LIFESTYLE- Pagina 263

Ponzano Monferrato diventa ‘Comune Amico delle Api’

DAL PIEMONTE   Ponzano Monferrato diventa ‘Comune Amico delle Api’. La giunta, su proposta del sindaco Paolo Lavagno, ha deliberato di aderire alla campagna di sensibilizzazione ‘CooBEEration Campaign’, lanciata nel 2015 nell’ambito di un progetto per creare una rete di per l’apicoltura, la biodiversità e la sicurezza alimentare.

Si tratta di un progetto finanziato dall’Unione Europea, realizzato da Felcod Umbria, Apimed – Federazione degli apicultori del Mediterraneo, Università di Bologna, Università di Torino, Inat – Istituto nazionale agronomico di Tunisi, Undp – Programma di sviluppo delle Nazioni Unite. “Entrando a fare parte di questa iniziativa – dice il sindaco Paolo Lavagno si assume l’impegno di sostenere nella propria comunità lo sviluppo delle attività apistiche in maniera diffusa sul territorio, includere ed incrementare nella pianificazione del verde pubblico la coltivazione di specie vegetali gradite alle api, porre grande attenzione ai trattamenti sulle alberate, da evitare in fioritura e in presenza di melata, ridurre progressivamente, sino ad eliminarlo, l’uso di erbicidi nella manutenzione dei cigli stradali e negli spazi pubblici”. L’azione per ecosistema sostenibile non si ferma qui in quanto c’è anche l’impegno a promuovere una riflessione sull’utilizzo degli agro-farmaci in agricoltura ed il loro impatto su ambiente e salute,  sul rigoroso rispetto della legge regionale che vieta di eseguire qualsiasi trattamento con erbicidi e fitofarmaci alle piante legnose ed erbacee di interesse agrario, ornamentali e spontanee, ad intraprendere la lotta alle zanzare concentrandosi sulla prevenzione e privilegiando interventi larvicidi basati sull’uso di prodotti biologici, a promuovere e sostenere iniziative a favore dell’apicoltura, sensibilizzando il valore del bene comune che essa rappresenta. Quindi si tratta di interventi che vanno molto ai di là della semplice apposizione dei cartelli che dichiarano l’adesione all’iniziativa ma incidono su una migliore qualità del rapporto uomo/ambiente.

Massimo Iaretti

Fassoneria riapre e riparte da dove tutto è cominciato

È stato un anno difficile per la ristorazione, a tutti i livelli. Un anno di sfide, di difficoltà, di incertezze. Ora però è arrivato il momento di ripartire, e di farlo con tutto l’entusiasmo di cui siamo capaci.

 

Fassoneria riparte dalle origini, riaprendo il suo storico punto vendita, quello da cui tutto è cominciato.

 

Riapre la Fassoneria di piazza Emanuele Filiberto 4 a Torino, e lo fa con un bel progetto di rinnovamento, affidato nelle mani dei due nuovi giovani gestori, Daniele e Serena.

 

Trent’anni e la voglia di fare tipica di quell’età, nonostante le difficoltà del periodo. Daniele e Serena hanno preso in mano lo storico punto vendita del Quadrilatero, là dove nacque la Fassoneria nel 2013, e lo hanno reso loro. Hanno dato un “revamping” al locale – come amano dire loro, in linea con il linguaggio fresco dei loro trent’anni – e hanno costruito una proposta fresca, giovane e d’eccellenza.

 

“L’idea era quella di seguire il percorso che la Fassoneria ha intrapreso negli ultimi anni, trasformandosi da semplice hamburgeria gourmet in ristorantino monoprodotto, con piatti di carne 100% di Fassone di Razza Piemontese”, spiegano i due nuovi giovani gestori della Fassoneria di piazza Emanuele Filiberto.

 

Il menu dunque è stato ancora ampliato per andare incontro a quest’esigenza, ed è stata aggiunta una proposta a scaffale con prodotti del territorio: “vogliamo che la nostra Fassoneria diventi una vetrina di piemontesità”, spiegano Daniele e Serena.

