Il presidente Alberto Cirio e l’assessore Luigi Icardi hanno confermato durante la conferenza stampa di inizio anno che, oltre alla garanzia della pianificazione di un nuovo ospedale di Vercelli con fondi Inail, al Sant’Andrea vedrà la luce la palazzina tecnologica denominata “cubolotto”, inserita nel piano delle opere di edilizia sanitaria della Regione, e presto ne sarà avviato l’iter.
“E’ un’ottima notizia per iniziare al meglio il 2023 – afferma il consigliere regionale della Lega Salvini Piemonte Alessandro Stecco -, si tratta infatti di un’opera di edilizia sanitaria molto attesa che ho trovato bloccata fin dalla legislatura regionale scorsa, dopo che la propose la direzione Serpieri, e che appena eletto ho seguito da vicino per rimetterla in carreggiata e portare l’amministrazione aziendale guidata dal Direttore Generale Eva Colombo e quella regionale a parlarsi per perfezionarne l’iter”.
“A mio modo di vedere – continua il medico e professore universitario vercellese, presidente della Quarta commissione Sanità – in base agli approfondimenti che ho fatto in questi anni, quest’opera del valore stimato di circa 50 milioni di euro è estremamente strategica per il buon funzionamento dell’ospedale e della Sanità di tutto il vercellese, in quanto sarà sede di un nuovo pronto soccorso, di nuove e moderne sale operatorie e potrà creare spazi e condizioni anche per inserirvi ulteriori ammodernamenti tecnologici non possibili con le vecchie sale operatorie dell’ospedale Sant’Andrea. Una vera pietra miliare. Presto il presidente Cirio e l’assessore Icardi saranno a Vercelli per spiegarne il percorso assieme alla direzione Asl”.
Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, durante la conferenza stampa di inizio anno al Grattacielo della Regione del Lingotto a Torino ha confermato che la Torino- Lione sarà la protagonista del 2023: “si procederà con l’affidamento della gara per lo scavo del tunnel di base nella parte Italiana”. Il presidente ha detto: “Il Piemonte era considerato ai margini dell’Impero, oggi siamo il cuore dell’Europa, grazie alla TAV e al Terzo Valico”. A proposito del Parco della Salute, il nuovo ospedale di Torino che sostituirà le Molinette ha spiegato: “Abbiamo ottenuto che la finanziaria dello Stato ci dia un commissario con poteri straordinari” Ha poi annunciato: “Quest’anno riapriremo il Museo regionale di Scienze naturali. Avremmo potuto aprirlo prima, ma il Covid lo ha impedito”. L’edificio è chiuso dal 3 agosto 2013 a causa di un incendio partito da una bombola esplosa nei sotterranei. Intanto i lavori di ristrutturazione procedono nel palazzo storico di via Giolitti 36. Il Governatore non ha indicato una data precisa per la riapertura, mentre l’assessora alla Cultura Vittoria Poggio ha parlato del secondo semestre del 2023. Critica la minoranza: “È incredibile che dopo 3 anni e mezzo di governo, l’unico tempo verbale che Cirio ha imparato a declinare sia il futuro. Non un cenno alle cose fatte nell’anno passato, perché sono pochine e soprattutto perché mancano le giustificazioni per le questioni rinviate ancora una volta. “Liste d’attesa sparite dai radar, nessun nuovo ospedale partito effettivamente, case e ospedali di comunità fermi al palo. Sul Parco della Salute tocca al commissario, proposto dal PD, rimediare a tre anni di rinvii e tira e molla sul progetto”. Così Raffaele Gallo Presidente del Gruppo Consiglio regionale Pd Piemonte e il consigliere regionale Daniele Valle.
Abbiamo parlato nei giorni scorsi della necessità di avviare una convinta e feconda stagione di “ricomposizione” politica, culturale e, auspicabilmente, anche organizzativa dell’area Popolare e cattolico sociale nel nostro paese. Certo, si tratta di un auspicio più che di un dato di fatto oggettivo. Ma è indubbio che, soprattutto dopo il clamoroso ed irreversibile fallimento politico del progetto originario del Partito democratico da un lato e la difficoltà, al momento, di riabitare il centro destra con la cultura Popolare e cattolico sociale, il cammino politico e concreto dei Popolari non può che intraprendere altre strade e altri percorsi. Ed è proprio a questo punto che, almeno su un versante, occorre essere chiari e trasparenti. Ovvero, è di tutta evidenza che i percorsi sono destinati a divergere ancora. E del tutto legittimamente, aggiungo io.
