POLITICA- Pagina 3

Testamento biologico, Mobilitazione dell’Associazione Coscioni

IN PARLAMENTO C’È CHI PROPONE DI ABOLIRLO, E IL 75% DEGLI ITALIANI DENUNCIA SCARSA INFORMAZIONE. (SWG). SOLO IL 13% RITIENE CHE LE ISTITUZIONI ABBIANO ADEGUATAMENTE INFORMATO

Fino al 21 aprile banchetti ed eventi in oltre 100 piazze italiane per fare informazione.

QUI TUTTE LE PIAZZE

Riceviamo e pubblichiamo

Il Senato ha avviato la discussione sul tema del fine vita, e c’è chi vuole approfittarne non per ampliare i diritti, ma persino per cancellare il testamento biologico (come nella proposta di Forza Italia).
Nel frattempo, la disinformazione regna sovrana: tre italiani su quattro ritengono che, dall’entrata in vigore della legge sul testamento biologico 6 anni fa, le istituzioni non abbiano informato correttamente i cittadini su questo diritto e quindi su come redigere le proprie DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento). È quanto emerge da una recente indagine effettuata da SWG per l’Associazione Luca Coscioni. Il testamento biologico risulta conosciuto in modo poco approfondito: il 40% non sa di cosa si tratta e l’85% non sa come procedere al suo deposito. Per questo l’Associazione ha indetto due settimane di mobilitazione straordinaria in difesa del testamento biologico e della sua conoscenza.

“Sono in corso due azioni per cancellare il diritto al testamento biologico. La prima è esplicita, ed è contenuta nella proposta di legge di Forza Italia, in discussione al Senato, che vuole esplicitamente impedire alle persone di poter rinunciare alla idratazione e alimentazione artificiale. La seconda azione è più indiretta e subdola, e consiste nel boicottaggio della legge attraverso la disinformazione. Tre quarti dei cittadini, il 75%, ritengono che le istituzioni non abbiano informato correttamente la popolazione su come redigere il testamento biologico” dichiarano Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretaria e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni. “Così, in mancanza di una campagna informativa l’Associazione scende in piazza dopo l’azione quotidiana attraverso il Numero Bianco 0699313409 e il servizio sul sito Citbot.it basato sull’intelligenza artificiale. Siamo di fronte a un momento cruciale per la difesa e la promozione del diritto all’autodeterminazione. In Italia c’è una grave assenza di informazioni istituzionali sul tema, sempre più italiani contattano il Numero Bianco per conoscere i propri diritti sul fine vita. Solo a marzo abbiamo ricevuto 614 chiamate, oltre 100 in più rispetto allo stesso mese del 2023. Netto aumento soprattutto negli ultimi dodici mesi in cui abbiamo assistito 6798 persone, oltre 1500 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.

L’Associazione Luca Coscioni fino al 21 aprile sarà presente in oltre 100 piazze italiane per una mobilitazione mirata a colmare il vuoto di conoscenza lasciato dal Ministero della Salute sul tema del testamento biologico.

Intanto, a cinque anni dal lancio, CitBot, l’assistente virtuale dell’Associazione Luca Coscioni, proprio in questi giorni si rinnova grazie a SudSistemi, per fornire il proprio supporto ai cittadini a partire da ciò che è possibile fare in Italia in merito alle scelte riguardo alla fine della propria vita, avvalendosi di meccanismi di intelligenza artificiale basati sulla rielaborazione del linguaggio umano e di un sistema di domande e risposte per fornire informazioni chiare e affidabili 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

 

Regionalismo differenziato, seminario alla Fondazione Amendola

Seminario sul regionalismo differenziato. I problemi e le incognite per le prospettive di sviluppo del Paese alla Fondazione Giorgio Amendola

 

Il 23 gennaio 2024 il Senato della Repubblica approvava il disegno di legge di iniziativa governativa sul ‘regionalismo differenziato’. Un tema complesso, cui è  dedicato il seminario online organizzato dalla Fondazione Giorgio Amendola, in programma lunedì 15 aprile 2024, alle ore 17, dal titolo “Regionalismo differenziato. I problemi e le incognite per le prospettive di sviluppo del Paese”.

