POLITICA- Pagina 3

Virus sinciziale, Pompeo (Pd): “Auspico vaccinazione a ottobre 2025”

“Avevo già sollevato il tema dell’urgenza di avviare fin dal mese di ottobre la campagna per la vaccinazione volontaria dei bambini sotto i due anni contro il Virus Respiratorio Sinciziale, attraverso la somministrazione dell’anticorpo monoclonale Nisevimab Beyfortus, al fine di evitare che, nella prima fase del picco di contagi, prevista proprio per il mese di ottobre, la salute dei bambini venisse messa a rischio. Oggi, con un’interrogazione a risposta immediata, ho chiesto all’Assessore alla sanità Federico Riboldi se non ritenga opportuno, pur essendo ormai la metà di ottobre, iniziare subito, senza ulteriori rinvii, la vaccinazione. Infatti, il rischio di infezione severa da RSV è stagionale, esattamente nei mesi di ottobre e novembre e di marzo e aprile” interviene la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo.

“Questo virus – prosegue la Consigliera regionale Pd – è altamente contagioso, è classificato come pneumovirus e si trasforma, frequentemente, in bronchiolite. Inoltre, nei bambini prematuri o affetti da malattie polmonari croniche, cardiache o neuromuscolari, questa infezione può causare gravi complicazioni respiratorie. Nel 2023, come dichiarato recentemente dall’Assessore Riboldi, il virus è stato responsabile, nel primo anno di vita dei bambini, di oltre 1.000 ricoveri e di più di 1.500 accessi in pronto soccorso”.

“Nella sua risposta, letta in aula dall’Assessore Vignale, l’Assessore regionale alla sanità ha spiegato che l’azienda produttrice dell’anticorpo monoclonale ha comunicato a Aifa che la commercializzazione del vaccino è stata posticipata al 28 ottobre. Quindi, soltanto dopo quella data si potrà avviare la campagna. Purtroppo, questo ritardo ci preoccupa molto. Auspico che l’anno prossimo tutti i soggetti interessati si attivino e si impegnino per riuscire a anticipare la distribuzione, consentendo un avvio della vaccinazione fin dal mese di ottobre” conclude Laura Pompeo.

Mpp aderisce a Patto per il Nord

Si è svolta a Vimercate domenica 13 ottobre l’assemblea fondativa del “Patto per il Nord”, associazione che intende federare movimenti, partiti, liste civiche e realtà del mondo federalista, autonomista e indipendentista e che ha visto tra i promotori anche il Partito Popolare del Nord con il segretario Roberto Castelli e il vice segretario Francesca Losi, consigliere comunale a Pontida.

A quest’ultima il Movimento Progetto Piemonte ha delegato di rappresentare la sua adesione al Patto.

“La nostra adesione – dice il presidente di Movimento Progetto Piemonte e consigliere comunale di Strambinello, Massimo Iaretti – è importante ritenendo questo passaggio il momento di un percorso che porti alla nascita di un ampio spazio politico che guardi davvero al futuro, superando divisioni e problematiche del passato e sia davvero il luogo di confronto di tutte le forze autonomiste del Nord, tali da rappresentarlo con una visione macroregionale che, del resto è possibile ai sensi della stessa Carta Costituzionale, secondo un modello bavarese e nel rispetto delle realtà a Statuto Speciale già esistenti. In particolare non possiamo non apprezzare in questa direazione le prese di posizione e la strada tracciata negli ultimi mesi dal Partito Popolare del Nord, dal segretario federale Roberto Castelli e dalla sua dirigenza”.

Magliano: azzerata l’Irap per tutte le Organizzazioni di Volontariato

Accolta dalla Giunta la mia proposta: un segnale importante per chi si spende per la comunità

Se il Consiglio Regionale approverà la variazione di Bilancio proposta dalla Giunta e attualmente in esame in Commissione dal 2025 tutte le Organizzazioni di Volontariato e le IPAB iscritte al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore non pagheranno più l’Irap, imposta regionale sulle attività produttive, dovuta per le attività organizzate finalizzate alla produzione o allo scambio di beni o all’erogazione di servizi.

