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ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 324

Da Frankly Bubble Tea la spilla del Pride

 Nel punto vendita di via Giuseppe Garibaldi, è possibile acquistare la spilla arcobaleno Frankly: il ricavato della vendita sarà interamente devoluto alla campagna #SchoolMates, contro il bullismo nelle scuole, dell’Associazione Arcigay LGBTI

 

 Giugno, da sempre, è il mese del pride e quest’anno, allentate le misure restrittive dovute alla pandemia, torna a esserci un ricco calendario di eventi e manifestazioni in tutto il mondo.

Frankly Bubble Teafranklybubbletea.com, la prima catena italiana di bubble tea, che da sempre fa dell’inclusione e dell’inclusività suoi valori portanti, ha deciso di contribuire attivamente attraverso una serie di iniziative di sensibilizzazione per i suoi clienti e dipendenti.

Per tutto il mese di giugno, infatti, sarà possibile acquistare nel punto vendita torinese le spille Frankly in versione arcobaleno: l’intero ricavato di questa vendita sarà devoluta all’Associazione Arcigay LGBTI italiana. Il primo lotto è già andato sold out e altre migliaia sono in arrivo.

D’accordo con l’Associazione, il ricavato sarà utilizzato per sostenere #SchoolMates, il programma nazionale di Arcigay, finalizzato alla realizzazione di laboratori e percorsi di formazione sul bullismo, di destrutturazione degli stereotipi e rispetto delle differenze.

Contestualmente Frankly ha anche lanciato una campagna di sensibilizzazione interna che coinvolge direttamente i dipendenti, protagonisti di video dal tema ‘Love is love’, per parlare dell’amore a 360 gradi, in cui si affrontano temi come la bisessualità, l’amore per se stessi, la famiglia e l’omosessualità senza paura e senza pregiudizi.

Frankly non esisterebbe senza il valore dell’inclusione. Per questo abbiamo deciso di partecipare attivamente al mese del pride: colorare i nostri negozi con l’arcobaleno, la collaborazione con Arcigay e la realizzazione dei video sono solo la concretizzazione della nostra cultura aziendale, che conserva uno spirito di internazionalità, inclusione e apertura verso il mondo. Basti pensare che nei nostri punti vendita lavorano persone di 10 nazionalità diverse e si parla inglese come lingua corrente”, spiega Lati Ting, cofounder di Frankly.

Vetro, 8 bottiglie su 10 tornano a nuova vita

Rapporto 2021 su raccolta e riciclo del vetro

IN 5 ANNI BENEFICI EXTRA PER 160 MILIONI DI EURO

Rispetto al 2016 gli italiani hanno avviato a riciclo 570mila tonnellate di vetro in più: un risparmio di 127 milioni di euro e un ulteriore contributo di 33 milioni per i Comuni. Una performance migliore rispetto a quanto fatto nei 12 anni precedenti. Il presidente di CoReVe, Scotti: “Bisogna accelerare sulla qualità”

 

  • Nel 2020 gli italiani hanno differenziato 2.396.000 tonnellate di rifiuti d’imballaggio in vetro, il 2,6% in più rispetto all’anno precedente.

 

  • La resa pro capite aumenta ancora: nel 2019 si raccoglievano in media 38,7 kg per abitante, un anno più tardi siamo arrivati a 40,4 kg.

 

Milano, 11 giugno 2021 – Negli ultimi 5 anni la sensibilità degli italiani per l’ambiente si è tradotta in un balzo in avanti nella raccolta differenziata del vetro, superiore a quello che si era registrato nei 12 anni precedenti. E i benefici di questo cambio di passo sono trasversali e innegabili.

Le oltre 570mila tonnellate di rifiuti di imballaggi in vetro in più sottratte alle discariche e riciclate in nuove bottiglie e vasetti dal 2016 ad oggi, grazie alla raccolta differenziata e all’impegno dei cittadini, hanno determinato un incremento dei benefici economici per i Comuni italiani che, solo negli ultimi cinque anni, è pari a circa 160 milioni di euro. Una cifra che tiene conto dei maggiori corrispettivi riconosciuti da CoReVe (+33 mln €) per la raccolta differenziata del vetro alle amministrazioni locali e ai gestori del servizio, cui si aggiungono i risparmi per i mancati oneri di smaltimento in discarica (127 mln €), legati alla crescita dei volumi. Non solo.


L’anno della pandemia

Il risultato sul medio periodo non sarebbe stato possibile se il sistema non avesse retto nell’anno della pandemia, come conferma ufficialmente il rapporto annuale sulla raccolta e il riciclo del vetro in Italia, Il Piano Specifico di Prevenzione, curato dal consorzio CoReVe, che testimonia l’impegno garantito dalle famiglie italiane anche in tema di circolarità e sostenibilità.

 

Il primo dato significativo è quello sui consumi. In piena pandemia, gli italiani hanno incrementato l’utilizzo di vasetti e bottiglie di vetro, compensando in ambito domestico il calo registrato (stimato oltre il 30%) in hotel, bar e ristoranti, la cui attività è stata sospesa per una buona parte del 2020 per le misure di contrasto alla diffusione del Covid19.

 

Il saldo, infatti, è positivo: lo scorso anno si sono registrate 2.725.268 di tonnellate di imballaggi di vetro immessi al consumo, +1,8% rispetto al 2019. 