Interverranno Maria Ludovica Agro, già direttore generale dell’agenzia per la Coesione Territoriale , Claudio De Vincenti, professore di Economia politica all’università di Roma La Sapienza e già ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Andrea Giorgis, Professore Ordinario di Diritto Costituzionale all’Università di Torino e membro della commissione Affari Costituzionali del Senato, Amedeo Lepore, Professore ordinario di Storia Economica all’Università della Campania Luigi Vanvitelli, membro del Comitato Scientifico della Fondazione Giorgio Amendola.

Modera Gianni Cerchia, Direttore Scientifico della Fondazione Amendola, Professore Ordinario di Storia del Molise.

A introdurre i lavori Domenico Cerabona, direttore della Fondazione Amendola.

MARA MARTELLOTTA

Mirafiori, Giachino: “Bella iniziativa, ma mi aspettavo più gente”

Caro direttore, bella e importante la Manifestazione organizzata stamane a Torino a difesa di Mirafiori e del settore auto anche se mi aspettavo più gente, come hanno detto dal palco alcuni delegati. Sarà perché a Torino non si scioperava  più nel settore auto da quasi 15 anni. Sarà perché da troppo tempo coloro come il sottoscritto che ritengono il settore auto un settore ancora molto importante avevano meno spazio di coloro che invece sostenevano la importanza di puntare sul turismo, sulla cultura, sul loisir, sull’aerospazio. Sarà perché il sindacato ha scelto di essere duro con Stellantis ma anche distante dalla posizione del Governo Meloni che pure è stato il primo Governo che da vent’anni chiede di rialzare la produzione nel nostro Paese a 1 milione di auto. Per Torino e per il Paese l’obiettivo del Governo e’ straordinariamente importante perché vorrebbe dire raddoppiare produzione, fatturato e aumento del lavoro.
Certo se a Genova venisse toccato il porto scenderebbe in piazza tutta la Città come abbiamo fatto noi per la TAV, il 10 novembre 2018.
Ecco perché sostengo che Torino dovrebbe schierarsi a fianco della posizione del Ministro e non chiedere come qualcuno ha fatto dal palco al Governo e a Stellantis di non litigare.
In ogni caso dopo anni si è sentito di nuovo dire dal palco della grande capacità di figliare aziende del settore auto e dal forte contributo che dà alle esportazioni del nostro Paese il settore che ha costituito il perno della rinascita industriale del Paese nel secondo dopoguerra.
Ma Torino è il Paese hanno la grande chance delle elezioni europee per modificare votando Giorgia la politica suicida di puntare solo sull’elettrico . Mentre le elezioni regionali serviranno per votare in Regione chi ritiene che per  il futuro di Torino saranno essenziali sia la TAV che il settore automotive.
Mino Giachino

FdI scrive a Piantedosi: “Askatasuna è ancora occupato”

ALESSI (CAPOGRUPPO FDI CIRCOSCRIZIONE 7 TO): SGOMBERO IMMEDIATO DEL CENTRO SOCIALE 

Con una lettera al Ministro firmata da Alessi, insieme ai colleghi Giovannini e Caria Fdi chiede lo sgombero immediato del centro sociale Askatasuna.
Il Vice Sindaco Favaro il 3 aprile 2024 rispondendo ai Question Time di consiglieri comunali dichiarava che dai sopralluoghi dei tecnici risulta che l’occupazione abusiva è cessata all’interno dello stabile.
“Però a oggi nonostante tutto, il centro sociale Askatasuna è ancora occupato come dimostrano le tante foto scattate dai cittadini dove si vedono panni stesi e luci accese di sera, Troviamo tutto ciò inaccettabile! Chiediamo aiuto al Ministro per uno sgombero immediato per finire una situazione durata più di 27 anni.” Così commentano gli esponenti di Fdi.

