ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 80

Case popolari, dalla Regione un aiuto per chi non arriva a fine mese

Le risorse, frutto di risparmi realizzati negli anni passati, saranno ripartite ai 38 Comuni che hanno meglio impiegato le risorse comprese nel Fondo Inquilini Morosi Incolpevoli, in particolare nelle annualità 2014 e 2015.
 
 
Arrivano maggiori risorse, quasi 2 milioni di euro, per contrastare la morosità incolpevole, destinate ai Comuni più virtuosi, ovvero quelli che hanno meglio speso i fondi già messi a disposizione della Regione per i residenti delle case di edilizia popolare che vorrebbero pagare canoni e bollette, ma che – complice l’aumento dei costi e la crisi economica – non ce la fanno ad arrivare a fine mese: i cosiddetti «morosi incolpevoli».
Ad annunciarlo è l’assessore regionale alle Politiche per la Casa, Chiara Caucino.
In sostanza, le nuove risorse a disposizione derivano da economie che riguardano il Fondo Inquilini Morosi Incolpevoli e, in particolare, sul loro utilizzo nel 2014 e nel 2015. Risparmi, risorse non utilizzate, che ora vengono rimesse in campo e date proprio a quei Comuni che più di altri si sono distinti nel loro utilizzo, venendo incontro alle persone più fragili.
La Regione, infatti, attraverso il Fondo, destina le risorse ai Comuni ai quali spetta l’utilizzo. Alcuni hanno utilizzato tutti fondi a disposizione, alcuni soltanto in parte, mentre altri li hanno sfruttati tutti. Da qui il risparmio complessivo di 1 milione 922mila e 308 euro che ora verranno ripartiti (tabella in allegato) tra 38 Centri piemontesi. Un inatteso «regalo di Natale» per persone che versano in condizione di grave difficoltà economico-finanziaria.
«Si tratta di un intervento che, al di là della somma, comunque importante, mi riempie di soddisfazione per due ragioni. La prima perché dimostra che in Piemonte non si spreca un euro, premiando, allo stesso tempo, chi utilizza le risorse pubbliche nella maniera più corretta. La seconda, ancora più importante, è che attuiamo un intervento che fornisce un sostegno concreto a questi cittadini che si trovano in una situazione di estremo disagio, aggravato dall’incremento delle tariffe energetiche, dall’aumento del costo della vita, favorito dall’inflazione pregressa e dal rincaro dei beni di prima necessità, dovuto alla tempesta perfetta che si è scatenata negli ultimi anni: dalle due grandi crisi finanziarie all’emergenza della pandemia, fino ad arrivare alle recenti crisi belliche in Europa e in Medio Oriente».

Medicinali online: nuova strategia informativa per la torinese Pharmecure

Con una rete di centinaia di farmacie partner distribuite lungo tutta la penisola, in 50 comuni di oltre 30 province, per un totale di 12 Milioni di utenti coperti dal servizio, dalla sua nascita Pharmercure ha superato ormai i 6 Milioni di Euro transati e le 200.000 consegne a domicilio effettuate.

L’evoluzione nel rapporto tra clienti finali e farmacisti è il cuore dell’innovazione espressa dal portale di delivery farmaceutico ideato da Maurizio Campia (CEO), Gianluca Abate (COO&CTO) e Thomas Pullin (CFO). L’idea vincente da cui sono partiti è stata la creazione di uncollegamento tra cittadini e farmacia di zonaattraverso un servizio di consegna a domicilio capace di portare online  la professionalità del farmacista, valorizzandola, nel pieno rispetto delle severe normative di settore.

“La supply chain farmaceutica deve rispondere a vincoli e regole specifiche dettate dal settore e dalla natura stessa della merce, cercando però di rimanere sempre al passo con l’evoluzione delle tecnologie digitali” spiega Maurizio Campia, CEO Pharmercure. “Per questo motivo, fin dai primi anni, abbiamo offerto ai farmacisti una piattaforma in grado di metterli in contatto con la clientela di zona, dotandoli di uno strumento digitale che non avesse le limitazioni legali dell’e-commerce parafarmaceutico, con l’obiettivo di fornire un servizio fondamentale, completo e a norma, che permettesse a tutti di ricevere a domicilio anche i farmaci con ricetta”.

