LIFESTYLE- Pagina 111

Cotoletta “la Piemontese” con i grissini di Gassino

Una spettacolare e morbida cotoletta alla piemontese  di carne di razza piemontese impanata dagli chef  di Pollastrini con sopra la Toma di Lanzo fusa , servita con verdura cotta, Nebbiolo Chicco e i grissini di Gassino cotti stamane dal forno di Gassino.
Il meglio della  carne, dei formaggi , dei vini piemontesi con i grissini di Gassino e della collina torinese a completare un piatto che figura ormai nei menù di molti ristoranti o trattorie delle nostre vallate e di Torino. Un piatto definito orgasmico dal sito Piemonte da scoprire che ha oltre 500.000 followers.
Una  operazione di rilancio delle produzioni piemontesi a costo zero per la pubblica amministrazione  spinta dalla passione di Mino Giachino che dopo averla presentata all’assessore regionale Protopapa la presenta nei prossimi giorni all’assessore comunale al commercio di Torino Chiavarino.

Le foto di Solano e Gigli

Le molteplici sfumature di colori all’alba del Monviso e Lago Superiore. Photo di Giampaolo Gigli. Sotto, il grattacielo Sanpaolo in uno scatto di Vincenzo Solano.

Halloween è iniziato a ZOOM!

Fino al 5 novembre il parco di Cumiana si trasforma in un luogo magico, allestito e animato da scheletri, fantasmi, streghe, zucche, pentoloni fumanti, mostri e tanti angoli per le foto. “Ti aspettano esperienze da brivido, divertimento mostruoso e street food da perdere la testa!”, assicurano a Zoom.

Il cubo gastronomico torinese e le sue facce

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ITINERARI E SORPRESE TORINESI

