LIFESTYLE- Pagina 233

Dal Piemonte alla conquista del mondo

“Lars dove sei ? Stai bene ?”. “Buonasera, professore, sono bloccato in Cambogia da 10 giorni e la situazione non è facile”. Questo scambio di battute su Messenger si è avuto tra il 24 ed il 26 marzo scorsi tra lo scrivente e Lars Orazzo, 23 anni appena compiuti, brillante studente dell’Istituto Artusi di Casale Monferrato, rimasto bloccato nel Sud Est asiatico dall’emergenza coronavirus.

La vicenda, che poteva assumere anche toni decisamente più critici ha avuto uno sblocco quando mi è arrivato un secondo messaggio il 28 marzo alle 6.44 del 28 marzo: “Sono giunto all’aeroporto di Oslo adesso. E’ una situazione assurda, aeroporto completamente vuoto”. Poi Lars, grazie ad uno scalo a Londra è riuscito a rientrare in Italia e adesso è a casa sua a Montemagno, nel Monferrato astigiano, con i familiari.

E la pandemia ha interrotto quella che è stata (sino al momento in cui le cose non sono precipitate) una bellissima esperienza di viaggio e di vita. Orazzo dopo il diploma all’alberghiero aveva lavorato in Inghilterra sino a settembre del 2018 poi era tornato in Italia in Alto Adige. “Il mio sogno – spiega, raggiunto telefonicamente – era fare il giro di mezzo mondo non usando l’aereo ma i mezzi di terra, partendo dall’Italia per arrivare sino all’Australia, dopo aver attraversato l’Est Europa, poi la Russia sul percorso della Transiberiana e l’Oriente sino a giungere appunto nel Nuovissimo Continente”. Così il 15 luglio del 2019, insieme ad un compagno di avventura, Sasha De Zordo di Auronzo di Cadore, è partito dalla stazione dei bus di Venezia Mestre. Le prime tappe dopo l’Italia sono state la Slovenia, l’Ungheria, la Slovacchia, la Repubblica Ceca, la Polonia (“qui abbiamo toccato Katowice, Cracovia, Varsavia, Auschwitz, la cui visita è stata una delle esperienze più forti di questo viaggio”), poi l’ingresso nei Paesi Baltici, Lituania, Lettonia, Estonia, con l’ingresso in Russia a San Pietroburgo e la spettacolare visione della Prospettiva Nevskij, con il passaggio a Mosca e la salita sul treno della Transiberiana, con fermate a Kazan, Ekaterinburg dove i due viaggiatori hanno passato a piedi il punto di confine tra l’Europa e l’Asia. Poi il viaggio è proseguito sino a Ulan Ude e qui i due novelli emuli di Marco Polo (o se si preferisce di Tiziano Terzani nel di ‘Buonanotte Signor Lenin’ o ‘Un indovino mi disse’) incappano in un imprevisto: “Dovevamo andare in Mongolia – dice Lars Orazzo – ma il nostro visto scadeva il 18 settembre e la burocrazia russa, rigorosa e disorganizzata non l’avrebbe rinnovato in tempo. Così siamo andati la mattina presto alla stazione dei treni ma non c’erano né treni, né bus. L’aiuto ci è arrivato insperato da un signore che ci ha dato un passaggio, previo un compenso, per duecento chilometri, sino al confine terrestre tra i due Stati. Siamo entrati chiedendo ad una famiglia mongola di farci entrare a bordo del loro Van. Poi, però, il problema non era ancora risolto e grazie ad un altro passaggio, a pagamento, abbiamo fatto 13 ore di auto nel deserto per percorrere i 300 chilometri più a Sud in direzione di Ulan Bator. E alle 21 circa una gomma si è afflosciata e pure la gomma di scorta era bucata. Poi, dopo aver spinto l’auto per un centinaio di metri, sino ad una pompa di benzina, si è riusciti a riparare la gomma e ad arrivare nella capitale, sfiniti, alle 4 del mattino. In Mongolia siamo rimasti un mese: dei sedici Paesi che abbiamo visitato è quello che mi è rimasto nel cuore: cultura, tradizioni, usanze popolari sono ancora vergini, non toccate dalla globalizzazione e dal turismo di massa.

