ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 659

La “storia” vista con gli occhi degli studenti

In ottocento (il 13% in più rispetto l’anno precedente) gli iscritti alla 36° edizione del Progetto di Storia contemporanea, bandito  dal Consiglio regionale piemontese

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Entra nel vivo la 36° edizione del Progetto di Storia contemporanea, bandito  dal Comitato Resistenza e Costituzione in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale. Completate le iscrizioni, i gruppi di studenti e i loro insegnanti (sono state coinvolte scuole secondarie ed enti di formazione professionale di tutte le province piemontesi) hanno due mesi per realizzare i loro lavori che dovranno essere consegnati entro il prossimo 9 febbraio. Il progetto, avviatosi nel 1981,  ha visto quest’anno l’adesione di 800 studenti di 56 istituti ( il 13% in più rispetto l’anno precedente), suddivisi in 160 gruppi di cinque studenti ciascuno. “Da oltre trent’anni, tra le varie iniziative  promosse dal Comitato per la difesa e l’affermazione dei valori della Resistenza e della Costituzione, istituito nel 1976 – commenta il vicepresidente del Consiglio regionale Nino Boeti, delegato al Comitato –  spicca questo nostro progetto di storia contemporanea che, nel tempo, ha coinvolto oltre 42mila studenti e 1.600 insegnanti. Una straordinaria esperienza che ha consentito ai ragazzi di fare storia  e memoria del passato  e, contemporaneamente, educazione al presente“.

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Le ricerche, che potranno essere condotte con la più ampia libertà dei mezzi di indagine e di espressione (elaborati scritti, fotografie, realizzazioni artistiche, mostre documentarie, prodotti audiovisivi, multimediali o altro), si svilupperanno attorno a tre tracce: il razzismo e la violenza del colonialismo fascista a ottant’anni dalla proclamazione dell’Impero italiano d’Etiopia, i nuovi assetti europei nel XX° secolo e i temi legati a lavoro, ambiente e sicurezza dal dopoguerra a oggi. La valutazione finale verrà effettuata da un’apposita commissione regionale, composta da docenti ed esperti di storia contemporanea degli Istituti storici del Piemonte che provvederanno a selezionare gli elaborati, formulando la graduatoria di merito e individuando i 25 gruppi vincitori. Questi ultimi parteciperanno,entro la fine dell’anno scolastico, accompagnati dai loro insegnanti,  ai viaggi di studio che avranno come meta la Polonia (i campi di Auschwitz-Birkenau), l’Austria (i campi di Mauthausen e Gusen) e Trieste (la Risiera di San Sabba e la Foiba di Basovizza).

Marco Travaglini

 

Agenzie di viaggio e Web: prove di convivenza

E’ colpa del web? Sta davvero portando le agenzie di viaggio sulla via dell’estinzione?

 

Di Paolo Pietro Biancone*

 

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Quando nelle nostre aule studiamo le aziende, nelle prime lezioni parliamo di azienda e la definiamo un sistema sociale, perché di persone, dinamico, perché in continuo mutamento, aperto, perché influenzabile dal mercato e influente sul mercato. E di esempi per approfondire il concetto ne troviamo sempre molti, in tutti i settori di attività. In questo periodo, un esempio di grande attualità sono le agenzie del turismo e dei viaggi. Partendo dai dati, non possiamo che constatare quanto i numeri ci parlano di cambiamento radicale in atto: 4 anni fa le agenzie di viaggio in Italia erano circa 12.000 e oggi sono 8.500. In altre parole dal 2011 ad oggi, sono sparite 3.500 agenzie, quasi un terzo del totale. E non è ancora finita: si stima che con questo giro di affari, finiranno per rimanerne non più di 6.500. Per il momento le agenzie rimaste in piedi hanno già decimato il personale: sono rimasti solo gli imprenditori, non ci sono più dipendenti. Al loro posto ci sono partite IVA o contratti di collaborazione e i compensi sono spesso legati alle vendite un po’ come gli agenti immobiliari.In molti attribuiscono la colpa agli attentati, che nel tempo si sono succeduti, a partire dal 2001, anno del crollo del torri gemelle, ma non è così. Il settore è condizionato da un mercato che chiede innovazioni.

