ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 432

Raggiungere le seconde case è un crimine, svaligiarle è facile

Ovviamente non intervengono le forze dell’ordine, impegnate a misurare la distanza tra fidanzati; ovviamente non intervengono i magistrati, spaventati e basta; ovviamente non intervengono i vicini di casa, occupati a spiare ed a denunciare chi passeggia senza mascherina…

 

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Raggiungere le seconde case è un crimine, svaligiarle è facile

L’urlo degli organizzatori d’eventi alle Istituzioni

Riceviamo e pubblichiamo /  “Non siamo invisibili”  U.N.O.E – Unione Organizzatori Nazionale Eventi, si costituisce in Associazione, per affrontare le problematiche e, le soluzioni, per una ripartenza in sicurezza.

Si alza il grido di allarme delle associazioni che rappresentano gli organizzatori di eventi in Italia. Tra queste c’è anche Unoe che si presenta all’opinione pubblica con una serie di iniziative e obiettivi .

“Con l’avvento di questo maledetto Covid-19 – spiega Alessandro Pollak, portavoce Nazionale e Presidente di U.N.O.E, che raggruppa il pensiero e le aspettative di oltre 100 organizzatori – le nostre attività hanno subito un crollo verticale tale, da impoverire tutto l’ambiente in pochissimo tempo. Per anni ho provato a convincere con argomenti validi tanti miei colleghi , convinto che l’unione di un gruppo di organizzatori , voglia dire che questa categoria è importante ed indispensabile, cosa che attualmente, il Governo, sembra non prendere per nulla in considerazione”.

“Per la prima volta –continua Pollak- organizzatori di ogni tipologia, Nord, Centro, Sud, compreso le isole, uniti da un unico denominatore: la Ripartenza, in questi mesi, si sono sentiti telefonicamente, per condividere il momento difficile, soprattutto provando a trovare delle soluzioni. Solo grazie alla caparbietà di due colleghi, Fabio Chiappini e Massimo Gargini, è stato possibile, unire gli organizzatori d’Italia, mettendo da parte acredini, dissapori e problemi personali, per provare a creare un gruppo di lavoro su Whatsapp di soli organizzatori e poi in seguito la costituzione in Associazione. In pochi giorni sono state definite, con successo, le linee guida e un’identità ben precisa”.

Ma quali sono gli obbiettivi dell’associazione?
“Come primo obiettivo, dopo aver consultato e condiviso con gli affiliati, abbiamo inviato una lettera, al Governo Nazionale, ai Governi Regionali e alle testate giornalistiche, lettera in cui abbiamo illustrato il panorama generale ed il momento critico che sta attraversando la categoria dei commercianti di tutto il paese. Da qualche giorno è stata creata una pagina Fb ed un sito internet, a breve l’ufficialità dell’Associazione U.N.O.E, con il suo atto costitutivo e statuto.
Ci tengo a sottolineare che l’Associazione avrà come obiettivo primario gli interessi della categoria degli organizzatori di tutto il territorio. Sono stati assegnati, in questa prima fase, incarichi ben definiti, come il Responsabile della Comunicazione, il Responsabile del personale con più funzioni, il Responsabile al controllo delle richieste di iscrizione, il, responsabile Web.
Esiste poi la figura di un moderatore per i dibattiti sui social, ed ultimo, ma non meno importante una figura che avrà il compito di proporre le strategie da seguire, il tutto, in condivisione totale con tutto il gruppo”.

“ Non è facile quantificare i danni – conclude il Presidente Unoe – perchè in ogni Regione ci sono realtà differenti , e differenti sono le realtà organizzative, ma una cosa è certa , il mondo degli organizzatori tutti, è fermo di conseguenza anche il mondo degli espositori artigiani hobbisti , fieristi, street food, etc etc sono fermi e, al momento non abbiamo risposte certe, ne su eventuali aiuti economici a fronte dei mancati eventi e nemmeno su rimborsi per merci, appalti persi, fatturato azzerato, e, nemmeno una data ipotetica, sulla quale prepararsi per una ripartenza in sicurezza”.

Piemonte secondo dopo il Veneto per tamponi ogni 100 mila abitanti

I dati della Fondazione Gimbe / «Orgoglioso del duro lavoro svolto in questi mesi e fiducioso di incrementare il numero di tamponi in regione tenendo testa al Veneto». Così L’assessore regionale con delega alle Attività dei Laboratori, Matteo Marnati, commenta l’esito del rapporto della Fondazione GIMBE che ha calcolato il numero di tamponi eseguiti in rapporto agli abitanti collocando il Piemonte al secondo posto prima di Liguria, Emilia Romagna e Toscana.

