LIFESTYLE- Pagina 440

Cinzia Pecchio è la nuova guida della Consulta

CONSULTA

Eletta la nuova presidente della Consulta femminile regionale

 

 Cinzia Pecchio è la nuova presidente della Consulta femminile regionale del Piemonte, eletta durante la seduta di insediamento di venerdì 5 dicembre a Palazzo Lascaris. Imprenditrice, laureata in economia, già responsabile marketing in una grande azienda del torinese, è componente di Aidda – associazione imprenditrici e donne dirigenti d’azienda.

 

Succede a Maria Agnese Vercellotti Moffa, che nei saluti iniziali ha ricordato come “la Consulta abbia dato un grande contributo alla storia costruita dalle donne. Ci siamo occupati del grande dramma del nostro tempo, la violenza sulle donne, ma anche di altri aspetti: famiglia, cultura, lavoro”.

 

La seduta è stata aperta da Daniela Ruffino, vicepresidente del Consiglio regionale e presidente delegata della Consulta. “Gli ostacoli per la parità delle donne nella società sono ancora difficili da superare – ha sottolineato – e abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa con il tavolo provinciale per fare ancora più sistema. La Consulta è vicina al traguardo dei quaranta anni, desidero ringraziare la presidente uscente per il lavoro svolto”. 

 

La Consulta femminile regionale del Piemonte, istituita nel 1976, come da Statuto contribuisce attivamente alla elaborazione della programmazione, pianificazione e legislazione regionale, con particolare riferimento alla condizione di vita, di lavoro e di salute della donna e favorisce l’effettiva partecipazione di tutte le donne all’attività politica economica e sociale della comunità regionale.

 

(www.cr.piemonte.it)

Padre e figlio nella Tempesta

bombardamento guerra

La paura durante i bombardamenti, la risorsa della fede di fronte al pericolo e alle avversità, l’antifascismo e la nascita della Resistenza

 

“Tempesta 1944-45. Nino racconta la Resistenza di Mario Costa”, è la rappresentazione teatrale promossa dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte. L’evento si terrà Venerdì 12 dicembre 2014 , alle ore 21.00, alla Casa Teatro Ragazzi e Giovani  di Torino (Corso Galileo Ferraris 266). Lo spettacolo è un libero adattamento di Marco Gobetti e Beppe Turletti dal volume “Tempesta – (1939-1945) – Poesie Piemonteise” – Torino, 1983, Andrea Viglongo &  C. Editori – e da altre opere di Nino Costa. 

 

Nino e Mario Costa, padre e figlio, sono seppelliti uno accanto all’altro nel cimitero di Ciriè. Mario, partigiano in Val Chisone il 2 agosto 1944 assalta armato di bombe a mano un fortino occupato dal nemico durante la tremenda battaglia sul monte Génévris, nel territorio di Pragelato: colpito alla fronte, muore sul colpo, all’età di 19 anni.Nino Costa, poeta, fra i maggiori esponenti della letteratura piemontese, nell’ultima sua raccolta, “Tempesta”, evoca la seconda guerra mondiale, con l’interruzione della pace, il crollo delle illusioni e le speranze tradite; la paura durante i bombardamenti, la risorsa – per lui preziosa – della fede di fronte al pericolo e alle avversità, l’antifascismo e la nascita della Resistenza. Sino alla morte in combattimento del figlio Mario, che con la sua benedizione era diventato partigiano. Il poeta canta con intenso lirismo il proprio dramma, calandolo però nella tragedia collettiva che aveva colpito milioni di persone. Nel suo essere irreparabilmente sopraffatto dal dolore, trova infatti la forza per raccontare la speranza restituita e la libertà conquistata. Morirà poco dopo suo figlio, nel novembre del ‘45, non ancora sessantenne.

