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Ruzzola (Fi): Consigli comunali ragazzi contro astensionismo

Il Consiglio regionale ha approvato l’istituzione della Giornata regionale dei Consigli comunali dei ragazzi (CCR), prevista ogni 4 dicembre. Una proposta fortemente sostenuta dai consiglieri di Forza Italia Alessandra Biletta, Mauro Fava, Franco Graglia e il capogruppo Paolo Ruzzola.

Ruzzola commenta: “La legge che abbiamo approvato in Consiglio rivitalizza un progetto che coinvolge tutti i ragazzi, a partire dalla terza classe della scuola primaria alla terza classe della scuola secondaria di primo grado e vuole promuovere la partecipazione attiva delle giovani generazioni alla vita politica e amministrativa delle comunità locali. Si tratta di una risposta concreta da parte della Regione all’astensionismo che viviamo ad ogni tornata elettorale.. Bisogna ripartire dalle scuole se si vuole rinsaldare il legame tra istituzioni e cittadini. Tutto parte da là”.

“Non si tratterà solo dell’istituzione però della solita giornata memoriale, ma la legge prevede la creazione della Rete regionale dei CCR e l’istituzione del suo coordinamento in modo che i comuni condividono con la comunità regionale le pratiche messe in atto dai rispettivi CCR. Un modo per far sì che i ragazzi possano vedere recepite le proprie istanze e proposte”.

Merlo: Cattolici popolari nel Pd, le tesi di Delrio sono surreali

 

“Graziano Delrio – e chi la pensa come lui – continua a sostenere che gli ex cattolici popolari
hanno un ruolo decisivo e determinante all’interno del Pd a trazione Schlein. Una affermazione
che rischia di scivolare nel ridicolo se non addirittura nella virtualità anche perchè tutti sanno,
tranne forse Delrio e la sua corrente, che il Pd guidato dalla Schlein ha una impronta politica
radicale, estremista, massimalista e libertaria. Una identità che, del tutto legittimamente dopo la
vittoria delle primarie, Elly Schlein ha illustrato nelle sue diverse e pubbliche riflessioni ed
esternazioni in questi mesi di segreteria. Ora, cosa centri la storia del cattolicesimo popolare con
un profilo politico del genere resta oggettivamente un mistero. Politico, come ovvio.
Forse, però, è arrivato il momento per dire con chiarezza che se la tradizione del cattolicesimo
popolare e sociale vuole ancora avere una credibile cittadinanza nello scenario pubblico, non può
declinarla all’interno di partiti che perseguono un’altra strategia politica, che coltivano altre priorità
programmatiche e che, soprattutto, sono animati da altri valori e principi di riferimento. Con
buona pace di Delrio e dei suoi amici”.

Giorgio Merlo, Dirigente Tempi Nuovi-Popolari uniti

Iannò: “Stellantis non faccia fughe in avanti”

Gruppo Consiliare Misto di Minoranza Torino Libero Pensiero

Il Governo si impegni con i vertici dell’azienda

 

“Sono quanto mai condivisibili le preoccupazioni degli operai di Stellantis, che vedono sempre più allontanarsi nuovi investimenti e un futuro occupazionale quanto mai precario.

 

L’invito che ha fatto Stellantis ai suoi fornitori, quello di investire in Algeria, mercato emergente, che dispone di manodopera qualificata e agevolazioni fiscali e soprattutto dove la domanda di auto è in forte espansione, lascia non solo qualche dubbio, ma forti timori.

 

Purtroppo sembra che nei progetti di Stellantis, il made in Italy sia solo più un ricordo e la richiesta di Confindustria di far entrare lo Stato nell’industria come quota capitale mi lascia molto perplesso.

 

In passato la ex Fiat ha ricevuto sonori finanziamenti e ritornare ad aiutare l’automotive con nuova liquidità non è il caso. Serve piuttosto che il Governo tratti direttamente con i vertici Stellantis e si firmi un serio impegno a garantire stabilità occupazionale, produzione e ammodernamento degli stabilimenti”.