Abbiamo vissuto per otto giorni nel deserto del Gobi con i nomadi che vanno a caccia a procurarsi il cibo. Un ritorno all’indietro nel tempo di 1000/2000 anni”. Poi Lars ed il suo compagno di viaggio hanno deciso di saltare la Cina, per via degli alti costi del visto (all’epoca il coronavirus non era comparso sulla scena) volando nel Nepal dalle alte montagne incontaminate per passare poi per cinque settimane in India, visitata da Ovest ad Est, da Delhi a Calcutta, saltando il Bhutan per via di un visto decisamente caro (200 dollari americani al giorno). “Il nostro è stato – dice ancora Lars – un turismo zaino in spalla, abbiamo dormito negli ostelli, viaggiato il più possibile sui mezzi locali di trasporto, non sui pullman gran turismo, con un budget da rispettare”. Così è capitato, ad esempio in un centro a Sud del Nepal dove non c’erano ostelli ma solo stanze in condomini che venivano concesse dal proprietario a 2/3 euro a notte, umidissime, con letti di legno e materassi sottilissimi quasi inesistenti e una convivenza con ragni, mosche, zanzare oppure di affrontare una lunga tratta su un treno indiano (13/14 ore) in compagnia di topi che passeggiavano sotto il vagone. Dal subcontinente indiano il viaggio è proseguito attraverso il Laos, il Vietnam e la Cambogia dove Lars e Sasha si sono fermati un mese. Mancava soltanto la visita ad Angkor con i suoi templi prima di passare al prossimo Paese, con il visto quasi allo scadere, ma a questo punto sono insorti i problemi. “Si è diffusa la notizia di un gruppo di francesi che erano positivi al virus e si è creata quasi subito un’idea di discriminazione verso gli europei, specialmente gli italiani, anche per quanto stava accadendo in Italia. Nel frattempo la Thailandia ha effettuato un restringimento per quanto riguarda gli italiani e chiuso le sue frontiere via terra. Abbiamo pensato di andare direttamente in Malesia, ma anche questa ha chiuso, così come Indonesia ed Australia, Laos e Vietnam. A questo punto ci trovavamo in una situazione che stava diventando sempre più critica in un Paese con strutture ospedaliere precarie, dove non c’è un’ambasciata o un consolato italiano, con la scadenza del primo mese di visto. Abbiamo trovato altri ragazzi italiani nelle nostre condizioni: prima si è cercato di contattare la Farnesina, ma abbiamo avuto soltanto un contatto molto laconico dopo cento telefonate, ci siamo rivolti all’ambasciata di Francia ma ci hanno gentilmente detto di capire il nostro disagio ma prima avrebbero dovuto risolvere il problema dei cittadini francesi poi saremmo venuti noi. Siamo riusciti a contattare l’ambasciatore italiano ma nell’immediato non si è arrivati ad una soluzione.

Dopo quasi dieci giorni di contatti con uffici ed ambasciate la Thailandia si era resa disponibile a consentire un transito aereo da Pnom Penh a Bangkok e da lì all’Europa ma a condizione che producessimo un visto di transito, un foglio medico (tra l’altro di una clinica privata) ed il test che provasse che non avessimo il coronavirus. Con mille difficoltà siamo riusciti ad ottenere i documenti. Per fare un esempio: l’unica struttura abilitata ad effettuare i tamponi faceva due turni brevi al mattino ed al pomeriggio di quindici minuti ciascuno, per cui abbiamo dovuto andare alle 4.30 per passare per primi nella mattinata. Superati questi inconvenienti siamo riusciti a prendere un aereo per Oslo perché ci avevano detto che da lì sarebbe stato possibile prendere un volo per l’Italia, ma in realtà collegamenti dalla Norvegia non c’erano e la situazione in aeroporto era surreale, non c’era nessuno. Siamo riusciti a prendere letteralmente ‘al volo’ cinque minuti prima dell’imbarco un collegamento per Londra e da Londra raggiungere Roma”, terminando così l’Odissea. Adesso Lars è tornato a Montemagno, sulle colline del Monferrato, e ritiene quella appena lasciata alle spalle ‘un’esperienza di vita notevole’ e sotto sotto cova l’intenzione, ovviamente nei tempi congrui e passata questa emergenza sanitaria, di chiudere il cerchio del viaggio che si era prefissato inizialmente.

