ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 660

Benessere in oncologia: estetica e acconciatura

medico sanitaAvviare, in collaborazione con la Regione, percorsi formativi dedicati all’estetica e agli acconciatori in oncologia per consentire il corretto trattamento delle pazienti oncologiche o con altre patologie che richiedano una preparazione specifica degli operatori. È quanto si propone di realizzare il Comitato di coordinamento delle Confederazioni artigiane piemontesi, che si è riunito lunedì 17 ottobre a Palazzo Lascaris, sede dell’Assemblea regionale, per presentare il progetto “Benessere in oncologia”.

“Un’iniziativa che merita di essere sostenuta – ha sottolineato, in apertura, il vicepresidente del Consiglio regionale -. Ho sempre pensato che la malattia vada affrontata nella sua complessità, facendosi carico del paziente lungo tutto il percorso che va dalla formulazione della diagnosi alla riabilitazione e che l’aspetto relazionale, troppo spesso trascurato, sia molto importante perché i pazienti sono prima di tutto persone”.

L’iniziativa è stata illustrata dai presidenti regionali Estetiste e Benessere e sanità di Cna Piemonte Monica Percelsi e Giuseppe Sciarrino, edEstetiste e Acconciatori di Confartigianato Stefania Baiolini ed Enrico Frea: l’istituzione di un vero e proprio percorso formativo svolto in collaborazione con medici e psicologi e di un registro regionale cui possano accedere solo operatori già qualificati.

con reg lascarisOggi – hanno sottolineato – molti artigiani del settore operano già in modo volontario nelle strutture ospedaliere: si tratta di passare da queste azioni volontarie e non sistematizzate alla creazione di una vera e propria rete oncologica di persone a vario titolo specializzate in grado di fornire supporto alle persone che si trovano ad affrontare un momento così difficile della propria vita e a cui bisogna dare continue speranze e strumenti per combattere malattie che oggi, molto più di ieri, possono essere sconfitte.

Non di rado il tumore è vissuto, da chi ne è colpito, come una sorta di “alieno” che si è insinuato nel corpo e, giorno dopo giorno, lo altera e lo divora. Fare quanto è possibile per aiutare il malato a mantenere l’aspetto corporeo è fondamentale per l’immagine che egli ha di sé e per il suo rapporto con gli altri, hanno sottolineato il direttore del dipartimento Rete oncologica Piemonte e Valle d’Aosta Oscar Berretto e la psicologa della Fondazione Faro Désirée Boschetti, mentre l’hair stylist Gloriana Ronda ha illustrato il corso di specializzazione per acconciatori oncologici, di cui è stata promotrice, realizzato in collaborazione con la Regione Liguria.

“Questo progetto rappresenta una sfida da condividere e realizzare – ha concluso l’assessore regionale alla Formazione professionale, intervenuta anche a nome dell’assessore alla Sanità – e a tal fine potranno essere impegnati fondi comunitari”.

Ct- www.iltorinese.it

Nuovo ospedale unico Asl To5 a Trofarello

Non ci sarà consumo di suolo, i Comuni compensano destinando ad agricolo 8 ettari di terreno oggi edificabile. Il nuovo ospedale unico dell’ASL TO5  sorgerà in località “Cenasco” (a nord di Vadò) contigua al Movicentro del Comune di Trofarello: lo ha deliberato oggi la Giunta regionale su proposta degli assessori regionali alla Sanità, Urbanistica e Trasporti.

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L’area è stata individuata sulla base dei criteri indicati nel Protocollo d’Intesa siglato il 3 dicembre 2015 con i sindaci dei Comuni di Moncaleri, Chieri e Carmagnola e del lavoro svolto dal gruppo di studio di edilizia sanitaria (composto da tecnici delle Direzioni Sanità, Ambiente e tutela del territorio, Opere pubbliche, Trasporti e logistica) che dapprima ha predispostola Carta dei Vincoli” ed il “Documento Trasporti” sulla base dei quali sono state valutate le diverse candidature.