Analizzato i dati di tutte le Regioni negli ultimi 14 giorni, la Fondazione Gimbe ha rilevato che circa un terzo dei tamponi sono «di controllo» e che il numero di tamponi per 100.000 abitanti/giorno è ancora molto esiguo rispetto alla massiccia attività di testing necessaria nella fase 2. La Fondazione ha quindi raggruppato le Regioni in base al numero di tamponi totali effettuati giornalmente ogni 100mila abitanti. La Media nazionale è di 88 tamponi per 100.000 abitanti/die e il Piemonte con una media di 117 ogni 100.000 abitanti si colloca al secondo posto prima di Emilia Romagna e Liguria.

  • Classe 1 (>250): nessuna regione
  • Classe 2 (130-250): Provincia autonoma di Trento, Valle D’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Veneto, Friuli-Venezia Giulia
  • Classe 3 (100-129): Piemonte, Emilia-Romagna, Umbria, Liguria
  • Classe 4 (60-99): Lombardia, Marche, Basilicata, Toscana, Molise, Abruzzo, Lazio
  • Classe 5 (<60): Sardegna, Calabria, Campania, Sicilia, Puglia

«Sono orgoglioso del lavoro svolto – ha sottolineato Marnati – abbiamo risalito la china in un momento di grande emergenza. C’è ancora molto lavoro da fare ma non dobbiamo abbassare la guardia, il Piemonte è una grande regione e c’è un grande potenziale di miglioramento. Metteremo a sistema i laboratori per essere pronti a ogni tipo di emergenza».

Le sanzioni “di regime” e le libertà

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / A Torino i vigili urbani hanno multato un barista perché ha consegnato a mano due bicchierini di caffè a persone in attesa di entrare al Monte  di pietà che sta drammaticamente tornando all’ordine del giorno  perchè la pandemia ha creato uno stuolo consistente di nuovi poveri in assenza di provvedimenti adeguati da parte del Governo Conte 

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La ratio di questa multa non c’è perché il barista vendeva due caffè da asporto sulla strada. Ma c’è un episodio ancora più grave che lede l’articolo Costituzionale di manifestare.
Un gruppetto di proprietari di ristoranti milanesi si è radunato con mascherina e a debita distanza per manifestare la tutela del loro diritto a riaprire i propri esercizi che rischiano il fallimento, coinvolgendo i propri dipendenti che da due mesi sono senza lavoro e senza cassa integrazione . Non voglio sostenere la tesi di aprire l’11 o il 18 maggio. Posso anche accettare, se motivata, la data del 1 giugno. Ma colpire con una multa individuale alta i singoli ristoratori manifestanti, accusati di assembramento appare non tanto  l’applicazione di una norma dei tanti e a volte contraddittori decreti del Presidente del Consiglio, ma la lesione del diritto costituzionale a manifestare che in  un una democrazia e’ intangibile. Non si tratta di assembramento sedizioso in nessun modo,  ma una manifestazione di libertà. Quella multa puzza di regime. Infine leggo che un figlio che accompagnava in macchina  il padre invalido in ospedale, e’ stato anch’esso multato. Questi sono episodi gravi, direi intollerabili  E lo sono ancora di più se constato,scrivendo sul mio balcone di casa, che ci sono persone senza mascherina che circolano tranquillamente  senza problemi. Ieri ho incontrato sull’ascensore di casa mia una sconosciuta senza mascherina  e guanti. Mi sono fatto la scala a piedi  dopo averle detto che il suo comportamento era lesivo del mio e nostro diritto alla salute. Resta infine il problema delle seconde case che restano proibite, anche qui un’altra lesione al diritto di proprietà. E si rasenta il ridicolo vietando ad esempio le case sulla riviera ligure ai piemontesi  senza giustificati motivi. L’Italia per fortuna nostra non è uno stato federale, ma uno stato unitario  dove non esistono confini regionali e meno che mai governatori come negli Usa. Non  consentire  di andare a casa propria  è un arbitrio intollerabile. Per combattere il virus occorre fermezza e intransigenza, ma anche intelligenza politica ed equilibrio.
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Scrivere a quaglieni@gmail.com

Anticipo cassa in deroga, ecco come fare

In merito alla possibilità, per i lavoratori piemontesi, di richiedere l’anticipo della Cassa integrazione in deroga presso gli sportelli Intesa-Sanpaolo si specificano le modalità di richiesta, riportate anche sul sito internet della Regione.

