
Confagricoltura: “Adesso lavoriamo insieme per valorizzare la filiera”
Per Confagricoltura l’avvio del confronto con gli industriali e l’impegno congiunto per la valorizzazione del latte piemontese sono gli aspetti più importanti emersi dalla riunione che si è svolta oggi (sabato 31 ottobre) a Torino all’assessorato regionale all’Agricoltura tra le rappresentanze delle organizzazioni agricole e delle aziende di trasformazione lattiero casearie.
Confagricoltura Piemonte, che è intervenuta all’incontro presieduto dall’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero con una delegazione di allevatori composta da Cristina Donalisio, Pierangelo Cumino e Giampiero Degiovanni, insieme ai direttori provinciali di Cuneo e Torino, Roberto Abellonio ed Ercole Zuccaro, manifesta apprezzamento per la riapertura del dialogo con i trasformatori e ribadisce il proprio impegno per la soluzione della crisi del comparto. Per l’organizzazione degli imprenditori agricoli “il prezzo pagato ai produttori è giunto a livelli inaccettabili e tali da non coprire più i costi di produzione. Se la situazione non migliorerà molti allevamenti saranno costretti a chiudere, con danni pesanti per il settore primario e per l’intero indotto”.
Per Confagricoltura è fondamentale consolidare il dialogo. Nelle prossime settimane, sulla base delle intese raggiunte, si aprirà un confronto in ogni singolo caseificio con le rappresentanze dei produttori e le loro organizzazioni. Parallelamente in Regione verrà istituito un tavolo di filiera che avrà il compito di individuare gli strumenti per la valorizzazione del latte, intervenendo sulla qualità, sui metodi di allevamento rispettosi del benessere animale e sulla promozione delle produzioni locali. “La crisi è pesante e deve essere affrontata con l’impegno di tutti i protagonisti. È necessario accelerare il confronto – sostiene Confagricoltura – cercando soluzioni nuove che offrano prospettive di sviluppo per l’intera filiera, rispettose degli equilibri di mercato e garanti della dignità di tutti gli attori”.

Il prossimo 2 novembre alle 9,30 suona la campanella per le lezioni di Unitre Torino, la più grande Università della Terza Età d’Italia. Tra i 170 corsi di Unitre Torino alcuni sono inediti: “La successione: occuparsene bene, vivere meglio”, coordinato da Andrea Dalla Chiara, che spiegherà i problemi legati al trasferimento del patrimonio familiare; “C’era una volta…e domani?”, una psicoterapeuta dell’età evolutiva (Claudia Cuminetti) e una libraia (Marta Bianco) compiono un viaggio nel pianeta dell’infanzia e dell’adolescenza per esaminare come sono cambiati la letteratura e l’immaginario infantile; “I geroglifici” (avviamento della lingua egizia); “Un fotoreporter di guerra all’Unitre” (teorico-pratico, con visita a mostre); “Conflitti e speranze di pace nel mondo” (tenuto dal generale Carlo Cabigiosu, che è stato impegnato in importanti missioni militari all’estero); “Attenti al segno” (creatività pubblicitaria); “Le primavere arabe” (approccio storico, economico-sociale, politico); “Maghi e magia” (organizzato dal Circolo della magia di Torino). Naturalmente sono confermati i seguitissimi “Storia del ‘900” (professor Gianni Oliva) e “Come vivevamo…società e costume” (la professoressa Lucia Cellino racconta i più famosi processi della storia e i loro protagonisti).

Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità una mozione firmata da Federica Scanderebech (PD), che impegna Sindaco e Giunta a predisporre, con la massima sollecitudine, un piano per incrementare le stazioni di ricarica delle auto elettriche in città.


“Nasce dalla constatazione, da parte di molti osservatori, giornalisti, intellettuali, storici della sempre minore incidenza dei cattolici in vari ambiti della Società, a partire proprio da quello politico. Il nostro primo riferimento è il Papa e il suo insegnamento al Bene Comune”
Le opportunità per Torino come per il Piemonte e l’Italia sono davvero moltissime. I settori halal rappresentano, in termini di fatturato, circa il 20% dei mercati mondiali. Si tratta di ambiti, come ad esempio il fashion, il food, in cui l’Italia – e Torino in particolare – ha delle primarie realtà produttive. Il food, in particolare, è un mercato da esplorare, molto interessante chi opera sul nostro territorio