Ovvero, c’è chi continua a perseverare nella necessità di ridar vita ad una tradizionale “corrente” di ex Popolari all’interno del Pd – appoggiando o la candidatura di Bonaccini o quella della Schlein, come tutti sappiamo – e chi, al contrario, ritiene che sia giunto il momento per restituire libertà di movimento ai Popolari attraverso un progetto autonomo che sia anche in grado di dispiegare un protagonismo politico e culturale che in questi ultimi anni si è pericolosamente inabissato. Dopodichè si vedrà, cammin facendo, quale sbocco politico ed organizzativo avrà questo processo di rigenerazione e di rilancio politico, culturale e programmatico dei Popolari. Perchè in gioco, infatti, c’è la necessità di uscire dall’anonimato e dal gregariato che hanno caratterizzato il mondo Popolare in questi ultimi tempi. E senza riproporre, al contempo, esperienze testimoniali che sono politicamente irrilevanti ed elettoralmente inconsistenti, come l’esperienza concreta ha platealmente confermato.
Ecco perchè, di fronte ad un quadro ancora fortemente complesso ed articolato, è sempre più indispensabile indicare una regola. Più di metodo che di merito. Ossia, nessuno nell’area Popolare può ergersi a rappresentante esclusivo e organico di questo mondo culturale e politico. Nessuno può, fidesticamente, indicare qual è la strada più corretta e più coerente da intraprendere. E questo non per un gesto qualunquistico o, peggio ancora, pilatesco. Ma per la semplice ragione che, nel momento in cui si rafforza un processo di “ricomposizione” politico, culturale ed organizzativo dell’area Popolare che parte dal basso a differenza di altri momenti storici, sarebbe sciocco nonchè scorretto indicare una sola ed esclusiva via percorribile.
Insomma, rispettando oggi laicamente la libertà di movimento dei Popolari nello scenario politico italiano, può essere la strada più corretta e più credibile per favorire, nel futuro, una vera “ricomposizione” della stessa area Popolare. Senza polemiche politiche e, soprattutto, senza alcun conflitto di natura personale o di gruppo.
Giorgio Merlo
Olimpiadi, Ruffino (Azione): “ascoltare i Comuni”
Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):
Mai come adesso è urgente riattivare la “coesione istituzionale” fra Regione Piemonte e Comuni, quella stessa coesione che decretò il successo delle Olimpiadi invernali del 2006. La posta è alta, per tutti: perché in gioco, con le Olimpiadi di Milano-Cortina, è la credibilità del sistema Italia. Allora la Regione Piemonte deve porre, d’intesa con i sindaci e le società di gestione, la questione di una gestione economica dell’evento ed evitare lo sperpero di sempre più preziose risorse pubbliche.
Una seconda questione da affrontare e risolvere in tempi stretti riguarda i due impianti della Via Lattea – i trampolini di Pragelato e il circuito del bob a Cesana. Due impianti per i quali si deve decidere: o riadeguarli oppure smantellarli. Quello che non va bene è ignorarli.
Decidere, e subito, è importante perché le Olimpiadi del 2026 sono dietro l’angolo e nessuno che sia dotato di un minimo di buon senso può rifiutarsi di coinvolgere un’altra regione come il Piemonte nell’allestimento di quell’evento.
Radicali: siccità richiede misure urgenti
|
||
|
“Il Pd batte il tempo a Cirio”
IL PD BATTE IL TEMPO A CIRIO. Raffaele Gallo (Presidente gruppo consiliare Pd) : “Il tempo passa, la legislatura finisce e il Piemonte è fermo. Basta annunci, non ci sono più alibi. Se il centro destra è in grado risolva qualche problema! Tra sanità, nuovi ospedali e sociale il Piemonte è immobile e le questioni si aggravano!”
