POLITICA- Pagina 3

Il Parlamento italiano riconosca l’Holodomor come genocidio

Con 13 voti favorevoli e 15 astenuti, il Consiglio Comunale di Torino ha approvata la mozione proposta da Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani) che, auspicando che il Parlamento italiano riconosca l’Holodomor come un genocidio e un crimine contro l’umanità, impegna il sindaco a testimoniare ufficialmente alla comunità ucraina la solidarietà della Città di Torino per l’Holodomor, chiedendo ai parlamentari torinesi di promuovere adeguate iniziative parlamentari.

Il documento – ha spiegato il proponente – vuole ricordare una vicenda nascosta per lungo tempo e riportare l’attenzione sulle questioni ucraine.

La mozione spiega che “ogni anno, il quarto sabato di novembre, in Ucraina si commemora l’Holodomor, la carestia creata deliberatamente dall’Unione Sovietica di Stalin in quella che allora era la Repubblica Socialista Sovietica Ucraina. Letteralmente significa ‘sterminio per fame’ e tra il novembre del 1932 e il giugno del 1933 morirono di fame tra i 3,5 e i 5 milioni di persone soltanto in Ucraina”.

Nel dibattito in aula, Alice Ravinale (Sinistra Ecologista), dichiarando il proprio voto favorevole al provvedimento, ha espresso vicinanza alla comunità ucraina e ha rimarcato la necessità di creare una cultura di pace.

Pierino Crema (PD) ha annunciato l’astensione sul provvedimento.

Grimaldi (Verdi Sinistra): Richiesta di archiviazione per Sarker in contrasto con Cassazione

Lavoro povero
“A ottobre, con una sentenza storica, la Corte di Cassazione ha sancito la prevalenza dell’art. 36 sulla contrattazione anche se sottoscritta dei sindacati  maggiormente rappresentativi,  per stabilire un giusto salario, poiché in ogni caso la retribuzione deve essere sufficiente ad assicurare un’esistenza libera e dignitosa. Incomprensibile, alla luce di ciò, la richiesta di archiviazione del pm nei confronti di Lutfur Sarker, sospettato di sfruttamento e caporalato. Accuse che andavano accertate, naturalmente, e potrebbero rivelarsi infondate in sede processuale. Invece si chiede di archiviarle perché «In Italia, com’è noto, non esiste nessuna forma di salario minimo inderogabile» e «il riferimento alla contrattazione collettiva non costituisce più un parametro vincolante in ambito giuslavoristico, essendo pienamente legittima ogni forma di contrattazione individuale a livello aziendale». Motivazioni inaccettabili, in totale contrasto con il riconoscimento unamine del lavoro povero e i precetti costituzionali, individuati dalla Cassazione per stabilire minimi salariali quando quelli della contrattazione non risultano più sufficienti, così anche con numerose altre interpretazioni giuslavoristiche e sentenze” – lo dichiara il Vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi.

Stellantis: Ambrogio, Meloni rilancia sua politica industriale

“Un altro importante risultato raggiunto dal governo Meloni: l’istituzione di un tavolo d’intesa con Stellantis a cui parteciperanno azienda, regioni, sindacati e Anfia. Si tratta di una svolta decisiva che mostra la determinatezza con cui questo governo affronta le problematiche e rilancia, chiaro e forte, la sua politica industriale. Grazie al lavoro instancabile del ministro Urso si potra’ invertire la rotta per il settore dell’autotrasporto con l’obiettivo di costruire in Italia fino a un milione di veicoli”. Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia, Paola Ambrogio.

Per un Piemonte (più) Popolare

“Tempi Nuovi-Popolari Uniti”, il movimento politico nazionale di area Popolare e sociale organizza
questo primo convegno a Torino sulle prossime elezioni regionali piemontesi.

Saranno illustrate innanzitutto le ragioni politiche e culturali del movimento “Tempi Nuovi” per poi
aprire un confronto programmatico con esperti ed esponenti della società civile su alcuni problemi
che saranno al centro della prossima campagna elettorale subalpina.

Con Pierluigi Dovis, delegato regionale Caritas Piemonte e Valle D’Aosta; l’on. Claudia Porchietto
e Mauro Zangola, economista.

