POLITICA- Pagina 3

Cirio riassegna deleghe in Giunta regionale: Turismo e Sport a Bongioanni. A Chiarelli la Cultura

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Se ne parlava da giorni e oggi il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha firmato  il decreto di riassegnazione di alcune deleghe tra i componenti della giunta. Come già prospettato dai giornali sono state aggiunte alle attuali deleghe in capo all’assessore Paolo Bongioanni quelle relative a Turismo, Sport e post-olimpico; l’assessore Marina Chiarelli continuerà a occuparsi di Cultura, Pari opportunità e Politiche giovanili.
«La ridistribuzione di alcune deleghe, dopo un anno di amministrazione, è una scelta di buon governo che ha l’obiettivo di rendere più efficace la macchina amministrativa  E’ stata condivisa con le forze della coalizione e con i colleghi di giunta che ringrazio per la collaborazione e il grande impegno di questi mesi che consente alla nostra squadra di proseguire insieme il lavoro per il bene del nostro Piemonte.Ringrazio l’assessore Chiarelli per il lavoro che ha fatto in questi settori: ora potrà concentrarsi sulla cultura, materia su cui abbiamo raggiunto risultati importanti, a partire dalla tanto attesa e apprezzata misura Anticipo cultura, e che ha ora di fronte altri obiettivi importanti e strategici per il Piemonte. Per quanto riguarda la scelta dell’assessore Bongioanni, è indubbio che, per formazione personale e professionale, oggi lui rappresenta una delle figure di amministratore pubblico più esperte di turismo in Piemonte. Questa qualità, associata all’indubbia competenza in ambito sportivo, consentirà di incrementare ancora i successi di un settore già in crescita”. Così il governatore Cirio a proposito della riassegnazione delle deleghe.
L’assessore Chiarelli ha annunciato la volontà di incrementare progettualità e risorse nei prossimi anni, in particolare con riferimento ai bandi triennali 2025-2027 che interesseranno spettacoli dal vivo e cinema, attività espositive, divulgazione culturale, musica popolare, rievocazioni storiche, residenze artistiche e formazione nel settore culturale. «Ci aspettano mesi importanti – dice Chiarelli – con bandi già pronti che copriranno tutto il triennio 2025-2027 e che puntano a rendere il Piemonte sempre più attrattivo, anche grazie all’innovazione e alla partecipazione diffusa. In questo quadro, una menzione particolare va al comparto cinema, che merita un forte rilancio: intendiamo sostenere con decisione la produzione cinematografica e televisiva, facendo crescere gli investimenti rispetto al triennio precedente e costruendo filiere locali solide che coinvolgano professionisti, territori e imprese creative. Il cinema è cultura, economia e promozione del territorio: vogliamo che il Piemonte torni a essere un punto di riferimento anche in questo ambito». Tra gli appuntamenti più attesi, anche Libraria (30 giugno 2025), l’evento B2B che metterà in rete librerie e case editrici piemontesi, a conferma dell’attenzione al settore editoriale regionale.  «Fare cultura significa costruire visioni, occasioni e comunità – conclude Chiarelli –. Ed è quello che ci impegniamo a fare, con passione e responsabilità, per tutto il Piemonte»

Case della Salute: confermata la prosecuzione dei servizi

Dalla Regione 200mila euro per le case della Salute a Beinasco, Collegno, Cumiana, Pianezza e Vigone. Mario Salvatore Castello (Lista Civica Cirio Presidente PML): “Grande lavoro di squadra per il territorio dell’ASL To3”

Nel corso di un incontro istituzionale presso la sede dell’ASL To 3, tra i Sindaci dei Comuni di Pianezza, Antonio Castello, Beinasco, Daniele Cannati, Vigone, Fabio Ceraso, Cumiana, Roberto Costelli e Collegno, Matteo Cavallone, con il Direttore Generale dell’ASL TO3, dott. Giovanni La Valle, è stata confermata la prosecuzione dei servizi di base sul territorio nelle more dell’attivazione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali, che garantiranno una copertura assistenziale più capillare e continuativa, dalle 8 alle 20 tutti giorni, 7 giorni su 7, attraverso l’integrazione in rete ed il lavoro di equipe tra i medici di medicina generale e i medici della ex guardia medica. Le AFT saranno operative per la prevenzione, le vaccinazioni, la presa in carico della cronicità, la diagnostica di primo livello e lo sviluppo delle cure domiciliari.

