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Canalis (Pd): “Il Centrodestra non approva l’affido culturale”

“UN ALTRO SEGNO DI ARRETRATEZZA E DISATTENZIONE”

28 giugno 2022 – In Consiglio Regionale le forze di maggioranza si sono astenute sulla mia proposta di promuovere in tutta la Regione l’affido culturale, una pratica partita a Napoli nel 2020, durante il lockdown, nell’ambito dei progetti selezionati dal Fondo nazionale per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile, e poi diffusasi a Bari, Roma e Modena.
Si tratta di un progetto molto semplice: un genitore che, abitualmente, porta i suoi figli al cinema, a teatro, al museo, in una sala concerti o in libreria, accompagna anche il bambino di un’altra famiglia – eventualmente con un membro di questa famiglia – che per varie ragioni non frequenta abitualmente questi luoghi.
Si realizza così un insieme di fruizioni culturali condivise, tramite le quali “famiglie-risorsa” e “famiglie-destinatarie” stringono un Patto Educativo: un sostegno complessivo multidimensionale promosso, garantito e monitorato dalla Scuola.
Il progetto Affido Culturale alimenta i Patti Educativi affidando alle famiglie-risorsa una dotazione di “e-ducati”, una moneta virtuale solidale, con cui pagare i biglietti di accesso a luoghi della cultura convenzionati ad hoc: cinema, teatri, musei etc., che così si aggiungono, fattivamente, alla comunità educante. Le transazioni in e-ducati viaggiano su una app, appositamente realizzata, che facilita il monitoraggio delle attività, oltre che il fundraising del progetto.
L’affido culturale è monitorato dalle scuole del territorio, dai Comuni e dai Consorzi socio assistenziali ed è praticato da famiglie che aiutano altre famiglie. L’affido culturale, come ogni altra forma di affido, esprime la partecipazione di tutta la comunità, e non solo dei genitori biologici, alla sfida educativa che coinvolge i bambini.
Uno splendido esempio di rafforzamento dei legami comunitari e di contrasto alla povertà educativa. Soprattutto nei territori più poveri o disagiati, anche in Piemonte, ci sono, infatti, bambini e ragazzi che per mancanza di opportunità educative nelle famiglie e di possibilità economiche non visitano mai né frequentano luoghi culturali come ad esempio i teatri, i cinema, le sale concerti, le librerie e i musei: occasioni culturali fondamentali per la crescita e l’apprendimento.
Ogni bambino ha diritto a ricevere strumenti educativi adeguati ed è per questo che avevo proposto, con uno specifico Ordine del Giorno, di inserire la Regione Piemonte nel circuito dell’affido culturale, accedendo al Fondo nazionale per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile; avevo anche proposto di predisporre una programmazione di proposte culturali dedicate alle famiglie, a cui “famiglie-risorsa” e “famiglie-destinatarie” dell’affido culturale potessero fare riferimento, valutando la possibilità di fornire gratuitamente o a prezzo calmierato l’abbonamento annuale dei musei del Piemonte ai minori di famiglie in difficoltà e agli adulti che si propongono di sostenere progetti di affido culturale e coinvolgendo nel progetto di affido culturale i comuni piemontesi, le scuole, le associazioni di famiglie affidatarie e i consorzi socio assistenziali.
L’affido culturale valorizza l’esperienza dell’affido familiare, ma declinandola sullo specifico della fruizione di prodotti e servizi culturali. Purtroppo la proposta non è passata.
Temo che la radicale diffidenza del centrodestra piemontese nei confronti dell’istituto dell’affido abbia pesato anche in questo caso, privando i minori piemontesi di un’interessante opportunità, già sperimentata con successo in altre parti d’Italia.
Per fortuna, nella seduta di ieri, il Consiglio Comunale di Torino ha invece colto l’opportunità e approvato questo progetto, avanzato dalla consigliera Amalia Santiangeli, gettando un po’ di luce su un quadro regionale segnato da pregiudizio e arretratezza culturale.
Bisognerebbe ricordare alla Giunta Cirio che la condizione di povertà educativa di un minore è multidimensionale, frutto del contesto economico, sanitario, familiare e abitativo, della disponibilità o meno di spazi accessibili, della cattiva alimentazione e scarsa cura della salute, dell’assenza di servizi di cura e tutela dell’infanzia, ma è anche povertà di relazioni, isolamento, carenza di servizi, di opportunità educative e di apprendimento non formale.
La povertà educativa è insidiosa quanto e più di quella economica, priva bambini e adolescenti della possibilità di apprendere e sperimentare, scoprendo le proprie capacità, sviluppando le proprie competenze, coltivando i propri talenti ed allargando le proprie aspirazioni.
Bene per Torino! Peccato per il resto del Piemonte!