L’esenzione dall’Irap del grande mondo del Volontariato è un segnale di attenzione verso chi si spende gratuitamente per il benessere della nostra comunità e attua azioni a volte fondamentali in molteplici campi, dalla tutela dell’ambiente all’accoglienza, dalla cultura alla solidarietà sociale, dalla protezione civile alla sanità.

E’ un risultato che accolgo con grande entusiasmo e che segna una svolta, in attesa dell’approvazione da parte del Consiglio Regionale, per un lavoro che ho iniziato nella scorsa Consiliatura, con un Ordine del Giorno approvato a fine novembre 2023 che richiedeva l’esenzione dall’Irap per gli Enti del Terzo Settore iscritti al RUNTS e che ora la Giunta regionale ha posto in essere per una parte rilevante. Ringrazio l’Assessore al Bilancio, Andrea Tronzano, e il Presidente Alberto Cirio per l’impegno nel reperire le risorse finanziarie e soprattutto per l’attenzione e la disponibilità nei confronti dei Volontari, colonna portante del sistema piemontese di coesione sociale.

Silvio Magliano, Capogruppo Lista Civica Cirio Presidente

Piemonte Moderato e Liberale in Consiglio Regionale

Scanderebech (Fi): “Il crocifisso in Sala Rossa non si tocca”

 “Il crocifisso non è semplicemente un simbolo religioso; esso racchiude secoli di storia, cultura e valori che hanno forgiato la nostra società. È un segno tangibile delle nostre radici cristiane, le stesse radici che hanno influenzato profondamente i principi di solidarietà, giustizia e rispetto della persona umana, su cui si fondano le istituzioni democratiche.”, così Federica Scanderebech, Forza Italia in Consiglio comunale.

Rimuovere il crocifisso dai luoghi pubblici non significa soltanto negare un simbolo di fede, ma significa ignorare e cancellare una parte essenziale della nostra identità collettiva. Il crocifisso è espressione dei valori universali di pace, amore per il prossimo e solidarietà, valori che non appartengono esclusivamente a una confessione religiosa, ma che sono fondamento di convivenza civile.

È giusto e doveroso che le Istituzioni mantengano il carattere laico e rispettino tutte le fedi, ma questo non deve tradursi in una negazione delle nostre radici storiche e culturali. Esporre il crocifisso non significa imporre una credenza, ma testimoniare la storia e i valori condivisi che hanno guidato l’Italia lungo il cammino della libertà e della democrazia. Un crocifisso esposto non preclude il rispetto per altre culture o religioni, al contrario, esso rappresenta anche l’accoglienza e il rispetto per tutte le differenze.

Per questi motivi, ritengo che il dibattito sulla presenza del crocifisso nei luoghi istituzionali non debba nemmeno essere messo in discussione. La sua esposizione non va interpretata come una scelta divisiva, ma come un segno di continuità con la nostra storia e con i valori che abbiamo ereditato e che siamo chiamati a tramandare. Non è una questione di religione, ma di identità e di rispetto per le nostre tradizioni.

Concludo ribadendo che, in un’epoca in cui spesso perdiamo il contatto con le nostre radici e con il significato profondo dei nostri simboli, il crocifisso nei luoghi istituzionali rappresenta una bussola morale che ci ricorda chi siamo e quali valori difendiamo. Un simbolo che non deve essere oggetto di negoziazione o di compromesso, ma che deve essere accolto come parte integrante della nostra identità collettiva.”

Pandemie, Canalis (Pd): “il Governo quando aggiorna il piano nazionale?”

Al momento il Ministero della Salute sta ancora aggiornando il Piano Pandemico Nazionale 2021-2023… ma siamo già a fine 2024.

 La recente pandemia di COVID-19 ha messo in luce la necessità di adattare velocemente il nostro Servizio Sanitario Nazionale a fenomeni globali ad alta intensità come le pandemie, anche alla luce della previsione di nuove epidemie da parte degli istituti di ricerca internazionali.