All’incontro hanno partecipato anche i Consiglieri Regionali Salvatore Castello e Andrea Cerutti.

Nel corso del confronto, è stato ribadito e confermato l’impegno dell’ASL TO3 e della Regione Piemonte per la prosecuzione dell’attuale organizzazione e funzionamento delle Case della Salute già operative nei territori coinvolti che vedranno rinnovata la loro convenzione con l’ASL.

La Regione Piemonte ha inoltre comunicato l’erogazione di 200.000 euro a favore dell’ASL TO3, a valere sul finanziamento previsto dalla L.R. 5/2021, per garantire la continuità dei servizi e delle progettualità in essere relativi alle Case della Salute già attive, come previsto dalla D.G.R. 3-4287 del 29/11/2016.

“Un lavoro di squadra nell’interesse del territorio e dei cittadini – commenta il Consigliere regionale Mario Salvatore Castello (Lista Civica Cirio Presidente PML), Consigliere Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale -; con l’obiettivo di garantire la continuità assistenziale in un ambito territoriale molto vasto come quello dell’ASL To3, confermando l’operatività di presidi fondamentali. Un grazie per il supporto al presidente del Consiglio regionale Davide Nicco, all’Assessore Federico Riboldi e al presidente della Giunta Regionale Alberto Cirio”.

I Sindaci firmatari accolgono con soddisfazione questo importante risultato, ottenuto grazie a un lavoro di squadra tra istituzioni locali, consiglieri regionali e direzione sanitaria, che scongiura il rischio di interruzione dei servizi di medicina territoriale e rafforza il presidio sanitario di prossimità per i cittadini: “Un segnale importante di attenzione ai territori e alla sanità pubblica – dichiarano congiuntamente i Sindaci – che ci spinge a continuare a vigilare e collaborare per un pieno e ordinato avvio delle nuove forme organizzative previste dalla normativa, senza penalizzare i servizi attualmente garantiti dalle Case della Salute.”

 

Gruppo Consiliare Regione Piemonte
Lista Civica Cirio Presidente
Piemonte Moderato e Liberale

Bartoli: “Più confronto con Comuni e Regione sui piani di gestione ambientale”

Aree Natura 2000, approvati  gli emendamenti all’Omnibus

Sono stati approvati due emendamenti strategici alla Legge di Riordino presentati da Sergio Bartoli, Consigliere regionale del Piemonte per la Lista Civica Cirio Presidente – Piemonte Moderato e Liberale e Presidente della V Commissione Ambiente, volti a rafforzare il coinvolgimento istituzionale nella gestione delle 134 aree della Rete Natura 2000 presenti sul territorio piemontese.

“Grazie all’approvazione di questi emendamenti – spiega Sergio Bartoli -, i gestori di aree Natura 2000, soggette a specifici vincoli di tutela, dovranno consultare gli enti locali interessati e informare la Regione in merito a tale consultazione qualora vi siano modifiche negli obiettivi o nelle misure di conservazione; le consultazioni già previste nel percorso di adozione dei piani di gestione saranno inoltre trasmesse alla Giunta regionale in modo che questa possa approvarli avendo cognizione di tutto il procedimento. La Rete Natura 2000 è una rete europea di aree protette, istituita per preservare la biodiversità, in particolare gli habitat naturali e le specie di flora e fauna minacciate o rare: in Piemonte sono 134 le aree inserite nella Rete Natura 2000 e 386 i Comuni coinvolti”.

Conclude Bartoli: “Tutti gli emendamenti che ho presentato e che sono stati approvati sono a costo zero, rispondono a esigenze concrete dei territori e promuovono il dialogo tra le istituzioni”.

Potere al Popolo a Torino in piazza contro la guerra

A Torino Potere al Popolo, insieme a USB Unione Sindacale di Base, PCI Partito Comunista Italiano, Cambiare Rotta, CAU Collettivo Autorganizzato Universitario, OSA Organizzazione Studentesca di Alternativa, ha aderito all’invito del coordinamento Disarmiamoli, promotore della manifestazione di piazza Vittorio a Roma del 21 giugno, a scendere in piazza, a seguito del bombardamento americano sui siti nucleari iraniani.

L’appuntamento è per il 23 giugno dalle ore 19 in piazza Carignano a Torino.