Oggi, se da un lato il territorio coperto dal servizio di ordine e consegna a domicilio si espande sempre più, dall’altro la piattaforma pharmercure.com intercetta ogni mese anche centinaia di migliaia di utenti sul web, alla ricerca di informazioni sui prodotti farmaceutici. Questo dimostra quanto il tema del farmaco, in termini di reperibilità, prezzo, modalità di acquisto, utilizzo e conservazione, sia di assoluto rilievo per i cittadini, spesso alla mercé di piattaforme illegali, che tentano di proporre la vendita online di medicinali con ricetta.

“Ciò che sta emergendo, in particolare nell’ultimo anno, è il crescente bisogno degli utenti in rete di ottenere informazioni chiare e attendibili sui farmaci” spiega Gianluca Abate, COO&CTO Pharmercure. “Ogni mese centinaia di migliaia di persone arrivano sulla nostra piattaforma alla ricerca di informazioni affidabili rispetto al mondo del farmaco, avendo anche la possibilità di confrontarsi i farmacisti delle nostre farmacie partner sul territorio. E’ un capitale di autorevolezza e conoscenza che sta diventando sempre più centrale nello sviluppo del nostro business”.

La piattaforma sviluppata da Pharmercure sta dunque lavorando in una direzione che dal 2024 andrà a incrementare l’offerta informativa, coinvolgendo professionalità sempre più autorevoli e impattando dunque non solo sulla digitalizzazione dell’offerta farmaceutica – che, a differenza di altri ambiti economici, non ha ancora colto appieno le enormi opportunità introdotte dalle nuove tecnologie – ma anche sulla generazione di contenuti attendibili e certificati.

Il progetto ha già conquistato la fiducia di investitori come Reale Mutua e Azimut, e convinto centinaia di farmacisti italiani a dare fiducia a questa rete che – a differenza di altre – non si limita a raccogliere ordini ma segue ogni aspetto del servizio, dalla scelta guidata dei medicinali (con chiamata del farmacista), alla semplificazione dei sistemi di pagamento, fino alla consegna tramite operatori regolarmente assunti (non comuni rider). Un modo per supportare e tutelare i professionisti molto distante dalla spersonalizzazione tipica del digitale.

“Vogliamo sviluppare relazioni di fiducia tra i cittadini e quel presidio sanitario cruciale per la salute pubblica rappresentato dalle farmacie di zona” sottolinea Thomas Pullin, CFO Pharmercure. “Una formula che vogliamo definire Made in Italy, lontana dalle strategie delle multinazionali, ma che sta conquistando, dal basso, la fiducia dei professionisti e delle persone nel quotidiano.”

Pharmercure
L’idea del delivery farmaceutico viene sviluppata nel 2018 da Maurizio Campia (CEO), Gianluca Abate (CTO), Thomas Pullin (CFO), all’interno dello Startup Creation Lab dell’Università di Torino. Il modello di business mette in contatto, tramite una piattaforma evoluta, le farmacie sul territorio con i clienti. E’ sufficiente andare su pharmercure.com, oppure contattare direttamente una delle farmacie aderenti, per farsi recapitare a casa, o in qualunque altro luogo, i prodotti e farmaci prescritti dal medico, impostando la frequenza di consegna desiderata, in base alle proprie necessità terapeutiche. Si paga alla consegna con POS, contanti o Satispay e il primo ordine è sempre gratuito. Tutto il processo è controllato dal farmacista, che verifica ogni volta l’aderenza dei medicinali a quelli prescritti, così come la correttezza delle ricette caricate. Spetta però a Pharmercure gestire la consegna a domicilio e supportare le farmacie nella gestione di ordini e degli incassi.

