LIFESTYLE- Pagina 113

Play with Food – La scena del cibo: arte e convivialità alla Reggia di Venaria

Per tutti i weekend di maggio la Venaria Reale propone una programmazione artistica dedicata totalmente al tema del cibo, in collaborazione con Play with Food – La scena del cibo, il primo festival di teatro e arti performative interamente dedicato al cibo, con la direzione artistica di Davide Barbato e il coordinamento di Elisa Bottero.

Il cibo e la convivialità sono temi estremamente interessanti per artisti e pubblico, in quanto attivano storie ed esperienze presenti nella vita e nelle memorie di tutti: parlare di cibo, così come condividere un pasto, significa parlare una lingua comune a tutte le persone, ed entrare in relazione profonda con noi stessi e gli altri.

Mangiare insieme in silenzio, scoprire che un ricettario nasconde un libro delle fiabe, immergersi nei suoni intimi e domestici di una cucina, incontrare inaspettatamente la poesia tra le pagine di un menu: sono queste le esperienze che potranno vivere i visitatori della Reggia e dei Giardini tutti i sabato e le domeniche di maggio.

Con il Menù della Poesia, i clienti del Caffè degli Argenti e della Caffetteria Patio dei Giardini potranno scegliere, da un menu speciale, alcune delle più belle poesie dedicate al cibo, recitate direttamente al tavolo da attori e attrici nei panni di maîtres d’eccezione.

Sempre al Caffè degli Argenti, la performer Chiara Vallini accoglierà i visitatori con Ricettario/Lato B, un mini-spettacolo di appena cinque minuti che porterà due spettatori alla volta in un mondo fantastico celato tra le righe di una ricetta.

Fabio Bonelli porta invece alla Reggia il suo progetto Musica da cucina, in una versione inedita pensata per il Giardino delle Rose: pentole, padelle, imbuti e cucchiai generano un tappeto di improvvisazioni d’ambiente e dilatate, tra elettronica, folk e suoni concreti, da ascoltare a occhi chiusi, sdraiati sul prato.

Tre momenti conviviali imperdibili saranno proposti da Fabio Castello e Associazione Le Sillabe con Pranzo e Cena in silenzio: tra i profumi degli Orti o nello splendore del Rondò alfieriano, i commensali sono invitati a condividere un pasto in totale silenzio, per riscoprire il valore dei gesti in un tempo disteso e rilassato.

Non mancherà un appuntamento dedicato ai più piccoli e alle loro famiglie: con La taverna del disgusto, la compagnia dei Fools ci porterà a scoprire l’osteria più mostruosa del mondo, dove una cuoca strega pasticciona è alle prese con ricette disgustosamente prelibate!

Tutte le performance e gli spettacoli (tranne Pranzi e Cene in silenzio) sono compresi in tutti i biglietti di ingresso alla Reggia, ad accesso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Pranzi e Cene in Silenzio (6 e 7 maggio 2023): 30 euro. Il costo comprende anche la visita alla Reggia e ai Giardini.

Per i Pranzi e le Cene in Silenzio la prenotazione è obbligatoria (max. 50 posti per ogni pranzo o cena) alla mail silvia.caruso@compass-group.it. In fase di prenotazione è possibile indicare eventuali intolleranze o regimi alimentari speciali.

Clicca qui per il programma completo


CALENDARIO

 

sabato 6 maggio 2023

Menù della Poesia
– dalle 10:30 alle 15:00 > Caffè degli Argenti (Terrazza)
– dalle 16:00 alle 18:30 > Patio dei Giardini

Pranzo in silenzio
 ore 13:00 > Cascina Medici del Vascello

Cena in silenzio
 ore 21:00 > Rondò alfieriano

domenica 7 maggio 2023

Ricettario/Lato B
 dalle 10:00 alle 12:30 / dalle 13:00 alle 15:30 / dalle 16:00 alle 18:30 > Caffè degli Argenti

Menù della Poesia
– dalle 10:30 alle 15:00 > Caffè degli Argenti (Terrazza)
– dalle 16:00 alle 18:30 > Patio dei Giardini

Musica da cucina – Edizione speciale per La Venaria Reale
 dalle 10:30 alle 12:30 / dalle 13:00 alle 15.00 / dalle 15:30 alle 18:00 > Giardino delle Rose (in caso di pioggia gli spettacoli si svolgeranno presso la Testata della Scuderia)

