ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 659

Sandretto, partono 120 lettere di licenziamento

operai lavoro scioperoLe  lettere di licenziamento per i 120 lavoratori della Sandretto stanno partendo, dopo che l’azienda ha respinto la richiesta di sospendere la procedura di mobilità in attesa della decisione del giudice sulla richiesta di concordato preventivo. Commneta l’assessora al Lavoro della Regione Piemonte, Gianna Pentenero:  “è il triste e doloroso epilogo di una vicenda che conferma purtroppo l’atteggiamento di scarsa chiarezza e serietà manifestato negli ultimi mesi dall’azienda.
La Regione  ha fatto tutto il possibile per consentire la ripresa dell’attività produttiva”.  Aggiunge Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom: “pare incredibile che l’azienda sia stata sorda anche al tentativo della Regione di prevedere una sospensione della procedura, in modo da valutare le decisioni del tribunale. Anche per questo le istituzioni non devono lasciare cadere ogni possibilità di restituire una prospettiva allo stabilimento e ai lavoratori”.

(foto: archivio il Torinese)

Est modus in rebus

Volutamente ho messo un titolo in latino (una nota sentenza di Orazio, che significa “c’è una giusta misura in tutte le cose”) per le ragioni che capirete più avanti. Quello che sto per esporre, in buona sostanza, è una risposta all’articolo di Luca Ricolfi (Docente Universitario all’Università di Torino) intitolato “Liceo Classico: no, i problema non è il latino”, apparso su “Il SOLE 24 ORE, lo scorso 18 ottobre. Va da sé che diventa anche una risposta ad una lettera appello (di alcuni mesi fa) di Luigi Berlinguer dell’ex Ministro alla Pubblica Istruzione contro l’abolizione della traduzione dal latino e dal greco (la più temuta prova scritta) alla maturità e della conseguente lettera-appello (che ha già raggiunto un certo numero di firme).

latino-2

La lettera-appello la scriverei invece all’attuale Ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini, semplicemente inoltrando queste mie righe. Ho insegnato Matematica e Fisica per più di 20 anni al Liceo Classico di Verbania, ho discusso spesso, qualche volta anche in modo acceso, con qualche collega di materie letterarie. Il collega Ricolfi, che è docente universitario di Psicologia e Matematica a Torino, forse ignora che, sistematicamente, al primo incontro con gli alunni, rivolgevo una domanda che chiamerei “classica” (un gioco di parole….): “Come mai avete scelto il Liceo Classico ?” Ci credete che quasi metà classe, sistematicamente mi rispondeva (beata ingenuità….): “Perché c’è poca matematica, prof !” .Come dar loro torto (al fatto, non al loro criterio di scelta), basta dare un’occhiata al quadro orario (vedi sotto), ancora ufficiale, anche se, in alcuni Licei italiani qualche piccola aggiunta (un’ora di matematica in qualche classe) è stata fatta. Ma se guardate le ore di greco e di latino, in tutte le classi, provate a fare un confronto e datevi una risposta da soli. La mia risposta, di solito era: “E’ vero che ce n’è poca, ma quella poca, si deve fare bene”. Poi, la risposta, dolente e cocente, la scoprivano più avanti, prendendo voti bassi nei compiti di latino e di greco, fino alla “pesante” prova scritta della maturità. Di matematica e di fisica, per la maturità, ne dovevano (e ne devono, io sono ormai in pensione) preparare poca o niente. E così si va avanti, dalla riforma Gentile (1923), prepariamoci a festeggiare la ricorrenza: un secolo esatto. Sono d’accordo di non ascoltare alunni e genitori che vogliono “abbassare l’asticella” cioè rendere tutto più facile, ma non sono assolutamente del parere di continuare di questo passo. E’ tutta la scuola da rivedere e da riformare. Il greco e il latino, saranno pure formativi ma, in pochi anni, la matematica, l’informatica e la fisica hanno fatto passi da gigante: o lasciamo che i pargoli sfruttino solo le applicazioni (smartphone, messaggi e stupidaggini tutti i giorni, a partire dalla scuola elementare): non c’è materia formativa e necessaria più della matematica; lasciamo pure che imparino anche il greco e il latino, sono le radici della nostra civiltà ma …. La culla della matematica la si trova proprio in Grecia e presso gli Antichi Egizi. C’è una misura giusta in tutto, teniamoci aggiornati anche con gli altri modelli europei e piantiamola di fare sterili polemiche. Anche allo Scientifico ci sono programmi e orari da rivedere, cominciando proprio dalla prova scritta di Matematica: i docenti sono costretti a preparare gli inconsapevoli alunni a fare una sorta di gara (talvolta anche con regole sbagliate da chi prepara le prove stesse di maturità), mentre potrebbero dedicare le stesse ore a compiti ben più interessanti e istruttivi. Non tutti coloro che superano la maturità scientifica, si iscrivono ad ingegneria, anzi…. Quando necessario, certi argomenti di matematica possono affrontarli poi all’università. Tornando, in generale, alla preparazione degli studenti, non mi stupisce l’esperienza del Ricolfi, che dice così” Quel che vedo è terribile. Ci sono studenti, tantissimi studenti, che non hanno alcun particolare handicap fisico o sociale eppure sono irrimediabilmente non all’altezza dei compiti cognitivi che lo studio universitario ancora richiede in certe materie…”. Caro collega, non mi sorprende, sono d’accordo con lei; ma mi sembra inutile firmare o non firmare la petizione. Bisogna che, al Governo, al Ministero, comincino a rimboccarsi le maniche!

