Più opportunità e servizi per gli animali
E anche per le famiglie che li ospitano e tutta la comunità. Un gruppo di lavoro per le modifiche alla Legge
Mario Salvatore Castello, Consigliere Segretario del Consiglio regionale del Piemonte con delega ai Garanti regionali, al corso per il patentino per i proprietari di cani: “Stiamo lavorando per incrementare i corsi, ma anche per realizzare nuove attività e maggiori servizi”
“Più opportunità e servizi per migliorare la qualità della vita degli animali domestici, delle famiglie che li ospitano e, di riflesso, per tutta la comunità, favorendo la convivenza tra tutti”: è l’annuncio che il Consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza, Mario Salvatore Castello, che è delegato ai Garanti regionali, ha voluto anticipare intervenendo, insieme e Paolo Guiso, Garante regionale per il benessere animale, al corso per il patentino per i proprietari di cani, organizzato dal Comune di Pianezza insieme a ProLoco Pianezzese, AslTo3, Enpa, e Ordine dei Medici Veterinari, ai sensi dell’Ordinanza Ministeriale 6 agosto 2013.
“Lavoreremo perché i corsi per i proprietari di cani, in particolare, e di animali domestici, in generale, siano realizzati anche in altri comuni – ha detto Castello -; realizzeremo altre iniziative di analisi e sensibilizzazione per migliorare la consapevolezza delle famiglie che ospitano animali da compagnia e la convivenza civile, oltre un corretto approccio agli spazi pubblici. Istituiremo un gruppo di lavoro per proporre integrazioni alla attuale Testo Unico regionale sul benessere animale”.
Oggi si è svolto, presso la Sala delle Colonne di piazza Palazzo di Città 1, a Torino, il convegno promosso dal Gruppo Consiliare Moderati del Comune di Torino sul tema del “Nuovo Piano Regolatore, quale futuro per la città?”
I lavori sono stati introdotti dal Capogruppo dei Moderati in Comune Simone Fissolo, il ruolo di moderatore è stato assunto da Giacomo Portas, leader dei Moderati, e sono intervenuti il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, l’Assessore all’urbanistica della Città di Torino Paolo Mazzoleni, la Vicepresidente Ance Torino Paola Orsini e il Presidente della Commissione Edilizia della Città di Torino Subhash Mukerjee.
“Noi Moderati in Consiglio Comunale sosteniamo il nuovo Piano Regolatore – ha dichiarato Simone Fissolo – sono trent’anni (1995) che Torino ha approvato l’ultimo Piano Regolatore. Oggi alcune sopravvenute esigenze quali la decrescita demografica cittadina e il cambiamento di abitudini dettato dalla pandemia da Covid 19 hanno fatto in modo che il Piano Regolatore trentennale dovesse essere revisionato e aggiornato. Il nuovo Piano Regolatore si basa su tre aspetti principali che riguardano la bonifica e la trasformazione dei luoghi abbandonati, la transizione energetica ecologica per la riduzione della CO2 e affrontare la decrescita demografica”.
“Credo che un nuovo Piano Regolatore sia fondamentale – dichiara il Sindaco di Torino Stafano Lo Russo – per accompagnare il cambiamento che si fa sempre più veloce della città. La finalità di questo Piano Regolatore su cui si sta celermente lavorando si basa sul costruire traiettorie di sviluppo sostenibile per i prossimi 30 anni. Da qui nasce l’esigenza di una visione e di una sua dinamicità per stare al passo con il rapido cambiamento in corso. Il Comune per la prima volta ha messo in atto 909 milioni di fondi di investimento pubblico per far sì, inoltre, che aumentino quelli privati.
L’Assessore Mazzoleni è intervenuto per spiegare il contenuto e le dinamiche del nuovo Piano Regolatore su cui si sta lavorando, tenendo conto di Torino come quarta città italiana per dimensione e importanza, caratterizzata dalla dimensione di prossimità dei quartieri, che è stata accelerata durante la pandemia.
“Abbiamo un’idea chiara di città che possiamo costruire. Torino è una città caratterizzata dalla presenza di quartieri dotati di una loro centralità che garantiscono una maggiore facilità di organizzazione politica e sociale. Il nuovo Piano Regolatore si basa su tre pilastri fondamentali: la città come innovazione, la città come welfare e la città come ecosistema. La finalità è quella di aumentare la qualità all’interno dei servizi nello spazio pubblico, stimolando Torino ad accettare e accogliere la sfida della sostenibilità. Il Piano Regolatore deve influire sui quartieri, rafforzando le loro rispettive centralità e potenziandone gli spazi di riferimento per la vita quotidiana dei residenti. Fondamentali saranno le connessioni tra i quartieri determinate da un efficientamento delle linee di trasporto pubblico (nel Piano Regolatore vigente non vi sono riferimenti al settore del trasporto urbano e metropolitano). Gli spazi inutilizzati della città dovranno essere trasformati in centri di innovazione, polifunzionali, di creatività, promuovendo un mix dinamico di attività. Al centro del progetto va assolutamente inserita la valorizzazione del tessuto urbano con una maggiore estensione delle aree verdi, degli spazi pubblici e servizi utili ai quartieri. Il prossimo Piano Regolatore dovrà tutelare e collegare parchi, fiumi, viali alberati e corridoi ecologici per un maggiore benessere urbano e rendere la città maggiormente resiliente. Il nuovo Piano Regolatore, che dovrà essere adattivo, flessibile, efficace, attivabile, digitale e aggiornabile, dovrà anche regolare i rapporti tra Torino e i comuni limitrofi, evitando periferie isolate incentivando la trasformazione lungo i bordi urbani”.
