ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 86

Urmet si conferma “azienda in rosa”

STEFANIA MERCI, DIRETTORE RISORSE UMANE DI URMET GROUP: «LE DONNE AL CENTRO DEL NOSTRO IMPEGNO SOLIDALE»

L’azienda di via Bologna si dimostra realtà sensibile ai temi del sociale legati al sostegno delle donne vittime di violenza

La multinazionale torinese Urmet si conferma “azienda in rosa” scendendo in campo al fianco delle donne vittime di violenza.

Attraverso una serie di iniziative avviate nel mese di novembre e condivise con i dipendenti dell’azienda capogruppo e delle consociate, Urmet evidenzia la sua sensibilità nei confronti di un tema estremamente delicato e purtroppo diffuso come quello della violenza contro le donne.

L’azienda, infatti, sta organizzando una vera e propria raccolta di generi di prima necessità a favore delle donne e dei bambini seguiti dal Centro Antiviolenza della Città di Torino, recentemente trasferitosi nei locali del Comune, al secondo piano di c.so Unione Sovietica 220/d e di via San Marino 22/a.

«Sono molto contenta di questa iniziativa così sentita da tutti i nostri dipendenti – sottolinea Stefania Merci, direttore Risorse Umane di Urmet Group -. Ci siamo attivati con grande convinzione per supportare questa bellissima realtà cittadina, fonte di speranza per tante donne e bambini che necessitano di un aiuto concreto e che non possiamo e non vogliamo abbandonare. Un piccolo gesto che testimonia la nostra sensibilità ai temi sociali che coinvolgono il genere femminile».

Pannolini per i bimbi, indumenti e biancheria intima per le mamme saranno in cima alla lista della spesa” Urmet, soddisfando così le immediate esigenze e necessità delle ospiti del Centro.

Ma la partnership non si ferma qui: prosegue con un seminario dal titolo «Donne e uomini insieme per superare la violenza domestica», organizzato giovedì 30 novembre presso i locali aziendali. L’incontro prevede la partecipazione di Patrizia Campo e Silvia Audisio, operatrici del Centro Antiviolenza della Città di Torino, supportate da Andrea Santoro dell’associazione “Cerchio degli Uomini”, una realtà che si occupa di rieducare gli uomini che si sono macchiati di reati correlati alla violenza di genere.

Il costante impegno di Urmet al fianco delle donne si è manifestato durante tutto l’anno, con il sostegno ad importanti tematiche sociali come il progetto benefico WelfareCare “Mammografia ed ecografia gratuita” che è stato parte integrante dell’evento “Jtwia-Just The Woman I am 2023”, patrocinato dal Comune di Torino e volto a favorire la diagnosi precoce del tumore alla mammella, una neoplasia che colpisce ogni anno oltre 50mila donne in Italia con un trend in aumento.

E ancora, la partnership con la Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) con l’adesione alla campagna Lilt for Women: un “ottobre rosa” con l’obiettivo di sensibilizzare sul tema della prevenzione del cancro al seno.

Pnrr, piccoli comuni in difficoltà

Le modifiche del PNRR approvate da Bruxelles non risolvono i problemi dei piccoli Comuni, questioni sollevate da Uncem sin dal luglio 2020 quando è iniziato in Conferenza Interministeriale Affari Europei il lavoro sul PNRR. La logica municipalista che gli ultimi Governi hanno accettato, fortemente voluta da alcune lobbies e associazioni, per dare tutto a tutti, millantare efficienza, promettere il bello della partecipazione, impedisce accelerazione ed efficacia degli investimenti. I Comuni rinunciano ai fondi. O non sanno come spenderli, come avviene per gli eccessivi voucher per la digitalizzazione della PA, capaci di sballare il mercato e portare il costo di un sito comunale da 5mila a 35mila euro. Come scrive il mio predecessore in Uncem, Enrico Borghi, ‘a ver lasciato i piccoli Comuni a se stessi, rinunciando a una vera riforma degli Enti locali in grado di assicurare efficienza e rappresentanza – si può fare, in Francia i Comuni sono 36.000 contro i neanche 8.000 dell’Italia, ma sono organizzati in ‘comunità di aggregazione’ territoriali, ‘Communauté de communes’, in modo obbligatorio – determina la perdita di investimenti per territori deboli. In assenza della Politica, pagano sempre i più fragili. E senza le riforme per modernizzare il sistema-Paese, il PNRR rischia di essere una straordinaria occasione perduta’. Uncem ripete da un po’ che dobbiamo finalmente affrontare la domanda: ‘come si sta insieme’, come riorganizziamo dall’alto, in modo duraturo, i Comuni, piccoli e grandi insieme, che lavorano insieme, città e paesi, montagna e zone di pianure. Insieme. E vale per le Regioni, come per per i Comuni. Alla domanda su come ci si aggrega, come si fa insieme, come si agisce in comunità, gli ultimi Governi non hanno risposto. E così la frammentazione, il municipalismo che ha mosso tutti i bandi PNRR – tranne quello della Strategia delle Green Communities, con 135 milioni di euro, che abbiamo voluto e orientato – il municipalismo logica perversa del tutti contro tutti, non aiutano. Poi è arrivato il Ministro Fitto che ha spostato senza motivo risorse PNRR delle quali non sappiamo ancora modalità di sostituzione e dunque logiche di intervento, in particolare su dissesto idrogeologico e piccole opere comunali. Regnano dubbi e incertezza anche su appalti e interventi avviati dagli Enti locali. Se i Comuni lavorano da soli, sul PNRR in particolare, si va poco lontano. Insieme, nella logica sinodale che stiamo affrontando, si è vivi e si spendono bene risorse alle quali oggi i Comuni rinunciano, o non sanno come fare a spendere. E andranno in crisi. Perché è impensabile spendere 200 o 300 mila euro, o più, nei Comuni con meno di 5mila abitanti, e aspettare un anno prima che Roma rimborsi la cifra spesa. La Politica abbia la forza di fare riforme. Dall’alto. Dallo Stato, chiedendole alle Regioni anche con un potere sostitutivo. Registriamo mancanza di sussidiarietà e di riforme. Un modello istituzionale più moderno, dalle Regioni ai Comuni, va costruito nella logica comunitaria, nell’insieme, nel favorire dialogo, lavoro congiunto, fiducia e stima reciproca. Anche questo deve fare la Politica, frenando ogni logica municipalista, che serve a nulla, vanifica gli investimenti, frena ogni sviluppo”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente Uncem. 

