino sta messa molto male. È notorio a tutti che la nostra Città da 15 anni rischia di brutto. La stessa condanna sulla vicenda del bilancio che ha coinvolto la sindaca ne è  una testimonianza. Anche il famoso rigorismo sabaudo è un’altra cosa. Sapete, quelle brave massaie che prima decidevano quanto risparmiavano e poi decidevano quanto spendevano.  Ma mi sa che in questi 50 anni abbiamo fatto l’opposto. Abbiamo speso facendo debiti che ( forse ) qualcuno pagherà. Anche nella parsimonia Torino e’ diventata un’altra cosa. Un’altra cosa anche in termini attrattivi.  Torino non attrae investimenti,  non attrae più nessuno.  O perlomeno attrae pochissimi investimenti e pochissimi curiosi e, sicuramente il covid ha fatto la differenza in termini negativi.
Ho ascoltato in conferenza il Professore Mario Calderini. Da’ un giudizio ” complessivamente positivo” della nostra proposta di spesa per il recovery fund.  Chi meglio di lui può dirlo. Oltre 15 anni fa Presidente di Fin Piemonte ha assistito alla Fiat che scappava dalla nostra città,  senza muovere un solo dito. Del resto non era mica compito suo. Lui giovane professore del Politecnico di Torino.  Del prestigioso Politecnico di Torino. Ed a questo punto della storia,  tocca dare ragione al ” vecchio saggio ” Sergio Chiamparino , alias il Chiampa. L’unico sindaco decisamente ok era il rettore Saracco del Poli. Unico che avrebbe potuto e saputo dire al mondo di venire ad investire in Torino.  Conviene anche a voi.
Tra le altre cose,  riemerge la parola magica,  magica ultimamente: competenza.  E con buona pace , e con tutto il rispetto per gli attuali contendenti,  non vedo tali e tanti rapporti internazionali importanti per attrarre investimenti in città. Ma poi diciamocela tutta.  Siamo ancora lì che cincischiamo , dopo trent’anni se fare o non fare la Tav. Follia allo stato puro. Magari ci ritroveremo con tanti buchi nelle nostre montagne in Val Susa e nessuna ferrovia funzionante. E così va la vita.
Francamente vorremmo meno convegni e più fatti. Siamo incontentabili? Si, siamo anche decisamente delusi da una classe politica locale incapace. E mi fermo lì per non incorrere in inutili querele.
Se tanto mi da’ tanto queste primarie del PD sono la premessa di ” Cronaca di una morte annunciata”. Sempre pronti nel fare mea culpa se troppo pessimisti. Per ora la realtà è andata oltre il nostro pessimismo.

Patrizio Tosetto

Coltivazione cannabis, via libera dalla Commissione regionale

La terza Commissione, presieduta da Claudio Leone, ha licenziato all’unanimità la proposta di legge 98 “Sostegno alla coltura della canapa (Cannabis sativa L) e alle relative filiere produttive”, primo firmatario Ivano Martinetti (M5s).

Un provvedimento che introduce misure di sostegno alla coltivazione e trasformazione della cannabis sativa e alla definizione di filiere produttive nei settori tessile, industriale e alimentare. Ora ci sarà il passaggio in Aula.

“Una normativa per promuovere un settore tradizionale del nostro territorio, ‘l’oro verde’ del Piemonte – secondo Martinetti – e che, nonostante la grande sofferenza economica del momento, ha grandi possibilità di espansione. Una filiera ecosostenibile nella quale il Piemonte è leader a livello nazionale”.

“Un ottimo risultato – commenta a margine della seduta l’Assessore alle Attività produttive, Andrea Tronzano – che permette di dare rilievo a una coltivazione antica delle nostre zone. Tutto questo per creare le condizioni che definiranno un vero e proprio distretto dedicato, facendolo diventare una produzione industriale a tutti gli effetti”.

Nominati relatori per l’Aula, oltre a MartinettiMatteo Gagliasso (Lega) per la maggioranza e Diego Sarno (Pd) per la minoranza.

Parere preventivo favorevole unanime anche alla delibera della Giunta regionale sul “Programma di aiuti in favore di aziende agricole per la riconversione degli impianti di actinidia danneggiati da cause fitosanitarie inclusa la moria”. Si tratta di un contributo forfettario di 3 mila euro per ettaro alle aziende agricole che si trovino a dover estirpare le coltivazioni di kiwi danneggiate e volto a favorire la riconversione verso altre produzioni. Come illustrato dall’assessore Tronzano, dopo gli aiuti del 2018/19, si interviene anche nel biennio 2019/20 e 2020/21 con risorse regionali pari a un milione di euro.

Approderà in Aula, ma con votazione negativa della Commissione, la proposta di legge regionale 22 “Norme in materia di contrasto alle delocalizzazioni produttive, incentivi alle imprese e sostegno all’ imprenditorialità, al fine di salvaguardare i livelli produttivi ed occupazionali”, prima firmataria Francesca Frediani (M4o).