Elio Motella 

 

Liceo Classico – ORARIO SETTIMANALE

Nella prima riga, la nuova suddivisione; nella seconda la vecchia GINNASIO – LICEO. Alcune scuole usano ancora la vecchia.

 

1

2

3

4

5

 

IV

V

I

II

III

MATERIA       ↓

Lingua e lettere italiane 5 5 4 4 4
Lingua e lettere latine 5 5 4 4 4
Lingua e lettere greche 4 4 3 3 3
Lingua e letteratura straniera 4 4 . . .
Storia 2 2 3 3 3
Geografia 2 2 . . .
Filosofia . . 3 3 3
Scienze naturali, chimica e geografia . . 4 3 2
Matematica 2 2 3 2 2
Fisica . . . 2 3
Storia dell’arte . . 1 1 2
Religione 1 1 1 1 1
Educazione fisica 2 2 2 2 2
TOTALE ORE SETTIMANALI

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Torino e finanza islamica, la storia continua

Pubblichiamo l’articolo scritto per il Torinese da Paolo Pietro Biancone, professore ordinario di finanza islamica, direttore del Centro Studi sulla Finanza Islamica (www.ercif.org) e coordinatore del corso di dottorato in Business e Management dell’Università di Torino

appendino-dubaiLa Città di Torino ospite d’onore al Global Islamic Economy Summit 2016 (Gies), uno dei principali eventi di discussione della finanza islamica, svoltosi a Dubai la settimana scorsa. Lo dimostra anche la programmazione dell’intervento di apertura del Convegno con il sindaco di Torino, Chiara Appendino, che ha parlato di opportunità e di interessi per uno sviluppo comune del territorio.

Con il motto “le buone idee non hanno confine”, Torino ha siglato un accordo con il segretario della Dubai Green Economy Partnership, Fahad Al Gergawi: la Città entra così a far parte dell’organizzazione nata quattro fa negli Emirati Arabi per favorire, nel Medio Oriente e in tutto il mondo, l’adozione e la diffusione di modelli economici che puntino alla riduzione dell’impatto ambientale, all’uso di energie rinnovabili, al riciclo dei rifiuti e, più in generale, all’impiego di tecnologie che spingano i Paesi nella direzione dello sviluppo sostenibile. Nel dettaglio, L’intesa prevede che la Dubai Green Economy Partnership fornisca alla Città di Torino sostegno come partner strategico, diffondendo, mediante newsletter indirizzate ai membri della DGEP, informazioni sulle iniziative dell’Amministrazione comunale finalizzate a favorire la crescita di un’economia a basso impatto ambientale, promuovendo a livello internazionale, soprattutto tra i soggetti fondatori del DGEP, le attività green di Palazzo di Città attraverso campagne di comunicazione, riservando spazi sulle proprie pagine internet e veicolando le notizie con i social network. Dal canto suo, la Città di Torino già partner del green digital chart delle città europee aderenti a Eurocities oltre a fornire analogo sostegno sul fronte delle iniziative di comunicazione sotto ogni forma (web, stampa, campagne di comunicazione), si impegna a presentare a potenziali investitori le opportunità offerte dal settore green economy a Dubai.

