POLITICA- Pagina 23

Cattolici al Centro, una presenza necessaria

In tutte le librerie dal 17 gennaio il nuovo libro di Giorgio Merlo

Prefazione di Giuseppe De Rita

IL LIBRO
Nella transizione che caratterizza il sistema politico italiano è sempre più
indispensabile e necessaria una rinnovata presenza politica dei cattolici. Una
presenza laica ma che sia in grado di recuperare una cultura politica che
storicamente ha segnato tutti i passaggi cruciali della vita democratica del nostro
paese. Nessuno pensa a ricostruire un partito dei cattolici ma, al contrario, a
riscoprire e a rivalorizzare una cultura politica che in questi ultimi anni si è
pericolosamente inabissata. Una cultura, una tradizione, un pensiero e anche
una prassi che non possono avere cittadinanza nei partiti estremisti, radicali,
sovranisti e populisti. Per la semplice ragione che sono partiti e movimenti che
hanno una cultura e uno stile incompatibili con la tradizione e il pensiero dei
cattolici democratici, popolari e sociali. E questo perché, storicamente, la
presenza politica dei cattolici è sempre coincisa con la concreta declinazione di
un centro politico e, soprattutto, di una “politica di centro”.

In questo libro, con la preziosa prefazione di Giuseppe De Rita, si riassumono le
ragioni politiche e culturali per una rinnovata presenza dei cattolici nella
cittadella politica italiana finalizzata a ri-declinare un altrettanto nuovo e incisivo progetto di centro. Una iniziativa,
appunto, che si rende ancor più necessaria di fronte ad un quadro politico che esalta la radicalizzazione del conflitto
politico, una prassi che indebolisce la democrazia, riduce l’efficacia delle istituzioni democratiche e, purtroppo, non
rafforza la stessa azione di governo. L’Autore ha il merito di indicare una prospettiva concreta e realmente
percorribile per i cattolici democratici, popolari e sociali nella società contemporanea e, nello specifico, nel sistema
politico bipolare che si va sempre più delineando. Una presenza, e un progetto, che possono essere declinati solo da
chi storicamente ha quella specifica sensibilità politica, culturale e programmatica. Del centro oggi in Italia ce n’è
bisogno. E il pensiero e la tradizione storica dei cattolici italiani sono in grado di dare un contributo decisivo per
rinnovare la politica italiana e, al contempo, ridare qualità alla nostra democrazia.

L’AUTORE
Giorgio Merlo è giornalista professionista. È stato Vicepresidente della Commissione Vigilanza Rai ed ha ricoperto vari
incarichi locali e nazionali nella Dc, nel Ppi, nella Margherita e nel Pd. Già Sindaco di Pragelato e Consigliere Nazionale
Anci. È tra i fondatori del movimento politico e culturale Tempi Nuovi-Popolari Uniti. È autore di molti libri. Per
Marcianum Press: Politica, competenza e classe dirigente (2020); Il Centro, dopo il populismo (2023); La sinistra sociale
(2024).

Collana: Il crogiolo | Formato: 15×21 | Pagine: 264 | Prezzo: € 19,00 |ISBN: 979-12-5627-032-3
Per informazioni: t. 041 27.43.914 | marcianumpress@edizionistudium.it ‐ www.marcianumpress.it

Sestero, Ravetti: “Grati per il suo impegno”

«Con tristezza ho appreso della scomparsa di Maria Grazia Sestero. Una vita contraddistinta da passione, determinazione e competenza nella scuola, nella politica, nelle istituzioni e, infine nell’Anpi, che ha rappresentato nel Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte, portando anche in quella sede il suo prezioso contributo di idee e di ideali».

Domenico RAVETTI

Vicepresidente Consiglio regionale del Piemonte

Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte

Ruffino (Azione): “Premier eletto non parlerebbe come Mattarella”

Se il discorso di fine anno fosse stato tenuto da un premier eletto direttamente è ovvio che non avrebbe potuto parlare con la franchezza con cui si è espresso Mattarella. Si sarebbe limitato ad esaltare i successi del governo, quelli veri e più ancora quelli presunti o immaginari. Non ci sarebbero stati i richiami alle liste d’attesa, al lavoro mal pagato, ai disastri climatici, agli immigrati da accogliere e, una volta accolti, da integrare nella cittadinanza. Ecco, a chi ancora nutrisse dubbi, il bello di avere un presidente della Repubblica che non deve difendere governi o tutelare opposizioni, ma può rivolgersi al Paese con la libertà propria di chi lo rappresenta e ne interpreta ansie e attese al riparo da ogni partigianeria politica.
Così l’on. Daniela Ruffino (Azione)