Rifondazione: “Lo Stato entri nel capitale di Stellantis”

Domani 12 aprile la città di Torino si ferma per lo sciopero unitario di 8 ore indetto da Fiom, Fim , Uilm e diverse altre sigle sindacali dei metalmeccanici.

La giornata di lotta vuole richiamare l’attenzione sui processi di deindustrializzazione che da Stellantis si sono estesi a tutta l’automotive e sono all’origine di una crisi che coinvolge tutta l’economia della città.
Questa condizione è la metafora del declino del paese risultato di decenni di politiche neoliberiste che hanno lasciato nelle mani del mercato il destino dell’economia e delle produzioni mentre i governi condannavano a morte le grandi imprese pubbliche lasciandole ai capitali predatori, privatizzano il welfare e si incaricavano di sostenere l’attacco ai salari e ai diritti dei lavoratori.
Con Stellantis rischia di ripetersi quanto abbiamo visto accadere a grandi aziende e settori produttivi saccheggiati e poi smembrati fino al collasso definitivo; Tavares continua infatti con le false promesse proprio mentre annuncia la distruzione di migliaia di posti di lavoro, prosegue un uso selvaggio della cassa integrazione, il sottoutilizzo degli impianti e la riduzione delle auto prodotte, non si assegnano i modelli necessari al rilancio promesso.
Il prezzo è pesante per Torino e per tutti i territori in cui il progressivo smantellamento di Stellantis produce chiusure e disoccupazione in tutto il tessuto produttivo a partire dall’indotto.
Il Governo resta fedele alla linea del “lasciar fare alle imprese” che responsabile del disastro dell’economia nazionale: si limita a concedere ancora incentivi a fondo perduto, invece di fare l’unica cosa che permetterebbe di incidere davvero sui piani della multinazionale sempre più franco americana: l’ingresso nel capitale di Stellantis come ha fatto lo stato francese.
Per costringere il governo delle destre a cambiare rotta occorre che l’esempio di Torino si estenda a tutto il paese; occorre unificare in una vera e propria vertenza nazionale tutti i lavoratori e le lavoratrici del settore e, come ha fatto la Gkn, chiamare alla lotta le popolazioni dei territori che la fine dell’automotive condanna alla desertificazione delle produzioni locali e all’aumento della disoccupazione con effetti nefasti su tutta l’attività economica locale;
Una nuova grande stagione di lotte è l’unica strada per il rilancio del sistema auto e la sua riconversione guidata da un piano nazionale della mobilità sostenibile che affronti positivamente sia la necessaria transizione ecologica verso produzioni sostenibili che i bisogni di mobilità individuale e collettiva in città più vivibili e nel rispetto dell’ambiente.
Antonello Patta, responsabile nazionale lavoroFausto Cristofari, segretario Federazione di TorinoAlberto Deambrogio, segretario regionale Piemonte

Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea

Merlo. Elezioni Piemonte, ora trionfi la politica. Senza moralismi ed ipocrisie

“Con l’avvicinarsi di una campagna elettorale caratterizzata dalle preferenze – Comuni, Regione,
Europa – la miglior risposta agli episodi di malcostume politico che da giorni espongono Torino e il
Piemonte su quasi tutti gli organi di informazione, è che trionfi la politica con i suoi istituti
principali. E cioè, centralità dei programmi, confronti civili tra gli schieramenti e campagne
elettorali nè dispendiose e nè, tantomeno, opache.
Certo, non si tratterebbe che di una prima risposta in attesa che prevalgano stili e modalità del far
politica all’insegna della trasparenza, della correttezza e della serietà. E, al riguardo, a nulla
valgono regole, regolamenti, statuti e codici etici che, come l’esperienza insegna, sono sempre
votati e benedetti da tutti. Certo, le regole sono sempre importanti ma, visto che vengono
puntualmente aggirate, il vero salto di qualità è quella che un grande storico cattolico, Pietro
Scoppola, definiva come la capacità di saper legare sempre ‘la cultura del comportamento con la
cultura della progettualità”. Il resto è solo moralismo ed ipocrisia”

Giorgio Merlo, Dirigente Nazionale Tempi Nuovi-Popolari Uniti.

