LIFESTYLE- Pagina 115

#DaCasaCon di Laura Pompeo compie tre anni

La rubrica online #DaCasaCon di Laura POMPEO  mercoledì 19 aprile h 19 festeggia i tre anni con una puntata speciale !(con oltre 200 incontri e  5 milioni di visualizzazioni/ascolti)

Gli appuntamenti “Da Casa Con” – attraverso le testimonianze di persone che “per vita e per mestiere sono attenti osservatori e portatori di opinioni utili” – hanno preso il via nella primavera 2020.
Dal settembre 2021 invece  “Da Casa Con” va alla scoperta dei punti di svolta nella vita di grandi personalità del nostro tempo, dai sindaci di Torino Valentino Castellani e Stefano Lo Russo fino a Pupi Avati, Bruno Segre e Monsignor Luigi Bettazzi.
(Qui l’elenco delle oltre 200 conversazioni svolte sinora: www.laurapompeo.it/agenda/)
Laura Pompeo, Assessore alla Cultura e al Turismo della Città di Moncalieri (TO), archeologa ed esperta di valorizzazione dei beni e delle attvità culturali, ha ideato e avviato nel pieno del primo lockdown una rubrica  di incontri in diretta FaceBook con ospiti noti, nomi rappresentativi di ambiti diversi della società, dal livello locale all’internazionale,  invitati da casa… non a caso!
La trasmissione e’ nata nell’aprile 2020, quando l’isolamento a cui eravamo costretti  aveva messo in pausa le relazioni sociali in presenza, cercando di  attivare risposte positive a una situazione drammatica, anche mediante il confronto attivo tra ospiti e pubblico.
Ne è scaturito un vero e proprio format, con personaggi che sono riferimenti ciascuno nel proprio settore di attività, che hanno raccontato come stavano vivendo l’emergenza sanitaria e la “clausura”. A partire dal primo test con la grande attrice, regista e scrittrice moncalierese (e cara amica) Sara D’Amario, la serie  ha avuto immediatamente un  successo entusiasmante, senza flessioni neanche alla ripresa dei normali ritmi di  vita.
E così #DaCasaCon è passata… di casa in casa, coinvolgendo milioni di persone su Facebook, con dirette di circa mezz’ora  (nel 2020 fino a  4 puntate alla settimana, il mercoledì h 19, https://www.facebook.com/LauraPompeo2020 , con numerose repliche settimanali su vari media): una conversazione “a cuore aperto” dal salotto virtuale di Laura Pompeo, in cui l’interlocutore, dalla propria abitazione, svela al pubblico anche il suo lato “meno noto”. Si spazia  attraverso temi diversissimi, sempre legati all’attualità: dalla medicina alla cultura, dallo spettacolo all’ imprenditoria, allo sport e molto altro.
Ci sono state anche puntate  speciali, come l’intervista fatta in presenza, in diretta da Torino, da un  teatro Alfieri  gremito, all’Onorevole Mauro LAUS.
La rubrica e’ cresciuta ulteriormente diventando sempre più crossmediale: dopo Facebook e YouTube, dopo il podcast su Spotify, che raccoglie tutti gli incontri https://open.spotify.com/show/6iJwrcwL8Xu3olYaCjWMyq?si=tGAhDqt9TZ6deOesQGrgLw,
da marzo 2022, grazie a Gianni Ricci, e’  anche su R𝗮𝗱𝗶𝗼 𝗠𝗼𝗻𝗰𝗮𝗹𝗶𝗲𝗿𝗶 (www.radiomoncalieri.net) con  150.000 ascolti mensili in 65 paesi del mondo. Da un mese anche su RadioStella.
A maggio 2022 il libro con le prime 40 conversazioni realizzate durante la quarantena, pubblicato dall’editore Pintore (www.pintore.com), ha avuto un grandioso  battesimo al Salone Internazionale del Libro di Torino. Ora e’ in chiusura il secondo volume.
Laura Pompeo sottolinea che “#DaCasaCon tratteggia  un affresco della nostra società, svelando anche figure poco conosciute ai più,  appassionando le diverse generazioni che fruiscono della rubrica attraverso le varie piattaforme: collegamenti da tutto il Paese per le dirette Facebook; lo seguono i giovani mediante i podcast su Spotify; l’ascoltano gli italiani all’estero attraverso le web radio; altri ancora l’approfondiscono attraverso il libro.
Tutta la mia gratitudine va agli ospiti e ai tantissimi amici – vecchi e nuovi – che con costanza e calore seguono  un progetto e consentono un risultato che, dopo tre anni, mi sembra ancora inaspettato e magnifico!”.
Non da ultimo, quasi due anni fa, DaCasaCon ha dato vita a due spin off:
-𝗟𝗘 𝗢𝗣𝗜𝗡𝗜𝗢𝗡𝗜 𝗘 𝗜 𝗗𝗜𝗡𝗧𝗢𝗥𝗡𝗜 – 𝗩𝗼𝗰𝗶 𝗱𝗮𝗹 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼. Il format di incontri online per dare voce alle storie e alle opinioni dell’Area metropolitana torinese e piemontese in generale. Per raccontare i mestieri, i bisogni, le nuove risorse e per approfondire temi attraverso lo sguardo di attenti osservatori. Condotto da Laura Pompeo insieme a  𝗠𝗶𝗿𝗲𝘀𝗶 𝗙𝗶𝘀𝘀𝗼𝗿𝗲.
-𝗠𝗢𝗡𝗖𝗔𝗟𝗜𝗘𝗥𝗜 𝗡𝗘𝗟 𝗖𝗨𝗢𝗥𝗘. 𝗗𝗮 𝗠𝗼𝗻𝗰𝗮𝗹𝗶𝗲𝗿𝗶 𝘀𝗶 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲: la rubrica mensile in cui 𝗚𝗶𝗮𝗻 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗼 𝗖𝗵𝗶𝗲𝗽𝗽𝗶𝗻𝗼, carabiniere e scrittore di origine moncalierese che vive a Velletri, rintraccia  i moncalieresi nel mondo che non dimenticano le proprie origini.

