La norma contro le delocalizzazioni e di sostegno all’imprenditorialità piemontese, ma anche la proposta di legge per le comunità energetiche. Per entrambi i provvedimenti le associazioni, gli enti, gli organismi che ne hanno titolo, possono presentare in via telematica le proprie osservazioni al Consiglio regionale.
Sono infatti aperte fino al 22 dicembre le consultazioni online sulla proposta di legge 204 “Norme in materia di contrasto alle delocalizzazioni produttive, incentivi alle imprese e sostegno all’imprenditorialità, al fine di salvaguardare i livelli produttivi ed occupazionali”. Qui il testo. Fino al 29 dicembre, invece, sarà possibile inviare le proprie memorie per la consultazione online line sulla proposta di legge 271 “Istituzione delle comunità energetiche”. Qui il testo. Direttamente dalla homepage del sito del Consiglio regionale la nuova modalità di consultazione rende più facilmente accessibile, per associazioni ed enti aventi diritto, l’invio delle memorie per i provvedimenti discussi in Commissione. Si possono inserire le osservazioni sui progetti di legge inviandole all’indirizzo email che si trova cliccando qui. Le consultazioni pubbliche sono uno degli strumenti attraverso cui le istituzioni di ogni livello chiedono regolarmente il parere delle imprese e dei gruppi interessati del settore pubblico e privato. Il Consiglio regionale ha da tempo previsto la possibilità di svolgere le consultazioni online sui singoli progetti di legge esaminati in Commissione, una modalità che va ad aggiungersi alla più tradizionale consultazione “fisica”. Una delle criticità che emerge da tutte le esperienze di consultazione digitale promosse dalle istituzioni italiane è l’esiguità della partecipazione, con percentuali molto basse rispetto al numero complessivo dei soggetti coinvolti. Per l’Assemblea piemontese, ad esempio, il tasso di adesione negli anni passati è stato di circa il 7per cento. La richiesta di partecipazione non è più ad invito via mail, ma è aperta a chiunque voglia far pervenire il proprio contributo. Non cambieranno i soggetti coinvolti nella consultazione. Come stabilito da Statuto e Regolamento sono presi in considerazione i contributi inviati da enti, associazioni e altri organismi e non da singoli cittadini.
GM – www.cr.piemonte.it


Di Patrizia Polliotto*
* Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte
Esperienze, Storie, Emozioni Realmente Vissute Insieme Affrontando la Malattia Oltre le paure
IL COMMENTO
non solo i tanti militanti comunisti italiani in buona fede che meritano assoluto rispetto.
pazienti hanno beneficiato di questa modalità e si stima un 10% in più per il 2017. Si tratta di pazienti selezionati, cui viene conferito un grado di urgenza quando il calcolo urinario è di dimensioni tali da rendere impossibile l’espulsione spontanea oppure pazienti che hanno fallito i tentativi con la terapia medica e continuano a ripresentarsi al Pronto Soccorso. “Questa strategia ci consente di evitare l’inserimento in lista d’attesa di pazienti che altrimenti aspetterebbero 2 mesi per effettuare un intervento che ha il carattere di urgenza della classe A ed andrebbe quindi espletato entro 1 mese, secondo le direttive regionali”, spiega il professor Paolo Gontero, direttore della Clinica Urologica. Per fronteggiare queste situazioni è disponibile un’équipe di infermieri reperibili, coordinati dalla Caposala Mirabelli, in grado di attivare al di fuori dell’orario di servizio una sala operatoria attrezzata, in cui possono essere effettuati in tempo reale interventi di calcolosi urinaria anche complessi, quali la chirurgia intrarenale retrograda (nota con l’acronimo di RIRS), una modalità mini-invasiva che consente di trattare per via endoscopica anche calcoli renali di dimensioni significative. E proprio sull’argomento della RIRS, la Clinica Urologica delle Molinette dedicherà nelle giornate del 6 e 7 dicembre un Convegno presieduto da Paolo Gontero e coordinato dai dootori Paolo Piana (responsabile della calcolosi) ed Andrea Bosio. In tale occasione verranno effettuati in diretta interventi di RIRS alla presenza di una faculty di ospiti nazionali ed internazionali.
Il Censis (Centro Studi Investimenti Sociali) fotografa, con il suo 51 rapporto, il Bel Paese che tanto bello non è più da vent’anni. Seppur quest’anno ci sia stata la crescita (metà però di quella delle altre nazioni europee) e non congiunturale
finire stanno peggiorando rispetto al censimento che fotografa la situazione, per buona parte, dello scorso anno. L’amara classifica fa registrare che: i social network si posizionano al primo posto (32,7%), per fortuna resiste il mito del “posto fisso” (29,9%), ma chi lo avrà più? inseguito dallo smartphone (26,9%), dalla cura del corpo -i tatuaggi e la chirurgia estetica – con il 23,1% e drammaticamente dal selfie (21,6%) per tutte le occasioni; precedendo il sogno della prima casa che fa registrare solo il 17,9% e quello di un valido titolo di studio come strumento per accedere al lavoro e di gratificazione sociale (14,9%). Stranamente, tra i desideri, l’auto nuova scende al (7,4%) e il cinema non conta quasi più nulla facendo registrare solo il 2,1% delle indicazioni. Con una maggioranza schiacciante vincono i social network e internet (26,6%) che anche per ridurre il costo delle intermediazioni fa registrare la crescita del Web per il “fai da te“.
sviluppo e ricchezza. Questo è un sommerso “post terziario”, statico che non crea sviluppo, benessere e non funge da volano per l’economia con lavori spesso affidati a multinazionali con maestranze all’estero Albania,Romania, India ecc.) e tasse pagate all’estero o non pagate del tutto. Anche quest’anno tirano ancora il turismo e l’export per chi ha capacità di autofinanziamento perché le Banche (non solo per colpa loro) ai piccoli imprenditori non erogano credito. La strada per risalire la china sarà lunga e non si vede nulla o quasi all’orizzonte che faccia ben sperare. Se l’Italia fa registrare ancora un grande sommerso è anche quella dei lavoretti, dei lavori a partita Iva. Concludiamo con frasi dello scrittore Giovanni Arpino: ” Vivi in pace e dà pace“, ma aggiungiamo noi, di questi tempi, chi ti fa vivere in pace e soprattutto chi te la dà?, e in particolar modo sarà possibile che, “risorgeremo salvatori”… solo se crederemo nell’italianità!
di Pier Franco Quaglieni
docenti ebbero la consapevolezza di che cosa stava succedendo e lo denunciarono con fermezza. Si denunciava il protrarsi di una <<situazione di violenza, illegalità, paralisi che aggrava profondamente la crisi dell’Università italiana>>. Si affermava che <<l’agitazione studentesca, partita all’origine da ragioni valide connesse all’invecchiamento e alle molteplici manchevolezze della struttura universitaria, è stata strumentalizzata in funzione politica da organizzate minoranze >> La lettera si conclude con questa
affermazione profetica :<< Riteniamo che debolezza, conformismo e desiderio di facile popolarità da parte di autorità accademiche e dei docenti, siano al momento il pericolo principale>>. 

Avv. Erasmo Geusa