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Lunghe code ogni mattina in piazza Carignano, una delle piazze più maestose di Torino, cinquanta sessanta persone in attesa, non solo per il ben noto museo del risorgimento, ma anche dal lato opposto, davanti al bar “Farmacia del Cambio” per il Cube Croissant. Una specialità nata all’estero, ma reinventata divinamente dallo chef del Cambio Matteo Baronetto.
Del Cubo chiamato anche  Kubik, ne vengono sfornati giornalmente 150-200 pezzi, ciò nonostante anche i torinesi più fedeli dicono di averlo sempre dovuto prenotare almeno un mese prima perché se no è quasi impossibile riuscire ad accaparrarsene uno. Questo ed il fatto che sia diventato virale su social come Tik Tok o Instagram lo rende ancora più desiderabile.
Il Cubo torinese nasce nel 2019 quando Matteo Baronetto nonostante la varietà delle sue paste,  non soddisfatto, decise di creare qualcosa di nuovo. Prese degli stampi quadrati per tortini salati e ci mise all’interno l’impasto per le brioches, una volta cotto si rese conto della croccantezza fuori e morbidezza all’esterno, caratteristiche uniche per un croissant. Decise così di farcirlo con una crema molto particolare, con bacche di vaniglia pure. Il cube croissant è davvero qualcosa di molto particolare, l’impasto esterno più dolce e croccante ricorda le brioches francesi di alta pasticceria, all’interno la fragranza dell’impasto diventa la nota di punta, a completare un cuore di fresca crema pasticciera che profuma di vaniglia e lo rende unico.
Il Cubo diventa uno dei simboli di Torino ricordando infatti i san pietrini presenti sulla pavimentazione del centro Città.
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L’ORIGINE DEL CUBE CROISSANT
L’origine del Cubo è incerta, si dice che potrebbe essere nato in Svezia dallo chef Bedros Kabranian, quest’ultimo lo chiamò Crube (ovvero cubo) croissant e riferì di numerosi tentativi prima di riuscire a fare un poligono perfetto la sfoglia infatti nel forno raddoppia le sue dimensioni e spesso non è uniforme da tutti i lati. Tutto ciò finché non ebbe l’intuizione di prendere degli stampi completamente sigillati e riempirli solo all’85% così che potessero lievitare e non perdere la forma.
Altra possibilità è che potrebbe averlo creato il pasticcere francese Cedric Grolet che iniziò a creare torte a somiglianza del cubo di Rubik, vere opere d’arte molto in voga anche nei matrimoni, si dice però che per due piccole paste si arrivi oggi fino a 40 Euro.
Esistono in giro per l’Italia anche altre versioni molto simili al cubo torinese, come ad esempio il Cubo Maritozzo ripieno di panna di Fabrizio Fiorani, noto pasticcere romano. A Milano il Kubo della pasticceria Clea ripieno con una fragorosa crema pasticciera e caramello salato. Ne esistono di vari gusti e sono di dimensione ridotta rispetto al Cubo torinese.
Anche in molte pasticcerie dell’estero troviamo questa specialità, come a Londra, dove vi è il “Cube Croissant” di Le Deli Robouchon al cioccolato e di varie misure.
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PERCHÉ  SIAMO ATTRATTI DALLE NOVITA’
I social hanno reso queste nuove brioches famose in tutto il mondo, il gusto è molto simile a quelle classiche di alta pasticceria, eppure siamo tutti attratti dalle novità soprattutto quando in tanti ne parlano. Questo perché quando vediamo e sentiamo continuamente parlare di qualcosa tendiamo a uniformarci con il pensiero comune e a pensare “se l’hanno provato loro devo assolutamente provarlo anche io”. Moltissimi giovani confermano che volevano fortemente provare il Cubo perché va di moda e per poter postare anche loro la foto e diventare così di tendenza. Quando qualcosa è di moda tendiamo a volerlo anche noi, sicuramente il trend del Cubo è molto valorizzante per la città di Torino e data la location, la qualità degli ingredienti e l’indiscussa bontà, lascia a chi lo assaggia un ricordo indelebile e la pubblicità lo ha sicuramente reso ancor più noto.
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I TORINESI FANNO COLAZIONE CON IL CUBO?
Da numerose interviste ai cittadini torinesi emerge che il Cubo spesso viene preso anche come merenda accompagnato da un tè caldo, perché molte persone con la frenesia del mattino tendono a non fare colazione, il nutrizionista torinese Davide Garetto ci conferma questa mancanza. Secondo il Dott. Garetto “fare colazione è fondamentale non solo per attivarci metaforicamente e per fornirci la giusta energia per affrontare la giorntata, ma ci permette di arrivare ai pasti principali non troppo afffamati, evitando quindi di cadere nell’errore di consumare pranzi abbondanti e nutrizionalmente sbilanciati”. Secondo il nutrizionista il Cubo e brioches similari possono essere adatti alla colazione una volta alla settimana.
Emerge inoltre che i torinesi, ma non solo, difficilmente vanno al bar a far colazione da soli, questo perché inconsciamente o per abitudine noi vediamo luoghi quali il ristorante o il bar come luoghi di convivialità, di svago con amici, ci andiamo in compagnia per una pausa o un pranzo di lavoro o come riferimento per un incontro e se proprio siamo soli ci andiamo per un fugace caffè al banco, raramente per puro piacere di concedersi un momento riservato e speciale.
Sicuramente sedersi in una magnifica location qual’è piazza Carignano,  gustandosi il Cubo e bevendo un buon cappuccino potrebbe essere una speciale coccola personale da non sottovalutare, perché tutti abbiamo bisogno di amarci un po’ di più.
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Noemi Gariano

Aiutati che il ciel ti aiuta

Quante volte ci siamo sentiti dire questa frase? Se non ti aiuti tu per primo, qualsiasi aiuto cadrà vano.

Lo vedo quotidianamente, nella mia attività di coaching, quando le persone ti contattano o ti vengono segnalate ma fin dalle prime battute risulta chiaro che non hanno alcuna attenzione di uscire dalla loro zona di confort, per piccola e scomoda che possa essere, perché è comunque una zona che conoscono mentre un cambiamento è sempre un’incognita.

L’approssimarsi della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, il 25 novembre, ripropone proprio il problema di aiutare efficacemente quante ne abbiano bisogno.