Letterina di fine d’anno al Sindaco di Torino 

Caro Sindaco,

Ho letto le cronache della Tua Conferenza stampa di fine anno e ho letto che stai pensando a dar vita a una Lista antiMeloni e mi sono francamente stupito che con tutti i problemi della nostra Città che è scesa nella classifica del benessere del Sole 24 ore dal 38 al 58* posto e che nella classifica  dell’Università Sapienza per Italia Oggi risulta oltre il sessantesimo posto tra le cento Città italiane per lavoro, tu pensi prima di tutto a cercare di vincere le prossime elezioni che si terranno tra oltre due anni.
Stamane ero in Barriera di Milano nella zona della Madonna della Pace dove c’è l’Esercito a garantire la sicurezza ma dove mancano occasioni serie di lavoro da offrire come alternativa vera alla manovalanza dello spaccio.
Pensare che per un politico non c’è cosa più bella di pensare a governare la Città e promuovere lo sviluppo economico e sociale chiamando le Banche e i gestori dei patrimoni finanziari a investire di più nella Città che da anni cresce meno della media nazionale e vede la metà della Città più impoverita come disse più volte l’Arcivescovo Nosiglia.  I cantieri in corso abbelliscono la Città, la rendono più funzionale ma non rappresentano un motore di sviluppo per rilanciare la economia che pareggi quanto abbiamo perso , senza difenderlo, nel settore auto.
In tre anni e mezzo e’ stato fatto poco, di più chiedendo a gran voce la scelta sull’auto elettrica e appoggiando il voto del PD in Europa alla decisione  sull’auto la Amministrazione ha una parte di colpa nella crisi dell’auto europea che è ricaduta pesantemente sugli stabilimenti italiani e sul l’indotto. Insieme  a Damilano te lo avevamo detto a maggio 2022 di scegliere anche la strada dei bio combustibili e di puntare sugli euro 6 di ultima generazione.
Stefano Lo Russo, sindaco di Torino
Forse non hai il polso della situazione delle aziende dell’indotto auto  altrimenti avresti  dovuto chiedere alle Banche torinesi un atteggiamento più comprensivo verso le aziende del settore.
Occorre chiedere tutti insieme al Governo che sulla falsariga dei provvedimenti adottati durante il Covid e che prevedevano moratorie e rateazioni o dilazioni intervenga urgentemente con il sistema bancario perché il nostro sistema produttivo è il patrimonio più importante per questo Paese sia perché vende molto all’estero e sia perché offre posti di lavoro a tempo indeterminato e con quattordici mensilità oltre a offrire opportunità di lavoro per i neolaureati e i neodiplomati ben più interessanti di quelle che offrono i grandi eventi.
Come Città dell’auto dovremmo proporre  al Governo di chiedere all’Europa un Piano di rottamazione europea che incentivi la sostituzione del vecchio parco circolante (euro 0-euro6). Si otterrebbero così tre risultati più importanti , da un lato si rilancerebbe la produzione di auto Euro 6 ultima generazione , dando lavoro alle aziende automobilistiche europee, dall’altro si ridurrebbe l’inquinamento e inoltre sulle strade circolerebbero auto più moderne e sicure e si darebbe una bella spinta alle tremila aziende che in Italia operano nel settore oltre a rilanciare Mirafiori . Questo sì che sarebbe un bel modo per favorire un Buon anno al nostro Paese e a Torino.
Caro Sindaco Ti ringrazio dell’attenzione e Ti auguro con tutto il cuore un ottimo 2025 ,
Mino Giachino
Associazione SITAV SILAVORO

“Piaggio Aerospace finisce ai turchi”

Piaggio Aerospace, una tra le più importanti aziende di produzione aeronautiche italiane
è stata acquistata dal gruppo turco
Baykar, attivo nella tecnologia dei droni, nella sistemistica e nell’intelligenza artificiale, ritenuto un’eccellenza di rango globale nei velivoli senza
pilota.
Il gruppo in amministrazione straordinaria
dal 2018 aveva mal vissuto il periodo
sotto il controllo del fondo degli Emirati Arabi
Mubadala, a cui era stato ceduto nel 2014
su grande pressione dell’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi, e aveva negli ultimi
anni concentrato la sua produzione su dispositivi come il P.180 Avanti, aereo da trasporto
luxury con portata da 6 a 9 passeggeri, nello stabilimento ligure di Villanova d’Albenga.
Semplicemente vergognoso, sostiene Andrea Donniaquio del Sindacato del Nord, che
l’Italia non riesca a fare nulla per trattenere le sue eccellenze produttive e sia costretta a
vendere a gruppi extra-nazionali come in questo ultimo caso con il bene placido del
Ministero del Made in Italy.
Meravigliato, spiega Andrea Donniaquio, anche dalle tempistiche con cui si è proceduti alla
vendita senza tra l’altro aver coinvolto il territorio e le istituzioni savonesi, voglio auspicare
che siano state valutate accuratamente le strategie per lo sviluppo dell’azienda ed un
eventuale piano industriale.
Come segretario del Sindacato del Nord, auspico che il nostro Paese cominci seriamente a
difendere le nostre aziende e aiutarle a rilanciare la competitività, sia chiaro che il modello
italiano va difeso, tutelato e non svenduto a gruppi stranieri, che molto spesso, si rivelano
esser scelte poco efficienti in cui sono sempre i lavoratore a pagarne le spese.
IL SINDACATO SI NORD

