In Piemonte ventitré morti per incidenti in bicicletta in un solo anno. Il dato è emerso in seguito all’interrogazione di Gian Luca Vignale (Mns) che in aula ha posto la questione all’assessore ai Trasporti Francesco Balocco, per chiedere quale sia il grado di sicurezza sulle piste ciclabili in Piemonte. Lo scorso anno su 10.905 incidenti accaduti nella nostra regione, ha risposto Balocco, 1.042 hanno coinvolto i ciclisti: 1.002 sono stati i feriti, mentre 23 le persone decedute. Nel 2015 i sinistri erano stati 11.134: 1.043 quelli che hanno interessato i fruitori delle due ruote, 997 sono stati i feriti e 13 i morti. La rilevazione degli incidenti stradali con lesioni alle persone è inclusa nel Programma statistico nazionale istituito dall’Istat, i dati – acquisiti da una molteplicità di enti tra i quali tutte le Forze dell’ordine e le Polizie locali – vengono poi trasmessi anche alla Commissione europea. Le percentuali di incidentalità ciclistica rispetto al totale dei casi verificatesi in Piemonte, mettono in evidenza che il 45,3% nel 2015 e il 43,7% nel 2016 si sono verificati nella provincia di Torino e gli incidenti che coinvolgono i ciclisti, nella sola provincia di Torino, risultano essere l’8% di tutti quelli che si sono verificati nell’intera provincia per tutti i mezzi di locomozione. Seguono Novara, Cuneo e Alessandria. Nella provincia di Novara si ha la percentuale più alta rispetto all’incidentalità dell’intera provincia, di incidenti che vedono coinvolti ciclisti pari al 16,5% dei sinistri totali. I dati evidenziano inoltre che, seppur siano diminuiti gli incidenti nel 2016, sia al contrario aumentata la loro pericolosità: il numero dei decessi è passato da un valore pari a 13 nel 2015, ad un valore pari a 23 lo scorso anno e, nello specifico nella Città metropolitana si è passati rispettivamente da 6 morti a 11. Durante il question time è stata data risposta anche alle interrogazioni a risposta immediata di Davide Bono (M5s) sulla situazione del nuovo polo sanitario di Venaria (To), di Antonio Ferrentino (Pd) sull’utilizzo dell’erbicida glifosato, potenzialmente altamente pericoloso per la salute delle persone, per l’ambiente e la biodiversità, di Elvio Rostagno (Pd) sulla riqualificazione del rifugio Selleries in Val Chisone (To), di Francesca Frediani (M5s) sulla docente del Liceo scientifico “Gramsci” di Ivrea (To) che avrebbe accompagnato gli studenti ad un comizio di Matteo Renzi, di Federico Valetti sui disagi su tutto il servizio ferroviario regionale a causa della neve, di Angela Motta (Pd) sui requisiti per l’esercizio della professione presso le imprese funebri, di Marco Grimaldi (Sel) sul contrasto al dissesto idrogeologico, di Stefania Batzella (Gruppo misto – Movimento libero indipendente) sul progetto di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia “Prosantè” tra l’AslTo3 e il centro ospedaliero di Briançon, di Silvana Accossato (Mdp) sull’effettiva apertura e operatività della Clinica della memoria di Collegno (To).
MB – www.cr.piemonte.it
(foto: il Torinese)
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
degli studenti che ,invece di seguire le lezioni, si improvvisarono pittori fantasiosi . Dovettero far ridipingere l’intero istituto, a carico ovviamente dello Stato . Il “Regina ” ebbe un grande preside negli anni della contestazione, cinquant’anni fa, con Roberto Berardi futuro ispettore centrale del Ministero della P.I. che seppe affrontare di petto il facilismo e il permissivismo trionfante. Poi la scuola divenne via via sempre più un istituto magistrale In crisi e alla disperata ricerca di una nuova identità che trovo ‘ con la sezione linguistica. Smarri ‘ la sua storia e come liceo (sono diventati tutti licei e i veri licei hanno perso il loro smalto originario) non venne mai considerato rilevante ne’ in positivo ne’ in negativo. 