Anche in Piemonte l’artigianato diventa sempre più digitale. Superata la media italiana

In Piemonte nel 2023 +4,0% (superiore alla media nazionale +3,3%) Cuneo +6,2%; Torino +4,5%

 

Nel 2023 la crescita annua delle imprese artigiane digitali in Piemonte è stata del 4,0%. Una performance ottima superiore al risultato già straordinario dell’Italia +3,3%, infatti la nostra regione si posiziona al quarto posto a livello regionale.

Tra le maggiori regioni -con almeno 500 imprese artigiane digitali- dietro al Veneto il più marcato dinamismo dell’artigianato digitale si registra in Lazio con 5,9%, Sardegna con 5,7%, Piemonte con 4,0%, Emilia-Romagna con 3,4% e Lombardia con 3,3%.

È questo ciò che emerge dall’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato sulla “Transizione digitale delle PMI “, che ha rielaborato i dati Istat del 2023.

Tra le province a livello nazionale, in testa Padova con +11,8%, seguita da Vicenza con 9,7%, Cagliari con +6,8%, Cuneo con +6,2%, Treviso con +5,0%, Roma con +4,9%, Como con +4,8%, Sassari/Gallura con +4,6%, Torino con +4,5%, Milano con +4,3%, Bergamo con +4,2%, Firenze con +3,9%, Verona con +3,5%, Monza e Brianza e Bologna con +3,3%.

Il crescente flusso degli investimenti delle imprese ha sostenuto l’intensificazione dei processi di digitalizzazione, generando una domanda di servizi che ha stimolato l’offerta nei settori dei servizi digitali, uno stimolo che ha interessato le imprese artigiane, creando valore aggiunto e alimentando la crescita del PIL.

“L’innovazione tecnologica -sottolinea Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte- serve ad esaltare il patrimonio di eccellenza e di competenze delle nostre aziende. Artigiani e piccoli imprenditori sono capaci di coniugare le tecnologie digitali con la creatività e il ‘saper fare‘, la tradizione, il gusto, il fatto su misura, vale a dire le caratteristiche che da sempre fanno grandi nel mondo i prodotti delle imprese italiane a valore artigiano. Proprio per questo è necessario sostenere questa loro propensione con il pieno coinvolgimento e la facile accessibilità alle misure previste per realizzare le transizioni digitali e green”.

“Gli sforzi delle nostre imprese -continua Felici– devono però essere accompagnati da politiche di sostenibilità che siano in grado di dare risposte immediate. Le due transizioni (energetica e digitale) sono complementari l’una all’altra. Abbiamo bisogno di connettività e reti veloci ed efficienti. E’ fondamentale che la nostra regione prosegua nel rafforzamento in queste infrastrutture (telecomunicazioni e banda ultra larga) che sono le “gambe” su cui può camminare la diffusione della tecnologia orientata alla domotica ed alla gestione delle apparecchiature tecnologiche come: software, gestionali, cloud, marketplace, piattaforme per l’efficientamento di processi e servizi innovativi”.

“Usare l’energia pulita va bene ma non basta e non è l’unica via -conclude Felici– Comunità energetiche, autoconsumo, fotovoltaico sono strumenti importanti ma devono essere accompagnati da un processo di rafforzamento delle misure previste per gli interventi di efficientamento energetico delle imprese.  Inoltre, bisogna ridurre al minimo la burocrazia: diamoci regole e strumenti per fare bene e in fretta”.

Piemonte, turismo al top: in crescita le presenze straniere

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+ 11% NEI PRIMI 9 MESI DELL’ANNO

Crescita trainata prevalentemente dalla componente estera. Si allunga anche il tempo di permanenza. Torino con la prima cintura registra un aumento sia negli arrivi (+16%) sia nelle presenze (+6,7%)

 

Il bilancio del turismo in Piemonte nei primi 9 mesi dell’anno registra complessivamente +8,4% di presenze +11% di arrivi rispetto allo stesso periodo del 2022.  I movimenti turistici risultano in crescita anche rispetto al 2019+12,8% di arrivi +7,2% di presenze.

Questi, in sintesi, i dati dell’Osservatorio turistico della Regione Piemonte raccontati dal Presidente Alberto Cirio in occasione del Forum Internazionale del Turismo la cui prima giornata ha preso il via ieri a Baveno sul Lago Maggiore.

Il Piemonte è la dimostrazione della capacità di un territorio di cambiare pelle. Oggi più che mai la nostra regione ha acquisito la patente turistica e può accogliere a pieno titolo grandi eventi come le ATP, il Giro d’Italia, il Tour de France per citarne alcuni, o un forum importante come questo. – dichiara il Presidente Albero Cirio – Il turismo è un patrimonio trasversale ed è importante che ognuno faccia bene la propria parte. La Regione è impegnata per la promozione del turismo e per rendere questo territorio sempre più attrattivo e i numeri ci dicono che la strada è quella giusta. E di questo voglio ringraziare chi lavora ogni giorno insieme a noi per rendere possibile questi successi”.