Poiché Lars ha esposto qui soltanto alcune delle sue esperienze e dei suoi ricordi di viaggio, torneremo nei prossimi giorni con alcuni approfondimenti sui vari Paesi visitati.

Massimo Iaretti

Cronache della peste. Mangiare

Come si distraggono, si impegnano, si straviano… Insomma come provano a sopravvivere, in attesa della sospirata liberazione, che appare un momento più vicina, e l’attimo dopo remota, in un susseguirsi di proclami, editti, dichiarazioni, pettegolezzi e statistiche senza posa?

Al di là del seguire compulsivamente le notizie, o pseudo tali, di lavarsi le mani, di cospargere il gatto di amuchina, sembra che l’attività principale sia il mangiare. I social sono tutto un trionfo di piatti, ricette, bottiglie, e persino modelli di dieta. Che vanno da quella ketonica – così mi pare si chiami – che propone seducenti abbuffate di ogni ben di Dio, benché esente da carboidrati, sino a quella del digiuno radicale… Che, mi chiedo, oziosamente, che possibilità abbia di successo. Segregati in casa. Terrorizzati dai media… e anche a stomaco vuoto? Tanto vale mollare tutto, munirsi di salvacondotto, e rifugiarsi sul Monte Athos… Dove, probabilmente, i monaci anacoreti se la passano meglio di noi. Almeno non devono sorbirsi i discorsi di Conte, Borrelli e Azzolina…

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Cronache della peste. Mangiare..

Come sarà la “Fase 2”?

“Ogni volta chiedo scusa perché sono un medico e sto dando informazioni precise legate al momento in cui siamo invece di sottomettermi ad idiozie o prevedere il futuro.  Oggi chiedo ai lettori di rispondere alla domanda del titolo dopo aver letto l’articolo, che parte con alcuni ASSIOMI.