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E’ colpa del web? Il web sta davvero portando le agenzie di viaggio sulla via dell’estinzione? Non secondo Gianni Rebecchi, il presidente di Assoviaggi, la sigla di Confesercenti che rappresenta appunto le agenzie di viaggio. Rebecchi sostanzialmente conferma che in tanti, in questi anni difficili, hanno dovuto chiudere i battenti. Ma dice: «Oggi come oggi, web e agenzie hanno gli stessi prezzi, anzi in alcuni casi le agenzie riescono anche a fare meglio. In più chi si rivolge a noi

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ha diritto ad essere assistito durante e dopo il viaggio, in caso di problemi. Un vantaggio non da poco». Resta il fatto che il business online, a differenza delle tradizionali agenzie di viaggio, continua ad avere la meglio. Secondo l’Osservatorio sull’Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano, il cosiddetto turismo digitale nel 2015 dovrebbe essere arrivato a valere un totale di circa 9,5 miliardi di euro. Gli acquisti online varrebbero già un quinto del totale. Non solo: gli acquisti online, sempre secondo le stime dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, aumentano dell’11% nel 2015 (rispetto al 2014); e 9% nel 2014 (rispetto al 2013); mentre l’intero settore turismo andrebbe più lentamente, facendo registrare una crescita di qualche punto percentuale (+ 3% nel 2015 rispetto al 2014). Questi numeri riguardano tanto la spesa degli italiani per viaggiare in Italia e all’estero, quanto quella degli stranieri per venire nel nostro Paese. On line si acquistano soprattutto trasporti (72%), ma anche soggiorni in hotel e altre strutture ricettive (16%) e pacchetti viaggio completi (12%). Nella stragrande maggioranza dei casi (78%) i viaggiatori comprano direttamente alla fonte (compagnie aeree o alberghi), mentre solo in un caso su cinque (22%) preferiscono affidarsi alla mediazione di una agenzia online o di un qualche aggregatore (tipo Kayak per i viaggi aerei).

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E le tendenze per il futuro sono due: i viaggiatori useranno sempre di più smartphone e tablet per comprare durante il viaggio, scegliendo la meta successiva o il ristorante dove andare a mangiare. Secondo: gli operatori del settore, che già usano abbondantemente le nuove tecnologie, cercheranno di seguire sempre di più il viaggiatore nell’esperienza post viaggio. Sarà competitivo e attraente chi coinvolgerà il viaggiatore prima, durante e dopo il viaggio. E lo strumento più indicato è lo smartphone. Il vantaggio competitivo è nell’anticipare i tempi e nello stimolare il mercato a nuove tendenze. La sfida non è sul prezzo, ma sulla qualità del viaggio: il prezzo e qualità su misura sono la chiave di volta, senza dimenticare la tecnologia. Il web e gli smartphone come opportunità e non come nemici. Questo è adattarsi al cambiamento.

*Professore Ordinario di Economia Aziendale e presidente del corso di studi in Professioni Contabili

