POLITICA- Pagina 3

Gaza, Ruffino (Az): “intollerabile sfida alle istituzioni”

Daniela Ruffino, segretaria regionale di Azione in Piemonte commenta:
“È una sfida alle istituzioni quella lanciata dal movimento Torino per Gaza. Gli organizzatori hanno confermato la manifestazione, nonostante il divieto messo dal questore per ragioni di ordine pubblico. Bene hanno fatto i partiti di sinistra e i sindacati Cgil e Usb a chiamarsi fuori da una manifestazione che ha già in sé i germi della violenza. Si tratta dello stesso gruppo che ha imbrattato le auto dei dipendenti alla Leonardo o ha cercato di bloccare l’aeroporto di Caselle.
A queste persone non importa nulla della sorte dei civili palestinesi. A loro importa spargere paura e intimidire i torinesi, sfidando i divieti del questore. Vanno isolati e mi auguro che questa manifestazione illegale sia neutralizzata. Torino non merita di essere devastata e imbrattata da gruppi che hanno nella violenza gratuita la loro unica ragion d’essere”.

Alluvione aprile, Canalis (Pd): “Troppi Comuni esclusi dai ristori”

Nei giorni scorsi è stata erogata la prima tranche di ristori per le somme urgenze sostenute dai comuni, ma ci sono molte lacune che generano timore

 

7.10.2025 – L’evento alluvionale del 15-17 aprile 2025 ha generato enormi danni in quasi tutte le province piemontesi, distruggendo strade, ponti e sponde di fiumi e causando frane e allagamenti. Purtroppo, alcuni interventi sono stati ri-catalogati e la cifra destinata dal Governo al Piemonte è passata da 68 milioni a 35,5 milioni di euro, generando il timore che non tutti gli interventi sostenuti dai comuni a titolo di somma urgenza saranno effettivamente rimborsati dalla Regione.

Nel primo riparto del 23 settembre, la Regione ha escluso del tutto alcuni comuni e ha coperto solo una piccola percentuale dei danni subiti da altri comuni, generando disorientamento e preoccupazione nelle amministrazioni comunali, che ad ora non hanno ricevuto chiarimenti dalla Regione.

Anche la risposta al mio Question Time odierno, che allego, non ha contribuito a chiarire i tempi del secondo riparto.

Ci auguriamo che la Regione gestisca con trasparenza e criteri oggettivi i ristori dell’alluvione di aprile 2025, perché ad oggi questa trasparenza manca, in relazione ai tempi e anche agli importi.

 

Monica CANALIS – consigliera regionale PD

 

La richiesta: “Maggiori risorse per i Voucher scuola”

Reperire maggiori risorse finanziare per far scorrere il più possibile la graduatoria delle domande del Voucher A e B che ad oggi risultano ammissibili ma non finanziabili. E’ la richiesta che impegna la Giunta regionale, attraverso l’ordine del giorno approvato all’unanimità dall’Assemblea legislativa,  primo firmatario Fabrizio Ricca (Lega). Sempre sul tema Voucher è stato votato a maggioranza un secondo ordine del giorno, primo firmatario Silvio Magliano(Lista Cirio), che impegna l’esecutivo a reperire le risorse finanziarie necessarie al fine di esaurire interamente la graduatoria relativamente al bando voucher scuola di Tipo A per l’anno scolastico 2025/2026, garantendo in tal modo alle famiglie il pieno esercizio del diritto alla libertà di educazione. Respinti dall’aula invece sempre sullo stesso tema gli atti di indirizzo n. 368 “Riallocazione delle risorse del Voucher Scuola 2025/2026 per massimizzare la platea dei beneficiari, con priorità alle spese universali (libri/materiali/trasporti – ‘Voucher B’) rispetto alle rette scolastiche (‘Voucher A’) prima firmataria Giulia Marro(Avs) e il n.386 presentato da Sarah Disabato(M5S) “Garantire l’erogazione del Voucher Scuola a tutte le famiglie aventi diritto, ma non beneficiarie”. L’assessore Gian Luca Vignale durante il suo intervento nel dare il parere sugli atti di indirizzo, ha sottolineato quanto la Giunta Cirio abbia aumentato le risorse sui Voucher rispetto all’esecutivo di centrosinistra.