Informazioni: pharmercure.com

Nell’immagine (da sinistra): Thomas Pullin, Maurizio Campia e Gianluca Abate

Distretti Commercio, soddisfazione di Ascom

«Un altro passo in avanti per il rilancio del commercio di vicinato. Con questa nuova stagione di finanziamenti regionali diamo continuità a quanto già realizzato nei Distretti del Commercio nella provincia di Torino e ampliamo le iniziative di rivitalizzazione di importanti luoghi storici delle attività commerciali». Così la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa sulla pubblicazione della graduatoria regionale piemontese che finanzia i nuovi progetti dei Distretti Urbani del Commercio, dei quali 16 sono nella provincia torinese. Sei di questi sono stati sviluppati da Ascom insieme alle amministrazioni di Rivarolo Canavese, Cuorgnè, Susa, Cavour, Chieri e Pianezza.

 

«Questo nuovo finanziamento – sottolinea la presidente Coppa – dimostra l’impegno costante della Regione Piemonte nel sostenere il commercio di vicinato e promuovere lo sviluppo delle attività. Siamo particolarmente soddisfatti del posizionamento dei nostri progetti in graduatoria, apprezzati soprattutto per gli aspetti di innovazione e vicinanza ai bisogni del commercio locale».

Dal 2020, quando sono stati istituiti i Distretti Urbani del Commercio, la Regione Piemonte ha investito più di 23 milioni di euro coinvolgendo oltre 600 comuni in 77 Distretti su tutto il territorio piemontese. Di questi 21 sono gestiti da Ascom Confcommercio. «Ascom è partner attiva di questo importante piano di rilancio – conclude la presidente Coppa – e accompagna le amministrazioni nella fase di progettazione e realizzazione. Non di rado siamo anche manager del Distretto, come nei casi di Pianezza, Rivarolo, Cuorgné e Susa.

Con questa misura riusciamo a portare i fondi direttamente alle imprese. Più di un terzo delle risorse è, infatti, destinata agli imprenditori, in modo che possano affrontare quelle spese altrimenti difficoltose, che permettono di migliorare l’aspetto esterno del negozio, ma anche di investire in digitalizzazione e innovazione».

Lega Coop spegne 50 candeline con una tavola rotonda e la mostra di Nespolo

Una mostra del maestro Nespolo per festeggiare i 50 anni di Lega coop Piemonte, a cornice di una giornata conviviale per la fondazione avvenuta a Torino l’8 dicembre 1973. Gli aderenti della lega coop Piemonte, si sono riuniti nella sala Camera Italiana al Museo del Risorgimento in piazza Carlo Alberto nel cuore della Torino del fare.

Tante testimonianze per raccontare il percorso fatto fino a qui e i traguardi da raggiungere nel futuro. Una tavola rotonda sul tema “Impresa, comunità, innovazione: il mondo cooperativo per una nuova economia. Le testimonianze di personaggi pubblici per sottolineare l’importanza del sistema cooperativistico nel nostro tessuto sociale e produttivo, tra i quali  il Governatore della Regione Alberto Cirio, il sindaco Stefano Lorusso, il presidente CRT Fabrizio Palenzona, il presidente della Lega Coop Piemonte Dimitri Buzio che  ha  ribadito: “la lega Coop è un  soggetto economico e non politico.… collaborare con le istituzioni per poter essere attori dello sviluppo economico, per una concordia istituzionale”.

 

E sottolinea che la Cooperazione è collaborazione produttiva perché “la gioia e il bello devono   appartenere a tutti e si lavora non solo per un’inclusione sociale ma per un ascensore sociale”.

GABRIELLA DAGHERO

Giovanni Ferrero re della Nutella è il più ricco d’Italia

Il piemontese Giovanni Ferrero è la persona più ricca d’Italia secondo la rivista Forbes nella classifica dei più ricchi del mondo. Il 59enne presidente della multinazionale di Alba produttrice del marchio Nutella possiede un capitale di 39 miliardi di euro ed è in testa tra i miliardari  d’Italia.Al primo posto al mondo  Forbes colloca Elon Musk, con 244 miliardi.