In questo contesto, l’aggiornamento del Piano pandemico nazionale e regionale è fondamentale per non trovarsi impreparati, come accaduto drammaticamente nel febbraio 2020, quando la debolezza della sanità territoriale, e in particolare dei SISP- Servizi di Igiene e Sanità Pubblica delle Asl, portò ad un intasamento degli ospedali, anche per un numero troppo limitato di posti letto in terapia intensiva. La scarsa sensibilizzazione sull’efficacia dei vaccini generò a sua volta un ritardo nella campagna vaccinale e un esacerbamento delle tensioni sociali, mentre la mancanza di scorte di mascherine e di dispositivi sanitari adatti a fronteggiare le epidemie scatenò un incontrollato aumento dei prezzi ed una carenza dell’offerta ed espose gli operatori a enormi rischi personali. Infine, la confusione e frammentazione della “catena di comando” impedì l’ottimizzazione delle risorse e dei tempi di reazione.

Sono ricordi molto recenti e dolorosi e per questo siamo ancor più basiti dal constatare che, a due anni dalla fine della pandemia di Covid-19 e a ormai due anni dall’insediamento del Governo Meloni, il ministro Schillaci e il Ministero della Salute non hanno ancora ultimato l’aggiornamento del Piano Pandemico Nazionale 2021-2023.

Purtroppo, nel rispondere alla mia interrogazione sul tema, l’assessore regionale Riboldi ha dovuto riconoscere l’assenza di questo documento programmatorio, che dovrebbe fornire le basi tecniche normative/amministrative alla Regione.

Nelle more del nuovo Piano Pandemico Nazionale, la Regione ha prorogato per l’anno 2024 il Piano Panflu 2021-2023, ha aggiornato il sito regionale delle vaccinazioni, sta predisponendo specifiche informative sulle vaccinazioni e promuovendo le vaccinazioni per influenza e Covid. L’assessore ha anche rassicurato sulle scorte di mascherine e dispositivi sanitari e sul miglioramento della catena di comando, ma sono mancati i seguenti fondamentali riferimenti:

  • L’assessore non ha fatto alcun accenno al potenziamento dei SISP, che sono gli organismi deputati alle attività di prevenzione, controllo, vigilanza, supporto alle amministrazioni locali per la verifica di compatibilità degli strumenti urbanistici e progetti di edilizia complessa, profilassi delle malattie infettive e vaccinazioni. I SISP hanno una funzione cruciale nel monitoraggio del diffondersi delle epidemie sul territorio, essendo il trait d’union tra i Medici di Medicina Generale (MMG) ed i Pediatri di Libera Scelta (PLS) da un lato ed i laboratori che processano i tamponi e l’Assessorato alla Sanità della Regione dall’altro. Il raccordo tra SISP, MMG e PLS è ancora molto frammentario e i SISP sono fortemente sotto organico.
  • Sul potenziamento dei posti letto ospedalieri in terapia intensiva non sono stati forniti dati precisi sull’utilizzo del finanziamento nazionale dedicato.
  • Non è stata assunta alcuna iniziativa nei confronti degli Atenei piemontesi per istituire anche nella nostra Regione un corso di studi per formare Assistenti sanitari, figure professionali create con decreto ministeriale n. 69/1997 e deputate specificamente a tamponi, vaccinazioni, assistenza sanitaria, prevenzione ed educazione alla salute individuale, familiare, di gruppo. Compiti specifici dell’Assistente sanitario sono le vaccinazioni, i tamponi e le indagini epidemiologiche. Negli anni passati i Presidenti piemontesi dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione, hanno sollecitato le istituzioni ad attivare corsi di Laurea in Assistenza Sanitaria (abilitante alla professione sanitaria di Assistente Sanitario) Classe L-SNT/4 “Classe delle lauree in PROFESSIONI SANITARIE DELLA PREVENZIONE”, presso le Università del Piemonte, ma questo appello è tutt’ora inascoltato.
  • Non è stata promossa alcuna campagna pubblica per sensibilizzare sull’importanza delle vaccinazioni per le persone con più di 65 anni o con meno di 12 anni e per le persone fragili, tradendo forse un’implicita compiacenza verso ambienti no vax.

Insomma, siamo molto preoccupati. Non è bastata una tragedia come il Covid per responsabilizzare il Governo Meloni e la Giunta Cirio rispetto al tema della prevenzione, vera “cenerentola” della sanità piemontese e nazionale. Auspichiamo un rapido cambio di passo per recuperare i ritardi accumulati e attuare vere riforme.