Ciò che più conta, però, sono i risultati della raccolta differenziata e del riciclo, ed è qui che si registrano gli incrementi più significativi, legati soprattutto all’incremento complessivo dei consumi, più che alla rincorsa delle aree più in ritardo nella raccolta.

Nel 2020 gli italiani hanno separato 2.396.000 tonnellate di rifiuti d’imballaggio in vetro, il 2,6% in più rispetto all’anno precedente. Complessivamente, la raccolta pro capite è passata dai 38,7 kg del 2019 ai 40,4 kg del 2020.

 

Va ancora meglio per quanto riguarda l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio.

Nel 2020 il tasso di riciclo degli imballaggi di vetro ha raggiunto il 78,6%, con un ulteriore balzo in avanti rispetto al già lusinghiero 77,3% dell’anno precedente. Le quantità riciclate, 2.143.221 tonnellate, registrano infatti un 3,6% in più rispetto al 2019, un tasso di crescita più alto sia delle quantità raccolte che degli imballaggi in vetro immessi al consumo.

 

“Gli italiani sono tra i cittadini più virtuosi d’Europa per quanto riguarda la raccolta differenziata del vetro e i dati contenuti nel nostro rapporto annuale lo confermano – afferma Gianni Scotti, presidente di CoReVe –. Basti pensare l’unione europea ha fissato come obiettivo di riciclo per il 2030 il 75%. Noi abbiamo superato quel traguardo già due anni fa, grazie all’attenzione crescente degli italiani nei confronti dell’ambiente, ma anche per merito degli sforzi compiuti da una filiera industriale che ha puntato con decisione sull’innovazione e la modernizzazione degli impianti di trattamento. In Italia siamo in grado di produrre e utilizzare persino la “sabbia di vetro” derivante dal recupero secondario degli scarti di processo degli impianti di trattamenti (“frazione fine” e scarti della selezione ottica degli inquinanti presenti nella raccolta, come la ceramica). Nel 2020 abbiamo recuperato 389 mila tonnellate di questo materiale che, negli altri Paesi, sebbene grazie ad una qualità della raccolta molto più alta sia molto inferiore ai ns. volumi, è normalmente smaltito in discarica con costi enormi”.

 Principali benefici ambientali ed economici nel 2020

Ricavi per Comuni: CoReVe nel 2020 ha versato ai 7.414 Comuni convenzionati, direttamente o tramite i gestori delegati del servizio, oltre 86 milioni di euro di corrispettivi economici per la raccolta differenziata del vetro.

 

Minori oneri di smaltimento: la raccolta differenziata del vetro ha evitato agli italiani costi per lo smaltimento in discarica per circa 320 milioni di euro;

 

Minor consumo di materie prime: grazie all’incremento delle quantità totali riciclate in vetreria, è stato possibile risparmiare 3,7 milioni di tonnellate di materie prime vergini per la produzione di nuovi imballaggi di vetro (pari a circa 2,2 milioni di m3: più del volume della piramide di Cheope, o circa 2 volte quello del Colosseo).

 

Riduzione emissioni: attraverso il riciclo totale del vetro nella produzione di nuovi imballaggi è stato possibile ridurre le emissioni di co2 in atmosfera di 2,2 milioni di tonnellate (equivalenti alle emissioni di circa 1,5 milioni di utilitarie Euro 6 circolanti per un anno, con percorrenza media di 15.000 km).

 

Risparmi di energia: l’impiego di materiale riciclato al posto delle materie prime all’interno dell’industria vetraria ha consentito di risparmiare energia equivalente a 2,5 milioni di barili di petrolio (pari a circa 385 milioni di m3 di gas metano, quanto consumano le famiglie di una città da 1,5 milioni di abitanti).

 

Troppi sacchetti e impurità nella raccolta

Grazie agli investimenti in innovazione tecnologica e al conseguente miglioramento dell’efficienza degli impianti di trattamento il sistema è riuscito a ridurre lo scarto finale, tra il vetro raccolto e quello effettivamente riciclato, ovvero trasformato in nuovi imballaggi, dal 11,4% del 2019 siamo passati al 10,6%. Purtroppo però la qualità media della raccolta è ancora in calo: troppi gli oggetti di ceramica, pyrex e cristallo, ma soprattutto sacchetti, finiscono nella campana del vetro.

 

“La qualità della raccolta può e deve migliorare – aggiunge Scotti -. Di fatto, con il livello attuale di scarti, dovuti alla alta presenza di inquinanti nel vetro raccolto, è come se Valle d’Aosta, Trentino (o Friuli), Umbria, Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria, rinunciassero tutte insieme ad effettuare la raccolta differenziata. Questo si traduce in un costo per la collettività, non solo ambientale, che si stima per difetto pari ad almeno a 48 milioni di euro. Noi proseguiremo con la sensibilizzazione dei cittadini sull’importanza di non commettere errori nel conferimento, separando correttamente il vetro da imballaggio da altri materiali, ma anche le Amministrazioni locali e i Gestori delle raccolte devono aiutarci facendo la loro parte, cioè scegliendo sistemi di raccolta efficienti, efficaci ed economici, che massimizzino il riciclo”.

