ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 385

Le partite Iva manifestano in piazza Castello

Riceviamo e pubblichiamo/ Si terrà domenica 15 novembre alle 15, in piazza Castello davanti al Palazzo della Regione, la manifestazione pacifica organizzata dalle associazioni che rappresentano le partite Iva, i lavoratori autonomi, i noleggiatori di auto con conducente, gli esercenti dello spettacolo e del turismo, i mercatali, gli ambulanti e molti altri.

Categorie duramente colpite dagli effetti dell’ultimo Dpcm del Governo e che hanno visto limitare drasticamente o chiudere le proprie attività a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19. Sono 12 le sigle di categoria che parteciperanno, unite nell’Alleanza delle Partite Iva per far sentire la propria voce in modo unanime.

La manifestazione è regolarmente autorizzata dalla questura e si può partecipare con la compilazione dell’apposita certificazione anche provenendo da fuori comune.

La condizione posta dagli organizzatori è il rigoroso rispetto delle norme di distanziamento sociale e l’uso della mascherina. La manifestazione è pacifica e vanno assolutamente evitati atteggiamenti facinorosi.

“Tengo a precisare che non siamo assolutamente negazionisti, né pensiamo che non servano misure di contenimento del virus.”, precisa Beba Pucciatti, presidente nazionale di Fipi, che aggiunge: “Abbiamo delle proposte per poter continuare a lavorare, soluzioni da attuare sia in questo drammatico momento, sia nel post emergenza. Le esporremo in piazza Castello domenica e vorremmo essere ascoltati per presentarle a un tavolo con la Regione. Sono proposte per evitare la bancarotta del sistema, perché se ‘chiudi le imprese, uccidi il Paese’”.

“C’è una forte sofferenza economica, trasversale a più categorie lavorative e che a caduta tocca tutto l’indotto collegato. È ingiusto che chi lavora, paga le tasse, debba trovarsi a colmare le incapacità di chi, in questi mesi, non è stato in grado di rendere più efficiente il sistema sanitario”.

Il mondo lavorativo ne è ampiamente coinvolto, dagli autonomi ai dipendenti delle piccole imprese, dai fornitori alle famiglie: “C’è una platea enorme che ruota attorno ai lavoratori con partite iva e ai piccoli imprenditori – prosegue Beba -. Sono stati decisi i ristori, ma non rappresentano una misura adeguata, servono veri provvedimenti fiscali. E vogliamo essere propositivi per non soccombere in questo lockdown”.

All’appuntamento di domenica 15 novembre, alle ore 15, in piazza Castello a Torino, saranno presenti le 12 sigle, sotto il ‘cartello’ dell’Alleanza Partite Iva, a rappresentare i comparti lavorativi maggiormente penalizzati:

FIPI (Futuro italiano partite Iva)
NCC (Noleggio con conducente)
AFI (Associazione Fieristi Italiana)
GOIA (Gruppo organizzato indipendente Autonomi)
AAPICAST (Artisti, Artigiani, Piccoli Imprenditori, Commercianti, Ambulanti, Simpatizzanti Torino)
Ambulanti Settimo
Associazione San Mauro Centro
FRI (Associazione civica diretta da avvocati, medici, scienziati, imprenditori, professionisti, artisti)
VRPI (Vera Rivolta Partite Iva)
Gruppo ‘Tutti in piazza. Torino C’è’
UBAT (Unione Battitori Ambulanti Torinesi)

 

 

Il teleriscaldamento di Rivarolo: una risorsa da sviluppare

ENGIE Italia consolida il rapporto con la Città di Rivarolo Canavese e acquisisce un lotto della rete di Teleriscaldamento

 

 ENGIE Italia, player globale dell’energia con l’ambizione di accelerare un’economia carbon neutral, investe ancora per la decarbonizzazione del territorio di Rivarolo Canavese (Torino)acquistando il lotto di proprietà privata della rete di teleriscaldamento cittadina.

L’intera rete, realizzata nel 2006, si sviluppa, con un lotto di proprietà del Comune di Rivarolo Canavese che trasporta il calore agli edifici pubblici e, con un lotto, di proprietà privata, che trasporta il calore dal centro della città verso Nord, a un bacino di utenze prevalentemente private.

A partire dal 2016, la rete è alimentata dalla centrale a biomasse di ENGIE e soddisfa il fabbisogno di 7GWh di energia termica, su un bacino di 60 utenti.