Durante il dibattito sono intervenuti i consiglieri: Gianna PenteneroNadia Conticelli ed Emanuela Verzella (Pd), Alice Ravinale (Avs) e Davide Zappalà (Fdi).

Ufficio Stampa CRP

Magliano (Lista Cirio): “Finalmente la Regione Piemonte si doterà del Disability Manager”

Nella sua risposta all’interpellanza presentata dal Presidente del Gruppo Lista Civica Cirio Presidente PML, l’Assessore Vignale conferma l’impegno del Piemonte: “Entro poche settimane procederemo all’identificazione dei criteri per la nomina e a un bando per l’individuazione del Disability Manager, poi istituiremo il Registro regionale previsto dalla Legge regionale n.26/2023”.

Torino, ottobre 2025 – Entro poche settimane la Legge regionale 26/2003 troverà concretizzazione in uno dei suoi ambiti fondamentali: la Regione Piemonte provvederà ad adottare il disciplinare redatto dal Gruppo di lavoro, istituito a seguito dell’approvazione della Legge, e all’avvio dell’iter per l’identificazione del DM regionale. In seguito, con l’apporto del nuovo Disability Manager, definirà i requisiti per l’iscrizione e istituirà il Registro regionale dei Disability Manager. Lo ha affermato l’Assessore al Patrimonio e al Personale, Gianluca Vignale, nella risposta in aula al Capogruppo della Lista Civica Cirio Presidente PML, Silvio Magliano, promotore della Legge.

 

Il Disability Manager ha il compito sostenere l’autonomia delle persone con disabilità e per promuovere e garantire l’applicazione della legge n. 68/1999 (Norme per il diritto al lavoro dei disabili), attraverso il monitoraggio costante di tutto il percorso legato all’inserimento lavorativo dal momento della valutazione del fabbisogno dell’Ente Regione, alla valutazione dell’eventuale necessità formativa mirata alla figura richiesta, all’inserimento lavorativo e al relativo monitoraggio.

 

Finalmente la Regione Piemonte avrà un Disability Manager, come previsto dalla Legge approvata dal Consiglio regionale nel 2023 – commenta il Capogruppo Silvio Magliano –. Il Disability Manager non solo favorirà l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità all’interno dell’Ente, ma attuerà tutte le iniziative necessarie affinché le loro attitudini, capacità e qualità possano essere valorizzate appieno. Nell’espletamento di questa funzione, il Disability Manager renderà anche la struttura regionale e l’interazione con i cittadini maggiormente fruibili per tutti. La Legge regionale n. 26/2023 prevede anche l’istituzione di un Registro regionale dei Disability manager e, di conseguenza, l’identificazione dei titoli e dell’esperienza necessari per esservi iscritti: il Registro diviene così un fondamentale strumento per tutti gli Enti pubblici ed eventualmente anche le aziende che decidano di dotarsi di una figura fondamentale per l’accessibilità delle proprie strutture e per l’inclusione lavorativa”.

 

Conclude Magliano: “Il Disability Manager è una figura prevista obbligatoriamente per legge negli Enti con più di 200 dipendenti, come si può pretendere che l’intero territorio si adegui se la Regione stessa omette di farlo? Ringrazio l’Assessore Vignale per l’impegno in questo senso; continuerò a occuparmi del tema, monitorando i progressi che via via saranno realizzati nell’applicazione di quanto disposto dalla Legge”.

Merlo: Elezioni regionali, si vince e si governa dal Centro. Il campo largo è estraneo

“Mai come oggi è attuale e moderno l’antico adagio della Democrazia Cristiana che nel nostro
paese ‘si vince e si governa dal Centro’. Perchè, pur senza nulla togliere alle forze politiche
radicali, massimaliste, estremiste e populiste che albergano prevalentemente, se non quasi
esclusivamente a sinistra, è di tutta evidenza che chi oggi si candida a rappresentare la cultura, il
progetto e il ‘sentiment’ centristi non può stare nel ‘campo largo’. Anche perchè, nella coalizione
progressista dettano l’agenda politica e programmatica la sinistra radicale e massimalista di
Schlein e Landini, la sinistra populista e demagogica dei 5 stelle e la sinistra estremista ed
ideologica del trio Fratoianni/Bonelli/Salis. Per il Centro, da quelle parti, c’è posto solo in tribuna”.