Ad esempio, per la riapertura, hanno immaginato un piatto fortemente simbolico: “Si tratta di  una battuta condita con una spuma di mozzarella di bufala, pomodorini secchi e foglie di basilico fritte”, racconta Serena. “Un piatto che con i suoi colori potrebbe stare a simboleggiare la “rinascita” dell’Italia dopo questo periodo buio”.

 

La riapertura della Fassoneria di piazza Emanuele Filiberto è fissata per sabato 8 maggio

Voglia di birra artigianale? Ecco le 6 migliori birrerie artigianali di Torino

Birra artigianale: una lista delle migliori birrerie artigianali di Torino, da provare almeno una volta 

In Piemonte, si sa, si beve bene. Oltre ai vini piemontesi esportati in tutto il mondo, come il Barolo, Barbaresco, Dolcetto e il Nebbiolo, nella cultura del buon bere non manca la birra artigianale. Non si contano a Torino i birrifici artigianali, che servono e raccontano le loro birre con passione. Abbiamo stilato una lista che vi aiuti ad orientarvi tra le birrerie artigianali migliori della città, ma se la vostra preferita non è tra queste non esitate a segnalarcelo!

La famosissima birra artigianale dell’Open Baladin

La sua fama lo precede: le birre di questo birrificio si trovano anche in altre regioni d’Italia che ne apprezzano il gusto e la struttura. La birra viene prodotta in provincia di Cuneo, a Piozzo. Ma potete gustarle in pieno centro, in Piazzale Valdo Fusi: un ambiente informale dove assaporare delle birre artigianali e di nicchia sia alla spina che in bottiglia, accompagnate da ottimi panini. Oltre alle famose Isaac e Wayan, vi consigliamo di provare la Nora 

Piazzale Valdo Fusi s.n.c.
011 835 863

Cheers Birreria Gourmet, una vasta selezione di birre artigianali

A due passi dal parco della Tesoriera si trova questa birreria, che sembra uscita da una cartolina inglese d’altri tempi (o almeno, dall’esterno). Sì, perché al suo interno c’è moltissimo spazio e soprattutto una varietà di birre artigianali, sia alla spina che in bottiglia, da far impallidire chiunque. Come se non bastasse la cucina è davvero ottima: vanno provati i panini, ma anche i primi non scherzano.

Corso Francia, 211
011 305 32 54

birra artigianale - pinte di birra

Birrificio La Piazza, nella Piazza dei Mestieri

Visitare il Birrificio La Piazza vale la pena per diversi motivi: per il restauro delle ex concerie Fiorio, perché la Piazza dei Mestieri, dove si trova il birrificio, accoglie e dà la possibilità a ragazzi di apprendere un mestiere. Non potete non assaggiare la celebre Chellerina, armoniosa e agrumata, ma vi segnaliamo anche una White IPA, la Throppycal.

Via Jacopo Durandi, 13
011 1970 9642

Birrificio San Paolo Brewpub

Nascosto tra le vie di Borgo San Paolo, storico quartiere operaio della città, per giunta lontano dalla movida, c’è un brewpub dov’è possibile gustare delle buone birre artigianale, magari accompagnandole con piatti insoliti. Vi sapranno consigliare la birra artigianale più adatta ai propri gusti, ma noi segnaliamo la Ipè, American pale ale, la Robinia al miele e la BlackFir, prodotta con malto d’orzo e segale.