Sicurezza sul lavoro, “necessaria la formazione di base”

“La cultura della sicurezza parte dalla formazione in età scolare: da quel momento si deve avviare un percorso formativo e di responsabilizzazione all’argomento, come lavoratori e cittadini”.  È quanto ribadito nella terza Commissione della Regione, presidente Claudio Leone, durante l’audizione del sistema dell’istruzione e della formazione professionale, in merito all’indagine conoscitiva richiesta dall’Ufficio di presidenza del Consiglio. L’obiettivo è elaborare una programmazione delle politiche regionali per migliorare la prevenzione e diffondere la cultura della sicurezza sui posti di lavoro. Il termine per la conclusione dell’indagine è stato prorogato sino al prossimo 28 febbraio.

Davide Negro del Politecnico di Torino, chiamato a gestire circa 40mila soggetti tra personale, docenti e studenti, ha auspicato nuove strategie regionali per ottemperare e integrare le normative nazionali, sottolineando un’azione sinergica tra tutti gli atenei del territorio piemontese. Inoltre ha chiesto linee guida per la progettazione dei luoghi di lavoro.

I rappresentanti dell’Università degli Studi di Torino, presente in audizione con Sabrina GambinoRoberto Scarpa Erica Maria Budroni, in merito agli studenti che si avviano al mondo del lavoro, si sono soffermati su coloro che andranno a operare all’interno delle strutture ospedaliere, iniziando nel ruolo di tirocinanti. Sono già previsti dal 2017 dei corsi sui rischi specifici in ambito sanitario, ma solo a livello sperimentale.

Per Matteo Faggioni, presidente di Forma Piemonte, la grossa sfida riguarda gli stage, quando gli studenti diventano dei veri e propri lavoratori: “Bisogna cercare di fare rispettare al massino i vincoli legati alla sicurezza anche alle aziende ospitanti per i tirocini, visto che molti ragazzi sono minorenni”.  Posizione condivisa da Cristina Ghiringhello, presidente di Cenfop Piemonte, che ha aggiunto: “la formazione è importante, ma serve più cultura dei singoli per tutelare la propria vita”.

Per delucidazioni sono intervenuti Valter Marin (Lega), Monica Canalis (Pd) e Francesca Frediani (M4o).

2,6 Milioni per completare la Lombardore Salassa

L’Assessore al Bilancio Andrea Tronzano: “si completa una strada utile per il Canavese e per il comparto produttivo”

 

L’attenzione alle esigenze del territorio e alla viabilità passa attraverso gli investimenti che questa amministrazione regionale ha effettuato nel corso di questi anni soprattutto per la zona del Canavese e in particolare per la Variante Lombardore Salassa. Dopo aver finanziato direttamente la progettazione dell’opera e aver messo a bilancio a giugno un milione di euro con l’ultima delibera di 2,6 milioni l’Amministrazione Regionale ha dato copertura all’importo complessivo della variante che avrà un costo complessivo di 35,5 milioni.

 

“La speranza da parte di tutti – ribadisce l’Assessore al Bilancio Andrea Tronzano – che il progetto possa  passare dalla fase tecnico economica a quella esecutiva dotando così il territorio di una arteria stradale utile sia per il comparto produttivo che per gli stessi abitanti della zona”.

Food & beverage, macchinari, attrezzature: il mondo dell’Horeca

Appuntamento a Torino dal 17 al 19 marzo 2024

GL events Italia dà voce alla filiera dell’Horeca: per 3 giorni il Lingotto Fiere è punto di incontro di professionisti, occasione per trovare nuovi fornitori, accesso a idee e novità, momento formativo e di confronto.

Dal 17 al 19 marzo 2024 il Lingotto Fiere di Torino (Padiglione 3) ospita Horeca Expoforum, l’unico evento internazionale del Nord-Ovest d’Italia dedicato ai professionisti dell’industria dell’ospitalità, che include alberghi, ristoranti, caffè, bar, servizi di catering. Un nuovo format che offre anche la possibilità unica di conoscere nuovi partner, fornitori e clienti attraverso un’agenda di incontri B2B. Circa 100 espositori hanno già confermato la propria presenza, tra loro nomi blasonati come: Barilla for professionals, Lauretana, Bonduelle, Orogel, Molino Bongiovanni, Electrolux, Lainox, Costadoro, Marchetti, Délifrance Ekaf, Cioccolato Gobino, Galup, Ziccat. Presenti anche numerose associazioni, tra cui Conpait (pasticceri d’Italia), Apci (professionisti cuochi italiani…), Specialty Coffe Association.