Per i clienti già correntisti di Intesa Sanpaolo è possibile effettuare la richiesta con scambio di documentazione a distanza, attraverso l’email e contattando la filiale di riferimento.

Per i clienti non correntisti è necessario andare, previo appuntamento, in una filiale di Intesa Sanpaolo per procedere all’identificazione ai sensi di legge.

In questo caso la documentazione da presentare per poter ottenere l’anticipo è la seguente:
✔️Carta di identità e codice fiscale (e permesso di soggiorno in caso di lavoratore straniero).
✔️ Ultima busta paga.
✔️ Ultima documentazione reddituale (CUD/730).
✔️ Modulo (scaricabile dal sito di Intesa Sanpaolo) di richiesta da parte del cliente per la concessione del fido, con autorizzazione alla banca per il recupero dell’importo concesso una volta avvenuto l’accredito da parte di INPS.
Dichiarazione dell’azienda di aver proceduto all’inoltro della domanda di integrazione salariale all’Ente competente (INPS) con richiesta di pagamento diretto secondo la normativa vigente (se disponibile).

Si raccomanda, per i clienti non correntisti, prima di recarsi in filiale di provvedere a fissare un appuntamento con la filiale di Intesa Sanpaolo alla quale ci si intende rivolgere.

L’appuntamento infatti può avvenire solo previa prenotazione, al fine di ottimizzare i tempi ed evitare il crearsi di code e assembramenti.

Guerra sulle mascherine. L’Iva al 5%? Non pervenuta

La confusione è grande sotto le mascherine. Ma, contrariamente a quanto pensava il presidente Mao, la situazione non è per nulla eccellente.

Qualcuno mente e, considerando che si tratta di affrontare l’emergenza, non è proprio il massimo assistere in continuazione a questo scontro di cifre, dati, promesse, giustificazioni. La task force del lìder minimo aveva assicurato che non ci sarebbero stati problemi nel fornire mascherine chirurgiche a 50 centesimi.

Farmacisti e negozianti vari erano insorti, sostenendo che il prezzo era troppo basso, che non garantiva un guadagno soddisfacente…

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Guerra sulle mascherine. L’Iva al 5%? Non pervenuta

Al Poli didattica online anche nel 2021

Il Senato Accademico definisce le regole per la prosecuzione dell’attività didattica nell’emergenza: esami e discussioni di laurea esclusivamente online fino a luglio e teledidattica anche nell’A.A. 2020/2021

 Almeno fino al mese di luglio tutte le attività didattiche del Politecnico di Torino – esami e discussioni di laurea compresi – continueranno a svolgersi esclusivamente in modalità online, come sperimentato in questi primi mesi di sospensione delle attività in presenza. Il perdurare della situazione di incertezza dovuta all’emergenza sanitaria da Covid-19 e la necessità di programmare la sessione estiva degli esami di profitto (15/06/2020 – 25/07/2020) e di laurea (luglio 2020), dando agli studenti un congruo preavviso delle date dei singoli appelli, hanno condotto alla decisione adottata dal Senato Accademico di proseguire con le modalità impiegate finora; questo proprio per evitare spostamenti a un grande numero di studenti che, in caso contrario, dovrebbero essere presenti in Ateneo, peraltro in un periodo in cui permangono le restrizioni alla mobilità all’interno del territorio nazionale e, a maggior ragione, dall’estero.

Già il 28 febbraio 2020 l’Ateneo, per fronteggiare l’emergenza sanitaria, aveva previsto la possibilità di effettuare esami orali di profitto e di laurea attraverso strumenti di videocomunicazione, estendendo successivamente la sessione invernale degli esami di profitto fino al 15 maggio 2020 per consentire il recupero delle prove d’esame non ancora effettuate.

Lo svolgimento della sessione di esami di profitto e di laurea da remoto è stato in questi mesi piuttosto regolare, dopo una prima fase di assestamento. Ad oggi si sono tenuti 4.400 esami orali e scritti su carta con videosorveglianza dei docenti o tramite PC con l’utilizzo della piattaforma di ateneo Exam integrata con strumenti di controllo da remoto. Le lezioni del secondo semestre sono state convertite fin da subito in modalità online, consentendo la sperimentazione di nuove forme di didattica e garantendo a tutti gli studenti di poter accedere alle attività, pur in una situazione di lockdown. I corsi erogati da remoto sono stati più di 800, con la partecipazione di quasi 30 mila studenti e il coinvolgimento di 2.000 docenti e collaboratori didattici – che costituiscono praticamente la totalità dei professori con corsi nel semestre.