La centrale di cogenerazione a biomassa di ENGIE, situata nell’ex cotonificio Vallesusa, produce energia rinnovabile, assicurando, con l’attuale produzione, un abbattimento delle emissioni, rispetto ai sistemi tradizionali, di 18mila tonnellate all’anno di CO2, equivalenti a una riduzione di 12.000 auto circolanti ogni anno.

La centrale è alimentata da biomassa di legna vergine proveniente dalle manutenzioni boschive e agricole locali, dalle colture dedicate alla rotazione dei terreni agricoli e dai residui di lavorazione del legno non sottoposto a trattamenti chimici.

ENGIE ha perfezionato nei giorni scorsi l’acquisto del lotto privato della rete del teleriscaldamento della Città di Rivarolo. Attualmente fornisce 4GWh di energia termica a un totale di 40 utenze e si sviluppa prevalentemente nel centro cittadino raggiungendo anche alcuni edifici di prestigio come il Palazzo del Comune.

La proprietà della rete consentirà ad ENGIE di garantire ai cittadini connessi una maggiore efficacia e sicurezza di continuità nell’erogazione del servizio e, di rendere sempre più efficiente e decarbonizzante il sistema di produzione energetico della città, grazie al suo potenziale di sviluppo su un numero sempre più ampio di utenti.

Il Sindaco di Rivarolo Alberto Rostagno ha commentato il passaggio di proprietà della rete privata del teleriscaldamento di Rivarolo:

“Il passaggio ad ENGIE del lotto privato della rete di teleriscaldamento cittadina va nella direzione da noi auspicata di una maggiore cogenerazione. ENGIE ha manifestato l’intenzione di voler ampliare la rete, è un fatto positivo. È un nuovo punto di partenza a cui l’amministrazione comunale presta la massima attenzione”.

 

“Siamo fieri di consolidare ulteriormente il nostro rapporto con la città di Rivarolo Canavese, attraverso questa acquisizione. Il Teleriscaldamento è una soluzione efficiente contro l’inquinamento atmosferico e vogliamo svilupparlo a Rivarolo” – dichiara Matthieu Bonvoisin, District Heating & Power Director di ENGIE Italia. “ENGIE conta oltre 320 reti di teleriscaldamento attive in tutto il mondo. In Italia, si posiziona quale terzo operatore di mercato, con la gestione di 12 reti. Siamo, quindi, onorati di poter mettere la nostra competenza al servizio anche della città di Rivarolo che beneficerà di un calore 100% green, efficiente e sicuro.”

“Uniti contro la cimice asiatica”

Confagricoltura Piemonte: essenziale sostenere la lotta biologica al parassita

 

La Conferenza Stato-Regioni del 5 novembre scorso ha sancito l’intesa sulla proposta di riparto regionale dell’importo di 110 milioni di euro destinati a finanziare gli interventi compensativi in favore dei produttori che l’anno scorso hanno subito danni alle coltivazioni causate dalla cimice asiatica (Halyomorpha halys).

I contributi sono stati destinati a Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia. L’importo stanziato è di 70 milioni per il 2020 e di 20 milioni per ciascuna delle due annualità 2021 e 2022. Il riparto è stato effettuato sulla base dei danni riconosciuti dalle istruttorie regionali.

Il Piemonte ha rilevato 12,122 milioni di euro di danni, ma purtroppo le risorse stanziate non saranno sufficienti a coprire l’80% dei danni come prevede la normativa al riguardo. Al Piemonte andranno 6,797 milioni di euro, di cui 4,325 milioni nel 2020 e 1,236 milioni per ciascuna delle annualità 2021 e 2022. La Regione, in base alle disposizioni che verranno definite dal Ministero dovrà attivare le procedure per il ristoro delle imprese: Confagricoltura chiede che si proceda subito, anticipando le risorse a livello regionale, a una completa liquidazione dei danni.

L’intera vicenda dell’emergenza cimice asiatica – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – ha evidenziato le criticità dell’attuale sistema di indennizzi: Confagricoltura ritiene che sia ormai indifferibile e urgente la revisione del quadro normativo in materia e per questo chiediamo alla Regione e al Governo di intervenire per individuare un meccanismo che consenta un completo ristoro dei danni subiti dalle imprese agricole”.

