POLITICA- Pagina 19

L’assenteismo valdostano del 10 agosto

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
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Il referendum confermativo svoltosi in Valle d’Aosta, in pieno periodo feriale, il 10 agosto  ha registrato un’assenteismo record: ha votato solo il 16 per cento degli aventi diritto. La riforma elettorale che reintroduce tre preferenze di cui almeno una  alle candidate donne, è stata approvata con il 52 per cento dei voti contro il 48 per cento dei contrari. Gli astenuti non  ci sono stati. La Valle d’Aosta, se si escludono i tempi di Chabod, di Passerin d’Entreves e di Pedrini, unico consigliere regionale  liberale in Valle, ha avuto periodicamente una politica fortemente condizionata,  in termini corruttivi, dalla presenza del Casino di Saint – Vincent, come  Sanremo e Campione  per il  loro  Casinò. Il movimento autonomista valdostano, per quanto fiancheggiatore del PCI, fu interessato a vari scandali. Ora sembra che le cose siano migliorate e il centro-sinistra ha voluto modificare la legge elettorale. Favorire la presenza femminile  in consiglio regionale e ‘ sicuramente bene, anche se le tre preferenze non garantiscono una effettiva par condicio. Il tempo delle quote rosa  ad ogni costo appare lontano. Ma il punto dolens è un altro: la partecipazione di quel 16 per cento di elettori che vanifica la stessa politica delle buone intenzioni. I valligiani non hanno più le virtù civiche dei loro padri montanari. Oggi in valle ci sono tantissimi meridionali che hanno modificato l’immagine stessa valdostana  . Quel 16 per cento dovrebbe essere un campanello d’allarme per le elezioni future . Anche in Valle il disamore per la politica ha fatto breccia. I tempi un po’ utopistici ,ma nobili di Emile  Chanoux e della Carta di Chivasso sono lontani. Non a caso Federico Chabod non partecipò, alla stesura di quella Carta, se non mandando un breve testo. Il suo realismo politico, maturato nei suoi studi su Machiavelli, non gli consentì  di stare con i sognatori, oggi del tutto dimenticati in Valle ,dove si confonde l’autonomismo con il federalismo.

Forza Italia: “Controllori Gtt pestati per fare il proprio lavoro”

È QUESTA LA TORINO MODELLO RACCONTATA AL TERMINE DEL TAVOLO POST RIUNIONE COMITATO PROVINCIALE PER L’ORDINE E LA SICUREZZA PUBBLICA?

«Si può essere pestati per fare il proprio lavoro? È quanto accaduto a due controllori Gtt per aver semplicemente chiesto di poter vedere il biglietto metro a due passeggeri. Il bilancio è di 15 giorni di prognosi per uno dei due operatori e 5 per l’altro. Ci chiediamo se questa è la Torino modello per standard di sicurezza così come uscita dall’ultima riunione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica» – a chiederselo il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana, rispettivamente segretario provinciale e cittadino di Forza Italia a Torino.

«In questa vicenda si riscontrano due problemi – spiegano i due azzurri –. In primo luogo il fatto è figlio di quel senso di impunità che ormai permea Torino, soprattutto verso la popolazione immigrata. La riunione del Comitato provinciale, le dichiarazioni roboanti dove i problemi sulla sicurezza vengono derubricati a del tutto marginali ribadendo che in generale tutto funziona, lanciano un messaggio sbagliato e i frutti si vedono proprio nelle continue aggressioni alle quali assistiamo quotidianamente, riportate nei fatti di cronaca. Il secondo problema è il rischio che lavoratori preposti a far rispettare le regole vengano scoraggiati a farlo perché lasciati da soli. Su fatti del genere deve passare l’idea della Tolleranza Zero: non ci deve essere alcuna scorciatoia o buonismo, se no crolla l’ordine pubblico, così come stiamo assistendo con un sindaco che flirta con un centro sociale che è cervello e braccia delle principali rivolte, danneggiamenti pubblici, blocco dei servizi pubblici nella città e nella provincia di Torino».