«In attesa di conoscere le soluzioni finanziarie concrete previste dal piano di sviluppo del settore fieristico che Regione, Città e Camera di commercio di Torino stanno perfezionando, proseguiamo il nostro impegno nel posizionare Torino e il Piemonte come interpreti di grandi appuntamenti fieristici legati alle filiere produttive del territorio. Horeca Expoforum ne è testimonianza tangibile – dichiara Gabor Ganczer, amministratore delegato di GL events Italia –. Forti della nostra esperienza in manifestazioni leader di settore, come Sirha Lione e competizioni come Bocuse d’Or, faremo convergere a Torino i protagonisti nazionali e stranieri di una filiera che costituisce un importante motore economico e sociale, portando qui un evento che non può mancare in una città sempre più protagonista di grandi appuntamenti sportivi, culturali e scientifici».

Quello dell’Horeca, infatti, è un comparto articolato, dove la capacità di offrire cibo di qualità e un servizio eccellente sono elementi chiave del successo, ma da soli non sono sufficienti. Gli operatori devono affrontare sfide come la gestione del personale e delle forniture, l’aggiornamento su tecnologie e software gestionali, la cura dei locali in termini di arredo per l’accoglienza del cliente e per l’efficienza delle aree e laboratori di lavoro. Inoltre devono confrontarsi continuamente con le tendenze di mercato e le preferenze dei consumatori.

Su un’area espositiva di 13.000 mqHoreca Expoforum sarà la risposta alla complessità di queste sfide: l’occasione per conoscere centinaia di aziende e produttori, confrontarsi con tutto quello che serve ai professionisti. Dolce, salato, mixology (l’arte del miscelare vari drink e ingredienti), birra, caffè, arredamento e retail, macchinari e attrezzature, soluzioni digitali ed editoria, start-up ed eccellenze locali: sono le 10 principali aree merceologiche che animeranno il salone.

L’evento offre anche un calendario fitto di incontri con Chef, opinion leader, marketer e aziende: momenti formativi, talk, workshop, showcooking e masterclass per scoprire alcuni trucchi del mestiere, per lasciarsi ispirare, per aggiornarsi e condividere informazioni e progetti. Il palinsesto di eventi prevede focus su tè, caffè, gelato, pizza e molto altro.

HORECA EXPO

  • date: 17-19 marzo 2024 ore 9.30 – 18.30, luogo: Padiglione 3 | Lingotto Fiere Torino, via Nizza 280
  • pubblico: evento dedicato ai professionisti del settore hospitality e Food&Beverage
  • ingresso: gratuito previo accredito: operatori – scuole

Onorificenze al merito della Repubblica, 45 premiati nel torinese

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Questa mattina nell’aula magna della scuola di Applicazione dell’Esercito, si è svolta la cerimonia per la consegna delle onorificenze al Merito della Repubblica Italiana, conferite dalla Presidenza della Repubblica, organizzata dalla Prefettura di Torino.

In rappresentanza della Città è intervenuta l’assessora Gianna Pentenero che ha consegnato le onorificenze a quarantacinque cittadini dell’area metropolitana di Torino che si sono distinti nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari.

Il territorio torinese avrà due nuovi commendatori, cinque nuovi ufficiali e trentotto nuovi cavalieri e tra i premiati spicca il nome della “signora della danza” Loredana Furno.

“Queste eccellenze del territorio – ha sottolineato Pentenero – sottolineano come la nostra provincia sia ricca di talenti e ingegni pronti a mettersi a disposizione per il bene comune. Avete conquistato un riconoscimento così alto perché la vostra opera ha seguito quanto indicato in quel faro per tutti noi che è la Carta Costituzionale. I principi di democrazia, del valore del lavoro, della partecipazione, della non discriminazione e della pace che i padri e le madri costituenti hanno inserito nella Costituzione rappresentano la direzione da seguire nel presente o nel futuro”.