OGNI VACCINO SERVE PER EVITARE UNA PATOLOGIA 
Se ce l’hai già o l’hai già avuta è INUTILE
I FARMACI SERVONO A CURARE UNA FASE DELLA PATOLOGIA (non tutte le fasi).
Se li prendi e non hai la patologia in quella fase è inutile o pericoloso.
Se non hai proprio quella patologia è SEMPRE PERICOLOSO.
Solo un medico può darti il farmaco correttamente, ma non è un mago e per alcune patologie non c’è cura oppure non si trova subito oppure non è sufficiente oppure ha effetti collaterali.
L’immunità di gregge esiste SOLO se
1) c’è un vaccino e se
2) il vaccino lo prende il 95% della popolazione!
Altrimenti quella che i no-vax o Boris Johnson chiamano immunità di gregge naturale in realtà è UNA STRAGE.
Inoltre abbiamo un problema, ad esempio con l’influenza, di cui abbiamo il vaccino ma non viene fatto a causa dei no-vax, per cui muoiono solo in Italia 8.000 persone l’anno, tutte evitabili.
Siccome virus e batteri mutano in natura, perciò occorre fare TUTTI I VACCINI per sterminare i virus e batteri a trasmissione umana (tranne purtroppo il tetano che resiste come spora nel terreno ed occorre rifare il vaccino ogni 10 anni).
Le zoonosi esistono, per cui il vaccino lo fanno anche gli animali, ma se non c’è trasmissione umana la zoonosi non diventa mai un’epidemia!
Prendere gli ANTIBIOTICI appena si ha mal di gola o la febbre,  anche nei neonati è PERICOLOSO oltre che INUTILE,  perché senza indicazioni mediche si producono solo batteri resistenti ai farmaci!
Per COVID le terapie iniziano a funzionare ma non servono per prevenire la catastrofe attuale.  Serve un farmaco che non è stato inventato e soprattutto un vaccino che non sappiamo ancora quando avremo modo di vedere.
Gli scoop in TV o su Facebook NON SONO né farmaci né vaccini!  Sono solo FAKE.
Adesso girano quelle contro il 5G che è INNOCUO ed utilissimo, proprio per la Fase 2!
Siccome non sappiamo quando avremo il vaccino e i farmaci attuali non evitano la catastrofe e siccome non esiste l’immunità di gregge senza vaccino, dovremo aspettare dei mesi con forti restrizioni nella prossima FASE 2.
FASE 2 significa: Distanza Sociale,  Orari Contingentati, Attività Contingentate, molto lavoro ONLINE, Lavare le Mani sempre e usare le Maschere solo dove serve (perché non ne avremo abbastanza per tutto il mondo).
Purtroppo significa anche restrizioni per le manifestazioni democratiche, come l’8 marzo, il 25 aprile, il Primo maggio o i Pride LGBTI del 28 giugno.
Gli sciacalli che festeggiano l’assenza di libertà per queste ed altre manifestazioni, stanno materialmente festeggiando su oltre 12 mila morti…
Dovremo invece reinventarle come flashmob oppure online.
La Fase 2 significa anche esiti fisici e psichiatrici da quarantena:
1) Obesità,  Patologie Metaboliche ed Ortopediche, Dipendenze da Alcol e Farmaci,  Incidenti Domestici, Avvelenamenti da igienizzanti ed altre…
2) Insonnia, Panico,  Irritabilità, Paranoie,  Ansia, Depressione,  Rischio Suicidio e Violenza Domestica…
3) gli Operatori Sanitari e chiunque lavori col pubblico rischia anche Burn Out e PTSD…
Il danno economico significa anche ripresa con ristrutturazione del Paese.
Non sappiamo se ci sarà un boom dopo la crisi,  ma tutto il sistema produttivo e commerciale mondiale deve cambiare per ridurre la crisi economica al massimo e creare nuove aziende e attività commerciali e ludiche adatte alla Fase 2 e 3.
Come stai adesso?
Stai a DIETA, fai ginnastica in casa,  eviti caffè coca cola tè red bull, eviti o riduci alcol vino birra,  eviti di fumare, prendi il sole alla finestra,  fai videochiamate, assumi solo la terapia prescritta da un medico?
Hai chiesto aiuto telefonico a medici o psicologi?
Tu adesso come stai?
E soprattutto, come immagini la TUA Fase 2?
Manlio Converti 

Cronache della peste. La retorica

Quello che davvero non sopporto più è tutta questa enfasi retorica sull’Italia. Rialzati Italia! Ce la faremo! Uniti si vince! E giù con Fratelli d’Italia cantata da dietro alle finestre sbarrate, i proclami d’amor patrio, i tricolori esposti accanto a (chissà perché?) drappi arcobaleno…

Manco avessimo vinto il Mondiale di Calcio… E Flash Mob e altre manifestazioni di giubilo che suonano, tutte, false come moneta di legno….

İntendiamoci. Io non sono un nostalgico dei Borboni o degli Asburgo – che, pure, non erano poi così male – ne’ della gloriosa Repubblica di San Marco. Insegno, da sempre, ai miei studenti che l’unità d’Italia fu chiaroscurale certo, ma necessaria. E nel mio personale Pantheon degli eroi ci stanno Garibaldi e Mazzini, Crispi e Cavour… Accanto all’Alfiere di Alianello e pure al von Trotta di Roth… E ci sta Monaldo Leopardi con De Maistre… E magari anche il Principe di Canosa a fianco di Ippolito Nievo. Che ci volete fare? Ognuno ha il suo modo di vedere le cose. E per me la bellezza dell’Italia sta proprio nelle sue contraddizioni storiche. La sua gloria nei vinti, forse anche più che nei vincitori…

Ma questa retorica patriottarda no. Non la sopporto proprio…

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Cronache della peste. La retorica

Gli animali domestici non diffondono il coronavirus!