Sognare la vita fantasticando

LIBERAMENTE Di Monica Chiusano
Le vecchie giostre, con le criniere dei cavalli che sembrano vere…
Ci hanno insegnato quanto possa essere esaltante girare in tondo e quanto esilarante sia sognare la vita fantasticando …
Facciamolo un ultimo giro su quella giostra, anche solo osservando una bizzarra illustrazione o immaginando di andarci seduta stante …Poter così nuovamente guardare dall’alto tutte le nostre sterili corse e le nostre piccolezze, sfiorando le nuvole …
🐴🎪

I bijoux di Mari

PENSIERI SPARSI

Collane, braccialetti, anelli e orecchini, tutti realizzati da Marisa, detta Mari, con una tecnica che prende ispirazione dal “kintsugi” antica arte giapponese che consiste nel riparare ceramiche rotte riunendo i cocci con dell’oro liquido.
Come nasce questa passione ? Fin da ragazzina Mari scopre di essere allergica alla maggior parte dei metalli e quindi realizza per se stessa bijoux all’uncinetto; il successo è immediato, tutte le sue amiche glieli chiedono.
Anni dopo apre una sartoria, cucire e ricamare fanno parte del suo DNA, l’ottima manualità l’aiuta anche in questo lavoro ma la passione per i bijoux esplode nuovamente e una decina d’anni fa decide che collane e bracciali devono ritornare nella sua vita
E così, anche grazie all’amore per l’antiquariato che condivide con il marito, decide di esporre le sue creazioni nei vari mercatini vintage: la prima domenica del mese a Moncalieri, la seconda in Liguria a Chiavari, la terza in Gran Madre a Torino, il quarto sabato a Cuneo ed infine l’ultima domenica del mese a Giaveno.
Proprio a Chiavari, nel 2017, succede quello che ha poi determinato lo stile attuale dei bijoux di Mari : un prezioso e antico piatto di porcellana le scivola fra le dita e a terra restano i cocci.
Il piatto è talmente bello che buttarlo sarebbe un vero peccato; iniziano una serie di esperimenti, Mari si cimenta con frese, fresette e pinze da ceramica.
Un laboratorio di lingerie vicino a casa sua chiude i battenti e lei ne approfitta per comprare tutte le bobine di preziosi fili da ricamo in seta e lame’, ormai introvabili, che serviranno per realizzare le collane ( sei fili dorati e sei neri) alle quali saranno poi appesi i ciondoli ricavati dai cocci delle antiche ceramiche e porcellane.
“Sono nel mio laboratorio dalle 8,15 fino alle 21.30 per creare i bijoux da poter esporre nei mercatini ma non mi pesa perché ho sempre considerato un gioco il mio lavoro”.
“Qual’e’ la collana  che hai tenuto per te e che non venderesti mai”?
“Quella raffigurante una donnina con un puntaspilli, per non dimenticare da dove vengo”
Potete ammirare le creazioni di Mari su Instagram: Fatto a mano da mari1
Didia Bargnani