La scelta dell’area in località Cenasco si è basata sulle diverse motivazioni, sulle quali spicca la decisione già assunta dai Comuni di Trofarello e Moncalieri di compensare il consumo di suolo eliminando 8 ettari di aree oggi edificabili e trasformandole in aree verdi e agricole, molto più delle aree sulle quali sorgerà il futuro ospedale unico, equivalenti a circa 4-5 ettari: inoltre, l’area è baricentrica sia in rapporto alla dislocazione sul territorio degli utenti sia ai tempi necessari per raggiungere il nuovo ospedale; l’area è in prossimità del nodo ferroviario più completo e fornito, è in vicinanza dello svincolo autostradale di Vadò sulla tangenziale sud di Torino, le caratteristiche geomorfologiche presentano problemi marginali facilmente superabili con accorta progettazione,

LETTO OSPEDALEIl nuovo Ospedale Unico dell’ASL TO5 avrà le caratteristiche di base e specialistiche di un ospedale sede DEA di 1° livello con circa 100.000 accessi ed una potenzialità di circa 460 posti letto. Sarà progettato e realizzato per garantire tutte le prestazioni sanitarie che richiedono alti livelli assistenziali ovvero professionalità, attrezzature, impianti non replicabili in più punti sul territorio: si tratterà di un ospedale moderno ed efficiente dove recarsi per le situazioni particolarmente gravi o complesse che non possano essere affrontate da servizi territoriali.

La delibera assunta oggi dalla Giunta regionale conferma che la Regione Piemonte interverrà su due tematiche che riguardano da vicino gli abitanti delle zone interessate al nuovo ospedale: razionalizzare il sistema di riscossione dei pedaggi della tangenziale sud di Torino per agevolare al massimo l’accesso dei fruitori della struttura ospedaliera; agevolare la realizzazione della rete stradale di variante al concentrico del Comune di Cambiano per alleggerire il traffico sulla viabilità esistente e consentire un rapido accesso all’area del nuovo ospedale.

Sino alla messa in funzione del nuovo ospedale, la Regione Piemonte si impegna a mantenere tutte le funzioni ed i servizi ospedalieri attualmente attivi a Carmagnola, Chieri e Moncalieri ed a proseguire gli interventi di miglioramento strutturale degli attuali tre presidi ospedalieri per garantirne la sicurezza e la piena operatività sino all’attivazione del nuovo presidio unico (il Comune di Moncalieri attiverà, invece, le procedure amministrative per la modifica del PRGC del Comune di Moncalieri, volte alla valorizzazione ed alienazione dell’ospedale Santa Croce).

Parallelamente alla progettazione del nuovo ospedale, l’ASL TO5 riprogetterà i servizi territoriali che dovranno venire potenziati. Parti delle attuali strutture ospedaliere, in particolare a Chieri e Carmagnola, potranno garantire ai distretti importanti spazi di ampliamento utili a nuovi e maggiori servizi territoriali sia ambulatoriali sia residenziali, cioè Case della Salute e medicina di gruppo per dare risposte appropriate ai bisogni di salute della popolazione con particolare attenzione ai malati cronici, anziani e non autosufficienti.

 

“Business Dinner” allo Spazio 7 della Fondazione Sandretto

All’evento parteciperanno diverse start-up che devono dimostrare di avere un contenuto tecnologico fortemente innovativo

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Torna il 26 ottobre prossimo, per la sua terza edizione, la “Business Dinner”, occasione preziosa e unica in cui l’imprenditoria incontra l’innovazione. Il tutto in una location ‘eccezione, lo Spazio 7 della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. All’evento parteciperanno diverse start-up che devono dimostrare di avere un contenuto tecnologico fortemente innovativo.

“Saranno presenti tra gli altri – spiega Flavio Mannini, ideatore della Business Dinner, insieme al commercialista Davide Longoni – un’azienda come Automobili Turismo Sport, che nella sua sede di Novara crea veicoli sportivi su misura, e che aveva preso parte già alle precedenti edizioni con un progetto innovativo che le aveva consentito di vendere le prime auto. Al’ledizione 2016 della Business Dinner parteciperà anche un’azienda che presenterà un progetto innovativo nel campo agricolo, in base al quale gli ortaggi verranno coltivati con un sistema “aeroponico”, ovvero inmannoni1 assenza di terra. Ciò consentirà una produzione industriale di frutta e verdura sull’estensione temporale di dodici mesi l’anno; i prodotti verranno nebulizzati con fertilizzanti, in grado di favorirne la crescita, con una regolazione giornaliera della produzione”.

