ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 305

Caselle, agosto record per i voli nazionali

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AEROPORTO DI TORINO, TEMPO DI RIPRESA

 

Nel 2021 i volumi complessivi di passeggeri del mese si L’Aeroporto di Torino archivia il mese di agosto all’insegna della ripresa del traffico. Le destinazioni nazionali fanno segnare nel mese il record di sempre per lo scalo, con 224.692 passeggeri movimentati, superando il dato del luglio 2017, anno in cui il traffico domestico era stato pari a 206.866 passeggeri. Nello stesso mese 2019 il traffico nazionale aveva fatto segnare 158.821 passeggeri: rispetto al periodo precedente lo scoppio della pandemia da Covid-19, dunque, l’incremento è stato pari al +41,5%.

 

Nel complesso, il mese di agosto 2021 si conclude per Torino Airport con oltre 310mila passeggeri movimentati, tra nazionali ed internazionali, con volumi che si riavvicinano a quelli del 2019: nello stesso periodo pre-Covid, infatti, lo scalo piemontese aveva registrato 318mila passeggeri, mentre nel 2020 i passeggeri movimentati nello stesso mese erano stati poco più di 170mila.

 

Trainano la ripartenza le destinazioni verso il sud Italia e le isole, su cui nel corso della stagione estiva l’Aeroporto di Torino ha registrato un notevole incremento dell’offerta da parte delle compagnie aeree. Il 2021 ha infatti visto l’ingresso di diversi vettori su rotte già servite, per le quali la domanda è risultata molto sostenuta.

 

Sicilia, Sardegna, Puglia, Calabria e Campania hanno registrato volumi di traffico in forte crescita rispetto al 2019.

 

In particolare, per le mete nazionali la classifica delle destinazioni più trafficate nel mese di agosto collegate da Torino risulta essere la seguente:

 

 

 

Agosto 2021      Agosto 2109                        Variazione %

  1. Catania           46.729 passeggeri          27.362 passeggeri           +70,8%
  2. Palermo          33.538 passeggeri           24.570 passeggeri           +36,5%
  3. Olbia                26.372 passeggeri           12.676 passeggeri           +108%
  4. Cagliari            23.549 passeggeri           11.602 passeggeri           +103%
  5. Bari                   21.762 passeggeri           13.997 passeggeri           +55,5%
  6. Lamezia T.      19.274 passeggeri           11.439 passeggeri           +68,5%
  7. Napoli             14.924 passeggeri           5.088 passeggeri              +193,3%
  8. Roma               12.045 passeggeri           32.298 passeggeri          -62,7%
  9. Alghero           8.272 passeggeri              2.817 passeggeri              +193,6%

 

Sul fronte internazionale l’estate 2021 ha visto lanche l’avvio di nuovi collegamenti, tra i quali il primo volo diretto per le Canarie della compagnia Binter Canarias – che ha debuttato sul mercato italiano proprio da Torino e che proseguirà per tutto l’inverno – e Corfù, Creta e Rodi di Ryanair e Mykonos di Volotea, che hanno aumentato in maniera significativa l’offerta sulla Grecia disponibile da Torino.

 

Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport, ha commentato: “Siamo molto soddisfatti dei volumi di traffico registrati in questo mese di agosto, che ha segnato il record assoluto dello scalo per quanto riguarda i voli domestici. Nel corso del 2021 è cresciuta in maniera esponenziale l’offerta di alcuni vettori su destinazioni nazionali già servite, generando un effetto molto positivo sulle tariffe offerte ai passeggeri e sull’ampia disponibilità oraria che è stato prontamente colto dal mercato piemontese e non solo. Nonostante un segmento internazionale ancora in sofferenza, le performance estive del traffico domestico ci hanno permesso di colmare in maniera significativa uno svantaggio importante.

Nelle due settimane centrali del mese abbiamo addirittura eguagliato gli stessi volumi di traffico registrati nello stesso periodo del 2019, quindi a prima che si propagasse l’emergenza sanitaria da Covid-19.

Ora ci prepariamo ad affrontare un autunno che si avvierà all’insegna della crescita sul fronte del network, in considerazione dell’apertura dal 1° novembre della base Ryanair, che porterà con sé l’avvio di 19 nuove rotte, di cui 17 internazionali”.