Questi primi dati dimostrano come ancora una volta il Piemonte si conferma una meta di livello e molto ambita dal turismo estero – afferma Vittoria Poggio, Assessore al Turismo della Regione Piemonte -. Il mio intento, sin dal mio insediamento, è di creare il più possibile una destagionalizzazione dell’offerta. I dati di quest’anno stanno testimoniando che stiamo andando nella giusta direzione.”

L’aumento delle presenze è trainato dal turismo estero+16,2% di arrivi +14,6% di presenze rispetto al 2022. La componente nazionale cresce del 6,9% negli arrivi e di 1,8% nei pernottamenti. I commenti nelle recensioni online riflettono la soddisfazione del cliente del prodotto turistico piemontese, maggiore rispetto al dato complessivo del prodotto Italia87,3/100 vs 86,8/100.

turisti italiani crescono sia in termini di arrivi (+6,9%) che in termini di pernottamenti (+1,8%), come anche i movimenti dall’estero+16,2% negli arrivi +14,6% nelle presenze, portando la quota dei pernottamenti dei turisti stranieri a oltre il 54%.

La Germania continua a essere il primo mercato estero per arrivi presenze, in crescita rispetto al 2022, seguita da BeneluxFranciaSvizzera che superano tutti i valori del 2022Quinto posto occupato dal Regno Unito in aumento di oltre il 10% nei pernottamenti. Da segnalare la sesta posizione degli Stati Uniti che registrano una crescita di oltre il 30%.

Analizzando le diverse aree del territorio piemontese si evidenzia che il lago registra nei primi 9 mesi del 2023 +9,9% di arrivi +8,7% di presenze rispetto allo stesso periodo del 2022. Migliora risultati del 2019: quasi +24%.

Gli stranieri registrano quasi +12% di arrivi +10% di presenze, e superano ampiamente i dati del 2019 (+26% di arrivi +28% di presenze). La quota dei pernottamenti ospitati dall’area prodotto è di circa il 30% del totale regionale.

Andamento positivo per la montagna che registra un incremento del 3,7% negli arrivi e del 8,2% nei pernottamenti rispetto al 2022Crescono gli stranieri+11,7% di arrivi +18,4% di presenze. La quota dei pernottamenti ospitati dall’area prodotto è di circa il 21% del totale regionale.

Le colline piemontesi crescono nei primi 9 mesi dell’anno, registrando un aumento degli arrivi dell’9,9% e del 8,8% delle presenze. In crescita anche rispetto al periodo pre-pandemico: +17% di arrivi +23% di presenze. La quota dei pernottamenti ospitati dall’area prodotto è di circa il 13% del totale regionale.

Torino con la prima cintura registra un aumento sia negli arrivi (+16%) sia nelle presenze (+6,7%). Supera anche i valori del 2019+13% di arrivi +7% di pernottamenti. La quota delle presenze ospitate dall’area prodotto è di oltre il 29% del totale regionale.

Rispetto all’anno precedente, i movimenti turistici della Città di Torino crescono sia in termini di arrivi (+17,6%) sia in termini di presenze (+6,4%). I valori sono in aumento anche in confronto al 2019+18% di arrivi +7% di pernottamenti. La crescita è fortemente trainata dai movimenti dall’estero+23%, che quotano circa il 44% dei turisti totali della Città.

Dal monitoraggio delle offerte sui canali online delle OTA – Online Travel Agency – si trova conferma del differente utilizzo dei canali da parte degli operatori delle diverse aree – prodotto del Piemonte. A livello di tasso di saturazione sulle OTA3, per i primi 9 mesi del 2023, il territorio di Torino e prima cintura ha registrato un dato pari al 35,9% in crescita del 1,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la montagna35,2%, le colline38,1%, mentre il territorio dei laghi44,5%.

In Piemonte è stato venduto il 37,5% delle offerte veicolate sulle Online Travel Agency – OTA – con una crescita dello 0,2% in confronto al medesimo periodo del 2022.

 

Distretto dei Laghi

Il territorio del Distretto Turistico dei Laghi è di primaria importanza per il turismo in Piemonte, rappresenta il 26% degli arrivi e il 33% delle presenze turistiche regionali con una forte internazionalizzazione. Sul territorio del Distretto Turistico dei Laghi è concentrata la maggior offerta dei posti letto open-air, circa la metà. Si trovano circa 21.800 posti letto in 49 campeggi su un totale regionale di quasi 46.000 posti letto distribuiti in 160 strutture. In particolare, il 34% dei posti letto open-air del Piemonte si trova nei comuni di Verbania, Cannobio, Castelletto Sopra Ticino, Baveno e Dormelletto.

In Piemonte quest’anno oltre all’apertura del primo campeggio a 5 stelle (a Verbania) quelli a 4 stelle sono passati da 4 a 6 (2 dei quali a Baveno) e quelli a 3 stelle da 22 a 24.

L’andamento dei movimenti turistici complessivi in quest’area è molto positivo. Nei primi 9 mesi si è registrato un incremento di circa il 10% di arrivi e circa il 9% di presenze rispetto all’anno precedente in cui si erano registrati oltre 1 milione di arrivi e quasi 4 milioni di pernottamenti, con incrementi di ben oltre il 20% sui movimenti del 2019. I campeggi del Distretto Turistico dei Laghi hanno decisamente contribuito al risultato: ospitano infatti circa il 20% degli arrivi e il 33% delle presenze dell’area.

A fronte dei risultati positivi dell’estate siamo già proiettati alla prossima stagione invernale. In Piemonte, nei mesi invernali – novembre, dicembre 2022 e gennaio, febbraio, marzo e aprile 2023 – si sono registrati oltre 2 milioni e 300 mila arrivi e oltre 5 milioni e 700 mila presenze.

Tempo di fiere autunnali per il Consorzio Turistico Sauze d’Oulx Fortur

IFTM di Parigi, TTG di Rimini e WTM di Londra

SAUZE D’OULX – Nell’ottica di continuare la ricerca di nuovi mercati, il Consorzio Turistico Fortur (Sauze d’Oulx, Cesana Torinese, Oulx, Claviere, Sauze di Cesana, Chiomonte, Exilles Salbertrand) ha avuto un autunno denso di trasferte.