La prima firmataria ha sottolineato la necessità di affrontare un fenomeno negativo importante e attuale, come riscontrato anche nella audizione dell’Ires Piemonte, di aziende che lasciano il territorio dopo aver percepito fondi pubblici.

La contrarietà dell’Esecutivo e della maggioranza, pur conscia della gravità del fenomeno, è stata motivata con la necessità di agire, ma rimanendo nel quadro della normativa europea.

Oltre a Frediani, saranno relatori in Aula Raffaele Gallo (Pd), Sean Sacco (M5s) e Marco Grimaldi (Luv).

Tav, Giachino: “il Governo non si renda complice di ulteriori ritardi”

Presidente DRAGHI sulla TAV il Governo, in relazione a quanto dichiarato dal Ministro GIOVANNINI di fatto rischia di si rendersi complice di ulteriori e inaccettabili ritardi.

Egregio Presidente DRAGHI,
Scusi ma la intervista del Ministro GIOVANNINI al Direttore de La Stampa sulla TAV mi ha sconcertato molto. Il Suo Governo , che io avevo auspicato ben prima della crisi aperta da Renzi, sta lavorando come Lei ha più volte riaffermato per rilanciare la crescita, unico modo per ridurre l’enorme Debito Pubblico e il Ministro a proposito della TAV parla di un nuovo dibattito con la popolazione locale per la revisione della tratta nazionale della Linea ferroviaria? Ma il Ministro sa che Torino è il Pieminte da vent’anni crescono meno della media nazionale e hanno bisogno come il pane di ritornare a crescere di più?
L’Osservatorio sorto per aiutare il dialogo tra Governo e Comunita’ locali proprio sul progetto della TAV , venne istituito nel Marzo del 2006.
La lentezza dei suoi lavori passerà alla Storia .
Ricordo che Cavour impiego meno di 13 anni per unire l’Italia mentre i lavori per costruire il primo tunnel ferroviario del Frejus durarono meno di 13 anni ed eravamo nell’800.
La TAV e’ l’opera più aderente agli obiettivi del PNRR perché, spostando il traffico dalla strada alla rotaia , diminuirà concretamente e strutturalmente l’inquinamento che nella Pianura Padana è molto alto.
Il 7.8.2019 , dopo le nostre grandi Manifestazioni SITAV del 10.11.2018 , il Senato della Repubblica boccio’  a stragrande maggioranza la Mozione dei NoTAV.
L’Europa come disse la Commissaria aspettava quel voto per le sue decisioni confermative e ora ,dopo l’assurda stasi di 18 mesi decretata dal Governo giallorosso, che pagherà la economia torinese, il Ministro GIOVANNINI , mentre il Governo inserisce nei suoi programmi la tratta veneta del Corridoio Mediterraneo, vuole ritornare indietro o fermarsi sul progetto della tratta nazionale?
La stasi decretata dal governo giallorosso che , infischiandosene del voto del Senato,
ha bloccato un’opera strategica, ha di fatto ridato fiato ai movimenti antagonisti che in questi anni hanno usato violenze fisiche e verbali contro le forze dell’ordine e contro i SiTAV , come il sottoscritto.
Mi spiace che l’intervistatore non abbia fatto rilevare al Ministro quanto la maggioranza dei piemontesi e la maggioranza degli italiani vogliano quest’opera .
Attraverso la Francia passano le esportazioni dirette verso Francia, Spagna e Inghilterra per quasi cento miliardi . Rendere più competitive le nostre esportazioni dovrebbe essere il primo obiettivo per il rilancio della crescita della nostra economia e del nostro lavoro. La TAV ci porterà l’aumento del turismo internazionale e l’aumento degli scambi commerciali . Dopo aver perso 15 anni , invece di nominare un Commissario per accelerare i lavori si pensa di ritornare al dibattito locale?
Torino non ha gli stessi diritti di Genova?
Perché il Ministro prima di parlare non è venuto a rendersi conto di persona visitando il cantiere di Chiomonte ?
Un conto è fare i Professori è un conto è fare il Ministro. Il Ministro rappresenta l’interesse nazionale che oggi è rappresentato dal lavoro e dalla maggiore crescita.
La ringrazio molto della attenzione e spero in una sua risposta,
Mino Giachino
già sottosegretario di Stato ai trasporti

Gioco d’azzardo, Pd: legge giusta non si strumentalizzi il lavoro

“Gli imprenditori del settore del gioco sono scesi in piazza per chiedere la riapertura delle sale perché, come tanti altri, stanno scontando il peso della pandemia.