Di fronte al diffondersi di notizie concernenti il ruolo degli animali di famiglia nella diffusione del Sars-CoV-2, il Tavolo Animali & Ambiente, costituito dalle associazioni animaliste e ambientaliste ENPA, LAC, LAV, LEGAMBIENTE L’Aquilone, LIDA, OIPA, PRO Natura e SOS Gaia, ha chiesto delucidazioni in merito al Dr. Enrico Moriconi, medico veterinario e Garante dei Diritti degli animali della Regione Piemonte

Ecco la sua risposta:
“Si invitano tutte le persone che hanno accesso alla pubblica informazione a non dare adito ad interpretazioni punitive nei confronti degli animali e a valutare con la dovuta attenzione le affermazioni del Dr. Umberto Agrimi dell’Istituto Superiore della Sanità, la massima autorità nel campo in Italia, che invita alla protezione degli animali di casa sottolineando che ‘Non esiste alcuna evidenza che gli animali domestici giochino un ruolo nella diffusione di Coronavirus che riconosce, invece, nel contagio tra gli umani la via principale di trasmissione’. Aggiungendo di proteggere i nostri animali, raccomandando di adottare comportamenti utili a ridurre quanto più possibile la loro esposizione al contagio, evitando, ad esempio, i contatti ravvicinati con il paziente, così come si richiede agli altri membri del nucleo familiare’.

Il Garante aggiunge inoltre che “gli animali domestici contribuiscono alla nostra gioia e al nostro benessere, soprattutto in periodi di stress come quelli che stiamo vivendo. In assenza di sintomi riferibili a COVID-19 e se non si è in isolamento domiciliare, passare del tempo e accompagnare il proprio cane o il proprio gatto nell’uscita quotidiana (nel rispetto della normativa) contribuisce a mantenere in salute noi stessi e loro”. L’auspicio è che si mettano in atto comunicazioni che non lancino messaggi interpretabili erroneamente e che siano causa di abbandoni di animali di qualsiasi specie.Il Tavolo Animali & Ambiente appoggia le posizioni del Garante e chiede la massima diffusione di questo comunicato al fine di evitare una disinformazione che può nuocere ai nostri compagni animali.

Fonte Istituto Superiore di Sanità: ISS http://www.iss.it/web/guest/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5325554

Per il Tavolo Animali & Ambiente
Rosalba Nattero
Presidente SOS Gaia

Coronavirus: ora e sempre Resistenza!

Appello alle italiane e agli italiani, di ogni origine etnica, religione, età ed orientamento sessuale. E’ l’ora della Resistenza!

Abbiamo superato la fase di Shock, quella di Panico, e la Luna di Miele con i Flashmob. Adesso siamo in piena fase di Lutto.

Il Lutto è un meccanismo complesso fatto di varie fasi in questo ordine: Negazione, Rabbia, Frustrazione, Contrattazione, Depressione, Tristezza, Accettazione, Perdono, Ricerca di nuovo senso, Serenità.

In che fase siete?

Il Lutto durerà probabilmente dai 2 ai 6 mesi e non possiamo evitarlo, ma potrebbe essere complicato da altri fenomeni.

Adesso siamo, ad esempio, nella fase in cui sentiamo lo Stress patologico per la Quarantena.

Lo Stress patologico è un meccanismo complesso che implica l’attivazione di Ormoni come il Cortisolo, il cui picco notturno causa insonnia dopo circa tre ore di sonno.

L’insonnia a cascata può aumentare irritabilità, condizioni psicotiche, violenza domestica, azioni autolesioniste, distrazione, senso di vuoto, ansia-depressione.

Possono comparire anche attacchi di Panico durante il giorno come effetto dello Stress.

Lo Stress continuativo e la radicale modifica dello Stile di Vita, senza prospettive oggettive di miglioramento, hanno bisogno di una forte Resistenza, che in psicologia chiamiamo “Resilienza”, ossia della capacità di opporsi ai sintomi negativi, trovando soluzioni emotive e razionali creative e pragmatiche, in modo da adattarsi alle nuove condizioni di vita.