Un’altra start up presenterà il suo progetto innovativo, che si concentra nella produzione di un pacchetto in grado di rimodulre le onde elettromagnetiche, riducendo in questo modo il danno prodotto dai cellulari; una seconda start up, invece, presenterà un macchinario altrettanto innovativo in grado di separare i semi dell’uva dal mosto, dopo la pigiatura.

Mara Martellotta

Ecco i tecnici del Coverfop

taes-2Nello scorso anno formativo Coverfop – Consorzio Vercellese Formazione Professionale, in collaborazione e partenariato con Radwaste Management School di Sogin e l’Istituto superiore Faccio di Vercelli ha coprogettato e svolto un percorso per preparare tecnici in grado di intervenire e gestire il ciclo combinato ambiente – sicurezza all’interno di siti produttivi. Il percorso di specializzazione prende il nome di Tecnio Ambiente Energia e Sicurezza, ha una durata di 1000 ore, con 400 di stage presso importanti aziende che operano con sistemi di qualità e vincoli di sicurezza e tutela dell’ambiente ed è rivolto a giovani ed adulti in possesso del titolo minimo di maturità coerente. Giovedì 20 ottobre, alle ore 10, nell’aula magna della Scuola Borgogna, in piazza Battisti 9 a Vercelli, saranno consegnati agli allievi del corso gli attestati di specializzazione conseguiti con l’esame finale.

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Insieme ai rappresentanti degli enti che hanno dato vita al corso saranno presenti quelli di Sogin, Atena, Enea, Paglieri, Mossi Ghisolfi Group, Provincia di Vercelli, Ovest sesia, Riseria Sp Spa, Acme Srls, aziende ed enti che hanno ospitato gli allievi del periodo di stage.

Massimo Iaretti

 

Confagricoltura alla Regione: “Finanziare tutte le domande”

REGIONE PALAZZOIl Psr del Piemonte  ha una dotazione complessiva di 1,1 miliardi di euro

Una delegazione di Confagricoltura Piemonte, guidata dal vicepresidente Luca Brondelli di Brondello, ha incontrato  l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero. I temi in discussione hanno riguardato le criticità determinate dalla carenza di risorse che caratterizza i bandi delle misure strutturali, compresi gli insediamenti dei giovani, e delle misure agroambientali (agricoltura integrata). Confagricoltura ha ribadito come sia assolutamente inadeguata la dotazione finanziaria per le misure attivate e come molte, troppe, aziende restino escluse dai finanziamenti. Pur con le recenti integrazioni di risorse (33 milioni per le misure strutturali e l’insediamento dei giovani) non si riusciranno a finanziare tutte le domande che sono state presentate, frustrando le aspettativeAGRICOL SAN GIORGIO che si sono create, soprattutto tra i tanti giovani che hanno presentato progetti di investimento. “Oggi l’assessore ci ha manifestato alcune timide aperture per nuove integrazioni – ha dichiarato Luca Brondelli di Brondello – ma si tratta di interventi ancora insufficienti: apprezziamo l’impegno ma continuiamo a sostenere che è indispensabile che tutte le domande presentate, in possesso dei requisiti, vengano soddisfatte trovando le opportune modalità di finanziamento. Non dimentichiamo che il Psr ha una dotazione di 1 miliardo e 100 milioni di euro: in questo ambito si possono e si devono trovare le risorse per dare agli imprenditori agricoli piemontesi la possibilità di sviluppare le loro imprese e per consentire ai giovani che vogliono investire nel settore primario di realizzare con successo i loro progetti”.

Conticelli: da Barriera ai Trasporti, con passione nel Pd

tosettoSTORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

Ci sono polemiche che con il confronto diventano amicizie. Si sta parlando di politica e di diverse vedute sulle cose della politica stessa. Ammetto, sono io che ho cominciato nel polemizzare con Nadia Conticelli quando era Presidente della circoscrizione 6. In particolare  sulle scelte amministrative fatte dalle parti di Barriera di Milano.