Il c.d. “codice rosso”, cioè quell’insieme di norme promulgate per aiutare le vittime di violenza ha sicuramente semplificato le cose, consentendo non soltanto di avere il patrocinio gratuito indipendentemente da altre condizioni (reddito), ma anche e soprattutto di poter agire d’ufficio, cioè senza querela della parte lesa;  questo comporta che il “carnefice” non sarà punito dalla vittima, ma dallo Stato che con altri mezzi è venuto a conoscenza del reato da lui (o lei) commesso: basta infatti una segnalazione alle Forze dell’ordine da parte di un vicino, o dei colleghi, o di qualsiasi ne abbia conoscenza per attivare la macchina della giustizia.

Si va da un ammonimento del Questore all’allontanamento, fino all’arresto. Da notare che i minori che assistono alle violenze vengono dalla legge considerati vittime anch’esse e, nel caso siano figli, per l’aggressore questo comporta l’aggravante del rapporto di parentela.

Vi è ancora, tuttavia, una forte resistenza da parte delle vittime a parlarne con chi sta loro vicino, perché il meccanismo mediante il quale il carnefice fa leva sulle vittime è quello di una vera e propria sottomissione psicologica: la vittima comincia a sentirsi colpevole, inadeguata ad un uomo così capace, che lavora tutto il giorno mentre lei una sera si è attardata al telefono anzichécucinare, non sa fare l’amore, è invecchiata e altre accuse aberranti. E’ comprensibile perciò che anche le percosse, le privazioni vengano viste dalla vittima come una reazione legittima ai suoi errori, da parte di un uomo che le ama e che proprio per questo vorrebbe che lei non sbagliasse.

Di fronte ad un quadro simile, non vigendo più la pena di morte per individui simili, occorre fare in modo che non soltanto il carnefice venga allontanato dalla vittima nel minor tempo possibile ma anche, e soprattutto, venga assicurato alla vittima il necessario supporto psicologico, medico, economico per ridurre i danni che, spesso, si protrarranno per anni.

Il problema, dicevo all’inizio, è che molte di queste donne non si rendono conto di non poter risolvere da sole il problema nella sua globalità, per carattere, per ignoranza, per vergogna e cercano di procrastinare la soluzione.

Proprio qualche giorno fa una signora, inviatami da amici comuni, mi disse che era vittima del figlio, paziente psichiatrico dipendente da sostanze, e che il problema, lei lo sapeva, si sarebbe risolto con l’uscita di casa (leggasi TSO o arresto) del figlio. E’evidente che la signora non si renda conto né della gravità del problema (se il figlio, chiedendole i soldi per la dose, esagera e la colpisce provocandone la morte?) né la sua resistenza perché tutti noi abbiamo un limite oltre al quale si perdono la voglia e la capacità di reagire.

Dopo averle sentito dire che era andata dalla psicologa ma dopo la seduta (ripeto: una seduta) la psicologa non aveva capito nulla, cominciai a pensare che il problema fosse più grave del previsto.

Le suggerii un percorso di coaching fissando percorsi e scadenze precisi, avvalendomi anche della fotografia terapeutica che pratico ormai da anni ma mi disse che la fotografia per ora non la riteneva necessaria; in altre parole, pretese di decidere lei come essere curata: le dissi che preferivo non averla come cliente.

Questo, purtroppo, non è un caso isolato e dipende non soltanto dalla situazione in cui ci si trova ma anche, e soprattutto, dalla cultura, dal carattere e dall’intelligenza dei soggetti; se così tante persone si rivolgono ogni anno ai maghi perché tolgano loro il malocchio o creino filtri di magia bianca, rossa e nera un motivo ci sarà e non è certo l’efficacia di queste tecniche.

Sergio Motta

“Subièt” e bollito a Moncalieri

Torna la “strana” coppia, collaudata nel tempo,  con la storica “Fëra”, quest’anno più ampia e più ricca che mai

Sabato 14 e domenica 15 ottobre

Moncalieri (Torino)