On. Giorgio Merlo
Presidente nazionale ‘Scelta Cristiano Popolare’.

Caporalato, sfruttamento del lavoro e “schiavitù”

Sfruttamento lavorativo e del caporalato al centro dei due incontri di approfondimento tenuti dalla Commissione Legalità del Consiglio regionale , presieduta da Domenico Rossi.

Nel primo, i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil del Piemonte hanno illustrato analisi e proposte per contrastare un fenomeno ancora diffuso in diversi settori produttivi, in particolare agricoltura, logistica, edilizia, turismo e assistenza domiciliare.
Anna Maria Poggio e Denis Vair (Cgil) hanno sottolineato che lo sfruttamento non riguarda solo l’agricoltura ma tutti i settori in cui si moltiplicano appalti e subappalti, spesso terreno fertile per illegalità e precarietà. Il sindacato ha ricordato come la catena degli appalti, senza regole chiare, apra la strada a fenomeni di intermediazione illecita e caporalato. Tra le priorità indicate: maggiori controlli sul rispetto dei contratti, rafforzamento del ruolo pubblico dei centri per l’impiego, contrasto all’uso distorto delle cooperative spurie e alloggi dignitosi per i lavoratori stagionali. “Combattere lo sfruttamento significa restituire dignità al lavoro – hanno concluso – e garantire che dietro un prodotto di qualità ci sia anche un lavoro giusto e regolare”.
Cristina Maccari ed Ennio Capacchione (Cisl) hanno evidenziato l’importanza di consolidare le esperienze positive già avviate sul territorio, in particolare nelle province agricole, ma hanno denunciato la mancanza di continuità e coordinamento: “Non siamo all’anno zero – hanno spiegato – ma servono politiche stabili e una programmazione strutturata, gli interventi non possono dipendere solo da singoli progetti o finanziamenti”. Infine, hanno chiesto di rafforzare gli osservatori territoriali, rendere più efficiente l’attività ispettiva, vigilare sulle cooperative e migliorare la conoscenza della lingua italiana da parte dei lavoratori migranti, condizione essenziale per esercitare i propri diritti e uscire da situazioni di ricatto.
Per la Uil, rappresentata da Francesco Lo GrassoDomenico CutrìAlberto Battaglino e Giancarlo Anselmi il contrasto al caporalato passa soprattutto da tre fattori: garantire soluzioni abitative dignitose, favorire la formazione linguistica dei lavoratori stranieri e potenziare i controlli nelle campagne. La legge 199 del 2016 è ancora troppo poco applicata – hanno spiegato – e molte aziende agricole non hanno aderito pienamente ai protocolli previsti. Nelle province più esposte, come Asti e Alessandria, persistono casi di lavoratori reclutati informalmente o alloggiati in condizioni inaccettabili. Vanno anche censite le aziende agricole che non effettuano assunzioni regolari e di promuovere progetti di accoglienza dignitosa, perché non si può parlare di qualità dei prodotti senza qualità del lavoro.
Sono intervenuti per domande e approfondimenti Fabio Isnardi (Pd), Gianna Gancia (Lega) e Giulia Marro (Avs).
Durante il secondo incontro il sociologo Marco Omizzolo, tra i principali esperti italiani del fenomeno e fondatore dell’associazione In Migrazione Onlus, ha lanciato un forte allarme: “In Italia oggi circa 240mila persone vivono in condizioni di schiavitù, 100mila in più rispetto a dieci anni fa”.
Omizzolo ha illustrato “un quadro drammatico che riguarda tanto i lavoratori italiani quanto quelli stranieri impiegati nei campi e nell’agroindustria, spesso costretti a turni di 14-15 ore al giorno, pagati meno del salario previsto, privati dei diritti fondamentali e sottoposti al controllo di caporali e reti criminali”.
“Chi governa la produzione del cibo governa la vita”, ha ricordato, sottolineando come “il sistema delle agromafie muova un giro d’affari stimato in oltre 25 miliardi di euro l’anno”.
Il fenomeno colpisce “in particolare i migranti, spesso indebitati già nei Paesi d’origine e resi ricattabili da imprenditori senza scrupoli, che ne sfruttano la vulnerabilità”.
Infine, ha ricordato “l’importanza della Legge 199/2016 contro il caporalato e della Rete del lavoro agricolo di qualità”, chiedendo che venga “finalmente attuata in modo omogeneo in tutto il Paese per garantire diritti, dignità e giustizia sociale a chi lavora la terra”.
Sono intervenuti per domande Davide Zappalà (Fdi), Monica Canalis Rossi (Pd).
“Due audizioni importanti oggi ci hanno permesso di continuare il lavoro sul tema dello sfruttamento lavorativo presente anche nella nostra regione. Dobbiamo passare da interventi progettuali a interventi strutturali come oggi più volte ricordato anche dalle persone audite ed eliminare le condizioni, anche normative, che generano sacche dí sfruttamento”, ha concluso Rossi.