Non solo, la Missione è stata l’occasione per ribadire la volontà di collegamento con l’hub di Dubai anche in vista dell’Expo 2020, occasione per la conferma di Torino e del Piemonte come distretto di alto rilievo e qualità nel settore agroalimentare.

Una stretta collaborazione, insomma, tra Capoluogo piemontese e mondo arabo, che si conferma anche con il prossimo Turin islamic economic forum, in programma a Torino il 6 e 7 marzo 2017 e avrà poi un seguito a Dubai nei giorni successivi con incontri volti all’internazionalizzazione di aziende italiane, in particolare torinesi e piemontesi, verso i Paesi Arabi.

L’obiettivo è fare un passo in avanti, dopo aver consolidato i rapporti e la visibilità di Torino come pioniere nell’ambito della finanza islamica grazie anche all’osservatorio sulla finanza islamica che da anni si occupa di studiare il fenomeno. Si cerca di porre le basi per la diffusione della finanza islamica nel contesto nazionale: in tal senso, sarà messo a disposizione di investitori un file di progetti operativi di investimento sul territorio che spaziano da progetti infrastrutturali di ampio respiro quali la metropolitana di Torino, a progetti di real estate a progetti nell’ambito delle industrie dell’areospazio, del biomedicale e del food.Dubai-marina-

I progetti devono essere strutturati con le caratteristiche dell’investimento sharia compliance e con le strutture finanziarie tipiche della finanza islamica quali i Sukuk, e i contratto finanziari tipici che non prevedono interessi (divieto di Riba) speculazione (divieto di maysir) e eccessiva incertezza (Gahrar)

La definizione di questi progetti rappresenta un catalogo operativo di investimenti che si sposa perfettamente con l’approccio di investimento di medio lungo periodo (non speculativo) della finanza islamica. È importante costruire anche un ambiente “muslim friendly” con hotel che presentano alcune accortezze come il menù halal spazi per la preghiera e condizione che possono mettere a proprio agio investitori musulmani. A tal proposito, nascerà presto nel capoluogo piemontese, come spin off dell’Università degli Studi di Torino, il primo ente torinese, e uno dei primi italiani, che avrà il compito di certificare i cibi halal delle aziende italiane, con l’obiettivo finale di esportarli nei Paesi Islamici.

Tutto in sinergia per lo sviluppo e la crescita del territorio. All’asse Torino-Dubai possono partecipare tutti gli attori del territorio: se i progetti di investimento sono validi, questi possono intercettare investitori interessati dalle diverse parti del mondo e dall’Italia stessa. Per informazioni dettagliate, l’Osservatorio sulla Finanza Islamica è a disposizione www.ercif.org.

Per un contatto diretto: paolo.biancone@unito.it

La Mole Antonelliana si illumina contro la Poliomielite

Il Rotary, organizzazione di servizio umanitario con circa 34.000 club in oltre 200 Paesi e aree geografiche, ha fatto dell’eradicazione della Polio la sua priorità assoluta

end-polio-now_2Per il secondo anno consecutivo – in occasione della giornata mondiale per l’eradicazione della Poliomielite – il Rotary Club Torino Lagrange ha organizzato la proiezione sulla Mole Antonelliana del logo internazionale “End Polio Now”. Dalle 18 di ieri 23 ottobre 2016 fino alle ore 2 di questa mattina, è stato proiettato infatti, sulla cupola della Mole (dal lato che si affaccia su via Po), il significativo logo “End Polio Now” affiancato dal conosciuto e autorevole logo del Rotary Internetional. L’idea è nata dalla volontà di associare il simbolo che più rappresenta la città di Torino (la Mole Antonelliana) ad un progetto internazionale di grande spessore come quello della lotta contro il terribile virus della Polio, malattia altamente contagiosa che colpisce soprattutto i bambini in alcune parti dell’Africa e dell’Asia meridionale. L’iniziativa Global Polio Eradication è portata avanti da un partenariato pubblico-privato che comprende, oltre al già citato Rotary International, anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i Centri statunitensi per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’UNICEF e la Bill & Melinda Gates Foundation. foto-con-il-governatoreSubito dopo l’evento, il presidente del Rotary Club Torino Lagrange, Riccardo Ruscalla, ha dichiarato : ” Sono molto soddisfatto del riscontro avuto per questa iniziativa. Il nostro intento è quello di continuare con lo stesso impegno e la stessa tenacia di sempre a sensibilizzare la gente su un progetto così importante, in modo da poter sperare – in un futuro non troppo prossimo – l’eliminazione definitiva di questa malattia in tutto il mondo”. Purtroppo non esiste una cura definitiva per questa malattia, ma con soli 60 centesimi di dollaro un bambino può essere protetto per tutta la vita grazie al vaccino orale. Il Rotary, organizzazione di servizio umanitario con circa 34.000 club in oltre 200 Paesi e aree geografiche, ha fatto dell’eradicazione della Polio la sua priorità assoluta. Dal 1985 fino ad oggi i risultati sono stati sorprendenti e soddisfacenti tanto da poter affermare che nel 2016 si è finalmente vicinissimi all’eliminazione della Polio: le Americhe sono state dichiarate libere dalla polio nel 1994, la regione del Pacifico occidentale nel 2000 e l’Europa nel 2002. Solo in tre Paesi (Nigeria, Afghanistan e Pakistan) non è stata ancora interrotta la trasmissione del poliovirus. Quella di ieri è stata un’iniziativa importante ed ammirevole da parte del Rotary che, ad oggi, grazie alle innumerevoli ore di volontariato dedicate dai suoi membri e grazie anche a circa 1,2 miliardi di dollari donati, ha permesso di immunizzare oltre due miliardi di bambini in 122 Paesi.

