POLITICA- Pagina 3

Nicco: “Nessuna riconversione per l’ospedale di Carmagnola”

“Non esiste alcuna volontà di riconversione dell’ospedale di Carmagnola”. Lo dichiara Davide Nicco, Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, confutando in maniera netta le notizie che stanno circolando in queste ore.

“Insieme all’assessore Federico Riboldi, con cui mi confronto quasi quotidianamente, – sottolinea Nicco – voglio rassicurare tutti i cittadini del carmagnolese smentendo categoricamente l’ipotesi di ridimensionamento. Non esiste alcuna indicazione politica di dare seguito ad una scelta del genere nel Piano Socio Sanitario in fase di elaborazione. Anzi si sta lavorando per incrementare i servizi territoriali dell’intera ASL TO5. Un nuovo assetto che troverà il suo completamento definitivo, non prima di 4-5 anni, con la realizzazione del nuovo ospedale di Cambiano. Fino ad allora è comunque prevista la messa in funzione di due ospedali di comunità, uno a Nichelino e l’altro a Carignano, e tutta una serie di ‘Case di comunità’ i cui lavori sono in corso: a Vinovo, Trofarello, La Loggia, Castelnuovo Don Bosco, Poirino e la stessa Carmagnola. Sono state anche giá attivate tre Centrali Operative Territoriali a Nichelino, Moncalieri e Chieri. Non vi è, quindi, alcuna intenzione di toccare, in diminuzione, i servizi”.

Il presidio ospedaliero di Carmagnola rappresenta un punto di riferimento fondamentale per tutto il territorio “e il suo ruolo prezioso non è, da noi, in alcun modo messo in discussione”, rimarca il presidente.

“Siamo consapevoli della difficoltà del compito, ma, con l’assessore Riboldi, la nostra volontà è quella di continuare a lavorare in modo responsabile per difendere i nostri presidi territoriali e lavoriamo per rafforzarli, non per ridurli. Per aumentare le prestazioni garantite ai cittadini, non per diminuirle”, conclude Nicco.

Adelaide Aglietta: l’attualità del suo impegno 25 anni dopo

Leader radicale, giurata popolare, pioniera verde.

A cura di: Fondazione di studi storici Gaetano Salvemini

Date: martedì 13 maggio, 20 maggio, 27 maggio 2025 | h 17:30 – 20:00

Luogo: Auditorium – Polo del ‘900 (Piazzetta Franco Antonicelli – Torino)

 

In occasione del venticinquesimo anniversario della morte di Adelaide Aglietta un convegno intende approfondire vari aspetti della sua figura e il ruolo che da protagonista ebbe nella storia politica e sociale italiana, europea e internazionale. Si intende ricordare il suo impegno per le battaglie sui diritti civili, dal suo avvicinamento al Partito Radicale fino alla sua elezione a segretaria del partito stesso nel 1976, prima donna in Italia a ricoprire un ruolo ai vertici di un partito politico, in una società in cui l’emancipazione femminile era ancora assai problematica.

Deputata per quattro legislature, dalla VII alla X, si è poi seduta negli scranni del Parlamento Europeo per dieci anni, dal 1989 al 1999, con il Gruppo Verde, portando avanti pioneristicamente le battaglie ecologiste e concorrendo con perseveranza alle lotte per la federazione europea.

Vi è però un preciso e delicato momento della sua biografia che si è fissato nella mente dei testimoni del suo tempo: il primo processo alle Brigate Rosse. Infatti, fu sorteggiata, dopo il rifiuto di oltre un centinaio di cittadini, come giurata popolare nel processo di Torino, accettando con un coraggio non comune un ruolo tra i più difficili e pericolosi in quel momento. Il processo era ripreso nel marzo del 1978 dopo la sospensione dovuta all’assassinio dell’avvocato Fulvio Croce, presidente della Camera Penale, che aveva assunto su di sé la difesa dei brigatisti. Si viveva quindi in un clima di terrore determinato dalle minacce dei terroristi a chi avesse concorso alla regolarità del processo. Era una sfida allo Stato e alle sue istituzioni democratiche. Adelaide Aglietta ha documentato quanto successo in quei mesi cruciali in quello che diventerà il suo “Diario di una giurata popolare nel Processo alle Brigate Rosse”, che restituisce un memoriale fondamentale per la ricostruzione di quei momenti.

Al fine di far rivivere la memoria storica di Adelaide Aglietta e approfondire ulteriormente alcune questioni che negli anni della prima repubblica l’hanno resa protagonista, la Fondazione Salvemini si pone l’obiettivo di restituire, attraverso un convegno, un profilo storico-biografico della leader radicale, analizzando le dinamiche umane e politiche con cui si trovò ad interagire. Nel farlo, si sono coinvolti sia studiosi che testimoni in grado di ripercorrere i momenti salienti dell’esperienza di donna impegnata nella emancipazione dei ruoli femminili, di leader radicale in lotta per i diritti civili, di ecologista e di federalista europea.