Eccola di nuovo! Gradita, festosa, culturalmente significativa, pagina di storia locale remota da incorniciare e preservare e tramandare (avanti le nuove generazioni!) nel tempo. Inserita, quest’anno, all’interno dei festeggiamenti dedicati a “Gusto Festival” – il mese della “Cultura Gastronomica” della Città di Moncalieri – e organizzata come sempre dalla “Pro Loco Moncalieri” (insieme alla locale “Associazione Macellai” e al Circolo Culturale “Saturnio”), la “Fëra dij Subièt e Sua Maestà il Bollito” aprirà   i battenti sabato 14 ottobre, alle ore 11, a Borgo Navile (Piazza Caduti per la Libertà) con le invitanti coloratissime bancarelle artigianali dei rinomati “Maestri dei Subièt”. A due passi, porte aperte, a cura del “Circolo “Saturnio”, dalle 11 del mattino, anche al vicinissimo “Museo dei Subièt”, in via Real Collegio 20, dove si potrà ammirare la mostra delle opere del “XIII Concorso Nazionale Sculture Sonore” “Nino Fiumara”. Alle 15 aprirà anche il “laboratorio dei fischietti” per grandi e piccini, con la possibilità di portare a casa il fischietto realizzato. Sospensione alle 16 per la premiazione del “Concorso Sculture Sonore”, fino alle 17 per poi terminare definitivamente alle 18, quando il “Museo” chiude la sua giornata straordinaria di apertura.

Prima di passare al programma godereccio del “Bollito” domenicale, due notizie storiche a sottolineare l’importanza del “Museo” di via Real Collegio. Intanto sembrerebbe che proprio la “Fëra dij Subièt” rappresenti la più vecchia tradizione popolare piemontese, istituita da Amedeo V di Savoia, addirittura nel 1286, mentre attualmente la collezione moncalierese raggruppa circa 1.500 fischietti, (in terracotta, metallo, legno, canna, osso e plastica), provenienti da svariate regioni italiane, ma anche dagli USA (un fischietto usato dai marines in Vietnam), dal Brasile, dal Perù, dalla Cina, dal Cile, dall’India e dal Congo il più antico, risalente al 1856, apparteneva alle “Guardie Regie” dell’epoca. Sia pure pensando al “Bollito” dell’indomani, il “Museo dei Subièt”, un giro lo merita proprio.

La serata di sabato 14 termina a “Borgo Mercato”, con un’invitante cena, nella parte centrale e coperta, a base di “Gran Fritto Misto alla Piemontese”, a cura dello chefUgo Fontanonede “La Taverna di Frà Fiusch” (prenotazione obbligatoria allo 011/6407428, fino ad esaurimento posti). Per l’occasione, la serata sarà accompagnata in musica dal“Moncalieri Jazz Festival”, che presenta il“Paolo Dutto Swing Quartet”.

Domenica 16 ottobre, l’evento prosegue al “PalaExpo” di Borgo Mercato. Alle 10, Cerimonia ufficiale di apertura della “Fëra” e poi tutti a rendere omaggio alla star della giornata, Sua Maestà il Bollito,  protagonista fin dal primo mattino, quando parte la cottura di 1.500 kg di tagli stupendi di carne bovina (punta, caramella, muscoli, cappello del prete, testina, lingua) e suina (cotechino), che cuociono nello stesso Pentolone della “Fiera della Trippa” che si è svolta nel medesimo posto due settimane fa. Da dietro le transenne (per motivi di sicurezza) per tutto il tempo si può curiosare la cottura magistralmente condotta dagli esponenti dell’“Associazione Macellai di Moncalieri”, depositari di una tradizione antica che persegue l’alta qualità delle carni. Alle 12 inizia la distribuzione alle persone presenti che si sono procurate il tagliando all’apposita cassa in loco, che dà diritto al ritiro di una porzione di Bollito Misto con bagnetto verde, pane, un bicchiere di vino o una bottiglietta d’acqua dolce, al costo di 13 euro a persona (sino ad esaurimento). Per chi lo desidera, esclusivamente però portando da casa un proprio contenitore o pentola, è possibile l’asporto della propria porzione.


Da segnalare che, in questa edizione, un vasto spazio del “PalaExpo” è dedicato alla “Giornata della Prevenzione e della Rianimazione Cardiopolmonare”. In un apposito padiglione sarà possibile eseguire screening gratuiti (misurazione pressione, frequenza cardiaca, saturazione, glicemia, trigliceridi e colesterolo), imparare manovre salvavita di rianimazione cardiopolmonare e disostruzione delle vie aeree (adulti e bambini) e praticare l’uso del defibrillatore.

