Si moltiplicano i casi di pastori e margari che, in numero crescente, minacciano di lasciare gli alpeggi

“La Regione intervenga per frenare l’emergenza lupi che sempre più frequentemente colpisce il mondo rurale e montano delle nostre vallate”. A domandarlo in una interrogazione discussa oggi dal Vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, Daniela Ruffino.
Continua l’esponente regionale di Forza Italia: “Si moltiplicano i casi di pastori e margari che, in numero crescente, minacciano di lasciare gli alpeggi e di abbandonare la pratica della monticazione. E’ facile comprendere gli effetti devastanti che deriverebbero dalla scomparsa di queste attività: si perderebbero presidi di biodiversità agroalimentare e la tenuta idrogeologica dei terreni che solitamente viene favorita grazie alle attività di pascolamento. Proprio per tale ragione è centrale l’intervento della Regione che sull’argomento ho sollecitato”.
Conclude Ruffino: “Sicuramente risulta essere insufficiente la misura prevista dal Piano Regionale Interventi per risarcimenti da canidi. Ci sono è vero 287mila euro di fondi regionali stanziati ma in regime di de minimis e quindi è facile che il plafond non sia sufficiente a garantire il risarcimento pieno del danno visto che spesso gli operatori del settore accedono anche ad altre contribuzioni e sostegni che fanno raggiungere il limite velocemente. Attendo invece di comprendere le due misure che l’assessore all’Agricoltura ha annunciato essere contenute nel PSR. Verranno messe a bando a metà del 2016 e la prima, prevede contributi per l’acquisto di accorgimenti tecnici o per il pagamento di personale al fine di vigilare sui capi di bestiame, la seconda è una misura a superficie dei lotti coinvolti. Vigilerò sull’applicazione di questi due interventi che confido non tarderanno ad essere aperti”.





IL MONDO DEL BIO / 

Al posto del Paese ospite d’onore del salone del Libro, l’edizione 2016 propone una nuova formula che offre un focus allargato e traversale su realtà culturali che superano le rigide divisioni degli Stati nazionali. A criteri puramente geopolitici subentrano più ampi criteri geoculturali. La letteratura come patria, come rifugio, come portatrice di diritti, come luogo deputato al dialogo, al confronto con l’altro. Non una semplice vetrina, ma un’occasione di scambio, un comune discorso in progress da opporre alle semplificazioni e ai pregiudizi.
autoritari e corrotti, affrontando l’emarginazione e l’esilio, ma senza mai rinunciare a mettere a confronto mondi diversi.
STORIE DI CITTA’ /