30 dicembre 2022 – E’ trascorso il primo anno fuori dall’emergenza COVID grazie alla scienza e ai vaccini, anzi sono quasi 18 mesi che viviamo nella normalità, ma nessuno dei problemi del Piemonte è stato affrontato e men che meno risolto. Tra qualche giorno inizierà l’ultimo anno di legislatura regionale e tutte le grandi questioni sono ancora aperte. Quali grandi annunci ci riserverà la conferenza di inizio anno del Presidente Cirio? Non lo sappiamo, ma sfidiamo Cirio a risolvere almeno una delle grandi questioni aperte: dalla sanità al sociale dal consumo di suolo alle leggi annunciate e mai depositate! Il tempo passa i problemi non aspettano, la legislatura finisce e il Piemonte è fermo. Oggi non ci sono più alibi.
“Il Partito Democratico oggi batte il tempo a Cirio – interviene il Presidente del Gruppo Pd Raffaele Gallo – Basta annunci, la legislatura volge al termine, ma i problemi non hanno avuto soluzione. Da più di un anno siamo fuori dall’emergenza imposta dalla pandemia da Covid-19, ma il Piemonte continua a vivere nell’immobilismo. Riteniamo importante fare un bilancio di che cosa è stato annunciato e mai realizzato e dei tanti problemi ancora irrisolti. Sfidiamo il Presidente Cirio a risolverne finalmente qualcuno nel nuovo anno, abbandonando la tradizione della politica degli annunci! Qualche esempio? Un anno fa ci avevano promesso di dotare il Piemonte di una nuova legge urbanistica: non è nemmeno stata adottata in Giunta o depositata in Consiglio. Era stata annunciata una “revisione della legge n.3/2010 sull’edilizia sociale, con nuove regole e nuovi criteri di premialità per chi risiede da più tempo in Piemonte e per le famiglie con un solo genitore che vive con figli minori”: non è mai arrivata in Consiglio. Sui temi sanitari i problemi si aggravano invece di risolversi”.
“Nel 2023 – prosegue Gallo –le sfide che il Piemonte non potrà permettersi di perdere saranno tante e riguarderanno il personale nella sanità, le liste d’attesa, i nuovi ospedali, le rsa ma anche l’approvazione di una nuova legge elettorale che dovrà prevedere la doppia preferenza di genere e essere inclusiva; daremo battaglia sulla soglia di sbarramento perché i partiti più piccoli non devo essere tagliati fuori dal Consiglio regionale. Sono forze che rappresentano una ricchezza e una pluralità di visioni che devono essere mantenute! La giunta di centrodestra, se è in grado, batta un colpo su almeno una di questi temi! Il Piemonte non può più aspettare”.
“Nel corso del 2022 – afferma la Consigliera regionale Monica Canalis – abbiamo più volte sottolineato le carenze di questa Giunta sul tema della non autosufficienza, con liste d’attesa di migliaia di persone finanziate in modo insufficiente dalla sanità e conseguenti ricadute sulle ospedalizzazioni inappropriate. Occorre con urgenza una revisione organica e strutturale del modello di cure per la post acuzie, che coinvolga tutta la sanità territoriale, dalle RSA alla domiciliarità agli ambulatori e case di comunità. Invece la destra ha proposto misure ingannevoli e tampone, dalle dimissioni protette in RSA per soli 60 giorni al voucher sociale con scadenza 2024 all’aumento delle tariffe residenziali di cui i Comuni non riescono a farsi carico. Occorre aumentare e rendere obbligatoria la spesa sanitaria annuale per convenzioni residenziali, innalzare la quota sanitaria delle rette, formare più medici ed infermieri. Soprattutto, il Partito Democratico si è fatto e continuerà a farsi promotore di una riforma complessiva del modello di cura per le persone croniche non autosufficienti per individuare, insieme alle famiglie, formule nuove e più flessibili di cura ed assistenza, senza arretramenti della sanità. In una regione anziana come il Piemonte la cura della non autosufficienza è davvero la nuova frontiera della sanità”.