Alle Ogr nuove visioni e strumenti di innovazione

 

«Humanizing technology through design»

Da giovedì 17 a sabato 19 giugno 2021

OGR – Corso Castelfidardo 22 – Torino

 

Tre giorni di talk e seminari articolati in 6 sessioni tematiche, con 34 ospiti internazionali per fornire nuove visioni e strumenti di innovazione. L’obiettivo della conferenza promossa dal Circolo del Design di Torino è, infatti, fare il punto sulle migliori pratiche internazionali contemporanee sui temi dell’umanizzazione della tecnologia attraverso le voci di designer, aziende del settore, ricercatori e istituzioni. La conferenza è curata da Jan-Christoph Zoels e Sara Fortunati.

 

Per garantire la sicurezza e il rispetto delle norme anti COVID-19,

vi preghiamo di confermare in anticipo la vostra partecipazione. 

CONSULTA QUI IL PROGRAMMA COMPLETO

PROGRAMMA

 

GIOVEDÌ 17 GIUGNO

Ethic and technology

10.30 — Ethics – or something else? | Molly Wright Steenson, Senior Associate Dean for Research, College of Fine Arts and Carnegie Mellon University

11.10 — Ethics, caught between two worlds | Marco Steinberg, Founder & CEO of Snowcone & Haystack

11.50 — The Face of Technology | Don Luca Peyron, Director of Apostolato Digitale

12.30 — Digital Revolution and Humanism | Christian Greco, Director at Museo Egizio

RSVP ETHIC AND TECHNOLOGY

Humanizing Public Services through Design

14.00 — The City as Home of emerging technologies | Marco Pironti, Assessor for Innovation and Smart city

14.20 — Humanizing Public Services Through Design | Sabine Junginger, Head of Competence Center Design & Management, University of Applied Sciences and Arts Lucerne

15.10 — The digital transformations of Italian citizens | Roberta Tassi, Head of Service Design, Digital Transformation Team – Italian Government, Milan

15.40 — Accessibility of Public Digital Services | Claudio Celeghin, Head of the “Web Development and Communities” Service of the Agency for Digital Italy (AGID)

16.30 — SEMINARIO | Interaction Design at the service of culture w/TODO

RSVP HUMANIZING PUBLIC SERVICES THROUGH DESIGN

VENERDÌ 18 GIUGNO

Humanizing Healthcare through Design

10.00 — Humanization and Digitalization: the cornerstones of contemporary pediatric oncology after the pandemic | Franca Fagioli, Head of Pediatric Oncology and Director of Child Care and Pathology Dept. at Ospedale Infantile “Regina Margherita”, Turin

10.20 — Humanising healthcare by Design | Marta Lago, EU lead for Patient Experience & Solution Design at Amgen

11.10 — Co-design and Technology to improve Healthcare | Enrico Bassi, Director at OpenDot, Milan

11.40 — Focus on the word: humanizing Healthcare through the dialogue | Andrea Bolioli, Research & Innovation Manager, CELI – H-FARM Innovation

14.00 — SEMINARIO | Accessibility as relational: the importance of co-design when introducing technology into a context of care w/Experientia

RSVP HUMANIZING HEALTHCARE THROUGH DESIGN

Humanizing AI through Design

14.00 — Artificial Intelligence in the museum environment | Giovanni Squillero per Compagnia di San Paolo, Associate Professor at Politecnico di Torino – “Artificial Intelligence in support of Museums”

14.20 — Behind every great AI there’s a great Human | Ruth Kikin Gil, Responsible AI strategist. Senior Designer at Microsoft

15.40 — Senseable Cities | Carlo Ratti, Director at MIT Senseable City Lab, Co-founder of CRA

16.00 — SEMINARIO | Following Humans w/Enhancers

RSVP HUMANIZING AI THROUGH DESIGN

SABATO 18 GIUGNO

Humanizing Mobility through Design

10.00 — OGR Tech – a mix of skills to support the growth of companies and innovation | Matteo Pessione, Fondazione CRT and OGR Tech Coordinator. Professor of Management and Marketing, University of Turin

10.30 — Thomas J. Stovicek, Head of User Experience at Volvo Cars

10.50 — Humanizing Innovation Beyond America’s Best Selling Vehicle | Sandy Fershee

Global Innovation and Design Executive Director D-Ford Detroit Lab Ford Motor Company

11.10 — Mobility, body and time | Federico Parolotto, Partner and owner MIC Mobility In Chain, Milan

11.40 — Reframing Mobility Design | Lowie Vermeersch, CEO & Creative Director at Granstudio

14.00 — SEMINARIO | When Technology permeates the very fabric of the car w/Pininfarina

RSVP HUMANIZING MOBILITY THROUGH DESIGN

Humanizing Learning through Design

14.00 — Juan Carlos De Martin, Vice Dean for Culture and Communication at Politecnico, Turin

14.20 — Humanising Education through Design. Embracing nonlinear and iterative Learning Paths by Design | Jan Eckert, Head of the Design Unit at Gothenburg University

14.50 — Making Space for Grace in Technology. Empathy > Efficiency | Hector Ouilhet, Head of Human Centered Innovation & Strategy at Google, USA

15.20 — Zero + | The prototype of a new school | Stefano Mirti, Designer and teacher

15.50 — Design strategies for social-ecological transformation | Kris Krois, Head of MA in Eco-Social Design and Associate Professor at Free University of Bozen – Bolzano

16.30 — SEMINARIO | Hic sunt learners w/Fightbean

RSVP HUMANIZING LEARNING THROUGH DESIGN

ABOUT CIRCOLO DEL DESIGN

Il Circolo del Design è uno spazio aperto, inclusivo e partecipato. Il Circolo del Design alimenta e promuove la cultura del progetto realizzando progetti d’impatto sul territorio e un programma di attività culturali e di formazione. Con la sua attività il Circolo favorisce le connessioni e l’incontro tra designer, aziende, mondo culturale, pubblica amministrazione e istituzioni. Online e offline, ogni giorno progetta contenuti che sappiano ispirare e lo fa collaborando con professionisti, studenti e visionari appassionati e curiosi.