Hanno concluso i lavori del convegno Paola Orsini e Subhash Mukerjee, che hanno sottolineato l’importanza di un nuovo Piano Regolatore quale strumento fondamentale per attuare un cambiamento e un processo di rigenerazione urbana che deve adattarsi alle molte esigenze della città. Deve essere chiaro, hanno evidenziato, che la sua comparsa non porterà un cambiamento improvviso, ma sarà necessario un costante lavoro per la sua attuazione.
Mara Martellotta
Dalla rotonda Maroncelli a piazza Baldissera sino a corso Sommeiller

Ravalli, primo escluso di Fratelli d’Italia nel collegio di Torino, è stato nominato nonostante le obiezioni tecniche e il monito della minoranza sulla mancanza di un titolo di studio valido per ricoprire un ruolo così delicato. Il 9 dicembre 2024, in sede di Commissione, la maggioranza ha deciso di ammettere Ravalli alla procedura di nomina nonostante il voto contrario delle minoranze.
Quanto emerso a seguito delle verifiche successive alla nomina – compresa una nota del Ministero dell’Università e delle Ricerca – è che il titolo di studio di Ravalli non rientra tra le lauree umanistiche o giuridiche richieste dalla legge.
Di fronte a questa situazione ci saremmo aspettate un’assunzione di responsabilità da parte del centrodestra, seppur tardiva. Invece la maggioranza continua a fuggire al confronto, senza prendere atto del grave errore commesso.
Tutto ciò con un ricorso sulla nomina già pendente davanti al TAR, proposto da uno degli esclusi.
La politica ha il dovere di anteporre la tutela dell’infanzia alle logiche di partito. Essendo emersa con chiarezza l’assenza dei titoli richiesti per accedere alla carica di garante dell’infanzia, è doveroso accelerare il percorso di decadenza in Consiglio Regionale per individuare al più presto una nuova figura.
Ci aspettiamo una presa di posizione e un richiamo alla sua maggioranza da parte del Presidente Cirio, che non perde occasione per ribadire la sua attenzione nei confronti dei minori ma su questa vicenda continua a tacere.
Si è svolta oggi una riunione congiunta tra la Conferenza dei Capigruppo e gli Uffici di Presidenza delle sette Commissioni regionali, convocata dal Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Davide Nicco, per dare nuovo impulso all’attività legislativa.
“L’incontro è stato estremamente produttivo – ha dichiarato Nicco – e ho chiesto ai Presidenti delle Commissioni di dare assoluta priorità all’attività legislativa rispetto ad altre iniziative, come audizioni, informative e sopralluoghi. Ho sollecitato la definizione di tempi veloci per completare l’iter dei progetti di legge attualmente in esame nelle varie Commissioni”.
Grazie alla disponibilità e alla collaborazione dei Presidenti delle Commissioni è stato possibile individuare tempi aggiuntivi e incrementare il numero di riunioni calendarizzate. A fronte di ciò vi è già un impegno a portare a termine in brevissimo tempo ben sei norme, attualmente in discussione, che potranno così approdare in aula: dai rifiuti speciali, alla sicurezza stradale, alle attività estrattive, all’attività dell’IRES, ai beni confiscati alle mafie.
“La prima – evidenzia Nicco -, il disegno di legge n. 45 sulle truffe affettive, a prima firma del consigliere Magliano, sarà verosimilmente discussa già martedì prossimo”.
La prossima settimana si tornerà a legiferare su un provvedimento interamente prodotto dall’Assemblea.
“Voglio ringraziare tutti i Capigruppo ed i presidenti di Commissione per la grande disponibilità e consapevolezza dimostrata – ha concluso il Presidente –. È fondamentale che il Consiglio regionale proceda con determinazione, dando la giusta priorità all’attività legislativa per rispondere in modo efficace alle esigenze del territorio”.