Confagricoltura Piemonte ricorda che il Programma Nazionale di Lotta Biologica 2020 per il controllo della cimice asiatica ha previsto lanci di lotti dell’insetto antagonista del parassita, la “Trissolcus japonicus” (vespa samurai). “Nell’estate scorsa, in alcuni siti campione del territorio piemontese – chiarisce Ercole Zuccaro direttore di Confagricoltura Piemonte  – sono stati effettuati i lanci e i primi effetti sulle coltivazioni si potranno osservare il prossimo anno, quando l’insetto si sarà riprodotto in modo tale da poter contenere la popolazione della cimice. La lotta biologica può contribuire, seppur in tempi non rapidi, all’effettiva soluzione del problema e per questo invitiamo gli agricoltori a sostenere queste pratiche di difesa, nell’interesse della qualità delle produzioni e della tutela dell’ambiente”.

 

A Torino arriva #sabatosalvacibo

#SabatoSalvacibo. Con questa parola d’ordine si annuncia una iniziativa di estensione senza precedenti delle attività di recupero delle eccedenze di ortofrutta e di redistribuzione locale a fine mercato nella Città di Torino.

Da sabato 14 novembre per i successivi tre sabati molte delle realtà solidali cittadine hanno deciso di unire le forze per una mobilitazione straordinaria di recupero e redistribuzione dell’ortofrutta. Uno sforzo per contrastare l’avanzare della crisi alimentare che in parallelo alla pandemia sta mettendo a dura prova migliaia di famiglie torinesi. E contemporaneamente l’estensione di una buona pratica ecologica di economia circolare.

Per l’occasione Eco dalle Città, Eufemia, Food Pride, RePoPP, Rete Ong, Arci Torino, Coordinamento CCT, FiVA Confcommercio di Torino e Circolo Gramsci in collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente della Città di Torino, il Tavolo di Progettazione Civica e Coldiretti convergono nella iniziativa che già vede “prenotati” 15 mercati cittadini per una azione concreta di contrasto alla povertà e dall’alto valore ambientale.

Dalle ore 15 (orario di chiusura delle attività di vendita nei mercati) tutto quello che verrà raccolto dalle “pettorine rosse” con il recupero dell’invenduto o grazie alle piccole donazioni degli ambulanti verrà distribuito a chiunque si presenti. Massima attenzione verrà data al rispetto delle regole per contrastare la diffusione del virus.

I mercati cittadini nei quali verrà svolta l’attività sono quelli di Borgo Campidoglio, Borgo Vittoria, Corso Brunelleschi, Corso Chieti/Belgio, Corso Cincinnato, Piazza Foroni, Porta Palazzo, Via Porpora, Corso Palestro, Corso Racconigi, Piazza Santa Giulia, Corso Spezia, S. Rita/ Sebastopoli, Corso Taranto, Onorato Vigliani e altri se ne aggiungeranno nelle prossime ore.

“Grazie al supporto dei volontari la città riesce sempre ad essere in prima linea per raggiungere chi ne ha bisogno – ha esordito Alberto Unia, assessore all’Ambiente del Comune di Torino-. Sprecate il cibo è sempre spiacevole, e se può essere utile recuperarlo per chi ne ha bisogno in un momento così difficile è nostro dovere farlo”.

“Per il primo ‘sabatosalvacibo’ – continua Paolo Hutter, presidente dell’Associazione Eco dalle Città – è già previsto il recupero in 15 mercati. È un record: non risulta che sia mai stato fatto in una città, né in Italia né altrove. Noi faremo lavorare tutti i collaboratori Ecomori e Sentinelle di Eco dalle Città. Con la collaborazione di altri volontari si possono raggiungere altri mercati oltre i 15 e con l’aiuto degli ambulanti si possono raccogliere quantità apprezzabili. Le persone del quartiere vengano senza problemi a condividere l’ortofrutta recuperata, spargano la voce. Questa è anche una azione ecologica”.

Alla chiamata hanno risposto anche gli ambulanti dei mercati della Città di Torino. “In questa fase di nuova crescita del contagio – dice Alessandro Munari, segretario torinese della Federazione Italiana Venditori Ambulanti – le differenze sociali sono destinate ad aumentare e non fanno eccezione, purtroppo, numerosi cittadini che frequentano solitamente i nostri mercati. Fiva ha quindi deciso di aderire e di supportare il progetto di recupero di generi ortofrutticoli, ancora commestibili ma non più vendibili, che invece di essere buttati saranno distribuiti gratuitamente a chi ne ha bisogno. Lanciamo – conclude Munari – un appello per sensibilizzare gli operatori di ortofrutta che lavorano nei mercati perché possano contribuire mettendo da parte i prodotti non più vendibili, consegnandoli agli attivisti e volontari, che indosseranno pettorine rosse e saranno forniti di DPI e guanti”.