 

Siccità, occorre gasolio agevolato per l’irrigazione

SICCITA’. CARENINI (CIA PIEMONTE):  INOLTRATA RICHIESTA CIA A REGIONE 

“In tutto il Piemonte è allarme siccità. Le colture, già messe a dura prova dai violenti temporali dei mesi scorsi che hanno danneggiato i raccolti e non hanno apportato benefici in termini di irrigazione, stanno patendo la totale mancanza di precipitazioni dell’ultimo mese e mezzo”. Così Gabriele Carenini, presidente di Cia Piemonte, sulla prolungata assenza di pioggia.

“I nostri agricoltori sono costretti ad effettuare costanti irrigazioni, utilizzando mezzi ed attrezzature alimentati perlopiù a gasolio. Per agevolarli e offrire loro la possibilità di continuare ad assicurare ai campi l’acqua di cui hanno bisogno – conclude Carenini -, abbiamo chiesto alla Regione un supplemento straordinario di gasolio agricolo agevolato, fondamentale per questo tipo di attività”.

Vado a vivere in montagna: un sostegno dalla Regione a chi si trasferisce dalla città

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Pubblicato il bando della Regione che stanzia contributi da 10.000 a 40.000 euro per acquistare o ristrutturare una casa trasferendosi in un paese d’alta quota con meno di 5.000 abitanti

E’ stato pubblicato oggi su https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/residenzialita-montagna il bando con il quale la Regione Piemonte intende incentivare chi vuole cambiare la propria vita trasferendosi in un paese incastonato tra le sue montagne.

Le domande di partecipazione a questa iniziativa, che punta a sostenere la rivitalizzazione e il ripopolamento delle aree montane anche a seguito dei bisogni sociali crescenti causati dall’attuale emergenza sanitaria, potranno essere presentate su un’apposita piattaforma dal 2 novembre al 15 dicembre 2021.

Il bando stanzia 10 milioni di euro per consentire a chi risiede in un Comune italiano non montano e intende acquistare o recuperare in un paese montano del Piemonte con meno di 5.000 abitanti un immobile da rendere prima casa, trasferendovi la propria residenza, di ottenere un contributo da 10.000 a 40.000 euro.

Si tratta di un’iniziativa che il presidente della Regione e il vicepresidente e assessore alla Montagna Fabio Carosso considerano un volano perché la montagna piemontese è un grande propulsore di economia, natura, enogastronomia, turismo e di tutto ciò che di meraviglioso ha da offrire. Dopo due anni di pandemia, questa idea dell’aria fresca, dell’aria pulita, della possibilità per chi lo desidera di vivere a contatto con la natura sono valori su cui investire per il nostro futuro e per quello delle nostre straordinarie montagne.

I Comuni montani del Piemonte con meno di 5.000 mila abitanti protagonisti del bando sono 465 (48 in provincia di Alessandria, 12 in provincia di Asti, 48 in provincia di Biella, 132 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara, 132 in provincia di Torino, 66 nel Verbano-Cusio-Ossola, 24 in provincia di Vercelli).

Potranno presentare la domanda i nati dal 1955 e, per fare in modo che aderiscano soprattutto i giovani, chi è nato dopo il 1980 riceverà un punteggio più alto.

Punteggi premianti anche per gli interventi effettuati in un Comune ad alta marginalità, l’attività lavorativa esercitata nel paese montano oppure in smart-working per almeno al 50% nell’abitazione per la quale si chiede il finanziamento, un Isee uguale o inferiore a 20.000 euro, almeno un figlio di età uguale o inferiore a 10 anni che avrà residenza e dimora abituale nell’immobile acquistato. Punti in più anche per recuperi realizzati con soluzioni architettoniche e paesaggistiche previste dalla Regione Piemonte, per l’utilizzo dei materiali tipici del paesaggio alpino piemontese, se l’incarico dei lavori viene dato ad imprese con sede in un Comune montano piemontese.

Per beneficiare dei contributi occorre essere titolari del diritto di proprietà, oppure impegnarsi ad acquisire un diritto di proprietà, di un’unità immobiliare ad uso residenziale censita catastalmente nel territorio dei 465 Comuni interessati e trasferirvi la propria residenza e dimora abituale per dieci anni.