                                                                                                          Simona Pili Stella

Europa dei diritti ed Europa dei muri

balcani33Proprio sul filo della frontiera

Il rischio, a furia di vedere immagini di barconi carichi di migranti che attraversano il Mediterraneo, è quello di assuefarsi, di viverlo come una cosa normale. Di perdere di vista il fatto che si tratta di persone in cerca d’accoglienza, di protezione e d’aiuto.

“La strada di un’accoglienza solidale è possibile e va costruita. Oggi più che mai è necessario chel’Agenda europea sulla Migrazione abbandoni l’impianto centralistico e torni a valorizzare il principio di sussidiarietà su cui è basata la politica dell’Ue, tenendo in debito conto i poteri locali e regionali. È quanto mai necessario che gli Enti locali vengano sostenuti economicamente e che siano coinvolti e consultati nell’attuazione delle misure proposte dai Governi e dall’Ue; che si attui una distinzione tra i richiedenti asilo e i migranti per motivi economici; che si potenzi la lotta contro il traffico illegale di esseri umani; che si garantisca l’accesso degli Enti locali e regionali ai fondi nazionali ed europei, come il fondo asilo immigrazione, il fondo sociale europeo e il fondo per le frontiere esterne”. Ne è convinto il presidente dell’Assemblea legislativa piemontese e del Comitato regionale per i diritti umani Mauro Laus che lunedì 24 ottobre ha aperto – al Centro internazionale di formazione dell’Ilo di Torino – il convegno “Proprio sul filo della frontiera. Europa dei diritti ed Europa dei muri”, organizzato dal Comitato in collaborazione con il Centro e l’Associazione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (Aiccre).

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Dopo i saluti del direttore aggiunto del Cif-Ilo Giuseppe Casale si è svolta la prima sessione dei lavori, moderata da Jean Léonard Touadi dell’Università di Tor Vergata, cui sono intervenuti il delegato Unhcr per il Sud Europa Stephane Jaquemet, l’esperta di migrazione per il lavoro Cif-Ilo Miriam Boudraa e il segretario regionale Aiccre Piemonte Davide Rigallo.

I relatori hanno – tra l’altro – messo in evidenza che la Germania, con i suoi 750mila rifugiati, è solamente al diciottesimo posto nella classifica mondiale dei paesi che offrono asilo politico, ampiamente superata da nazioni dell’Africa, dell’Asia e del Medioriente; che è più che mai necessario vigilare sulle politiche del lavoro perché la mancanza di protezione sul lavoro dei migranti allenta anche quelle degli italiani; non solo per tutelare i diritti perché il 72,7% dei migranti che approdano in Europa e che è sempre più necessaria una mentalità d’inclusione dopo che Junker ha preso ufficialmente atto del fallimento dell’Agenda Ue sull’Immigrazione.

Nella seconda sessione sono intervenuti la segretaria generale Aiccre  Carla Rey, il vicepresidente del Comune di Achkout (Libano) George Fahd e il mediatore interculturale e cooperante a Casablanca (Marocco), Lahcen Aalla, che hanno sottolineato l’importanza degli Enti locali per promuovere una cittadinanza all’insegna dei diritti e dell’accoglienza.