“L’emergenza non ci ferma – sottolinea Giulia Farfoglia vice presidente dell’Associazione Eufemia – come sempre siamo in prima linea per ridurre la povertà alimentare in città. Continuiamo con il progetto Food Pride, con il recupero e la distribuzione invenduto nei mercati. Aderiamo all’iniziativa convinti che unire le forze in questo nuovo periodo di emergenza sanitaria sia necessario per avere un impatto capillare sul territorio, raggiungere più famiglie e continuare a sensibilizzare sui temi della lotta agli sprechi e il diritto di accesso al cibo per tutte e tutti”.

L’iniziativa si svolgerà rispettando tutte le misure contenute all’interno dei provvedimenti del Governo volti a contrastare la diffusione del virus. Tutto il cibo recuperato e che non sarà distribuito in loco verrà consegnato dalla Carovana Salvacibo ad enti che ne hanno fatto richiesta. Per informazioni e contatti torinosalvacibo@gmail.com

Artigiani, anche per le attività aperte crollo del fatturato

Non solo le attività artigiane chiuse dal lockdown stanno patendo il crollo del fatturato
Anche quelle  aperte stanno avendo un pesante calo per il fatto di lavorare in ‘zona rossa’. Lo regista Confartigianato che ipotizza un calo di ricavi per i parrucchieri del 50%, considerato  che alcuni negozi lavorano in condivisione con i centri estetici. Per pasticcerie, gelaterie e attività del food ai calcola una flessione del 55%, per il settore dell’abbigliamento (sartoria, calzolai) del 60%, con la produzione di calzature e di abiti nulla, i fotografi dell’85%, i tassisti dell’80%, le lavanderie del 55%, gli autotrasportatori del 48%.

“Lettera 150” chiede cancellazione Irap e dilazione Iva

L’appello corale formulato dal think thank di personalità di economia, cultura e impresa al Presidente Alberto Cirio per la regione classificata come Zona Rossa.

L’Associazione ‘Lettera150 Piemonte’, costituita da una task force di personalità italiane declinate su più livelli, che in Regione annovera anche l’Avvocato torinese Patrizia Polliotto, già titolare di prestigiosi incarichi al vertice in primarie realtà societarie italiane pubbliche e private, chiede ad Alberto Cirio, in qualità di Presidente della Regione Piemonte, di adoperarsi perché il governo disponga nella regione la cancellazione del saldo IRAP per l’anno 2020 (peraltro, imposta di competenza regionale), nonché la dilazione del pagamento dell’Iva relativa al quarto trimestre 2020, per tutti i contribuenti, in 72 rate.

Com’è noto, secondo l’ultimo DPCM di novembre 2020, la Regione Piemonte è stata classificata come “Zona rossa” trovandosi a gestire una situazione critica e imprevedibile non solo per l’emergenza sanitaria.

A supporto della richiesta va considerato che, a causa della pandemia e quindi dell’impossibilità di poter svolgere in maniera regolare le proprie attività lavorative, imprenditori, liberi professionisti, artigiani e commercianti si trovano a dover gestire una situazione di estrema crisi di mercato.

Del resto il Piemonte vive una maggiore difficoltà rispetto ad altre Regioni per le quali sono consentite maggiori attività lavorative, che non impediscono l’interruzione della filiera produttiva.

A complicare il quadro è anche il fatto che “Inoltre molti imprenditori, liberi professionisti e aziende non hanno ricevuto ancora indennizzi o supporti di cassa integrazione e simili” aggiunge Giuseppe Valditara, ordinario di Diritto romano, Università di Torino, coordinatore Lettera 150, il think tank che riunisce oltre 250 accademici e alcuni magistrati. “Finirà che tante attività imprenditoriali chiuderanno l’anno 2020 in perdita”.

Mentre per Patrizia Polliotto “è opportuno preservare per tempo il tessuto produttivo piemontese, già duramente messo alla prova per via degli effetti della crisi del 2008, e che oggi vale circa l’8% del Pil nazionale”, osserva il noto legale.

Va considerato che artigiani, commercianti, imprenditori, proprietari di strutture (palestre, piscine, centri sportivi e via dicendo) hanno speso ingenti cifre di denaro per potersi adeguare all’emergenza Covid-19 così come richiesto dal governo centrale, e in generale la struttura produttiva della Regione Piemonte deve potersi auto-finanziare in questo periodo di crisi per poi farsi trovare pronta per la ripartenza futura del mercato.

