ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 347

Il comandante del Nas intervistato a Parlaconme

I carabinieri del NAS e le loro attività nel settore agroalimentare saranno il focus della trasmissione PARLACONME di giovedì 1 aprile, condotta da Simona Riccio

 

I carabinieri del NAS e le loro attività nel settore agroalimentare costituiranno il tema della puntata del primo aprile prossimo della trasmissione PARLACONME,  in onda sulla Radio web Radiovidanetwork e condotta dall’Agrifood & Organic Specialist Simona Riccio.

A intervenire sarà  il Maggiore Francesco Giangreco, Comandante del NAS Carabinieri di Torino, che spiegherà in maniera chiara e semplice le attività  di questo Corpo dei Carabinieri nei vari settori. Nel corso degli anni, la competenza del NAS, oltre alla storica missione di controllo sulla salubrità degli alimenti, si è  decisamente ampliata, venendo a comprendere tutti i settori riguardanti la tutela della salute pubblica. I Carabinieri del NAS sono diventati paladini della salute dei cittadini; il Corpo, istituito il 15 ottobre 1962, rappresenta la risposta dell’Arma dei Carabinieri alla minaccia rappresentata dai reati contro la salute pubblica. Dapprima costituito da un Ufficiale Superiore distaccato  presso il Gabinetto del Ministero della Sanità e da quaranta sottufficiali, il Corpo dei Carabinieri del NAS si è andatoampliando nella sua presenza sul territorio, fino al momento nel quale ha acquisito la denominazione di Comando dei Carabinieri per la tutela della Salute.

Con il Comandante del NAS Maggiore Francesco Giangreco, Simona Riccio affronterà, oltre alla spiegazione sul ruolo del NASe sulle modalità attraverso cui questo nucleo dei Carabinieri si attiva, anche l’illustrazione del modo in cui questi vengono percepiti dagli imprenditori e il rapporto tra i Carabinieri del NAS e i cittadini. Infine la trasmissione concentrerà il suo focus sul settore ortofrutticolo.

La trasmissione è  ascoltabile in diretta radio web su Radio Vidanetwork,  collegandosi al sito www.vidanetwork.it, o attraverso la app ufficiale scaricabile per Ios e Android o su speaker Alexa e Google Home.

Replica il giorno successivo venerdì alle ore 9

E il sabato mattina della settimana successiva alle ore 11.30

Mara Martellotta 

Siglato accordo tra CAAT e Associazione Provinciale Cuochi della Mole

Una sinergia forte per la ripresa del settore

Il CAAT (Centro Agroalimentare di Torino) e l’Associazione Provinciale dei Cuochi della Mole siglano un accordo di collaborazione martedì 30 marzo 2021, per rispondere alla crisi del settore, provocata dal contesto storico della pandemia, attraverso una serie di azioni mirate, volte a promuovere un’auspicata ripresa nei comparti della ristorazione e del catering. La collaborazione, suggellata con la sigla dell’accordo, muove dall’esigenza, da un lato, di manifestare l’attenzione da parte del CAAT verso la categoria dei Cuochi e, dall’altro, di offrire opportunità concrete per una più solida sinergia tra le Parti.

Fanno da cornice dell’accordo alcune progettualità comuni sia al CAAT sia all’Associazione dei Cuochi della Mole, volte alla valorizzazione di temi centrali per la cultura gastronomica, quali la stagionalità dei prodotti, la territorialità e la sostenibilità alimentare.
Per gli Associati ai Cuochi della Mole saranno immediatamente disponibili condizioni particolari di accesso al Centro Agroalimentare di Torino e agevolazioni nella fruizione dei servizi offerti.
Inoltre l’accordo prevede l’apertura all’interno del CAAT di un’ulteriore sede dell’Associazione Cuochi della Mole, dopo quella dell’I.I.S. Bobbio di Carignano, che diventerà un nuovo punto di riferimento per gli associati per l’assolvimento di pratiche amministrative, nonché un luogo fisico volto a promuovere l’incontro tra le Parti, per la condivisione di azioni comuni rivolte al territorio.
“La promozione del settore agroalimentare piemontese – spiega il Presidente del CAAT Marco Lazzarino – costituisce una mission fondante del CAAT; questo accordo di collaborazione con l’Associazione Provinciale dei Cuochi della Mole rappresenta un ulteriore importante tassello nel quadro generale delle azioni e dei progetti che stiamo mettendo in atto sul territorio. In questo periodo di estrema difficoltà per il settore della ristorazione, sono a maggior ragione felice del fatto che il CAAT instauri una collaborazione con un’associazione che rappresenta l’eccellenza culinaria piemontese, contribuendo così a lanciare un concreto segnale di ottimismo e speranza per il futuro di questo settore”.
“Con questo accordo – afferma il Direttore generale del CAAT- Gianluca Cornelio Meglio – si consolidano le condizioni per promuovere una sinergia tra l’Associazione Provinciale dei Cuochi della Mole (APCM) e il Centro Agroalimentare di Torino, volta ad esprimere le enormi potenzialità di un territorio in materia agroalimentare che dovranno, oggi più di ieri, concorrere a trainare la ripresa in un settore strategico qual è quello della cucina italiana, sia nella sua espressione territoriale sia in quella nazionale “.