Per ottenere chiarimenti sui vari aspetti della misura occorre scrivere a bando.residenza@regione.piemonte.it e verificare le faq che verranno prossimamente pubblicate.

A sostegno del bando la Regione ha lanciato una campagna di comunicazione nazionale che annovera come testimonial anche persone e famiglie che hanno già scelto di vivere nelle montagne del Piemonte. Su https://www.regione.piemonte.it/web/pinforma/gallery/tutte-immagini-della-campagna-comunicazione è possibile vedere e scaricare le immagini.

Il bando per la residenzialità montana è una misura che non resterà isolata: in autunno si unirà in maniera sinergica con quello che incentiverà le “botteghe dei servizi”, con specifici contributi per sostenere le attività che offrono servizi alla cittadinanza nei territori montani e contrastare così la desertificazione commerciale.

Cristiani in Afghanistan, chi si ricorda di loro?

È stato detto e scritto di tutto in queste ultime settimane sul disastro afghano. Non una parola è stata spesa per gli ultimi cristiani ancora presenti sul suolo del Paese asiatico.

Certo sono pochi, anzi pochissimi su una popolazione che per il 99,9% è di religione musulmana (dati della Fondazione pontificia “Aiuto alla Chiesa che soffre”- Acs) ma ci sono e si teme per la loro vita. Una minoranza esigua, quasi invisibile, che ha sempre avuto difficoltà a vivere in Afghanistan ma che oggi, con il ritorno dei fanatici Talebani al potere, rischia di scomparire del tutto. “Stiamo vivendo giorni di grande apprensione, pregate per l’Afghanistan. L’unica dichiarazione uscita per ora da Kabul è del barnabita Giovanni Scalese, responsabile della piccolissima comunità cattolica afghana. La chiesa cattolica è presente in Afghanistan con una missione “sui iuris” con base nell’ambasciata italiana a Kabul. Nel Paese vi sono tre religiose appartenenti all’istituto Piccole Sorelle di Gesù impegnate negli ospedali, cinque religiose delle Missionarie della Carità, congregazione fondata da Madre Teresa, che aiutano orfani, bambini abbandonati e forniscono assistenza a oltre 200 famiglie povere e tre suore della comunità Pro Bambini di Kabul che si occupano di bambini disabili. I pochi cristiani sopravvissuti sono in serio pericolo, costretti a stare nascosti, a non uscire di casa, a vivere in cantina e nei sotterranei delle case. In silenzio, guai a parlare, nessuna parola deve uscire dai rifugi, se la milizia talebana impegnata in queste ore a dare la caccia alle minoranze li individua, il loro destino è segnato. Rinchiusi nelle catacombe, come avveniva qualche millennio fa. Non che prima dell’arrivo dei fondamentalisti barbuti a Kabul i cristiani vivessero meglio ma oggi la situazione rischia di peggiorare. Non si sa con precisione quanti siano i cristiani ma potrebbero essere poche migliaia, quasi tutti clandestini perché non possono praticare apertamente la loro religione. I talebani, negli scorsi decenni, punivano con la morte coloro che non pregavano Allah. Vent’anni dopo i cristiani vivono nuovamente in un clima di terrore.

In questi giorni sono tornati a vedersi segretamente. Molti vorrebbero fuggire ma non possono e sono costretti a tenere nascosta la loro fede per sfuggire alla persecuzione. “I cristiani afghani, scrive l’Acs nell’ultimo rapporto sulla libertà religiosa nel mondo, praticano il culto da soli o in piccoli gruppi, esclusivamente nelle loro case private. In tutto l’Afghanistan vi sono piccole chiese domestiche sotterranee, ognuna delle quali non conta più di dieci membri”. Prima del controllo talebano, osserva l’ong Open Doors, i cristiani avevano già enormi difficoltà a vivere la loro fede poiché dovevano tenerla segreta in famiglia per paura di essere perseguitati o perfino uccisi. Ora che gli ex “studenti coranici” sono tornati al potere, la loro vulnerabilità aumenta dieci volte tanto. L’Afghanistan è al secondo posto della World Watch List di “Porte Aperte” che riporta i primi dieci Paesi dove si opprimono di più i cristiani nel mondo.