Le Settimane della Sicurezza

lavoroE’ stato presentato nel grattacielo di piazza Castello a Torino il programma dell’edizione 2016 delle Settimane della Sicurezza. Sono molte le iniziative che si svolgeranno sino al 18 dicembre: oltre alla commemorazione del 6 dicembre al Cimitero Monumentale di Torino (ore 11.30 con il sindaco Chiara Appendino e l’assessore Marco Giusta) c’è il tradizionale Trofeo di calcio “Sicurezza e Lavoro”(sabato 10 dicembre, dalle 14 alle 17), con l’esposizione della mostra “L’Italia che muore al lavoro” (dal 10 al 18 dicembre), gli incontri di calcio a 7 con quattro squadre (rappresentanti delle Istituzioni; amici e familiari vittime ThyssenKrupp; Vigili del Fuoco; Sicurezza e Lavoro e Cit Turin) e gli incontri di calcio a 5 con squadre di dieci istituti scolastici torinesi, già sensibilizzati sul tema della salute e sicurezza sul lavoro e a scuola (Cavour, Passoni, Alfieri, Galileo Ferraris, Pininfarina, Grassi, Copernico, Volta, Levi, Cattaneo).Di particolare importanza sono il convegno “Stress e burn out nelle professioni dell’emergenza: il lavoro in Polizia e nel soccorso pubblico”, con relatori di livello nazionale (mercoledì 14 dicembre alle 8.30 alla Camera del Lavoro di Torino), e la presentazione di una proposta di legge per l’insegnamento della sicurezza sul lavoro a scuola (venerdì 16 dicembre alle 11 al Collegio Artigianelli di Torino), in collaborazione con Apidge – Associazione Professionale Insegnanti Scienze Giuridiche ed Economiche. Per entrambi gli eventi l’ingresso è libero. Sono inoltre previste iniziative per promuovere il lavoro manuale e l’artigianato, sia quello digitale (con gli “Open Lab” al FabLab Pavone di Sicurezza e Lavoro, in via Bellezia 19 a Torino) che tradizionale d’eccellenza (con le “Botteghe aperte”, in collaborazione con Artes aps). Continuano gli incontri gratuiti nelle scuole e nei centri di formazione professionale di Torino e provincia, nell’ambito del progetto “A scuola di sicurezza – Io non rischio”, promosso in collaborazione con il Ce.Se.Di. – Centro Servizio Didattici della Città Metropolitana di Torino. Per aderire con il proprio istituto: contatti@sicurezzaelavoro.org Alla conferenza stampa, oltre a rappresentanti di Istituzioni (i deputatii Antonio Boccuzzi e Umberto d’Ottavio; per la Città di Torino il vicepresidente del Consiglio Comunale Enzo Lavolta e la presidente della Commissione Legalità Carlotta Tevere), Vigili del Fuoco (Gerardo Ferito), Camera del Lavoro (Rocco Pellegrino), enti e associazioni (Pino Morese, Cinzia Caggiano e Jasch Ninni), al coordinatore di Apidge Piemonte, Manuela Martino, sono intervenuti i familiari delle sette vittime del rogo alla ThyssenKrupp che, nel ribadire l’importanza e la partecipazione collettiva alle Settimane della Sicurezza, hanno chiesto alle Istituzioni di costruire al Cimitero Monumentale di Torino una Cappella per i propri cari, come promesso dall’Amministrazione comunale, e di attivare iniziative per promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro e a scuola con i fondi che Città di Torino, Città Metropolitana di Torino e Regione Piemonte hanno recuperato costituendosi parte civile nel processo ThyssenKrupp. Le Settimane della Sicurezza sono organizzate da Sicurezza e Lavoro in occasione dell’anniversario della tragedia alla ThyssenKrupp di Torino (6 dicembre 2007), in cui morirono sette operai (Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Bruno Santino, Antonio Schiavone e Roberto Scola), per sensibilizzare e coinvolgere attivamente giovani, studenti, sportivi, enti pubblici e privati, amministratori, imprenditori e lavoratori sui temi di salute, sicurezza e diritti sul lavoro e a scuola e della prevenzione dei rischi.

Massimo Iaretti

 

Volontari, tutte le facce di una missione: pura, fragile e preziosa

consiglio lascarisPuro, fragile e prezioso come un diamante. È la metafora che, nella Giornata internazionale del Volontariato, ha fatto da sfondo al convegno “Le sfaccettature del volontariato”, svoltosi lunedì 5 dicembre a Palazzo Lascaris, sede dell’Assemblea legislativa piemontese.L’evento è stato organizzato dal Consiglio regionale del volontariato in collaborazione con il Comitato volontariato 4.0 e il Centro servizi per il volontariato di Torino. “Oggi è più che mai necessario che le istituzioni sostengano il volontariato – ha sottolineato la vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino portando il saluto dell’Assemblea – perché è sempre più colonna portante della società italiana e della democrazia”. “È fondamentale – ha ribadito più volte il vicepresidente del Consiglio regionale del volontariato Claudio Eba -chetratto fondamentale e irrinunciabile del volontariato rimanga la gratuità. Diversamente, rischierebbe di snaturarsi”. “Se il volontariato vuole continuare a essere un’esperienza ricca e arricchente – gli ha fatto eco Maria Paola Tripoli del Comitato volontariato 4.0 – non deve avere prezzo. Ne sono convinti gli oltre 6,63 milioni di volontari italiani, pari a un cittadino su otto e al 12% della popolazione”. Pierantonio Minelli di Telefono Amico ha evidenziato che una delle principali caratteristiche del volontariato è “la capacità di andare contro corrente perché interviene làcon reg lascaris dove gli altri sono tentanti di chiudere gli occhi, fa emergere realtà e problemi che sarebbe comodo ignorare e sa coniugare passione civile e solidarietà”.Franco Bagnarol del Movimento di volontariato italiano (Movi) ha ripercorso la biografia e la filosofia del fondatore Luciano Tavazza, secondo cui “educare alla corresponsabilità, a un’etica alta, alla solidarietà, gratuità e al dono è una scelta politica d’impegno nel cambiamento di ciò che può e deve essere cambiato”. Silvio Magliano del Centro servizi per il volontariato di Torino ha sottolineato, da una parte, il ruolo fondamentale dei Centri servizi per la sopravvivenza delle associazioni di medie e piccole dimensioni e, dall’altra, la riluttanza delle associazioni a farsi rappresentare. L’assessore regionali alle Politiche sociali Augusto Ferrari, presidente del Consiglio regionale del volontariato, ha concluso i lavori ricordando “l’importanza del volontariato per creare connessioni e occasioni di cooperazione per le politiche d’inclusione” ed esortando “a vigilare, a livello nazionale, affinché la nuova legge non concorra a disperdere l’anima più autentica del volontariato e le sue esperienze più virtuose e a riuscire, a livello regionale, a rendere sempre più fecondo il ruolo attivo del volontariato nella programmazione delle politiche sociali”.