Via Airasca, 11/B, Torino
011 372 1443

Dogana Torino: ottima birra artigianale in zona Campidoglio

È un’eccezione perché non producono loro le birre, ma hanno una selezione di birre artigianali ricchissima! Un posto nascosto, fuori dai circuiti del centro, ma assai accogliente e molto familiare. Le birre alla spina, come ogni birreria che si rispetti, cambiano a rotazione. Anche la cucina regala gioie quasi inaspettate: panini di alta qualità combinati con formaggi e salumi selezionati. 

via Rocciamelone, 12
011 1958 0798

Birrificio San Michele

Il birrificio artigianale San Michele si trova in pieno centro: il locale è un po’ angusto, ma la qualità della birra vale assolutamente la pena! Tra le birre artigianali che consigliamo di provare ci sono la Norma, aromatizzata alle castagne e la Turandot che è scura, e se vi piacciono le birre affumicate non perdetevi l’Aida.

Via Piave 5, Torino
Telefono: 011 019 3587

A scuola di salute

Corretta alimentazione, epigenetica, prevenzione primaria, sono solo alcuni dei  temi  affrontati nel corso dell’incontro formativo online, svoltosi nei giorni scorsi a Palazzo Lascaris   con i futuri ambasciatori del Consiglio regionale sugli ambiti di cui si occupano gli Stati generali della Prevenzione e del Benessere.

L’incontro si è svolto alla presenza del consigliere segretario Michele Mosca, di Felicina Biorci, nutrizionista presso il Centro di Medicina Preventiva e dello Sport dell’Università degli Studi di Torino e degli studenti  e dei docenti dell’istituto superiore Gae Aulenti di Biella.

“Quando si parla di Piemonte – ha dichiarato il consigliere segretario Mosca –  si parla di mangiare e bere bene. Un’alimentazione che vanta prodotti unici al mondo che affondano radici nel passato e nella tradizione delle nostre province. Oggi la pandemia ha modificato le nostre abitudini ma accentuato ancora di più la necessità di assumere uno stile di vita sano anche  e soprattutto in circostanze difficili. Una corretta alimentazione aiuta a prevenire e scongiurare importanti patologie e fornisce le necessarie energie per le sfide di ogni giorno, lo studio, il lavoro e il tempo libero. Il mio augurio è che possiate realizzare i vostri sogni magari proprio sul territorio biellese. Tante sono le sfide che dobbiamo cogliere – conclude Mosca –  a partire dalle opportunità offerte dal Recovery fund, la rivoluzione green, l’economia circolare.  Il Piemonte ha bisogno di ragazzi come voi  che abbiano voglia di imparare e  mettersi in gioco. Spero possiate diventare ambasciatori non solo del Piemonte ma dei singoli territori nei quali vivete per mettere a disposizione del futuro le numerose ricchezze che essi offrono” .

“L’alimentazione è un tema affascinante solo se la si interpreta come complessa – ha esordito nel suo intervento la professoressa Biorci – Nel 2017, 34,1 milioni di decessi erano attribuibili a fattori di rischio (dati del Global Burden of Disease Study ).  A livello globale, il 61,% dei decessi e il 48,3% dei DALY (Disability-adjusted life year,  misura della gravità globale di una malattia), sono stati attribuiti ai fattori di rischio. Occorre capire cosa non funziona nella comunicazione, occorre creare un collegamento tra gli effetti del cibo e la funzionalità cerebrale e cognitiva. Ai ragazzi dico di cercare di espandere la loro conoscenza e le loro competenze per poter risolvere cosa non funziona. Tutti sanno cos’è un piatto sano, ma una volta acquisita la competenza cercate di capire perché non produce risultati.  Attività, sonno e alimentazione sono i tre pilastri per un corretto stile di vita”.

Rivolta agli allievi del triennio delle scuole superiori, l’iniziativa Ambasciatori del Consiglio regionale, che ha visto il Consiglio regionale del Piemonte quale prima Assemblea legislativa italiana a proporla, rientra nei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto) e consente di acquisire crediti formativi.

Da Affini Aperitivo in barattolo e spritz subalpino

“SAPORI E INVENTIVA NEL SEGNO DELLA SOSTENIBILITA’”

Con la riapertura dei suoi locali, il Gruppo Affini si presenta con un format rinnovato. Una nuova concezione di aperitivo in cui la naturalità delle materie prime del territorio, la collaborazione con innovative realtà artigianali piemontesi, la produzione home made e il concetto di riutilizzo si coniugano con la creatività e la voglia di sorprendere.