Torino, ristoranti chiusi: civiltà finita?

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Il famoso Cuculo di via Roma

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Ho provato a ricordare  scrivendoli su un foglietto i ristoranti chiusi negli ultimi anni a Torino. Si tratta di un numero altissimo: il “San Giorgio “ al Castello Medievale ,la “ Vecchia Lanterna “,i “ Due lampioni” ,” Cuculo”, il “Giardinetto“, il “Gran Giardino”, poi diventato la “Rotonda“, la “Cittadella“, ”Cucco“, l ’”Antico cervo“, “La smarrita“, “Ferrero“ ,il “Rendez – Vous“ , il Tiffany, Villa “Sassi“, la “Fontana luminosa“ ,il “Baccarat“ , il “Firenze“, il “Pavia“, il “Passator cortese“, il “Ciacolon “, il “Bastian Contrario“,  “il Muletto“, il “RistoDante”, il “Giancarlo“, la “Capannina”, ”la Pace,” l’”Appennino pistoiese”, ”l’Abetone“, il “Bridge“, “Calandrino”, “Mon Ami”, “Osvaldo”, “La fontana dei francesi”, “Perbacco”, “Montecarlo”. E qui mi fermo, anche se potrei continuare con altri nomi come il ristorante friulano  il “Camin“ che prese il posto di Gipo in  corso Francia, un locale dove non volli mai mettere piede per antipatia verso il cantautore allora apertamente comunista. Ogni nome mi ricorda una storia, degli amici con cui andavo a cena ,degli episodi piacevoli di serenità, di allegria, di intimità. Mio padre amava le cene al ristorante e ogni settimana si andava a cenare. Mi ha abituato al piacere della civiltà della tavola.  Sicuramente una giovinezza dorata per parafrasare Elena Croce. Lui ci andava in giacca e cravatta anche d ‘estate e voleva che tutti seguissimo il suo stile che allora non era solo nostro, ma di tanti torinesi. E poi ho cominciato ad andarci io con compagne di liceo e con le prime amiche. Capisco bene di essere stato un privilegiato. Un privilegiato soprattutto perché ho conosciuto una Torino che non c’è più. Ogni locale con  il ricordo di uno stile e  con un’ eleganza scomparsa. Ogni esame superato all’ università ,andavo a festeggiarlo al ristorante. Un passato che forse  oggi idealizzo e che non c’è più,  ma che  è motivo di piacere ricordare, anche se devo constatare che quegli ambienti eleganti o anche semplici ,ma  sempre accoglienti, appartengono ad un passato, ad una civiltà torinese, come avrebbe detto Mario Soldati, che è stata travolta dai tempi nuovi e non sempre felici. Era bello cenare con  il filosofo Oscar Navarro che si dilettava di cucina insieme al latinista Vincenzo Ciaffi, come era bello ritrovarsi insieme a Mario Bonfantini e a Liana  De Luca, la poetessa  di cui il grande francesista si era follemente innamorato . Era piacevole ritrovarsi la sera con Edoardo Ballone, sociologo e giornalista che diventava la “forchetta curiosa“ del giornale “La stampa“, sempre alla ricerca di nuovi locali. Anche loro appartengono ad un tempo perduto che non tornerà mai più.