La RESISTENZA non significa in nessun caso la NEGAZIONE del problema emotivo-comportamentale, che anzi è un sintomo grave, e neanche la CONTRATTAZIONE della soluzione in autonomia eroica (ce la farò a fare tutto se.), ma neanche la PROIEZIONE del problema (Non dipende da me ma da. Non è colpa mia).

La RESILIENZA è la capacità di CHIEDERE e DARE AIUTO in uno SCAMBIO CONTINUO tra il dare e avere, di emozioni, comportamenti, azioni pragmatiche, fatti, strutture ecc.

Bisogna capire a quali emozioni e azioni positive legarsi per fare RESISTENZA ed ottenere la RESILIENZA; bisogna capire che bisogna CHIEDERE AIUTO, senza vergognarsi, telefonicamente o in videochat con psicologi, psicoterapeuti o psichiatri.

Noi sappiamo anche dagli studi di Neuropsicologia che possiamo fare riferimento a sette sistemi emotivi/cognitivi di base:

1) il sistema della RICERCA, del desiderio e dell’euforia, legato alla dopamina.
2) il sistema della RABBIA e della dominanza, legato al testosterone e alla serotonina.
3) il sistema della PAURA e dell’ansia, legato al cortisolo.
4) il sistema della SESSUALITÀ e della brama, legato agli ormoni sessuali.
5) il sistema della CURA e dell’amorevolezza, legato all’ossitocina.
6) il sistema della TRISTEZZA, del panico e della solitudine affettiva, legati all’assenza di CURA.
7) il sistema del GIOCO, della fantasia e della gioia, legati alla dopamina e all’endorfina.

Voi a quale di queste emozioni vi agganciate quando scrivete un post online, fate una videochiamata o parlate con qualcuno con cui convivete?

Vivete in solitudine? La casa è grande abbastanza? Avete almeno una finestra che guardi il sole?

Ci sono molti elementi strutturali, alcuni dei quali non possiamo cambiare, ma che dobbiamo capire come modificare lentamente per ottenere ad esempio più ore di sole.

Il Sole è il principale anti-depressivo naturale.

Fare attività fisica a casa è il secondo elemento strutturale contro lo Stress.

Per condizioni di eccesso di ognuna delle emozioni gravi, quali irritabilità, insonnia, attacchi di panico, depressione, idee fisse contro se stessi, aggressione ad altri, bisogna saper chiedere AIUTO.

E’ importante anche ACCETTARE AIUTO su segnalazione di un/una convivente o da una persona online o in videochiamata, quando non si hanno altre possibilità.

Non siamo sempre in grado a causa dello Stress di valutare noi stessi/stesse.

Sarebbe utile un investimento del Governo o delle Regioni per ottenere un sistema di software con algoritmi passivi e fenotipizzazione emotiva, per poter trovare da segnali indiretti tutte le persone a rischio di suicidio o violenza domestica e attivare in automatico il 112 e il 118. Le Università hanno la possibilità di collaborare, ma occorrono investimenti economici, strutturali e di personale specializzato, come la Polizia Postale ed Informatica.

Come psichiatra vi consiglio di usare MELATONINA se avete il risveglio dopo tre ore di sonno, ma soprattutto di SOSPENDERE Caffè, Tè, Coca Cola, Red Bull, Sigarette, perché tutte queste sono sostanze eccitanti che aumentano il Cortisolo e peggiorano lo Stress. Questo consiglio lo possono seguire tutti i lettori e le lettrici.

Vi ricordo di NON PRENDERE FARMACI di testa vostra, ma solo su indicazione medica.

EVITATE soprattutto Psicofarmaci, Antidolorifici, Antinfiammatori, Antibiotici, di testa vostra.
Prendeteli SOLO su indicazione medica.

L’insonnia iniziale, cioè l’incapacità di prendere sonno del tutto, è completamente diversa dall’insonnia da Cortisolo. Neanche questa si cura con le benzodiazepine, che possono produrre tossicomania, ma con Triazolam o Zolpidem, purché sempre e solo su indicazione medica.