Filippo Re

Giovani agricoltori, 500 progetti da finanziare

45,6 milioni di euro per l’insediamento di giovani agricoltori. Confagricoltura Piemonte: “Favorire il patto generazionale con l’obiettivo di migliorare la redditività”

 

Con i fondi stanziati verranno finanziati oltre 500 progetti. In Piemonte i giovani under 41 rappresentano solo il 13,6% degli occupati nel settore primario, mentre gli ultra sessantacinquenni sono il 32,2% del totale

 

Si possono presentare le domande di contributo per l’insediamento di giovani agricoltori collegate a piani di miglioramento aziendale per favorire il rendimento globale e la sostenibilità .

La Regione, spiega Confagricoltura Piemonte, ha infatti attivato un bando, cofinanziato con fondi europei, per favorire l’inserimento di giovani nel settore primario, con uno stanziamento di 45,6 milioni di euro. Potranno partecipare al bando giovani agricoltori che al momento della presentazione della domanda abbiano un’età compresa tra 18 anni (compiuti) e 41 anni (non compiuti) e siano già titolari di un’azienda agricola da non più di 24 mesi.

La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 20 dicembre 2021.

È un provvedimento importante – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia – che potrà offrire a oltre 500 giovani piemontesi l’opportunità di misurarsi imprenditorialmente insediandosi per la prima volta in agricoltura o assumendo la titolarità delle imprese di famiglia. È necessario prestare la massima attenzione alle opportunità di investimento –  aggiunge Allasia – e per questo con i nostri tecnici impegnati nelle Unioni Agricoltori del Piemonte siamo a disposizione dei giovani per fornire loro gli strumenti necessari per l’elaborazione dei progetti e la definizione dei business plan”.

Nella nostra regione (elaborazioni Confagricoltura su dati Regione Piemonte) le imprese agricole condotte da giovani di età inferiore a 41 anni sono 5.811 su un totale di 42.652.

I giovani rappresentano solo il 13,6% degli occupati nel settore primario a livello imprenditoriale, mentre gli ultra sessantacinquenni sono 13.741, pari al 32,2% del totale. Per questo – afferma Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte – è necessario favorire un patto che agevoli il ricambio tra vecchie e nuove generazioni di imprenditori agricoli. Non è facile partire da zero e inventarsi agricoltori: Confagricoltura segue le nuove imprese con un percorso di tutoraggio aziendale anche dopo il periodo di primo insediamento, formando e sostenendo i giovani imprenditori e indirizzandoli verso un’agricoltura capace di guardare al futuro nel rispetto delle tradizioni, tenendo sempre presente l’obiettivo di garantire redditività perché l’iniziativa sia economicamente sostenibile”.

Gli assistenti sociali e l’assistenza ai profughi

Giornata internazionale della solidarietà. Assistenti sociali piemontesi: “Principio radicato in una buona fetta della popolazione, la disponibilità all’accoglienza dei profughi afghani lo dimostra. Le istituzioni devonoessere soggetti trainanti”.

31 agosto, Torino. Si celebra oggi la Giornata internazionale della solidarietà, istituita dall’Onu nel 2005 per sensibilizzare le persone e la società al tema e, al contempo, stimolare azioni di sostegno e collaborazione nei confronti di chi vive situazioni di disagio.

La solidarietà è posta tra i valori fondanti dell’ordinamento giuridico, tanto da essere riconosciuta e garantita, insieme ai diritti inviolabili dell’uomo, come base della convivenza sociale.

In questa occasione, l’Ordine Assistenti sociali del Piemonte interviene per ricordare da un lato il significato della solidarietà come impegno delle istituzioni, della società civile e di ogni essere umano e dall’altro per sottolineare l’impegno del Servizio Sociale e degli assistenti sociali nel perseguire gli obiettivi di salvaguardia dei diritti umani.