 

Ripartire per non fermarsi più. Con nuove idee e nuove collaborazioni ma con la consueta voglia di stupire, offrendo una proposta ancora più pop – sorprendente.

Con la riapertura di 100 Vini e Affini (presso Green Pea) lunedì 26 aprile, Affini San Salvario Riv.1 (Via Belfiore 16C) martedì 27 aprile e di Affini Porta Palazzo Riv.2 (Piazza della Repubblica 3) mercoledì 28 aprile, il Gruppo Affini, capitanato da Davide Pinto e Michele Marzella, si ripresenta con un format nuovo, in cui i concetti di sostenibilità, no-spreco e riutilizzo sono le fondamenta su cui costruire un’ idea di aperitivo e di miscelazione proiettato al futuro: nel rispetto del territorio, dell’ambiente e del consumatore.

Uno dei protagonisti principali dell’offerta Affini sarà l’aperitivo in barattolo.  Le proposte gastronomiche saranno servite all’interno di eleganti barattoli di vetro, che i clienti potranno portarsi a casa e riutilizzare, in un’ottica di vetro a valore, dando loro una seconda vita e una nuova funzione. A rendere ancora più fantasiosi i barattoli ci penserà l’ingegno del barman Affini e illustratore Pietro Chiappero, in arte “Alpac”, che ogni mese li abbellirà con intriganti vignette, rendendoli pezzi unici da collezione. Il barattolo di vetro garantirà, inoltre, una maggior conservazione delle materie prime, tutte rigorosamente del territorio, alimentando la filosofia di zero-spreco su cui si fonda l’identità di Affini e che in quest’epoca dominata dall’emergenza Covid si è ulteriormente rafforzata.

Altro protagonista del rinnovato format saranno gli “Spritz Subalpini”, con l’utilizzo di alcuni dei liquori di punta del brand Distillerie Subalpine, preparati home made presso l’Opificio Urbano da poco inaugurato a Chieri.

Sono tre le proposte di “Spritz Subalpini” attualmente in menù. Il Nuvospritz in cui il liquore Nuvolari si incontra con la birra. Una bevanda che può prendere direzioni e gusti differenti a seconda della tipologia di birra scelta per l’abbinamento.  Il Wizard Spritz è invece frutto dell’incontro tra l’Elixir Le Masche e il sidro di mele del Birrificio Baladin con l’aggiunta di profumo di fieno. L’ApeRegina celebra il matrimonio tra il liquore Green Bee e la soda di miele fermentato “meadlight” con l’aggiunta di sciroppo di cedrata e gocce di lime.

I liquori Distillerie Subalpine, creati presso l’Opificio Urbano, saranno naturalmente anche proposti in purezza, dallo storico Fernet al Nuvolari e l’Ascari, due dei cocktail di punta di Affini trasformati in liquori per l’aperitivo, dall’aromatico Green Bee al misterioso e intrigante Elixir Le Masche, nato in collaborazione con il ristorante stellato torinese Casa Vicina, o come ingredienti di cocktail sorprendenti come lo Zegna Forest in collaborazione con Zegna.

Alla base della proposta gastronomica di Affini sarà sempre più forte il legame con le eccellenze del territorio, attraverso collaborazioni con piccole realtà artigianali, alcune delle quali selezionate dalla Camera di commercio di Torino nel progetto Maestri del Gusto. Tra le chicche più interessanti da assaporare nel menù Affini ci saranno, ad esempio, i Green Plin, nati da un’idea del Gruppo Affini per omaggiare il tipico plin della tradizione culinaria piemontese, rivisitato in chiave green e vegetariana, con il ripieno a base di ortica e maggiorana e la pasta dal colore verde grazie alla presenza di spinaci disidratati. Un prodotto la cui preparazione è stata affidata al Maestro del Gusto Pastificio Bolognese Muzzarelli, tra i pastifici più conosciuti e quotati del panorama torinese.