www.cr.piemonte.it

(foto: il Torinese)

 

 

Nosiglia: “Meno tablet, videogiochi e tv. Più dialogo in famiglia”

papa reale2“Sto alla tua porta e busso”, così si intitola la lettera pastorale  in cui l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, sottolinea  il valore del dialogo e dell’incontro. “Spesso  in casa è difficile ascoltarsi perché le cose da fare, le parole continue della televisione accesa, anche durante i pasti, impediscono di parlarsi e di ascoltarsi serenamente. Così, a poco a poco si diventa estranei in casa”.”Occorre riappropriarsi del tempo che si passa in casa, per non disperdere la ricchezza dell’incontro interiore e profondo tra le persone. Altrimenti il vortice delle attività e la voce forte e suadente dei mass-media diventano un’impellente necessità a cui non si riesce alla lunga a rinunciare. La lettura della Bibbia e del vangelo, insieme alla preghiera familiare, sono uno spazio di libertà per se stessi e per imparare ad ascoltare e rispondere, in famiglia, alle necessità e richieste e attese più vere di chi ci sta accanto”, aggiunge Nosiglia. “Natale è il momento per stare in famiglia e con gli amici con i quali assaporare  la gioia dell’incontro, del dialogo, del fare festa insieme, non isolatevi davanti al televisore, al tablet, alle consolle di videogiochi”. La lettera è rivolta in particolare ai più giovani, che Nosiglia esorta a sfruttare questo tempo per “partecipare con gli altri ai momenti di gioco, di conversazione e di amicizia, un tempo anche per stare di più con Gesù”.

(foto: il Torinese)

Cosa insegna la vicenda del “figliol pigro”: i deboli, a volte, lo sono per finta

La vicenda del figlio maggiorenne che non ha raggiunto l’autosufficienza economica a causa della propria “inerzia” e’ ormai su tutti i giornali  e tv.

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Il ragazzo, a questo punto – dopo la sentenza –  ufficialmente sfaticato, non ha diritto a ricevere dal padre divorziato l’assegno di mantenimento che gli permetta di condurre un tenore di vita simile a quello che conduceva la sua famiglia prima della separazione. Il tribunale di Torino ha infatti revocato il contributo di 1.500 euro al mese che il ventiquattrenne chiedeva al genitore, ex amministratore delegato di una importante azienda poi fallita,  che al momento della rottura dei legami familiari guadagnava oltre  167 mila euro all’anno. Il giovane aveva promesso che voleva riprendere gli studi sospesi tre anni fa in quarta liceo e aveva detto che disponeva si un’abilitazione di personal trainer di primo livello ma era praticamente disoccupato. Una lezione forse il ragazzo, un po’ pigro, la meritava davvero. A volte i presunti “deboli” o bisognosi , come in questa storia che ha tra gli interpreti un padre ricco e un “povero” giovane, sono tali solo all’apparenza:  non si tratta di persone private dei loro diritti. E la giustizia non deve lasciarsi intenerire.