 

La drammaturgia dello spettacolo “Tempesta 1944-45. Nino racconta la Resistenza di Mario Costa” fa leva sull’aspetto “popolare alto” della poesia di Nino Costa, valorizzandone la musicalità originale e non convenzionale della lingua e l’essenzialità sapiente del narrato. Si ricerca un uso contemporaneo della lingua piemontese: anche tramite il meccanismo della traduzione, intesa nel suo senso più lato e variamente declinata attraverso la recitazione,la musica, il canto e l’utilizzo dell’immagine. I versi del poeta, provenienti soprattutto dalla raccolta “Tempesta” e alternati alla narrazione della guerra e della Resistenza, evocano la Storia italiana della metà del secolo scorso e una storia italiana, quella di un padre e di un figlio: Nino e Mario Costa.

 

L’ingresso è gratuito (fino ad esaurimento posti). Per info e prenotazioni: tel. 0115757476 / email : comitato.resistenzacostituzione@cr.piemonte.it

Museo d’artiglieria, che fine ha fatto?

CITTADELLA2

Dove è finito lo splendido “Maometto II”, il massiccio cannone turco-ottomano del Quattrocento, molto simile ai cannoni del Gran Sultano quando squarciò le possenti mura di Costantinopoli ponendo fine all’Impero romano d’Oriente?

 

Che fine ha fatto il Museo storico nazionale d’artiglieria di Torino, in via  Cernaia, uno dei più belli e interessanti d’Europa ? Dove sono finite le pistole e i fucili a pietra focaia usati al tempo della liberazione di Torino dall’assedio dei francesi? Dove è finito lo splendido “Maometto II”, il massiccio cannone turco-ottomano del Quattrocento, molto simile ai cannoni del Gran Sultano quando squarciò le possenti mura di Costantinopoli ponendo fine all’Impero romano d’Oriente? E se fosse proprio uno di quelli? I ragazzini del quartiere torinese se lo ricordano bene il grande cannone nei giardini di fronte alla Cittadella, sede del museo di artiglieria, all’ombra di un vecchio e maestoso albero, quando lo cavalcavano per divertimento o infilavano se stessi nella spaventosa bocca da fuoco che i cronisti coevi di Mehmet il Conquistatore definiscono nei loro diari  “simili a draghi sputa-fuoco, che se un proiettile colpisse un monte lo manderebbe parte in aria e parte in mare”. 

 

Pistole e fucili antichi dal 1300 al Novecento, cannoni e mitragliatrici, spade, sciabole, gladi e baionette, armature e uniformi, medaglie e bandiere, dipinti e stampe con scene di guerra. Niente paura, la preziosa collezione di oltre 10.000 reperti, dalla preistoria ad oggi, con pezzi unici e di grande valore storico, è al sicuro nei sotterranei di una caserma, peccato però che il museo sia chiuso. È sconsolante passare in corso Galileo Ferraris all’angolo con via Cernaia e vedere il Mastio della Cittadella, restaurato di recente e trovare sbarrato il portone del museo di artiglieria. Sul sito “Torino Musei” del Comune si legge che il museo è temporaneamente chiuso al pubblico per lavori di restauro. Chiuso in realtà da molti anni,da troppo tempo, tranne una breve apertura effettuata nel 2011 in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Poi la collezione è stata trasferita in una caserma di piazza Rivoli.

 

“È uno scatolone vuoto, affermano a “Torino Musei”, si fatica a tenere aperti i musei tradizionali per carenza di fondi e diventa quindi impossibile stanziare nuovi contributi per aprirne altri. All’Associazione Amici del Museo la speranza di riaprirlo vola al 2016 o, a essere molto ottimisti, alla fine del prossimo anno. Per ora buio totale, ci dicono gli Amici del Museo che si battono per la riapertura e sperano nell’arrivo di finanziamenti privati,magari qualche Fondazione prestigiosa o qualche facoltoso ente culturale smanioso di riportare in vita uno dei più importanti musei di artiglieria al mondo. L’Esercito,proprietario della collezione, non ha le risorse necessarie per restaurare le sale e per pagare luce,acqua, riscaldamento e impianti di sicurezza. L’intera raccolta si trova nella caserma Amione in piazza Rivoli a Torino protetta da adeguate misure di sicurezza ma è chiusa al pubblico. La selezione di armi e armature è visitabile solo per particolari motivi di studio e ricerca storica contattando l’Associazione Amici del museo (www.artiglieria.org). Nato nel 1843 per iniziativa del re di Sardegna Carlo Alberto, il museo d’artiglieria è il più antico museo militare italiano e nel 1961,per il centenario dell’Unità Italia, il museo fu ampliato e arricchito di pezzi di grande valore.