Per ulteriori informazioni:

Ufficio Stampa Circolo del Design
Spin-To – Move on together. Spin-To the future.
Alessandro Bertin / Gabriella Bruzzone
Mob +39 338 8291494 / +39 333 9049439
bertin@spin-to.it / bruzzone@spin-to.it
www.spin-to.it

 

Disiscriviti

contemporanee sui temi dell’umanizzazione della tecnologia attraverso le voci di designer, aziende del settore, ricercatori e istituzioni. La conferenza è curata da Jan-Christoph Zoels e Sara Fortunati.

 

Per garantire la sicurezza e il rispetto delle norme anti COVID-19 confermare in anticipo la vostra partecipazione. 

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GIOVEDÌ 17 GIUGNO

Ethic and technology

10.30 — Ethics – or something else? | Molly Wright Steenson, Senior Associate Dean for Research, College of Fine Arts and Carnegie Mellon University

11.10 — Ethics, caught between two worlds | Marco Steinberg, Founder & CEO of Snowcone & Haystack

11.50 — The Face of Technology | Don Luca Peyron, Director of Apostolato Digitale

12.30 — Digital Revolution and Humanism | Christian Greco, Director at Museo Egizio

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Humanizing Public Services through Design

14.00 — The City as Home of emerging technologies | Marco Pironti, Assessor for Innovation and Smart city

14.20 — Humanizing Public Services Through Design | Sabine Junginger, Head of Competence Center Design & Management, University of Applied Sciences and Arts Lucerne

15.10 — The digital transformations of Italian citizens | Roberta Tassi, Head of Service Design, Digital Transformation Team – Italian Government, Milan

15.40 — Accessibility of Public Digital Services | Claudio Celeghin, Head of the “Web Development and Communities” Service of the Agency for Digital Italy (AGID)

16.30 — SEMINARIO | Interaction Design at the service of culture w/TODO

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VENERDÌ 18 GIUGNO

Humanizing Healthcare through Design

10.00 — Humanization and Digitalization: the cornerstones of contemporary pediatric oncology after the pandemic | Franca Fagioli, Head of Pediatric Oncology and Director of Child Care and Pathology Dept. at Ospedale Infantile “Regina Margherita”, Turin

10.20 — Humanising healthcare by Design | Marta Lago, EU lead for Patient Experience & Solution Design at Amgen

11.10 — Co-design and Technology to improve Healthcare | Enrico Bassi, Director at OpenDot, Milan

11.40 — Focus on the word: humanizing Healthcare through the dialogue | Andrea Bolioli, Research & Innovation Manager, CELI – H-FARM Innovation

14.00 — SEMINARIO | Accessibility as relational: the importance of co-design when introducing technology into a context of care w/Experientia

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Humanizing AI through Design

14.00 — Artificial Intelligence in the museum environment | Giovanni Squillero per Compagnia di San Paolo, Associate Professor at Politecnico di Torino – “Artificial Intelligence in support of Museums”

14.20 — Behind every great AI there’s a great Human | Ruth Kikin Gil, Responsible AI strategist. Senior Designer at Microsoft

15.40 — Senseable Cities | Carlo Ratti, Director at MIT Senseable City Lab, Co-founder of CRA

16.00 — SEMINARIO | Following Humans w/Enhancers

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SABATO 18 GIUGNO

Humanizing Mobility through Design

10.00 — OGR Tech – a mix of skills to support the growth of companies and innovation | Matteo Pessione, Fondazione CRT and OGR Tech Coordinator. Professor of Management and Marketing, University of Turin

10.30 — Thomas J. Stovicek, Head of User Experience at Volvo Cars

10.50 — Humanizing Innovation Beyond America’s Best Selling Vehicle | Sandy Fershee

Global Innovation and Design Executive Director D-Ford Detroit Lab Ford Motor Company

11.10 — Mobility, body and time | Federico Parolotto, Partner and owner MIC Mobility In Chain, Milan

11.40 — Reframing Mobility Design | Lowie Vermeersch, CEO & Creative Director at Granstudio

14.00 — SEMINARIO | When Technology permeates the very fabric of the car w/Pininfarina

RSVP HUMANIZING MOBILITY THROUGH DESIGN

Humanizing Learning through Design

14.00 — Juan Carlos De Martin, Vice Dean for Culture and Communication at Politecnico, Turin

14.20 — Humanising Education through Design. Embracing nonlinear and iterative Learning Paths by Design | Jan Eckert, Head of the Design Unit at Gothenburg University

14.50 — Making Space for Grace in Technology. Empathy > Efficiency | Hector Ouilhet, Head of Human Centered Innovation & Strategy at Google, USA

15.20 — Zero + | The prototype of a new school | Stefano Mirti, Designer and teacher

15.50 — Design strategies for social-ecological transformation | Kris Krois, Head of MA in Eco-Social Design and Associate Professor at Free University of Bozen – Bolzano

16.30 — SEMINARIO | Hic sunt learners w/Fightbean

RSVP HUMANIZING LEARNING THROUGH DESIGN

ABOUT CIRCOLO DEL DESIGN

Il Circolo del Design è uno spazio aperto, inclusivo e partecipato. Il Circolo del Design alimenta e promuove la cultura del progetto realizzando progetti d’impatto sul territorio e un programma di attività culturali e di formazione. Con la sua attività il Circolo favorisce le connessioni e l’incontro tra designer, aziende, mondo culturale, pubblica amministrazione e istituzioni. Online e offline, ogni giorno progetta contenuti che sappiano ispirare e lo fa collaborando con professionisti, studenti e visionari appassionati e curiosi.