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L’impegno del Comitato regionale diritti umani prosegue – fino al 28 novembre – con la rassegna cinematografica “Rights on the movie” con il seguente programma:

  • lunedì 24 alle 21 al Massimo, Samba di Eric Toledano e Olivier Nakache, che narra la storia di Samba, senegalese clandestino che lotta per la regolarizzazione;
  • lunedì 7 novembre alle 10.30 al cinema Monterosa di Torino e in sette sale delle altre province piemontesi (Alessandria, Asti, Candelo, Bra, Novara, Omegna e Vercelli), Fuocoammare diGianfranco Rosi, candidato all’Oscar come miglior film straniero;
  • lunedì 21 novembre alle 20.30, al cinema Romano (Galleria Subalpina), viene proiettato il docufilm Esuli: Tibet di Barbara Cupisti, ambientato in India;
  • ·       lunedì 28 novembre alle 10.30 al cinema Massaua e alle 21 al Massimo La mia classe di Daniele Gaglianone

Il 18 dicembre, inoltre, in occasione della Giornata internazionale del Migrante, al Teatro Vittoria di via Gramsci 4, a Torino, viene proposto lo spettacolo teatrale “La zucca vuota – Storia di un’illusione”, sugli sbarchi clandestini.

CT – www.cr.piemonte.it

foto: Paolo Siccardi

Il Progetto Angelica per Martina di Amatrice

Pangelicarogetto Angelica invita alla cena benefica del 27 ottobre prossimo, alle 20.15, alla Trattoria della Posta, in strada Mongreno 16, a Torino. Il ricavato sarà devoluto a Martina Ciancaglioni, una ragazza di Amatrice che, nel terribile terremoto del 24 agosto scorso, ha perduto famiglia, casa e tutto ciò che possedeva. La serata sarà allietata anche da una pesca di beneficenza con in palio interessanti premi. Tutto ciò è stato reso possibile grazie al contributo e alla generosità di diversi esercizi commerciali che aderiscono all’iniziativa.

Il progetto Angelica nasce per far sì che un team di donne preparate e determinate possano trovare idee per migliorare la situazione professionale femminile attuale e futura. Ancora nella società odierna esiste un evidente numero sottorappresentativo di donne nei centri decisionali e dirigenziali, nonostante si difenda il tema delle pari opportunità. Per esempio nell’ambito del settore legato alle professioni immobiliari le donne si trovano ad affrontare un ambiente spesso ostile, con forti discriminazioni sapientemente nascoste. Le lavoratrici autonome, spesso non iscritte ad alcun ordine professionale, non posso godere di alcun ammortizzatore sociale di fronte a condizioni come la maternità, la malattia o l’assistenza a un familiare.

Mara Martellotta

Per prenotazioni e la cena di beneficenza chiamare il numero 3932531353 o mandare un messaggio su Messanger alla pagina del Progetto Angelica.

Come cambia il tunnel di corso Grosseto

TUNNEL GROSSETOIl no assoluto iniziale da parte della giunta comunale grillina al tunnel di corso Grosseto  lascia il posto a un nuovo progetto. Il Comune ha concordato con il ministero delle Infrastrutture alcune varianti progettuali per migliorare quelle che in una nota dell’ufficio stampa vengono definite come  le “numerose criticità” del progetto della precedente amministrazione comunale. Resta il collegamento ferroviario con l’aeroporto e il nuovo progetto introduce accorgimenti per migliorare la viabilità di superficie durante i cantieri e a opera conclusa. Ci sarà poi il recupero del vecchio tracciato in tunnel attualmente ferroviario (Madonna di Campagna-Stazione Dora) con un servizio di ferrotramvia in sede protetta, come  servizio per i quartieri di Borgo Vittoria, Aurora e la zona di Porta Palazzo. Durante le fasi di cantiere, inoltre, si procederà subito alla demolizione del solo cavalcavia di corso Grosseto (est\ovest), lasciando fruibile per gran parte della durata del cantiere, e comunque fintanto che non sarà completata la copertura stradale del passante nord\sud di corso Venezia, il tratto di cavalcavia Potenza\Grosseto. Tale accorgimento dovrebbe evitare la congestione del traffico durante le fasi di cantiere. Ad opera compiuta, infatti, questo tratto di cavalcavia sarà sostituito da un sottopasso veicolare nel tratto Potenza\Grosseto, garantendo così una migliore gestione della viabilità di superficie residuale.

