POLITICA- Pagina 299

Montaruli alla conferenza programmatica di Fdi

“Negli ultimi quattro anni, mentre in Parlamento si formavano innaturali e variopinte maggioranze, non a caso l’Italia moderna subiva il più grande attacco alle libertà fondamentali e d’espressione.

E se questo attacco non è andato a buon fine, dobbiamo essere consapevoli che è stato merito di Fratelli d’Italia” con queste parole è intervenuta il deputato Fdi Augusta Montaruli alla conferenza programmatica del partito al Mico. “Fratelli d’Italia nel rispetto delle linee programmatiche, ha deciso di non aderire al politicamente fluido e cioè che non si può dire tutto e il contrario di tutto subito dopo e che esiste un diritto, che è il diritto al dissenso – ha continuato Montaruli – e non è un caso se è avvenuto in questo contesto, non è un caso perché l’azionista di maggioranza di quelle variegate compagini è sempre stato lo stesso, menestrello della Cina a cui ha voluto mutuare evidentemente un modello”. “Nel momento più tragico della storia recente, la pandemia, mentre le Istituzioni dovevano garantire pluralismo e corretta informazione, proprio dal Governo arrivavano informazioni contraddittorie che confondevano le menti dei cittadini, e dopo essere stati artefici di fake news è nata la task force delle fake news. Dove avviene se non negli Stati autoritari?” ha detto Montaruli. “Noi al grande fratello non abbiamo mai strizzato l’occhio e questa che doveva essere la lotta alla cattiva informazione è stato il monopolio dispotico dell’imbecillità”. “Il green pass che doveva essere un grande strumento di libertà si è rivelato un ricatto, oggi che parliamo di libertà d’espressione dobbiamo stare attenti alle parole, da domani il green pass non è abolito, semplicemente non ce lo chiedono più ma rimane istituzionalizzato. Fdi continuerà a contrastare l’istituzionalizzazione del green pass perché la vita non può essere subordinata alla lettura di un codice a barre”. “Sulla libertà d’espressione il punto più basso in questi quattro lo abbiamo toccato con il ministro Lamorgese – continua il deputato – scaricare la responsabilità di quanto avvenuto nelle piazze degli studenti contro le forze dell’ordine, dimenticandosi che è proprio il ministero dell’Interno che permette ai facinorosi di stare all’interno degli stabili comunali occupati ed è proprio il ministero dell’Interno ad essere stato l’artefice di una circolare che limita il diritto a manifestare con un atto vigliacco. Forse la sinistra vuole una generazione di ragazzi che annullano la propria vita sui social network percependo un improbabile reddito di cittadinanza, noi a questo preferiamo una piazza non amica, ma piena di ragazzi vivi che manifestano anche un pensiero diverso dal nostro”. “Ma chi in questo tempo ha la libertà d’espressione completamente annullata sono i bambini che per una ragione anagrafica non possono difendersi da quelli che sono i diritti naturali. Non lo farà nessuno se non Fratelli d’Italia – continua Montaruli – e questa è la nostra responsabilità più grande: quella di difendere il diritto di ogni bambino di sapere da dove proviene, che viene da una mamma e un papà e che quella mamma è una donna e quel papà è un uomo. Che quando ci si confronta con la drammaticità dell’aborto non esistono scarti fatali ma vite nascenti, che quando ci si confronta con l’utero in affitto ci si confronta con una barbarie dove il valore della vita è quantificato in una somma di denaro”. “Il bisogno della plurarità dell’informazione è prezioso, ringrazio chi scrive male di noi – ha detto Montaruli – perché oggi hanno davanti agli occhi nella concretezza come la nostra storia personale e politica sia il migliore modo per smontare quelle fake news che cercano di cucirci addosso”conclude Montaruli. “Ci chiedono perché siamo pronti a governare. In un tempo in cui tutti si impegnavano a dividersi poltrone per imporre un pensiero unico noi da soli abbiamo avuto la forza di difendere il pensiero di tutti anche quando non la pensavano come noi. E se ci chiedete perché proprio noi abbiamo questa forza e’ perché noi siamo la Destra dal volto gentile”.