“A due anni dalla costituzione dell’Associazione Cuochi della Mole – spiega il suo Presidente Raffaele Trovato- e a metà del mio mandato, considero questo accordo un pilastro portante del programma di crescita e sviluppo che APCM si è data per il suo primo quadriennio. L’anno scorso l’APCM è stata premiata dalla Federazione Italiana Cuochi come Associazione che ha fatto registrare il maggior incremento e sviluppo associativo sul territorio. E quest’anno, nonostante la situazione che il settore sta vivendo, ci stiamo apprestando a rinnovare questo primato”.
“Questo accordo – conclude Raffaele Trovato – oltre a porre le basi per importanti iniziative future, ci offre la possibilità oggi di fornire ai nostri Associati aiuti concreti, ripagandoli del sostegno che continuano ad accordarci”.

Contro l’usura, dai banchi di scuola: in campo Consiglio regionale e Centro per l’Unesco

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Imparare a trasmettere agli studenti i concetti di base in tema di risparmio e investimento, sul ruolo delle banche, sul costo del prendere a prestito il denaro, contribuendo così a formare cittadini consapevoli e a contrastare l’usura. È questa la finalità principale del corso pilota di formazione “Principi e metodi di un’educazione finanziaria per il XXI secolo: credito o usura?”, organizzato dall’Osservatorio regionale sui fenomeni di usura, estorsione e sovra indebitamento del Consiglio regionale insieme al Centro per l’Unesco di Torino.

Il corso, la cui prima lezione si è svolta oggi in videoconferenza, si rivolge ai docenti degli istituti superiori del Piemonte.  Ad aprire i lavori portando il saluto dell’Assemblea legislativa di Palazzo Lascaris sono stati i componenti dell’Udp, Giorgio Bertola e Gianluca Gavazza.

“Per contrastare fenomeni insidiosi come l’usura e il sovra indebitamento – ha spiegato Bertola – occorre diffondere il più possibile la cultura di un uso responsabile del denaro. Il Consiglio regionale da anni è in prima linea con l’organizzazione di iniziative virtuose a sostegno dei piemontesi, con un’attenzione particolare per i più giovani. Questo corso rivolto agli insegnanti è infatti importante proprio per le ricadute positive che avrà anche nei confronti delle nuove generazioni, per prevenire comportamenti a rischio, fornendo informazioni utili sui temi dell’economia e della finanza”.

“Partecipare alla videoconferenza organizzata dall’Osservatorio, del quale ho l’onore di essere consigliere delegato – ha dichiarato Gavazza -, mi ha dato la possibilità di presenziare all’incontro con docenti di differenti discipline delle scuole secondarie piemontesi. Una lodevole iniziativa che ha lo scopo di sensibilizzare ed educare all’uso del denaro. Un obiettivo che ritengo fondamentale per consentire agli insegnanti di trasferire la necessaria sensibilità ai nostri giovani sull’uso responsabile del denaro. In definitiva, si tratta di fornire ai docenti gli strumenti necessari per costruire un futuro a misura d’uomo contro ogni abuso e sopruso”.

La prima lezione del corso è stata incentrata sul ruolo sociale dell’educazione finanziaria e ha visto l’intervento della professoressa Elsa Fornero, economista dell’Università di Torino e fondatrice del CeRP (Center for research on pensions and welfare policies), che ha sottolineato l’importanza di interventi per l’alfabetizzazione finanziaria, dei ragazzi ma anche degli adulti, come strumenti per contribuire a rendere le persone meno fragili, migliorando non solo la condizione del singolo cittadino ma di tutta la società nel suo complesso.  Sul ruolo sociale dell’educazione finanziaria è poi intervenuto Marco Disarò, ricercatore del CeRP, mentre la professoressa Maria Paola Azzario presidente del Centro per l’Unesco di Torino ha ricordato come questa iniziativa voglia fornire il proprio contributo, approfondendo il tema dell’usura, delle sue cause e dei rischi ad essa connessi, allo scopo di raggiungere alcuni dei principali obiettivi dell’Agenda Onu 2030 e in particolare quello di sconfiggere la povertà.