Disarmiamoli ha invitato le componenti del corteo di sabato scorso a scendere in piazza, per esprimere con determinazione una netta contrarietà al conflitto in corso, perché l’aggressione israeliana – americana all’Iran potrebbe portarci alla guerra totale. Inoltre, Disarmiamoli si oppone al coinvolgimento della NATO e all’uso delle basi militari presenti sul territorio italiano, oltre che ad ogni ipotesi di riarmo.

«Nessuno può davvero credere che Trump si fermi dopo una notte di bombardamenti, nessuno può credere che la via della pace si costruisca bombardamento dopo bombardamento, nessuno può davvero credere di restare fuori dalla guerra restando nella NATO e in tutte le forme di alleanza tra USA, UE e Israele. È necessario dare subito una risposta decisa nelle piazze con punti chiari: NO all’aggressione israeliana-americana che ci porta verso la guerra totale, NO al coinvolgimento della NATO e all’uso delle basi in Italia, NO a ogni ipotesi di riarmo».

POTERE AL POPOLO

Giachino: con la Logistica  almeno 1 punto di PIL in più al Piemonte

La Logistica che ha avuto i natali in Piemonte nel secolo scorso, negli ultimi due decenni ha perso molte aziende che hanno trasferito il loro quartier generale attorno a Milano e inoltre non ha mai visto decollare con forza il ruolo di retro porto dei porti liguri dai quali passa oltre il  50% del traffico marittimo e logistico del Paese. Se la logistica in Europa vale il 12% del PIL, la logistica piemontese non riesce a raggiungere il  9% mentre quella italiana vale il  10% del nostro PIL. Se il Piemonte punterà di più e con maggiore competenza sulla logistica potrà crescere di almeno 1 punto di PIL all’anno , con benefici per il lavoro e per le entrate pubbliche nazionali e regionali. Così l’ex sottosegretario ai trasporti Mino GIACHINO aprendo un incontro con alcuni operatori logistici stamane a Torino. Decisivi saranno gli interventi nelle infrastrutture ferroviarie, autostradali e la accelerazione della TAV . Fa ben sperare che alcuni ragazzi valsusini dopo aver fatto il corso a Bologna siano stati assunti come macchinisti in alcune aziende ferroviarie private di trasporto merci.

Mino Giachino

La Persia, la stella di Davide. Il mondo secondo Trump

Le agenzie di tutto il mondo hanno battuto la mattina del 22 giugno 2025 notizie allarmanti sull’attacco ordinato dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump contro l’Iran.

Nel timore che la potenza sciita abbia già sviluppato una forza nucleare sufficiente ad annientare lo Stato di Israele, la notte del 21 i bombardieri B-2 Stealth (furtivo/ombra/invisibile) hanno colpito i tre siti nucleari iraniani Fordow, Natanz ed Esfahan con gli ordigni (convenzionali ma potentissimi) Bunker-buster (distruttore di bunker) GBU-57 da 13.620 chilogrammi e lunghi più di 6 metri.

Nella sua prima conferenza stampa Trump ha definito l’operazione ‘spettacolare e molto riuscita’ con obiettivi completamente distrutti e aerei tornati con le stive vuote (fatto per altro normale: se evitabile, non si fa mai atterrare un bombardiere ancora con esplosivi attivabili al suo interno).

Il vero problema non è secondo noi tecnico, quanto politico e reputazionale per la Casa Bianca.

E’ stata notizia ufficiale fino a ieri di una finestra di due settimane per un NON-INTERVENTO militare USA in area, allo scopo di favorire eventuali negoziati fra Iran e Israele.

Ora il Presidente ammette candidamente che, in quanto alleato di prima classe di Tel-Aviv, mentendo al mondo ha solo utilizzato una strategia tattica per disorientare l’Iran prima dell’attacco a sorpresa.

Però gli Stati Uniti hanno una secolare reputazione da difendere.

Nonostante gli orrori della guerra fredda da parte dei due blocchi contrapposti, i regimi fantoccio segretamente creati in chiave anticomunista negli anni ’50 e ’60 e altri vari orrori, il mondo guarda ancora all’America come un faro di libertà e democrazia, con tanti esempi dimostrabili anche per i tempi recenti.

Se parla il suo Primo Cittadino, lo fa come capo di una nazione che non può permettersi trucchetti da biscazziere o da presidente di uno Stato in asfissia democratica. Dichiarando al mondo il suo NON intervento contro l’Iran, ha indicato il suo Paese come negoziatore Alfa e ACCREDITATO fra due antichi nemici, garantendo a tutti una incontestabile NON BELLIGERANZA su un ennesimo dramma in continua incandescenza.