           Filippo Re

De Tomaso, lavoratori in mobilità

REGIONE PALAZZO

Le iniziative della Giunta regionale e dei sindacati

 

Situazione De Tomaso 

Gli assessori alle Attività produttive, Giuseppina De Santis, e al Lavoro, Gianna Pentenero, hanno incontrato il 2 dicembre i sindacati e il curatore fallimentare della De Tomaso, Enrico Stasi, che ha comunicato di non aver ricevuto l’attesa offerta cauzionata di acquisto del marchio da parte dall’unica società che finora ha mostrato reale manifestazione d’interesse, anche se non è escluso che quest’ultima la possa presentare nelle prossime settimane. In ogni caso, a questo punto, la procedura fallimentare non si potrà concludere entro la fine del 2014 e gli 816 lavoratori piemontesi, a cui si aggiungono i 125 della sede di Collesalvetti (in provincia di Livorno), verranno quindi posti in mobilità.

 

L’incontro si è concluso con un verbale firmato dal presidente Sergio Chiamparino, dai due assessori regionali, dall’assessore al Lavoro del Comune di Grugliasco, Annamaria Centrò, e dalle organizzazioni sindacali, in cui le istituzioni si impegnano alla tutela dei lavoratori in questa fase delicata: “Preso atto delle dichiarazioni emerse nel corso dei precedenti incontri e di quello odierno in merito alla possibilità che, a fronte di interessamenti di acquisto dei beni ad oggi in capo al Fallimento della De Tomaso Automobili s.p.a. da parte di terzi, vengano avviate le procedure per la cessione di tali beni, la Regione Piemonte e la Regione Toscana, si impegnano, nell’ambito delle procedure di cui alla legge fallimentare e compatibilmente con esse, ad operare con tutte le iniziative ed i mezzi a loro disposizione affinché vengano tenute in considerazione e privilegiate le offerte che evidenzino la massima attenzione per le problematiche occupazionali aperte nei territori interessati dal Fallimento della Società e dalla collocazione in mobilità di tutti i suoi dipendenti; si impegnano inoltre affinché ai dipendenti della De Tomaso in mobilità possa essere attribuita precedenza nelle assunzioni avviate dall’eventuale cessionario, nel rispetto delle norme vigenti”.  

 

Situazione Vertek di Condove

La Regione si sta attivando per salvaguardare lo stabilimento siderurgico Vertek di Condove e l’occupazione dei 94 lavoratori di questa importante realtà produttiva della Valsusa. Rispondendo ad un’interrogazione in Consiglio regionale, l’assessore al Lavoro, Gianna Pentenero, ha comunicato che è del 25 novembre la notizia che l’algerina Cevital si è aggiudicata il bando per gli asset della Lucchini di Piombino, gruppo di cui fa parte l’azienda piemontese. Il piano degli algerini è stato preferito a quelli degli indiani di Jindal South West in quanto, come dichiarato dal commissario straordinario Piero Nardi, presentava condizioni più vantaggiose di quella concorrente, sia per quanto riguarda gli interessi dei creditori, sia per ciò che concerne le ricadute sociali, uno dei criteri contemplati dal disciplinare di gara. La procedura dell’amministrazione straordinaria prevede che il commissario richieda ora al ministero dello Sviluppo economico di essere autorizzato alla stipula di un contratto preliminare di cessione degli asset della Lucchini, che al momento vedono un interesse solo per lo stabilimento di Piombino. Pentenero, però, ha assicurato che “Nardi, su sollecitazione della Regione, verificherà la possibilità che la Vertek possa essere rilevata dalla Cevital stessa o da altri gruppi che abbiano manifestato segnali di interesse per la Lucchini”. 