Pranzo in silenzio
 ore 13:00 > Cascina Medici del Vascello

sabato 13 maggio 2023

Menù della Poesia
– dalle 10:30 alle 15:00 > Caffè degli Argenti (Terrazza)
– dalle 16:00 alle 18:30 > Patio dei Giardini

Musica da cucina – Edizione speciale per La Venaria Reale
 dalle 10:30 alle 12:30 / dalle 13:00 alle 15.00 / dalle 15:30 alle 18:00 > Giardino delle Rose (in caso di pioggia gli spettacoli si svolgeranno presso la Testata della Scuderia)

La Taverna del Disgusto
 ore 11:00 / ore 15:30 > Fantacasino (in caso di pioggia gli spettacoli si svolgeranno presso Cascina Medici del Vascello)

domenica 14 maggio 2023

Ricettario/Lato B
 dalle 10:00 alle 12:30 / dalle 13:00 alle 15:30 / dalle 16:00 alle 18:30 > Caffè degli Argenti

Menù della Poesia
– dalle 10:30 alle 15:00 > Caffè degli Argenti (Terrazza)
– dalle 16:00 alle 18:30 > Patio dei Giardini

Musica da cucina – Edizione speciale per La Venaria Reale
 dalle 10:30 alle 12:30 / dalle 13:00 alle 15.00 / dalle 15:30 alle 18:00 > Giardino delle Rose (in caso di pioggia gli spettacoli si svolgeranno presso la Testata della Scuderia)

sabato 20 maggio 2023

Menù della Poesia
– dalle 10:30 alle 15:00 > Caffè degli Argenti (Terrazza)
– dalle 16:00 alle 18:30 > Patio dei Giardini

domenica 21 maggio 2023

Menù della Poesia
– dalle 10:30 alle 15:00 > Caffè degli Argenti (Terrazza)
– dalle 16:00 alle 18:30 > Patio dei Giardini

sabato 27 maggio 2023

Ricettario/Lato B
 dalle 10:00 alle 12:30 / dalle 13:00 alle 15:30 / dalle 16:00 alle 18:30 > Caffè degli Argenti

Menù della Poesia
– dalle 10:30 alle 15:00 > Caffè degli Argenti (Terrazza)
– dalle 16:00 alle 18:30 > Patio dei Giardini

La Taverna del Disgusto
 ore 11:00 / ore 15:30 > Fantacasino (in caso di pioggia gli spettacoli si svolgeranno presso Cascina Medici del Vascello)

domenica 28 maggio 2023

Ricettario/Lato B
 dalle 10:00 alle 12:30 / dalle 13:00 alle 15:30 / dalle 16:00 alle 18:30 > Caffè degli Argenti

Menù della Poesia
– dalle 10:30 alle 15:00 > Caffè degli Argenti (Terrazza)
– dalle 16:00 alle 18:30 > Patio dei Giardini

Musica da cucina – Edizione speciale per La Venaria Reale
 dalle 10:30 alle 12:30 / dalle 13:00 alle 15.00 / dalle 15:30 alle 18:00 > Giardino delle Rose (in caso di pioggia gli spettacoli si svolgeranno presso la Testata della Scuderia)

Il Gelato di Latte Biraghi anche quest’anno in Piazza San Carlo a Torino

Prodotto fresco ogni ora con tre soli ingredienti: il 

Con oltre 110 mila gelati serviti nel 2022, il Gelato di Latte dell’azienda di Cavallermaggiore si conferma un punto di riferimento di bontà e genuinità in Piazza San Carlo a Torino

Torino, 2 maggio 2023 – Con l’avvicinarsi della bella stagione, lo storico Gelato di Latte del Negozio Biraghi di Piazza San Carlo, servito direttamente dalle sue storiche vetrine, si conferma l’alleato ideale per gli abitanti e i visitatori presenti a Torino.

Il Gelato di Latte di Biraghi è un prodotto artigianale unico, costituito da tre semplici ingredienti: latte, panna e zucchero, senza emulsionanti, aromi né stabilizzanti. Viene realizzato ogni ora con il latte fresco proveniente esclusivamente dalle province di Cuneo e Torino, e viene servito solamente nel cono o nella coppetta per esaltarne le proprietà nutritive e il gusto, garantendone così l’alta qualità, che lo rende così amato da torinesi e turisti.