Il documento completo è disponibile sul sito www.lettera150.it

Biennale Tecnologia è tutta online

Con un programma intenso e ampio, che può incontrare l’interesse di un pubblico nazionale e non solo, siamo orgogliosi di annunciare oggi che la prima edizione di Biennale Tecnologia si svolgerà garantendo a tutti la possibilità di seguire oltre 140 incontri. Tutti gli appuntamenti saranno disponibili online”.

 

Così il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco ha annunciato questa mattina le caratteristiche principali della prima edizione di Biennale Tecnologia, la manifestazione organizzata dall’Ateneo torinese dopo il successo del Festival della Tecnologia del novembre 2019. “Siamo infatti profondamente convinti della valenza culturale di un evento di grande portata come questo – continua il Rettore Saracco – che proprio in un momento storico complesso come quello che stiamo vivendo assume ancora maggiore significato: la riflessione culturale su temi sensibili come quelli dello sviluppo della tecnologia e del suo rapporto con la società ci sembra un diritto da tutelare ancora di più oggi, quando il mondo in cui viviamo si è dimostrato così interconnesso e la tutela della sostenibilità, intesa in senso ambientale, ma anche sociale ed economico, è diventata così fondamentale”.

Dal 12 al 15 novembre 2020, più di 260 relatori da tutto il mondo si alterneranno durante gli oltre 140 incontri di Biennale Tecnologia.

Una manifestazione di respiro internazionale che intende proporre un’ampia riflessione culturale e civile sul rapporto fra tecnologia e società, interamente online. Un’edizione che si apre alla sfida di cogliere le migliori opportunità offerte dal digitale che in questi mesi il Politecnico ha ulteriormente potenziato.

In stretta sinergia con gli attori del territorio, il Politecnico di Torino vuole dare vita a un appuntamento stabile: una Biennale Tecnologia che – in alternanza con Biennale Democrazia – completi questa importante riflessione. L’obiettivo è di ampliare lo sguardo alle molteplici facce della tecnologia, insieme di strumenti creati dall’umanità che condiziona in modo significativo la vita di ciascuno, in particolar modo in una congiuntura storica come quella caratterizzata dalla pandemia e dalle sue conseguenze. L’iniziativa, interdisciplinare e arricchita dall’uso di   linguaggi diversi, si presenta quindi nel panorama nazionale e internazionale come una delle prime e più importanti rassegne pubbliche esplicitamente dedicate al ruolo decisivo che la tecnologia ha assunto in tutti gli ambiti della vita umana, dalla salute all’ambiente, dall’informazione alla finanza, dalla politica ai rapporti personali.

Il titolo della prima edizione di Biennale Tecnologia sarà Mutazioni – Per un futuro sostenibileMutazioni intese come cambiamenti fisici, trasformazione dell’ambiente che ci circonda, ma anche cambiamenti di prospettiva, nuovi scenari non solo tecnologici, ma anche economici, sociali, culturali da progettare riflettendo sul mondo necessariamente più sostenibile che dovremo costruire. E in questo ripensamento del futuro la tecnologia sarà un fattore di cruciale importanza, da indirizzare tendendo conto delle esigenze della collettività oltre che del pianeta.

“Oggi sembra ancora più evidente che in ogni tempo ci sono molti futuri alternativi”, commentano i curatori della manifestazione, Luca De Biase e Juan Carlos De Martin“In questa edizione di Biennale Tecnologia cercheremo di esplorare, grazie al contributo dei nostri illustri ospiti, le mutazioni che stiamo vivendo e quelle a cui andiamo incontro: mutazioni generate dalla conoscenza che avanza, dalla creatività che la costruisce, dal senso critico che la discute e dalla solidarietà che la unifica. Tutto questo con un’idea di fondo: il cambiamento importante è quello che resta, la sostenibilità è la dimensione essenziale di ciò che dura a lungo. Quindi è nell’insieme dei fenomeni ambientali, culturali, sociali che costituiscono il quadro fondamentale di un progetto di sostenibilità che si trova l’innovazione importante. Quella che forse trascende il punto di vista umano in favore dell’insieme del pianeta: tecnologia è umanità, innovazione è evoluzione, mutazione è vita”.