Concludono Fontana e Rosso: «Dopo questo fatto increscioso torniamo a sollecitare la nomina di un Commissario straordinario per la Sicurezza a Torino e di collegare in qualche modo, visto che il Comune non l’ha fatto a tempo debito, la città al decreto Caivano. Ormai Torino è una grande zona rossa, non ci stancheremo mai di dirlo, e il ripetersi di fatti di cronaca come questo rischia di minare l’immagine di una città turistica che sta alla base del modello adottato proprio dalla Sala Rossa come risposta alla crisi della manifattura tradizionale».

cs

Magliano (Lista Cirio): “Volontariato protezione civile, eccellenza del Piemonte”

Una colonna mobile composta da Volontari Antincendi Boschivi della Regione Piemonte è partita nelle prime ore di questa mattina, su richiesta del Dipartimento della Protezione Civile, per contribuire alle operazioni di contenimento e spegnimento dell’incendio che da giorni sta interessando le pendici boschive del Vesuvio.

“Il Volontariato di Protezione Civile – commenta Silvio Magliano, Presidente del Gruppo Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale in Consiglio regionale -, in particolare il Volontariato Antincendi Boschivi, rappresenta un’eccellenza del nostro territorio: donne e uomini che si addestrano con costanza ed entusiasmo, a prezzo di sacrifici personali, per acquisire competenze e per operare in stretta collaborazione con altri enti e Corpi dello Stato. La loro esperienza e le loro capacità nella lotta agli incendi in ambiente montano e boschivo ne fanno una risorsa di grande valore non soltanto per il Piemonte, ma per tutta la Nazione”.

“Ringrazio le Volontarie e i Volontari – termina Magliano – per la loro dedizione, per il tempo che sottraggono a se stessi e ai propri cari per dedicarlo alla tutela delle persone e del nostro ambiente e auguro a tutti coloro che sono in viaggio verso la Campania di operare con successo e in sicurezza”.

Merlo: Centro, se non è protagonista non esiste. E non vive nella ‘tenda’ di Bettini

“Il Centro e la politica di centro possono svolgere un ruolo significativo in un partito o in una
coalizione solo se sono protagonisti. E la ‘tenda’ che l’ex comunista Goffredo Bettini ha
prefigurato ed apparecchiato per il Centro nell’alleanza di sinistra equivale a certificarne la sua
cronica ed oggettiva inutilità. Perchè, appunto, marginale, periferico e pertanto politicamente
insignificante.
Per queste ragioni chi, oggi, vuole rilanciare il Centro e la cultura di centro nella politica italiana
non può guardare a sinistra. Per il motivo che da quelle parti è costretto a nascondersi in una
‘tenda’.

On. Giorgio Merlo
Presidente nazionale ‘Scelta Cristiano Popolare’.

Turismo, Ruffino (Az): “Meloni e Schlein in conflitto con la realtà”

Non c’è niente da fare: destra e sinistra devono leggere ogni cosa con gli occhiali dell’ideologia così rimuovono e distorcono i dati oggettivi ed entrano in conflitto con la realtà. Le associazioni di categoria che operano nel turismo riferiscono i dati in loro possesso ma Schlein e Meloni preferiscono non guardarli e polemizzare “a prescindere”. Gli italiani vanno in vacanza, ci mancherebbe. Nella settimana di Ferragosto sono stimati 15 milioni di pernottamenti. Che significa? Che se ogni persona “pernotta” due giorni gli italiani in vacanza a Ferragosto sono circa 7,5 milioni. Qualche giorno fa le dichiarazioni del presidente di Assobalneari (Confindustria) hanno stimato in circa 30-35% il calo dei turisti italiani nel 2025. Colpa di Meloni? Non lo so. Però da qui a dipingere spiagge sovraffollate e turisti che non trovano posto … insomma, riconciliamoci tutti con la realtà. Ci sono difficoltà economiche, per tutti. Sapere che 15 milioni di italiani si muovono a Ferragosto fa piacere. Dispiace sapere che altri 45 milioni staranno a casa. Poi ad affollare spiagge e sentieri ci pensiamo tedeschi, francesi, inglesi, polacchi. Loro, sì, hanno ancora un ceto medio.
Cosi commenta Daniela Ruffino, deputata di Azione.