Al Pronto soccorso dell’ospedale Mauriziano arriva il codice Fast. Alle porte dell’arrivo della stagione invernale e di conseguenza dell’influenza, che comporta il problema di sovraffollamento
di Pier Franco Quaglieni
pace e’ preminente rispetto a tutto.Ha ragione Papa Francesco che sostiene la necessità della prudenza. Oggi il mondo arabo diviso potrebbe trovare linee comuni proprio in nome della solidarietà con i Palestinesi. Gerusalemme e’ la città di tre religioni e va rispettata come città della pace e non porla come pomo di discordia. Nella politica estera americana ci vuole equilibrio e saggezza,l’idea di imitare Reagan di fronte alla Libia e’ un’idea sbagliata ,come fu un gravissimo errore quello di Obama di fronte a Gheddafi. La minaccia dell’Isis va combattuta ,dandole priorità con realismo politico e non con atti ,magari condivisibili in linea di principio,ma inopportuni in questo momento.Difendere Israele comporta un’accortezza che Trump drammaticamente non possiede.
De “Repubblica “ed altro
le lezioni. Sicuramente non si può svolgere un lavoro didattico proficuo al freddo. Ma trarne spunto per far casino non appare lecito. Io ricordo di aver insegnato nella mia giovinezza al liceo “Cottini” che aveva un impianto di riscaldamento inadeguato. Per quattro anni feci lezione con il cappotto e il cappello in testa. Erano gli anni del terrorismo e in quella scuola circolavano i volantini delle Br ed alcuni colleghi erano apertamente favorevoli se non contigui al terrorismo. Non ricordo che gli allievi avessero da eccepire sul riscaldamento, venivano a scuola con la giacca a vento. Forse il caldo della politica, di una certa politica sostituiva i termosifoni mal funzionanti. Quando entrai per la prima volta nel mese di novembre in quella scuola, un bidello mi chiese sorpreso perché avessi lasciato il soprabito in sala professori. Io rimasi stupito da quell’interrogativo così strano. Lui mi avverti che avrei potuto non più ritrovarlo al momento dell’uscita perché in quella scuola rubavano tutto .Dopo poco mi resi conto che il riscaldamento non funzionava e dovetti munirmi di cappotti adeguati, rifiutando io di indossare l’eskimo di tanti colleghi che nei collegi docenti volevano la votazione per alzata di mano e parlavano come piccoli agitatori politici.
Cuochi e chef 
dovrebbero invece ripristinare “Valentina” e “Valentino” per incrementare il turismo. I due battelli, come tutti ricordiamo, fecero una pessima fine e nessuno più ne parla. Lasciare a chiunque la conduzione di una barca a motore e’ da irresponsabili. Già con le barche a remi degli imbarcaderi accadevano incidenti anche mortali con annegamenti di persone. Hanno ragione i canottieri ad apporsi,loro il fiume lo vivono e lo conoscono anche nelle sue insidie.
L’addio alla mamma del professore




atteggiamenti basati sulla durezza e indipendenza. Così da rappresentare l’uomo “forte”, colui che non piange mai. Ora, al di là del fatto che le lacrime fanno parte del corpo umano dunque, se esistono, possono essere usate come funzione corporea, in realtà, riuscire a sviluppare atteggiamenti caldi ed accudenti non rappresenta nessuna minaccia alla propria identità maschile anzi, semmai, un valore in più, poiché proprio l’aspetto accudente verso l’altro denota il livello di crescita interiore dell’individuo, segnando una matura capacità di crescita e sviluppo affettivo, demarcata dall’abbandono del semplice egoismo personale verso la considerazione dell’altro. Capacità necessaria per riuscire a volere bene veramente a qualcuno al di fuori di noi. Da ciò troviamo la forza per svincolarci dall’assolutezza della capacità cullante in famiglia affibbiata alle donne, nel corso della storia, per sottolineare la grande possibilità di revisionare la figura dell’uomo come elemento “caldo” del sistema famiglia, dandogli il corretto valore che può e deve avere oggi. La tenerezza non è soltanto donna, ma deve essere di entrambi i componenti della coppia e quale momento più propizio se non la nascita di un figlio per raccontare la capacità affettiva evolutiva che può raggiungere un uomo riempiendo a pieno la figura del Papà.
*Dott. Davide Berardi, Psicologo – Psicoterapeuta