Biennale Tecnologia articolerà la sua riflessione aperta, plurale e inclusiva in lezioni, panel, laboratori, spettacoli e mostre che coinvolgeranno scienziati, tecnologi, scrittori, economisti, filosofi, giornalisti, storici, artisti, chiamati a dialogare fra loro e con un pubblico ampio e trasversale, fatto di studenti di scuole e università, famiglie, aziende, esperti e cittadini, che potranno seguire gli incontri in diretta streaming.

Anche quest’anno, sarà parte del programma di Biennale la Convention Alumni PoliTo, dal titolo Spazi di Futuro: immaginarli, viverli, condividerli; un momento in cui gli ex-allievi dell’Ateneo si incontrano e si confrontano sul web, con la partecipazione straordinaria degli “Eugenio in Via di Gioia”.

Un’offerta specifica è stata pensata per le scuole primarie e secondarie, con laboratori e lezioni realizzati dai ricercatori, le ricercatrici e i docenti del Politecnico di Torino e in collaborazione con CentroScienza onlus, per il programma Biennale per le Scuole: sono già 40 i laboratori didattici prenotati (in collaborazione con CentroScienza onlus) e 80 classi, per un totale di oltre 2.000 studenti, parteciperanno alle lezioni de «L’esperto in classe», con i ricercatori, le ricercatrici e i docenti del Politecnico.

I laboratori del Politecnico offriranno esperienze didattiche e approfondimenti con oltre 50 iniziative raccolte nel programma Politecnico Aperto. In più, i partner della manifestazione hanno arricchito il programma di Biennale OFF con più di 40 appuntamenti, organizzati da Unione Industriale Torino, I3P- Incubatore di imprese innovative del Politecnico di Torino, Rai Cinema e Museo del Cinema, Rai Teche, Club Dirigenti Informatica Unione Industriale, Urban Lab, Biblioteca Archimede di Settimo Torinese, Polo del ‘900, Team pwnthem0le, Patto di collaborazione Cumiana15 & Bloomingteam.

La ricchezza del programma di Biennale Tecnologia è il risultato di molte collaborazioni, tra le quali, oltre alle già citate Università degli Studi di Torino e Circolo dei Lettori, vanno ricordati: l’Università del Piemonte Orientale e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, l’Unione Industriale e la Camera di Commercio di Torino, il CSI Piemonte, Paratissima, Artissima – OGR, la Fondazione per la cultura Torino con Biennale Democrazia e ToDays, il Dipartimento Educazione Castello di Rivoli, il Museo del Cinema – Torino Film Festival e altri ancora.

La realizzazione è stata resa possibile grazie alla fiducia che importanti realtà del territorio hanno voluto accordare alla manifestazione, contribuendo al suo sostegno e portando contenuti al programma: Intesa Sanpaolo e Iren in qualità di main partner, Lavazza, Avio Aero e Leonardo come sponsor, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Links, che hanno sostenuto l’iniziativa.

Biennale Tecnologia, inoltre, ha scelto di non appoggiarsi ai grandi network internazionali per la trasmissione in streaming degli appuntamenti del programma, ma di stipulare una partnership strategica con un soggetto tecnologico di grande prestigio del territorio piemontese: il consorzio TOP-IX (TOrino Piemonte Internet eXchange).

Infine, la Città di Torino e la Regione Piemonte hanno aderito con il loro patrocinio e sostegno all’iniziativa e i Ministeri dell’Università e della Ricerca e dei Beni Culturali hanno concesso il patrocinio.

 

Il Programma di Biennale Tecnologia 2020

 

Una nuova azienda leader nel settore della e-Mobility

Fiat Chrysler Automobiles e ENGIE EPS progettano di unire le forze in una joint venture 

  • Le due aziende uniranno le forze per entrare nella nuova era della mobilità sostenibile con soluzioni e servizi innovativi, pensati per consentire a tutti di accedere alla mobilità elettrica in maniera semplice e conveniente
  • La joint venture offrirà in tutta Europa una gamma completa di prodotti e soluzioni – come infrastrutture di ricarica e pacchetti di energia verde – per tutti i clienti di veicoli elettrici
  • La nuova realtà sarà un’azienda tecnologica italiana di e-Mobility, con accesso a un portafoglio di oltre cento brevetti, un solido team di progettisti elettrici e di sistemi e con una consolidata esperienza nell’industria automobilistica

 FCA Italy S.p.A.(“FCA”), società interamente controllata da Fiat Chrysler Automobiles N.V., ed ENGIE EPS, player tecnologico italiano dell’Energy Storage e dell’e-Mobility, hanno stipulato un Memorandum d’Intesa volto a costituire una joint venture per creare un’azienda leader nel panorama europeo della e-Mobility che potrà avvalersi delle risorse finanziarie e della consolidata esperienza industriale di FCA e del know-how tecnologico e del portafoglio di proprietà intellettuale di ENGIE EPS. Le due società uniranno le forze per entrare nella nuova era della mobilità sostenibile con soluzioni e servizi innovativi pensati per consentire a tutti di accedere alla mobilità elettrica in maniera semplice e conveniente.