“La Giunta Cirio non ama l’ambiente – dichiara il Consigliere regionale Alberto Avetta – Lo denunciamo da tempo. In questi ormai 4 anni di governo abbiamo più volte rimarcato sia il disamore per l’ambiente sia azioni che lo danneggiano. A fronte di un Piemonte in cui il “consumo del suolo” marcia a ritmi eccessivi – è di pochi giorni fa l’allarme della Federazione Interregionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali del Piemonte e della Valle d’Aosta – la Giunta Cirio ha allentato le regole con tanti provvedimenti specifici che favoriscono la cementificazione. Al tempo stesso tutto tace sul fronte delle energie rinnovabili. Il Gruppo PD ha presentato una proposta di legge che rinnova la regolamentazione delle “comunità energetiche” da fonti rinnovabili e individua precisi strumenti d’incentivo. Si tratta di una grande opportunità anche sul fronte dei fondi PNRR per tanti piemontesi, in particolare per quelli che vivono nei comuni con meno di 5 mila abitanti.
Per questa ragione il Piemonte, terra di tanti piccoli comuni, dovrebbe assumere il ruolo di guida nazionale per le politiche energetiche. Al contrario, in questo settore come avviene anche sulla mobilità sostenibile, il Pimonte di Cirio si limita ad inseguire le altre regioni più virtuose. E’ davvero un peccato”.
“Dopo quasi 4 anni di governo della destra in Piemonte gli alibi sono finiti – dichiara il Consigliere regionale Domenico Rossi – L’edilizia sanitaria è bloccata ovunque, le liste di attesa sono infinite e aumenta il ricorso a privati e gettonisti. Un vero disastro al quale è necessario opporsi con forza. La pandemia ci ha mostrato l’importanza della nostra sanità e la necessità di continuare a investire su un sistema sanitario pubblico, universale e accessibile a tutti, che deve essere adeguato, tuttavia, alle nuove condizioni. Le risposte alle richieste che provengono dai cittadini devono essere date dalla sanità pubblica, sulla quale si deve investire per migliorarla e renderla più efficiente. I piemontesi meritano un’alternativa. E noi la stiamo costruendo”.
“Abbiamo illustrato i limiti di questi anni di governo della Giunta Cirio – conclude il Vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle – durante i quali non si è vista in nessun settore l’altra velocità tanto sbandierata durante la campagna elettorale del 2019, ma tanti annunci a cui non sono seguiti i fatti. E questa, unita all’assenza di un disegno strategico e alla preferenza per tanti piccoli progettini con logiche clientelari, si è dimostrata la vera cifra della destra regionale. Abbiamo, però, voluto presentare anche le priorità del Partito Democratico attraverso proposte concrete, quelle proposte che caratterizzeranno il programma elettorale del 2024. Il Pd parte dall’ascolto dei territori, delle Associazioni, dei lavoratori, dei cittadini, da una volontà di rilancio dei territori del nostro Piemonte, parte dalla necessità di dare una voce a chi è dimenticato e ignorato dal centrodestra, a chi chiede attenzione e rappresentanza, dal bisogno di correggere le diseguaglianze alla radice. Politiche per l’infanzia in cui tutti abbiano le stesse possibilità, una scuola più aperta, inclusiva per costruire gli adulti di domani. Più rispetto per l’ambiente e il territorio. Più investimenti nella sanità, nel personale, nella prevenzione, nella ricerca. Quelli che ci lasciamo alle spalle sono stati anni difficili e per molti profondamente ingiusti. Non permetteremo che il divario tra le persone diventi più profondo, ma ci impegneremo per colmarlo”.
Pd Regione: “Bene commissario al Parco salute”
GALLO – VALLE (PD): “ACCOLTA LA NOSTRA PROPOSTA. ADESSO SI PROCEDA RAPIDAMENTE!”
“E’ stato dato il via libera attraverso un emendamento inserito nella Legge di Bilancio appena approvata a Roma, alla nomina di un commissario con poteri straordinari per la realizzazione del Parco della Salute, della ricerca e dell´innovazione di Torino. Un’ottima notizia, frutto della nostra proposta dell’ottobre scorso. Ma adesso bisogna accelerare. Non possiamo più permetterci di perdere tempo!” dichiarano il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo e il Vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle.
“Ci aspettiamo – proseguono gli esponenti dem – che i lavori possono iniziare immediatamente. Il rilancio della sanità pubblica deve partire dalla costruzione di nuove strutture ospedaliere, moderne, efficienti, al passo con i tempi e con le richieste che arrivano dalla società e dai cittadini alle quali si deve affiancare una riforma della sanità che deve riguardare il personale e i territori. Ora si acceleri, Torino non può più attendere”.