Il no assoluto iniziale da parte della giunta comunale grillina al tunnel di corso Grosseto lascia il posto a un nuovo progetto. Il Comune ha concordato con il ministero delle Infrastrutture alcune varianti progettuali per migliorare quelle che in una nota dell’ufficio stampa vengono definite come le “numerose criticità” del progetto della precedente amministrazione comunale. Resta il collegamento ferroviario con l’aeroporto e il nuovo progetto introduce accorgimenti per migliorare la viabilità di superficie durante i cantieri e a opera conclusa. Ci sarà poi il recupero del vecchio tracciato in tunnel attualmente ferroviario (Madonna di Campagna-Stazione Dora) con un servizio di ferrotramvia in sede protetta, come servizio per i quartieri di Borgo Vittoria, Aurora e la zona di Porta Palazzo. Durante le fasi di cantiere, inoltre, si procederà subito alla demolizione del solo cavalcavia di corso Grosseto (est\ovest), lasciando fruibile per gran parte della durata del cantiere, e comunque fintanto che non sarà completata la copertura stradale del passante nord\sud di corso Venezia, il tratto di cavalcavia Potenza\Grosseto. Tale accorgimento dovrebbe evitare la congestione del traffico durante le fasi di cantiere. Ad opera compiuta, infatti, questo tratto di cavalcavia sarà sostituito da un sottopasso veicolare nel tratto Potenza\Grosseto, garantendo così una migliore gestione della viabilità di superficie residuale.
A lezione di anestesia
Qualche informazione in più dalla dottoressa Tiziana Inversi, anestesista all’ospedale Molinette di Torino
La parola Anestesia deriva dal greco “anaistèsia”, insensibilità, derivato di “aistesis”, sensazione. Secondo l’etimologia, questa parola significa la mancanza o la soppressione della facoltà di sentire. Perché è necessario fare l’anestesia ed in genere questo si verifica ai fini di un intervento chirurgico? Per il semplice fatto che con l’Anestesia si evita di sentire il dolore necessariamente legato all’atto chirurgico che può essere invasivo e demolitivo oppure invasivo ma ricostruttivo. Il termine Anestesia può, quindi, essere utilizzato in modo molto ampio in quanto si può anche riferire alle funzioni organiche e alla vita di relazione nel senso che l’essere umano, a seconda del tipo di Anestesia a cui può venir sottoposto, può essere in grado di relazionarsi con l’ambiente che lo circonda ( medici e personale infermieristico) oppure no. A questo punto quindi possiamo differenziare i diversi tipi di anestesia . Approfondiamo prima la nostra conoscenza sull’Anestesia Generale detta anche Narcosi. Il termine “Narcosi” deriva dal greco “vàpkwonc”, ovvero torpore nel linguaggio medico. In effetti, a seconda del dosaggio dei farmaci utilizzati a tale scopo, l’Anestesista puo’ indurre nel soggetto o uno stato di “sedazione” più o meno profonda cioè di torpore …intorpidimento dei sensi e dello stato di coscienza, oppure un vero e proprio stato di incoscienza da “coma farmacologico”, nel senso che la narcosi non è altro che uno stato di coma indotto dai farmaci somministrati, e da questo tipo di coma ci si risveglia sempre con la sospensione dei farmaci somministrati, tranne in rarissimi casi in cui delle complicanze improvvise possono arrecare danni irreparabili all’encefalo. Fin qui abbiamo parlato di Anestesia totale o generale o con termine più appropriato narcosi. Vediamo quali altri tipi di Anestsia ci possono essere. Innanzitutto entriamo nel merito dell’anestesia in cui non c’è perdita dello stato di coscienza, quindi il soggetto rimane sveglio, lucido ed è in grado di relazionare con l’ambiente che lo circonda; si tratta delle anestesie effettuate con l’uso di anestetici locali: Anestesia Neurassiale viene anche definita Subaracnoidea o Spinale, il termine corretto è il primo. Questo tipo di anestesia si effettua somministrando l’anestetico nel liquido cefalo-rachidiano o liquor.Con questo tipo di anestesia il soggetto rimane sveglio e lucido ma l’ARTO o i 2 ARTI INFERIORI PERDONO COMPLETAMENTE LA POSSIBILITA’ DI MUOVERSI E DI PERCEPIRE IL DOLORE perché l’anestetico locale somministrato nel liquor blocca i motoneuroni cioè i neuroni che controllano il movimento nonché la sensibilità dolorifica,quindi non si sente il dolore durante l’intervento …le altre sensazioni restano (e cioè la sensibilità tattile.. quindi si ha la percezione di essere toccati, nonché la percezione del nostro corpo nello spazio cioè sensibilità propriocettiva). Anestesia Peridurale è simile all’anestesia Neurassiale, ma in questo tipo di anestesia manteniamo il movimento degli arti perché l’anestetico locale non blocca la funzione dei motoneuroni. Anestesia Locale o locoregionale viene effettuata quando si vuol eliminare il dolore in una parte più o meno piccola del nostro corpo. Tutte queste Anestesie vengono effettuate da un Medico Specializzato che è l’Anestesista che in genere lavora anche in Pronto soccorso e in Rianimazione. L’unica variante è l’anestesia locale in quanto sempre più spesso è il chirurgo stesso ad effettuarla, in questo caso l’Anestesista spesso provvede a sedare il soggetto tenendolo in uno stato di torpore piùo meno profondo.