Il tagliere di carni crude sarà invece impreziosito da una serie di gelati salati prodotti dal Maestro del Gusto Agrigelateria San Pé di Poirino: il gelato salato vegetale alla senape accompagnerà la battuta di fassona, quello alla cipolla accompagnerà la salsiccia cruda di vitello de La Granda, mentre la Gradisca de La Granda sarà accompagnato dal gelato alla robiola di capra e polvere di oliva taggiasca Olio Roi.

Solo presso “100 Vini e Affini” a Green Pea sarà poi possibile vivere un’esperienza unica, assaporando le “insalate a cm 0” coltivate nel piccolo orto presente all’interno del locale, realizzato grazie alla collaborazione con la giovane azienda piemontese Agrocooltour.

Anche il latte da Affini vivrà una sua seconda vita, diventando una bevanda soft drink da consumare ad ogni ora del giorno. Così come avviene per i liquori, il latte dell’azienda Erbalatte, riconosciuto per la sua alta digeribilità e il suo sapore naturale, potrà essere degustato in “purezza” o come ingredienti di cocktail analcolici intriganti e fantasiosi.

 

ORARI LOCALI GRUPPO AFFINI

 

100 Vini e Affini – Via Nizza 230 (presso Green Pea) – apertura lunedì 26 aprile – Aperto da lunedì al venerdì dalle 10 alle 21.30 / a partire dal 15 maggio aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 21.30;

 

Affini San Salvario Riv.1 – Via Belfiore 16C – apertura martedì 27 aprile – Aperto dal martedì alla domenica dalle 17 alle 21.30;

Affini Porta Palazzo Riv.2 – Piazza della Repubblica 3 – apertura mercoledì 28 aprile – Aperto dal mercoledì al sabato dalle 16 alle 21.30 e la domenica dalle 12 alle 21.30;

Eataly Lingotto all’aperto dalla colazione alla cena

Riapre l’ampio dehors di Eataly, nell’Or-TO urbano: tante proposte di gusto in sicurezza

  

Da oggi, lunedì 26 aprile, riaprono i ristoranti di Eataly Torino Lingotto. Sarà così possibile pranzare o cenare in sicurezza godendo dell’esperienza e tornare a gratificarsi con il piacere di mangiare fuori casa. Eataly Lingotto ha infatti a disposizione un ampio dehors di oltre 200 mq sul piazzale pedonale antistante, circondato dal verde dei fiori e delle piante di Or-TO, l’Orto Urbano di Torino Nizza Millefonti.

Dalla colazione al pranzo e poi all’aperitivo, fino alla cena: numerose sono le proposte all’aperto a menu per ogni momento della giornata, salate e dolci.

Per iniziare bene la giornata, è perfetto il caffè delle Terre Alte Huehuetenango, Presidio Slow Food, da accompagnare con i dolci della Pasticceria di Eataly. A pranzo e cena, si può scegliere tra le tante proposte della cucina: antipasti, tra i quali spicca la sfiziosa patata croccante di Avezzano fritta al momento, primi, insalate, il miglior pescato del giorno di stagione e sostenibile, l’ottima Fassona della Granda e poi contorni di verdura e i grandi piatti di stagione, come fave e pecorino, tonnarelli cozze e pecorino e insalata di fave, pere e formaggio. Immancabile la pizza Eataly, con oltre 50 ore di lavorazione, cotta nel forno a legna e premiata con 2 spicchi dalla guida “Pizzerie d’Italia 2020” di Gambero Rosso. Nella versione originale con farine 100% biologiche Mulino Marino, oppure con l’impasto con farina di Grani Antichi, cioè enkir, farro, segale e kamut, per una pizza più bassa e croccante.