Il suk e le competenze per spostarlo

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Personalmente preferisco chiamarlo mercatino del’ usato . Altri lo chiamano suk e ogni volta che si parla di spostarlo produce discussioni e soddisfatte reazioni . Dipende da quale punto di vista si considera il problema . Contenti gli abitanti se il mercato cambia luogo ed arrabbiati i residenti limitrofi al luogo scelto . Banalmente nessuno lo vuole sotto casa . Difficile dargli torto .  Ma è la prima volta che il sito scelto non è nella piena disponibilità di chi lo ha scelto .L’area tra corso Giulio Cesare e Lungo Dora Firenze è di proprietà della Città metropolitana di Torino , l’exsuk nuovo2 Provincia . Tutto da rifare, dunque ? Dipende da chi dell’ente dovrà dare risposte in merito .  In altre parole chi ha autorizzato il Municipio nel dare le relative autorizzazioni . Per ora la riorganizzazione delle provincia in area metropolitana ha esordito un solo risultato : le deleghe delle province non sono state delegate ad altri enti come Regione o Comune . Con il tosettorisultato politico che Chiara Appendino è presidente in un consiglio con  maggioranza del pd che non vuole lo spostamento del Suk nell’area individuata dalla Giunta della Sindaca . Si prevedono tempi lungi . Consiglieri pentastellati hanno già dichiarato : vedremo . Speriamo di vedere qualcosa . Ad oggi vediamo una sola cosa: nulla

Librolandia apre al mondo no-profit con Cardioteam Foundation

Saranno donati per diffondere la cultura della prevenzione dell’infarto

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Un accordo fra Cardioteam Foundation Onlus e Salone Internazionale del Libro per permettere a mille persone di entrare gratuitamente al Salone, e al tempo stesso per aprire il Salone alla collaborazione organica con il mondo del no-profit.In un incontro avvenuto ieri presso la sede della Fondazione per il Libro, Cardioteam Foundation Onlus ha acquistato un pacchetto di mille biglietti a tariffa ridotta (6,00 €) del XXX Salone Internazionale del Libro di Torino, con l’obiettivo di donarli a persone meno abbienti che, da diversi studi, risultano essere a maggior rischio di infarto e ictus. Avranno così un accesso facilitato alla manifestazione dal 18 al 22 maggio 2017.

Il sindaco di Lauriano “Ambientalista dell’anno”

lauriano-12-sindacoÈ stato assegnato a Matilde Casa, sindaco di Lauriano, nella Città Metropolitana di Torino, il decimo premio “Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno”. Il primo cittadino del paese torinese è stato premiato al termine di una cerimonia tenutasi venerdì 2 dicembre, nella Sala Consiliare del Comune di Casale Monferrato. Quasi tremila sono stati i votanti del concorso indetto da Legambiente, dal mensile La Nuova Ecologia e dal Comitato Organizzatore di cui fanno parte diverse associazioni monferrine insieme a Weleda, ed intitolato a Luisa Minazzi, casalese che si è battuta a lungo per i diritti delle persone esposte all’amianto.A comporre il comitato organizzatore del premio fanno parte, oltre a Weleda e al Comune di Casale Monferrato: Afeva, Agesci Casale, Associazione Comuni Virtuosi, Auser Casale, Avis Casale, Circolo Verdeblu di Legambiente, CAI Casale, Equazione, Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, L’Albero di Valentina, Fiab e Parco Fluviale del Po e dell’Orba. A presiederlo è Gian Paolo Minazzi, fratello di Luisa. Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente ha detto: «Non vogliamo eroi solitari, la battaglia per l’ambiente non si può combattere da soli, per questo c’è il premio». A fare la differenza per i votanti (che hanno espresso preferenze via posta, online e con speciali urne disseminate per Casale e il Monferrato nelle scorse settimane) è stato l’impegno intrapreso dalla Casa contro il consumo del suolo nel suo comune, restituendo all’agricoltura un terreno sul quale si sarebbero dovute costruire delle villette – e per questo subendo un processo penale, fortunatamente conclusosi in un’assoluzione con formula piena.

Massimo Iaretti

Boldrini anti-odio su Facebook

boldriniLa presidente della Camera, Laura Boldrini è intervenuta al campus Einaudi di Torino, per affrontare il tema della violenza nel web, alla quale “bisogna reagire”, ha detto.  Come è noto la presidente ha scelto di pubblicare i nomi degli autori dei messaggi oltraggiosi ricevuti a migliaia in rete. Ha inoltre proposto a Facebook di creare un’icona anti-odio vicino ai link inappropriati; un numero verde per l’assistenza alle vittime e l’apertura in Italia di una sede del social network con  un filo diretto con la Polizia Postale.