Il convegno, che si svolgerà in tre sessioni, intende approfondire i seguenti aspetti:

I) UNA VITA PER LA POLITICA, UNA VITA PER I DIRITTI. Verrà approfondito il ruolo di Aglietta all’interno del Partito Radicale e il suo impegno per i diritti civili a partire dal referendum sul divorzio, con uno sguardo sulla sua elezione a segretaria e sui suoi mandati da deputata;

II) GIURATA POPOLARE AL PROCESSO ALLE BRIGATE ROSSE. Si tratterà del processo alle Brigate Rosse e dell’importanza che il suo diario ha avuto e ha come testimonianza storica per la ricostruzione di quell’avvenimento e quel momento storico;

III) EUROPARLAMENTARE, TRA AMBIENTE E STATO DI DIRITTO. Verrà approfondito il suo impegno all’interno del Parlamento Europeo per le battaglie ecologiste e quelle per i diritti umani nel mondo con una visione federalista europea, appartenente al neonato Gruppo Verde.

Per la Fondazione Salvemini ricordare Adelaide Aglietta è doveroso non solo per il legame che ha avuto con la nostra città, ma soprattutto per le battaglie di libertà di cui si è fatta promotrice che hanno riguardato milioni di persone in Italia e nel mondo. La nostra Fondazione, intitolata a Gaetano Salvemini, intende riunire una pluralità di valori e riferimenti, e proprio per tali motivi cerchiamo di valorizzare figure politiche che hanno contribuito a segnare una pagina della storia del nostro Paese. Una pagina, quella scritta da Aglietta, contraddistinta dal coraggio della sua azione politica, dall’elezione a segretaria di partito, prima donna in Italia, all’accettazione del ruolo di giurata popolare allo storico processo alle Brigate Rosse. Aglietta è stata un esempio e una personalità di avanguardia che merita di essere ricordata per valutare, 25 anni dopo, l’attualità dei suoi sforzi” – dichiara così Marco Brunazzi, presidente della Fondazione Salvemini.

Programma:

13 maggio 2025, h 17:30/20:00

UNA VITA PER LA POLITICA, UNA VITA PER I DIRITTI

Intervengono: Lorenzo Strik Lievers (storico e già senatore radicale), Lucia Bonfreschi (Ricercatrice UniRoma3), Igor Boni (politico e attivista).

Videosaluto di: Emma Bonino (già senatrice e Commissaria Europea).

Modera: Silvja Manzi (politica e attivista).

 

20 maggio 2025, h 17:30/20:00

GIURATA POPOLARE AL PROCESSO DELLE BRIGATE ROSSE

Intervengono: Adriano Sofri (giornalista), Alberto Mittone (avvocato), Paolo Chicco (avvocato e saggista)

Saluto di: Roberto Capra (Presidente Camera penale Vittorio Chiusano).

Modera: Silvja Manzi (politica e attivista).

 

27 maggio 2025, h 17:30/20:00

EUROPARLAMENTARE, TRA AMBIENTE E STATO DI DIRITTO

Intervengono: Olivia Ratti (già amministratrice per il Gruppo Verde al Parlamento europeo), Giorgio Grimaldi (professore in Storia delle relazioni internazionali UniLink), Valentino Castellani (già sindaco di Torino), Marco Boato (già senatore).

Videosaluto di: Francesco Rutelli (già vicepresidente del Consiglio dei Ministri).

Modera: Lorenzo Cabulliese (Fondazione Salvemini).

Scanderebech (Fi): “Riorganizzazione Civich irrealistica”

 “SERVONO ASSUNZIONI, TUTELE E UN VERO RICAMBIO GENERAZIONALE NELLA POLIZIA LOCALE.”

Nel corso del Consiglio Comunale  la Consigliera di Forza Italia, Federica Scanderebech, ha espresso forti perplessità sulla riorganizzazione del Corpo di Polizia Locale di Torino annunciata dall’Assessore Porcedda. A preoccupare sono le condizioni di un personale già provato, su cui si vorrebbe scaricare l’intero peso del nuovo assetto operativo. Un disagio diffuso, segnalato da più sigle sindacali e confermato dagli stessi agenti.