L’operazione è stata invece segretamente eseguita in ‘allineamento’ con Israele, collaborazione esaltata in un sentito ringraziamento televisivo in mondo-visione da parte del presidente israeliano Netanyahu.

Il mondo però non immaginava questo scenario e tutta la UE e altri alleati U.S.A. sono rimasti senza fiato.

Per contro, l’Iran ha condannato l’attacco definendolo una violazione del Diritto Internazionale e del Trattato di NON PROLIFERAZIONE nucleare (TNP, ratificato da 188 Stati).

Per quanto l’attacco sia stato devastante per gli aggrediti, risposte magari non convenzionali potrebbero velocemente diventare realistiche. A tutti noto che l’Iran è protettore di realtà sciite (armatissime) come Hezbollah, gli Houthi, ma forse non solo loro.

Il problema reputazionale è quindi più grave di quanto si potrebbe sospettare; in patria il Congresso (il Parlamento U.S.A.) è scosso: molti leader democratici, ma anche qualche repubblicano parlano di un’azione incostituzionale, invocando perciò sanzioni per il Presidente, se non addirittura un suo impeachment (accusa gravissima che coinvolse al tempo Nixon, Clinton e due volte lo stesso Trump).

Il Presidente aveva l’autorità legale per un attacco di tale portata senza il supporto del Congresso? Sembrerebbe di no, ma Trump tuona che tutti sapevano e un accordo gli era stato concesso…. La situazione a Washington diventerà presto bollente.

Il problema geopolitico però segue: come una saponetta bagnata che scivola sul marmo, la situazione mediorientale aumenta l’instabilità e, nonostante dichiarazioni passate di non volersi più mettere in affari “di altri”, gli USA non si limitano più al conflitto russo-ucraino e all’Indo-Pacifico ma con i loro B-2 la situazione precipita da ora verso nuove asperità anche in M.O.

Un fatto sembra certo: gli obiettivi iraniani sono stati centrati ma i sensori dei centri internazionali non segnalano perdite di elementi radioattivi.

Le informazioni in nostro possesso potrebbero essere ancora troppo frammentarie, oppure i danneggiamenti potrebbero non aver raggiunto l’epicentro del problema.

Resta una terza opzione: questo pericolo nucleare di Teheran non era così vicino da far veramente paura al mondo. Per chi può ricordare, problema simile lo abbiamo già visto nella seconda guerra in Iraq.

Rimaniamo tutti con il fiato sospeso….

Ferruccio Capra Quarelli

Patto per il Nord. Il centralismo soffoca le diversità

“PATTO per il NORD”  è una realtà che si sta sempre più affermando sul territorio: è già ampiamente presente e raccoglie ogni giorno sempre più consensi in tutto il Nord e Centro Italia.
Con preghiera di pubblicazione inoltriamo in allegato comunicato stampa e locandina del convegno-dibattito che si terrà
Domenica 29 giugno 2025  a Castagneto Po (TO), presso “L’ASSEDIO 1706”, in Stradale Torino 33 – km. 24,  
TITOLO DEL CONVEGNO:

“Il centralismo soffoca le diversità.   Come difendere i nostri territori e costruire un futuro autonomo?

RELATORI:

–          On. Paolo GRIMOLDI Segretario Politico Federale “PATTO per il NORD”

–          On. Renato Walter TOGNI Segretario Politico Regionale “PATTO per il NORD – PIEMONTE”

–          Valerio NARCISO Segretario Politico “Movimento Zone Franche Montane”

–          Marina PITTAU Presidente “Movimento Zone Franche Montane” e Sindaco Comune di Mattie (TO)

Saranno inoltre presenti Sindaci ed Amministratori Locali.

Segreteria Organizzativa “PATTO per il NORD – Piemonte 

“A Barriera che vuole rinascere non bastano i blitz, occorre lavoro”