Dopo le elezioni mi ha invitato ad un caffè “chiarificatore”. Diciamola così: stava cambiando in positivo il nostro confronto. Sia ben chiaro, nessuno dei due mollava di un millimetro le rispettive posizioni ma, appunto, stava cambiando “il clima”.

Essendole riconoscente per aver fatto il primo passo mi sono ripromesso un ulteriore approfondimento. Dunque appuntamento nella piazzetta davanti alla nuova caserma dei Carabinieri, riqualificazione area ex Incet. L’ho proposto per due motivi: il primo è stato il compimento del decennale lavoro di Nadia come amministratore pubblico.conticelli

Secondo: nel 1975 la mia prima giovanile campagna elettorale si proponeva la riqualificazione di queste prime aree deindustrializzate. Lei è stata puntualissima, io mi sono limitato a fare una domanda….raccontati.

“Mi iscrivo al pds… ma arrivo da una famiglia “decisamente” comunista. Immigrati da Livorno per lavorare. Mio nonno ucciso dai fascisti e mia nonna segretaria di sezione comunista. Al paesello la chiesa subisce una distruzione. Lei si fa carico di una colletta per la ricostruzione. Il parroco stupito  chiede : ma come, non siete stati scomunicati? E mia nonna lapidaria: la scomunica non mi toglie il mio credo e la mia fede politica”.

 Penso:  niente male come inizio. Nadia alterna il racconto a considerazioni sull’oggi politico.

fassino 33“Vedi Patrizio, chi fa sbaglia. E sicuramente abbiamo fatto degli errori, errori in buona fede, pur sempre errori, sicuramente. Con Piero  (Fassino) sono stati anni intensi e soprattutto di lavoro. Rivendico tutto ciò : abbiamo lavorato e cercato di decidere per il bene di questa nostra città. Mi inquieta la totale evanescenza dei 5 Stelle. Dovrebbero passare dalla propaganda ad amministrare”.

Vedremo, ma ad oggi non mi pare.Torniamo alla tua Storia.

“Laureata, sono diventata giornalista lavorando per il gruppo Diffusioni Grafiche. 15 anni fa, un  importante gruppo piemontese editoriale. E ho insegnato.

In cosa sei laureata? “Letteratura greca.” Accidenti….penso sempre io, non scherza.

“Carriera” politica?

“Consigliere di quartiere e vicepresidente e poi presidente di circoscrizione. Attualmente consigliere Regionale e presidente della Commissione Trasporti”

Eclettica, per il nuovo incarico come hai fatto?

“Semplice, ho studiato” Lo ammetto : ottima risposta.

Nel mentre ripetutamente squilla il telefonino. Risponde con messaggi che richiamerà. Tranne per una chiamata della figlia preoccupata che  si sincera che a mezzogiorno ci sia da mangiare. Due gemelle ed una figlia più grande.

pd manifesto“Poi ho avuto diversi incarichi nel Pd”.

Hai amarezze?

“Molte! Una per tutte: se Piero Fassino non fosse diventato sindaco Torino sarebbe stata commissariata per debiti. Solo la sua credibilità è stata essenziale. Ma pochi lo riconoscono”.

Gioie?  “Essere un positivo esempio per le miei figlie”.

Ultima domanda : e questo Pd?

“Sicuramente dovrà cambiare, ma se non ci fosse stato….e poi non mi convincete che Grillo e meglio di Renzi. Anche qui vedremo. Voto sì per convinzione sulla riforma ed è di riforme che ha anche bisogno il nostro martoriato Paese”.

Due ore volate.

Sicuramente rimangono diversità di vedute, sicuramente è aumentata la reciproca stima e considerazione, sicuramente, nel nostro piccolo un bene per la democrazia di questo nostro pur bello anche se martoriato Paese.