La storia del Gelato di Latte Biraghi ha inizio negli anni Cinquanta allo Spaccio Freschi dell’azienda, situato a Cavallermaggiore, meta di gite domenicali e tappa obbligata per i torinesi in viaggio verso il mare. Il gelato Biraghi fa parte della memoria di moltissime persone ed è oggi altrettanto apprezzato nel Negozio Biraghi in Piazza San Carlo a Torino, tanto che è diventato un cult ormai anche sui social network, in particolare Instagram.

«Nel 2022 abbiamo servito oltre 110 mila gelati e siamo felici di proporre anche quest’anno a Torino lo storico Gelato di Latte di Biraghi», dichiara Gabriele Bolle, Direttore Marketing di Biraghi S.p.A. «Il nostro gelato viene orgogliosamente prodotto a partire da tre soli ingredienti – latte, panna e zucchero – e con lo stesso latte piemontese con cui produciamo il Gran Biraghi, il Gorgonzola, la Gran Ricotta Super Cremosa e il Burro. Un pezzo della storia e dell’infanzia di molte persone che continua ad essere apprezzato dai giovanissimi ancora oggi».

Tutti online ma non connessi: l’importanza delle relazioni sociali

LIBERAMENTE Di Monica Chiusano

Creare nella propria dimora un’architettura appagante e invitante, unendo a questa la meraviglia della gentilezza, è la prima forma di pubblicità che aiuta l’essere umano a destreggiarsi con coloro che lo attorniano o lo vengono a trovare…
Il commento dei vicini, la prima azione da social network!😂
Continuiamo a coltivare l’essenza dell’ospitalità più pura con garbo, equilibrio, eleganza e intelligenza …
L’importanza delle relazioni sociali ha spesso un punto in comune con le inutili guerre, perché se lasciamo intravedere i nostri punti deboli (e quindi a volte anche i segnali di indifferenza e insensibilità) saremo molto svantaggiati e magari persino spacciati…
In questa era di comunicazione elevata all’ennesima potenza , siamo effettivamente tutti online ma spesso non siamo connessi , innanzitutto con il nostro stesso “essere” più puro e delizioso!
Riuscire ad essere capaci di rendere ospitale la nostra disponibilità di dare, potrebbe divenire il risultato massimo dell’ambizione più piacevole.
Non snobbiamo troppo le nostre virtù, diversamente potrebbero stupire e stupirci amabilmente!

Un angolo parigino a Torino

PENSIERI SPARSI

Siamo in Borgo Rossini, zona di Torino fra il centro storico e la periferia, dove gli isolati incorniciati dai viali e le sponde della Dora ricche di alberi, ricordano certi luoghi di Parigi. Non mancano bar e ristorantini affollati dagli studenti del Campus Luigi Einaudi, non lontano dalla Mole; e proprio qui, in via Catania 12/H, ha appena festeggiato un anno di vita “Tuttotorna store”, negozio di abbigliamento second hand.
Gaia, la giovane proprietaria, ha sempre lavorato nel mondo della moda per diverse aziende fino a quando non ha letto il libro di Marie Kondo, “Il magico potere del riordino” dove l’autrice giapponese mette a punto un sistema che garantisce ordine e organizzazione degli spazi domestici, iniziando dagli armadi.
La passione per il second hand inizia proprio da qui, Gaia comprende il potere benefico del “decluttering” (selezionare oggetti e capi inutili, che non indossiamo più per cederli o barattarli, così da guadagnare nuovi spazi), a cominciare da se stessa e decide di buttarsi in questa nuova avventura, dando un’ impronta decisamente vincente a questo negozio che ricorda molto certi negozietti francesi, un po’ civettuoli e coquette style.
Gaia è molto attenta nella ricerca dei capi da proporre alle sue clienti, “non tratto il vintage, desidero offrire abbigliamento moderno, attuale e non low cost”. “ Mi capitano capi molto belli, di tessuti pregiati e sarebbe un vero spreco non potergli dare una seconda vita; possiamo fare tanti piccoli gesti per poter essere più ecologici e nella moda si può fare tantissimo”
La cliente tipo di Gaia ha dai 35 ai 55 anni, anche se non mancano le giovani studentesse della vicina Università ed un’affezionata cliente di 88 anni patita di moda. Quasi tutte le clienti sono persone che tengono a comprare in modo consapevole, alcune non acquistano più capi in pelle, tante evitano i tessuti sintetici e molte comprano solo second hand.
“ Molto ricercati gli abiti da cerimonia, soprattutto in questo periodo, ci spiega Gaia, le donne non vogliono rinunciare a vestirsi bene, anche con un abito firmato, prezioso ma senza spendere una follia “ e  qui potete veramente trovare tutto ciò che vi serve per essere eleganti, oltre agli abiti anche scarpe, borse, cappelli, bijoux e piccola pelletteria , in tutto Gaia ha da offrirvi circa 1.500 articoli.
Recentemente Gaia, che ha una forte propensione per l’ordine e l’organizzazione, dopo aver frequentato un corso, è diventata Professional Organizer, così da poter  essere d’aiuto a chi proprio ordinato non è, aiutandolo a scegliere cosa tenere nel proprio armadio e cosa lasciar andare senza rimpianti, sistemando in modo razionale il guardaroba.
“Oggi – conclude Gaia- posso affermare che questo negozio è una sfida vinta, il bilancio a distanza di un anno è molto positivo; ho saputo distinguermi dagli altri competitor di Torino e nel futuro mi piacerebbe poter trattare anche abbigliamento maschile e per bambini, lo chiedono in tanti”.
In bocca al lupo Gaia, Ad maiora semper !
Instagram: tuttotornastore
Didia Bargnani