Napoli (Azione): “Ok ordine pubblico, ma si ascoltino i rider”

Dichiarazione dell’on. Osvaldo Napoli (Azione):

     Hanno sbagliato i rider a lanciare fumogeni alla manifestazione del Primo maggio a Torino, e bene hanno fatto le forze dell’ordine a impedirne l’ingresso nel corteo ufficiale. Però … e il però in questo caso è grande e imbarazzante per il sindacato. Il lavoro precario e sottopagato, lo sfruttamento di persone finite ben sotto la soglia dell’indigenza e costrette a lavorare senza la sicurezza minima per la propria incolumità fisica e neppure la certezza di essere pagati, rappresentano un buco nero nell’attività del sindacato. Penso alle migliaia di lavoratori, uomini e donne, giovani ma anche anziani, presi con contratti da 400 euro al mese nei call center e buttati sulla strada in qualsiasi momento e senza motivazioni. C’è una fetta della società italiana che vive nel sottosuolo della vita quotidiana, dimenticata dalla politica e dal sindacato. E costretta, per sopravvivere, a truffare lo Stato prendendo i soldi del reddito di cittadinanza ai quali aggiunge un lavoro in nero.

     Bene ha fatto il sindaco di Torino Stefano Lo Russo a sottolineare l’urgenza di ricollocare la questione sociale al centro dell’agenda politica. Il suo partito, il Pd, impegnato da anni sui diritti civili, ha lasciato la questione sociale, il tema dell’eguaglianza e della dignità del lavoro, nelle mani della destra, per inseguire il ddl Zan, la questione di genere e altre battaglie, sicuramente giuste, ma che non danno pranzo e cena a chi è senza lavoro. Fra il reddito di cittadinanza grillino e la “quota 102” tanto cara a Salvini, si è scelto di tutelare chi aveva già tutele o dare una finta sicurezza economica a chi è sull’orlo della disperazione. Di tutto ci si è occupati, tranne che di creare formazione e lavoro, lavoro e formazione. Per questo Azione continuerà a tenere paletti fermi contro ogni alleanza con i populismi di ogni schieramento. Libero Enrico Letta di lasciarsi trascinare nell’ irrilevanza da Giuseppe Conte.

Prc-Se: “E’ stata una giornata di lotta per la Pace e contro il governo del carovita”

Fausto Cristofari, segretario provinciale PRC-SE sul Primo Maggio a Torino:

“E’ stata una giornata di lotta per la Pace e contro il governo del carovita.”
Un grande spezzone pacifista ha caratterizzato la manifestazione di Torino, dove si è tornati a sfilare su via Po e via Roma dopo due anni di interruzione. Rifondazione Comunista era presente, con lo slogan: Giù le armi, Su salari e spesa sociale!
“Una grande mobilitazione – continua Cristofari – nonostante l’ennesima provocazione poliziesca che, senza motivo alcuno, ha voluto dividere violentemente il corteo. A questa provocazione Rifondazione Comunista ha risposto rivendicando l’unità del corteo del primo maggio contro la guerra e il governo che la sostiene, condannando l’intervento della polizia, con le parole del partigiano Gastone Cottino, concluse scandendo lo slogan: ora e sempre Resistenza!  Da questo primo maggio deve partire un grande movimento popolare contro la Guerra e per impedire che i costi di guerra e sanzioni vengano fatti pagare ai lavoratori e ai ceti popolari!”.

1° Maggio : ma quando cresceranno?

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Il professor Gastone Cottino, 97 anni, si è distinto in una contestazione al l maggio ufficiale  a Torino, con parole roventi, come è suo solito.