Il corso di educazione finanziaria per insegnanti  proseguirà  lunedì 12 aprile (dalle ore 15 alle 17) e lunedì 26 aprile (in forma laboratoriale dalle 15 alle 18).

Autotorino, un’ottantina di posizioni di lavoro aperte

Il Gruppo chiude il 2020 contenendo l’impatto della pandemia (-10% fatturato, 45.383 vetture vendute tra nuove ed usate) e apre in tutte le sedi la ricerca di figure professionali e specializzate come project managers, laureati in economia e ingegneria. Circa 80 le posizioni aperte

 IL 2021 ANNO DI CONSOLIDAMENTO A PARTIRE DA UN IMPORTANTE INVESTIMENTO IN CAPITALE UMANO

Nel 2020, in uno scenario segnato alla pandemia, Gruppo Autotorino – principale dealer automotive italiano – ha continuato a garantire i propri servizi di mobilità attivandosi per salvaguardare la salute di collaboratori e clienti nel pieno rispetto di tutte le disposizioni sanitarie. Il Gruppo ha assorbito l’impatto della pandemia garantendo i livelli occupazionali e utilizzando le restrizioni imposte per innovazioni di processo. In un 2021, il cui inizio è ancora segnato dalla pandemia, il Gruppo investe nella ricerca di nuove professionalità per essere in linea con le domande e tendenze del mercato, oltre a mantenere l’impegno nella formazione del personale attivo.

“Il nostro spirito aziendale – commenta Luca Genini, (nella foto) Responsabile HR del Gruppo Autotorino –   messo alla prova lo scorso anno è rimasto molto forte e coeso, confortato da risultati che ci fanno traguardare con serenità i prossimi mesi. Le sfide ci spronano a fare sempre meglio: continueremo ad aumentare gli investimenti tanto nella rete di prossimità, quanto nell’ecosistema digitale, ed in particolare in nuove figure professionali per sostenere le sfide dell’evoluzione del mercato e delle modalità di fruizione della mobilità, sviluppando servizi che soddisfino le aspettative dei clienti in termini di soluzioni e di qualità. In questo percorso, le persone e le loro professionalità sono al centro della nostra attenzione: sono il motore della nostra squadra e ci impegniamo perché possano realizzarsi nel lavoro che svolgono. La prospettiva che adottiamo è quella del cambiamento continuo, infatti l’innovazione è ciò che ci rende competitivi. Per questo lo sviluppo di nuovi processi e canali di contatto, la formazione dei collaboratori e la ricerca di professionalità ben specifiche vanno di pari passo: digitale sì, ma con un pervasivo tocco umano” – conclude Luca Genini.

Autotorino, attraverso circa 80 posizioni attualmente aperte, punta così al consolidamento dell’organico, che oggi conta 1.670 collaboratori, le cui professionalità rappresentano l’asse strategico del Gruppo, tramite ricerca di nuove figure professionali sia negli ambiti dell’area tecnica e del post-vendita, che della consulenza globale alla vendita, con specializzazioni in servizi finanziari e assicurativi. Nel quadro della gestione globale del Gruppo, invece, le figure ricercate riguardano il digital marketing e il project management con opportunità anche per neolaureati in ingegneria gestionale, per sviluppatori di business intelligence e per esperti in data governance.

I nuovi consulenti commerciali beneficeranno dell’inserimento nell’Autotorino Sales Academy, dove potranno maturare esperienza nel settore automotive e conseguire diversi livelli di certificazione aziendale immergendosi nella consulenza alla mobilità. Un percorso che nel 2020, nell’intero Gruppo, ha sviluppato 1.047 ore di formazione, di cui il 45% come attività di tutoraggio, e certificato 7.128 moduli formativi conclusi con successo nella piattaforma di e-learning.