Nanoparticelle per curare una rara patologia ossea

DAL POLITECNICO DI TORINO

È il progetto di ricerca “MIMIC-KeY – A key to the rational design of extracellular vesicles mimicking Nanoparticles”: una chiave per imitare la natura e guidare nanoparticelle terapeutiche per curare la picnodisostosi, patologia metabolica dell’osso

 

Una cellula tumorale può essere utilizzata per le sue caratteristiche intrinseche per curare una malattia rara? A cercare una risposta a questa domanda è il progetto MIMIC-KeY – A key to the rational design of extracellular vesicles mimicking Nanoparticles: la ricerca, coordinata da Valentina Cauda, docente del Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia con il suo team di ricerca, di cui fa parte anche Silvia Appendino, assegnista di ricerca, punterà a riprodurre nanoparticelle, in laboratorio, che, “mimando” la capacità innata delle metastasi di individuare l’organo da aggredire, possano essere guidate invece verso il tessuto con scopo curativo trasportando gli enzimi terapeutici.

Ciascun tumore infatti, secondo una programmazione naturale, crea metastasi in specifici organi o tessuti, “guidato” dalle vescicole extracellulari che individuano in modo selettivo e circoscritto il bersaglio da colpire. Sfruttando questa caratteristica si potranno migliorare le terapie per altre tipologie di patologie, prevedendo il rilascio mirato di farmaci che, ad oggi, mancano appunto di precisione, andando a disperdere il medicinale anche dove non necessario, diventando così invasive se non tossiche.

Il progetto MIMIC-KeY, ispirandosi alla struttura cellulare del cancro alla prostata e al mieloma multiplo, che una volta diffusi si espandono nel tessuto osseo, proverà a proporre una terapia per una rara patologia metabolica dell’apparato scheletrico, la picnodisostosi. Il progetto si svilupperà in due fasi: la prima di studio e individuazione della chiave del meccanismo che permette alle vescicole di guidare puntualmente la metastasi su un determinato tessuto; la seconda dove si ricreeranno artificialmente nanoparticelle similari a quelle metastatiche. Nanoparticelle che potranno trasportare, al posto del tumore, una terapia dedicata e mirata a curare la picnodisostosi.

Diversi sono i risvolti della ricerca, da quelli tecnologici – come l’avanzamento nella medicina di precisione e la creazione in laboratorio di nuovo materiale artificiale in grado di mimare quello biologico – a quelli che vedono l’ampliamento della conoscenza sulla materia: il progetto si inserisce infatti in un partenariato internazionale e multidisciplinare che raccoglie competenze nell’ambito della bioingegneria, chimica, biofisica, modellistica, biologia e clinica traslazionale.

“Questo progetto è stato finanziato nell’ambito del FET-OPEN RIA, un programma di ricerca europeo di Horizon 2020* che supporta la ricerca di frontiera e la trasla verso l’applicazione clinica e industriale. Non a caso, i partner del consorzio progettuale vanno dall’Università di Utrecht, l’Università Tecnica di Eindhoven, e la SUPSI di Lugano, ad istituti di ricerca clinica quali l’Istituto di Ricerche Farmaceutiche Mario Negri di Milano e l’ospedale Vall d’Hebron di Barcellona, nonché l’azienda inglese ONI, che nasce come spin off dell’università di Oxford e propone microscopi per superisoluzione in fluorescenza su vescicole extracellulari. Il Politecnico di Torino è per la prima volta coordinatore di questa tipologia di progetti e nel corso dei prossimi 4 anni di lavoro ci poniamo un’intensa attività lavorativa e di ricerca, con l’obiettivo di produrre nuove nanoparticelle artificiali che mimino la natura e aiutino la risoluzione di patologie, anche rare”, dichiara Valentina Cauda.

* oggi denominato EIC Pathfinder nel nuovo quadro Horizon Europe (NdA).

L’agricoltura del domani e Melinda a Parlaconme

Sarà incentrata sul tema dell’agricoltura del futuro la puntata di giovedì 17 giugno dalle 18 alle 19 di PARLACONME, trasmissione in onda sulla Radio web Radiovidanetwork condotta da Simona Riccio,  Agrifood e Organic Specialist.

Dopo aver parlato del packaging innovativo utilizzato dall’azienda Melinda con Beppe Ghelfi della Ghelfi Ondulati, azienda fornitrice di questi pack, in questa puntata interverrà il Direttore marketing di Melinda, Andrea Fedrizzi.

Sarà lui a raccontare la storia del brand, partendo proprio dal territorio in cui le mele vengono coltivate, vale a dire in due Valli del Trentino, la Val di Non e la Val di Sole, che sarà possibile scoprire attraverso la descrizione da parte di questo ospite.