La nuova società offrirà ai clienti europei di veicoli elettrici una gamma completa di prodotti e soluzioni, come infrastrutture di ricarica residenziali, commerciali e pubbliche e pacchetti di energia verde che consentiranno ai clienti di ricaricare il proprio veicolo a casa, o in qualsiasi punto di ricarica pubblico di tutta Europa, con un semplice abbonamento a canone mensile fisso.

L’accordo darà quindi vita a un nuovo player tecnologico italiano dell’e-Mobility, con accesso a un portafoglio di centinaia di brevetti e segreti industriali, un solido team di progettisti elettrici e di sistemi, e con una consolidata esperienza industriale automobilistica. La joint venture beneficerà infatti del contributo di entrambe le parti in termini di proprietà intellettuale, di risorse umane e finanziarie, e si concentrerà su soluzioni rivoluzionarie per il mercato europeo dell’e-Mobility. L’operazione prevista rappresenterà un’importante evoluzione strategica dei portafogli di prodotti dei due Gruppi e un importante passo avanti verso l’eliminazione delle barriere che ostacolano la transizione all’e-Mobility in Europa.

La firma di questo Memorandum d’Intesa è il frutto di tre anni di proficua collaborazione tra le due aziende, collaborazione che ha consentito di realizzare progetti rivoluzionari, come la easyWallbox realizzata in esclusiva per FCA – un’unità di ricarica plug-and-play estremamente intuitiva – il progetto pilota V2G lanciato di recente e gli innovativi pacchetti energetici dedicati ai clienti” ha dichiarato Mike Manley, Amministratore Delegato di Fiat Chrysler Automobiles. “La joint venture che abbiamo concepito potrà consentire un coinvolgimento ancora maggiore di entrambe le parti per ampliare la portata dell’attuale cooperazione e sviluppare ulteriormente prodotti e servizi innovativi che favoriscano e sostengano una transizione priva di ostacoli alla mobilità elettrica nell’area europea.

L’elettrificazione rappresenta un trend inevitabile destinato a rivoluzionare la mobilità urbana e, soprattutto, un cambiamento di paradigma inarrestabile del sistema energetico globale. La firma di questo Memorandum d’Intesa è la testimonianza dell’impegno comune volto ad accelerare questa trasformazione verso un futuro più sostenibile” ha commentato Carlalberto Guglielminotti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di ENGIE EPS. “L’Italia ha lasciato un segno profondo nella storia con le sue eccellenze nel settore automotive e nello sviluppo di tecnologie innovative per il settore energetico. La joint venture è l’occasione per consolidare questo patrimonio e allo stesso tempo delineare la strada da percorrere verso una mobilità a zero emissioni”.

La transazione sarà soggetta alle condizioni standard previste per questo tipo di operazioni e a tutte le necessarie comunicazioni e approvazioni da parte delle autorità e delle istituzioni competenti.

Le due parti prevedono di firmare l’intera serie di accordi entro la fine dell’anno e di costituire la joint venture nel primo trimestre del 2021.

Presentato il bilancio sociale Inps

L’INPS del Piemonte ha presentato  il Bilancio Sociale 2019/2020, appuntamento annuale di condivisione dei dati reali relativi all’attività dell’Istituto con i rappresentanti delle Istituzioni locali e del mondo sociale e imprenditoriale piemontese.

Innovativa la modalità di presentazione dei risultati raggiunti, l’evento si è svolto in remoto tramite piattaforma on line, che ha visto avvicendarsi al tavolo dei relatori la Vicepresidente del Senato della Repubblica Anna Rossomando, l’Assessore Regione Piemonte alla Semplificazione e ai Rapporti con il Consiglio Regionale Maurizio Marrone, il Vicesindaco e Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Torino Sonia Schellino, il Presidente del Comitato Regionale del Piemonte Francesco La Tona. Sono intervenuti nel dibattitto anche il Direttore regionale della Caritas Piemonte Pierluigi Dovis, il Responsabile sindacale dell’Unione industriale di Torino Massimo Richetti e, in rappresentanza delle OO.SS. CGIL-CISL-UIL, il Segretario Regionale CGIL Massimo Pozzi.