A lezione di anestesia

inversiQualche informazione in più dalla dottoressa Tiziana Inversi, anestesista all’ospedale Molinette di Torino

La parola Anestesia deriva dal greco “anaistèsia”, insensibilità, derivato di “aistesis”, sensazione. Secondo l’etimologia, questa parola significa la mancanza o la soppressione della facoltà di sentire. Perché è necessario fare l’anestesia ed in genere questo si verifica ai fini di un intervento chirurgico? Per il semplice fatto che con l’Anestesia si evita di sentire il dolore necessariamente legato all’atto chirurgico che può essere invasivo e demolitivo oppure invasivo ma ricostruttivo. Il termine Anestesia può, quindi, essere utilizzato in modo molto ampio in quanto si può anche riferire alle funzioni organiche e alla vita di relazione nel senso che l’essere umano, a seconda del tipo di Anestesia a cui può venir sottoposto, può essere in grado di relazionarsi con l’ambiente che lo circonda ( medici e personale infermieristico) oppure no. A questo punto quindi possiamo differenziare i diversi tipi di anestesia . Approfondiamo prima la nostra conoscenza sull’Anestesia Generale detta anche Narcosi. Il termine “Narcosi” deriva dal greco “vàpkwonc”, ovvero torpore nel linguaggio medico. In effetti, a seconda del dosaggio dei farmaci utilizzati a tale scopo, l’Anestesista puo’ indurre nel soggetto o uno stato di “sedazione” più o meno profonda cioè di torpore …intorpidimento dei sensi e dello stato di coscienza, oppure un vero e proprio stato di incoscienza da “coma farmacologico”, nel senso che la narcosi non è altro che uno stato di coma indotto dai farmaci somministrati, e da questo tipo di coma ci si risveglia sempre con la sospensione dei farmaci somministrati, tranne in rarissimi casi in cui delle complicanze improvvise possono arrecare danni irreparabili all’encefalo. Fin qui abbiamo parlato di Anestesia totale o generale o con termine più appropriato narcosi. Vediamo quali altri tipi di Anestsia ci possono essere. Innanzitutto entriamo nel merito dell’anestesia in cui non c’è perdita dello stato di coscienza, quindi il soggetto rimane sveglio, lucido ed è in grado di relazionare con l’ambiente che lo circonda; si tratta delle anestesie effettuate con l’uso di anestetici locali: Anestesia Neurassiale molinetteviene anche definita Subaracnoidea o Spinale, il termine corretto è il primo. Questo tipo di anestesia si effettua somministrando l’anestetico nel liquido cefalo-rachidiano o liquor.Con questo tipo di anestesia il soggetto rimane sveglio e lucido ma l’ARTO o i 2 ARTI INFERIORI PERDONO COMPLETAMENTE LA POSSIBILITA’ DI MUOVERSI E DI PERCEPIRE IL DOLORE perché l’anestetico locale somministrato nel liquor blocca i motoneuroni cioè i neuroni che controllano il movimento nonché la sensibilità dolorifica,quindi non si sente il dolore durante l’intervento …le altre sensazioni restano (e cioè la sensibilità tattile.. quindi si ha la percezione di essere toccati, nonché la percezione del nostro corpo nello spazio cioè sensibilità propriocettiva). Anestesia Peridurale è simile all’anestesia Neurassiale, ma in questo tipo di anestesia manteniamo il movimento degli arti perché l’anestetico locale non blocca la funzione dei motoneuroni. Anestesia Locale o locoregionale viene effettuata quando si vuol eliminare il dolore in una parte più o meno piccola del nostro corpo. Tutte queste Anestesie vengono effettuate da un Medico Specializzato che è l’Anestesista che in genere lavora anche in Pronto soccorso e in Rianimazione. L’unica variante è l’anestesia locale in quanto sempre più spesso è il chirurgo stesso ad effettuarla, in questo caso l’Anestesista spesso provvede a sedare il soggetto tenendolo in uno stato di torpore piùo meno profondo.

TEDxCrocetta “Innovation Ecosystem”

L’evento TEDxCrocetta “Innovation Ecosystem” si terrà il 22 ottobre presso il MAUTO, a partire dalle ore 14:30. TEDx è ormai una realtà consolidata nel nostro territorio e speriamo di poter accrescere sempre più lo spirito delle idee che vanno condivise.

ted

Qualche domanda ai protagonisti

 

Chi siete?