Ufficio Stampa CRP

Pompeo (PD): “La musica indipendente è cultura, identità e lavoro”

 “La Regione sostenga le realtà minori”

 “La musica non è solo spettacolo: è identità, coesione sociale, innovazione. In Piemonte esistono centinaia di gruppi, associazioni e collettivi musicali che operano fuori dai grandi circuiti, ma che svolgono un ruolo fondamentale nella formazione, nell’aggregazione giovanile e nella promozione del territorio. È tempo che la Regione ne riconosca il valore e li sostenga con misure concrete. Per tutti questi motivi ho presentato un atto di indirizzo in Consiglio regionale con il quale chiedo alla Giunta regionale di impegnarsi a intervenire con urgenza per garantire un accesso equo ai bandi culturali e creare strumenti di supporto dedicati alle realtà musicali emergenti e di piccole dimensioni” spiega la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo.

“Il bando triennale per le attività culturali e altri strumenti finanziati con fondi europei presentano limiti che penalizzano le formazioni più giovani e meno strutturate. Il requisito del cofinanziamento e la cadenza triennale finiscono per escludere molte realtà che operano con passione e competenza, spesso in contesti periferici e vulnerabili. Con il mio ordine del giorno voglio ottenere l’introduzione di criteri di premialità nei bandi per chi non ha già ricevuto altri finanziamenti pubblici, la creazione di percorsi formativi per musicisti, tecnici e operatori del settore, l’attivazione di punti di consulenza regionale per supportare la gestione e la promozione dei progetti musicali e, infine, il coinvolgimento diretto delle associazioni e delle reti musicali indipendenti nella definizione delle politiche culturali” prosegue la Consigliera regionale Pd.

“Nel 2023 il settore musicale italiano ha superato i 300 milioni di euro di fatturato, ma il 70% degli artisti emergenti opera senza un contratto stabile. Occorre dare un aiuto concreto a queste persone, riconoscendone il valore di ambasciatori della musica che è una risorsa culturale, educativa e economica. La Regione deve smettere di considerare la musica un lusso e iniziare a riconoscerla come una leva strategica per lo sviluppo e l’inclusione. Sostenere le realtà musicali minori significa investire nel futuro del Piemonte” conclude Laura Pompeo.

Ambrogio (FdI): “7 ottobre, giornata di lutto non di piazza, bene il Questore”

“È oltraggioso pensare di manifestare proprio il 7 ottobre, anniversario del barbaro attacco di Hamas che costò la vita a 1200 persone e portò al rapimento di centinaia di innocenti. Giusta e necessaria la decisione del Questore di Torino di vietare questa manifestazione in un giorno così doloroso, non si deve permettere che la piazza diventi teatro di provocazioni e strumentalizzazioni politiche.”

Così in una nota Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia, sulla manifestazione vietata domani in piazza Castello.