Festa della mamma: dal 2 al 14 maggio apre lo Store Adisco

Scenografie e allestimenti coloratissimi, oggettistica per la casa, la tavola e il giardino, abbigliamento in tessuti freschi e colorati, gioielli originali, cuori di ogni dimensione, articoli floreali e tanto altro ancora per contribuire a sostenere il nuovo progetto per l’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino

  Immancabile anche quest’anno l’appuntamento con Adisco Sezione Piemonte: che dal 2 al 14 maggio apre al pubblico lo Store Adisco Piemonte di via Lagrange 5D a Torino in occasione della Festa della Mamma.

Tra le novità di questa edizione scenografie e allestimenti coloratissimi che richiamano l’imminenza dell’estate, tante idee regalo utili, originali ed esclusive per celebrare una persona importante come la mamma: oggettistica per la casa, la tavola e il giardino, accessori e abbigliamento in tessuti freschi e colorati, gioielli originali, cuori di ogni dimensione, articoli floreali e tanto altro ancora.

Nello Store Adisco tutto è in vendita e il ricavato contribuirà a sostenere le finalità dell’associazione e sarà devoluto all’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino per il progetto pilota di screening neonatale mediante sequenziamento su larga scala, un esempio di prevenzione secondaria, che consentirà di identificare e trattare precocemente circa 500 malattie pediatriche.

Lo Store Adisco Piemonte di via Lagrange 5/D resterà aperto dal martedì alla domenica con orario continuato dalle 10:30 alle 19.

Andar “per miniere”… in bicicletta

Si può con il progetto “Bike & Mine”, all’interno della “miniera Gianna” scavata dai minatori di talco a Prali, in Alta Valle Germanasca

Da domenica 30 aprile fino a settembre

Prali (Torino)

L’esperienza è sicuramente unica a livello italiano: andare in mountain bike o in e-bikedentro una miniera di talco (la più grande d’Europa), lungo la “Galleria Gianna” di Prali nel Pinerolese, a un’ora di macchina da Torino, al confine del Parco Regionale francese del “Queyras”. Certo, impresa unica (a caldo, infattibile), eppure possibile con il progetto “Bike & Mine”, un giro in bici nel ventre della terra, all’interno dell’antica miniera appartenente  all’“Ecomuseo delle Miniere di Talco” della Valle Germanasca. La proposta nasce dalla sinergia fra “Consorzio Turistico Pinerolese e Valli” ed “Ecomuseo”. Provare per credere. Si inizia la prossima domenica 30 aprile, per continuare durante la stagione primaverile ed estiva, il 7, 13, 20 e 28 maggio, il 10 giugno, il 1 e 9 luglio per concludere il 3 settembre.