Facciamo parte dell’associazione no-profit Una Mole di Idee, che organizza eventi con licenza TEDx Crocetta sul territorio torinese da alcuni anni. Siamo un eterogeneo gruppo di giovani, che -grazie ai diversi background, percorsi e nazionalità- riusce a lavorare con creatività e a sviluppare idee innovative. Crediamo moltissimo nella mission TED, nel diffondere idee di valore e queste frasi caratteristiche sono perfettamente in linea con i nostri valori: “Leading by example”, “Continuous improvement”, “Sharing”, “Diversity”, e “Cooperation”. Proprio grazie alla passione dei nostri volontari, costruiamo tutto e, unendo le forze, riusciamo a dare voce ai giovani, alle aziende del territorio e alle nuove idee. Cerchiamo sempre di collaborare con produttori e realtà locali, in modo da portare valore aggiunto alla crescita sostenibile del territorio, creando un terreno fertile per lo scambio di idee. Cresciamo insieme, imparando ogni giorno qualcosa di nuovo, spesso mettendoci in gioco al di fuori del nostro campo: abbiamo degli ingegneri che si occupano di Public Speaking e uno scienziato che si occupa di Fundraising.

Qual è la differenza tra TED e TEDx

TED è un’organizzazione no-profit, nata in California più di trenta anni fa, il cui obiettivo principale è quello di diffondere le idee emergenti nei campi “Technology, Entertainment and Design” (da cui l’acronimo TED). Dalla sua nascita, TED ha trattato molte tematiche seguendo sempre il suo motto “IdeasWorth Spreading”, cioè ha sostenuto idee di valore, affinché potessero essere condivise con la sua community. Dal 2009 è possibile tenere ovunque conferenze secondo il formato TED. Questi eventi prendono il nome di TEDx, dove “x” significa eventi TED organizzati autonomamente da comunità locali, su licenza rilasciata da TED. Il progetto TEDx comprende una rete di volontari in tutto il mondo, che raccolgono e rendono disponibili on-line gli interventi realizzati. Gli eventi TEDxvengono organizzati in tutte le città più importanti del mondo, tra cui Torino spicca con il gruppo ormai consolidato diTEDxCrocetta.  I video sono presenti sia sul sito TED.com sia sul canale youtube.com/tedxtalks

 Qual è il vostro prossimo evento?

Quest’anno il nostro evento si terrà presso la sala conferenze del Museo Dell’Automobile, il prossimo 22 ottobre. La tematica scelta, Innovation Ecosystem, ci è molto cara in quanto è un tema attualissimo, che ci ha permesso di portare sul palco delle idee italiane strabilianti. Per noi queste due parole sono diventate un po’ magiche, assumendo un significato profondo che vogliamo condividere. L’innovazione spesso è collegata solamente alla tecnologia ma, in realtà, la si può trovare in moltissimi altri campi: design, medicina, vestiti, musica. A nostro parere, fondamentale è l’innovazione del pensiero:nuove riflessioni possono portare grande beneficio a chi ascolta, aprendo gli occhi su nuove realtà. Tutte queste sorgenti del “nuovo” sono collegate tra loro, si influenzano ed entrano in contatto, poiché sono tutte parti di uno stesso ecosistema. Per noi, dunque, Innovation Ecosystem significa creare nuove comunità globali, condividendo idee e rilasciando l’innovazione in migliaia di discipline differenti, in un processo di fruttuosa contaminazione.

Quali sono le “ideas worth spreading” che vedremo al MAUTO?