TEDxCrocetta “Innovation Ecosystem”
L’evento TEDxCrocetta “Innovation Ecosystem” si terrà il 22 ottobre presso il MAUTO, a partire dalle ore 14:30. TEDx è ormai una realtà consolidata nel nostro territorio e speriamo di poter accrescere sempre più lo spirito delle idee che vanno condivise.
Qualche domanda ai protagonisti
Facciamo parte dell’associazione no-profit Una Mole di Idee, che organizza eventi con licenza TEDx Crocetta sul territorio torinese da alcuni anni. Siamo un eterogeneo gruppo di giovani, che -grazie ai diversi background, percorsi e nazionalità- riusce a lavorare con creatività e a sviluppare idee innovative. Crediamo moltissimo nella mission TED, nel diffondere idee di valore e queste frasi caratteristiche sono perfettamente in linea con i nostri valori: “Leading by example”, “Continuous improvement”, “Sharing”, “Diversity”, e “Cooperation”. Proprio grazie alla passione dei nostri volontari, costruiamo tutto e, unendo le forze, riusciamo a dare voce ai giovani, alle aziende del territorio e alle nuove idee. Cerchiamo sempre di collaborare con produttori e realtà locali, in modo da portare valore aggiunto alla crescita sostenibile del territorio, creando un terreno fertile per lo scambio di idee. Cresciamo insieme, imparando ogni giorno qualcosa di nuovo, spesso mettendoci in gioco al di fuori del nostro campo: abbiamo degli ingegneri che si occupano di Public Speaking e uno scienziato che si occupa di Fundraising.
TED è un’organizzazione no-profit, nata in California più di trenta anni fa, il cui obiettivo principale è quello di diffondere le idee emergenti nei campi “Technology, Entertainment and Design” (da cui l’acronimo TED). Dalla sua nascita, TED ha trattato molte tematiche seguendo sempre il suo motto “IdeasWorth Spreading”, cioè ha sostenuto idee di valore, affinché potessero essere condivise con la sua community. Dal 2009 è possibile tenere ovunque conferenze secondo il formato TED. Questi eventi prendono il nome di TEDx, dove “x” significa eventi TED organizzati autonomamente da comunità locali, su licenza rilasciata da TED. Il progetto TEDx comprende una rete di volontari in tutto il mondo, che raccolgono e rendono disponibili on-line gli interventi realizzati. Gli eventi TEDxvengono organizzati in tutte le città più importanti del mondo, tra cui Torino spicca con il gruppo ormai consolidato diTEDxCrocetta. I video sono presenti sia sul sito TED.com sia sul canale youtube.com/tedxtalks
Qual è il vostro prossimo evento?