Ma non confondiamo la modifica di una legge valida con il tema delle riaperture: sono due cose totalmente diverse” dichiarano Sarno e Rossi evidenziando che “la destra sta strumentalizzando il tema del lavoro per compiacere il settore del gioco: abbiano il coraggio di dirlo apertamente senza ipocrisie. Se davvero avessero voluto salvaguardare l’occupazione avrebbero scelto il percorso che prevedeva una proroga per il settore delle sale gioco, dando così anche il tempo per approfondire i tanti aspetti della legge, su cui le opposizioni si erano rese disponibili ad una valutazione”.

“Apprendiamo, invece, che nella nuova formulazione del disegno di legge dovrebbe esserci la possibilità addirittura che le slot tornino nei bar in base al numero degli abitanti: sì nei piccoli Comuni dove c’è un solo bar, no ai centri di medie o grandi dimensioni. Una decisione che svela come il tema del lavoro sia solo strumentale alle vere finalità della Lega, che vuole solo assecondare tutte le richieste di un settore economico senza tenere conto del diritto alla salute, che, invece, è al centro della legge in vigore che intende rendere il gioco meno pervasivo, che corrisponderebbe ad un ritorno al passato ad una diffusione nei territori dell’occasione di giocare stimolando e fomentando l’aumento del gioco d’azzardo patologico. Mettere le slot nei bar vuol dire, infatti, inserire una presenza costante, ravvicinata, facilmente raggiungibile. E’ assurda l’idea di consentire che le macchinette trovino posto nei piccoli Comuni, proprio dove il bar rappresenta uno dei pochi punti di aggregazione. Per sostenere queste realtà occorre piuttosto pensare a politiche per valorizzarli” precisano gli esponenti dem.

“Stiamo ancora aspettando i dati dall’Assessora al lavoro sui numeri reali legati al mondo del lavoro, ma a quanto pare conviene rimanere su stime non istituzionali. Ci stupiamo, infine – concludono i Consiglieri regionali Pd – che, in poche settimane dalla sospensione grazie all’intervento delle Opposizioni del provvedimento leghista sul Gap, Forza Italia e FdI che tanti dubbi avevano avanzato sul tema, abbiano radicalmente cambiato idea e siano pronti a sostenerlo. Sarà davvero così?  Ci dispiace che la Lega continui a essere sorda di fronte alle proteste del mondo sanitario e delle tante associazioni e si ostini a non tenere in alcun conto i dati sulla validità della legge del 2016”.

Autostrade, Fdi: “Il governo riferisca sulla gara Torino-Piacenza”

“Vogliamo chiarimenti sulla gara per la concessione della tangenziale di Torino e dell’autostrada Torino-Piacenza. Ferma restando la sentenza del Consiglio di Stato ed il procedimento in essere, rimane un dato che non puo’ non preoccuparci e di cui chiediamo conto al Governo.

Se da un lato il Pd torinese invoca l’urgenza affinche’ si assegnino le concessioni, la domanda che facciamo con un’interrogazione al Ministro delle infrastrutture e’: gli 800 milioni di differenza tra il primo aggiudicatario e il secondo chi li paga?”.

Così in una nota i deputati di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli (nella foto), Marco Silvestroni e Mauro Rotelli. “Una cifra cosi’ importante – aggiungono – non puo’ passare inosservata a chi accumula debito dello Stato e merita una valutazione politica sia in termini di fattibilita’ dei lavori in assenza di quelle risorse, sia in termini di mancate entrate in un momento in cui l’Italia continua a indebitarsi per assenza di risorse. A pagare due volte potrebbero essere gli italiani e quindi chiediamo che vi sia un approfondimento della questione nelle sedi istituzionali. Il Governo riferisca su un aspetto che la sinistra sta clamorosamente ignorando”.

Napoli (Cambiamo!): “Competizione Salvini – Meloni fa male al cdx”

Con la felice eccezione di Torino, dove il candidato Paolo Damilano ha bruciato tutti sui tempi, il centrodestra brancola nel buio e stenta a concordare le candidature nelle altre grandi città impegnate nel voto autunnale. Da Milano a Roma, passando per Napoli e Venezia, gli alleati non hanno ancora trovato un minuto per sedere attorno al tavolo e fissare qualche bandierina.

     Qualcuno potrà obiettare che le cose non vanno meglio nel centrosinistra, visto che Pd e M5s devono ancora definire la propria identità e capire se convolare a nozze. Ma ognuno si preoccupa della propria casa. E nel centrodestra si è accesa una competizione fra Salvini e Meloni che va oltre la normale e fisiologica concorrenza. È evidente che serve uno stop prima che tutta l’alleanza vada a sbattere. Incassare due no, oltre modo autorevoli, come quelli di Albertini e Bertolaso, è un campanello d’allarme da non sottovalutare. E non basta sperare che se non entrambi almeno uno ci ripensi. No, serve proprio un cambio di passo perché l’autunno è domani.

on. Osvaldo Napoli, deputato di Cambiamo!