(www.regione.piemonte.it)

E’ ufficiale: gli U2 iniziano il tour a Torino

u2 torino

Come è stato anticipato già qualche giorno fa in modo ufficioso dallo staff del sito U2360GRADI.IT   

 

La notizia ufficiale è stata diffusa questo pomeriggio da u2.com: gli U2 sono i protagonisti dell’Innocence+ Experience Tour che partirà dal Nord America a maggio, da Vancouver, e toccherà 19 città tra America ed Europa, durante il quale si esibiranno per un paio di concerti in door per ogni location. Il tour europeo partirà proprio da Torino, come è stato anticipato già qualche giorno fa in modo ufficioso dallo staff di U2360GRADI.IT, esattamente il 4 ed il 5 settembre prossimi.

 

Trattandosi degli U2, è già ansia per la corsa all’acquisto dei biglietti, che saranno disponibili da domani come pre-vendita per gli iscritti ad u2.com, e da lunedì 8 dicembre per tutti gli altri fan attraverso i consueti canali di vendita.

 

A detta di Bono, l’intento della band è di dar vita, nelle due date a spettacoli diversi, creando sensazioni nuove tra la prima e la seconda sera. Per gli amanti degli U2, e non solo, l’attesa è realmente finita, ora occorre determinazione e tanta fortuna, per stringere tra le mani il sospirato biglietto. E Torino sarà ancora capitale di grande musica.

 

Angela Barresi

 

https://www.facebook.com/TuttoCioCheVoglioSeiTu 

c’è una promozione su U2360GRADI.IT

http://www.u2360gradi.it/2014/10/13/promo-tutto-cio-che-voglio-sei-tu-a-soli-1090/

La Regione a proposito di vaccini

vaccino
L’assessorato regionale alla Sanità ribadisce l’importanza che la campagna di vaccinazione (giunta ormai a buon punto) sia portata a compimento

 

Non è attribuibile alla vaccinazione antinfluenzale la morte del sessantottenne paziente di Barge (CN),  per il cui decesso venerdì scorso era stata sospettata la vaccinazione antinfluenzale effettuata il giorno precedente. L’autopsia eseguita il 1° dicembre nell’ospedale di Saluzzo su richiesta del medico curante ha rivelato la rottura dell’aorta ascendente, che ha determinato il tamponamento cardiaco e il conseguente arresto cardiocircolatorio. Il riscontro consente di escludere la responsabilità del vaccino antinfluenzale utilizzato in Piemonte (il vaccino Agrippal) nel causare il decesso del paziente.

L’assessorato regionale alla Sanità, che con il Servizio regionale di riferimento per la sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie infettive monitora la situazione,  ribadisce l’importanza che la campagna di vaccinazione (giunta ormai a buon punto) sia portata a compimento perché, mentre non esistono fondati sospetti sulla sicurezza del vaccino, i rischi della mancata vaccinazione dei soggetti a maggior rischio sono invece noti e gravi.

 

Torino Séance legge i Tarocchi “a puntate”

seance

La lettura incomincerà in un locale e finirà nell’altro

 

Giovedì 4 Dicembre, Torino Séance torna nei locali di Torino per leggere i Tarocchi a chiunque voglia passare una serata insolita dedicata alla ricerca introspettiva. Le letture psico-intuitive dei Tarocchi di Torino Séance, tuttavia, sono famose per le loro componenti innovative, che rendono memorabili le loro serate e anche il 4 Dicembre non saranno da meno!