Quest’anno il nostro evento si terrà presso la sala conferenze del Museo Dell’Automobile, il prossimo 22 ottobre. La tematica scelta, Innovation Ecosystem, ci è molto cara in quanto è un tema attualissimo, che ci ha permesso di portare sul palco delle idee italiane strabilianti. Per noi queste due parole sono diventate un po’ magiche, assumendo un significato profondo che vogliamo condividere. L’innovazione spesso è collegata solamente alla tecnologia ma, in realtà, la si può trovare in moltissimi altri campi: design, medicina, vestiti, musica. A nostro parere, fondamentale è l’innovazione del pensiero:nuove riflessioni possono portare grande beneficio a chi ascolta, aprendo gli occhi su nuove realtà. Tutte queste sorgenti del “nuovo” sono collegate tra loro, si influenzano ed entrano in contatto, poiché sono tutte parti di uno stesso ecosistema. Per noi, dunque, Innovation Ecosystem significa creare nuove comunità globali, condividendo idee e rilasciando l’innovazione in migliaia di discipline differenti, in un processo di fruttuosa contaminazione.
A partire dalle 14,30 di sabato 22 ottobre, sul palco del Museo dell’Automobile si succederanno sette interventi live e una performance che vi lasceranno a bocca aperta. Ci sono due giovani intraprendenti, Nicolò Briante e Niccolò Maurizi, che hanno progettato un sistema per condurre l’elettrocardiogramma a basso costo e con questo stanno rivoluzionando il mondo della medicina. Hanno portato il loro progetto nei paesi in via di sviluppo per riuscire a risolvere le problematiche correlate alla mancanza di personale medico. Michele Bertero, invece, ci svelerà come riuscire a ridurre le immense quantità di pesticidi usati attualmente nell’agricoltura, semplicemente con l’aiuto della musica. Tra gli interventi ci sarà anche quello di un designer, Matteo Civaschi, che è riuscito a mettere insieme umorismo e sintesi, dando vita ad un progettomolto originale: Shortology. Federica Maltese ci guiderà in un viaggio verso le origini sconosciute della moda e dei nostri capi di vestiario: vi siete mai chiesti da dove viene il cotone delle magliette che indossate? Quali vite sono state dedicate alla sua produzione? Si parlerà anche di parole molto usate oggi giorno, che spesso si allontanano dal loro significato originario: l’ingegnere Pierluigi Leone ci aiuterà a riscoprirle sotto una nuova luce. Come poi non parlare di materiali innovativi e stampa 3D? Ignazio Roppolo, ricercatore presso l’IIT “cucinerà” per noi il materiale perfetto per ogni nostro desiderio. Avremo anche un ospite speciale, LIA, presentata da Ares Ferrigni; loro ci aiuteranno a capire come, tra pochi anni, dovremo tutti tornare ad essere un po’ agricoltori. Infine, Il grande musicista jazz Giampaolo Casati ci delizierà con la sua performance.
Sabato 15 ottobre le rispettive assemblee di Banco Popolare a Verona e di Banca Popolare di Milano a Rho hanno deliberato la fusione tra i due Istituti di credito. Il voto dei soci intervenuti in assemblea è stato plebiscitario a Verona, molto meno a Rho.
Finisce una storia ultracentenaria, quella di una banca popolare cooperativa che ha accompagnato lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio e che ora si trasforma in S.p.A.
Di fronte ad un evento di tale portata, che interessa non soltanto Novara, ma anche tutto il Piemonte, perché la BPN in Piemonte è nata è cresciuta, il sindaco di Novara, Alessandro Canelli ha preso carta e penna e scritto una lettera aperta ai Novaresi, che di seguito riportiamo:
“Nasce ora, di fatto, il terzo gruppo bancario italiano che, se da un lato sembrerebbe consolidare sotto un profilo patrimoniale e finanziario il Banco Popolare e, quindi, anche la divisione Banca Popolare di Novara, dall’altro ha fatto giustamente nascere legittime preoccupazioni all’interno dello stesso territorio in ordine alla tutela dei lavoratori novaresi impiegati all’interno della banca.Non spetta certo all’Amministrazione comunale, ne’ l’Amministrazione comunale ha la possibilità di evitare o stravolgere normative bancarie e attinenti al sistema finanziario o, ancora, intromettersi indebitamente e impropriamente nelle scelte di soggetti privati. Ciò che invece interessa ed è dovere dell’Amministrazione comunale è sicuramente farsi parte attiva, nel rispetto delle norme e delle competenze consentite, per promuovere iniziative e per monitorare l’andamento dei riflessi e delle conseguenze che l’attività del nuovo soggetto bancario avrà sul territorio in ordine al sostegno alle famiglie e alle imprese.
Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità una mozione impegnando me e la Giunta a fare questo. E queste indicazio0ni saranno da me seguite.Per prima cosa verrà in tempi brevi indetta una seduta di Consiglio, durante la quale saranno invitati i vertici locali del nuovo soggetto bancario, in modo che possano spiegare direttamente ai consiglieri il piano industriale e rispondere alle loro legittime preoccupazioni.
Abbiamo già avuto ampie rassicurazioni dal direttore della divisione Banco Popolare di Novara, dottor Alberto Mauro, che non vi sarà alcun licenziamento, ma solo esuberi su base volontaria, concordati insieme con i sindacati, che hanno approvato la fusione all’unanimità, e che verranno mantenuti gli impegni di finanziamento alla Fondazione BPN per il territorio.
Ciò che chiediamo al nuovo soggetto bancario è che, al di là dei processi e dei programmi strategici contenuti nei piani industriali, di non dimenticarsi mai che ai territori è dovuta particolare attenzione perché dal rispetto dei territori deriverà, peraltro, l’economicità e la redditività della stessa banca.
Rispetto per il territorio significa rispetto per i dipendenti che formano il vero patrimonio della banca e che hanno donato parte della loro vita lavorativa affinché la banca crescesse o reggesse in tempi difficili. Rispetto per i territori significa rispetto per le famiglie e per le imprese che hanno bisogno di un soggetto che li aiuti e li supporti per creare sviluppo e che li accompagni nei loro progetti di vita, imprenditoriali o personali.”
Massimo Iaretti
Avviare, in collaborazione con la Regione, percorsi formativi dedicati all’estetica e agli acconciatori in oncologia per consentire il corretto trattamento delle pazienti oncologiche o con altre patologie che richiedano una preparazione specifica degli operatori. È quanto si propone di realizzare il Comitato di coordinamento delle Confederazioni artigiane piemontesi, che si è riunito lunedì 17 ottobre a Palazzo Lascaris, sede dell’Assemblea regionale, per presentare il progetto “Benessere in oncologia”.
“Un’iniziativa che merita di essere sostenuta – ha sottolineato, in apertura, il vicepresidente del Consiglio regionale -. Ho sempre pensato che la malattia vada affrontata nella sua complessità, facendosi carico del paziente lungo tutto il percorso che va dalla formulazione della diagnosi alla riabilitazione e che l’aspetto relazionale, troppo spesso trascurato, sia molto importante perché i pazienti sono prima di tutto persone”.
L’iniziativa è stata illustrata dai presidenti regionali Estetiste e Benessere e sanità di Cna Piemonte Monica Percelsi e Giuseppe Sciarrino, edEstetiste e Acconciatori di Confartigianato Stefania Baiolini ed Enrico Frea: l’istituzione di un vero e proprio percorso formativo svolto in collaborazione con medici e psicologi e di un registro regionale cui possano accedere solo operatori già qualificati.
Oggi – hanno sottolineato – molti artigiani del settore operano già in modo volontario nelle strutture ospedaliere: si tratta di passare da queste azioni volontarie e non sistematizzate alla creazione di una vera e propria rete oncologica di persone a vario titolo specializzate in grado di fornire supporto alle persone che si trovano ad affrontare un momento così difficile della propria vita e a cui bisogna dare continue speranze e strumenti per combattere malattie che oggi, molto più di ieri, possono essere sconfitte.
Non di rado il tumore è vissuto, da chi ne è colpito, come una sorta di “alieno” che si è insinuato nel corpo e, giorno dopo giorno, lo altera e lo divora. Fare quanto è possibile per aiutare il malato a mantenere l’aspetto corporeo è fondamentale per l’immagine che egli ha di sé e per il suo rapporto con gli altri, hanno sottolineato il direttore del dipartimento Rete oncologica Piemonte e Valle d’Aosta Oscar Berretto e la psicologa della Fondazione Faro Désirée Boschetti, mentre l’hair stylist Gloriana Ronda ha illustrato il corso di specializzazione per acconciatori oncologici, di cui è stata promotrice, realizzato in collaborazione con la Regione Liguria.
“Questo progetto rappresenta una sfida da condividere e realizzare – ha concluso l’assessore regionale alla Formazione professionale, intervenuta anche a nome dell’assessore alla Sanità – e a tal fine potranno essere impegnati fondi comunitari”.