Se state già assumendo psicofarmaci, dovete parlare subito col vostro psichiatra, telefonicamente o in videochat.

La Resilienza è anche fare leggere ad altri questi consigli.

CE LA FAREMO

Manlio Converti
Psichiatra

 

Compagni DiStanza, 6 eventi social di Iren luce gas e servizi

 Terranno compagnia al popolo del web. 6 incontri durante i quali ospiti d’eccezione parleranno delle grandi passioni degli italiani

Il cibo, le relazioni affettive, la musica, l’ambiente, il cinema e lo sport. Saranno questi i temi di 6 appuntamenti tematici che Iren luce gas e servizi trasmetterà in diretta sui propri canali Facebook, @irenlucegas, e Instagram @irenlucegaseservizi. A parlarne saranno coppie d’eccezione: Cristina Chiabotto e Davide Scabin, Veronica Ruggieri con Fabrizio Quattrini e Paola Turci, Gianluca Gazzoli e Luca Mercalli, Nicolo De Vitis con Nicoletta Romanoff e Claudio Marchisio.

È questo il modo in cui il Gruppo Energetico converte in eventi digitali una stagione fitta di appuntamenti inizialmente previsti sui territori. Ed è anche il modo in cui l’azienda vuole essere vicina agli italiani che in questo momento vivono una situazione inaspettata e difficile. E così si realizza anche un’occasione in più per farci compagnia e non rinunciare ad un momento di intrattenimento pur nella consapevolezza della situazione che tutti stiamo vivendo.

“Compagni DiStanza – dichiara Gianluca Bufo amministratore delegato di Iren Mercato – è una serie di eventi digitali realizzata da Iren luce gas e servizi e fortemente voluta da tutto il Gruppo. Quello stesso Gruppo che continua a garantire nei territori storici l’erogazione di servizi indispensabili per chiunque e lo fa con l’impegno straordinario di tutti i dipendenti. Con Compagni DiStanza vogliamo aggiungere ancora qualcosa: intrattenere gli italiani, entrando come amici in alcune delle case che abbiamo contribuito a illuminare e riscaldare”.

Calendario
1 Aprile ore 18.30: Cristina Chiabotto e Davide Scabin in Live dalla Cucina
3 Aprile ore 18.30: Veronica Ruggeri e Fabrizio Quattrini in Quarantena di Coppia
5 Aprile ore 18.30: Veronica Ruggeri e Paola Turci in Happy Hour Musicale
7 Aprile ore 18.30: Gianluca Gazzoli e Luca Mercalli in l’Ambiente dagli Ambienti di Casa
9 Aprile ore 18.30: Nicolò De Devitiis e Nicoletta Romanoff in Ciack, Motore, Azione
11 Aprile ore 18.30: Nicolò De Devitiis e Claudio Marchisio in Un Calciatore in Salotto.

Iren è una delle più importanti e dinamiche multiutility del panorama italiano e opera nei settori dell’energia elettrica, del gas, dell’energia termica per teleriscaldamento, della gestione dei servizi idrici integrati, dei servizi ambientali, e dei servizi tecnologici. È primo operatore nazionale nel teleriscaldamento per volumetria allacciata, terzo nel settore idrico per metri cubi gestiti e nei servizi ambientali per quantità di rifiuti trattati, quinto nel settore gas per vendita a clienti finali, quinto nell’energia elettrica per elettricità venduta. Iren è un produttore energetico eco-friendly per circa l’87% della propria produzione. Alla capogruppo Iren fanno capo le attività strategiche, amministrative, di sviluppo, coordinamento e controllo, mentre quattro società presidiano le attività per linea di business. Di queste Iren Mercato (denominazione commerciale Iren luce gas e servizi) è attiva nell’approvvigionamento e nella vendita di energia elettrica, gas e calore per teleriscaldamento e nella proposta di soluzioni complete ed evolute per la mobilità elettrica e la smart home.