Il Circolo del Design di Torino presenta due nuove ricerche

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Il Circolo del Design di Torino presenta due nuove ricerche dell’Osservatorio MIRA: una fotografia aggiornata sull’economia del design in Piemonte e sull’offerta formativa in design nella regione. 

 

La ricerca “Studiare Design in Piemonte” indaga l’offerta formativa in design della regione, e “L’economia del Core Design in Piemonte” delinea l’ecosistema, le competenze e il valore occupazionale ed economico del settore. Con oltre mezzo miliardo di euro di fatturato e quasi seimila addetti nelle imprese che offrono servizi di design, il Piemonte è ai vertici nel panorama nazionale.

 

Torino, dicembre 2023

 

Il Circolo del Design presenta due nuove ricerche di MIRA, l’Osservatorio regionale dedicato al design, e delinea una nuova fotografia del settore nel Piemonte. Lo studio ha coinvolto istituzioni, centri di ricerca, imprese e professionisti, indagando il tema con due approfondimenti complementari:  “Studiare Design in Piemonte” e “L’economia del Core Design in Piemonte”.

 

MIRA è un progetto del Circolo del Design sostenuto dalla Camera di commercio di Torino e da Unioncamere Piemonte, con la partnership di Città di Torino e frutto del lavoro congiunto con le principali istituzioni ed enti di ricerca del territorio piemontese. Gli studi sono condotti grazie al lavoro di un team scientifico, di cui fanno parte l’Università degli Studi di Torino, con il Dipartimento di Economia e Statistica “Cognetti De Martiis”, il Politecnico di Torino, con il Dipartimento di Architettura e Design e la Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura. Coadiuvato dal Circolo del Design, il team di lavoro si confronta con le istituzioni, le aziende e i decisori a fini strategici e arricchisce e amplifica i percorsi di ricerca tramite la relazione con altri enti attivi sul territorio e parte dell’Osservatorio, quali IRES Piemonte, il Centro Studi della Camera di commercio di Torino, il Centro Studi di Unioncamere Piemonte e IRCrES.

 

Con “Studiare Design in Piemonte” per la prima volta viene indagata l’offerta formativa in design della regione nel suo complesso, dalla scuola secondaria di secondo livello ai percorsi di dottorato, per una popolazione studentesca pari a circa 9.500 persone. Attraverso dati statistici, questionari, attività di design partecipativo e interviste a direttori e responsabili di Politecnico di Torino, IED Torino, IAAD e Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, la ricerca ne ha disegnato la fisionomia, la portata e le dimensioni di eccellenza. I dati rilevano un buon posizionamento per il Piemonteal 4° posto in Italia per presenza di istituti terziari che hanno attivato corsi in discipline del design nell’anno accademico 2021-2022 e al 3° posto in Italia per studenti iscritti al primo anno di corsi di istituti terziari in discipline del design nell’anno accademico 2021-2022, con 1.223 iscritti. Dalla ricerca emerge che Torino risulta attrattiva per studiare design per la qualità delle scuole di design , per l’humus culturale generato dai centri e dalle istituzioni culturali del territorio , per l’accessibilità economica degli alloggi (3° posto). I numeri globali del settore della formazione del design in Piemonte vedono 4.410 studenti totali iscritti per discipline (a.a. 2021/2022), di cui il 15% stranieri (dato in forte crescita), 1.000 laureati nel 2022 e 968 docenti totali impiegati negli istituti di formazione terziaria. L’offerta didattica è articolata, aggiornata e distintiva di alcune caratteristiche culturali e imprenditoriali legate al territorio. La maggioranza degli iscritti si conferma negli ambiti del Communication Design e Product Design, a cui fanno seguito il Transportation e Fashion Design.

 

“L’economia del Core Design in Piemonte” analizza l’evoluzione del settore del design nella regione, dalla storia locale e l’ascesa di una professione dedicata al design, fino a delineare gli elementi che definiscono il suo ecosistema, le competenze, le specializzazioni emergenti e il valore occupazionale ed economico del settore nella regione.