“I Sabati e le Domeniche del Villaggio”, 14 camminate per le colline torinesi

“Cammino Don Bosco”

Sulle strade di “Colori e Sapori” 

Da domenica 16 aprile a domenica 22 ottobre

Chieri (Torino)

Titolo quasi “leopardiano” (non fosse per l’aggiunta delle “domeniche”), “I Sabati e le Domeniche del Villaggio” vede protagonisti i Comuni della collina torinese aderenti al progetto “Strade di Colori e Sapori”. In cosa consiste? In 14 camminate lungo il “Cammino Don Bosco” studiate e realizzate dall’associazione sportiva dilettantistica “Nordic Walking Andrate”.

Il primo appuntamento è per domenica 16 aprile, con “Cammina Santena”, con partenza alle ore 9 dall’ingresso del “Castello Cavour”; l’ultimo, domenica 22 ottobrea Cinzano.

In mezzo, gli appuntamenti di Pecetto T.sePralormoPavaroloMarentinoPino T.seTrofarelloRiva presso ChieriCarmagnolaCambianoArignanoSciolze, e Chieri, dove sabato 21 ottobre , in occasione di “Cammina Chieri”, verranno premiati  i partecipanti con il maggior numero di presenze.

 Le camminate sono gratuite. L’unico costo a carico dei partecipanti – pari a 12 euro– è rappresentato dal Kit del camminatore” (assicurazione valida fino al 31 dicembre 2023, credenziale e Guida escursionistica del “Cammino Don Bosco” con cartina).

Infoiscrizioni e programmi sulle camminate: tel. 334/6604498 – info@camminadonbosco.eu – www.camminadonbosco.eu

“Questa iniziativa fa parte di un progetto più ampio di promozione del territorio del chierese-carmagnolese. Attraverso l’organizzazione di camminate e biciclettate che vedono protagonisti i Comuni aderenti al protocollo di ‘Strade di Colori e Sapori’, uniamo l’attività fisica alla possibilità di approfondire la conoscenza del territorio a partire dalle eccellenze agroalimentari locali e alle fiere e sagre costruite attorno ad esse – spiega l’assessora al Turismo del Comune di Chieri Elena Comollo – Il tutto all’insegna del turismo lento, che attraversa i nostri paesaggi e si ferma ad apprezzarne i prodotti ma anche il suo patrimonio culturale, ambientale e produttivo”.

In occasione di “Cammina Santena”, che avrà luogo domenica 16 aprile, nel “Salone Diplomatico” di “Palazzo Cavour” si svolgerà un convegno (ore 15) sul futuro del progetto “Strade di Colori e Sapori”, in cui verranno presentati, alla presenza del sindaco santenese Roberto Ghio, gli esiti dello studio relativo alla valutazione delle possibilità di “gestione associata” delle aree boscate ricadenti lungo l’itinerario escursionistico “Cammino Don Bosco”.

g.m.

Nelle foto:

–       Veduta dal “Cammino Don Bosco”

–       Elena Comollo

Vacanze, no stress

Si avvicina il periodo delle vacanze estive e, come ogni anno, si ripropone il problema di scegliere la località, ed entro certi limiti il periodo.

Qualche decennio fa dalle grandi città ci si spostava semplicemente in qualche località alpina o di mare, nel raggio di un centinaio di chilometri o meno, perché il fine unico della vacanza era, appunto, riposarsi, fuggire dall’afa cittadina, evitare i negozi chiusi per due-tre settimane e, magari, trovarsi con le persone che ogni anno affluivano nella stessa località.

Col passare del tempo, vacanza è diventato sinonimo di viaggio o di soggiorno organizzato e sono così cominciate le invasioni barbariche della Sardegna, delle Baleari, delle isole greche, della Croazia e di altri Paesi che si prestano, almeno sulla carta, a consentire il meritato riposo a quanti vi giungono sostituendo ettari di vegetazione con il cemento.

Non si capisce, tuttavia, per quale ragione una persona (nel caso di gruppi c’è sempre qualcuno che lancia l’idea) scelga la località più gettonata di quell’anno, che avrà di conseguenza un affollamento maggiore di quello che avresti in città in quel periodo, prezzi carissimi per la legge della domanda e dell’offerta, servizi che a quel punto diventano insufficienti o di qualità scadente e, dulcis in fundo, stress al posto del ventilato relax.