 

Monica CANALIS – consigliera regionale PD

 

Per il futuro dell’auto. Lettera aperta a Tavares

Pubblichiamo la lettera aperta di Mino Giachino a Carlo Tavares, ad di Stellantis

 

Egregio Dott. TAVARES, Venerdi ho seguito con attenzione la Sua audizione in Parlamento e vorrei dirle alcune cose. Ci tengo tantissimo alla FIAT e al settore dell’auto che a Torino e all’Italia hanno dato un patrimonio industriale e di ricerca unico , anche perché offre e offrirà posti di lavoro ben retribuiti e di qualità per i giovani diplomati o laureati senza costringerli a cercare lavoro e futuro all’estero . Le scrivo anche perché a fine 2021 e’ partita dal sottoscritto la prooosta che divenne poi la Mozione parlamentare Molinari per finanziare la transizione del settore auto. Ne scaturì lo stanziamento che ha alimentato gli incentivi di questi ultimi anni. Premesso che a parlare di quella che era la FIAT a e di settore Auto in Parlamento e col Governo dovrebbe essere John Elkan che ,come erede della Famiglia Agnelli , ha responsabilità morali importanti con l’Italia e non Lei che dagli azionisti ha il mandato di portare i maggiori utili. Lei ha ragione quando sottolinea il peso enorme della decisione europea peraltro votata dal PD e dalla sinistra . Ecco perché i toni accesi di Conte e della Schlein non sono credibili. A questo proposito non nota una contraddizione con i giornali di proprietà di Exor (Elkann) che osteggiano con forza proprio la Meloni e Urso che invece in Europa erano contrari a quella decisione? Hanno maggiore consistenza le critiche di Calenda e dei partiti di maggioranza perché se i modelli vendono o meno questo dipende dalle scelte aziendali. Le sue scelte in questi anni hanno messo in gravi difficoltà il settore auto generato proprio dalla Fiat e dalle scelte degli Agnelli appoggiate e finanziate dai Governi del dopoguerra.

Il settore Auto italiano rappresenta sicuramente la eccellenza della manifattura che nasce dalla rivoluzione industriale dell’800. Nasce a Torino la mia Città . A fine 800 a Torino vi erano una decina di piccole aziende che costruivano auto o prototipi. A fine 800 per merito di alcuni imprenditori nasce La FIAT che successivamente passerà nelle mani del Senatore Giovanni Agnelli, il trisnonno di John Elkan, un vulcano che negli anni trenta del 900 aveva portato la Fiat a operare per Terra, Mare Cielo. Dalla industria pesante all’auto al settore delle macchine utensili molto nasce dalla Famiglia Agnelli e dal mio Paese che l’ha supportato in tutto e per tutto. Il Senatore Agnelli stabilì un forte rapporto con Henry Ford. Erano i tempi in cui si andava negli USA con la nave. Dalla Fiat arrivo’ un fortissimo impulso al Politecnico di Torino e alle Scuole di Formazione. Nacquero i grandi stabilimenti del Lingotto e di Mirafiori. Per comprendere meglio il settore auto italiano ricordo la definizione dei grandi esperti di politica industriale. Il settore dell’auto viene chiamato : la “Fabbrica delle Fabbriche” perché ha generato un sistema produttivo di migliaia di aziende dell’indotto che hanno dato sviluppo e lavoro al mio Paese. Ma la storia della FIAT di Agnelli si intreccia con quello dello sviluppo del nostro Paese e anzi in alcuni momenti ne guida o anticipa le scelte strategiche. -Negli anni venti spinge alla nascita del porto Torino Savona per poter importare ed esportare; Negli anni 30 il Senatore Agnelli, grande trisnonno di John Elkan,lancia l’idea della costruzione della autostrada TORINO MILANO e trascina gli industriali torinesi alla sua costruzione; Nel dopoguerra contribuisce in modo fondamentale la rinascita di Torino, la Città più bombardata , crea centinaia di migliaia di posti di lavoro e attira lavoratori da Sud a Nord. Torino da 300 mila abitanti arriva a superare il milione. Negli anni 50 costruisce il Traforo autostradale del S. Bernardo.-Nel 1960 da il via alla costruzione della autostrada per Savona verso il suo porto più vicino. Negli anni 70 nasce la Fondazione Agnelli per contribuire a studiare il futuro . Cresce il Centro ricerche FIAT.