Per ulteriori info: “Pro Loco di Moncalieri”, tel. 011/6407428 o prolocomoncalieri@gmail.com

g.m.

Nelle foto:

–       La gran cottura del Bollito, partecipa anche il sindaco Paolo Montagna

–       “Associazione Macellai di Moncalieri”

–       Al “Museo dei Subièt”, Ph. Salvatore Cisano

–       Bancarella di Subièt, Ph. Salvatore Cisano

Le foto di Solano e Gigli

Magnifica Torino / In copertina: fotografando la Cavallerizza, di Vincenzo Solano. Sotto, uno scatto di Giampaolo Gigli: il lago di Chiaretto d’oro.

Yoga per la cervicale: 4 pose efficaci per sciogliere tensioni profonde

YOGA SENZA BARRIERE 

La vita moderna spesso ci costringe a trascorrere molte ore in posizioni scomode, mettendo a dura prova la nostra colonna cervicale e causando tensioni e dolori.

Lo yoga offre un sollievo naturale e efficace per contrastare questi disagi.

Ecco alcuni preziosi consigli per alleviare il dolore cervicale attraverso pose yoga mirate:

1. Riscaldamento: prima di immergersi nelle seguenti pose, è essenziale preparare il collo attraverso un adeguato riscaldamento, che può includere flessioni in avanti e indietro del capo, flessioni laterali e circonduzioni.
2. Marjariasana (Posizione del Gatto-Cane): Massaggia il collo alleviando i dolori cervicali. Inspirando, inarca la schiena e solleva il mento verso l’alto; espirando, forma una “gobba” piegando la testa verso il basso.


3. Setu Bandhasana (Posizione del Ponte): Distende la parte posteriore del collo e rinforza schiena e spalle. Sdraiati in posizione supina, solleva il bacino verso l’alto e unisci le mani sotto il bacino.


4. Utthita Trikonasana (Posizione del Triangolo Esteso): Riequilibra i muscoli che consentono alla testa di girarsi lateralmente. Mantieni la posizione per 30-60 secondi, guardando in alto o fissando un punto davanti a te.

5. Balasana (Posizione del Bambino): Rilassa i muscoli del collo e della schiena. Puoi estendere le braccia sopra la testa o lasciarle lungo il corpo, mantenendo la posizione per il tempo necessario.

Queste pose, praticate con consapevolezza e regolarità, possono contribuire notevolmente al sollievo dalla tensione cervicale, migliorando la tua salute e benessere complessivi.

Namasté – @odakawithserena

Il Cammino di don Bosco

Dal 17  al 21 ottobre 2023 si potrà ufficialmente percorrere il Cammino di Don Bosco, appena registrato dalla Regione Piemonte

Il Trekking promozionale è organizzato in collaborazione con Città Metropolitana e Turismo Torino. Sabato 21 ottobre tante le iniziative previstE

 L’itinerario escursionistico “Cammino di Don Bosco” ha ottenuto un importante riconoscimento: è stato ufficialmente registrato nella Rete Escursionistica Regionale della Regione Piemonte (L.r. n. 12 /2010).

Per conoscerlo e percorrerlo in modo completo, dal 17 al 21 ottobre il “Progetto Strade di Colori e Sapori” propone un trekking promozionale di cinque giorni, organizzato da Città di Chieri, ASD Nordic Walking Andrate e ATL Turismo Torino.  Il trekking, che vedrà anche la partecipazione di qualificati tour operators e bloggers, consentirà di percorrere alcune delle tappe più suggestive per arrivare nel centro storico della città di Chieri, vero e proprio cuore del “Cammino di Don Bosco”.

Momento culminante sarà la giornata di sabato 21 ottobre, quando Chieri celebrerà la sua vocazione “escursionistica” con l’arrivo in contemporanea del trekking promozionale e dell’iniziativa “Cammina Chieri”,oltre che con la seconda edizione della “Festa dei Camminatori”, che vedrà protagonisti i vari gruppi di cammino del chierese.