Se fate caso, ogni anno c’è almeno una località presa di mira dai vacanzieri da tastiera: Formentera piuttosto che Cap d’Adge, la Corsica piuttosto che la Sardegna, il Salento, la Grecia.

Ho cominciato a viaggiare per vacanza ormai quarant’anni fa ed ho sempre scelto località a me sconosciute che, a seconda dello stato d’animo di quell’anno, offrissero natura oppure cultura, relax o divertimento oppure la possibilità di migliorare un idioma.

Complice la chiusura estiva di alcune grandi aziende che obbligavano ad andare in ferie ad agosto, tradizione finalmente interrotta dal compianto Sergio Marchionne, si aveva l’abitudine di andare in ferie nel periodo più affollato, più caro e, spesso, non migliore come meteo.

Ora la concentrazione di vacanzieri si è dilatata su più periodi dell’anno ma l’abitudine di scegliere località alla moda non è venuta meno.

In particolare, non è chiaro il motivo per cui le ferie siano quasi un obbligo, al punto che molte famiglie chiedono un prestito per recarsi in vacanza: non puoi semplicemente fare gite in giornata, approfittando magari del tempo libero per visitare le valli vicino casa, oppure andare in località meno richieste o, semplicemente, restare nelle città spesso svuotate per visitare musei, mostre, arte e storia?

E’ una pratica che all’estero è piuttosto normale, almeno tra quanti conosco in Germania, Svizzera, Francia ed altri Paesi nei quali, guarda caso, i tour operator non hanno le dimensioni di quelli nostrani.

In un periodo di crisi, qual è quello attuale, chiedere un prestito per andare in vacanze stressandosi poi per poter pagare le rate è un controsenso, ma lo sarebbe anche in un periodo non critico. Il consumismo, il marketing esasperato che ci fa sentire inadeguati, inferiori agli amici, se non andiamo in vacanza in posti esotici o alla moda, l’idea che restare in città durante le due settimane di ferie sia da perdenti ci porta ad adottare comportamenti deleteri per la nostra autostima, per la nostra economia e, talvolta, per la nostra salute.

Volersi paragonare sempre agli altri, non capire che l’unicità di ognuno di noi è un valore e non un disvalore cui porre rimedio ci porta necessariamente a subire la vita che altri hanno deciso per noi, anziché vivere la nostra da protagonisti.

Se dedicassimo anche solo una sera a programmare serenamente il viaggio con largo anticipo, almeno per la località ed il periodo, scegliendo i dettagli anche in seguito, potremmo finalmente parlare di vacanza anziché inserire negli extra persino la tortura del controesodo.

Sergio Motta

Amici a 4 zampe per supportare le persone fragili

Il Piemonte rivoluziona l’assistenza rivolta allle persone più fragili: nei piani di supporto alla loro condizione saranno inclusi anche gli animali d’affezione.

Pertanto, al momento della presa in carico da parte dei servizi la persona assistita dovrà dichiarare anche il proprio animale domestico, che verrà così inserito nel percorso predisposto dalla Regione, che prevede l’accesso agli ambulatori veterinari sociali e il rifornimento di cibo.

L’assessore regionale alla Famiglia con delega al Benessere animale precisa che con il finanziamento della Regione il Banco alimentare del Piemonte darà sostegno non solo agli utenti in difficoltà alimentare, ma anche ai loro animali con la fornitura di cibo, giochi e cucce.

Cannelloni primaverili con fave e piselli

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I cannelloni rappresentano un primo piatto classico, con l’arrivo della primavera il ripieno diventa piu’ leggero, profumato, ricco di vitamine

La primavera è alle porte. Sulle bancarelle dei mercati fanno capolino tante nuove verdure e legumi quali fave e piselli freschi, alimenti preziosi per la salute; come resistere alla tentazione di portarli in tavola protagonisti dei piatti piu’ fantasiosi? I cannelloni rappresentano un primo piatto classico, con l’arrivo della primavera il ripieno diventa piu’ leggero, profumato, ricco di vitamine per un piatto tutto sapore e delicatezza.