Ct- www.iltorinese.it
Nuovo ospedale unico Asl To5 a Trofarello
Non ci sarà consumo di suolo, i Comuni compensano destinando ad agricolo 8 ettari di terreno oggi edificabile. Il nuovo ospedale unico dell’ASL TO5 sorgerà in località “Cenasco” (a nord di Vadò) contigua al Movicentro del Comune di Trofarello: lo ha deliberato oggi la Giunta regionale su proposta degli assessori regionali alla Sanità, Urbanistica e Trasporti.
L’area è stata individuata sulla base dei criteri indicati nel Protocollo d’Intesa siglato il 3 dicembre 2015 con i sindaci dei Comuni di Moncaleri, Chieri e Carmagnola e del lavoro svolto dal gruppo di studio di edilizia sanitaria (composto da tecnici delle Direzioni Sanità, Ambiente e tutela del territorio, Opere pubbliche, Trasporti e logistica) che dapprima ha predispostola “Carta dei Vincoli” ed il “Documento Trasporti” sulla base dei quali sono state valutate le diverse candidature.
La scelta dell’area in località Cenasco si è basata sulle diverse motivazioni, sulle quali spicca la decisione già assunta dai Comuni di Trofarello e Moncalieri di compensare il consumo di suolo eliminando 8 ettari di aree oggi edificabili e trasformandole in aree verdi e agricole, molto più delle aree sulle quali sorgerà il futuro ospedale unico, equivalenti a circa 4-5 ettari: inoltre, l’area è baricentrica sia in rapporto alla dislocazione sul territorio degli utenti sia ai tempi necessari per raggiungere il nuovo ospedale; l’area è in prossimità del nodo ferroviario più completo e fornito, è in vicinanza dello svincolo autostradale di Vadò sulla tangenziale sud di Torino, le caratteristiche geomorfologiche presentano problemi marginali facilmente superabili con accorta progettazione,
Il nuovo Ospedale Unico dell’ASL TO5 avrà le caratteristiche di base e specialistiche di un ospedale sede DEA di 1° livello con circa 100.000 accessi ed una potenzialità di circa 460 posti letto. Sarà progettato e realizzato per garantire tutte le prestazioni sanitarie che richiedono alti livelli assistenziali ovvero professionalità, attrezzature, impianti non replicabili in più punti sul territorio: si tratterà di un ospedale moderno ed efficiente dove recarsi per le situazioni particolarmente gravi o complesse che non possano essere affrontate da servizi territoriali.
La delibera assunta oggi dalla Giunta regionale conferma che la Regione Piemonte interverrà su due tematiche che riguardano da vicino gli abitanti delle zone interessate al nuovo ospedale: razionalizzare il sistema di riscossione dei pedaggi della tangenziale sud di Torino per agevolare al massimo l’accesso dei fruitori della struttura ospedaliera; agevolare la realizzazione della rete stradale di variante al concentrico del Comune di Cambiano per alleggerire il traffico sulla viabilità esistente e consentire un rapido accesso all’area del nuovo ospedale.
Sino alla messa in funzione del nuovo ospedale, la Regione Piemonte si impegna a mantenere tutte le funzioni ed i servizi ospedalieri attualmente attivi a Carmagnola, Chieri e Moncalieri ed a proseguire gli interventi di miglioramento strutturale degli attuali tre presidi ospedalieri per garantirne la sicurezza e la piena operatività sino all’attivazione del nuovo presidio unico (il Comune di Moncalieri attiverà, invece, le procedure amministrative per la modifica del PRGC del Comune di Moncalieri, volte alla valorizzazione ed alienazione dell’ospedale Santa Croce).
Parallelamente alla progettazione del nuovo ospedale, l’ASL TO5 riprogetterà i servizi territoriali che dovranno venire potenziati. Parti delle attuali strutture ospedaliere, in particolare a Chieri e Carmagnola, potranno garantire ai distretti importanti spazi di ampliamento utili a nuovi e maggiori servizi territoriali sia ambulatoriali sia residenziali, cioè Case della Salute e medicina di gruppo per dare risposte appropriate ai bisogni di salute della popolazione con particolare attenzione ai malati cronici, anziani e non autosufficienti.