Concluderà il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio

A Chivasso il gazebo della Lega

Per il tesseramento, per presentare i risultati del primo anno di Governo e per la petizione di messa in sicurezza dell’incrocio tra la SP 89 e la SS11 con la realizzazione di una rotatoria

 

Questo fine settimana, sabato 18 e domenica 19 novembre, la Lega è stata presente in mille piazze d’Italia, tra queste sabato mattina anche a Chivasso in via Lungo Piazza D’Armi angolo via Caduti per la Libertà con il gazebo della sezione chivassese, con sede in piazza della Repubblica a lato del Duomo di Chivasso. Presente all’iniziativa anche la segretaria Lega del Canavese Astrid Sento.

“La Lega di Chivasso è tornata in piazza tra la gente. È stato un sabato di sorrisi, pace e democrazia – commenta il segretario della Lega di Chivasso Giuseppe Deluca – dove erano presenti tanti militanti, simpatizzanti e amici della Lega, pronti a rinnovare la loro tessera e accogliere nuovi iscritti nella nostra grande famiglia. È stata anche l’occasione per presentare e distribuire il libretto con i traguardi raggiunti in questo primo anno di governo”.

È cominciata sabato, davanti a Palazzo Einaudi, la raccolta firme promossa dal consigliere regionale Gianluca Gavazza per la messa in sicurezza dell’incrocio tra la SP 89 e la SS11 mediante la realizzazione di una rotatoria. “In questa prima giornata abbiamo raccolto molte firme. In tale tratto stradale che da Chivasso porta verso Rondissone e Torrazza Piemonte – spiega Gianluca Gavazza, consigliere regionale del territorio – si sono verificati molti incidenti stradali a volte mortali. Proprio per questo, con la sottoscrizione della petizione, i cittadini chivassesi e non solo, chiedono di modificare l’attuale e pericoloso incrocio stradale con una rotatoria, per mettere in sicurezza la zona”.

Magliano: coerenza su dimensionamento degli Istituti di Settimo

Due pesi e due misure? No, grazie. Anche in tema di dimensionamento chiediamo un approccio uniforme e coerente. Sono comprensibili le preoccupazioni espresse, poco fa in Commissione, dal Comitato Agorà 8 Marzo in merito all’accorpamento, imminente, degli Istituti 8 Marzo e Galileo Ferraris di Settimo Torinese nell’ambito del piano di dimensionamento scolastico: una sorte alla quale altri Istituti nel territorio della Città Metropolitana di Torino non risultano destinati. Ci chiediamo perché e quali siano i criteri alla base delle scelte diverse, anche a fronte della proroga accordata ad altre realtà scolastiche. Non vorremmo che i due istituti di Settimo fossero penalizzati da logiche territoriali, campanilistiche. Il rischio del commissariamento deve essere sventato.
Gli auditi hanno definito non auspicabile, in particolare, l’ipotesi della creazione di un Istituto “monstre” di quasi 2mila studenti con una sola Segreteria, un solo Dirigente Scolastico e un solo Direttore dei servizi generali e amministrativi.
La Città Metropolitana ha la competenza sulla pianificazione e sul dimensionamento della rete scolastica del Primo e Secondo Ciclo.
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

I Giovani Democratici e la “democrazia di Erdogan”

Giovedì 16 ottobre si è tenuto a Caselle, nella Sala Giunta di Piazza Europa, l’evento ‘La “Democrazia” di Erdogan’, organizzato dai Giovani Democratici del circolo Torino Nord, con il contributo del Partito Democratico di Caselle.
Ospiti dell’incontro, gli attivisti del movimento defende kurdistan, Martino, Luigi e Ariel, questi ultimi due arrestati il 12 ottobre scorso in Turchia per avere partecipato ad una conferenza stampa del YPC, il partito dei verdi turco, e l’europarlamentare Brando Benifei, che da anni segue i rapporti tra l’UE e la Turchia.
L’incontro è durato circa due ore lasciando spazio anche alle domande del pubblico, così numeroso da aver costretto gli organizzatori a reperire nuove sedie e lasciare qualcuno in piedi
L’incontro si è articolato in tre nuclei tematici: il primo dedicato all’esperienza dell’arresto di Ariel e Luigi, il secondo alla situazione curda e alla politica interna della Turchia, il terzo alle relazioni del nostro Paese e dell’Unione Europea con lo stato di Erdogan.