Pompeo (Pd): “Green team per una sanità sostenibile”

“Con l’atto di indirizzo collegato all’Assestamento di Bilancio, bocciato dall’Aula di Palazzo Lascaris, da me presentato, la Giunta regionale ha deciso di dire no a una sanità più sostenibile nelle strutture sanitarie piemontesi e all’incentivazione dell’istituzione e dell’operatività di “Green Team” aziendali all’interno di ogni Azienda Sanitaria Locale e Ospedaliera, sul modello che l’Ospedale Santa Croce di Moncalieri (ASL TO5) ha avviato con successo, nel 2024, il progetto “Sale Operatori Sostenibili” che ha portato a una significativa riduzione del 30% dei rifiuti infetti e a una potenziale diminuzione dell’89% del packaging in plastica grazie all’utilizzo dei “custom pack”. Questa iniziativa rappresenta un esempio concreto di come pratiche innovative e sostenibili possano contribuire a ridurre l’impatto ambientale del settore sanitario. La sanità, quinto settore per produzione di rifiuti inquinanti, può e deve fare di più per diventare più ecocompatibile, in linea con gli impegni del Green Deal europeo e con la necessità di rispettare obiettivi di neutralità climatica entro il 2050” spiega la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo.

“Considerati gli ottimi risultati ottenuti a Moncalieri mi sarei aspettata che la Giunta regionale si adoperasse per estendere il progetto su scala regionale, stanziando opportune risorse e monitorando i risultati. La sperimentazione di Moncalieri dimostra che è possibile conciliare qualità dell’assistenza e sostenibilità ambientale, con benefici concreti sia dal punto di vista ecologico che economico. Ma evidentemente le “buone pratiche” sono ignorate dal centrodestra e la sostenibilità in sanità non fa parte delle priorità di questa Giunta” conclude la Consigliera Pompeo.

Ponte sullo Stretto: sbagliato dire “no” a priori

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

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Fu il governo Monti a bloccare il ponte sullo stretto di Messina che ora ha trovato nell’attuale governo chi intende riprendere il lavoro  erroneamente interrotto. Queste polemiche sul ponte di Messina che si trascinano da tanti anni, rivelano una visione provinciale che condanna il Sud e la Sicilia a rimanere indietro ed isolata, sarebbe proprio il caso di dire. Sono stato ad Istanbul e i due ponti che collegano le sponde del Bosforo, opera di un’impresa italiana, sono elementi essenziali della vita della grande metropoli che lega Occidente e Oriente. In Turchia erano tanto più avanti di noi. Bloccare tutto perché potrebbe esserci la mafia ad approfittarne è un ragionamento obsoleto che offende in primis i siciliani. Non parliamo degli ambientalisti che  vedono nel ponte colate di cemento destinate a distruggere la natura. Il cemento della speculazione edilizia può essere a volte delittuoso, ma il cemento per un’opera pubblica  ciclopica come un ponte è cosa indispensabile. E’ persino un’ovvietà. Ci possono anche essere alcune obiezioni legittime perchè le aree sismiche interessate devono prevedere la massima cautela, come ci dimostra l’esperienza giapponese. Ma essere per principio contrari  alle grandi opere è cosa non accettabile che ha gravemente penalizzato l’Italia in generale. C’è stato chi ha definito l’impresa del ponte “un vecchio modo predatorio di concepire il mondo“ .  Il vecchio, insostenibile modo di bloccare tutto, ululando alla luna, ha ridotto l’Italia a non essere più da tempo al passo con la modernità. La decrescita felice deve finire una volta per tutte. Cominciamo dal ponte, ben sapendo che l’arretratezza italiana non è solo a Villa San Giovanni e a Messina.

Merlo: No alla ‘via giudiziaria al potere’ della sinistra populista

“La lingua batte dove il dente duole. Questo vecchio proverbio non passa di moda. Basti pensare,
per fare un solo esempio, al ritorno in grande stile della ‘via giudiziaria al potere’ nel campo della
sinistra. Un vecchio tic che evidenzia una deriva autenticamente e schiettamente antidemocratica.
Purtroppo la sinistra populista, giustizialista ed ideologica, non riesce a disfarsi di questa vecchia
prassi che rischia di inquinare profondamente la fisiologica dialettica democratica da un lato e
che, al contempo, crea le condizioni per una radicalizzazione permanente del conflitto politico.
Con il solito seguito della delegittimazione morale e dell’annientamento politico dell’avversario/
nemico. Ma dire no alla ‘via giudiziaria al potere’ significa anche, e soprattutto, ridare qualità alla
democrazia e credibilità alle nostre istituzioni democratiche. Nonchè rispettare sino in fondo i
principi e i valori della Costituzione”.

On. Giorgio Merlo
Presidente nazionale ‘Scelta Cristiano Popolare’