  Pino Iannò Torino Libero Pensiero

 

Stellantis, Grimaldi (Verdi Sinistra): Segnali di smantellamento, interrogazione al Ministero del Lavoro

“Stellantis invita i fornitori italiani a seguire la società in Algeria, dove intende aumentare la produzione? Non si tratta di una delocalizzazione? Allora dia garazie non solo alle rappresentanze sindacali – che si dovranno muovere fino a Parigi – ma al Governo e all’opinione pubblica su investimenti, piani produttivi, livelli occupazionali, condizioni di lavoro e impegno nella transizione industriale in Italia” – dichiara il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, oggi presente al presidio della Fiom davanti al Comune di Torino.
“Mancanza di confronto, peggioramento delle condizioni di lavoro in tutti gli stabilimenti italiani, 7 mila esodi incentivati dal 2021 a oggi, senza la previsione di ingresso di giovani lavoratori e lavoratrici. La situazione è drammatica e sembra a tutti gli effetti la vigilia di uno smantellamento, mentre stenta a venire avviata la transizione all’elettrico” – prosegue Grimaldi, che sul tema ha depositato un’interrogazione urgente. – “Mi chiedo se i Ministri del Lavoro e del Made in Italy non abbiano davvero nulla da dire”.

Circoscrizione 4, FdI contro l'”utero in affitto”

 

Riceviamo e pubblichiamo

E’ polemica anche in Circoscrizione 4 sul tema dell’utero in affitto. Dopo quanto accaduto al Salone del libro con le tensioni verificatesi durante il convegno del Ministro Roccella, continua a far discutere a Torino il tema della maternità surrogata. In seguito alla bocciatura da parte della maggioranza del documento con cui Fratelli d’Italia chiedeva che la Circoscrizione prendesse posizione contro quella che definiscono una “pratica aberrante”, i consiglieri del partito di Giorgia Meloni hanno inscenato una protesta simbolica esponendo al termine del Consiglio due pupazzi raffiguranti un bambino e una bambina con attaccati i cartellini del prezzo di vendita, circondati da banconote, in segno di aspra critica contro la mercificazione del corpo umano a cui la maternità surrogata porterebbe.

 

“Riteniamo vergognoso che la maggioranza del Consiglio di Circoscrizione 4 si faccia paladina dei diritti delle donne, per poi nei fatti appoggiare e sostenere una pratica aberrante come quella del cosiddetto “utero in affitto” –  dichiarano i Consiglieri di Fratelli d’Italia Raffaele Marascio e Luca Maggia – “Consideriamo inaccettabile che una donna possa essere pagata per poter portare in grembo un figlio che non potrà mai accudire in una sorta di contratto che neanche nel peggior film dell’orrore ci saremmo potuti mai immaginare” – proseguono –”Ci auguriamo che tale pratica venga considerata al più presto reato universale, affinché l’egoistico capriccio di chi pensa che pagando si possa avere qualsiasi cosa non venga mai più assecondato. Proprio nella giornata di oggi infatti la Commissione Giustizia della Camera ha concluso il voto degli emendamenti alla proposta di legge che dichiara la gestazione per altri reato perseguibile anche se commesso all’estero.” – continuano -“Con questa azione abbiamo voluto rappresentare, in modo provocatorio, la cruda verità: con la pratica dell’utero in affitto non faremo altro che andare incontro alla mercificazione dell’essere umano, che avrà un prezzo di vendita e di acquisto, arrivando così a rendere anche l’uomo un prodotto del mercato”- concludono.

Raffaele Marascio – Capogruppo FDI Circoscrizione 4

Merlo: Centro, il progetto per le Europee si può fare anche in Piemonte

“Il progetto di una lista di Centro riformista, democratica e di governo che si è discusso nei giorni
scorsi a Milano in vista delle prossime elezioni europee può tranquillamente consolidarsi anche a
livello regionale. Nello specifico, per le elezioni regionali piemontesi. Un luogo politico necessario
ed indispensabile, nonchè culturalmente plurale e profondamente riformista, che può trasformarsi
in un soggetto politico vero e proprio dopo il voto europeo.
Un progetto, comunque sia, che vede la presenza decisiva e qualificante dell’area cattolico
popolare e sociale e che, soprattutto, può avere con altre sensibilità culturali e politiche, un ruolo
altrettanto importante nella prossima competizione regionale piemontese. In una coalizione, come
ovvio e quasi scontato, alternativa al populismo e a qualsiasi forma di massimalismo radicale ed
estremista ma ispirata esclusivamente alla cultura del buon governo e della concretezza”.
Giorgio Merlo, Dirigente Tempi Nuovi-Popolari uniti.