 

Il percorso è definito dagli organizzatori “medio – facile” da effettuare sotto l’occhio vigile di un accompagnatore cicloturistico e non è detto che, sulla base delle richieste che perverranno, non si attivino altre date. Il ritrovo è sempre alle 9 a Prali. Si parte attraversando su due ruote la “miniera Gianna”, lunga circa due chilometri e si sbuca in località “Antouard”, a Salza di Pinerolo, per poi salire al “Colle delle Fontane”. Circa 15 chilometrisulle due ruote. Rossana Turina, presidente del “Consorzio Turistico Pinerolese e Valli”: “E’ un’esperienza unica  a livello italiano sia per la tipologia di proposta sia per le caratteristiche della miniera”. La “Gianna” è, infatti, una delle rare gallerie minerarie “one way”, ovvero si entra da una valle, quella di Prali, la stazione turistica più conosciuta, e si esce nella valle parallela, quella di  Salza, bella e riservata, con offerte paesaggistiche oltreché gastronomiche e curiosità varie di indubbio rilievo. Dietro il progetto, c’è il “sogno visionario” di tenere in vita a Prali le “Miniere di Talco” ( della “peiro duso”, la “pietra dolce” come i valligiani chiamano, per la sua tenerezza, il talco) e la tradizione di un lavoro duro e pericoloso che in Valle Germanasca ha origini assai antiche, modesto fino a metà Ottocento, allorché, di botto, si è passati fino a 350 minatori impiegati nelle Gallerie e al giorno d’oggi con le 30mila tonnellate di talco (il “bianco delle Alpi”) prodotte ogni anno in Valle dalla “miniera Rodoretto”, dove sono impiegati circa un decimo dei minatori rispetto al passato con metodi di lavoro decisamente più moderni. “Sogno visionario” si diceva. Concretizzatosi 25 anni fa con l’apertura dell’“Ecomuseo”, e reso ancor più solido oggi con l’iniziativa della “biciclettata in Galleria”. “Nato per preservare uno dei simboli identitari del territorio, l’‘Ecomuseo delle Miniere di Talco’ della Valle Germanasca e del Chisone, chiamato familiarmente ‘Scopriminiera’, accoglie ogni anno – precisa la presidente Laura Sottoviamigliaia di studenti e di famiglie nel periodo da marzo a novembre. Per i visitatori è una scoperta sorprendente e indimenticabile, per gli abitanti della valle è la memoria radicata di un riscatto sociale: la figura del contadino-minatore”.

Per info: “Consorzio Turistico Pinerolese e Valli”, Loc. Molino 4, Massello (Torino); tel. 331/3901745 o www.turismopinerolese.it o www.ecomuseominiere.it

g.m.

Nelle foto:

–       “Bike & Mine”