Europa Radicale da Prefetto Questore e Sindaco per fermare sostenitori strage 7 ottobre

Il Prefetto di Bologna ha annunciato oggi che la manifestazione promossa dai Giovani palestinesi per celebrare l’anniversario del 7 ottobre di due anni fa, l’eccidio di Hamas al confine di Gaza, non sarà consentita. Nel caso fosse confermata, verrà impedita, ha aggiunto il Questore.
“Viva il 7 ottobre e la resistenza palestinese” si legge nell’appello dei Giovani palestinesi di Bologna dove si parla di una “gloriosa operazione” che ha inferto una “dura sconfitta al sionismo”, concludendo con l’invocazione “gloria ai martiri” indirizzata agli autori del massacro.

“A Torino una analoga manifestazione è stata promossa per domani sera in Piazza Castello dal Coordinamento cittadino per Gaza, con lo slogan BLOCCARE TUTTO: IL GENOCIDIO NON È FINITO | Dalla Flotilla alle piazze, siamo Resistenza! 2 anni di genocidio, 77 anni di resistenza” comunica Marco Taradash di Europa Radicale.

A Bologna tutte le forze politiche e sociali, a cominciare dall’Ucooi, in rappresentanza dei movimenti islamici italiani, hanno denunciato l’iniziativa.

“Ci auguriamo che succeda lo stesso a Torino, e che la manifestazione a sostegno del terrorismo e dell’antisemitismo non venga effettuata.
Una delegazione di Europa Radicale si recherà domattina dal Prefetto, dal Questore e dal Sindaco di Torino perché intervengano come loro dovere per impedire questa offesa all’intera città” conclude Marco Taradash.

Scontri in piazza, dibattito in Consiglio comunale

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Comunicazioni, questo pomeriggio in Consiglio Comunale, a seguito degli episodi di violenza avvenuti nell’ambito della manifestazione a favore del popolo palestinese.

A dare le risposte alla richiesta dei consiglieri Ferrante De Benedictis, Giuseppe Catizone, e Enzo Liardo Liardo, l’Assessore alla Sicurezza, Marco Porcedda, ha espresso a nome del Sindaco e della Giunta la ferma e la totale condanna per i fatti criminali perpetrati da Hamas, a partire dal 7 ottobre, inclusa la detenzione di ostaggi israeliani. “Allo stesso modo, con stessa analoga fermezza condanniamo la politica criminale del governo Netanyahu per aver commesso atti contrari al diritto internazionale, ha sostenuto Porcedda, ma soprattutto per sofferenze indicibili alle quali ha sottoposto la popolazione palestinese.

Sottolineiamo allo stesso tempo come occorra evitare di omologare il popolo palestinese con Hamas e, allo stesso modo, il popolo di Israele con il governo Netanyahu.

La posizione del Sindaco e di questa Amministrazione sostiene con forza la visione di due popoli e due stati, liberi e democratici, come condizione indispensabile per garantire in modo stabile la pace e la sicurezza.

Porcedda ha quindi ricordato le azioni di cooperazione internazionale con le Amministrazioni locali della Cisgiordania, con particolare riferimento alla città di Betlemme.

Rispetto alla manifestazione che si è svolta a Torino, Porcedda ha espresso ringraziamento alle decine e decine di migliaia di persone che hanno sfilato pacificamente per le vie della città, in sostegno della causa palestinese, “una mobilitazione estremamente significativa, ordinata e pacifica che ha rappresentato una bella giornata di democrazia e dei diritti costituzionali”. La manifestazione, ha ricordato, è stata supportata da poco più di 200 agenti della Polizia locale.

Riteniamo invece doveroso prendere nettamente le distanze e condannare senza appello alcuno gli atti di violenza e vandalismo perpetrati da un gruppo di qualche centinaia di esponenti dell’area antagonistica e di quella anarchica, ha ribadito Porcedda. I danneggiamenti a soggetti pubblici e privati nulla hanno a che fare con i manifestanti pacifici né tanto meno con la causa palestinese. Si tratta di frange estremiste organizzate che stanno danneggiando gravemente proprio quella causa che pretendono di sostenere, prestando il fianco a chi ha interesse a strumentalizzare questi episodi”.