Un periodo intenso che si è aperto con la partecipazione dal 3 al 5 ottobre all’IFTM (International & French Travel Market) di Parigi 3-5 ottobre 2023

La presidente del Consorzio Fortur Serenella Marcuzzo sottolinea l’importanza di essere tornati a Parigi: “Era da molti anni che non partecipavamo al Salone di Parigi, un salone specializzato nel “Rendez vous des professionnels du tourisme”, un salone quindi per operatori e non aperto al pubblico, cresciuto negli anni che punta a diventare mondiale come il WTM di Londra. Basta dare un’occhiata ai numeri per capire la portata del salone: 170 destinazioni, 1400 stand e 29.475 operatori turistici. A Parigi abbiamo avuto modo di essere presenti nell’area di Visit Piemonte all’interno dello stand di ENIT (Ente Nazionale Italiano per il Turismo)”.

Dall’11 al 13 ottobre il Consorzio Fortur ha poi partecipato al TTG Travel Experience di Rimini.

La Presidente del Consorzio Turistico Fortur Serenella Marcuzzo riassume questa nuova esperienza: “Il TTG di Rimini è una fiera forse un più istituzionale rispetto alle altre e sta sviluppando negli anni il programma di “Utopia”. Si tratta di un progetto dove gli operatori crescono con i viaggiatori con la consapevolezza di essere parte di una rete di relazioni complessa, in cui chi viaggia e chi fa viaggiare opera all’interno di un contesto che si rapporta con etica, politica ed economia. Infatti erano presenti e hanno tenuto delle conferenze l’Assessore Regione Piemonte a cultura, turismo e commercio Vittoria Poggio e il Ministro per il Turismo Daniela Santanchè che ha aperto la Opening Ceremony. Noi eravamo presenti in uno spazio all’interno dello stand della Regione Piemonte e anche in questo caso abbiamo avuto modo di confrontarci con operatori un po’ da tutta Italia e anche dal mercato estero, in particolare da Francia, Spagna, Gran Bretagna, Svezia, Lituania e anche dalla Cina”.

Il tour dei saloni si è poi concluso dal 6 all’8 novembre con la partecipazione al WTM (World Travel Market) di Londra.

É ancora la Presidente del Consorzio Fortur Serenella Marcuzzo a commentare anche questa ultima presenza: “Abbiamo deciso di partecipare al WTM di Londra nonostante lo scorso anno non ci avesse dato i risultati sperati. Eravamo però in un primo periodo post Covid. Infatti quest’anno la situazione è nettamente migliorata. Il WTM si è riproposto come la grande fiera di sempre con l’obiettivo di fornire ai professionisti del viaggio un’idea di come l’industria si evolverà nei prossimi 5 anni condividendo innovazioni e creando opportunità di business. E anche a Londra eravamo presenti all’interno di uno spazio acquistato da Visit Piemonte nel grande stand di ENIT (Ente Nazionale Italiano per il Turismo) che ha così presentato in maniera unita l’Italia”.

Un Polo Universitario e un Polo Archivistico nell’ex Manifattura tabacchi

 AL VIA IL CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE PER IL NUOVO POLO CULTURALE

Agenzia del Demanio, Regione Piemonte, Città di Torino, Ministero della Cultura, Ministero della Giustizia, Politecnico e Università di Torino sottoscrivono l’Accordo che da via all’operazione di riqualificazione urbanistica e architettonica

 

Torino – Prende vita l’operazione di riqualificazione urbanistica, architettonica e funzionale della ex Manifattura Tabacchi di Torino con il Concorso internazionale di Progettazione indetto dall’Agenzia del Demanio per acquisire una proposta progettuale di riqualificazione del complesso storico. Il bando è stato presentato oggi a Palazzo Chiablese dal Direttore dell’Agenzia del Demanio Alessandra dal Verme alla presenza delle istituzioni coinvolte nell’operazione di riconversione, possibile grazie alla sottoscrizione di un Accordo che attua il Protocollo di Intesa tra il Ministero della Cultura, la Regione Piemonte, la Città di Torino, l’Agenzia del Demanio, il Politecnico e l’Università degli Studi di Torino.

L’Accordo attuativo è stato siglato da Alberto Cirio Presidente della Regione Piemonte, Stefano Lo Russo Sindaco di Torino, Alessandra dal Verme Direttore dell’Agenzia del Demanio, Guido Saracco Rettore del Politecnico di Torino, Stefano Geuna Rettore dell’Università degli Studi di Torino, Corrado Azzollini Segretario Regionale per il Piemonte del Ministero della Cultura, Emanuela Carpani Soprintendente della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Torino, Edoardo Barelli Innocenti Presidente della Corte d’Appello di Torino, Ministero della Giustizia.

Il Protocollo prevede l’insediamento, negli spazi recuperati della ex Manifattura Tabacchi, di più funzioni aperte e fruibili ai cittadini: un Polo Universitario con residenze, servizi per gli studenti e aule di alta formazione e un Polo Archivistico con aule di consultazione di documenti e un centro studi. Gli spazi residenziali previsti consentiranno di realizzare un vero e proprio campus interateneo dell’inclusione sociale, dove, oltre agli alloggi sono previste aree di incontro e socializzazione e per la formazione avanzata. La parte destinata agli alloggi, candidata attraverso un bando del Ministero dell’Università e Ricerca, attua la Riforma “Alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per studenti”, della Missione 4 del PNRR.