 

La ricerca procede per diverse categorie di imprese che erogano servizi di design (professionisti freelance, società di persone e società di capitali) , divise tra:
– Extended Core Design, Campione allargato frutto di una classificazione riconducibile ai codici ATECO che contiene, oltre a studi e professionisti freelance del design, anche i disegnatori tecnici e gran parte dei disegnatori grafici, professionisti che di fatto svolgono una professione connessa ma differente da quella dei designer;

– Super Core Design, definizione quali-quantitativa del settore che esclude disegnatori tecnici e gran parte dei disegnatori grafici.
La capacità di generare innovazione tipica del design è da ricondursi nello specifico agli attori del Super Core Design, i designer.

 

La ricerca rileva in Piemonte 1.592 imprese di Super Core Design e 1.867 imprese di Extended Core Design, dato, quest’ultimo, che posiziona la provincia di Torino terza in Italia. Oltre 5.833 addetti compongono il numero di occupati nel settore Super Core Design, di cui 4.660 nella sola provincia di Torino. Per numero di occupati nel settore  Extended Core Design, l’Italia si colloca al primo posto tra i Paesi europei ela provincia di Torino è al secondo posto tra le province italiane.

All’interno del Super Core Design, il 51% delle realtà si occupa di Communication and Multimedia Design. Il 67% del settore è composto da progettisti freelance, di cui il 60% uomini e il 40% donne, con il 50% nella fascia d’età 35-50 anni. Nel 2022 sono stati rilevati 4.182 addetti (3.544 nella provincia di Torino) all’interno del Super Core Design e un fatturato di 541.757 milioni di euro (499.960 milioni all’interno della provincia di Torino).

MIRA posiziona la città di Torino come un vero e proprio design hub, capoluogo di una delle principali province per il ruolo esercitato nella formazione e per il numero,1.061, di imprese che erogano servizi e consulenze di design. La città ha anche ottenuto il riconoscimento di UNESCO Creative City of Design, a oggi l’unica in Italia.

Le imprese del Core Design dimostrano una crescente consapevolezza e competenze rispetto alla sostenibilità ambientale e sociale, allineandosi alle prospettive europee. Aspetto questo da considerarsi come vantaggio strategico rilevante.
Anche alla luce di ciò, tra le sfide per l’intero settore tracciate dalle due ricerche c’è la necessità di potenziare iniziative per integrare il design nei processi produttivi e promuoverne l’approccio ampio e innovativo.

“Studiare Design in Piemonte”

è una pubblicazione di MIRA. Numeri, persone, direzioni del design in Piemonte,

Autori
Ali Filippini – Politecnico di Torino

Cristina Marino – Politecnico di Torino
Paolo Tamborrini – Politecnico di Torino
Con la collaborazione di
Lorenza Abbate – Politecnico di Torino

Paola Borrione – Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura

Sergio Degiacomi – Politecnico di Torino

Claudio Germak – Politecnico di Torino
Art Direction

Fionda

L’economia del Core Design in Piemonte”

è una pubblicazione di MIRA. Numeri, persone, direzioni del design in Piemonte,

A cura di
Stefania Camoletto – Università di Torino

Giovanna Segre – Università di Torino

Autori
Paola Borrione – Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura

Stefania Camoletto – Università di Torino

Ali Filippini – Politecnico di Torino

Claudio Germak – Politecnico di Torino

Giovanna Segre – Università di Torino

Giampaolo Vitali – CNR-IRCrES
Art Direction

Fionda

 

“MIRA. Numeri, persone, direzione del design in Piemonte”
è un progetto di Circolo del Design
in partnership con: Camera di commercio di Torino, Città di Torino, Unioncamere Piemonte

con la partnership scientifica di: Dipartimento di Economia e Statistica “Cognetti de Martiis” dell’Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, IRES Piemonte, CNR-IRCrES

in collaborazione con: Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura
con il sostegno di: Camera di commercio di Torino e Unioncamere Piemonte