–       “Ecomuseo”, Miniere Prali

Luciano Stillitano, l’eccellenza della Pasticceria torinese in Italia

PENSIERI SPARSI

Chiacchierare con Luciano Stillitano, per chi come me da bambina mangiava i pasticcini e le torte di Daturi & Motta e Stratta,  è un’esperienza tanto intensa quanto lo è assaggiare ed assaporare una delle sue creazioni; l’amore e la passione per il suo lavoro si intuiscono rapidamente e si viene ammaliati dai suoi racconti di vita e lavoro.
Il Maestro, dotato fin da ragazzino di una notevole manualità unita ad una discreta vena artistica, muove i primi passi in una panetteria a Borgo Lesna ma ben presto la sua fantasia si trova allo stretto e  cosi il suo titolare, che ha un fratello pasticcere, Della Ferrera, gli consiglia di provare l’arte della Pasticceria.
Dopo anni di gavetta, durante i quali Stillitano entra in contatto con i grandi della Pasticceria torinese ( Gramaglia, Graglia e Falchero), si sente pronto per aprire una pasticceria tutta sua in via Spotorno, nel quartiere Lingotto, ed il successo è tanto ed immediato. La vicinanza al quartier generale Fiat, agli uffici IBM e al ristorante La Pista gli aprono la strada per esperienze di catering apprezzatissimi e ricordati ancora oggi dai suoi clienti. Ed è proprio a La Pista, ai tempi dello chef Guzzone, che propone un dolce innovativo per l’epoca, il Sigaro Toscano, una mousse di cioccolato con infuso di tabacco avvolto nelle sue foglie.
Gli anni passano e il Maestro si sposta in via San Secondo, dove apre una pasticceria a quel tempo molto particolare, è infatti il primo pasticcere a fare anche pane e focacce e ad offrire ai clienti un servizio di ristorazione.   Poi è il momento della pasticceria in Gran Madre, ormai conosciuto da tutti i torinesi come il numero uno, riceve periodiche visite di un altro grande Maestro, Falchero, inventore della pasticceria mignon torinese, che vede in lui il suo unico erede, tanto da lasciargli in dono i suoi appunti e le sue ricette segrete.
Come tutti i geni Stillitano è un eterno insoddisfatto, decide di fare un’esperienza all’ estero e si trasferisce vicino a Londra per qualche anno, dove gestisce il reparto pasticceria di un noto ristorante italiano per poi tornare a Torino dove approda da Platti e poi è storia di questi giorni.
Tre mesi fa apre una nuova pasticceria in via Pietro Micca, nei locali della storica libreria Petrini, di fianco al ristrutturato bar Norman, che offre i prodotti del Maestro, soprattutto brioches, croissant e pasticcini da servire ai tavoli.
“Tra pasticceria secca e fresca offriamo circa 80 tipi di prodotti diversi, ovviamente tutti mignon, secondo la migliore tradizione torinese. Poi ci sono le torte gourmet: meringata, sacher rivisitata, millefoglie, la torta esotica, la mia preferita, con biscotto alla banana, frolla,ananas, mango, passion fruit e confettura all’ananas”.
“Il pasticcere deve essere un pasticcere a tutto tondo, deve saper fare anche il gelato, i cioccolatini, le praline, la confetteria- afferma Stillitano- infatti tra meno di un mese vorrei aprire anche la parte gelateria e il prossimo inverno sono pronto a partire con cioccolatini e praline, una delle lavorazioni più complicate perché in una pralina di 6 grammi gli equilibri sono importanti e non si può sbagliare”.
Ma non finisce qui, il Maestro ha ancora due grandi sogni e ascoltandolo siamo sicuri che li realizzerà.
Vorrebbe destinare una parte del suo grande laboratorio, situato sotto i locali della pasticceria, alla realizzazione di una scuola per giovani apprendisti pasticceri affinché la sua arte e la sua esperienza non vadano disperse. “Vorrei insegnare ai ragazzi cos’è il buono ma soprattutto cos’è’ che non è buono, educarli al gusto, spiegare loro che la genialità senza la costanza non è nulla e che è necessario innovare rispettando la tradizione”
L’altro progetto riguarda la stesura di un disciplinare sulla pasticceria mignon, il suo cavallo di battaglia.
P.S.
Per tutti quelli come me che quando a dicembre ha chiuso i battenti la pasticceria La Monaca in corso Moncalieri si sono sentiti orfani  di croissant meravigliosi, panettoni, salatini mignon e torte paradisiache, vi svelo un segreto… Giacomo, il pasticcere autore di queste bontà, nonché allievo del Maestro Stillitano,  collabora ora con lui , quindi attenti a quei due, non potranno che fare meraviglie!
Didia Bargnani

Toh, tieni il cellulare

A quanti di noi è capitato di andare al ristorante e vedere bambini chiassosi, in giro fra i tavoli e le gambe dei camerieri, mentre i genitori chiacchierano tranquillamente con i commensali addentando questa o quella portata?

L’altra possibile scena è quella dei bambini, seduti a tavola ma ipnotizzati dallo smartphone di mamma o papà, che possono finalmente mangiare tranquilli mentre i pargoletti aumentano il loro grado di asocialità grazie all’incapacità dei genitori di essere tali. Lo sguardo catatonico, la totale avulsione dalla realtà per connettersi con un mondo virtuale denotano quale danno sia già stato compiuto a danno delle loro menti.

Anni addietro l’abitudine di recarsi al ristorante non era così radicata come oggi e se, da un lato, anche un bambino reggeva la noia di 2 ore al ristorante, dall’altro i genitori stessi facevano ricorso alla cena (o al pranzo) fuori solo in occasioni particolari (ritrovo dopo le ferie, compleanno, anniversario) per cui vi arrivavano preparati psicologicamente.

Ora che al ristorante si va anche più volte alla settimana, si è più stressati ed anche gli inetti si sentono in dovere di riprodursi, il contatto diretto genitori/figli diventa difficile; lo è anche a casa, ma almeno lì’ non infastidisci gli altri commensali, i camerieri e gli stessi compagni di tavolo.