Monica Canalis, vice Segretaria Pd Piemonte e Consigliera regionale

Pd, Gallo: risultati elettorali specchio malgoverno piemontese

<I risultati dei ballottaggi sono chiari a tutti, il centrodestra arretra perdendo anche nelle sue roccaforti ed il Pd avanza.

Questi risultati, sono lo specchio del mal governo piemontese di Alberto Cirio e della sua squadra>.
Lo dichiara il presidente del gruppo del Pd in Consiglio Regionale Raffaele Gallo.

<Pazienti ospedalieri, utenti del tpl, ambientalisti, operatori economici, mondo della cultura, personale sanitario, tutti hanno bocciato questo governo regionale di centrodestra e il risultato si vede alle elezioni amministrative – prosegue Gallo – Il governatore ne prenda atto, cambi marcia e ci ascolti o lasci amministrare a chi ne ha le competenze e la voglia>.
<Noi continueremo con ancora più forza nella nostra azione di opposizione e di costruzione di una proposta politica per il 2024> conclude il presidente del Gruppo PD.

Il Centrosinistra vince in Piemonte

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Nel ballottaggio delle elezioni comunali Comunali in Piemonte vince il Centrosinistra: Patrizia Manassero è eletta sindaco a Cuneo, Giorgio Abonante toglie Alessandria al centrodestra (sindaco uscente Gianfranco Cuttica di Revigliasco).

Claudio Castello, Pd vince  a Chivasso, a Omegna (VCO),  Alberto Soressi  toglie la città a Paolo Marchioni.

Vincono i candidati delle  liste civiche a Savigliano, dove il nuovo sindaco è l’ex M5s Antonello Portera. Ad Acqui Terme, dove Danilo Rapetti ha battuto il  sindaco uscente Lorenzo Lucchini.

“Aborto in Italia ed in Piemonte? Dateci i dati”

“La questione aborto è anche una questione di trasparenza, Cirio ci dia i dati” così in una nota Andrea Turi, Coordinatore Associazione Radicale Adelaide Aglietta e Silvio Viale, Consigliere Comunale Radicale di Torino, Consigliere Generale dell’Associazione Luca Coscioni e medico abortista. “Periodicamente si parla di aborto ma molto spesso a sproposito. La sentenza della Corte Suprema USA ha scosso tutti e ci ha ricordato che i diritti non sono per sempre. Noi abbiamo la 194 che rappresenta un punto di equilibrio importante. In Italia si parla sempre e solo di obiezione di coscienza ma noi pensiamo che non sia un tema aggredibile a livello individuale ma sta alle regioni organizzare i servizi sulla base delle esigenze per qualità e quantità come per qualunque servizio sanitario e sulla base di numeri aperti ed accessibili”. Concludono: “proprio sui dati si gioca la partita più importante. Alla Regione Piemonte chiediamo di rendere noto per ogni ospedale il numero di obiettori e non obiettori, il numero di Ivg ed il numero di nati, in piena trasparenza, cioè con dati aperti e disaggregati. Pensiamo poi ad una Anagrafe pubblica di obiettori e non obiettori, per aiutare le donne piemontesi nella scelta consapevole del proprio ginecologo”.

Forza Italia: Comuni del Torinese senza contributi

PNRR, RUZZOLA E FAVA (FI):  NECESSARIO CHIARIRE CRITERI

“È ora di finirla. Franceschini è opportuno che ne risponda”. Ad affermarlo il capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Paolo Ruzzola e il consigliere regionale azzurro Mauro Fava conmetando la graduatoria del bando sulla riqualificazione dei borghi, legato ai fondi del Pnrr e promosso dal Ministero della Cultura. La cosiddetta Linea B.

“Ancora una volta i 314 Comuni dell’area metropolitana di Torino escono senza un euro di contributi e sostegni nazionali. Giá sulla graduatoria legata alla ‘Linea A’ ci sarebbe stato molto da discutere ma non è possibile che i borghi di una intera provincia, quella più popolosa venga completamente bianchettata per qualche astruso criterio. Bisogna che ci guardiamo in faccia e reagiamo all’ennesimo schiaffo che prende il nostro territorio, forse troppo incapace di fare lobby come invece succede in altre zone del Piemonte o in altre regioni. Dobbiamo richiedere un approfondimento soprattutto per la quarantina di Comuni torinesi che avevano fatto domanda e che sono stati sonoramente snobatti. Sarebbe un errore voltare la testa dall’altra parte, facendo spallucce e dicendo, hanno scelto altri. Ne va della dignitá e della credibilitá del Piemonte”.