In un 2020 in cui il mercato italiano chiude a -22% le immatricolazioni ai privati, Gruppo Autotorino ha contenuto l’impatto della pandemia sul fatturato (-10%) chiudendo l’anno con 45.383 vetture vendute tra nuove ed usate per un giro d’affari di 1,1 miliardi di euro.  Nel post lock down Autotorino ha saputo fornire ai clienti nuove esperienze relazionali orientate alla semplificazione e flessibilità dei servizi offerti. Il Gruppo ha anche realizzato il portale Ecoincentivi, che in sei mesi ha contato oltre 250.000 pagine viste dai consumatori in cerca di informazioni, aiutandoli ad orientarsi nella tematica dei nuovi ecobonus con cui accedere a modelli sempre più efficienti e sostenibili, nonché alla crescente offerta elettrificata.

Questi risultati sono stati ottenuti grazie alla forte capillarità della rete di Autotorino che può contare su 4 sedi in Piemonte30 in Lombardia7 in Emilia-Romagna7 in Friuli-Venezia Giulia, e 4 in Venetoa cui si sono aggiunte 2 nuove sedi a Verona ad inizio 2021; aspetti che ne fanno il primo dealer automotive italiano, a partire dalla presenza territoriale e dalla dimensione occupazionale.

Lotta senza sosta all’amianto, arrivano nuovi fondi

Rimozione amianto, dalla Regione 802mila euro a Comuni e Atc

La Giunta approva i criteri per l’assegnazione dei contributi che avverrà attraverso due bandi.

Marnati: “Ulteriore passo avanti per bonificare aree di interesse pubblico e tutelare la salute pubblica”; Carosso: “Importante realizzare politiche e interventi per supportare i nostri Comuni”; Caucino: “Auspico che le Atc colgano appieno questa occasione”

Via libera dalla Giunta all’approvazione dei criteri per l’assegnazione dei contributi destinati a Comuni e Atc per le operazioni di bonifica dei manufatti contenenti amianto. Degli 802mila euro messi a disposizione dalla Regione, 500mila saranno destinati alle Agenzie Territoriali per la casa e 302mila ai Comuni.

“Un ulteriore passo avanti per bonificare altre aree di interesse pubblico e tutelare la salute pubblica – commenta l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati – Questa resta per noi una imprescindibile priorità”.

“La Regione Piemonte con questo importante provvedimento prosegue con la sua azione di tutela della Salute dei cittadini piemontesi – ribadisce il Vicepresidente e Assessore agli Enti locali, Fabio Carosso – L’amianto rimane una ferita aperta per la nostra Regione ed è importante realizzare politiche e interventi per supportare i nostri Comuni nelle opere di bonifica”.

“La bonifica dell’amianto è un passaggio fondamentale per tutto il territorio – aggiunge l’assessore regionale al Welfare con delega alla Casa, Chiara Caucino – e per questo la Regione ha voluto offrire anche alle tre Atc presenti sul territorio il suo contributo economico. Auspico che le Agenzie Territoriali per la casa colgano appieno questa occasione”.

Con la deliberazione di Giunta si intende dare continuità al programma di risanamento del territorio piemontese.  Due i bandi previsti: per quanto riguarda la concessione di contributi ai Comuni, è previsto un contributo di importo massimo pari a 50mila euro per ogni richiesta, che dovrà garantire la copertura dei costi di rimozione, trasporto e smaltimento. Si tratta di interventi di bonifica, con rimozione di coperture in cemento-amianto, su edifici di proprietà privata a seguito di ordinanze comunali cui i proprietari non hanno provveduto; attraverso l’utilizzo di questi fondi si intende pertanto supportare il Comune – al quale competerà l’azione di rivalsa per il recupero delle somme anticipate – a realizzare le operazioni di bonifica, a tutela della salute pubblica laddove vi sia presenza di manufatti contenenti amianto in stato di degrado per i quali non è stata realizzata la bonifica nonostante le ordinanze emesse a seguito delle verifiche di Asl e Arpa.

Per quanto riguarda le Agenzie Territoriali per la Casa, il contributo massimo per ogni singola richiesta sarà di 100mila euro e nella formazione della graduatoria saranno considerati prioritari gli interventi che riguardano manufatti non confinati e accessibili, e, tra questi, quelli contenenti amianto in matrice friabile. Il contributo regionale è destinato alla copertura dei costi netti di bonifica e di ripristino.

Marazzato illustra il ‘Formulario Vidimato Elettronicamente’

AMBIENTE, UN WEBINAR SPIEGA CHE COS’È E COME FUNZIONA IL NUOVO ‘VI.VI.FIR’
Il 29 Marzo l’iniziativa on line di ‘Confindustria Novara Vercelli Valsesia’ e ‘Gruppo Marazzato’ racconta il nuovo ‘Formulario Vidimato Elettronicamente’ che semplificherà le operazioni di monitoraggio e tracciamento dei rifiuti.