«In questa fase storicaafferma Antonino Attinà (Presidente Ordine Assistenti sociali del Piemonte) riflettere sul tema della solidarietà ci richiama immediatamente ai molteplici esempi di mobilitazione e di impegno etico della società civile durante il periodo di pandemia. E ancora, in questi giorni i tragici fatti dell’Afghanistan stanno mettendo in luce l’assunzione di una responsabilità collettiva necessaria per garantire l’accoglienza dei profughi. A Settimo Torinese, nel centro Fenoglio, i profughi afghani da poco arrivati sono 94. Tra di loro, come informa l’amministrazione comunale, ci sono “42 bambini, alcuni molto piccoli, i loro genitori e, in qualche caso, altri parenti”. Diversi sono i comuni della nostra regione che hanno dato la disponibilità ad accogliere le persone che fuggono dall’Afghanistan e, sempre più, sta diventando rilevante il movimento di Associazioni, gruppi informali e singoli cittadini che si stanno dando da fare per preparare e sostenere le attività di accoglienza. Un ulteriore segnale di quanto il principio della solidarietà sia radicato nella cultura dei piemontesi. Le istituzioni devono comunque continuare ad essere i soggetti trainanti, propulsori, scongiurando il rischio che vi sia una delega verso il basso delle responsabilità istituzionali e che i cittadini siano chiamati a colmare dei vuoti».

«Gli assistenti socialiprecisa Daniela Simone (Tesoriere Ordine Assistenti sociali del Piemonte) sono impegnati nel promuovere e sostenere reti di solidarietà, accompagnandole nel percorso di prossimità, vicinanza e dialogo che garantiscano inclusione sociale e attenzione alle persone più vulnerabili. Inoltre, sono investiti della responsabilità di “riconoscere” la solidarietà spontanea che nasce da cittadini singoli o aggregati, dando valore alle esperienze, competenze e conoscenze di cui sono portatori e a “dare voce” al loro impegno presso le istituzioni. Solo attraverso la sinergia tra le diverse espressioni della solidarietà, i professionisti e le istituzioni si possono attivare processi virtuosi per la costruzione di comunità sempre più attente alle persone».

Secondo Attinà: L’Afghanistan riporta di attualità i valori della solidarietà a cui è necessario dare un significato ampio e globale capace di affrontare la complessità provocata dalle incertezze e dai cambiamenti sociali. Una sfida che coinvolge tanti attori, istituzionali e non, e che responsabilizza tutti in uno sforzo di connessione e collaborazione riconoscendo reciprocamente ruoli e risorse. Sfida che obbliga le politiche a non fare dei diritti una mera bandiera bensì ad assicurarne, per tutti, la vera esigibilità”.

Contro i roghi organizzazione, prevenzione, gestione forestale

Organizzazione, prevenzione, gestione forestale. Sono le tre parole chiave del nuovo dossier Uncem sul “post-incendi”, nell’estate segnata dai roghi e dalla distruzione di foreste come mai prima. Un documento di trenta pagine e dieci punti, realizzato dall’Unione nazionale Comuni Comunità Enti montani, con le proposte al Governo, al Parlamento alle Regioni su come gestire le emergenze ambientali nelle Alpi e negli Appennini.

Il dossier in Pdf è scaricabile qui: https://uncem.it/wp-content/uploads/2021/08/UNCEM-incendi-e-post-emergenza-pianificazione-forestale-ago2021.pdf