“La decisione di proseguire con la modalità di svolgimento degli esami di profitto e di laurea della sessione estiva da remoto era inevitabile per garantire a tutti i nostri studenti la possibilità di sostenerli, garantendo le condizioni di sicurezza imposte dal necessario distanziamento sociale ed evitando spostamenti a livello nazionale ed internazionale”, commenta il Vice Rettore per la Didattica Sebastiano Foti.

Il Senato ha preso in considerazione anche le modalità da adottare per il prossimo Anno Accademico: “Nel mese di maggio riprenderanno le attività di orientamento per i corsi di Laurea e Laurea Magistrale per il 2020/2021”, prosegue Foti: “Ai ragazzi che dovranno prendere una decisione tanto determinante per il loro futuro come quella di scegliere il proprio percorso universitario in questo periodo di incertezza, dobbiamo dare indicazioni chiare sulle modalità della didattica per il prossimo anno”. Il MIUR non si è ancora espresso in modo ufficiale con indicazioni sulla didattica a partire da settembre 2020, ma il Ministro Manfredi in una nota, in riferimento alle attività nel post lockdown, suggerisce di “limitare lo spostamento dei pendolari a lunga percorrenza, continuando a favorire la loro partecipazione alle attività in telepresenza” e di “considerare la difficile presenza di studenti internazionali, garantendo loro la partecipazione alle attività in telepresenza”.

Tenuto conto di questi elementi, il Politecnico ha stabilito, sempre con deliberazione del Senato Accademico, di garantire, per tutto l’Anno Accademico 2020/2021, l’erogazione dell’intera offerta formativa di primo e secondo livello in modalità on line.

Le valutazioni e le conseguenti decisioni circa la possibilità di erogare didattica in presenza saranno oggetto di future deliberazioni, tenuto conto dell’evolversi dell’emergenza sanitaria in corso e di quelle che saranno le disposizioni che verranno emanate dal Governo.

Da Torino a Detroit i droni sanificano gli spazi chiusi

Lancio del progetto sperimentale transoceanico di ispezione e sanificazione indoor a Detroit in BVLOS (Beyond Visual Line of Sight), tramite droni speciali comandati in remoto da Torino

Ieri, alla presenza dell’Autorità Aeronautica Italiana (ENAC), della Sindaca di Torino, Chiara Appendino e del Vice Presidente MEDC (Michigan Economic Development Corporation), Ryan Michael è stato presentato un progetto che vede la Città di Torino in prima linea a livello internazionale nella sperimentazione di droni speciali chiamati Skycopter, realizzati dalla Skypersonic, azienda americana con sede a Detroit.

L’iniziativa ha come focus l’utilizzo di questi droni in modalità BVLOS indoor, ovvero per missioni di ispezione e sanificazione in spazi chiusi, sia pubblici sia privati, il cui controllo avverrà direttamente dall’ufficio centrale della stazione di Polizia Municipale di Torino con il supporto dal centro di controllo di Skypersonic a Detroit.

La Città di Torino, virtuosa per l’uso delle tecnologie avanzate in ambito di mobilità aerea urbana, ha creato una Drone Unit collocata negli spazi del Comando della Polizia Municipale che già opera, attraverso droni e sensori d’aria e programmi di monitoraggio del territorio, per supportare misure di prevenzione al contenimento della emergenza COVID-19.

In questo contesto, all’interno dell’iniziativa di solidarietà di innovazione ‘Torino City Love’ (https://www.torinocitylab.it/it/submit-to/challenge/torino-city-love), l’Amministrazione ha avviato un proficuo dialogo con Skypersonic che ha messo a disposizione competenze, tecnologia e servizi per i torinesi.

L’azienda americana – fondata da un ingegnere italiano – produttrice di droni speciali utilizzati in operazioni rischiose o d’emergenza come le ispezioni nucleari o gli impieghi nella sicurezza pubblica, in questo periodo di emergenza COVID-19, vista l’impossibilità di inviare i propri esperti nelle varie Nazioni, ha ideato, sviluppato e realizzato una piattaforma di pilotaggio da remoto per direzionare il volo dei propri droni Skycopter da qualsiasi parte del mondo.