Conoscere il cervello visitando il Nico

CAPIRE IL CERVELLO PER CURARLO INVITO A SCOPRIRE LA RICERCA DI BASE IN NEUROSCIENZE

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I ricercatori del NICO – Università di Torino invitano a visitare i laboratori di Orbassano Sabato 22 ottobre il NICO, Istituto di Neuroscienze della Fondazione Cavalieri Ottolenghi – Università di Torino, apre le porte dei suoi laboratori di ricerca di Orbassano (la palazzina si trova all’interno del complesso dell’Ospedale San Luigi Gonzaga). Un invito aperto a tutti: semplici appassionati e curiosi. Un’occasione per capire come funziona il nostro cervello e che cosa succede quando invecchia o si ammala. Sclerosi Multipla, Alzheimer, Parkinson: la strada per sconfiggere queste e altre malattie del sistema nervoso parte dalla ricerca di base. Perché per riparare il cervello bisogna conoscerlo: i ricercatori del NICO studiano infatti struttura e funzioni del cervello normale, con l’obiettivo di capire come si ammala e come curarlo. La complessità degli studi sul cervello richiede un approccio multidisciplinare: per questo l’Istituto riunisce una squadra di 20 docenti universitari e 50 giovani ricercatori con esperienze complementari, traendo la sua forza dall’unione della ricerca di base con quella di tipo applicativo e clinico. Il percorso prevede sette stand cervello-orbassanotematici, con altrettanti temi di ricerca, e la visita guidata dei laboratori. Si parte dalla difesa contro il danno neuronale, ovvero il Cell Replacement e le altre strategie di riparazione, per continuare con la plasticità, cioè la capacità del cervello di adattarsi agli stimoli esterni, modificando le proprie connessioni. Si parlerà anche di cellule staminali, di diagnosi e ricerca sulla Sclerosi Multipla, di lesioni e danni al sistema nervoso centrale e delle strategie per promuovere la rigenerazione dei nervi periferici. E infine “Sex and the brain”, cioè come gli ormoni steroidei influenzano i circuiti nervosi. Nel laboratorio di Neurofisiologia si potrà scoprire invece come comunicano i neuroni. Il funzionamento del cervello è basato su segnali elettrici generati e trasmessi dalle cellule nervose ad altre cellule: il loro studio permette di scoprire i deficit funzionali prima che le cellule muoiano. Nelle malattie psichiatriche non c’è morte cellulare: in questo caso è una disfunzione dei segnali elettrici a causare il disturbo.

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L’appuntamento è per sabato 22 ottobre, con orario 9.30-13.00 oppure 15.00-18.00, presso la sede di Orbassano, Regione Gonzole 10 (Azienda Ospedaliera S.Luigi Gonzaga). È richiesta la prenotazione per agevolare l’organizzazione delle visite. Info e prenotazioni su: www.nico.ottolenghi.unito.it

Fine pena mai. Ergastolo, vedere la tua vita scorrere senza di te

MELLANO“L’ergastolo è il non poter fare altro che vedere la tua vita scorrere senza di te”. Questa riflessione di Carmelo Musumeci, rinchiuso all’Asinara “fino al 9999”, ha risuonato come sottofondo alla presentazione del volume Gli ergastolani senza scampo – Fenomenologia e criticità costituzionali all’ergastolo ostativo, di cui è coautore con il professor Andrea Pugiotto, ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Ferrara. L’evento, promosso e moderato dal garante regionale dei detenuti Bruno Mellano, ha avuto luogo giovedì 13 ottobre nell’Aula consiliare di Palazzo Lascaris di fronte a un pubblico attento di studenti universitari.

“Mi domando se uno Stato che si proponga di essere giusto possa accettare l’ergastolo ostativo, che non mira a rieducare il detenuto ma a escluderlo per sempre dalla società”, ha dichiarato il presidente della IV Commissione (Sanità e servizi sociali) portando il saluto dell’Assemblea. “In Italia – ha evidenziato Mellano – ci sono 1.677 persone condannate all’ergastolo, di cui 1.217 detenute per reati che implicano l’ostatività e in Piemonte sono rispettivamente 122 e 93”.