Il prof. Pier Franco Quaglieni

L’arzillo vecchietto non si smentisce mai, anche se nella sua remota giovinezza – incredibile a dirsi –  fu liberale.  Lancia accuse alla polizia  che cerca di contenere l’ala violenta del corteo del I maggio, formata dai centri sociali e dai no Tav che cercano lo scontro violento e intendono contestare la manifestazione di piazza San Carlo, alla presenza del sindaco e dell’ arcivescovo, quest’ultima una presenza assai discutibile. A dare manforte a Cottino arriva il  contro- comizio improvvisato di Angelo d’Orsi , il sedicente gramsciano puro e duro che ebbe l’ardire di candidarsi come sindaco di Torino raccogliendo un consenso irrisorio. Volere la pace e’ cosa che dovrebbe accomunare tutti, invece di rendere divisivo il giorno della festa del lavoro. Credo che solo pochi pazzi siano guerrafondai in Italia. Ritengo che tutti, più o meno consapevolmente, abbiano capito il pericolo di un conflitto nucleare che la guerra in atto può determinare. Ma l’astio ideologico, l’estremismo, “malattia infantile” e … senile del comunismo, per dirla con Lenin, non cessa mai. La Polizia e’ sempre violenta e fascista e ricorre al manganello usato cent’anni fa dagli squadristi che oggi sono  invece costituiti dai violenti facinorosi che vorrebbero introdursi in una manifestazione pacifica per disturbarla se non impedirla. Il Covid implica serietà e responsabilità da parte di tutti, i venti di guerra richiedono atteggiamenti responsabili , ma certa sinistra non ha capito la lezione che viene dal 1922: i disordini violenti per fare la rivoluzione come in Russia fecero il gioco del fascismo e contribuirono a portarlo al potere. Quando cresceranno questi signori? Forse mai. Vogliono restare sempre giovani come i sessantottini e si ostinano a non apprendere la lezione della storia. Detto questo, va anche evidenziato come i sindacati confederali siano oggi formati più da pensionati che da gente che lavora  perché, al lA’delle veementi parole di Landini,  essi non difendono gli interessi dei non garantiti, dei precari, dei  disoccupati che finiscono di sentirsi degli emarginati da una politica che non affronta i problemi in una logica di sviluppo, ma al massimo attraverso un reddito di cittadinanza inteso come assistenzialismo. Sarebbe interessante sapere quanti detentori di questo reddito fossero in piazza e da che parte stessero.

Formidabile quel Primo Maggio del 1975

I soliti fascistelli hanno bruciato le bandiere Pd ed imbrattato la sede radicale. Entrambi colpevoli a detta loro di essere filo Nato. Manco sanno che ci fu un  certo Enrico Berlinguer che preferiva stare sotto l’ombrello della Nato perché il Patto di Varsavia lo voleva  morto. E intanto molte notizie sulle azioni di disturbo di Putin in molti paesi democratici per influenzare il voto. Per Putin i suoi naturali alleati sono sovranisti e nazionalisti vari che, magari, bruciano le bandiere dei nemici politici dicendo che in Italia non c’è democrazia. Difficile non arrabbiarsi.  Sicuramente l’irritazione è d’obbligo. Ed ora arriviamo al 1 Maggio Festa dei lavoratori.  Al corteo, a Torino, potete giuraci le solite contestazioni con la solita mobilitazione di polizia. Con le possibili critiche alla polizia che gli ha impedito di menare qualcuno e magari di bruciare altre bandiere. Loro la chiamano contestazione o criminalizzazione  del dissenso. Eppure che mitici ricordi. Anche il 1 Maggio era uno di quegli appuntamenti irrinunciabili.  L’indimenticabile 1 Maggio del 1975.  A Saigon stanno sfilando i Viet- cong.  Ed il mitico generale Giap famoso per avere sconfitto i francesi.  Quella lunga bandiera del Vietnam del Nord diventata troppo pesante per le centinaia di garofani rossi lanciati. E gli applausi che, nel ricordare, ammetto, mi fanno ancora venire i brividi.  Nel 72 , grazie a mio padre, ho conosciuto il vicepresidente del governo provvisorio del sud. Comunista doc che organizzava la resistenza contro i Marines. Libertà Libertà.  Ma anche qui le “cose” ripetendosi perdono di smalto. Anno 2000. Alice, mia figlia,  giocava la finale a Basket.  Tanta,  tanta gente.  Da oltre 10 anni era caduto il muro di Berlino.  Il Pci non esisteva più e Rifondazione cominciava a boccheggiare  gestita oramai dai gruppettari.  Fausto Bertinotti in procinto di prendere il treno per diventare presidente della Camera.  Sentivo che qualcosa non funzionava. Troppo ciarpame violento.  Capii che Alice per curiosità andò dove non doveva andare. La recuperai e da lì a poco scontri e relative vandalizzazioni. Sua madre, ex moglie stigmatizzo’ : sei sempre il solito . Perché glielo hai impedito ? Alla sua età facevi lo stesso. Appunto, alla sua età.  Ora sono padre ed ho il dovere di far sì che non si faccia male . Pensando alle parole di mio padre: prima ti laurei e poi fai la rivoluzione. Quando si dice che la maturità è tutto.  Da allora il lento declino del Primo Maggio. Oramai sono anni che non ci vado più disgustato da violenze inutili.  Magari sono gli stessi che si dicono pacifisti e colpevolizzano gli ucraini che resistendo all’ invasione russa sono responsabili nel non voler la pace. Buon primo Maggio a tutti, ovviamente s’intende. Ed anche buon primo maggio a tutti coloro che vorranno andare alla manifestazione. Non facciano un buon primo Maggio i facinorosi e violenti che oramai ci infestano da decenni. Non sarà un primo Maggio sereno.  Incombe la guerra. Scene strazianti ogni giorno di brutale guerra.
Impossibile dire che il bicchiere è mezzo pieno. Comunque teniamo duro… forse un giorno non ci saranno più guerre, forse. Il generale Giap parlava di guerre giuste e ingiuste. Ora ci sono solo guerre ingiuste.  Fatto salvo il proprio diritto nel difendersi.
E il popolo ucraino si sta difendendo.  Dunque questo primo maggio è dedicato anche a tutto il popolo ucraino.
Patrizio Tosetto