Il sistema è stato per la prima volta in assoluto adottato dalla Drone Unit del Comune di Torino per essere usato nelle attività di ispezione, monitoraggio e sanificazione di luoghi indoor. Questi droni sono unici perché volano anche all’interno di spazi confinati come le tubazioni degli impianti, le fognature, le ciminiere e le aree contaminate in genere.

Per funzionare in scenari così pericolosi, il team di ingegneri, di cui alcuni italiani, ha brevettato tecnologie uniche per la localizzazione dei droni in assenza di GPS e per la trasmissione di segnali video e di controllo anche a grandi distanze.

“Si tratta di progetto particolarmente significativo sia per l’unicità della sperimentazione transoceanica in ambito civile che conferma ancora una volta il ruolo di Torino quale città di frontiera per l’innovazione, sia perché Skypersonic Torino rappresenta un eccellente esempio di ‘giveback’ da parte di un imprenditore che si è formato a Torino e sviluppato in America, un significativo segnale di vicinanza alla Città in un momento così delicato segnato dall’inizio della fase 2 post COVID”, dichiara Marco Pironti, assessore all’Innovazione della Città di Torino .

“L’emergenza e la crisi nascondono sempre grandi opportunità di evoluzione tecnologica e, se le sappiamo cogliere, il risultato porterà un vantaggio per tutti, anche in futuro – spiega Giuseppe Santangelo, CEO della Skypersonic -. Quando abbiamo sviluppato la prima piattaforma mondiale civile transoceanica di pilotaggio droni volevamo dare un segno rilevante di avanzamento tecnologico. La collaborazione con l’Amministrazione di Torino e la Drone Unit comandata da Gianfranco Todesco conferma l’alta professionalità e l’avanguardia tecnologica della città in ambito internazionale”.

Skypersonic fornirà, a titolo gratuito, alla Città di Torino alcune unità operative Skycopter per effettuare ispezioni e sanificazioni automatiche. La fase di formazione all’uso dei sistemi Skypersonic è stata già avviata da alcune settimane e condotta tutta in remoto.

Gli agenti della Polizia Municipale di Torino, pur non avendo mai visto né toccato questo particolare drone, grazie all’uso di un simulatore già oggi sono in grado di pilotarlo perfettamente.

Le mascherine di Malaika Angels per gli ospedali torinesi

L’Associazione MALAIKA ANGELS ONLUS, da anni a fianco della popolazione del Kenya e della Repubblica Democratica del Congo, con assistenza sanitaria e lotta all’analfabetismo e alla malnutrizione infantile nelle aree più remote di quei Paesi, ha voluto offrire un proprio contributo diretto nella lotta al Coronavirus

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Grazie alla donazione liberale di alcuni sostenitori privati e alla Ditta G.S.C. di Zhao Enrico, Zhao Andrea e famiglia, l’Associazione Malaika Angels Onlus ha fatto dono alla città di Torino l’equivalente di 25.000 mascherine chirurgiche e 2500 dispositivi di protezione individuale FFP2, che sono consegnati ai seguenti presidi ospedalieri metropolitani per essere a disposizione di operatori sanitari e pazienti.

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ECCO GLI OSPEDALI DESTINATARI DELLA DONAZIONE:


A.O.U. CITTA’ DELLA SALUTE E DELLA SCIENZA DI TORINO (MOLINETTE, CTO, REGINA MARGHERITA, SANT’ANNA, SAN GIOVANNI VECCHIA SEDE)

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SAN GIOVANNI BOSCO, AMEDEO DI SAVOIA, MARIA VITTORIA, MARTINI COTTOLENGO, MAURIZIANO.

Lavoro da casa? La produttività è aumentata

Il lavoro da casa, lo smartworking più del telelavoro, pare stia facendo bene alla produttività. Non in tutti i casi, ovviamente, ma nella maggior parte delle attività pubbliche e private.

Può essere l’effetto della novità, la mancanza di distrazioni causa carcerazione collettiva, persino l’entusiasmo per non dover frequentare colleghi e colleghe diversamente simpatici. Probabilmente, causa emergenza, non si sono ancora fatti sentire gli effetti negativi della mancanza di confronto, di discussione. Perché non tutti i confinati a casa sono meri esecutori.

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Lavoro da casa? La produttività è aumentata