Pnrr, Ruffino (Azione):  interrogazione e odg su comuni torinesi rimasti fuori

“Perché nessuno dei 314 comuni dell’area metropolitana di Torino è rientrato nella graduatoria del bando sulla riqualificazione dei  borghi legato ai fondi del Pnrr? Il Presidente Cirio e il Sindaco Metropolitano Lo Russo cosa ne pensano e soprattutto cosa hanno intenzione di fare al riguardo? Ho deciso di presentare in Parlamento un’interrogazione e un odg. È proprio in momenti di questo tipo, che la collaborazione tra istituzioni non può venire meno. Mi farò portavoce di questa causa, fino a quando non otterrò risposte chiare su cosa non abbia  funzionato. “ Lo ha dichiarato la deputata di Azione Daniela Ruffino.

Gruppo Giovani Buona Destra Piemonte. Il responsabile è Matteo Marra

Riavvicinare i giovani per farli tornare ad essere protagonisti della vita politica ed istituzionale del nostro Paese è uno degli obiettivi della Buona Destra e per questo è nato, nei giorni scorsi, il Gruppo Giovani di Buona Destra Piemonte: un progetto fatto dai giovani per arrivare ai coetanei, troppo spesso disinteressati dalla vita politica ed amministrativa che impatta anche e sopratutto sul loro futuro.

“La politica deve tornare ad avvicinarsi ai giovani e solo tramite gli stessi giovani, le loro idee ed il loro entusiasmo sarà possibile farlo”, così Claudio DesiròSegretario Regionale della Buona Destra, “i dati di astensione degli elettori Under 25 sono preoccupanti, così come è estremamente preoccupante il disinteresse che i giovani provano per la vita politica ed Istituzionale del nostro Paese. Da troppi anni la politica non è più attrattiva verso le nuove generazioni ed il ricambio della classe dirigente è stagnante”.

“I giovani devono tornare ad essere protagonisti e decisori del proprio futuro partecipando ai processi amministrativi e decisionali, immaginando e provando a costruire in prima persona il Paese in cui vorrebbero vivere domani”, aggiunge Desirò.

“Abbiamo la fortuna di avere diversi giovani di talento nel nostro gruppo e durante la scorsa riunione di Direttivo Regionale abbiamo deciso di istituire un gruppo Giovani della Buona Destra del Piemonte” continua Desirò, “alla guida di questa squadra è stato nominato Matteo Marra, già Referente del Comitato per la Buona Destra di San Maurizio Canavese, che durante le scorse amministrative, correndo al fianco di Laura Cargnino, si è particolarmente distinto per le capacità, l’attenzione e l’entusiasmo”.

“Matteo, insieme agli altri giovani del gruppo piemontese, avrà il compito di organizzare attività, eventi ed incontri che possano avvicinare i giovani piemontesi alla politica ed al nostro progetto politico” conclude Desirò.

“È stato sconcertante constatare dal vivo quanti nostri coetanei non si rechino più a votare”, esordisce così Matteo Marra, neo Responsabile Regionale del Gruppo Giovani, “Le urne delle ultime tornate elettorali hanno visto il progressivo allontanamento dei cittadini dai processi democratici con una percentuale di astensione elevatissima nelle fasce di età più giovani. Questo ci ha indotto a creare un Gruppo Giovani per avvicinare i nostri coetanei e riavvicinarli al mondo politico”.

“Insieme agli altri componenti del gruppo, supportati dal Direttivo Regionale, si siamo già messi all’opera per organizzare iniziative ed attività che possano rendere nuovamente interessante la politica e la vita Istituzionale per le nuove generazioni. La Buona Destra nasce per ridare credibilità e concretezza alla politica, partendo dalla nostra area di appartenenza, cioè liberale, moderata, europea ed europeista. Noi giovani dobbiamo essere protagonisti di questo cambiamento”, conclude Marra.

Nei prossimi mesi, a fianco alle altre attività ed eventi già calendarizzati o in fase di organizzazione, daremo il via alle attività del Gruppo Giovani – Buona Destra Piemonte anche attraverso incontri online ed in presenza, nei quali i giovani potranno esporre le proprie istanze e le proprie idee, confrontandosi tra loro e con i membri del nostro gruppo, formato da loro coetanei.