In menu a pranzo anche una selezione dei piatti della tradizione langarola del bistrot torinese dello chef 1 stella Michelin Ugo Alciati, La Taverna del Re. Dagli agnolotti del plin secondo la ricetta della mamma Lidia, la “Agnolotti Queen” secondo il Los Angeles Times, all’arrosto di vitella con verdure croccanti, fino al peperone ripieno con tonno e capperi di Salina. Un pezzo di Langa direttamente a Torino, nel dehors di Eataly, per vivere un’esperienza gastronomica gourmet.

E poi le proposte dell’aperitivo in dehors: ogni sera a disposizione una ricca carta dei vini e delle birre dell’Enoteca di Eataly e un’ampia lista cocktail, da accompagnare ad una selezione di tapas.

Per concludere in dolcezza, ci sono il Tiramisù Eataly e i cannoli siciliani di Marchese. Ampia la selezione dei gelati e delle coppe artigianali dell’Agrigelateria San Pè di Poirino, che quest’anno compie 20 anni di attività: dal 2001, infatti, produce il suo gelato agricolo con prodotti a km 0 e di stagione e con particolare attenzione all’ambiente e alla sostenibilità.

Per prenotare il proprio tavolo, basta chiamare il numero 345 7679433.

 

Con il bel clima riapre anche la Terrazza, al primo piano di Eataly Lingotto. Ritorna così l’appuntamento con il brunch del fine settimana: un menu pensato per tutti i gusti, per passare dalla colazione al pranzo con le golose proposte create per l’occasione dall’executive chef di Eataly Patrik Lisa e per godersi il weekend in lentezza e relax, nel verde della terrazza. A partire dall’8 maggio, tutti i sabato e domenica tante proposte dolci e salate: dalle tradizionali uova in camicia, al croque madame, e poi il pan brioche tostato con salmone Sockey, il waffle con confettura di lamponi, panna montata e frutti di bosco, bevande calde e fredde, succhi di frutta, centrifugati… e molto altro, ci sarà l’imbarazzo della scelta!

Ecco dove mangiare i migliori gelati di Torino

In vista della bella stagione il gelato va di moda anche sotto la Mole, ancora di più con le graduali riaperture consentite in zona gialla. Tante le proposte golose e di qualità: eccone alcune, ma segnalateci anche le vostre preferite!

In corso Vittorio Emanuele merita una segnalazione  Lucco, elegante caffè e gelateria che propone un’ampia gamma di gusti.
.
In via Berthollet all’angolo con via Madama Cristina, c’è  Mara dei boschi, gelateria che produce il gusto  tè matcha al cioccolato bianco, avocado e lime.
.
Poi c’è il blasonato  Alberto Marchetti, «Maestro del gusto» in piazza Cln, corso Vittorio Emanuele e in via Po.
.
Altrettanto famoso, sempre in piazza Cln, il gelataio Iginio Massari.
.
Pochi passi più in là, in piazza San Carlo, nello store Biraghi, è possibile tornare al passato gustando lo storico gelato al latte.
.
Non si può non citare Pepino, in piazza Carignano, che inventò il Pinguino.
.
Da segnalare anche  Vanilla, in via Palazzo di Città che propone una gustosa granita oltre ai gelati.
.
Più in periferia Dolce Mania, in via Guido Reni, vi farà assaggiare il gusto alla yogurt freddo.
.
Il Gelato Amico in via Principi d’Acaja offre anche proposte vegane.
.
Moou in via Porpora produce il gusto Arachimou:  crema con caramello e arachidi salate.
.

Ma le botteghe del gusto dei gelatai torinesi sono ancora molte. Segnalateci il vostro gelato preferito!

La torre littoria torna ad essere abitata

La Torre Littoria, il  primo storico  “grattacielo” di Torino  in pieno centro città, edificio razionalista del rinnovamento urbano realizzato negli anni trenta con la creazione della nuova via Roma ospita nuovi alloggi.