L’assessore ha quindi espresso piena solidarietà alle Ogr, agli organizzatori di Italan Tek week, ai lavoratori e lavoratrici di Leonardo, ai commercianti.

La nostra città non può e non vuole essere ostaggio di una frangia di violenti, ha continuato l’Assessore, ringraziamento e pieno sostegno alle donne e agli uomini delle forze dell’ordine per il servizio svolto e per aver tutelato la sicurezza di Torino anche con agenti rimasti feriti negli scontri ai quali va il nostro augurio di pronta guarigioneL’auspico è che le persone identificate come responsabili vengano rapidamente assicurate alla giustizia.

Abbiamo preso atto delle dichiarazioni delle forze politiche che hanno voluto distinguerei due aspetti della manifestazione, quello pacifico e quello violento, ha concluso Porcedda, stigmatizzando le violenze delle frange estremiste. Occorre non confondere le migliaia persone pacifiche con le poche centinaia di violenti. La politica a tutti i livelli ha la responsabilità di non esasperare il clima, la causa palestinese e il difficile processo di pace è troppo importante per essere trascinato in una sterile polemica politica”.

IL DIBATTITO IN SALA ROSSA

Il consigliere Pino Iannò (Torino Libero Pensiero) ha avviato il dibattito rammaricandosi dell’assenza del sindaco in Aula per poi dichiarare il proprio sostegno al popolo palestinese e alla sua autodeterminazione. Iannò ha condannato gli atti vandalici cittadini che ha definito vergognosi, da parte di frange di anarchici che hanno creato scompiglio, e sottolineato che l’apertura di credito ad Askatasuna da parte della Città non aiuta l’evoluzione pacifica della vicenda. Ha ringraziato infine il presidente Crema per la riconvocazione di una Commissione con all’ordine del giorno un proprio atto non discusso venerdì scorso in occasione dello sciopero generale.

Il capogruppo Andrea Russi (M5S) ha ricordato la sua presenza tra le centomila persone che venerdì scorso hanno attraversato Torino per fermare il genocidio a Gaza e sostenere l’iniziativa di Flotilla. Ha evidenziato il tono civile e pacifico della manifestazione e i pochissimi che hanno cercato lo scontro per poi sottolineare la posizione di M5S a sostegno della causa palestinese e la presa di distanza dai violenti. Ha concluso l’intervento definendo bello il gesto di esporre il vessillo palestinese dal balcone di Palazzo civico, atto di coscienza applaudito dai manifestanti in una piazza che rappresentava la pace.

Il consigliere Ferrante De Benedictis (FdI) si è detto rammaricato non sia pervenuta risposta sulla questione della presenza di consiglieri comunali al balcone di Palazzo civico che hanno sventolato bandiere palestinesi durante lo sciopero di venerdì scorso. De Benedictis ha definito Palazzo civico il palazzo di tutti i torinesi da dove far sventolare soltanto le bandiere ufficiali a tutela del principio di neutralità. Ha definito preoccupanti gli incidenti avvenuti in città per uno sciopero poco vicino alle ragioni politiche vista l’attività diplomatica in corso e il mancato ascolto da parte dei manifestanti di Flotilla dell’appello di Mattarella.

Enzo Liardo (Fd’I) esprime solidarietà alle forze dell’ordine, mentre ritiene una contraddizione quella del sindaco, che da una parte solidarizza con le forze dell’ordine, dall’altra è impegnato da tempo con un progetto di patto sociale con Askatasuna, che pare fosse alla regia degli scontri provocati in città. È altra contraddizione è stato lo sciopero della Cgil, che non si sa invece dove fosse quando veniva firmato il jobs act.

Una situazione tragicomica per Federica Scanderebech (Forza Italia) che non accetta di farsi riprendere perché espone in Aula la bandiera italiana quando la maggioranza ha sventolato quella palestinese dal balcone di Palazzo Civico. Un atteggiamento in cui non si riconosce e che non ritiene consono a rappresentanti delle istituzioni. Condanna le violenze la consigliera ed esprime, anche lei, solidarietà alle forze dell’ordine per il tentativo di fermare le violenze in città.