Ambiente, settore in costante evoluzione anche sotto il profilo legislativo. Tra le novità utili e rivoluzionarie introdotte dagli effetti della pandemia da Covid-19 al via dal 1° Marzo il ViViFir, il Formulario Vidimato Elettronicamente. Un tema di massima attualità al centro del Webinar di Lunedì 29 Marzo 2021 promosso da ‘Confindustria Novara Vercelli Valsesia’ in collaborazione con il ‘Gruppo Marazzato’, dal 1952 leader nel settore delle bonifiche ambientali e del ciclo completo di raccolta e smaltimento rifiuti industriali solidi e liquidi.
L’evento on line, aperto agli associati, si svolgerà fra le 14.30 e le 15.30. Tra gli argomenti affrontati, verranno illustrate la fasi salienti dell’applicativo telematico, tra cui registrazione al portale ‘Ecocamere’, delega a una o più persone per l’accesso al portale e la procedura per la richiesta e la stampa del ‘Vi.Vi.Fir’.
A presentarlo in qualità di docente a distanza, sintetizzandone gli aspetti fondamentali, è Jacopo Giustina, Chimico nonché Consigliere Delegato all’Ambiente del Board di ‘Marazzato Soluzioni Ambientali Srl a Socio Unico’: “In concreto, per il corretto adempimento e svolgimento dell’attività di gestione dei rifiuti sono necessari due tipi di documenti che l’azienda ha l’obbligo di compilare nei tempi e nei modi previsti dalla normativa, funzionali entrambi al tracciamento dell’attività di gestione dei rifiuti medesimi: essi sono il Formulario che accompagna il rifiuto nei suoi spostamenti, e il Registro di Carico e Scarico, che l’impresa custodisce all’interno della propria sede e accompagna le movimentazioni interne del rifiuto stesso negli impianti”, spiega il Professionista.
Che riprende: “Oggi sono ancora tutti e due cartacei. Affinché abbiano valore effettivo è necessario che vengano però vidimati da parte delle Camere di Commercio mediante l’apposizione di specifici timbri, ad attestarne così unicità e validità”.
L’emergenza sanitaria scoppiata nel 2020 ha fatto sì che “questa tipologia di attività prettamente riassumibile nelle mansioni ricorrenti di segreteria abbia necessariamente richiesto e comportato il superamento dell’esecuzione fisica della stessa in nome di una sua snella digitalizzazione. Poiché in Italia si producono e circolano milioni di formulari, ognuno dei quali richiede autenticazione a mezzo vidimazione in ciascuna delle quattro copie in originale componenti il modulo, con l’avvento del mese dedicato all’avvio della primavera si eviteranno lunghe code e assembramenti facilitando e semplificando notevolmente una fra le operation più essenziali, consuetudinali e ricorrenti nella gestione amministrativa della filiera dei rifiuti”, rileva Jacopo Giustina.
Una trasformazione radicale, per intenderci, simile a quella “che ha mediato e siglato il passaggio dal fax alle e-mail”, come sottolinea l’esperto.
Per poi concludere: “Il ViViFir offre quindi l’opportunità, mediante un servizio messo a disposizione da ‘Ecocamere’, la sezione interna alle Camere di Commercio italiane proposta alla digitalizzazione, di autenticare documenti via digitale. Nei giorni precedenti l’entrata in vigore della nuova procedura è stato possibile effettuare dei check-test preventivi al fine di prendere confidenza con il nuovo sistema e verificarne la praticità d’impiego. A mio modesto avviso, ho constato con piacere che esso appare ben strutturato, e consente di operare in due modalità: la prima direttamente dal portale per generare direttamente i formulari elettronici, utile a chi magari ne produce un numero ridotto. La seconda, invece, prevede uno strumento di interoperabilità che permette di programmare durante il collegamento i software propri dell’IT delle aziende che gestiscono i formulari. Con il nostro servizio informatico interno abbiamo avuto modo di sperimentare questo dialogo interconnesso tra i due sistemi operativi, e l’operatività è risultata performante”, conclude soddisfatto Jacopo Giustina.