Il concorso internazionale richiede una proposta progettuale che preveda lo studio delle connessioni urbane e il disegno degli spazi di relazione tra gli edifici con attenzione alle funzioni da insediare nell’area, con particolare attenzione alla sostenibilità, alla resilienza e all’inclusività sociale ed economica. Dovrà pertanto rendere l’ambiente urbano adeguato al contesto e alle condizioni climatiche attuali e capace di adattarsi agli eventuali cambiamenti. Il Nuovo Polo dovrà inoltre essere in grado di attrarre competenze, capitale umano e risorse economiche. La rigenerazione del complesso dell’ex Manifattura Tabacchi potrà rappresentare l’elemento propulsore per la rivitalizzazione del quadrante nord/nord-est di Torino, per generare opportunità di apprendimento, aggregazione, lavoro e impresa sociale.

Il bando si articola in due fasi. Il termine per la presentazione delle proposte progettuali e dei documenti amministrativi relativi alla prima fase è il 16 gennaio 2024, alle ore 16. A partire da tale data l’Agenzia del

Demanio avvierà le fasi di valutazione e selezione delle offerte pervenute, da cui saranno individuate le proposte che accederanno alla seconda fase. Il termine per la presentazione delle offerte relative alla seconda fase è il 22 aprile 2024, alle ore 16. Come da disciplinare di gara, il 17 maggio 2024 avverrà la proclamazione del vincitore del concorso che curerà il completamento del progetto di fattibilità tecnica ed economica. Il vincitore riceverà un compenso pari a circa € 393mila, mentre a ciascuno dei successivi 4 concorrenti verrà corrisposto, a titolo di riconoscimento di partecipazione, un rimborso spese di circa € 15mila. L’Agenzia del Demanio si riserva, inoltre, di affidare al vincitore il completamento della progettazione secondo la programmazione dei lotti esecutivi e degli investimenti.

In particolare, l’Agenzia del Demanio, attraverso la Struttura per la Progettazione, curerà per la Regione Piemonte la progettazione degli interventi della porzione da destinare alle residenze universitarie, nell’ambito degli obiettivi PNRR. L’Agenzia assumerà, inoltre, il coordinamento tecnico dell’intervento di rigenerazione urbana e svilupperà, quale Stazione Appaltante, le porzioni destinate al Ministero della Giustizia e al Ministero della Cultura – Direzione Generale Archivi.

Il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, intervenendo ha dichiarato: “Investire su residenze universitari, spazi per i ragazzi e gli studenti è la cifra della capacità di una città e di un territorio di essere attrattivo e di investire sul suo futuro. Su questo Città e Regione stanno lavorando molto: la Regione dà copertura al 100% delle borse di studio, con uno stanziamento di oltre 70 milioni di euro e, grazie agli investimenti sull’edilizia universitaria, questa città è la prima in Italia per incremento dei posti letto per gli studenti nella classifica del ministero, con 500 posti in più a disposizione già da quest’anno. Per questo sosteniamo con convinzione il progetto per la Manifattura Tabacchi che rappresenta un ulteriore tassello della trasformazione di questo territorio.”

“L’importante operazione di rigenerazione urbana che interesserà la ex Manifattura Tabacchi, cui il concorso internazionale di progettazione darà avvio, si inserisce in un’area urbana che attraverserà nei prossimi anni una fase di grande trasformazione, a partire dalla Linea 2 della metropolitana – ha detto il Sindaco della Città Metropolitana e della Città di Torino, Stefano Lo Russo. “In questo luogo sorgerà un polo della cultura e della formazione accademica, confermando la vocazione di Torino quale città universitaria”.

Il Concorso internazionale che lanciamo oggi è l’occasione per ripensare gli spazi in disuso, restituirgli vitalità e attrattività, trasformandoli in luoghi di conoscenza, di incontro e di cultura con un grande impatto sulla città. Mi auguro che ci sarà grande partecipazione”, ha dichiarato Alessandra dal Verme, Direttore dell’Agenzia del Demanio. “Siamo impegnati in operazioni complesse di rigenerazione e riuso dei beni dello Stato con l’obiettivo di garantire la migliore qualità funzionale, tecnica e architettonica degli interventi, attivando processi di rigenerazione urbana, in collaborazione con le istituzioni competenti e secondo le esigenze e istanze espresse dal territorio. Il Polo Culturale che nascerà a Torino – aggiunge dal Verme – sarà un esempio dell’approccio sistemico che l’Agenzia adotta per valorizzare il patrimonio immobiliare basandosi sui principi della centralità dell’utenza, dell’innovazione e della sostenibilità economica, sociale e ambientale”.

“E’ un progetto importante per riqualificare una zona di Torino con grandissime potenzialità – ha detto il Rettore del Politecnico Guido Saracco – Uno spazio versatile e ricco di storia situato in una posizione strategica per i nostri atenei: un altro tassello per trasformare Torino in una città universitaria sempre più vivibile ed accogliente.”

“Il lancio di questo atteso concorso internazionale segna l’avvio di un progetto strategico per Torino, dimostrando ancora una volta che l’investimento in luoghi per la cultura costituisce occasione di rigenerazione urbana e ambientale in zone della città alla ricerca di nuova identità e di opportunità per lo sviluppo – ha dichiarato il Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna – Il recupero dell’ex Manifattura Tabacchi consentirà di offrire a Torino una città della memoria e della formazione continua, per far vivere la quale i saperi e le competenze universitarie avranno un ruolo cruciale. Sarà questa, finalmente, l’occasione per concentrare gli archivi istituzionali e privati della storia economica e industriale della città in uno spazio moderno e accessibile, creando un centro di documentazione tra i più importanti del Paese. In più con la presenza di spazi dedicati alla residenzialità studentesca, che rappresentano un bisogno primario per Atenei in crescita continua come quelli insediati sul nostro territorio. Si estende così, anche oltre Dora, la presenza universitaria in una parte della città dove la presenza del Campus Einaudi ha già dimostrato tutto il potenziale di cambiamento in positivo dei modelli di policentricità culturale.”