Un francobollo per Berlusconi

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

L’idea di dedicare un francobollo a Silvio Berlusconi ad un anno dalla morte fa discutere anche in modo sguaiato. Sono molti quelli che dissentono e vorrebbero che addirittura il presidente della Repubblica intervenisse a impedire l’emissione filatelica. C’è addirittura chi parla di una proposta indecente.  La faziosità resiste al tempo, anche se un anno, specie se si tratta di un anno elettorale, è nulla rispetto alla storia.  Di norma i francobolli sono destinati a ricordare figure del passato. Non a caso insieme al francobollo per Berlusconi escono quelli per Matteotti, Marinetti, San Tommaso e Tatarella. Un’ insalata russa presentata come una forma di pluralismo. È  evidente che il francobollo per Tatarella un personaggio di dubbio significato politico,  malgrado la svolta di Fiuggi del MSI, appare forzato. Avrebbe avuto più senso un francobollo per Giorgio Almirante che sarebbe stato divisivo, ma non senza un qualche significato storico: la storia non è solo quella che ci piace,  come vorrebbero alcuni.  I nomi scelti nel loro complesso evidenziano che a un contemporaneo morto un anno fa non possono essere neppure accostati, per nessun motivo, almeno tre degli altri personaggi suddetti. Matteotti in particolare si discosta da tutti, per non dire di San Tommaso.  A 80 dalla morte eroica avrei visto bene un francobollo per il generale medaglia d’oro al V.M. Giuseppe Perotti, caduto al Martinetto con 7 altri membri del Comitato militare del CLN o, sul versante opposto, un francobollo dedicato a Giovanni Gentile ammazzato nel 1944 da gappisti comunisti che gli tesero un agguato sulla porta di casa. Un francobollo implica quello che Omodeo definiva “il senso della storia” . Un francobollo per Berlusconi non suscita nessuna ripulsa etica come alcuni faziosi sostengono ed appare stupida la richiesta di intervento del presidente Mattarella. La figura di Berlusconi a cui furono concessi – non dimentichiamolo – i funerali di Stato e il lutto nazionale, è oggi consegnata alla storia che ha bisogno di distacco critico per esprimere un giudizio. Per Napoleone Manzoni scrisse che l’ardua sentenza era affidata ai posteri. A maggior ragione per un personaggio fuori misura come Berlusconi, che è più che mai, anche morto, nel pieno della ribalta politica anche oggi, occorre quella che Guicciardini chiamava la “discrezione”. Non credo però che l’entusiasta del francobollo senatrice Ronzulli abbia mai letto Guicciardini e tanto altro. Per un uomo come Berlusconi un francobollo voluto da un governo amico ad un anno appena dalla sua morte, appare poco o nulla. Stiano sereni gli anti berlusconiani che si indignano per così poco.  La vera gloria la stabilirà un giudice molto più importante e credibile: il tempo.

Parco Salute, Valle (Pd): “Tempo perso e costi maggiori”

“Dalla relazione economico-finanziaria un quadro che preoccupa”.

 

L’accusa del consigliere regionale Daniele VALLE (Pd): “Cirio aveva promesso 72 milioni dalla Regione, ma ne mette meno di 4 e svuota l’ex art. 20”

 