Bonus montagna, domande aperte dal 29

FINO AL 30 APRILE 2021,  PER MAESTRI DI SCI, TOUR OPERATOR E AGENZIE DI VIAGGIO SUL PORTALE «SISTEMAPIEMONTE» DELLA REGIONE

Il Presidente Alberto Cirio e l’assessore al Turismo, Vittoria Poggio: «Una boccata di ossigeno per le professionalità montane che sono un pilastro della nostra economia»

L’assessore Fabrizio Ricca dopo l’incontro di questa mattina a Roma con il Ministro al Turismo, Massimo Gravaglia «Le Regioni gestiranno i fondi del Governo destinati al comparto montano, con criteri di ripartizione basati sul numero di biglietti venduti dalle stazioni sciistiche nel 2019»

Torino, 26 marzo 2021

Da lunedì 29 marzo fino al 30 aprile 2021, saranno aperte le domande di richiesta di contributo economico dedicate a maestri di sci alpino e di snowboard iscritti all’albo del Collegio Regionale e per le agenzie di viaggio, tour operator e servizi di prenotazione e attività connesse, danneggiate dalla mancata apertura delle stazioni sciistiche. «La Regione – hanno sottolineato il presidente della Regione, Alberto Cirio e l’assessore al Turismo, Vittoria Poggio – ha fatto il possibile mettendo a disposizione risorse economiche che rappresentano una boccata di ossigeno per gli operatori del settore e per i professionisti della montagna. Ci siamo assunti l’impegno di mantenere alta l’attenzione nei confronti di questo pilastro della nostra economia».

Per tenere fede al percorso di «ripresa» del comparto concordato nelle settimane scorse tra la Regione e gli operatori dello sport, l’assessore Fabrizio Ricca ha incontro questa mattina il Ministro al Turismo, Massimo Garavaglia col quale è stata condivisa l’ipotesi di far gestire dalle Regioni i fondi del Governo destinati al comparto con un criterio di ripartizione dei sostegni basato sui tagliandi venduti nel corso del 2019: «Le montagne italiane – ha spiegato l’assessore Ricca – stanno vivendo un momento di grave crisi dovuta allo stop delle attività causato dalla pandemia. Lo sport invernale è un motore turistico non solo per il Piemonte ma per l’intero Paese e per questo motivo questa mattina ho incontrato il ministro Garavaglia. Gli ho esposto le preoccupazioni degli operatori del settore, piegati dalla crisi, e ho chiesto chiarimenti sull’ultimo Decreto Sostegni. Le risposte ricevute sono state più che soddisfacenti: saranno le Regioni, infatti, a gestire i fondi che il Governo destinerà al comparto, e questi fondi per la montagna saranno una quota importante del denaro impegnato per il supporto al Turismo. Il criterio di ripartizione, poi, si baserà sul numero di biglietti venduti dalle stazioni sciistiche nel 2019 ma il ministro si è detto disponibile ad aprire anche all’ipotesi che vengano presi in considerazione i numeri degli anni precedenti. Dobbiamo lavorare velocemente per salvare il turismo montano che sostiene da sempre il Piemonte e il Nord Italia, tanti uomini e donne contano su di noi per ripartire in sicurezza e finalmente l’interlocuzione con il ministero sta dando buoni frutti. La direzione è quella giusta».

«Ringrazio il ministro Garavaglia per l’attenzione che ha mostrato verso la nostra regione – aggiunge il presidente Cirio -. Il Piemonte porta la montagna nel dna stesso del proprio nome. È il settore principale della nostra economia turistica, su cui si basa il lavoro e la vita di decine di migliaia di famiglie».

IL BONUS PER AGENZIE E MAESTRI DI SCI NEL DETTAGLIO

Per i maestri di sci alpino e di snowboard che hanno effettuato più di 300 ore nella stagione sciistica 2018-2019 o nella stagione 2019-2020 il risarcimento è di 2.000 euro; per chi ha effettuato da 150 a 300 ore nella stagione sciistica 2018-2019 o nella stagione 2019-2020 è di 1.000 euro; per chi ha effettuato meno di 150 ore nella stagione sciistica 2018-2019 o nella stagione 2019-2020, è di 200 euro. Per i nuovi maestri di sci e di sci nordico iscritti nell’elenco regionale dal 1° settembre 2020, è previsto un rimborso di 600 euro.

Per le agenzie di viaggio, tour operator e servizi di prenotazione e attività connesse (con codici ATECO 79; 79.1; 79.11; 79.11.0; 79.11.00; 79.12; 79.12.0; 79.12.00; 79.9; 79.90; 79.90.1; 79.90.11; 79.90.19 aventi sede legale in Piemonte e attive al 30/12/2020) sono stati previsti 1.500 euro di sostegno una tantum.

Le indicazioni per ottenere il Bonus saranno consultabili a partire dalle ore 9 di lunedì 29 marzo 2021 sul sito istituzionale della Regione Piemonte e su quello di «Finpiemonte».