 

La serata si articolerà tra due locali: 

 

Alla Goccia! in corso San Maurizio 61/L
La Vodkeria in Corso San Maurizio 63
La lettura incomincerà in un locale e finirà nell’altro.
Una lettura a puntate?
Possibile?
Come funziona?
Quante domande… Esiste una sola risposta:
partecipate giovedì 4 dicembre alla nuova lettura psico-intuitiva dei Tarocchi di Torino Séance!

 

Ora di inizio 21.30.
Data l’affluenza prevista, è necessario prenotare la propria lettura scrivendo a tarocchi@torinoseance.org specificando l’ora di arrivo.

 

Sito di Torino Séance:
www.torinoseance.org
Link all’evento: 
https://www.facebook.com/events/677139822398678/?ref_newsfeed_story_type=regular
Link alla pagina del “Alla Goccia!”:
https://www.facebook.com/pages/Alla-goccia/59903829322
Link alla pagina di Torino Séance:
https://www.facebook.com/torinoseance?fref=ts
Link alla pagina l’Altro lato dei Tarocchi:
https://www.facebook.com/tarocchiTorinoSeance?fref=ts

Più spettatori per il Tff

tff33

Per la 32a edizione l’ incasso è di 259.000 euro

 

90.000 spettatori  per la 32/a edizione del Torino Film Festival  che ha chiuso i battenti confermando il trend positivo dell’anno scorso. Nel 2013 gli incassi passarono dai 205.000 euro del 2012 ai 267.000. Oggi l’ incasso è di 259.000 euro e, se si considera  la diminuzione di sale, due in meno, è da rilevare un aumento di spettatori ad ogni proiezione.

Progetto Futura: i colori del riscatto

donnam ostra

Nel progetto Futura le donne hanno partecipato ad un laboratorio di comunicazione creativa in cui hanno dipinto 72 tele

 

Mostra di tele realizzate da donne vittime di violenza all’interno dei laboratori di comunicazione creativa promossi dal progetto “Futura”. Nel progetto Futura le donne hanno partecipato ad un laboratorio di comunicazione creativa in cui hanno dipinto 72 tele (3 ciascuna) per esprimere le emozioni che hanno caratterizzato il loro percorso: la rabbia (il passato), l’energia (il presente), la speranza (il futuro). Per informazioni: 0112179854 – www.enaip.piemonte.it Programma>>

 

(www.irma-torino.it)

Luci spente e serrande abbassate sotto la Mole

vetrina12

vetrine 12 fnacvetrina14vetrine15Un’infilata di negozi dalle insegne diverse ma che cambierà forse per sempre la centralissima via Roma in “via Zara”. E le novità non finiscono qui perché, già nel 2015, al posto dell’ex Fnac troveranno posto altre due “sorelle” del gruppo spagnolo

 

E dopo tante serrande abbassate in via Roma, sabato 29 novembre aprirà le sue saracinesche (al posto dell’ex PennyBlack, poco prima di piazza Cln) Bershka, il quinto brand dell’ormai imponente gruppo “Zara”. Ed ecco che pian piano l’elegantissimo centro di Torino comincia a cambiar faccia dando il via a quel fenomeno che sia gli ammiratori che i calunniatori, hanno definito la “zararizzazione”: con l’apertura di questo nuovo locale commerciale salgono a 5 (Zara, Zara Home, Massimo Dutti e Stradivarius) i marchi che, nel centro di Torino, fanno capo alla multinazionale spagnola dell’abbigliamento Inditex.