«Il Parco della Salute costa di più, la Giunta Cirio ha perso tempo e si continua a dare i numeri senza mai prendere in considerazione il Regima Margherita e lo scorporo di questo ospedale dal futuro Parco: questo è quanto risulta dall’ultima relazione economico-finanziaria dello studio di fattibilità per la realizzazione del PSRI. La relazione certifica un incremento dei costi di 68 milioni e 400mila euro a carico dello Stato ex art. 20 e di 3 milioni e 600mila euro a carico della Regione. Un incremento, com’è noto, legato all’aumento dei costi delle materie prime, ma ha pesato anche la perdita di tempo da parte della Regione. A maggio del 2019 c’erano tre operatori economici ammessi alla gara e la lentezza della procedura ha portato i due operatori rimasti a febbraio 2022 a dover rifare i conti. Ci sono voluti mesi di interlocuzione con l’ANAC per consentire la modifica delle condizioni economiche. Le ditte segnalano il problema nel febbraio 2022, ma solo a maggio (ben tre mesi dopo!) la Regione scrive ad ANAC, che risponde negativamente a giugno. La Regione, quindi, riformula la richiesta e solo a settembre 2023 si arriva al via libera. Un anno e mezzo per modificare la procedura! Un aggiornamento, che, peraltro, arriva a quattro mesi di distanza dall’annuncio del presidente Cirio che la Regione si sarebbe fatta carico di tutti i 72 milioni, fissando per il 12 aprile 2024 la presentazione delle offerte. La Regione metterà 3,6 milioni di euro, facendosi carico dei nuovi costi solo nella misura del 5% (risorse che non sono a bilancio nel 2024, ma solo nel 2025, quindi si tratta di un bel “pagherò”).  Sulla scadenza del 12 aprile vedremo se sarà rispettata. Ma c’è un altro elemento davvero sorprendente: la relazione del Commissario Mario Corsini ignora del tutto lo scorporo del Regina Margherita, che alle condizioni attuali resterebbe nel nuovo Parco della Salute. Visto che i risparmi previsti dalla nuova Relazione sono dell’ordine di 25 milioni l’anno, ma considerando anche il trasferimento del Regina Margherita, qualcosa non torna. Infine, oggi la A.O.U. Città della Salute, escludendo il C.T.O, conta 2022 posti letto, occupati all’80%. Il nuovo Parco, contando anche il C.T.O riconvertito, conterà 1160 posti, e se ne stima l’occupazione al 90%. Nel dato di partenza bisognerebbe però contare anche i posti letto del C.T.O e il loro tasso di occupazione».

 

Daniele Valle

Vicepresidente del Consiglio Regionale

Vivere Mirafiori ETS si presenta

Giovedì 18 aprile alle ore 18

Salone delle Feste della Cascina Roccafranca via Rubino 45, Torino

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Il progetto di Vivere Mirafiori nasce e si sviluppa nell’ambito del gruppo di volontarie e volontari che da molti anni collaborano con la Fondazione Cascina Roccafranca nella realizzazione, promozione e gestione delle numerose iniziative di carattere culturale, sociale ed educativo attuate dalla Fondazione stessa.

Finalità dell’associazione è favorire partecipazione civica e cittadinanza attiva, valorizzando il volontariato, per offrire percorsi di benessere, aggregazione e coesione sociale tra le cittadine e i cittadini del territorio, per contribuire allo sviluppo di reti formali e informali, per promuovere l’inclusione delle fasce fragili della popolazione e per consolidare forme di collaborazione tra pubblico e terzo settore nella costruzione dei beni comuni su cui si fonda la convivenza civile.

E’ obiettivo dell’associazione collaborare con tutte le realtà, formali e informali, del territorio allo sviluppo di progetti ed iniziative di interesse comune e della cittadinanza.

L’associazione ha ottenuto l’iscrizione al RUNTS (Registro Unico Nazionale del terzo Settore) ed è aperta a tutte le cittadine e i cittadini che ne condividano le finalità e desiderino contribuire al loro raggiungimento.

Tajani lancia le candidature di Damilano e Cirio

Il ministro degli Esteri e segretario nazionale di Forza Italia oggi è stato  a Torino nella sede del partito in via Barbaroux per lanciare la ricandidatura di Alberto Cirio alla presidenza della Regione Piemonte. Nel corso dell’incontro è stata annunciata la candidatura di Paolo Damilano alle Europee.