Profondo rosso per tintorie e lavanderie

Pulitintolavanderie: uno dei comparti artigiani maggiormente esposti alla crisi pandemica: svolgono servizi legati ad eventi di vita sociale.

 

 Stima del calo di fatturato in Piemonte: -33milioni di euro. Anna Oliva (Presidente Regionale del settore pulitintolavanderie di Confartigianato Imprese Piemonte): “Per scongiurare una chiusura di massa servono ristori immediati e adeguati alle perdite subite”.

La pesante crisi economica conseguente a quella sanitaria che ha determinato la flessione dei ricavi in quasi tutti i settori dell’artigianato e l’incertezza acuita dalla recente recrudescenza dei contagi che ha portato, di fatto, ad un nuovo lockdown, determinano tensioni elevate e senza precedenti sulla liquidità delle imprese soprattutto di minor dimensione.

Uno dei comparti maggiormente esposti alla recessione scatenata dalla pandemia da Covid-19 è rappresentato dalle imprese di lavanderia e pulitura di articoli tessili e di pelliccia.

 

Il dimezzamento delle presenze turistiche associato a restrizioni sulla mobilità delle persone nell’anno della pandemia ha influito sull’attività di ristoranti e alberghi e sull’utilizzo, e la relativa manutenzione, di capi di abbigliamento. La chiusura degli impianti sciistici ha ridotto la manutenzione dell’abbigliamento tecnico. Il diffuso utilizzo di smart working e la cancellazione di eventi e cerimonie ha ridotto l’utilizzo del vestiario di più elevata qualità, su cui viene richiesto un maggiore utilizzo dei servizi di pulitintolavanderia.

Nel 2020 il comparto della lavanderia e pulitura di articoli tessili e di pelliccia, è costituito da 19.752 imprese registrate che danno lavoro a 48.052 addetti, mentre a livello piemontese il comparto è costituito da 1338 imprese, di cui 983 artigiane (71,1% l’incidenza sull’artigianato).

Confartigianato stima che nel 2020, il fatturato delle MPI del settore ha registrato un calo del 37,1% pari a minori ricavi per 499 milioni di euro nell’anno della pandemia. Sulla base di questi andamenti, si stimano cali di fatturato per le MPI del settore più elevati per Lombardia (-144 milioni di euro), seguita da Emilia Romagna (-59 milione di euro), Veneto (-56 milioni di euro), Lazio (-48 milioni di euro), Toscana (-43 milioni di euro) e Piemonte (-33 milioni di euro).

 

Confartigianato Imprese Piemonte stima che più di un terzo (33,9%) delle micro e piccole imprese possa subire seri problemi di liquidità fino a giugno 2021.

 

“Le pulitintolavanderie svolgono servizi prevalentemente legati ad eventi di vita sociale (quali cerimonie, manifestazioni locali, ridotti impegni personali e lavorativi) – commenta Anna Oliva, Presidente Regionale del settore pulitintolavanderie di Confartigianato Imprese Piemonte – alla ristorazione e al cambio di stagione. Tali aspetti sono fortemente mutati rispetto alle abitudini pregresse e nonostante le imprese del settore possano svolgere la loro attività poiché considerata essenziale, di fatto per le pulitintolavanderie le nuove restrizioni stanno incidendo negativamente sui ricavi determinando una flessione fino all’80%“.

“Ci auguriamo – conclude Oliva – che qualcuno a livello politico si faccia carico delle difficoltà del settore e che comprenda che per scongiurare una chiusura di massa, le imprese devono avere gli strumenti per resistere a questa fase, in buona sostanza servono ristori immediati e più adeguati alle perdite subite”.

“M’illumino di Meno 2021” Anche Chieri aderisce alla campagna

Da venerdì 26 a domenica 28 marzo

L’amministrazione chierese, guidata dal sindaco Alessandro Sicchiero, viaggia a pieni giri sul tema ambientale. Tema che da Palazzo Civico è stato posto in primo piano e fra le priorità dei suoi interventi sul territorio a favore della cittadinanza. A confermarlo, ancora una volta, la sua convinta adesione anche quest’anno a “M’illumino di Meno”, la campagna di sensibilizzazione radiofonica sul “Risparmio Energetico” promossa dalla trasmissione “RAI RADIO 2 Caterpillar”.