“Perché quel fuoco sui versanti non è solo un’emergenza della montagna – spiega Marco Bussone, Presidente Uncem, autore del dossier – Non è solo un problema che riguarda venti o trenta o cento piccoli Comuni della periferia dell’impero. Non sono solo dei boschi che bruciano con il fuoco che spinto dal vento si avvicina alle case e si mangia le ultime baite e gli alpeggi in quota. Le drammatiche settimane vissute nell’estate 2021 sono un ennesimo campanello d’allarme sulle quotidiane sfide dei cambiamenti climatici che toccano Appennini e  Alpi, sulla natura che ha un corso incontrollato e che ci vede poco attenti, sul bosco che svolge delle funzioni che ora non sono più, ma anche su temi sociali, antropologici e istituzionali sui quali aprire gli occhi”.
Uncem lo scriveva nel dicembre 2017 per i grandi incendi delle valli di Susa (famose per la TAV e non solo) e anticipava di fatto quello che in troppi non hanno capito negli ultimi anni. Chi l’Italia è un Paese forestale, fatto di oltre 11 milioni di ettari di bosco. E con questa consapevolezza le Istituzioni, centrali e locali, devono muoversi. Nel fare le leggi, nel definire stanziamenti, nell’approntare strategie e politiche. “Nell’investire 1 miliardo di euro per attuare la Strategia forestale nazionale, che sugli incendi boschivi è chiarissima nelle azioni da mettere in campo“, sottolinea il Presidente nazionale Uncem.
Qualche numero. Il 2019 per l’Italia non era  stato un anno drammatico per quanto riguarda gli incendi boschivi, con numeri di eventi registrati in linea con la media dell’ultimo decennio (4.351) e superfici invece decisamente minori della media (36.034 ettari).Tuttavia, due soli anni prima, nel 2017, gli incendi boschivi sono risultati di gravità molto maggiore, con 7.846 eventi e ben 162.363 ettari coinvolti. Nel decennio in corso, rispetto a quelli precedenti, è calata la superficie media bruciata (72.621 ettari/anno rispetto agli oltre 147.000 del decennio 1980- 1989), segno di una migliorata capacità organizzativa del sistema AIB nel suo complesso, ma il fenomeno risulta ancora molto preoccupante, specialmente nel contesto del cambiamento climatico in atto. I numeri di questa estate sono decisamente diversi. +256%. Tanto sono aumentati i roghi rispetto a un anno fa. Regione più colpita è stata la Calabria. 1 miliardo di euro il costo complessivo degli incendi, tra spegnimento, bonifica, ricostruzione. 400 gli incendi di grande dimensione, che hanno colpito cioè aree di oltre 30 ettari). 5400 gli ettari bruciati in una settimana nel solo Aspromonte, zona simbolo degli incendi dell’estate 2021.
Gli incendi di questi ultimi mesi – in particolare tra luglio e agosto 2021 nelle Regioni appenniniche – dalla Toscana alla Calabria – e in Sicilia e in Sardegna hanno fatto spalancare la bocca con sorpresa a troppe donne e a troppi uomini delle Istituzioni. Sorpresi e non pronti. Troppi non sapevano che siamo un Paese di foreste. Un Paese forestale. Con oltre il 35% di superficie forestale.”Uncem prova a offrire nel dossier gli strumenti che possano essere utili per leggi connesse al post-emergenza incendi boschivi – sottolineano Bussone con i Vicepresidenti Uncem Francesco Benedetti, Flavio Cera, Vincenzo Luciano – all’organizzazione del sistema di allarme ed estinzione nelle Regioni; alla valorizzazione del capitale sociale e umano sui territori per tutelare e gestire il capitale naturale. Dieci punti per lavorare su coesione e impegno degli Enti territoriali. Dagli AIB agli Accordi di Foresta, sino alle Green Communities e alle opportunità della Strategia forestale nazionale per gestire il patrimonio di boschi del nostro Paese. E per dire che la montagna, se non è viva, forte di comunità, si incendia e frana. Siamo un Paese forestale. E di Montagne“.

Torna Expocasa. Idee per l’abitare, home design, soluzioni per la qualità abitativa

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EXPOCASA 2021

 

Dal 25 settembre al 3 ottobre 2021

Oval Lingotto Fiere, Torino

 

(Torino, 9 agosto 2021).  È la ritrovata centralità dello spazio abitativo il cuore di Expocasa 2021, il Salone dell’arredamento di Torino in programma dal 25 settembre al 3 ottobre che raccoglie le migliori proposte per la casa, l’home design e le soluzioni per la qualità dell’abitare. Expocasa apre la stagione fieristica piemontese, segnando la ripresa delle attività del settore.

 

Green, design e sostenibilità sono le tre parole d’ordine di questa nuova edizione della manifestazione, la 58°, che nasce nel segno del profondo rinnovamento della proposta. Sulla scia della pandemia che ha modificato il nostro rapporto con la casa e alla luce dei profondi cambiamenti del mercato, Expocasa fa sua l’esigenza del pubblico aprendosi a un ventaglio di proposte in linea con i nuovi stili di vita, tutte presentate negli spazi dell’Oval Lingotto Fiere su 20.000 metri quadrati di spazio espositivo.