#noicisiamo: cosa vedi dalla finestra? Il racconto su Torino

Un tema per ogni giorno della settimana è l’invito di Turismo Torino e Provincia rivolto a tutti i follower su Instagram e Facebook taggando @turismotorino #turismotorino

È in corso sul canale Instagram  di Turismo Torino e Provincia  ( https://www.instagram.com/turismotorino/?hl=it ) seguito da 21,2 mila persone, e sulla pagina Facebook  ( https://www.facebook.com/turismotorino/ ) con oltre 42mila fan, l’iniziativa #noicisiamo.

Coinvolgere i follower attivi  che seguono i due canali social stimolandone i ricordi e la fantasia è l’idea alla base dell’ATL. L’obiettivo? Continuare a raccontare le bellezze e le attrattive del capoluogo subalpino e della sua provincia (ricca di castelli e forti, laghi e colline, abbazie e montagne oltre che una ricca enogastronomia) passando la parola a chi ci vive o a chi, semplicemente, se ne è innamorato e custodisce bei ricordi attraverso i canali social più usati nel mondo dei viaggi e del turismo.

Ecco che i 7 giorni della settimana hanno una tematica, un invito a raccontare e condividere le innumerevoli attrattive e golosità del territorio taggando @turismotorino #turismotorino

LUNEDÌ: COSA VEDO DALLA MIA FINESTRA O COSA SOGNO DI VEDERE
Se abiti a Torino e provincia raccontaci cosa vedi dalla tua finestra o cosa vorresti vedere, se invece hai visitato il nostro territorio taggaci in uno scatto del tuo viaggio.
MARTEDÌ: UNA PROVINCIA GOLOSA
Il tuo piatto tipico preferito, una specialità o un prodotto che hai fotografato.
MERCOLEDÌ: QUIZ
Un quiz semplice legato a un tema o a una curiosità.
GIOVEDÌ: CORRI, PASSEGGIA, SCIA…
Pratichi uno sport all’aperto? Dove? Raccontacelo con uno scatto.
VENERDÌ: Andar Per Musei, Mostre Ed Eventi
Il tuo museo del cuore, l’ultima mostra che hai visto, l’evento sul territorio di cui non hai perso un’edizione.
SABATO: LA TUA PIAZZA PREFERITA
Le piazze sono i cuori delle città e spesso i luoghi che rimangono più impressi. Qual è la tua prediletta? Taggaci o raccontacela con una foto.
DOMENICA: LA GITA FUORIPORTA
Un paese, un lago, una località che ti piace visitare durante le tue gite fuoriporta.

Per ogni giorno, e quindi per ogni tematica, sarà compito del webteam di Turismo Torino e Provincia creare un highlights su Instagram e Facebook per le stories e i post al fine di condividere ogni giorno le emozioni e gli scatti di nostri follower.

 Con l’iniziativa social #noicisiamo   – sottolinea Daniela Broglio , Direttore di Turismo Torino e Provincia – vogliamo raccontare insieme a chi ci segue, ai nostri fan attivi, il territorio nell’attesa di poter nuovamente viaggiare; in questo momento drammatico dove l’imperativo è #iorestoacasa  è un invito a intraprendere il viaggio con i ricordi e la fantasia   al fine di avere tanti appunti per poi farlo di persona”.

Cercare tartufi, tradizione che diventa patrimonio dell’umanità

Martedì 23 Marzo il Consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana UNESCO, ha approvato a maggioranza la candidatura della cerca e cavatura del Tartufo a patrimonio culturale e immateriale dell’Umanità. 

L’Italia ha deciso di puntare sulla filiera con una profonda tradizione, fatta di uomini, storia e natura.

“Questa è una notizia che ci aiuta a guardare avanti- dichiara Fabio Carosso Vicepresidente della Regione Piemonte -“La cultura del tartufo”, candidata a patrimonio immateriale dell’umanità, e’ un pezzo di arcobaleno che vediamo dalle nostre case per il rilancio del nostro Paese e del Piemonte. Mai come adesso il nostro territorio e i frutti di questa terra potranno essere il volano per l’economia della nostra regione.”