Prc: per la Pace, contro il riarmo, per la difesa dei ceti popolari

GIÙ LE ARMI, SU SALARI E SPESA SOCIALE

PRIMO MAGGIO DI LOTTA

Per la Pace, contro il riarmo e la guerra, per la difesa dei ceti popolari

Questo 1° MAGGIO si torna finalmente a manifestare in piazza dopo le limitazioni dovute alla pandemia, ma ciò avviene in un contesto ancora più drammatico, segnato da una guerra distruttiva e insensata.

Come e più degli anni scorsi occorre quindi essere presenti per una giornata di festa, ma soprattutto di lotta: contro l’invasione russa, per il cessate il fuoco immediato e l’avvio di una vera trattativa, così come contro l’espansionismo della Nato e contro una dissennata corsa al riarmo che rischia di portarci verso una catastrofe.

Il 1° MAGGIO è la giornata delle lavoratrici e dei lavoratori, così come di tutti i ceti popolari, cioè di coloro che più hanno patito gli effetti del Covid e sui quali oggi i padroni e il governo vogliono scaricare i costi della guerra e del riarmo.

L’aumento delle spese militari significa meno scuole, meno sanità, meno servizi sociali.

Lo “sviluppo” che si prospetta è produzione di morte, come indica la decisione di installare a Torino un cosiddetto “acceleratore di ricerca”, direttamente collegato alla Nato.

La giornata del 1° MAGGIO deve essere quindi l’occasione per far ripartire una nuova stagione di lotte per la pace, contro il carovita e l’economia di guerra del governo Draghi unendo lavoratrici e lavoratori del pubblico e del privato, pensionate e pensionati, studenti, giovani, migranti e il variegato mondo pacifista.

Rifondazione Comunista sarà in piazza su questi contenuti, l’appuntamento è alle ore 9.00 in piazza Vittorio Veneto, dietro allo striscione: GIÙ LE ARMI, SU SALARI E SPESA SOCIALE.

Contemporaneamente, saremo presenti, insieme ad altre forze politiche e sociali, con un nostro punto informativo e comunicativo, in piazza Castello angolo via Po.

CONTRO I PADRONI DEL MONDO

SCIOPERO GENERALE CONTRO GUERRA E CAROVITA

RITORNIAMO TUTTE E TUTTI IN PIAZZA PER IL 1° MAGGIO

Stecco (Lega): “Il Piemonte aderisce al manifesto Anci sulla Sanità bene comune”

Approvata dal Consiglio regionale la proposta di adesione al manifesto Anci “La Salute nelle città: bene comune” affinché il concetto di salute non si riferisca soltanto alla sopravvivenza fisica o all’assenza di malattie, ma guardi agli aspetti psicologici, alle condizioni naturali, ambientali, climatiche e abitative, oltre che alla vita lavorativa, economica sociale e culturale.