Dichiara SCANDEREBECH  “Il Corpo è composto in larga parte da agenti over 50, con un’età media oltre i 54 anni e una prospettiva pensionistica fissata a 67, senza che il loro lavoro sia riconosciuto come usurante. A questo personale si continua a chiedere di svolgere incarichi sempre più complessi, spesso simili a quelli delle Forze dell’Ordine statali, ma senza il medesimo riconoscimento giuridico, le necessarie tutele o strumenti adeguati. È un sistema ormai sbilanciato, che non regge più.”

“Di fronte a queste condizioni, parlare di potenziamento del servizio esterno senza affrontare la questione del ricambio generazionale è illusorio. I pensionamenti continuano a superare le assunzioni e non esiste un piano credibile per rafforzare organicamente il Corpo. Eppure, la graduatoria dell’ultimo concorso è ancora valida fino al 2026 e rappresenta un’opportunità concreta per inserire nuove risorse. È inaccettabile lasciarla inutilizzata, mentre la città evolve e richiede un presidio sempre più qualificato e capillare.”

 “Si sta giocando una partita sulla pelle di chi è ogni giorno in strada, esponendo agenti già logorati a carichi insostenibili. Serve un intervento strutturale: nuove assunzioni, investimenti mirati, tutele legali e una revisione dello status giuridico degli agenti. Senza queste azioni, ogni tentativo di riorganizzazione sarà solo uno scarico di responsabilità su chi, nonostante tutto, continua a garantire la presenza sul territorio.”

Conclude SCANDEREBECH   “Il Comune deve assumersi la responsabilità di un vero rilancio del Corpo di Polizia Locale. Non si può continuare a chiedere sempre di più, senza offrire strumenti, diritti e prospettive. La sicurezza urbana non si costruisce con operazioni di facciata, ma con programmazione, rispetto e un investimento serio sul futuro. Si parta subito da un piano concreto di rafforzamento organico.”

Valle (Pd): Servizi socio-sanitari a rischio in Piemonte

”l’Osservatorio sulla Cooperazione denuncia l’immobilismo della Regione, “La Giunta Cirio ignora il grido d’allarme, si intervenga subito”

5 maggio 2025 – La situazione dei servizi residenziali, socio-assistenziali, sanitari ed educativi in Piemonte è sempre più critica, con migliaia di lavoratori e utenti a rischio a causa del mancato adeguamento delle tariffe che la Regione riconosce agli enti che gestiscono questi servizi essenziali. La grave preoccupazione emersa oggi durante l’audizione dell’Osservatorio sulla Cooperazione in IV Commissione del Consiglio regionale del Piemonte è il segnale inequivocabile di un settore al limite del collasso.

Le cooperative sociali lanciano da tempo un allarme che questa amministrazione regionale sembra voler ignorare. Nonostante la sottoscrizione di un “Patto per un Welfare innovativo e sostenibile” in data 25 febbraio 2024, che prevedeva un aumento, seppur parziale, della sola quota sanitaria per il 2024, e l’impegno a definire tariffe adeguate per il 2025 e il 2026, questo patto non è stato rispettato nei tempi e nelle modalità necessarie ad affrontare l’urgenza. Le tariffe sono ferme al 2017, negli ultimi anni si è solo visto un parziale adeguamento della quota sanitaria, e non coprono i costi crescenti, esacerbati dal rinnovo dei Contratti Collettivi Nazionali del 2024 e dall’aumento generale delle spese di gestione.

“È paradossale che il Piemonte, che per primo aveva sbandierato un impegno elettorale per il welfare e che per primo, con il Patto di febbraio, sembrava voler dare una risposta, sia rimasto fanalino di coda nell’affrontare concretamente il problema,” dichiara il Vicepresidente della Commissione Sanità Daniele Valle. “Mentre altre regioni come Lombardia, Veneto, Toscana, Emilia Romagna e Liguria, pur con approcci diversi, hanno messo in campo azioni per adeguare le tariffe e sostenere il settore di fronte ai rinnovi contrattuali e all’aumento dei costi, la Giunta Cirio resta incomprensibilmente inerte, mettendo a repentaglio la tenuta di servizi fondamentali e il futuro di 50.000 lavoratori piemontesi”.

“Non possiamo accettare che l’inerzia della Regione porti al collasso un settore vitale e lasci soli gli enti gestori, i lavoratori e le famiglie” aggiunge Valle. “Porteremo la questione in Consiglio regionale con un ordine del giorno che impegni la Giunta ad agire con la massima urgenza per dare seguito concreto agli impegni presi e salvare il welfare piemontese”.