“Non dobbiamo dimenticare – ha sottolineato Pugiotto – che ogni ergastolano è prima di tutto una persona. Nessuno tocchi Caino, difendiamo Abele, ma non dimentichiamo che Caino può cambiare e deve avere l’opportunità di dimostrarlo a sé e agli altri: quando la pena travalica il confine che separa la forza dello Stato dalla violenza di Stato è la Costituzione a essere violata perché non va dimenticato che la dignità umana nessuno la acquista per meriti e nessuno la perde per demeriti”.carcere2

Claudio Sarzotti, ordinario di Filosofia del diritto all’Università di Torino, Marco Pelissero, ordinario di Diritto penale all’Università di Genova, Vladimiro Zagrebelsky, già magistrato e docente di Diritto penale, Elvio Fassone, già magistrato e componente del Csm e senatore della Repubblica per due legislature ed Emilia Rossi, avvocata e componente dell’Ufficio del garante nazionale dei diritti dei detenuti hanno ragionato sull’importanza che – come richiede l’Europa – anche in Italia la situazione di chi è condannato all’ergastolo ostativo sia esaminata, dopo venticinque anni, per valutarne la possibilità di reintegro nella società e sull’attualità delle parole di Aldo Moro, secondo cui “la pena non è la passionale e smodata vendetta dei privati: è la risposta calibrata dell’ordinamento giuridico e, quindi, ha tutta la misura propria degli interventi del potere sociale che non possono abbandonarsi ad istinti di reazione e di vendetta, ma devono essere pacatamente commisurati alla necessità, rigorosamente alla necessità, di dare al reato una risposta quale si esprime in una pena giusta”.

Al termine dell’incontro Mellano ha presentato Il Garante regionale dei detenuti, il numero fresco di stampa della collezione “I tascabili di Palazzo Lascaris”, consultabile e scaricabile anche dal sito Internet www.cr.piemonte.it/dwd/pubblicazioni/tascabili/tascabile_n_68.pdf

Il genio piemontese premiato in Usa

bandiera-usaSono quattro gli scienziati piemontesi, che lavorano negli Usa, selezionati fra i finalisti dei riconoscimenti Issnaf Award. I premi  saranno consegnati il 18 ottobre prossimo nell’ambasciata italiana a Washington. L’ Issnaf Fondazione conta 4mila scienziati e accademici italiani attivi in Nord America. Gli insigniti sono Silvia Balbo, Valentina Minieri, Marta Pallotto e Marco Pavone. Silvia Balbo, 40 anni, docente alla University of Minnesota, laureata all’Università di Torino, studia il meccanismo attraverso il quale agenti endogeni, come il fumo, possono creare danni al Dna tali da innescare l’insorgere del tumore. Minieri, 33enne torinese, laureata anche lei a Torino, ricercatrice a Philadelphia, si occupa di leucemie. Pallotto, marchigiana di 35 anni, ricercatrice nel Maryland, studia i neuroni che si rigenerano e come si connettono con gli altri. Creare robot in grado di riparare un satellite o di montare oggetti complessi nello spazio, è l’oggetto della ricerca di Pavone, torinese di 36 anni, laureato a Catania

“Miracolo” a Torino, si riaccende lo storico computer Apple-1

apple1Che emozione,  tre Apple-1 originali vengono riaccesi. E’ così che nasce a Torino 8-bit Lab, il primo e unico laboratorio capace di rimettere in funzione gli storici computer creati nella Silicon Valley tra il 1975 e il 1985, in piena ‘Rivoluzione informatica’. Nel nuovo laboratorio opera  un team di due tecnici elettronici, esperti di informatica, e Cecilia Botta, la curatrice del museo in cui ha trovato ospitalità al BasicVillage.  I tre Apple-1 riattivati sono tra i pochi ancora in circolazione. Erano infatti appena 200 i pc prodotti nel 1976 nel garage di Palo Alto, California, sede storica della Apple Inc. Prossimamente arriverà anche un quarto Apple-1 originale da sottoporre alle verifiche  per la sua riaccensione. 8-bit Lab si trova all’interno del Temporary Museum Torino ed è stato realizzato in collaborazione tra BasicNet, azienda proprietaria di noti marchi d’abbigliamento sportivo (come Superga e Robe di Kappa), e Bolaffi, storica casa d’aste torinese conosciuta in tutto il mondo.