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Ingredienti per 15 cannelloni:

1 confezione di sfoglia fresca per lasagne “pronte in teglia” (15 sfoglie)

200gr. di ricotta fresca

200gr. di fave fresche

200gr.di piselli freschi

200gr. di broccoli

800ml di besciamella

100gr.di fontina Aosta

50gr. di parmigiano grattugiato

Burro, sale,pepe q.b.

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Cuocere a vapore i broccoli e i piselli, sbollentare le fave e privarle della pellicina, lasciar raffreddare. In una ciotola mescolare la ricotta con il sale, il pepe, un cucchiaio di parmigiano e la fontina tagliata a dadini; unire i broccoli sminuzzati, le fave e i piselli, aggiustare eventualmente di sale. Farcire Ie sfoglie con il ripieno, arrotolare e formare 15 cannelloni, sistemarli in una teglia per lasagne precedentemente imburrata, coprire con la besciamella e il rimanente parmigiano. Cuocere in forno a 180/200 gradi per circa 30’ fino a completa doratura.

 

Paperita Patty

 

Il gioiello diventa Sensual… con le creazioni firmate Barbara Lorenzo

Eleganza, anticonformismo, sensualità. I gioielli, da sempre, completano ed impreziosiscono il look femminile. A Torino, la creativa Barbara Lorenzo, dopo aver lanciato, in piena pandemia, il suo brand CreaTo, presenta ora le sue nuove ed ultimissime collezioni. La presentiamo nell’intervista che segue.

Come e quando nasce la passione per i gioielli?

Ho iniziato a creare gioielli nel 2005, nel corso degli anni ho sperimentato tantissime tecniche e utilizzato innumerevoli materiali.

Hai scelto come nome del brand CreaTo. Ce lo spieghi?

CreaTo, creatività, passione, originalità e innovazione a Torino. Questa è la mia città adottiva, io nasco a Firenze ma da bambina mi sono trasferita con la mia famiglia a Torino. La storia della moda italiana nasce proprio a Torino. Il capoluogo piemontese è, da sempre, simbolo di eleganza e raffinatezza. Proprio a Torino, il 3 marzo 1911, per la prima volta una donna italiana indossò un paio di pantaloni femminili. Un gesto nuovo ed originale, una vera e propria rivoluzione nel campo della moda italiana. Il fatto che sia successo a Torino non è casuale. Torino ha la mente aperta verso la novità, curiosa del mondo, non ha paura di cambiare pur rimanendo fedele alle proprie tradizioni, ciò che sto apprezzando grazie ad un compagno sabaudo.

Che tipo di gioielli ti piace creare?

Amo creare gioielli semplici e originali che possono essere indossati tutti i giorni, utilizzando materiali “non preziosi”.

A chi ti ispiri?

A Coco Chanel. Lei, con le sue inimitabili perle e il suo stile, mi ha ispirato e mi ispira. Le mode passano, lo stile resta.

Quali studi hai fatto?

Ho frequentato per 3 anni la scuola d’arte collegata all’istituto delle belle arti. Nella vita di tutti i giorni ho un lavoro che richiede grande responsabilità, ma poi trovo rifugio nel creare i miei gioielli, questo mi permette di esprimere la mia creatività e la mia sensibilità.

Qual è la tua idea circa i gioielli?

I gioielli non sono fatti per dare alle donne un ‘aura di ricchezza ma per renderle belle.


Quali materiali preferisci usare per le tue creazioni?

Pietre dure, laviche, alluminio, cordini di juta ed alcantara, il caucciù, la resina ed altri metalli. Presto realizzerò anche gioielli con materiali sostenibili e provenienti dall’economia circolare. Trovo molto stimolante sviluppare qualcosa che provenga da uno scarto e che possa dare vita a qualcosa di nuovo, semplice ma elegante.

Il gioiello è un accessorio anche da uomo?

Assolutamente sì.

Che cosa esprime nella donna e cosa comunica nell’uomo?

Nella donna sicuramente eleganza e femminilità. Invece l’uomo che indossa un gioiello, bracciale collana o anello che sia, è audace e sicuro di sé.