Dalla sua nascita il consorzio Melinda è impegnato nell’accrescere la qualità delle sue mele, ma anche nel comunicarla nel modo più efficace possibile. Questo tipo di comunicazione nel corso degli anni ha seguito le evoluzioni del linguaggio pubblicitario, mantenendo, però, sempre intatto il fil rouge del sorriso e della gradevolezza.

La sostenibilità è la mission che Melinda persegue attraverso anche piccoli gesti quotidiani, rivolgendo una particolare attenzione alla qualità del prodotto e del processo, nel rispetto verso l’ambiente in cui vengono prodotte le mele e apportando vantaggi per i consumatori dei suoi prodotti, per i clienti e i collaboratori della società.

Durante la trasmissione si parlerà  anche di un progetto di cui Melinda va orgogliosa, insieme alla quattromila famiglie di soci frutticoltori,  vale a dire quello delle celle ipogee, il primo e unico impianto al mondo per la conservazione della frutta in ambiente sotterraneo, che è valso al Consorzio diversi riconoscimenti da parte della comunità internazionale, tra cui il Good Energy Award 2015 e il Solidalitas Social Award e 2015. Melinda è inoltre impegnata nella riduzione, il più possibile, dell’impatto dei propri packaging, collaborando con aziende nazionali leader nella ricerca di materiali per il packaging ecosostenibile.

 

La puntata PARLACONME è trasmessa dalla radio web Radiovidanetwork.

Per ascoltare la trasmissione ci si può collegare al sito www.vidanetwork.it

App ufficiale Radio Vida Network scaricabile per Ios e Android o su speaker Alexa e Google Home.

Repliche il giorno successivo venerdì alle ore 9 e sabato mattina della settimana successiva alle ore 11.30.

MARA MARTELLOTTA

La prima app per gestire il 730

E’ sbarcata sul web in questi giorni la prima “App” totalmente “made in Italy” per gestire gratuitamente i documenti del 730, in piena autonomia. A realizzarla e lanciarla in rete è stato Stefano Torrese, dello studio professionale “Servizi Associati” di Rivoli.

“Non sono un programmatore – spiega Torrese – bensì un psicologo del lavoro e il nostro studio riunisce commercialisti e consulenti del lavoro nella Casa dei Professionisti. Anche la nostra attività, come tante altre, ha patito la pandemia. Proprio per questo abbiamo deciso di investire il nostro tempo cercando di ideare qualcosa che consentisse al nostro studio professionale di restare al passo con i cambiamenti imposti dalla lotta al Covid”.

Per oltre tre mesi Torrese ha trascorso le notti in rete, per realizzare la logica dell’app con oltre cinquemila istruzioni e confrontandosi con professionisti di tutto il mondo, dalla Germania all’India. Alla fine ha raggiunto l’obiettivo, realizzando quella che è la prima App interamente in lingua italiana, che una volta testata è stata lanciata sugli store di Huawej, Amazon e Google con il suo Play Store.

“Con questa App, che ora funziona solo su Android ma presto sarà compatibile anche con Ios, l’utente può gestire, nel corso dell’anno, i documenti del 730 e a breve del Modello Unico in piena autonomia e con facilità, senza per forza rivolgersi a uno studio professionale e senza pagare. Basta fotografare le ricevute e seguire le indicazioni, che sono chiare e immediate, per avere a disposizione tutti i documenti per compilare il proprio 730 senza dimenticarsi alcuna detrazione”, racconta Torrese “Ma – precisa – può anche scegliere di farsi aiutare da noi a realizzare, controllare e inviare la dichiarazione dei redditi, senza muoversi da casa o dall’ufficio neppure per firmare”.

 

Crisi di identità o identità in crisi?

Camminando per strada spesso finiamo ad ascoltare, senza nemmeno farlo apposta, discorsi altrui e molte volte quelli che attirano maggiormente l’attenzione sono quelli dei bambini, un po’ per la voce con un tono spesso alto, un po’ per il contenuto che solitamente strappa un sorriso, ma alle volte, e ultimamente di più, ci porta a pensare, riflettere e cercare di analizzare con occhi diversi quanto stiamo vivendo.

Una bambina che passeggiando mano nella mano con la mamma, alla vista di un cane, chiede: “Mamma, ma quando avrai di nuovo un lavoro, ne prendiamo uno anche noi?”. Una frase che all’apparenza sembra normale, ma detta da una persona di cinque anni o poco più risulta alquanto strana, fa paura, ma soprattutto nella sua testa sicuramente denota un segno indelebile di questo periodo per il suo futuro, inconsciamente sta già vivendo qualcosa che non meriterebbe di sentire ancora come un suo problema.
Altra situazione, davanti ad una scuola superiore, uscita dell’ultimo giorno di scuola: una madre chiede al figlio, probabilmente di prima superiore, come fosse andata la giornata, e questi risponde “molto bene mamma, ci hanno fatto la merenda in cortile e quando ci siamo tolti le mascherine per mangiare ho visto per la prima volta la faccia di tutti i miei compagni, alcuni me li aspettavo diversi”.
La domanda che sorge spontanea non riguarda solo il futuro di questi ragazzi, che sicuramente stanno saltando delle tappe fondamentali per la loro formazione, sia scolastica che non, ma soprattutto stanno perdendo la concezione di identità. Relazionarsi per loro nell’ ultimo anno e mezzo è stato pressoché impossibile, e manca quella consapevolezza della vita di tutti i giorni che si impara solo vivendo il gruppo degli amici, dei colleghi. Non hanno avuto modo di vivere le loro età al 100%, un po’ perché impossibilitati nell’ uscire, un po’ perché a strettissimo contatto con i genitori per tanto tempo hanno imparato ad ascoltare ed in un certo qual modo farsi carico di faccende “da grandi”.
Speriamo che presto possano tornare ad essere i ragazzi di sempre, quelli del “grande prato verde” come potrebbe dire Gianni Morandi.
Pietro Ruspa

Polliotto (Unc): “Cosa fare in caso di vacanza rovinata”

I consigli del Presidente di UNC Piemonte per coloro che si apprestano a vivere l’estate ormai alle porte.