Nell’ambito delle mie amicizie cerchiamo sempre di coinvolgere i piccoli nelle serate al ristorante, parlando con loro, chiedendo informazioni sull’andamento a scuola (o all’asilo) o sulle amicizie scoprendo che, talvolta, si confidano più con amici dei genitori che con i genitori stessi. Talvolta si programmano insieme alcuni eventi più adatti ai piccoli che agli adulti ottenendo in cambio, quasi fosse un tacito patto sinallagmatico, la loro attenzione e la loro riconoscenza anticipata; se poi sono bambini particolarmente vispi gli si può proporre, in cambio di educazione durante una cena un’attività dove brucino energie, si svaghino, socializzino tra di loro.

E’ palese che la maggior parte dei genitori non sappia più rivestire questo ruolo, a casa come a scuola, in ospedale come ai giardini pensando di poter dettare legge con l’ignoranza di cui abbondano in tutti i campi, con la violenza verbale e fisica e, soprattutto, non avendo capito che ottengono l’effetto contrario: mostrare ai figli come non ci si deve comportare, da quali genitori questi abbiano avuto la sfortuna di nascere e, in primis, che non vi siano regole da rispettare ma che ognuno viva nel proprio far west.

Non si spiegherebbe, altrimenti, perché se l’insegnante scrive una nota all’allievo, il suo genitore (normalmente il padre, unico ruolo che ricopre volentieri quando non è davanti alla TV) si sente autorizzato ad insultare il docente anziché cercare di capire e, molto probabilmente, rimproverare il figlio spiegandogli perché abbia sbagliato.

A partire dagli anni ’70 si è diffusa l’abitudine di relazionarsi tra figli e genitori come se si fosse amici, dove i figli possono sì parlare di tutto con i genitori, ma dove i genitori non si comportano come tali, rimproverando, insegnando e cercando di comprendere ma costituendo una complicità che non permette di correggersi, di imparare e di mantenere una pur semplice gerarchia.

Platone, vissuto a cavallo tra IV e V secolo a.C.,  sosteneva già 2500 anni fa che “[..] E avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito un uomo senza carattere, servo; che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari, e non è più rispettato, che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffe di  lui, che i giovani pretendano  gli  stessi  diritti, le stesse  considerazioni  dei  vecchi, e questi, per non parer troppo severi, danno ragione ai giovani. In questo clima di libertà, nel nome della medesima, non vi è più riguardo per nessuno. In mezzo a tale licenza nasce e si sviluppa una mala pianta: la tirannia.”

Mi pare evidente che sia urgente intervenire per salvare quel poco che rimane di salvabile.

Sergio Motta

La sala da tè più instagrammabile di Torino e Argentina

Oggi parliamo di

“Roses and tea “, un piccolo locale in Via San Dalmazzo con una decorazione di stile romantico piena di rose che ha saputo innamorare il pubblico.

Parliamo con Florencia , la sua proprietaria e creatrice .

Come è nata l’immagine, lo stile della pasticceria?

Lo stile che abbiamo è un insieme di viaggi , idee proprie. La mia idea è sempre stata quella di creare uno spazio multiculturale, dove ci sia un po’ di ogni posto. In Roses and tea troverete un piccolo pezzo di Buenos Aires, Parigi, Inghilterra, India.

Nell’offrire la proposta gastronomica, di cosa hai tenuto conto?

-Abbiamo pensato di creare un menu con i sapori del mondo. Abbiamo una linea con più di 80 diversi tè, brunch, afternoon tea, pranzo, caffetteria.

La gastronomia argentina ha qualche influenza? O meglio, è una fusione tra la gastronomia italiana e quella argentina ?

    -Abbiamo alcuni dolci argentini come la torta marquise, alfajores con dulce de leche , torta con  e dulce de leche , pancakes…sono deliziosi! Come vi dicevo , il nostro menù è super vario , potete trovare tanto sapori del mondo. 

Quale pensate sia il motivo della buona ricettività che Roses and tea ha avuto tra i torinesi? Al  punto di avere clienti come i giocatori dalla Juventus 

   -Lavoriamo tanto, fare un attività richiede molta fatica e dedicazione, puntiamo sulla qualità del prodotto e del servizio , l’accoglienza. 

E infine cosa vi unisce all’Italia ?

Ci unisce all Italia l’amore per il cibo , la qualità della materia prima ,e il piacere dei momenti di vita in compagnia , come festeggiare un compleanno ,prendere un caffè con qualcuno …

Senza dubbio Roses and tea non è solo una fusione di culture, ma anche un punto di incontro per condividere e assaporare  il meglio della gastronomia italo argentina.

BERNARDITA FELDMAN