Lo studio Benedetto Camerana (Camerana&Partners) firma una serie di appartamenti che vedono le architetture barocche della città  protagoniste in un gioco di vetrate e superfici riflettenti. Particolare la bolla vetrata della cucina, che si ispira alle installazioni riflettenti di Dan Graham, mentre le luci multicolori  ricordano i neon di Dan Flavin. L’edificio è del gruppoReale Mutua.

Eataly propone un mese di formaggi top

Oltre 700 tipi di formaggi, incontri con i produttori, Presìdi Slow Food ospiti e un’asta di beneficenza

Eataly Torino Lingotto prosegue il Mese dei Formaggi: fino al 5 maggio tanti appuntamenti per celebrare i migliori casari, affinatori e artigiani, ponendo al centro dell’attenzione il racconto e l’unicità dei formaggi italiani.

Protagonisti assoluti oltre 700 tipologie di formaggio, dalle grandi denominazioni alle eccellenze dei piccoli produttori, che compongono una formaggeria diffusa, in negozio e online.

Tutti i giorni saranno presenti negli spazi del Mercato produttori ospiti per raccontare i loro prodotti unici: le Fattorie Fiandino con il loro Kinara fatto con i fiori di cardo, l’Azienda Agricola Giachero di Lusernetta con una selezione di caprini e poi Malandrone, Capra&Cavoli, Rosola e tanti altri. Appuntamento speciale sabato 24 aprile con 2 produttori di Presìdi Slow Food: l’Azienda Agricola Sorelle Facciotti, che da Boccioleto porterà il Macagn, formaggio vaccino di montagna a latte intero e crudo dall’inconfondibile fragranza di pascolo, e l’Azienda Agricola Amaltea, con la sua Robiola di Roccaverano DOP, la cui peculiarità è data dal latte, ricco di aromi e sapori che derivano da erbe autoctone dell’Alta Langa. Per tutto il giorno saranno a disposizione per raccontare le loro realtà, vendere e far assaggiare le loro eccellenze.

Da segnare in agenda anche la data di venerdì 30 aprile alle ore 18: si terrà infatti l’”Asta benefica delle grandi Forme”, in collaborazione con Fattorie Fiandino e FORMA Onlus. Fiorenzo Giolito, affinatore e responsabile del reparto Formaggi di Eataly, metterà all’asta una forma di Gran Kinara, formaggio stagionato per più di 12 mesi e prodotto con vero caglio vegetale estratto dalle infiorescenze del fiore del cardo, senza lattosio e senza conservanti, che sarà tagliata in diretta a scopo benefico. Il ricavato della vendita andrà a FORMA Onlus, Fondazione Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino.

Domenica 2 maggio alle ore 10.30, invece, ritorna Gastronomica, l’appuntamento di approfondimento sulla cultura enogastronomica insieme a Eric Vassallo. Questa volta si parlerà di una delle eccellenze casearie italiane che si trovano sulle nostre tavole: il Parmigiano Reggiano DOP. Vassallo, insieme agli esperti del Consorzio, ne racconterà storia, origini, tecniche di produzione e proprietà. Non mancherà la degustazione guidata di due stagionature di Parmigiano Reggiano DOP, per assaporarne tutte le sfumature di gusto, in abbinamento a un calice di vino. L’incontro, gratuito e su prenotazione, si terrà in totale sicurezza negli spazi ampi e verdi del dehors; in caso di maltempo, sarà rimandato.