Avetta (Pd): “Quasi 30 mila famiglie a rischi sfratto”

LOCAZIONI ABITATIVE: ” LA GIUNTA FA SPALLUCCE E METTE IN DIFFICOLTÀ I SINDACI”

Il consigliere regionale Alberto AVETTA ha presentato un’Interrogazione: “Senza risorse regionali le famiglie saranno abbandonate a se stesse e si rivolgeranno ai Sindaci.”

«Almeno 28.371 famiglie piemontesi si troveranno in grave difficoltà per colpa della decisione del Governo Meloni di non rifinanziare il Fondo che consentiva di erogare contributi per le locazioni abitative. Tanti, infatti, sono i nuclei familiari che nel 2022 nella nostra Regione erano in possesso dei requisiti richiesti per ottenere il contributo e che ora sono a rischio di sfratto. Si tratta di una vera e propria bomba a orologeria. Una bomba che finirà per scoppiare in mano ai Sindaci, perché il venir meno di quel sostegno economico farà sì che le famiglie si rivolgeranno alle amministrazioni locali per trovare un qualche aiuto. Ho presentato un’Interrogazione per chiedere alla Giunta Cirio di intervenire con risorse regionali. Bisogna mettere una ‘pezza’ ai danni causati dal Governo Meloni. La risposta dell’Assessora è stata disarmante: “non sono linee di finanziamento sostenibili dal bilancio regionale”, aggiungendo che si impegnerà a sensibilizzare il Governo sul tema. Insomma, la Giunta Cirio ha così a cuore i poveri, che resterà a guardare». Lo afferma il consigliere regionale del Pd Alberto AVETTA a margine della discussione in Consiglio regionale«Ho voluto richiamare l’attenzione della Giunta regionale sul mancato rinnovo del Fondo Locazioni, che solo nel 2022 ha riguardato nella nostra Regione ben 28.371 famiglie, mentre nel 2021 furono 18mila le famiglie che avevano ricevuto il contributo. Numeri confermati dall’assessora Caucino. A ciò si aggiunga che anche il Fondo morosità incolpevoli non è stato finanziato. Senza risorse tante famiglie si verranno a trovare in situazioni di grave difficoltà e i tanti nuclei familiari piemontesi interessati da quella misura non potranno che rivolgersi ai Sindaci.  Infatti, spettava ai Comuni Capofila per l’ambito territoriale di competenza il compito di occuparsi dei bandi per l’accesso alle risorse del Fondo. Insomma, il Governo non mette i soldi per le locazioni, la Regione Piemonte fa spallucce limitandosi a invocare la sensibilità della Meloni e i Sindaci saranno soli e impotenti di fronte alle richieste dei loro cittadini più deboli». 

Gagliasso (Lega): “Consigli dei ragazzi per avvicinare i giovani all’attività pubblica”

Via libera del Consiglio regionale, con il convinto sostegno del gruppo Lega Salvini Piemonte, al testo unificato sulla “Promozione dell’istituzione dei Consigli comunali dei ragazzi per la partecipazione attiva delle giovani generazioni alla vita politica ed amministrativa delle comunità locali”.

“Come gruppo Lega e come rappresentanti dei territori – ha spiegato il saviglianese Matteo Gagliasso, consigliere del gruppo Lega Salvini Piemonte e relatore di maggioranza del provvedimento – siamo più che favorevoli alla promozione dell’istituzione dei Consigli comunali dei ragazzi. Perché sappiamo quanto questi momenti possano essere importanti per la crescita e l’educazione civica dei nostri giovani. Questo progetto di legge è infatti finalizzato a sostenere l’istituzione dei Consigli comunali dei ragazzi presso i comuni piemontesi in quanto strumenti partecipativi che permettono ai giovani di avvicinarsi alle istituzioni pubbliche in modo diretto e non mediato e di diventare protagonisti dei processi decisionali. In particolare, si è dato il via libera alla costituzione di una Rete regionale di coordinamento dei Consigli comunali dei ragazzi, l’istituzione della loro Giornata regionale il 4 dicembre e la previsione di contributi regionali per la realizzazione di progetti comunali e sovracomunali”.