“La firma dell’Accordo tra Ministero della Cultura, Ministero della Giustizia, Regione Piemonte, Città di Torino, Università di Torino, Politecnico di Torino e Agenzia del Demanio per la valorizzazione del compendio di archeologia industriale denominato Regia Manifattura Tabacchi consentirà all’intero complesso, oggi abbandonato, di riconnettere un’area urbana con funzioni culturali di ampio respiro dotando contestualmente la Città di Torino di funzioni che le permetteranno di proiettarsi verso sfide future.” Ha dichiarato il Segretario Regionale per il Piemonte del Ministero della Cultura, Corrado Azzollini.

LINK AL CONCORSO

www.agenziademanio.it/it/gare-aste/lavori/gara/Concorso-di-progettazione-per-la-riqualificazione-dellex- Manifattura-Tabacchi-da-destinare-a-Polo-Culturale-sita-nel-Comune-di-Torino#

Restructura 2023 è stata un’edizione straordinaria

Ricca di temi, di aziende e di pubblico

Recupero dell’esistente, riuso e riciclo dei prodotti e di componenti, ritorno all’impiego di materiali naturali e di risorse rinnovabili per produrre l’energia necessaria a far funzionare la casa: sono stati alcuni temi al centro di Restructura 2023, organizzata da GL events Italia a Torino da giovedì 23 ad oggi. Un’edizione che si è dimostrata vivace e superiore alle aspettative, dove gli oltre 10.000 visitatori hanno toccato con mano la grande trasformazione del comparto.

«In un allestimento ripensato nel format, abbiamo dato voce alle tendenze del settore per il futuro. Una filiera che deve trovare le strade sempre più performanti per investire sulla riqualificazione e riconfigurazione dell’esistente, piuttosto che per consumare nuove risorse – ha commentato Gàbor Ganczer, amministratore delegato di GL events Italia -. La fiera, forte della sua lunga tradizione ha iniziato da quest’anno un percorso di crescita e rilancio per tornare a essere fra gli appuntamenti di riferimento sul panorama nazionale per il retrofit, il recupero e il restauro del costruito».

Restructura 2023 è stata ricca di sfaccettature e idee, ruotando intorno sulle sfide del comparto, chiamato a sviluppare una metodologia più sistemica e a definire nuove regole per disciplinare le esigenze del futuro. È emerso come il settore abbia le carte in regola per “sexy” agli occhi dei giovani, che oggi in questo campo trovano professioni dove sono richieste competenze più sofisticate, complesse e “greening”, a tutti i livelli, e che più di altri oggi garantisce impieghi immediati e ben retribuiti, oltre che possibilità di fare carriera. E al salone infatti, sono tornati i giovani, protagonisti anche di un evento in cui si sono confrontati ingegneri, architetti, operai, carpentieri del legno, posatori, nuovi imprenditori. Sul tema è intervenuta anche l’Agenzia Piemonte Lavoro della Regione Piemonte che ha presentato alcuni dati: con oltre 61.000 imprese in Piemonte, l’attività economica dell’edilizia costituisce circa un terzo dei movimenti occupazionali da lavoro dipendente. Nel 2022 quasi 13.000 aziende hanno registrato almeno un’assunzione.

Passeggiando fra gli stand o ascoltando il ricco programma di convegni realizzati da ordini, associazioni e imprese, oltre che da GL events Italia, ci si poteva imbattere in nuove soluzioni che usano gli scarti di altre produzioni, non solo del settore edile, ma ad esempio di quello agricolo e che intendono la tecnologia e l’innovazione come mezzo per dare vita a soluzioni costruttive e materiali di nuova generazione e a basso impatto ambientale da impiegare nella ricostruzione di città più sostenibili.

Si è vista l’implementazione del verde urbano con pareti verdi, soluzioni per il recupero e lo stoccaggio dell’acqua – risorsa che mancherà sempre di più, ma da cui occorre anche proteggersi a fronte di fenomeni alluvionali indotti dal cambiamento climatico -, sistemi per sfruttare meglio gli apporti di luce naturale anche negli ambienti artificiali, una nuova attenzione alla salubrità dei materiali e alla loro emissività in termini di sostanze nocive alla salute, la circolarità e la garanzia di durabilità dei prodotti anche per un reimpiego in vita successiva come valore aggiunto per progettisti e committenza.

La bioedilizia, con isolanti ricavati dalle fibre di erba, mattoni di calce, canapa, paglia … non ha portato proposte di nicchia, ma filiere che stanno rivoluzionando la tradizione delle lavorazioni. Ampio spazio, in particolare, al legno, il materiale per eccellenza che decarbonizza la città, nuovo interprete del mondo del costruire. Quasi dimenticato dopo l’avvento del cemento, negli ultimi anni è risorto mettendo in luce caratteristiche fondamentali, come: sostenibilità, protezione dall’inquinamento acustico, atmosferico ed elettromagnetico, economicamente vantaggioso, leggero. Una materia prima di cui il nostro Paese è ricchissimo e che può contribuire alla crescita di un’edilizia di prossimità, “a chilometri zero”. E il legame di Restructura con il legno si consolida con la sua collaborazione con Eurobois 2024, principale fiera del legno in Francia, organizzata a Lione dal Gruppo GL events, dal 6 al 9 febbraio. «Una scelta che facciamo anche in una logica di “sistema azienda”, per condividere trasversalmente le competenze e le best practice del nostro Gruppo internazionale» spiega Ganczer.

L’uso dell’energie elettrica da fonte rinnovabile è stato promosso da aziende di prodotti e servizi che semplificano sempre di più la possibilità, anche per chi vive in palazzi e condomini, di poter scegliere l’origine delle forniture ed è stato tema al centro di un’intera giornata di focus fra quelli dell’Alveare del professionista dedicato alle green communities e alle comunità energetiche. Alveare che, animato da continui costruttivi confronti, è l’unico caso in Italia di un efficiente luogo di rappresentanza e networking per le associazioni e per gli ordini professionali (ingegneri, architetti, geometri, geologi, periti industriali).