“Ho raccolto differenti stimoli provenienti dall’assemblea – commenta il primo firmatario dell’ordine del giorno, il leghista Alessandro Stecco – che portano verso il paradigma della salute non più come un ‘bene individuale’ ma ‘bene comune’, richiamando tutti i cittadini all’etica e all’osservanza delle regole di convivenza civile, a comportamenti virtuosi basati sul rispetto reciproco. Il manifesto si articola in 10 punti chiave e delinea azioni prioritarie per il raggiungimento di questo obiettivo promuovendo, a partire dall’esperienza internazionale, partenariati pubblico-privato per l’attuazione di progetti di studio sull’impatto dei determinanti di salute nei contesti urbani”.

“È noto – ha concluso Stecco – che l’obesità e il diabete rappresentino due dei principali problemi di salute pubblica nel mondo e due sfide reali per il Sistema Sanitario Nazionale e per i Sistemi Sanitari Regionali. Per questa ragione abbiamo inserito la proposta nel collegato al bilancio regionale raccomandando alla giunta di farsi promotrice presso l’Ires di un’indagine accurata delle conseguenze sulla salute come bene comune, con particolare attenzione ai fattori di rischio, alla prevalenza nella popolazione e i costi sociali e sanitari legali legati appunto a diabete e all’obesità”.

Assemblea Regionale di DemoS Piemonte

Sabato 30 aprile alle ore 9,30 al via la prima assemblea congressuale di DemoS – Democrazia Solidale Piemonte a Torino, presso il Teatro degli Artigianelli, in Corso Palestro 14.

    Dopo i primi due anni dalla sua nascita, DemoS incontra i suoi iscritti e simpatizzanti in Piemonte così come nelle altre regioni italiane in vista del congresso nazionale di maggio, per una riflessione su politica e futuro della democrazia in una prospettiva solidale, plurale e femminile.

    L’incontro, aperto in mattinata a tutte le realtà politiche e civiche di centro sinistra, alle associazioni e a chiunque desideri partecipare, sarà anche l’occasione per fare il punto sull’attuale situazione politica regionale alla vigilia dell’appuntamento elettorale di giugno che vedrà il rinnovo di diverse importanti amministrazioni locali.

    Oltre al sindaco di Torino Stefano Lo Russo, hanno confermato la presenza sindaci piemontesi, consiglieri regionali, assessori e consiglieri di Torino e di altri comuni piemontesi, rappresentanti di realtà civiche e associative, esponenti di parti sociali.

    I lavori proseguiranno nel pomeriggio con la votazione del documento politico e programmatico e con l’elezione della segretaria regionale e delle segreterie territoriali oltre che della struttura organizzativa regionale.

    Sarà presente il Presidente di DemoS, Mario Giro, già Viceministro agli Esteri. 

                 I coordinatori regionali per il Piemonte
DemoS – Democrazia Solidale

                       Elena Apollonio

                       Piergiacomo Baroni

Referendum Giustizia, intervento dei Radicali italiani

I referendum sulla giustizia sono grande occasione di riforma per il nostro Paese. 

La mia prima azione politica fu firmare il referendum Tortora per la responsabilità civile dei magistrati. Era il 1987 quando sull’onda dello scandalo giudiziario che cadde come un macigno sulla testa di Enzo Tortora, gli Italiani, grazie ai Radicali, compresero quanto la battaglia per la giustizia giusta fosse decisiva, necessaria, urgente. Un mare di SI costrinse il Parlamento a legiferare ma purtroppo, come spesso accaduto, il risultato fu una legge inapplicabile e inapplicata.
Rendere responsabile la magistratura era ed è passo necessario eppure, di nuovo, tra i 6 referendum proposti,
 Nel 2021, proprio quello sulla responsabilità personale dei magistrati che sbagliano per dolo o colpa grave, è stato affossato da una Corte Costituzionale che ha deciso di proteggere lo status quo più che la Costituzione.
Eppure l’appuntamento referendario del 12 giugno prossimo mantiene intatta la sua forza, la sua importanza. Di fronte a un Parlamento dove si rischia al massimo di fare qualche flebile e insufficiente passo avanti grazie all’impegno della Ministra Cartabia, serve la spinta referendaria. Allora diciamo SI ai 5 referendum sulla giustizia!
La riforma del CSM che ha visto negli ultimi anni venire a galla una realtà malsana che da soli denunciavamo da decenni, è passo necessario tanto quanto giungere a un’equa valutazione dei magistrati e del loro operato.
La parziale abolizione del Decreto Severino e la riduzione dell’utilizzo della custodia cautelare sono passaggi fondamentali per una giustizia che torni ad avere il garantismo come prima prerogativa, in quanto previsto espressamente dalla Costituzione.
E soprattutto serve finalmente giungere alla separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti, per dare terzietà piena al giudice e porre sullo stesso piano accusa e difesa. A chi dice che non sono i referendum lo strumento giusto rispondo che se aspettiamo il Parlamento la giustizia e k
Le carceri italiane sono destinate ad un continuo lento e inarrestabile degrado.
Igor Boni, Presidente di Radicali Italiani