Vista la particolare situazione che il Paese sta vivendo l’Inps del Piemonte ha ritenuto opportuno, oltre che restituire la dimensione di quanto fatto nel corso del 2019, illustrare in che modo gli ultimi eventi abbiano modificato lo scenario regionale, analizzando e mettendo in comune anche i dati disponibili del 2020.

I dati del bilancio sono stati illustrati da Giuseppe Baldino, già Direttore del Piemonte fino al 2019 e da Emanuela Zambataro, attuale Direttrice regionale del Piemonte. Quest’ultima ha esposto le tendenze del  2020, caratterizzate dal notevole impatto della crisi pandemica e, soprattutto, dalla enorme mole di prestazioni erogate  dall’INPS, a seguito delle diverse misure emergenziali adottate dal nostro Governo, senza per questo trascurare le  prestazioni ordinarie, che costituiscono il “core business” dell’Istituto previdenziale.

Tutti gli interventi hanno messo in luce l’esigenza di potenziare la rete esistente tra  Istituzioni ed organizzazioni a vario titolo presenti sul territorio, al fine di progettare e realizzare iniziative coordinate e congiunte. Esigenza ancor più presente in un tessuto produttivo a forte caratterizzazione industriale come quello piemontese.

È inoltre emersa la necessità di adeguamento degli attuali strumenti di sostegno al mondo del lavoro e di  snellimento dell’iter  legislativo e procedurale.

La Direttrice Emanuela Zambataro ha messo in evidenza come le sedi INPS del Piemonte, a fronte di un significativo calo di personale registratosi nel 2020, abbiano fatto fronte ad un volume inimmaginabile di prestazioni, aumentando la loro produttività di ben dieci punti percentuali rispetto al 2019. Ha quindi ringraziato i dipendenti e la dirigenza dell’INPS per l’impegno profuso in questi mesi difficili ed ha espresso il suo riconoscimento ai molti interlocutori pubblici e privati che collaborano quotidianamente con l’Istituto e con i quali sarà possibile lavorare per lo sviluppo di ulteriori progettualità.

Il Presidente del Comitato regionale del Piemonte Franco La Tona, fa notare come questo Bilancio Sociale rispecchi la realtà del nostro territorio. Il Comitato regionale, visto l’interesse sul funzionamento dell’Istituto, ha già preventivato  di realizzare dalla prossima settimana, in tutte le province della Regione, iniziative di analisi e confronto con le  istituzioni e le parti sociali informando cittadini, lavoratori ed imprese di quanto sia determinante il sistema mutualistico , solidale e assicurativo.

Il Presidente Loy ha concluso i lavori sottolineando l’importanza di questo momento di confronto, che ha consentito all’Inps del Piemonte di mettere in comune dati reali, scevri da ogni chiave di lettura politica, che permettano una analisi della realtà socio-economica piemontese e che consentano a tutti i rappresentati delle istituzioni e del mondo sociale di trarre spunti utili per costruire un futuro che tuteli le persone in situazione di debolezza e che sia utile  sostenere  la crescita economica del sistema Piemonte.

Inas Cisl, patronato al lavoro durante la pandemia

In questo momento di crisi pandemica che dura, oramai, da nove mesi un ruolo molto importante lo sta svolgendo il patronato INAS CISL di Torino.

Un punto di riferimento totale nel capoluogo piemontese e la sua provincia.Oggi abbiamo intervistato la Direttrice Provinciale Mimma Cetani,la quale ci ha spiegato che la maggior parte degli appuntamenti presi via mail o telefonicamente avvengono in presenza,nel pieno rispetto delle normative anti covid.Le richieste più pressanti sono:la richiesta di tutte le tipologie di bonus governative, il reddito di cittadinanza,il reddito di emergenza detto REM,la possibilità di andare in pensione prima della data prevista,se maturati i requisiti che lo consentono.La direttrice ha altresì aggiunto che le difficoltà del momento,unite alla crisi economica preesistente,fa sì che le persone sono sempre più preoccupate e disperate.
Ricordiamo che gli uffici della sede centrale in via Madama Cristina 50 con ingresso in via Oddino Morgari 19 sono aperti con orario 9/18 dal lunedì al venerdì, l’indirizzo mail è
torino@inas.it Tel. 011/6520010

Vincenzo Grassano