Carenza autisti, Canalis (PD): “La Giunta consideri il prestito d’onore”

Alle aziende pubbliche e private del Piemonte mancano centinaia di autisti, ma la Giunta Cirio respinge la proposta di avviare un prestito d’onore per finanziare le patenti.

30.12.2024 – Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro è il grande problema del mercato del lavoro piemontese. Un mercato che ad oggi esclude quasi 120.000 NEET (giovani tra i 15 e 29 anni che non studiano e non lavorano) e che necessiterebbe di 180.000 donne occupate in più per pareggiare il tasso di occupazione maschile.

Le opportunità di lavoro ci sono, ma spesso le persone inoccupate o disoccupate non sono in condizione di coglierle.

Un esempio lampante è quello degli autisti.

Infatti, è ormai endemica la carenza di queste figure professionali, con ricadute negative su tutta la filiera della logistica e dei trasporti, nonché sul consumatore finale. C’è un’evidente difficoltà a garantire il ricambio generazionale, se il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti stima che negli ultimi 10 anni l’offerta di autisti in Italia è diminuita di 180.000 unità e solo 25.000 delle 775.000 patenti CQC sono intestate a giovani. Il 45,8% degli autisti, inoltre, ha più di 50 anni e solo il 18,1% ha meno di 40 anni.

Oltre al disinteresse per la professione di autista, ritenuta troppo faticosa, incide anche la spesa economica per il conseguimento delle qualifiche, che si aggira intorno a 3.000/4.000 euro per le patenti base.

Per questa ragione, ho proposto alla Giunta Cirio, con un emendamento alla variazione del bilancio 2024 della Regione, di istituire in via sperimentale un prestito d’onore regionale per finanziare i corsi per la patente degli aspiranti autisti, specie se di età inferiore ai 29 anni. Un “Progetto Patenti”, come quello già realizzato nel 2021, grazie alla collaborazione tra Agenzia Piemonte Lavoro, Comune di Venaria e Gruppo Vergero, che consentì la selezione, formazione ed assunzione di 1 autista. Veniva finanziata la patente, con successivo ingresso in azienda. In questo caso il progetto era finanziato dal Gruppo Vergero, mentre il mio emendamento proponeva un finanziamento regionale di 500.000 euro, su ciascuna annualità nel 2024, 2025 e 2026.

Il costo della patente non può essere finanziato con il Fondo Sociale Europeo e coi canali classici della formazione professionale, perché si tratta di formazione obbligatoria finalizzata al conseguimento di un titolo abilitante.

Anche il Consiglio Comunale di Torino, qualche giorno fa, ha approvato due proposte volte a facilitare l’acquisizione di autisti da parte di GTT: l’istituzione di una sorta di “prestito d’onore” per la patente professionale e la costituzione di un fondo, anche con il concorso della Regione, per consentire a GTT di coprire l’intero costo del corso di guida, oltre alla promozione di percorsi di accompagnamento al lavoro in collaborazione con la Fondazione Operti, rivolti a donne e migranti disponibili ad acquisire la patente D e la certificazione CQC.

Nonostante l’elevata richiesta di personale da parte delle aziende di autotrasporto, l’ottimo potenziale occupazionale del prestito d’onore per il conseguimento delle patenti e l’impatto minimo sul bilancio regionale, il mio emendamento è stato bocciato.

Presto arriverà in Consiglio regionale il bilancio di previsione 2025 e capiremo se il respingimento della mia proposta è dovuto alle ormai evidenti difficoltà finanziarie della Regione (emerse plasticamente dopo la sentenza della Corte costituzionale del maggio scorso che ha imposto una impegnativa rimodulazione della restituzione dei fondi alla sanità) o alla miopia politica di una Giunta che non interviene correttamente sul mismatch tra domanda e offerta di lavoro.

I nuovi autisti troverebbe immediatamente lavoro: si faccia tutto il possibile per formarli!

 Monica CANALIS – consigliera regionale PD