Sabato sera durante la Processione della Consolata un elicottero volteggiava sopra la Città perché era in corso un intervento straordinario dei Carabinieri in Barriera. Interventi delle forze dell’ordine decisi dopo che vari atti di violenza avevano fatto capire che la situazione in Barriera e Aurora aveva superato i limiti. Negli ultimi due mesi le operazioni di polizia hanno portato a 60 arresti. Dopo anni di denuncia che avevano portato a un incontro in Prefettura con l ‘Arcivescovo NOSIGLIA e l’allora Parroco della Pace , Don Stefano Votta , la situazione era stata sottovalutata lasciando nella bagna i cittadini della Periferia Nord.  Nell’ultimo anno prima la Prefettura ha cambiato passo , prima l’intervento dell’esercito ora dopo l’apertura del Tavolo sulle periferie la decisione di intervenire con forza. Ma la situazione di Barriera non è solo un problema di ordine pubblico .
La politica buona e’ quella che come il miglior medico sa capire bene i problemi e cerca di risolverli e ieri se n’è parlato in piazza Derna nel corso della presentazione della seconda edizione del mio libro sul Declino di Torino. Barriera di Milano in trent’anni è scesa agli ultimi posti del PIL cittadino con l’aumento fortissimo della insicurezza e del degrado. Proprio mercoledì scorso la relazione annuale di Banca d’Italia dopo aver detto che l’Italia negli ultimi trent’anni è stata penultima in Europa per crescita economica , ci ha detto che Torino è il Piemonte hanno una crescita economica inferiore alla media nazionale. Di più in questi trent’anni la distanza economica e sociale tra i Quartieri ricchi di Torino e i Quartieri più poveri e’ più che raddoppiata , probabilmente si è triplicata.  In questa situazione pensare che in Quartiere basti aumentare le retate o i blitz sarebbe un altro errore che lasciamo a chi governa Torino , con risultati non brillanti, da trentadue anni.
Da mesi sostengo che a Barriera bisogna far spostare nuove iniziative economiche che offrano lavoro serio ai giovani e a chi oggi ha un lavoro a tempo parziale. E’ una ricetta che chi amministra aziende , che abbiano più sedi, come quella che amministro io da dieci anni a Genova,  conosce benissimo . Se ho succursali che hanno perso clienti e lavorano di meno sposto del lavoro da quelle succursali che ne hanno di più . Ecco perché la Città potrebbe spostare in Barriera il nuovo Centro della Intelligenza artificiale che il Governo Meloni ha assegnato a Torino. Si otterrebbero due risultati , primo si porterebbero nuovi posti di lavoro molto qualificati , e lavoro sulle attività commerciali della zona, secondo si darebbe a Barriera una immagine fortemente positiva di ridiventare un polo importante e innovativo del futuro di Torino. E’ strano che la intellighentia di sinistra , una volta forte nella analisi sociale , non lo abbia capito. Ne ho parlato l’altra sera anche con il Prof. Gili nuovo Presidente della Fondazione S. Paolo.

Mino GIACHINO

Montagna, Pd: Confusione e divisioni interne al centrodestra

Nella seduta della terza commissione consiliare regionale, abbiamo assistito alle rimostranze di Lega e Forza Italia sul Piano per la Montagna 2024, predisposto dall’assessore Gallo, esponente della Lista Cirio. Le due forze di maggioranza hanno accampato uno scarso impegno a sostegno del commercio, forse dimenticando l’esistenza dei bandi per i Distretti del Commercio e dei bandi Botteghe e Servizi. Si è rischiato di rimandare ulteriormente un Piano che era già in ritardo, essendo di pertinenza dell’annualità 2024. I 2 milioni e 364.000 euro stanziati dalla Giunta sono preziosi, ma insufficienti per potenziare in particolare i servizi essenziali:

– il presidio sanitario e socio-assistenziale delle aree montane;

– i servizi per la persona e le famiglie;

– istruzione e formazione;

– l’organizzazione del trasporto pubblico locale;

– la disponibilità di servizi internet a banda ultralarga.

È anche sparito il “bando residenza”, enfaticamente promosso dalla prima Giunta Cirio ed evidentemente ritenuto non così incisivo, in assenza di servizi essenziali per chi abita in montagna.

L’impressione è che manchi una regia unitaria e ben finalizzata. Servirebbe una strategia di rinascita delle aree estreme, che parta da una profonda revisione della governance per superare l’attuale frammentazione e logica settorializzata e per consentire di mettere a sistema le tante risorse oggi disponibili, spesso bloccate perché enormemente superiori alle capacità di spesa degli enti o perchè bisognose di competenze professionali di cui gli enti sono privi.

Il Piano è stato approvato in commissione con il concorso del Partito Democratico, che ha votato positivamente per senso di responsabilità, ma non mostra quel cambio di passo che le aree interne richiederebbero.

Monica CANALIS e Mauro CALDERONI, Consiglieri regionali Partito Democratico