All’evento parteciperanno diverse start-up che devono dimostrare di avere un contenuto tecnologico fortemente innovativo
Torna il 26 ottobre prossimo, per la sua terza edizione, la “Business Dinner”, occasione preziosa e unica in cui l’imprenditoria incontra l’innovazione. Il tutto in una location ‘eccezione, lo Spazio 7 della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. All’evento parteciperanno diverse start-up che devono dimostrare di avere un contenuto tecnologico fortemente innovativo.
“Saranno presenti tra gli altri – spiega Flavio Mannini, ideatore della Business Dinner, insieme al commercialista Davide Longoni – un’azienda come Automobili Turismo Sport, che nella sua sede di Novara crea veicoli sportivi su misura, e che aveva preso parte già alle precedenti edizioni con un progetto innovativo che le aveva consentito di vendere le prime auto. Al’ledizione 2016 della Business Dinner parteciperà anche un’azienda che presenterà un progetto innovativo nel campo agricolo, in base al quale gli ortaggi verranno coltivati con un sistema “aeroponico”, ovvero in assenza di terra. Ciò consentirà una produzione industriale di frutta e verdura sull’estensione temporale di dodici mesi l’anno; i prodotti verranno nebulizzati con fertilizzanti, in grado di favorirne la crescita, con una regolazione giornaliera della produzione”.
Un’altra start up presenterà il suo progetto innovativo, che si concentra nella produzione di un pacchetto in grado di rimodulre le onde elettromagnetiche, riducendo in questo modo il danno prodotto dai cellulari; una seconda start up, invece, presenterà un macchinario altrettanto innovativo in grado di separare i semi dell’uva dal mosto, dopo la pigiatura.
Mara Martellotta
Ecco i tecnici del Coverfop
Nello scorso anno formativo Coverfop – Consorzio Vercellese Formazione Professionale, in collaborazione e partenariato con Radwaste Management School di Sogin e l’Istituto superiore Faccio di Vercelli ha coprogettato e svolto un percorso per preparare tecnici in grado di intervenire e gestire il ciclo combinato ambiente – sicurezza all’interno di siti produttivi. Il percorso di specializzazione prende il nome di Tecnio Ambiente Energia e Sicurezza, ha una durata di 1000 ore, con 400 di stage presso importanti aziende che operano con sistemi di qualità e vincoli di sicurezza e tutela dell’ambiente ed è rivolto a giovani ed adulti in possesso del titolo minimo di maturità coerente. Giovedì 20 ottobre, alle ore 10, nell’aula magna della Scuola Borgogna, in piazza Battisti 9 a Vercelli, saranno consegnati agli allievi del corso gli attestati di specializzazione conseguiti con l’esame finale.
Insieme ai rappresentanti degli enti che hanno dato vita al corso saranno presenti quelli di Sogin, Atena, Enea, Paglieri, Mossi Ghisolfi Group, Provincia di Vercelli, Ovest sesia, Riseria Sp Spa, Acme Srls, aziende ed enti che hanno ospitato gli allievi del periodo di stage.
Massimo Iaretti
Il Psr del Piemonte ha una dotazione complessiva di 1,1 miliardi di euro
Una delegazione di Confagricoltura Piemonte, guidata dal vicepresidente Luca Brondelli di Brondello, ha incontrato l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero. I temi in discussione hanno riguardato le criticità determinate dalla carenza di risorse che caratterizza i bandi delle misure strutturali, compresi gli insediamenti dei giovani, e delle misure agroambientali (agricoltura integrata). Confagricoltura ha ribadito come sia assolutamente inadeguata la dotazione finanziaria per le misure attivate e come molte, troppe, aziende restino escluse dai finanziamenti. Pur con le recenti integrazioni di risorse (33 milioni per le misure strutturali e l’insediamento dei giovani) non si riusciranno a finanziare tutte le domande che sono state presentate, frustrando le aspettative che si sono create, soprattutto tra i tanti giovani che hanno presentato progetti di investimento. “Oggi l’assessore ci ha manifestato alcune timide aperture per nuove integrazioni – ha dichiarato Luca Brondelli di Brondello – ma si tratta di interventi ancora insufficienti: apprezziamo l’impegno ma continuiamo a sostenere che è indispensabile che tutte le domande presentate, in possesso dei requisiti, vengano soddisfatte trovando le opportune modalità di finanziamento. Non dimentichiamo che il Psr ha una dotazione di 1 miliardo e 100 milioni di euro: in questo ambito si possono e si devono trovare le risorse per dare agli imprenditori agricoli piemontesi la possibilità di sviluppare le loro imprese e per consentire ai giovani che vogliono investire nel settore primario di realizzare con successo i loro progetti”.
STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto
Ci sono polemiche che con il confronto diventano amicizie. Si sta parlando di politica e di diverse vedute sulle cose della politica stessa. Ammetto, sono io che ho cominciato nel polemizzare con Nadia Conticelli quando era Presidente della circoscrizione 6. In particolare sulle scelte amministrative fatte dalle parti di Barriera di Milano.
Dopo le elezioni mi ha invitato ad un caffè “chiarificatore”. Diciamola così: stava cambiando in positivo il nostro confronto. Sia ben chiaro, nessuno dei due mollava di un millimetro le rispettive posizioni ma, appunto, stava cambiando “il clima”.
Essendole riconoscente per aver fatto il primo passo mi sono ripromesso un ulteriore approfondimento. Dunque appuntamento nella piazzetta davanti alla nuova caserma dei Carabinieri, riqualificazione area ex Incet. L’ho proposto per due motivi: il primo è stato il compimento del decennale lavoro di Nadia come amministratore pubblico.
Secondo: nel 1975 la mia prima giovanile campagna elettorale si proponeva la riqualificazione di queste prime aree deindustrializzate. Lei è stata puntualissima, io mi sono limitato a fare una domanda….raccontati.
“Mi iscrivo al pds… ma arrivo da una famiglia “decisamente” comunista. Immigrati da Livorno per lavorare. Mio nonno ucciso dai fascisti e mia nonna segretaria di sezione comunista. Al paesello la chiesa subisce una distruzione. Lei si fa carico di una colletta per la ricostruzione. Il parroco stupito chiede : ma come, non siete stati scomunicati? E mia nonna lapidaria: la scomunica non mi toglie il mio credo e la mia fede politica”.
Penso: niente male come inizio. Nadia alterna il racconto a considerazioni sull’oggi politico.
“Vedi Patrizio, chi fa sbaglia. E sicuramente abbiamo fatto degli errori, errori in buona fede, pur sempre errori, sicuramente. Con Piero (Fassino) sono stati anni intensi e soprattutto di lavoro. Rivendico tutto ciò : abbiamo lavorato e cercato di decidere per il bene di questa nostra città. Mi inquieta la totale evanescenza dei 5 Stelle. Dovrebbero passare dalla propaganda ad amministrare”.
Vedremo, ma ad oggi non mi pare.Torniamo alla tua Storia.
“Laureata, sono diventata giornalista lavorando per il gruppo Diffusioni Grafiche. 15 anni fa, un importante gruppo piemontese editoriale. E ho insegnato.
In cosa sei laureata? “Letteratura greca.” Accidenti….penso sempre io, non scherza.
“Carriera” politica?
“Consigliere di quartiere e vicepresidente e poi presidente di circoscrizione. Attualmente consigliere Regionale e presidente della Commissione Trasporti”
Eclettica, per il nuovo incarico come hai fatto?
“Semplice, ho studiato” Lo ammetto : ottima risposta.
Nel mentre ripetutamente squilla il telefonino. Risponde con messaggi che richiamerà. Tranne per una chiamata della figlia preoccupata che si sincera che a mezzogiorno ci sia da mangiare. Due gemelle ed una figlia più grande.
“Poi ho avuto diversi incarichi nel Pd”.
Hai amarezze?
“Molte! Una per tutte: se Piero Fassino non fosse diventato sindaco Torino sarebbe stata commissariata per debiti. Solo la sua credibilità è stata essenziale. Ma pochi lo riconoscono”.
Gioie? “Essere un positivo esempio per le miei figlie”.
Ultima domanda : e questo Pd?
“Sicuramente dovrà cambiare, ma se non ci fosse stato….e poi non mi convincete che Grillo e meglio di Renzi. Anche qui vedremo. Voto sì per convinzione sulla riforma ed è di riforme che ha anche bisogno il nostro martoriato Paese”.
Due ore volate.
Sicuramente rimangono diversità di vedute, sicuramente è aumentata la reciproca stima e considerazione, sicuramente, nel nostro piccolo un bene per la democrazia di questo nostro pur bello anche se martoriato Paese.