 

Insomma, un’infilata di negozi dalle insegne diverse ma che (si fa per dire) cambierà forse per sempre la centralissima via Roma in “via Zara”. E le novità non finiscono qui perché, già nel 2015, al posto dell’ex Fnac (che ha chiuso i battenti a fine giugno, lasciando a casa più di 50 dipendenti) troveranno posto altre due “sorelle” del gruppo spagnolo: probabilmente la catena di abbigliamento “Pull&Bear” e la boutique di intimo “Oysho”. (Nella foto i lavori sul retro di Fnac, vicino alla torre littoria)

 

Quindi con l’apertura al di là di piazza San Carlo, a due passi da piazza Castello, il gruppo Inditex diventerà proprietario di almeno sette attività commerciali, trasformando (i più nostalgici sperano non definitivamente) quella che un tempo era conosciuta come la passerella del lusso e dell’eleganza italiana, in una semplice via dalle grandi catene monomarca internazionali.

 

Ma mentre via Roma si trasforma (nel bene o nel male) sostituendo le grandi boutique del lusso con brand forse più accessibili e commerciali , molte altre vie del centro (e periferia) della città, cambiano del tutto il loro volto con la comparsa purtroppo sempre più frequente di saracinesche abbassate e cartelli con scritto “AFFITTASI LOCALE” oppure “ CESSIONE ATTIVITA’ “.

 

Negli ultimi anni a Torino sempre più serrande di attività commerciali quali negozi di abbigliamento, librerie, bar e molte altre, stanno chiudendo per non rialzarsi più. I primi dati elaborati da Confesercenti mostrano che tra luglio e agosto, nel settore del commercio, per ogni nuova impresa che ha aperto i battenti ben due li hanno chiusi. Oggi un’ impresa su quattro -denuncia sempre Confesercenti- dura in media addirittura meno di tre anni, tanto che a giugno 2014 si registrava che oltre il 40% delle attività aperte nel 2010 (circa 27mila imprese) stava già rischiando il fallimento.

 

Questo il sintomo di una crisi che per Torino è cominciata con la “chiusura” della Fiat e di altre importanti aziende presenti sul territorio, per poi ripercuotersi a catena sui commercianti e su tutta l’economia della città. Una situazione davvero difficile se si considerano anche fattori come l’aumento delle tasse ed il costo sempre più alto degli affitti dei locali commerciali (le mura dei negozi sono per lo più di proprietà di banche e assicurazioni) presenti nelle vie centrali: stando agli ultimi dati dall’inizio dell’anno hanno chiuso, in città, circa 543 attività, quasi 1200 se si considera la provincia.

 

E anche se un piccolo spiraglio di luce ci viene dato dalla recente indagine dell’Ascom, che con una ricerca di Camera di Commercio-InfoCamere, ha “fotografato” una ripresa del +0,4% per il commercio al dettaglio e +0,6% per la ristorazione (compresi bar e le catene dello streed food), le condizioni economiche complessive della città restano ancora preoccupanti.

 

E nell’ultimo periodo ad appesantire la situazione dei commercianti del centro (in particolare proprio della futura “via Zara” ) ci sono state anche le numerose diatribe con il Comune di Torino in merito alla pedonalizzazione di via Roma che, se per il Sindaco Piero Fassino rappresenterà un rinnovamento in positivo del cuore della città, a dire dei commercianti, porterà ulteriori danni alla loro già precaria situazione economica. Bisognerà attendere il ponte dell’immacolata per vedere se i risultati di questo nuovo esperimento saranno positivi e soddisfacenti.

 

Per concludere, bisognerebbe ricordare, crisi o non crisi, la fondamentale importanza all’interno di una città di attività commerciali autonome e produttive poiché, i negozi, soprattutto le piccole botteghe, o le boutique storiche, fanno e devono far parte del panorama e dell’identità della nostra città. Senza le insegne illuminate, senza le vetrine che molto spesso ci affascinano e ci accompagnano, magari tra una chiacchierata e l’altra, rischiamo di far spegnere oltre che le luci di Torino anche la vitalità della città stessa, che purtroppo giorno dopo giorno, vede diventare vie (per così dire) storiche e a lei care, dei semplici luoghi di passaggio.

 

 (Foto: il Torinese)

Simona Pili Stella