Giuseppe Catizone (Lega) non è indignato per l’assenza del sindaco dall’Aula, ma per l’inefficienza di questa maggioranza. Che da una parte continua il progetto di piano dei beni sociali con Askatasuna, dall’altra accetta la devastazione delle OGR da parte di militanti vicini a quell’area. Il consigliere dichiara di non essere interessato al livello internazionale dello scontro israelo-palestinese ma da quello cittadino. Preoccupato per l’immagine di Torino uscita danneggiata dagli episodi del fine settimana. E si aspetta che i sindacati vengano sanzionati per avere portato avanti lo sciopero non dichiarato nei tempi previsti dalla legge e per questo non autorizzato.

Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS) ha espresso pieno appoggio al popolo palestinese, alle vittime del 7 ottobre e di tutte le guerre in corso, a tutti gli attivisti imprigionati e a tutti coloro che hanno manifestato pacificamente. Ha condannato ogni forma di violenza e manifestato solidarietà alle Forze dell’ordine. Si è dissociata dall’esposizione delle bandiere e dalla sospensione dei lavori delle Commissioni dello scorso venerdì. Ha quindi annunciato uno sciopero simbolico dai lavori del Consiglio Comunale.

Anche Simone Fissolo (Moderati) ha espresso solidarietà ai manifestanti. Per quanto riguarda le bandiere, ha detto che sarebbe meglio esporre quelle delle pace. Ha poi condannato tutte le manifestazioni violente avvenute in città. La politica deve partecipare e dare risposte concrete – ha spiegato, dichiarando che anche il Gruppo dei Moderati intende aderire allo sciopero simbolico dei lavori d’aula.

Per Sara Diena (Sinistra Ecologista) venerdì scorso è stata fatta la storia, prendendo le distanze dai rappresentanti del Governo, con milioni di persone che hanno dato il loro contributo per sostenere la Flotilla e rompere l’assedio di Gaza. Ha quindi preso le distanze dai danneggiamenti avvenuti in città e ha denunciato i cittadini inermi già a terra colpiti con violenza in piazza Castello: il ministro Piantedosi deve chiedere scusa, aprire un’indagine indipendente e istituire codici identificativi per le Forze dell’ordine – ha concluso.

Pierlucio Firrao (TO Bellissima) Difendiamo diritto a manifestare pacificamente al di là di ogni valutazione. Solidali con FFOO e condanniamo i facinorosi, che si rifanno a gruppi rispetto ai quali la Città si piega, mentre servirebbe condanna unanime. Sbaglia chi non lo fa.

Viale(+ Europa- Radicali) C’è stata grande manifestazione – sopravvalutata nei numeri- ma l’egemonia nei cortei è di chi vuole la distruzione di Israele, la cui esistenza è un elemento fondante della soluzione “due popoli e due Stati”. Vergognoso che in aula non si parli del 7 ottobre, chi domani andrà in piazza vuole la guerra a Israele, bisogna prendere le distanze dai violenti e da Askatasuna che conduce i cortei. Chi organizza scioperi deve saper gestire i cortei. Domani sarò davanti a Sinagoga per testimoniare solidarietà.

Piero Abbruzzese (TO Bellissma) La manifestazione è stata coinvolgente ma i bambini sono tutti uguali, palestinesi o israeliani così come quelli ucraini o yemeniti. Ci sono 56 guerre su cui non si dice nulla, Yemen, Myanmar, Somalia… Bisogna ricordarle tutte e ricordare le loro vittime.

Il capogruppo del Pd, Claudio Cerrato, ha sottolineato le belle manifestazioni torinesi di questi giorni, i cortei pacifici che hanno isolato le frange violente; al contempo ha criticato gli attacchi alle forze dell’ordine di venerdì sera. Cerrato ha ringraziato i vigili urbani e sottolineato la capacità della Città che in poche ore ha ripristinato l’ordine.

L’assessore Porcedda ha concluso il dibattito precisando che l’episodio dello sventolio di bandiere dal balcone di Palazzo civico di venerdì scorso è stata un’azione di singoli consiglieri. Palazzo civico, ha sottolineato, espone la bandiere istituzionali previste dalle norme.

Ufficio stampa Consiglio Comunale