Schlein vuole rifare l’Unione

LO SCENARIO POLITICO Di Giorgio Merlo

Ci sono due modi per costruire una coalizione politica: o si crea una alleanza “contro” l’avversario/nemico e quindi si tratta di una sommatoria di sigle, partiti e movimenti; oppure si lavora per una alleanza di governo, cioè basata su un programma attorno al quale si riconoscono i partiti e i movimenti. Sono due modalità profondamente diverse tra di loro e possiamo semplificare questa riflessione con due esempi concreti. E cioè, la logica del pallottoliere era quella dell’Unione messa in piedi nel 2006 contro il centro destra mentre la coalizione politica e di governo era l’Ulivo del 1996. Appunto, due modalità diverse che rispondono anche, e forse, a due concezioni politiche profondamente diverse su come si declina e si costruisce una coalizione politica nel nostro paese.
Ora, dopo la manifestazione di Piazza del Popolo a Roma organizzata dal Partito democratico, abbiamo la plastica conferma che il principale partito della sinistra italiana vuole ricostruire una sorta di Unione in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Ovvero, una sorta di ‘santa alleanza’ contro il nemico politico irriducibile. Una sorta di crociata ideologica che contempla, di conseguenza, la creazione di una coalizione dove il programma diventa del tutto secondario perchè l’unico elemento che conta diventa l’annientamento del nemico di turno. Certo, è una concezione politica che risente di un armamentario ideologico e politico del passato che prima di cerare un serio e qualificato programma di governo individua un nemico da abbattere. Un riflesso, questo, che risente del comportamento quasi cinquantennale del Pci contro la Democrazia Cristiana, la sua classe dirigente, le sue alleanze e il suo programma di governo. Del resto, com’è possibile costruire un’alleanza di governo credibile e seria con una forza populista, anti politica, demagogica e qualunquista come il partito dei 5 stelle? Solo con una prassi ispirata alla delegittimazione morale prima e all’abbattimento politico poi del nemico può giustificare una coalizione simile ispirata al pallottoliere. Una alternativa, per citare l’impegnativa affermazione della segretaria nazionale del Pd, che finirà inesorabilmente anche per essere una “alternativa morale” ed etica, per citare l’esperienza del vecchio Pci berlingueriano all’inizio degli anni ‘80.
Insomma, l’esatto opposto di quella democrazia dell’alternanza che dovrebbe essere la regola aurea di una sana e credibile democrazia. Com’era, appunto, l’Ulivo nel lontano ‘96 quando lo sforzo di elaborare un programma di governo annullava l’individuazione del nemico. Semmai, si trattava di un avversario politico da combattere sul terreno rigorosamente politico e programmatico perchè alternativo alle ricette che si mettevano in campo per governare l’intero paese.
Ma il nuovo corso del Pd, al di là della propaganda e della martellante campagna stampa contro il nemico da radere politicamente al suolo, non è nient’altro che una pesante regressione nostalgica. Debole sul profilo programmatico e balbettante sul versante politico. Non a caso, nel costruire la sua posizione guarda indietro e non avanti.
La Schlein predilige l’Unione all’Ulivo. La ‘santa alleanza’ contro il nemico irriducibile mette in ombra la costruzione di una vera coalizione di governo.

 

Montaruli (Fdi): “Solidarietà a Marrone, violenza spudorata”

“Le immagini del falò con il manifesto elettorale che ritrae il volto del nostro assessore Maurizio Marrone sono di una violenza spudorata. La sinistra prenda le distanze da questa aggressione intollerabile e da slogan che richiamano anni che non vogliamo più vivere. Chi sta in silenzio fomenta coloro che non sanno stare sul piano del confronto delle idee ed infatti sono i professionisti della prevaricazione. A Maurizio va tutta la nostra solidarietà certi che continuerà a battersi per il nostro programma senza farsi intimidire da chi non riuscendo con le polemiche a zittirlo e’ passato a metodi violenti”. Lo dichiara la Vice capogruppo di Fdi alla Camera Augusta Montaruli, dopo i fatti avvenuti questa mattina a Torino al corteo dei centri sociali.