Estate, tempo di ferie, sole e mare, ma anche di vacanze rovinate. E, specialmente in tempo di pandemia, l’attenzione si fa massima per chi sogna un meritato soggiorno tranquillo dopo un periodo di prolungata difficoltà economica e sociale.
“Ogni anno, giunti a fine stagione, si ripete il rituale: numerose le segnalazioni di decine di consumatori che si rivolgono alle associazioni di categoria, chiedendo per mail e posta tradizionale consigli e lumi su come ottenere un risarcimento per non aver goduto della vacanza tanto attesa a causa di anomalie e disservizi turistici”.
Lo dichiara l’Avvocato Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana con quasi 30mila iscritti.
“Ed ecco riemergere i consueti problemi: bagagli smarriti, voli cancellati, inadempienza dell’agenzia di viaggio, strutture alberghiere e ricettive fatiscenti. In tali casi, ricordiamo sempre ai consumatori di verificare che il soggiorno si svolga esattamente come previsto, e documentare gli eventuali disagi subiti tramite fotografie, dichiarazioni scritte di altri turisti trovatisi nelle medesime condizioni, fatture di spesa, nonché di rivolgersi subito ai rappresentanti dell’organizzazione di soggiorno presenti sul posto onde segnalare tutte le difformità rispetto al contratto di viaggio”, spiega nel dettaglio l’Avvocato Patrizia Polliotto.
Che aggiunge: ”E’ bene altresì, soprattutto, ricordare ai consumatori che, una volta avvenuto il rientro a casa, si hanno a disposizione 10 giorni lavorativi per inviare un reclamo con richiesta di rimborso a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno indirizzata all’agenzia di viaggi o tour operator che dir si voglia, e per conoscenza al Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori con sede in Torino, via Roma 366, oppure richiedendo informazioni in orario d’ufficio allo 011 5611800”.
Precisa infine l’Avvocato Polliotto: “Per chi viaggia e utilizza autovetture a noleggio, verificare sempre la qualità delle aziende cui ci si affida, facendo segnare i danni già presenti al ritiro della vettura e fotografandola alla riconsegna facendosi dichiarare per iscritto l’assenza di nuovi danni, controllando altresì che in fattura o ricevuta vi siano correttamente addebitati gli importi relativi ai soli servizi realmente fruiti”.
Per questo e altri eventuali disservizi è disponibile il sito www.uncpiemonte.it in cui poter trovare tutti gli estremi per richiedere assistenza ai professionisti del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Raddoppiati i fondi disponibili per gli investimenti

Tronzano: “Il Piemonte dimostra di avere migliorato la sua attrattività”

 

Nelle scorse settimane la Giunta regionale ha raddoppiato la disponibilità finanziaria della misura Contratto di insediamento” – Attrazione di investimenti in Piemonte – Grandi imprese (LR 34/2004) portandola a una dotazione complessiva di 14 milioni.

La Misura sostiene progetti di Ricerca & Sviluppo preordinati o connessi all’insediamento o all’ampliamento di un centro ricerche, di uno stabilimento o di un centro servizi, che generano una ricaduta occupazionale, diretta o indiretta, complessiva di almeno 15 addetti, in termini di nuove assunzioni o di reintegro di lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali.

La misura serve per favorire lo sviluppo di investimenti da parte di imprese, con nuovi insediamenti o espansioni di stabilimenti produttivi, centri di ricerca e centri servizi che generino nuova occupazione qualificata diretta o indiretta.

Alla fine dello scorso anno era stato deciso dalla Giunta regionale di prorogare i termini della scadenza del programma pluriennale delle attività produttive (2018/2020) prorogandolo fino al 31 dicembre del 2021. La misura in oggetto aveva una dotazione finanziaria pari a quasi 7,2 milioni di euro. Nel corso degli ultimi mesi, tuttavia, vi è stato un notevole aumento di interesse che ha reso necessario incrementare le risorse a disposizione, di fatto raddoppiandole, con ulteriori 6,8 milioni di euro. Tutto questo al fine di garantire la continuità operativa della misura stessa sulla base sia delle stesse manifestazioni di interesse, sia delle azioni di interlocuzione in corso con il territorio finalizzate alla presentazione di ulteriori domande di agevolazioni.

 

“La grande attenzione e interesse per questo programma da parte del mondo produttivo – commenta l’Assessore allo Sviluppo delle Attività Produttive Andrea Tronzano – è un segnale forte e preciso che certifica sempre più l’esigenza del mondo d’impresa di innovare e di cercare nuove opportunità di crescita, ed è anche un indizio della voglia di ripartire dopo un periodo difficile”.

 

“La misura – continua l’Assessore Andrea Tronzano – è rivolta alle grandi imprese che intendono investire in Piemonte, generando una significativa ricaduta occupazionale e realizzando progetti di ricerca e sviluppo. Tali progetti possono essere svolti in collaborazione effettiva con una o più PMI e/o organismi di ricerca, ottenendo così una maggiorazione dell’intensità di aiuto”.