A Torino Il Salone dell’auto e della Tecnica era uno degli eventi mondiali del settore. La Fiat produce modelli di successo in tutto il mondo . La FIAT UNO viene presentata dall’ing. Ghidella, cui Lei dovrebbe ispirarsi di più, a CAP Canaveral. Gianni Agnelli viene nominato Senatore a vita e pochi mesi prima di morire interviene al Senato e citando Paolo VI adì e che la parola Pace va intesa come sviluppo. La vendita della FIAT a Peugeot senza nessuna garanzia per il mio Paese e’ stato un momento di svolta difficile che ha creato molti problemi a aziende storiche dell’indotto con oltre cento anni di attività . Mentre Spagna, Germania e Francia hanno difeso con i denti il settore auto, l’Italia non si è data una politica industriale così vi è stato un forte calo della produzione senza che la politica , i governi, il sindacato e i Sindaci di Torino sollevassero grandi obiezioni. Non difendere con forza il settore auto ha portato un forte calo della economia di Torino e del Piemonte che non può essere sostituita dal turismo o dalle start up che tanto piacciono al suo Presidente. La caduta della produzione e delle aziende dell’indotto ha pesanti ricadute sulla logistica e sul settore delle spedizioni ..La linea di Stellantis di questi anni ha tagliato in ogni dove senza riguardo a cosa rappresentava la FIAT e le aziende dell’indotto per l’Italia e a cosa aveva dato il mio Paese alla FIAT . Mirafiori e’ il simbolo dell’Italia industriale del dopoguerra , rappresenta molto di più della TOUR EIFFEL per Parigi e la Francia.

 

La novità positiva e importante la richiesta del Governo Meloni di puntare a risollevare la produzione di auto in Italia a 1 milione l’anno , un livello importante anche per le ricadute sull’indotto o attraverso Stellantis o anche col contributo di un secondo produttore. L’Italia ha voluto tanto bene alla FIAT che ha impedito l’arrivo di un altro produttore. Abbiamo la terza economia d’Europa e produciamo quest’anno un quinto delle auto prodotte in Spagna.Il Presidente Elkan non può pensare solo ai risultati di bilancio ma deve essere attento alle conseguenze sociali delle sue decisioni… Lei si è mai chiesto cosa pensano della fine della FIAT da lassù i due Senatori AGNELLI? A Torino abbiamo un patrimonio o know how sul settore dell’auto molto importante, dal Centro Ricerche della Fiat alle importanti aziende di design, Il 50% dell’indotto auto si trova nel mio Piemonte. Le amministrazioni o i politici che hanno dato per scontato un calo del settore auto hanno fatto un errore madornale che stanno pagando i lavoratori , i giovani e i cassaintegrati. Alla mobilità del futuro , Torino e l’Italia possono dare un contributo importante e insostituibile. Ecco perché Lei avrebbe dovuto consegnare le slide che ha presentato al sindacato anche al Parlamento e al Governo. I luoghi deputati a definire l’interesse nazionale sono il Parlamento e il Governo. Capisco che Lei preferisca avere rapporti buoni col Sindacato che in questi anni Le hanno consentito di portarci a questo punto ma l’interesse generale del Paese , di cui il settore auto e’ parte importante , lo decidono Parlamento e Governo. La ringrazio molto della attenzione e… della risposta

Mino GIACHINO Responsabile piemontese trasporti e logistica di FDI

Federvita, Leo: “No alle intimidazioni”