Il gruppo Stati Uniti d’Europa per il Piemonte ha ospitato “BAstage”, le proposte di Italia Viva contro la precarietà lavorativa dei giovani. Il pacchetto di proposte legislative, presentato ieri in Sala delle Bandiere, punta a contrastare una delle emergenze più critiche della Regione Piemonte: l’alto tasso di disoccupazione giovanile e i bassi redditi, che ostacolano la costruzione di un futuro stabile per le nuove generazioni.
“La nostra regione registra una disoccupazione giovanile più elevata rispetto alle grandi regioni del Nord, e oggi meno di un’assunzione su tre riguarda gli under 30” – ha dichiarato la consigliera regionale Vittoria Nallo (Stati Uniti d’Europa per il Piemonte) durante la conferenza stampa di presentazione delle proposte di legge. “Questi dati dimostrano l’urgente necessità di politiche mirate a favorire l’accesso dei giovani al mondo del lavoro”.
Alla conferenza stampa erano presenti il vicepresidente di Italia Viva, il senatore Enrico Borghi, e la presidente regionale del partito, la senatrice Silvia Fregolent, insieme a rappresentanti di associazioni giovanili. Proprio la senatrice Fregolent ha illustrato i contenuti principali delle quattro proposte di legge, panciate a Roma il 5 marzo scorso:
• Abolizione dei tirocini extracurricolari per evitare il loro utilizzo come forma di lavoro non retribuito;
• Regolamentazione dei tirocini curricolari, con una durata massima dai 3 ai 6 mesi, un’indennità obbligatoria di almeno 350 euro al mese e la copertura assicurativa INAIL;
• Dimezzamento dell’IRPEF per i lavoratori tra i 25 e i 35 anni;
• Reddito di formazione fino a 1.500 euro al mese per i giovani under 35 disoccupati che scelgono di frequentare corsi di formazione professionale o universitari.
Chiara Costumati, studentessa lavoratrice intervenuta all’evento, ha raccontato le difficoltà di chi studia lontano da casa “Studiare come fuori sede è possibile solo per chi ha una famiglia abbiente in grado di mantenerti alle spalle. Persone come me si alternano tra università e lavoretti nel fine settimana. Serve un impegno per garantire pari opportunità a tutti i giovani, indipendentemente dalle condizioni economiche”.
Il senatore Enrico Borghi ha sottolineato l’importanza dell’occupazione giovanile e femminile per la crescita del Paese: “Se l’Italia rinuncia all’occupazione di giovani e donne, si condanna a non crescere. Senza il contributo al PIL dato dal PNRR, l’Italia sarebbe già in recessione. Serve che la politica si occupi dei giovani, perché solo investendo su di loro possiamo costruire un futuro più solido per l’Italia”.
Nel corso della conferenza, la consigliera Nallo ha posto l’attenzione anche sulla questione dell’occupazione femminile a Torino. “La nostra città è scesa dal quarto al sesto posto tra le grandi aree metropolitane per tasso di occupazione femminile”, ha evidenziato. “La Giunta regionale continua a ignorare il problema, limitando il ruolo delle donne alla sola dimensione familiare, senza introdurre politiche efficaci di conciliazione vita-lavoro”.
Il gruppo Stati Uniti d’Europa promette di portare il dibattito in Consiglio Regionale, con l’obiettivo di promuovere misure concrete per garantire stabilità occupazionale ai giovani e alle donne, rendendo il Piemonte un territorio più attento alle nuove generazioni.
MINACCE A PG LUCIA MUSTI, ROSSO E FONTANA: LA SOLIDARIETA’ NON BASTA
«L’attacco ad un magistrato di Torino compiuto dal nuovo Patito comunista Italiano a tutela dei No Tav ci convince ancora di più che stiamo combattendo una battaglia giusta contro Askatasuna e che a dispetto degli strali della neo segretaria regionale di Azione lo sgombero di Askatasuna è doveroso. Se lei vuole dialogare con chi mette a ferro e fuoco la città di Torino, con chi minaccia agenti delle forze dell’ordine e magistrati rei solo di essere servitori dello Stato si accomodi, noi come Forza Italia staremo sempre dall’altra parte. Torniamo a domandare al Primo Cittadino di Torino se di fronte a questo nuovo attacco alle Istituzioni democratiche il Sindaco non abbia intenzione di riconsiderare la scellerata idea di legalizzare Askatasuna. Il rischio di un ritorno alla stagione delle Br si sta concretizzando sotto i suoi occhi sarebbe sufficiente che osservi i legami sempre più stretti tra autonomi, anarchici, No Tav e collettivi studenteschi. Chiediamo una risposta ferma e rimarchiamo alla Pg Lucia Musti tutta la nostra solidarietà sicuri che non si farà intimidire dalle frange estreme e meno estreme della sinistra torinese». Ad affermarlo il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana, rispettivamente segretario Provinciale e Cittadino di Forza Italia a Torino a seguito delle minacce lanciate da N-Pci (nuovo Partito comunista italiano) al Pg Lucia Musti.