“Il Piemonte dimostra di avere migliorato la sua attrattività – conclude l’Assessore Tronzano – La prossima sfida è spendere e spendere bene le ingenti risorse che arriveranno tra area di crisi complessa, recovery, programmazione europea. Il mio impegno è rivolto al coinvolgimento di tutti, comprese le micro e piccole imprese, perché c’è necessità delle intelligenze e del contributo di tutti per tornare a investire in modo visibile”.

Educazione alla sostenibilità  nelle residenze universitarie

Firmato  il Protocollo d’intesa che avvia, tra le altre iniziative, “EcOlimpia – L’isola che c’è”. Un progetto pilota di economia circolare nelle residenze universitarie.

 

Il rispetto dell’ambiente e le good practice per la sua tutela, partendo dalla corretta differenziazione dei rifiuti, sono gli elementi cardine del nuovo percorso avviato  da Edisu Piemonte e Amiat Gruppo Iren dedicato all’educazione ambientale e alla sensibilizzazione della popolazione studentesca sui temi legati al riciclo dei rifiuti. La terrazza della Residenza Olimpia in Lungo Dora Siena a Torino ha ospitato  la firma ufficiale del Protocollo d’Intesa tra Edisu Piemonte e Amiat Gruppo Iren, sottoscritto dai due Presidenti, Alessandro Ciro Sciretti per l’Ente Regionale di Diritto allo studio universitario della regione Piemonte e Christian Aimaro per l’azienda che eroga in modo integrato i servizi di igiene del suolo, raccolta e smaltimento dei rifiuti nella città di Torino. Il documento sancisce formalmente l’impegno delle due realtà ad avviare percorsi virtuosi che stimolino azioni responsabili tra gli studenti e le studentesse a tutela dell’ambiente, così come previsto dal Piano Strategico 2020/2024 di EDISU Piemonte (approvato con delibera n. 57 del 15/09/2020), in linea con gli obiettivi europei di economia circolare e con i Sustainable Development Goals dettati dalle Nazioni Unite.

 

Il Protocollo d’Intesa

L’accordo tra l’Ente e Amiat Gruppo Iren prevede diversi step di intervento, a cominciare dal monitoraggio di tutte le strutture gestite direttamente da Edisu (residenze, ristoranti, aule studio) per valutare lo stato dell’arte della raccolta differenziata in atto ed, eventualmente, suggerire l’adozione di nuove e innovative modalità d’intervento per migliorare, dove necessario, questo servizio. La sensibilizzazione è il secondo punto chiave del documento: il protocollo prevede il coinvolgimento di associazioni studentesche e di ospiti delle residenze da formare sui temi della raccolta differenziata per diventare a loro volta i formatori di altri studenti e studentesse all’interno delle strutture di EDISU Piemonte. Formazione a trecentosessanta gradi: saranno progettate azioni ad ampio raggio che prevedono in primis il supporto di Eduiren, la struttura di Iren specificamente dedicata alla educazione e sensibilizzazione ambientale, oltre al coinvolgimento di esperti formatori di altri enti, come scuole superiori o Dipartimenti universitari.

Il progetto pilota

EcOlimpia Il luogo scelto per la sottoscrizione, la Residenza Olimpia, non è casuale: la struttura è stata infatti scelta per avviare il primo dei progetti di sensibilizzazione alla corretta raccolta differenziata a partire da settembre dal titolo “EcOlimpia – L’isola che c’è”. Un progetto pilota di economia circolare nelle www.edisu.piemonte.itresidenze universitarie. Nell’edificio verrà riservata una zona ad hoc per i contenitori nei quali gettare in modo differenziato i diversi rifiuti prodotti al suo interno. Inoltre, saranno individuati tutti i soggetti (anche fornitori) che a vario titolo sono coinvolti nella produzione e gestione dei rifiuti, attivando nei confronti degli stessi iniziative di formazione e sensibilizzazione per l’adozione di buone pratiche finalizzati alla riduzione in primis e successivamente alla corretta differenziazione degli scarti. La formazione, in particolare, verrà condotta Eduiren, che collaborerà con il personale di Edisu nell’individuazione dei destinatari primari dei progetti, che successivamente saranno chiamati a diventare veri e propri testimoni della sostenibilità verso gli altri interlocutori

Il Presidente di Edisu Piemonte Alessandro Ciro Sciretti: “Educare al rispetto dell’ambiente deve essere tra i compiti primari di Edisu. Nelle nostre residenze ospitiamo studenti e studentesse provenienti da ogni parte del mondo e non tutti possiedono le stesse abitudini in tema ambientale. Deve essere, quindi, nostra cura offrire a tutti e tutte gli stessi strumenti per poter vivere in comunità con maggiore consapevolezza, rispetto e cura. Grazie anche alla collaborazione con Amiat ed EduIren contribuiamo a creare una popolazione studentesca virtuosa e cosciente”.

Il Presidente di Amiat Christian Aimaro: “Il mondo universitario è da sempre per Amiat un interlocutore fondamentale per portare avanti progetti di matrice ambientale. La firma di questo protocollo è un modo per sancire questa comunione di intenti e la volontà di promuovere iniziative con obiettivi condivisi per il bene dell’ambiente e della comunità universitaria”.