Vuoi parlarci delle ultime due collezioni – Arte e Sensual -?

La collezione Arte nasce dall’amore per artiste geniali quali Frida Khalo.
Sono quadrati in legno con la tecnica della foglia oro su cui è ritratta l’immagine di artisti e opere famose come: Fida Khalo,  Hayez, Van Gogh,  Klimt, Vermeer, Botticelli.

Invece la Sensual?

La collezione Sensual, riprende le body chain apparse per la prima volta nei primi anni 2000. L’uso della catena esiste da sempre nel mondo della moda, la borsa con la catena di Chanel era anticonformista. L’idea base è quella di un gioiello che vuole vestire e non adornare, costringere o coprire il corpo. Abbinate ai grandi trend del decennio, come la vita bassa e i top a farfalla, erano indossate da celebrities come Christina Aguilera, Beyonce, Shakira e Paris Hilton, soprattutto al mare sui costumi da bagno. Dal 2022 i bijoux per il corpo non sono più solo per la spiaggia. Ciò mi ha ispirato a creare un gioiello-accessorio in grado di rendere unico anche un semplice tubino nero. Nell’ultimo anno si è riscoperto il significato di questo elemento ritmico quale segnale di una femminilità forte e potente che vuole accompagnare una generazione di donne che ha fame di libertà ed autodeterminazione. Negli anni ‘70 le catene erano rock and roll, oggi sono sensuali, da qui il nome della mia collezione. Come sempre il gioiello spesso è un simbolo.

Per chi fosse interessato a conoscere le sue creazioni di Barbara Lorenzo, l’appuntamento è per giovedì 20 aprile tra le 17.00 e le 22.00, presso La Reserve in via Avogadro 10, a Torino.

Alessandro Sartore


Serata evento di Crida a Torino ispirata a Marella Agnelli

Crida Milano, il brand di Cristina Parodi e Daniela Palazzi, ispirato all’inconfondibile eleganza e artigianalità della moda Made in Italy, arriva a Torino il 17 aprile, dalle 17:00 alle 20:00 con una speciale serata-evento.

 

La cornice è la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Nello spazio dedicato a linguaggi culturali contemporanei e alle principali tendenze artistiche, si terrà un esclusivo cocktail party di presentazione dell’attuale collezione Primavera-Estate 2023 del brand.

 

Riviera, questo il nome della proposta di stagione, riporta immediatamente alla mente l’Emilia-Romagna, la regione che ha ispirato la collezione estiva. L’arte dell’accoglienza, la simpatia, l’ottimismo e il buon cibo che caratterizzano questa terra si riflettono subito nella gamma vastissima di colori brillanti: rosa acceso, verde mela, giallo oro, bruciato ma anche azzurro e blu elettrico. Non manca il rosso del modello Maranello, un omaggio alla terra simbolo della velocità e dei motori.

 

Spazio poi anche le anticipazioni della prossima stagione, con i modelli della collezione autunno-inverno 2023-2024, dedicata proprio al capoluogo Piemontese ed ispirata ad una donna che in questa regione ha vissuto ed ha lasciato un’impronta di eleganza assolutamente unica: Marella Agnelli.

 

Raffinatissima, mai troppo appariscente e soprattutto dotata di uno stile personale e riconoscibile, Marella Caracciolo di Castagneto è stata molto più della moglie dell’avvocato Agnelli. Cosmopolita, collezionista d’arte, designer e fotografa è stata l’incarnazione stessa di uno stile ancora attualissimo e contemporaneo che ha fortemente ispirato il brand.

 

Presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, attuale presidente della fondazione e dello IEO-CCM, l’Istituto Europeo Oncologia-Centro Cardiologo Monzino, la serata diventa anche occasione per Crida Milano non solo di presentare le proprie collezioni, ma anche di vendere una selezione dei propri modelli a scopo benefico. Il 10% del ricavato sarà, infatti, devoluto all’IEO-CCM, per continuare a promuovere la ricerca su malattie che, proprio grazie ai ricercatori e al sostegno che ricevono, sono sempre più curabili.