Manifestazione contro il divieto di circolazione delle moto Euro 0/1 

Si terrà il 12 Maggio (Lunedì) a Torino, con ritrovo alle ore 15:00 in Piazza Palazzo di Città.
Perché questo non abbia impatto su tutto l’indotto dei motocicli storici.
Il blocco della circolazione delle moto Euro 0/1 ha un impatto ambientale pressoché irrilevante, mentre genera conseguenze negative significative per l’intero indotto legato ai motocicli prodotti fino al 1992. Questa misura colpisce duramente meccanici, manutentori e appassionati, provocando perdite economiche e rischiando di cancellare un prezioso patrimonio storico e affettivo.
Molti di questi motocicli non sono semplici mezzi di trasporto ma rappresentano veri e propri pezzi di storia, simboli di passioni personali e ricordi legati a esperienze di vita. Vietarne la circolazione significa obbligare i proprietari a rinunciare ad una parte importante del proprio passato e a dover abbandonare veicoli mantenuti con cura e dedizione.
Invitiamo tutti a partecipare alla manifestazione contro questo divieto, che si terrà il 12 maggio a Torino, con ritrovo alle ore 15:00 in Piazza Palazzo di Città. Uniti possiamo far sentire la nostra voce, per tutelare non solo i nostri diritti, ma anche un patrimonio culturale che merita di essere preservato.
Carlo Emanuele MORANDO
Capogruppo Lega Circoscrizione IV Torino

A Torino la nuova sede di Azione

Oggi, lunedì 5 maggio alle 18, si terrà l’inaugurazione della nuova sede di Azione a Torino, in via Monza 6.

Sarà l’occasione, dice l’on Daniela Ruffino “per illustrare l’attività del partito nella città, con le tematiche affrontate e le prospettive future, a partire dalla campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative, avviata con grande anticipo, oltre alla posizione di Azione sui referendum.”

“Facciamo qualcosa per Barriera prima che sia troppo tardi”

Caro Direttore, Facciamo qualcosa per Barriera prima che sia troppo tardi.
La situazione di degrado, povertà violenza si è aggravata perché è stata sottovalutata . Ricordo che il 7.1.2022 su richiesta dall’Arcivescovo NOSIGLIA si svolse un incontro in Prefettura una riunione sulla sicurezza in Barriera e il Sindaco disse che la situazione in Barriera non era diversa da quella di S.Rita mentre Don Stefano e Don Luca della Madonna della Pace urlavano ogni domenica a denunciare degrado e povertà. La Parrocchia e la sua Caritas fanno la loro parte aiutando con generi alimentari circa 400 famiglie ma contro lo spaccio di droga e contro la violenza non potevano far nulla. Sono stati spostati i Parroci per la gioia dei sanmauresi ma in Barriera la situazione è peggiorata nonostante da un anno sia arrivato l’esercito. Il Comune privilegia il centro della Città. La nuova lista civica per aiutare il Sindaco non si sporca le mani a parlare di lavoro e di degrado in periferia così gli atti di violenza si susseguono. I 2 momenti di violenza piu eclatanti sono avvenuti proprio in Barriera prima il Machete e ieri un delitto violento e vergognoso. Un ragazzo di 19 anni ucciso barbaramente . Ho tre figli e due nipoti e mi viene da piangere mentre Ti scrivo pensando al modo in cui è stato massacrato.  Spero che se ne parli in Consiglio Comunale perché Torino 60 anni fa era la Città della speranza di un lavoro per centinaia di migliaia di persone ora…
Il degrado e la mancanza di lavoro dopo trent’anni di amministrazioni di sinistra sono un bilancio pesante e amaro che non può essere coperto da pagine di stampa a parlare d’altro solo perché al Sistema Torino conviene avere una Amministrazione che quando la Fiat viene venduta ai francesi si gira dall’altra parte.
Ecco perché a Torino c’è bisogno di una svolta.
Mino Giachino

Giachino: “difendere l’industria è un obbligo”

 “PRIORITARIO CAMBIARE LA DELIBERA EUROPEA SUL SETTORE AUTO”
Contemporaneamente accelerare tutti gli investimenti pubblici a partire dalla TAV 
I dati forniti dall’Osservatorio INPS sull’aumento esponenziale della cassa integrazione in Piemonte e in particolare nella Provincia di Torino nel Primo Trimestre 2025 con 17 milioni di ore sui 24 dell’intera regione preoccupa chi si mette nei panni delle famiglie interessate.
Il dato che evidenzia come il settore automotive sia il più toccato dice che in Europa non si può più bamblinare  , occorre cambiare urgentemente la sconsiderata decisione che ha penalizzato il settore auto europeo . Contemporaneamente  I fondi stanziati nella legge di Bilancio dal Governo potrebbero essere destinati a un Fondo di Garanzia al credito per l’Indotto Auto. Inoltre occorre accelerare tutti gli investimenti pubblici locali e nazionali a partire dalla TAV.
Così Mino Giachino responsabile piemontese settore trasporti FDI .