Merlo: Centro, ora basta con i pregiudizi. Via all’unità di quest’area politica

“Al di là del rinnegamento totale e radicale di tutto ciò che ha detto per oltre 10 anni, è indubbio
che la recente scelta politica di Di Maio e la crisi irreversibile del populismo anti politico e
demagogico dei 5 stelle, rafforza ulteriormente il progetto e l’iniziativa politica di un Centro
politico, riformista, plurale e di governo. Un luogo politico necessario ed indispensabile non solo
per recuperare la qualità della nostra democrazia ma, soprattutto, per l’efficacia dell’azione di
governo. E lo stesso progetto di Di Maio, almeno così pare, va in questa direzione e non può che
essere condiviso.
Ma, per raggiungere questo obiettivo e rafforzare questa scommessa politica, è indispensabile e
prioritario costruire una forte unità di tutti i leader e i soggetti politici che non si riconoscono più
nel ‘bipolarismo selvaggio’ che ha caratterizzato la geografia politica italiana in questi ultimi anni.
E quindi, basta con i pregiudizi personali, con ridicole e grottesche pregiudiziali. E, inoltre, basta
distribuire patenti di moralità, di competenza e di finto nuovismo a destra e a manca. E, di
conseguenza, anche al Centro. Chi persegue questa linea, come ad esempio Calenda, lavora più
per indebolire e poi distruggere il progetto che non per costruirlo e consolidarlo.
Ecco perchè, adesso, è necessario mettere in campo umiltà e generosità da parte di tutti gli
esponenti di quest’area politica e culturale. Esiste, al Centro, un grande spazio politico ed
elettorale. Va coltivato e rafforzato senza puerili pregiudiziali e singolari blocchi ai nastri di
partenza”.
Giorgio Merlo, Presidente Nazionale ‘Noi Di Centro-Mastella’

Occupazione dell’ex Astanteria Martini, Fdi: che dice il Pd?

“L’occupazione dell’ex Astanteria Martini di Via Cigna è un’atto inaccettabile che va fermato immediatamente e senza attendere un minuto di più. Le forze dell’ordine intervengano” a chiederlo sono la Capogruppo di Fdi in circoscrizione 7 Patrizia Alessi e l’assessore alle Politiche sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone, che proseguono: “Quella struttura è stata individuata dalla Regione Piemonte per diventare uno dei futuri Ospedali di Comunità, un luogo, quindi, che apparterrà a tutti i torinesi e si occuperà dei loro bisogni di assistenza socio sanitaria. I soliti noti dei centri sociali invece hanno pensato bene di forzare le porte ed occuparlo come sfregio. Ci auguriamo che anche la Città di Torino possa prendere posizione immediata e chiedere insieme a noi un intervento che impedisca agli occupanti di danneggiare l’interno della struttura. Guarda caso gli stessi antagonisti che hanno protestato per mesi al fianco della sinistra istituzionale per individuare l’ex Maria Adelaide come ospedale di comunità ora occupano illegalmente e vandalizzano la struttura scelta dalla Regione. Il Pd torinese ha niente da dire in proposito?”

Draghi e il nuovo Giggino

Stavolta Giggino ci ha decisamente stupito. Raggiante ha comunicato: esco dai cinquestelle con altri 60 parlamentari e facciamo un gruppo autonomo. Ora i cinquestelle non sono più il partito con più parlamentari.  Disperato Beppe Grillo: la sua creatura si sta sciogliendo come neve al sole. Alla fine i dilettanti allo sbaraglio sono sbaragliati. Un altro disperato è Travaglio, lui giovane liberale ora icona dell’ estremismo di sinistra. Draghi vuole intraprendere una strada?  Lui ne vuole imboccare sicuramente un’altra. Altro dato da non sottovalutare: Giggino da oggi non si può e non si deve chiamare più Giggino.  Luigi di Maio  da tre anni Ministro degli Esteri. Chi l’avrebbe detto?  Non è ancora avvezzo alle lingue straniere ma sulla guerra in Ucraina, ammettiamolo, ha tenuto il punto. Ma le novità sul piano nazionale non finiscono qui. Sergio Mattarella non gradirebbe la Meloni presidente del Consiglio. Troppo chiassosa.  Unico rimedio: modificare l’ attuale legge elettorale passando al proporzionale con qualche sbarramento.  Sbarramento al 3 % . Ci sarebbe posto per tutti.  Successivamente il Caos e dunque di nuovo Mario Draghi, attualmente sempre più defilato sulle questioni interne e sempre più proiettato sulle questioni internazionali. Mi sembra fantapolitica ma ci può stare.  Comunque la vedo dura che questo Parlamento faccia qualcosa. Una cosa è certa: Luigi di Maio  uscendo dai cinquestelle con 60 fedelissimi ha messo in salvaguardia il governo. Questo governo finirà la legislatura. Forse era raggiante per questo. Come era raggiante dopo il reddito di cittadinanza.  Abbiamo sconfitto la povertà! Non è avvenuto.  Ma tutto fa buon brodo.
Patrizio Tosetto