 

Questa nuova edizione di Expocasa prende il via dal successo della precedente, una delle poche manifestazioni fieristiche tenutasi in Italia dopo marzo 2020 e l’unica esclusivamente in presenza, divenuta modello di lavoro anche per altre fiere italiane e internazionali. Premiata dal pubblico e dagli espositori, Expocasa, il salone dell’arredamento di Torino, sceglie ancora l’autunno e si presenta in una formula espositiva con numerose novità, accompagnata dalle riconferme dei più importanti brand dell’arredamento e dell’home design, che saranno raccontati dai loro partner del territorio, stimolando ulteriormente l’intero comparto economico. Un aspetto fondamentale sancito anche dall’inserimento di Expocasa all’interno di Torino design of the city, progetto che mette a sistema il ruolo centrale del design sul territorio, in un unico grande calendario di attività che va dal 15 settembre al 31 ottobre 2021. Inoltre questa edizione del Salone dell’arredamento segna l’avvio della collaborazione con ADI – Associazione per il Disegno Industriale.

 

Tra i temi focus di questa manifestazione troviamo: green e aree verdi, design, illuminazione degli spazi, rubinetteria d’eccellenza, carte da parati (nuovo trend), pulizia e sicurezza degli ambienti, artigianato e complementi d’arredo, servizi professionali per la casa. I dettagli saranno

 

Da inizio settembre sarà possibile scaricare il ticket d’ingresso a Expocasa che sarà, anche per il 2021, gratuito, previo accredito; una scelta precisa dell’organizzatore GL events per permettere il più ampio accesso possibile in totale sicurezza al Salone dell’arredamento di riferimento di tutto il nord ovest d’Italia.

 

Expocasa è stato organizzato da GL events Italia con il patrocinio di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino, Ascom, ADI.

 

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Expocasa 2021

Da sabato 25 settembre a domenica 3 ottobre 2021

Torino – Lingotto Fiere, Oval (via Giacomo Matté Trucco, 70)

 

Accesso gratuito previa registrazione sul sito www.expocasa.it o all’ingresso

GL events Italia monitora costantemente l’evoluzione delle normative e dei protocolli di sicurezza, in sinergia con AEFI Associazione Esposizioni e Fiere Italiane e con il team internazionale appositamente dedicato del gruppo GL events, per garantire lo svolgimento di Expocasa in sicurezza. Allo stato attuale l’accesso in manifestazione per i visitatori avverrà dopo l’esibizione del Green Pass e sarà comunque obbligatorio mantenere la mascherina per tutta la durata della visita. Tutte le informazioni saranno comunicate sul sito http://bit.ly/protocollo-covid-expocasa.

 

www.expocasa.it

Stellantis Sevel, una settimana di fermo

A cura di www.lineaitaliapiemonte.it

Il problema della carenza dei semiconduttori, che sta mettendo in ginocchio l’ automotive e che ha indotto Stellantis a dichiarare una settimana di cassa, può essere anche usato come pretesto?

Continua a leggere:
https://www.lineaitaliapiemonte.it/2021/08/30/mobile/leggi-notizia/argomenti/lineaitaliapiemonteit/articolo/stellantis-sevel-da-oggi-una-settimana-di-fermo-a-causa-della-mancanza-di-semiconduttori-problema.html

Negli uffici postali di Torino la nuova carta ricaricabile Postepay Green

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Anche quest’estate è disponibile presso i 420 uffici postali torinesi la nuova carta di pagamento ricaricabile Postepay Green, realizzata in collaborazione con Visa, dedicata ai ragazzi da 10 a 17 anni e prodotta in materiale biodegradabile (composta per l’82% da acido polilattico di origine biologica) all’insegna della sostenibilità.

La gestione della nuova carta è ottimizzata dall’App Postepay, che consente di soddisfare sia le esigenze dei figli che quelle dei genitori: i giovani possono fare acquisti e pagamenti quotidiani in autonomia, in modalità fisica e digitale, o scambiare piccole somme di denaro con i propri amici; i genitori, invece, possono utilizzare l’App per personalizzare l’uso della carta Green in base alle necessità di spesa del momento.