 Caro direttore,

nelle mie qualità di vice presidente del Comitato per il diritti umani della Regione e di portavoce del Movimento interconfessionale del Piemonte esprimo tutto il mio dispiacere e disappunto per l’azione antidemocratica  e intimidatoria effettuata contro i partecipanti al convegno odierno di Federvita.  E’ indispensabile  ribadire con convinzione e chiarezza che in un Paese libero e democratico ogni persona, associazione, gruppo religioso, politico ecc. deve poter esprimere le proprie opinioni, con unici limiti quelli espressamente ì, in coerenza con la nostra Costituzione. Non è rilevante se queste siano opinioni maggioritarie o di piccole minoranze. Il punto essenziale e irrinunciabile è la libertà di espressione. Desideriamo, quindi, rivolgere un accorato appello – come fatto nel significativo gesto interconfessionale di lunedì 7 ottobre – alla tolleranza, al dialogo, al rispetto delle idee altrui e al rifiuto di qualsiasi azione fisica o verbale, intollerante, violenta e discriminatoria. Speriamo che tutti i sinceri democratici concordino su ciò, altrimenti anche condurre battaglie per cause in se nobili e condivisibili, perde ogni credibilità.

Giampiero Leo

Vice presidente Comitato diritti umani della Regione Piemonte

Portavoce del Coordinamento  interconfessionale “Noi siamo con voi”

Scuola, Ruffino (Az): “Governo ascolti presidi e insegnanti, non tagli risorse”

Raccogliamo l’appello dei presidi che oggi si rivolgono al ministro Giorgetti sui possibili tagli alla scuola e sulle retribuzioni dei dirigenti scolastici, denunciando incoerenze sulla contrattazione collettiva e su una burocrazia definita ‘arcaica’. In un Paese in cui a risentirne sono anche i nostri docenti che risultano essere tra i meno pagati dell’area Ocse, il ministro Valditara continua a sbandierare il voto in condotta anziché attuare una programmazione scolastica continuativa a favore degli insegnanti e, di conseguenza, degli studenti. Ed è bene sottolinearlo anche in virtù del recente deferimento dell’Italia da parte della Corte di Giustizia UE a causa dell’alto numero di insegnanti precari.
La scuola non può perdere risorse ma, al contrario, necessita di investimenti continui. Per questo, da tempo, ci battiamo per modificare una realtà non più sostenibile: si devono agevolare assunzioni con politiche di arruolamento agili e non frammentate. Il governo agisca e metta l’istruzione in cima alla propria agenda.
Lo afferma la deputata di Azione, Daniela Ruffino.

Federvita, Nicco: “Gesti da condannare”

 

“Esprimo la mia più ferma condanna nei confronti di queste inaccettabili azioni atte ad intimidire e impedire di esprimere il proprio pensiero”, il commento del presidente del consiglio regionale Davide Nicco sulla protesta di un gruppo di femministe, vicine al centro sociale Askatasuna, che hanno cercato di impedire lo svolgimento del convegno organizzato da Federvita sul tema ‘Per una vera tutela sociale della maternità’, presso il teatro del Collegio San Giuseppe a Torino.

“Con modalità assolutamente antidemocratiche – sottolinea Nicco – il blocco degli ingressi e il tentativo di ostacolare l’accesso agli ospiti, con l’occupazione dei tre ingressi dell’edificio, sono gesti gravi che nulla hanno a che vedere con il confronto civile e democratico. Solo grazie all’intervento puntuale delle forze dell’ordine, è stato possibile garantire il regolare svolgimento dell’evento, permettendo l’ingresso ai relatori e ai partecipanti. Tutto ciò non può passare come normale e sotto silenzio”.

“E sono ancora più vergognose – aggiunge il presidente Nicco – le scritte minacciose apparse la notte scorsa contro l’assessore regionale Marrone, Federvita e la Chiesa. A loro va la mia e la nostra, come Consiglio, più grande vicinanza. Questi sono solo atti intimidatori che non possono trovare alcuna giustificazione. È legittimo esprimere il proprio dissenso e manifestare idee anche diverse, ma ciò deve avvenire sempre nel rispetto delle regole democratiche. Impedire agli altri di esprimere il proprio pensiero è un comportamento che va contro i principi di libertà e pluralismo su cui si fonda la nostra società”.

“Mi auguro che episodi di questo genere non si ripetano più e che il dialogo, anche su temi sensibili, avvenga sempre nel rispetto reciproco e con modalità pacifiche”, conclude Nicco.