L’importanza della multi professionalità è andata oltre le figure più tipicamente legate all’edilizia investendo anche quello della medicina, come nel caso del convegno Neurosafety: Una sicurezza sul lavoro spiegata attraverso le neuroscienze. Le neuroscienze infatti, integrate alla psicologia e all’ingegneria della sicurezza, possono aiutare a prevenire gli infortuni sul lavoro. La comprensione dei fattori psicosociali che influiscono sul comportamento umano può influenzare le pratiche di sicurezza sul lavoro; da una parte occorre prendere coscienza dei bias cognitivi che intervengono nelle nostre scelte e dall’altra utilizzare tecnologie che consentono di misurare il sistema nervoso. In questa direzione, l’approccio metodologico e tecnologico messo a punto da un’azienda torinese, in seno all’Università di Torino, ha già dimostrato di saper condizionare la sostenibilità sociale, dimostrando il concreto miglioramento del benessere dei lavoratori, ma l’obiettivo e incidere sulla diminuzione dei decessi sul lavoro che attualmente sono intorno ai 1.200 l’anno.

L’esigenza di incrociare le esperienze dei progettisti con quella dei medici, ma anche con il mondo della comunicazione e dei media, a partire da quelli che si occupano di salute e wellbeing, è stato messo in evidenza nel convegno dedicato all’architettura biofilica, dal titolo Progettare il benessere e la salubrità in casa e saperlo comunicare.

Tra i tanti temi trattati, quello delle barriere architettoniche per una progettazione universale dello spazio urbano, più attenta alle esigenze di persone con diversi tipi di disabilità. E per farne comprendere appieno le necessità, architetti e progettisti sono stati invitai a sperimentare in prima persona cosa significhino le barriere.

A segnare il nuovo passo di Restructura anche la Call4Ideas che sul palco dell’evento inaugurale, e in una mostra allestita nel Padiglione 3 del Lingotto, ha portato esempi da tutta Italia di buon utilizzo degli incentivi fiscali esistenti per innovare e costruire in qualità pure all’interno di un contesto normativo che richiede un ripensamento e un adeguamento alle tendenze in atto nella nostra società.

La manifestazione è partita, nell’evento di opening, dalla riflessione su cosa in questo presente possiamo fare per orientare il cammino verso un futuro più sostenibile. Una riflessione che con coraggio ha posto il settore di fronte a domande importanti sul tipo di strumenti necessari alla pianificazione dei territori a fronte di cambiamenti sempre più repentini degli scenari da affrontare (sul sito di Restructura sarà disponibile l’intervento di Fabio Millevoi).

E guardando al futuro Restructura, per la prima volta e prima in Italia, ha anche scelto di non esaurirsi dei 3 giorni di fiera, ma di diventare anche completamente digitalizzata per continuare ad essere fruibile tutto l’anno, grazie alla collaborazione con Analist Group e Matterport. Chi ha mancato l’appuntamento con il salone può visitarlo sul sito www.restructura.comin attesa della prossima edizione che sarà dal 15 al 17 novembre 2024.

Nuovi ospedali in Piemonte, fondi per 42 milioni. Il via libera dalla Regione

La Regione anticipa i fondi che saranno coperti da Inail insieme a quelli di realizzazione delle opere

Quasi 9 milioni per la progettazione del nuovo ospedale di Savigliano, 15,8 per quello di  Torino Nord, 16 per Cambiano, 6,3 per Ivrea e 20 per il nuovo polo sanitario di Alessandria.

La Giunta regionale ha approvato oggi lo schema di assegnazione dei 42 milioni previsti per la progettazione dei cinque ospedali piemontesi per i quali è prevista la realizzazione attraverso fondi Inail. La delibera autorizza anche le aziende sanitarie ad accedere al fondo rotativo di Cassa depositi e prestiti. Con queste risorse sono coperte tutte le progettazioni degli ospedali che il piano per l’edilizia sanitaria regionale prevede di realizzare con fondi Inail.

Come è noto l’Inail finanzia l’intera opera, compresa la progettazione, il cui costo, ora anticipato dalla Regione, verrà poi restituito da Inail all’atto dell’approvazione del progetto e del suo finanziamento. Questo meccanismo vale per ognuno dei cinque ospedali per i quali ora abbiamo certezza di tempi e di risorse.

«Dopo anni di immobilismo e di investimenti zero, in Piemonte è finalmente ripartita la macchina dell’edilizia sanitaria. Con queste risorse integriamo e confermiamo i finanziamenti necessari per dare copertura complessiva a tutte le spese tecniche per i progetti di nuovi ospedali. I prossimi mesi serviranno per le progettazioni, con l’obiettivo d realizzare tutte le strutture nei tempi previsti», spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

In particolare 8,8 milioni sono assegnati all’Asl Cuneo 1 per la progettazione del nuovo ospedale di Savigliano, di cui è già stata assegnata la gara; 15,8 milioni all’Asl Città di Torino per la realizzazione dell’ospedale di Torino Nord per il quale è in corso l’esame delle offerte. Altri 16,5 milioni sono assegnati all’Asl To5, per il nuovo ospedale di Cambiano, 6,3 milioni per l’ospedale di Ivrea e 20,5 per quello di Alessandria: con queste risorse le Asl potranno bandire le gare per la progettazione nel rispetto dei tempi previsti dai cronoprogrammi.

