Indagine di AstraRicerche tra 900 studenti che hanno visitato la mostra “No Smoking Be Happy”, allestita dalla Fondazione Veronesi nella Sala Mostre del Palazzo della Regione Piemonte
Fumare non porta ad un vero e proprio piacere sensoriale ed i motivi per cui ci si avvicina alla sigaretta sono sostanzialmente due: l’imitazione degli altri (“perché lo fanno tutti”, la voglia di essere accettati nel proprio gruppo, il presunto effetto socializzante) e la risposta all’ansia, allo stress, al nervosismo, ai piccoli e grandi dispiaceri della vita. Questi i primi risultati di un’indagine effettuata da AstraRicerche tra 900 studenti che hanno visitato la mostra “No Smoking Be Happy”, allestita dalla Fondazione Veronesi nella Sala Mostre del Palazzo della Regione Piemonte. I dati sono stati raccolti nel periodo tra il 5 ed il 16 maggio tramite questionari compilati in modo assolutamente anonimo e volutamente non assistito.
Tra i più giovani (15-24 anni) poco meno del 22% si dichiara fumatore nelle indagini condotte a livello nazionale. La rilevazione effettuata a Torino (come altre svolte da AstraRicerche per Fondazione Umberto Veronesi a Milano), mostra un dato una volta e mezzo superiore: i fumatori sono il 32.4%.Un secondo dato di rilievo è il “sorpasso” delle ragazze che fumano, il 35%, rispetto al 30% tra i ragazzi: un dato atteso in base alle rilevazioni precedenti, ma decisamente significativo e segno di un vero e proprio ‘sfondamento’ del tabacco presso le giovani. Non va inoltre dimenticato che l’età della prima sigaretta tende a essere più bassa proprio tra le ragazze in confronto ai ragazzi. La situazione è ancor più grave se si considera la crescita che avviene, di anno in anno, tra i 14 e i 18 anni d’età: si passa dal 14 al 57% di chi è entrato nella maggiore età.
Gli intervistati danno l’impressione che la realtà dei fatti possa essere anche peggiore di quanto rilevato dall’istituto di ricerca: per ben il 65% almeno la metà dei propri amici o conoscenti è fumatore (con un 13% che dichiara di avere quasi solo o solo compagni fumatori). D’altra parte il fumo di sigaretta non è diffuso solo nella propria compagnia di amici ma anche in famiglia: il 26% ha un padre fumatore che vive con il giovane intervistato, il 21% una madre fumatrice; non solo: tra coloro che hanno un fratello o una sorella, il 23% ne ha almeno uno che fuma. Il 48% dichiara di fumare quattro o meno sigarette al giorno. Il numero medio giornaliero è di 7 sigarette, in linea con precedenti rilevazioni di AstraRicerche e non troppo distante dalla media nazionale in tutte le fasce d’età di 10,6. Si tratta di una spesa annuale di circa 640 euro.
Durante la mostra gli studenti sono stati sollecitati a riflettere su quante attività diverse possano essere possibili in un anno avendo a disposizione tale quota; sono emerse molteplici risposte come l’acquisto di abiti, di prodotti musicali, l’accesso a numerosi concerti, più vacanze durante l’anno, una bicicletta, l’iscrizione in palestra, regali per sé e per amici.Alla presentazione dei risultati, sono intervenuti Anna Chiara Invernizzi, vice direttore generale della Fondazione Crt, Monica Ramaioli, direttore generale della Fondazione Umberto Veronesi, Cosimo Finzi, amministratore delegato e ricercatore di AstraRicerche. A riceverli Luciano Conterno, direttore del Gabinetto del presidente e della Comunicazione istituzionale della Regione.
La mostra è stata visitata da migliaia di studenti delle scuole piemontesi, accompagnati lungo un percorso educativo ideato dalla Fondazione Umberto Veronesi che permette ai ragazzi di identificare i danni fisici e psicologici provocati dal fumo di sigaretta al corpo umano. Si tratta della seconda edizione per le scuole della mostra laboratorio, nell’ambito dei programmi formativi del progetto Diderot della Fondazione Crt, che ogni anno propone alle scuole del territorio, a integrazione della formazione scolastica di base, corsi e approfondimenti, coinvolgendo ogni anno circa 50.000 studenti e 2.500 docenti, per 2.400 classi.
(rdutto – Ufficio stampa Regione Piemonte)
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