Così, nelle serate di venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 marzo saranno spenti i fari che illuminano il campanile della Chiesa di San Giorgio, la facciata romanico-gotica della Collegiata di Santa Maria della Scala (Duomo) e quella della Chiesa di San Domenico.
“Ancora una volta – commenta l’assessore all’Ambiente e all’Energia Massimo Ceppi – aderiamo senza riserve a questa iniziativa nata per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di ridurre l’inquinamento luminoso e per promuovere uno stile di vita più sostenibile incentrato sul risparmio energetico”. “Aderire a ‘M’illumino di Meno’ – prosegue Ceppi – è anche un modo per ribadire e confermare l’impegno dell’amministrazione a promuovere ogni iniziativa che possa informare e rendere i cittadini protagonisti di buone pratiche volte a salvaguardare l’ambiente. Tra queste il risparmio energetico è sicuramente fondamentale ed è alla portata di tutti, anche se l’emergenza climatica richiama, senza dubbio, ad azioni ancora più decise e sostanziali”. Affermazioni che vogliono a chiare lettere sottolineare l’importanza, per l’amministrazione cittadina, del tema ambientale in senso lato ed energetico e climatico nello specifico, come vuole altresì dimostrare l’avvio, proprio in questi giorni della campagna di comunicazione “Come fai a non vederlo?”, tesa a lanciare “l’allarme sul collasso ambientale che rischia di colpire in nostro Pianeta”. “Peraltro – conclude l’assessore – stiamo anche lavorando per una riduzione della potenza impiegata negli impianti di illuminazione pubblica, sempre nel rispetto dei limiti normativi e della necessità di garantire la sicurezza dei cittadini. Ma senza sprechi”.

g. m.

Da Torino parte il primo abbonamento di scarpe per bimbi

Shone è il primo brand a lanciare in Italia la formula dell’abbonamento per calzature da bambini. Acquistando la vip card al costo di 29,90 euro si entra a far parte della community Shone con la possibilità di scegliere per un anno intero tutti i modelli a catalogo al prezzo speciale di 9.90 Euro, con una percentuale di sconto che arriva fino al 75% per ogni acquisto.

 

Shone, il brand torinese di calzature per bambini distribuito esclusivamente sul mercato digitale, lancia la formula di abbonamento SHONE KIDS VIP CLUB, una vera e propria novità per il mercato italiano.

I bambini crescono in fretta e il turn over nella scarpiera è inarrestabile ma ciò non deve necessariamente significare la rinuncia a calzature di qualità, comode e adatte al loro corretto sviluppo.

Sin dalla sua nascita Shone ha puntato sull’alta qualità delle proprie scarpe: tutti i modelli hanno una calzata comoda, sono facili da indossare grazie ai lacci elastici, alle zip e alle chiusure velcro, sono dotati di speciali solette memory foam che prendono la forma del piede e di suole sportive, leggere e robuste. Praticamente indistruttibili, fashion e super convenienti.

La Shone Kids Vip Card è acquistabile a € 29,90 direttamente dal sito www.shonekids.com e, una volta attivata, permette di acquistare tutta la collezione a 9,90€ per 12 mesi.

E se i bambini cambiano numero nel corso dell’anno, nessun problema. Sul sito è presente una spiegazione di come scoprire la taglia esatta a partire da un pdf, da scaricare gratuitamente, sul quale sono presenti la forma del piedino e la micrometrica. Uno strumento utile per i genitori, un gioco divertente per i più piccoli.

Carlo Tafuri, CEO e Founder di IDT S.p.A., società torinese di distribuzione del brand Shone spiega:

Il mercato delle calzature per bambini e ragazzi vale in Italia circa 100 Milioni di Euro. Shone ha debuttato on line nel 2020 e, ad un anno dal lancio, possiamo già contare oltre 5.ooo clienti attivi. Dal 24 al 39, vestiamo migliaia di bambini. Il modello dell’abbonamento che lanciamo in questi giorni in Italia è quello già largamente utilizzato dai colossi del beauty, oltre che da Amazon. Vogliamo costruire la fedeltà della nostra community e al tempo stesso aiutare le famiglie. La crisi le ha penalizzate riducendone il potere d’acquisto; la nostra formula punta a rendere democratica la qualità.

Nel 2020 abbiamo trasformato la distribuzione del brand, digitalizzandola, abbattendo la filiera distributiva per offrire prodotti di qualità al prezzo più basso. Oggi, dopo aver recepito le esigenze delle famiglie, facciamo un ulteriore passo avanti per avvicinarci a loro. La customer satisfaction è alla base del nostro modello di business.” 

www.shonekids.com