«La partita dell’edilizia sanitaria – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – è strategica per la modernizzazione, non più procrastinabile, del parco ospedaliero del Piemonte. Abbiamo in progetto la costruzione di otto nuovi ospedali in tutta la regione. Le Aziende sanitarie regionali appaltatrici di queste opere devono poter contare sul sostegno della Regione, sia per garantire il finanziamento dei progetti, sia per potersi confrontare sui passaggi tecnici e burocratici riguardanti le gare di appalto e i cantieri. Per questo, abbiamo messo a disposizione delle aziende sanitarie, tramite Azienda Zero, un gruppo di lavoro di professionisti consultabile in caso di necessità, in aggiunta alla convenzione quadro attiva con il Politecnico di Torino per affrontare le maggiori criticità legate agli appalti e alla costruzione degli ospedali».

Gli ospedali di Savigliano, Torino nord, Cambiano, Savigliano, Ivrea, Alessandria si inseriscono nel piano dell’edilizia sanitaria che prevede la realizzazione, o l’ampliamento, di 14 ospedali. Oltre a quelli già citati fanno parte del piano i due lotti dell’ospedale di Vercelli, il Parco della Salute di Torino, la Città della Salute di Novara, gli ospedali di Cuneo, Domodossola e Verbania, l’ampliamento dell’ospedale di Borgomanero e la rigenerazione di quelli di Alba e Bra.

Presentato in Regione il “Benessere equo e sostenibile dei territori”

L’assessore Tronzano: “I dati sono importanti e ci consegnano una fotografia dello Stato dell’arte in Piemonte”

Presentato presso la Sala Trasparenza della Regione Piemonte “Il benessere equo e sostenibile dei territori” redatto da Istat con la collaborazione dell’Ufficio Statistica. Si tratta   della collana regionale dei Report BesT, che offre un’analisi integrata degli indicatori Bes dei Territori (BesT). Un sistema di indicatori BesT, riferiti alle province e città metropolitane italiane, che l’Istat diffonde annualmente dal 2018 e che comprende un ampio set delle misure del Benessere equo e sostenibile (Bes) e le integra con ulteriori indicatori di benessere in grado di cogliere le specificità locali.  Nell’edizione 2023 gli indicatori sono in totale 70, distribuiti in 11 dei 12 domini del BesT.

Ciascun Report BesT presenta il profilo di benessere della regione e delle sue province sotto vari aspetti: la posizione nel contesto nazionale ed europeo, i punti di forza, gli svantaggi, le disparità territoriali, le evoluzioni recenti. Queste letture, proposte annualmente, si completano con alcuni indicatori sul territorio come la popolazione e l’economia.

Ciò che emerge dallo studio è che le province piemontesi hanno livelli di benessere relativo più alto che in Italia. Classificando le province italiane in 5 classi di benessere relativo (bassa, medio-bassa, media, medio-alta e alta) sul complesso degli indicatori disponibili per l’ultimo anno di riferimento (2020-2022), il 21,3 per cento delle misure colloca le province piemontesi nella classe di benessere più elevata; nel complesso il 47,9 per cento degli indicatori le assegna alle classi medio-alta e alta. I segnali di svantaggio sono meno frequenti: poco più del 28 per cento delle misure si concentra nella coda della distribuzione, ovvero nelle due classi di benessere relativo più basse tra le cinque considerate.

Nell’ultimo anno i livelli di benessere relativo maggiori si osservano nella città metropolitana di Torino, che si distacca in positivo dalle altre province del Piemonte per la quota maggiore di indicatori nelle classi di benessere alta e medio-alta (54,1 per cento, 6,1 punti percentuali in più della media delle province piemontesi) e per la più piccola quota di indicatori nelle classi di benessere bassa e medio-bassa (21,3 per cento).

Confrontando i domini, i risultati migliori si registrano in quello relativo al Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, dove nessuna provincia piemontese si trova nella coda della distribuzione nazionale: il 39,6 per cento delle misure provinciali è nella classe di benessere relativo alta, il 58,3 per cento nella medio-alta.

“I dati sono importanti e ci permettono di verificare la qualità della vita dei piemontesi – commenta l’Assessore alla Programmazione Economico Finanziaria Andrea Tronzano – di valutare positivamente alcune azioni intraprese e di porre dei correttivi laddove necessario. Queste informazioni sono utili – continua Tronzano – perché ci consegnano una fotografia dello stato dell’arte del Piemonte e ci spingono a lavorare al meglio individuando anche le aree di miglioramento su cui operare”.

I Comuni dicono No al blackfriday online

CAMPAGNA UNCEM CONTRO LA DESERTIFICAZIONE COMMERCIALE NEI PAESI:
PER IL BLACK FRIDAY SCEGLI IL NEGOZIO SOTTO CASA, DEL TERRITORIO.

COMPRARE LOCALE SALVA L’ECONOMIA LOCALE E FA BENE AL PAESE

Il #blackfriday è solo nei negozi del tuo territorio. Gli acquisti solo sotto casa,
e non sulle grandi piattaforme di logistica e mega siti web.
Salviamo con Uncem i negozi, che nei paesi sono sempre meno, più deboli,
visto che oltre 200 Comuni in Italia non hanno più negozi e bar.
Altri 500 sono a rischio desertificazione commerciale.
Il black friday on line è distruttivo per l’economia delle città e dei paesi.Secondo anno di campagna Uncem

Uncem ridiffonde l’appello e la campagna di marketing territoriale, da far circolare ovunque, da affiggere nei negozi e nei bar.
Per un invito a tutti a comprare nei negozi del proprio territorio, a comprare sotto casa. Sempre di più. Diciamolo sui social.
Quando Uncem lanciò, con le Camere di Commercio, la campagna ‘Compra in valle, il tuo paese, la montagna vivrà’, dieci anni fa,
vi è stata una grande attenzione culturale, mediatica, che è cresciuta. Ripartiamo oggi nella settimana del #blackfriday.
Da fare, come gli acquisti di Natale, nei negozi della valle, del territorio, dei paesi e delle città.

Il #blackfriday è solo nei negozi del tuo territorio.