“La giunta – ha poi ricordato Gagliasso – ha quindi dato la propria disponibilità a finanziare questa legge con 25mila euro all’anno fino al 2025. Un contributo che certamente i nostri Comuni sapranno utilizzare al meglio: nelle ultime settimane nella mia provincia, quella di Cuneo, ho avuto modo di partecipare a diversi momenti istituzionali durante i quali i sindaci hanno dato la parola proprio ai giovani per valorizzare loro e il Consiglio comunale dei ragazzi. Il miglior modo per avvicinarli all’attività pubblica, permettendo loro di conoscere la macchina amministrativa e superando quella sempre più diffusa ritrosia nei confronti delle Istituzioni. Un bel segno di integrazione, nel desiderio di una crescita personale che li porterà a essere i cittadini di domani”.

Magliano: “No all’educazione affettiva e sessuale a scuola senza il consenso dei genitori”

Sulle attività extra-programma inerenti temi sensibili e delicati, la normativa ministeriale è chiara e prevede l’approvazione delle famiglie: il Piemonte vi si attiene? Su questo argomento ho ottenuto l’inserimento nell’ ordine del giorno del mio OdG che chiede, da parte della Regione, la verifica del pieno rispetto della normativa sul “Consenso Informato Preventivo”. È nostro dovere ripristinare la piena libertà di scelta educativa da parte della famiglia, come sancito dalla stessa Costituzione, e anche questo elemento ne è parte integrante.

Chiedo, con un Ordine del Giorno in Consiglio Regionale, il pieno rispetto, su tutto il territorio del Piemonte, della normativa sul “Consenso Informato Preventivo”. Al centro della libertà e della responsabilità educativa, come sancito anche dall’Articolo 30 della Costituzione, deve essere la famiglia. Il mio atto che chiede il consenso informato dei genitori su attività extracurricolari relative a temi sensibili è stato inserito nell’ordine del giorno della seduta odierna del Consiglio Regionale.

Con il mio Ordine del Giorno proporrò al Consiglio di impegnare la Giunta a far sì che sia sempre richiesto il “Consenso Informato Preventivo” ai genitori (in caso di alunni minorenni) e agli studenti (qualora maggiorenni). Chiedo inoltre l’identificazione di attività alternative per gli scolari e per gli studenti esonerati. Mi auguro che i colleghi Consiglieri si esprimano a favore del mio atto, dimostrando di tenere quanto me al principio della libertà di educazione. Un principio per noi fondamentale, del quale la facoltà delle famiglie di conoscere contenuto e docenti delle attività extracurricolari è parte integrante.

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha sottolineato a più riprese il ruolo chiave della libertà di scelta educativa della famiglia, che, in collaborazione con gli insegnanti, decide il piano delle attività formative per i figli. È dovere dei Dirigenti Scolastici attenersi alle linee guida stabilite da MIUR, informando preventivamente le famiglie in maniera completa e dettagliata in occasione di attività che vertono su temi educativi sensibili. Il Ministero considera la partecipazione a tutte le attività extracurricolari “per sua natura facoltativa e prevede la richiesta del consenso dei genitori”.  Vigilare sull’applicazione dei principi del consenso informato preventivo nelle attività di ampliamento dell’offerta inerenti temi sensibili è dovere delle Regioni.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Peste suina, Pd: “Si poteva fare meglio”

Ora è necessario fare il +400% per recuperare il ritardo accumulato.
29.5.2023 – L’odierna audizione con il commissario governativo Vincenzo Caputo, a cui assicuriamo disponibilità a collaborare, non ci ha rassicurato. A distanza di un anno e mezzo dal ritrovamento delle prime carcasse infette, infatti, risultano soltanto 7.000 prelievi di cinghiali e molte lentezze nel processo di spostamento delle carcasse. Se pensiamo che il depopolamento dei cinghiali dovrebbe essere completo nell’area con restrizioni e molto elevato nelle aree senza restrizioni, capiamo quanto è sensibile il ritardo.
Il commissario ha dichiarato che ora è necessario fare il +400% per recuperare il ritardo accumulato e ha prospettato  la necessità di ulteriori 36 mesi per eradicare la malattia, un tempo che forse avrebbe potuto essere più breve, per sollevare le imprese, i comuni, e tutti gli altri soggetti penalizzati dalle restrizioni”.