A partire dalle 14,30 di sabato 22 ottobre, sul palco del Museo dell’Automobile si succederanno sette interventi live e una performance che vi lasceranno a bocca aperta. Ci sono due giovani intraprendenti, Nicolò Briante e Niccolò Maurizi, che hanno progettato un sistema per condurre l’elettrocardiogramma a basso costo e con questo stanno rivoluzionando il mondo della medicina. Hanno portato il loro progetto nei paesi in via di sviluppo per riuscire a risolvere le problematiche correlate alla mancanza di personale medico. Michele Bertero, invece, ci svelerà come riuscire a ridurre le immense quantità di pesticidi usati attualmente nell’agricoltura, semplicemente con l’aiuto della musica. Tra gli interventi ci sarà anche quello di un designer, Matteo Civaschi, che è riuscito a mettere insieme umorismo e sintesi, dando vita ad un progettomolto originale: Shortology. Federica Maltese ci guiderà in un viaggio verso le origini sconosciute della moda e dei nostri capi di vestiario: vi siete mai chiesti da dove viene il cotone delle magliette che indossate? Quali vite sono state dedicate alla sua produzione? Si parlerà anche di parole molto usate oggi giorno, che spesso si allontanano dal loro significato originario: l’ingegnere Pierluigi Leone ci aiuterà a riscoprirle sotto una nuova luce. Come poi non parlare di materiali innovativi e stampa 3D? Ignazio Roppolo, ricercatore presso l’IIT “cucinerà” per noi il materiale perfetto per ogni nostro desiderio. Avremo anche un ospite speciale, LIA, presentata da Ares Ferrigni; loro ci aiuteranno a capire come, tra pochi anni, dovremo tutti tornare ad essere un po’ agricoltori. Infine, Il grande musicista jazz Giampaolo Casati ci delizierà con la sua performance.

Popolare Novara, via un altro pezzo di Piemonte

Sabato 15 ottobre le rispettive assemblee di Banco Popolare a Verona e di Banca Popolare di Milano a Rho hanno deliberato la fusione tra i due Istituti di credito. Il voto dei soci intervenuti in assemblea è stato plebiscitario a Verona, molto meno a Rho.

Finisce una storia ultracentenaria, quella di una banca popolare cooperativa che ha accompagnato lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio e che ora si trasforma in S.p.A.

popo-novara

Di fronte ad un evento di tale portata, che interessa non soltanto Novara, ma anche tutto il Piemonte, perché la BPN in Piemonte è nata è cresciuta, il sindaco di Novara, Alessandro Canelli ha preso carta e penna e scritto una lettera aperta ai Novaresi, che di seguito riportiamo:

“Nasce ora, di fatto, il terzo gruppo bancario italiano che, se da un lato sembrerebbe consolidare sotto un profilo patrimoniale e finanziario il Banco Popolare e, quindi, anche la divisione Banca Popolare di Novara, dall’altro ha fatto giustamente nascere legittime preoccupazioni all’interno dello stesso territorio in ordine alla tutela dei lavoratori novaresi impiegati all’interno della banca.Non spetta certo all’Amministrazione comunale, ne’ l’Amministrazione comunale ha la possibilità di evitare o stravolgere normative bancarie e attinenti al sistema finanziario o, ancora, intromettersi indebitamente e impropriamente nelle scelte di soggetti privati. Ciò che invece interessa ed è dovere dell’Amministrazione comunale è sicuramente farsi parte attiva, nel rispetto delle norme e delle competenze consentite, per promuovere iniziative e per monitorare l’andamento dei riflessi e delle conseguenze che l’attività del nuovo soggetto bancario avrà sul territorio in ordine al sostegno alle famiglie e alle imprese.

moneyIl Consiglio comunale ha approvato all’unanimità una mozione impegnando me e la Giunta a fare questo. E queste indicazio0ni saranno da me seguite.Per prima cosa verrà in tempi brevi indetta una seduta di Consiglio, durante la quale saranno invitati i vertici locali del nuovo soggetto bancario, in modo che possano spiegare direttamente ai consiglieri il piano industriale e rispondere alle loro legittime preoccupazioni.

Abbiamo già avuto ampie rassicurazioni dal direttore della divisione Banco Popolare di Novara, dottor Alberto Mauro, che non vi sarà alcun licenziamento, ma solo esuberi su base volontaria, concordati insieme con i sindacati, che hanno approvato la fusione all’unanimità, e che verranno mantenuti gli impegni di finanziamento alla Fondazione BPN per il territorio.

Ciò che chiediamo al nuovo soggetto bancario è che, al di là dei processi e dei programmi strategici contenuti nei piani industriali, di non dimenticarsi mai che ai territori è dovuta particolare attenzione perché dal rispetto dei territori deriverà, peraltro, l’economicità e la redditività della stessa banca.

Rispetto per il territorio significa rispetto per i dipendenti che formano il vero patrimonio della banca e che hanno donato parte della loro vita lavorativa affinché la banca crescesse o reggesse in tempi difficili. Rispetto per i territori significa rispetto per le famiglie e per le imprese che hanno bisogno di un soggetto che li aiuti e li supporti per creare sviluppo e che li accompagni nei loro progetti di vita, imprenditoriali o personali.”

 

Massimo Iaretti