Ruzzola (Fi): “Nel bilancio visione strategica”

Bilancio, Ruzzola (FI): abbiamo approvato un documento economico finanziario che ha una visione strategica per lo sviluppo del Piemonte, per il sostegno delle fasce deboli dei nostri cittadini e per potenziare le nostre eccellenze

“Pur in una situazione di bilancio alquanto ingessato possiamo dire che abbiamo approvato un documento di programmazione economica e finanziaria caratterizzato da una visione strategica per lo sviluppo del Piemonte, per il sostegno delle fasce più deboli dei nostri concittadini e per potenziare le nostre eccellenze, creando nuove occasioni di occupazione e di sostegno all’istruzione e formazione”. A sostenerlo Paolo Ruzzola, capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte e i consiglieri Alessandra Biletta, Mauro Fava e Franco Graglia.

“Credo – prosegue Ruzzola – che meritino di essere evidenziati prima di tutto i 15 milioni ogni anno per dieci anni destinati al settore dei Trasporti, che serviranno al rinnovo del contratto con Trenitalia e che porteranno a poter contare su 30 nuovi treni sulla nostra rete regionale; gli 8,4 milioni per l’edilizia scolastica di cui 1 per gli interventi d’urgenza nelle scuole piemontesi – una battaglia che abbiamo portato avanti con forza negli scorsi mesi; i 1,184 milioni di euro per il progetto scuola-lavoro “Le botteghe dei servizi”, i 20 milioni per il funzionamento dei Parchi piemontesi, i 300mila euro per progetti a favore della sicurezza stradale (Fondi regionali), i 10 milioni per la protezione civile di cui 1,5 milione di euro per le attività svolte dagli enti locali e dai gruppi comunali per le attività di Protezione Civile”.

Conclude Ruzzola e i consiglieri regionali azzurri: “Non abbiamo trascurato gli investimenti in ambito di cultura e sport. Si tratta di una scelta coraggiosa viste le difficoltà economiche post pandemia ma crediamo fortemente che sia necessario puntare su settori come questi che hanno fortemente sofferto gli effetti dei vari lockdown ma che sono il simbolo del ritorno alla normalità. E infine vorrei sottolineare la grande attenzione che abbiamo promosso nel tema delle tutele delle fragilitá. Penso a 1 milione di euro per progetti innovativi a favore della disabilità psicofisica (Fondi regionali), a 550mila euro per promuovere una vita indipendente delle persone con disabilità (Fondi statali), a 3,3 milioni di euro per interventi di abbattimento delle barriere architettoniche (Fondi statali – con 150 euro di cofinanziamento regionale) a 13 milioni di euro per il recupero degli alloggi di residenzialità pubblica (Fondi Pnrr), agli oltre 2,5 milioni di euro saranno invece destinati alla alle Aslo (le Agenzie Sociali per la Locazione) per favorire la mobilità abitativa; Ai 90 mila euro saranno destinati per politiche di sostegno e accesso alla casa per genitori separati; ai 7 milioni e 200 mila euro andranno per l’assegnazione di alloggi sociali, e ai 100 mila euro per le nuove funzionalità dei servizi informativi di welfare abitativo. Sono tutti punti che dall’inizio del mandato abbiamo fortemente sollecitato perchè dobbiamo tentare in tutti i modi di non lasciare nessuno indietro.”.