«Il 21 ottobre sarà una giornata importante per il “Cammino di Don Bosco”, un progetto che dopo due anni di lavoro è oggi compiutamente definito-commenta l’assessora al Turismo e alla Valorizzazione del Territorio del Comune di Chieri Elena COMOLLO-Un itinerario escursionistico che attraversa 21 Comuni tra torinese ed astigiano consentendo ai camminatori che desiderano vivere in “modo lento” di conoscere le nostre colline, di apprezzarne le bellezze naturalistiche e insieme il patrimonio storico, artistico e culturale. Un’opportunità per scoprire panorami mozzafiato, per gustare prodotti agroalimentari di qualità e per fare sistema con le tante progettualità in essere: dalla Rete del Romanico in Collina a quella dei Musei Diffusi, dall’itinerario urbano che la Città di Chieri dedica al Santo alle tante progettualità portate avanti dalle amministrazioni lungo le Strade di Colori e Sapori».

Programma del trekking promozionsale e di Cammina Chieri:

 

  • Martedì 17 ottobre:

Torino-Basilica di Superga: (km 14,1  D+ 487 m)

Ritrovo ore 10 in piazza Maria Ausiliatrice, davanti al Santuario di Maria Ausiliatrice

Conclusione ore 14,30 a Superga

  • Mercoledì 18 ottobre:

Basilica di Superga-Arignano (km 20,2  D+ 313 m)

Ritrovo ore 9 davanti alla Basilica di Superga

Conclusione ore 15 ad Arignano, in frazione Tetti Chiaffredo

  • Giovedì 19 ottobre

Canonica di Vezzolano (Albugnano)-Colle Don Bosco (km 16,5  D+ 250 m)

Ritrovo ore 9 davanti alla Canonica di Vezzolano

Conclusione ore 14,30 alla Basilica del Colle Don Bosco

  • Venerdì 20 ottobre

Santuario Maria Ausiliatrice Torino-Pecetto Torinese (km 15,4  D+ 485 m)

Ritrovo ore 9 in piazza Maria Ausiliatrice, davanti al Santuario di Maria Ausiliatrice

Conclusione ore 15 a Pecetto T.se, davanti al Municipio

  • Sabato 21 ottobre

Pecetto Torinese-Chieri  (km 9.2  D+ 295 m)

Ritrovo ore 10 davanti al Municipio di Pecetto (T.se)

Conclusione ore 13 a Chieri in Piazza Cavour, con successiva passeggiata nel centro storico e Concerto del Coro “Tessuto in musica” (ore 15,30  Chiesa di San Filippo)

  • Sabato 21 ottobre

CAMMINA CHIERI (km 7,5  D+ 123 m, percorso in natura nei dintorni di Chieri)

Ritrovo ore 13,30 in piazza Vincenzo Caselli

Conclusione ore 15,30 a Chieri in Piazza Cavour,

 

Tutte le tappe del trekking e “Cammina Chieri” sono gratuite. 

L’unico costo a carico dei partecipanti – pari a 10 euro – è rappresentato dal Kit del camminatore (assicurazione e credenziale).

Info e iscrizioni: tel.334/6604498 –www.camminodonbosco.euinfo@camminodonbosco.eu

 

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Tante le iniziative correlate al trekking promozionale e a Cammina Chieri in programma nella giornata di sabato 21 ottobre:

 

  • FESTA DEI CAMMINATORI

Sabato 21 ottobre, piazza Cavour – Stand e camminate dimostrative – dalle 10 alle 15,30

 

Sabato 21 ottobrela Città di Chieri organizza la seconda edizione «FESTA DEI CAMMINATORI» con il coinvolgimento dei Gruppi di Cammino presenti sul territorio, della Croce Rossa Italiana e dell’ASLTO5. Un momento dedicato alla promozione dell’attività fisica all’aperto, dello sport e delle politiche finalizzate al miglioramento di salute, benessere e qualità della vita.

La «FESTA DEI CAMMINATORI» si svolgerà dalle ore 10 alle ore 15,30. In piazza Cavour saranno presenti gazebo e postazioni di diverse associazioni (ASSAM, Equilibrea, Nordic Walking Andrate, Diabete in pista – Apid), che forniranno informazioni sulle loro attività e svolgeranno attività dimostrativa (riscaldamento pre camminata, uso dei bastoncini, ecc.), della Croce Rossa Italiana, che svolgerà dimostrazioni pratiche di manovre di primo soccorso e rianimazione cardiopolmonare.