Infine, il formaggio è protagonista anche negli altri reparti freschi di Eataly Lingotto. Per tutto il mese in Gastronomia tanti piatti speciali per celebrare i formaggi, ideati dall’Executive Chef Patrik Lisa: dalla classica fonduta o flan al Castelmagno, ai cannelloni di ricotta e spinaci gratinati al Parmigiano e la cheesecake con Seirass e frutti di bosco. In Panetteria vengono sfornate tutti i giorni delle novità a tema: il pane di grano duro con caciocavallo e pepe nero, la pizza speciale ai 4 formaggi con formaggi piemontesi, la pizza speciale con asparagi e fontina, la torta al formaggio, la focaccia con la mozzarella fiordilatte del Caseificio di Eataly Lingotto e le golose pizzette al formaggio. E ancora, il Pastificio Plin di Ugo Alciati propone una selezione di formati di pasta fresca ripiena dei formaggi più golosi: i tortelloni di magro con ricotta di bufala e spinaci, tortelli di asparagi e Seirass, agnolotti di caprino e pepe fresco, lunette con pomodoro e mozzarella, tortelli ripieni di Parmigiano Reggiano.

Per maggiori informazioni e prenotazioni, www.torino.eataly.it

Con Agriflor è sempre “zona verde”. Torna il mercatino in piazza Vittorio

/

Domenica 25 aprile, dalle 9 alle 19 in Piazza Vittorio Veneto a Torino, torna l’appuntamento mensile con il mercatino di Agriflor. Protagoniste principali le rose e le peonie.

 

L’appuntamento di Agriflor aprile è in programma domenica 25 aprile in Piazza Vittorio Veneto a Torino dalle 9 alle 19.

 

Come è avvenuto per tutte le passate edizioni e come è stato ampiamente riconosciuto da tutti coloro che hanno partecipato realmente alla manifestazione, Agriflor sarà organizzata in totale sicurezza, con il controllo delle temperature, ingressi scaglionati e contingentati e con la garanzia e il controllo del giusto distanziamento tra i banchi e tra le persone per evitare assembramenti.

 

Il mercatino di Agriflor proporrà anche domenica prossima prodotti florovivaistici e alimentari, che sono per definizione deperibili e stagionali: motivo per cui lo svolgimento di AgriFlor è sempre stato concesso dal DPCM anche durante la zona rossa.

Un’occasione molto importante per i florovivaisti e i piccoli produttori piemontesi di mettere in mostra le proprie varietà ed eccellenze, in una situazione estremamente complessa per le loro attività, sempre più in crisi in questo periodo.

 

Grandi protagoniste di questa edizione di Aprile saranno le rose e le peonie, fiori tra i più amati dagli appassionati del verde. Ma saranno tante altre le bellezze “floreali”, provenienti esclusivamente dal Piemonte, che si potranno scoprire girando per i banchi di Agriflor: ortensie, azalee, camelie, arbusti, orchidee e ancora aceri e cactacee. Non mancheranno piante ornamentali ed erbacee perenni, bonsai e piccoli frutti, piante aromatiche.

 

Un vero e proprio tripudio di colori per allietare il pubblico amante della natura e delle piante. Insieme alla proposta florovivaistica, Agriflor ospiterà anche alcune eccellenze agroalimentari piemontesi con i prodotti tipici del nostro territorio, come i formaggi, verdure essiccate, il miele, vino, ma anche le farine e i biscotti.

 

Per scoprire il sempre più ampio e rigoglioso mondo florovivaistico di FLOR, tutti potranno continuare a collegarsi su eflor (www.eflor.it) la prima piattaforma floreale italiana che mette in contatto tutti gli appassionati del verde, con gli esperti del settore e i florovivaisti.

Un luogo di incontro virtuale dove sarà possibile “visitare” i vivai, ammirare le foto delle piante, conoscere tutte le loro caratteristiche, scambiarsi opinioni “green”, chiedere suggerimenti e, naturalmente, acquistare fiori di ogni tipo ma anche oggettistica per il giardinaggio, libri, sementi e prodotti naturali, decorazioni per la casa e il giardino.

Ad Agriflor aprile sarà presente un banco eflor dove poter ritirare le piante ordinate sulla piattaforma e fare quattro chiacchiere con gli organizzatori per avere suggerimenti e farsi indirizzare verso la pianta migliore per le proprie esigenze.